Laici Libertari Anticlericali Forum

Posts written by GalileoGalilei

view post Posted: 23/4/2024, 12:25 Urbino. Don Roberto Pellizzari indagato per abusi su minore e nascosto in Svizzera - La stanza del peccato
www.catt.ch/newsi/italia-perquisit...e-di-neuchatel/

Italia: perquisita la casa di un prete di Neuchâtel
La casa di un sacerdote di Neuchâtel, nell’Italia centrale, nei giorni scorsi è stata perquisita, come riportano i media di ArcInfo. La polizia italiana sospetta il prete, già oggetto di un’indagine canonica, di abusi sessuali su un minore.
Il 29 settembre 2023, l’episcopato di Losanna, Ginevra e Friburgo (LGF) aveva annunciato che un sacerdote operante nel cantone di Neuchâtel era stato sospeso per sospetto abuso sessuale e che era stato avviato un procedimento canonico nei suoi confronti. Il caso è arrivato a una svolta il 13 aprile 2024, quando un’importante retata della polizia ha avuto luogo nella casa di proprietà del sacerdote di origine italiana nella cittadina di Sant’Angelo in Vado (Marche).

Grossa perquisizione
Secondo ArcInfo, quasi una dozzina di agenti della polizia scientifica in tuta bianca con delle valigette in mano, sono scesi da tre auto ed entrati nella casa. Gli agenti hanno perquisito tutti e tre i piani e posto i sigilli. Gli investigatori erano particolarmente interessati ai locali del garage e del seminterrato. Secondo i media di Neuchâtel, la polizia italiana sospetta che il sacerdote abbia abusato della figlia minorenne dell’assistente medico che aveva assistito la madre.

Il caso è stato denunciato alle istituzioni ecclesiastiche e ai tribunali italiani. La segnalazione, fatta nel settembre 2023, è stata inoltrata anche a mons. Charles Morerod, vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo (LGF), poiché il religioso risiede attualmente nel cantone di Neuchâtel. Il 29 settembre, la diocesi ha annunciato che il sacerdote è stato sospeso e che è stato avviato un procedimento canonico. La diocesi ha aggiunto di aver informato la Procura di Neuchâtel.

Nessun procedimento a Neuchâtel
Il procuratore del Cantone di Neuchâtel, Pierre Aubert, ha dichiarato ad ArcInfo di non essere in grado di decidere se aprire un’indagine penale su questi fatti. Ha spiegato di aver chiesto ulteriori informazioni alle autorità ecclesiastiche italiane. Queste ultime hanno confermato l’apertura di un procedimento interno, aggiungendo che la presunta vittima e la sua famiglia non hanno ancora presentato una denuncia alle autorità civili. Non è stato quindi aperto alcun procedimento nel Cantone di Neuchâtel. La diocesi di LGF ha dichiarato che sta collaborando con le autorità giudiziarie ed è consapevole che chiunque sia indagato non deve lasciare la zona. Si noti che il prete in questione nel Canton Vaud era già stato condannato per appropriazione indebita nei confronti di parrocchie.
view post Posted: 23/4/2024, 09:01 Torture in carcere. Il cappellano: "in mezzo secolo non mi sono accorto di niente" - Diritti civili
https://milano.corriere.it/notizie/cronaca...538ce0xlk.shtml
Torture al Beccaria, il cappellano don Claudio Burgio: «Sono addolorato, i ragazzi non si sono confidati neppure con me»

di Elisabetta Andreis e Gianni Santucci
Il fondatore della comunità Kayros: «Il rapporto educativo non può essere impostato sulla coercizione, perché questa viene vissuta dai ragazzi come prevaricazione e ingiustizia. Scatena rabbia»

«Sempre più spesso i ragazzi che arrivano hanno un disagio psichiatrico, o legato all’uso di sostanze o di farmaci. Al Beccaria capita che abbiano comportamenti molto aggressivi o violenti, tra loro e nei confronti degli adulti. Ci sono casi di agenti finiti in ospedale; conflitti scaturiti dal niente, magari per una telefonata o una sigaretta negate. Detto questo, i fatti emersi dalle indagini sono di una gravità inaudita. E una cosa soprattutto mi preoccupa».

Cosa?
«Che i ragazzi non abbiano parlato di quel che accadeva nemmeno a me. Mi dispiace. Prendo atto ancora una volta che, persino davanti a episodi così gravi, noi adulti non siamo riusciti a colmare la distanza e creare confidenza».
Don Claudio Burgio, fondatore della comunità Kayros di Vimodrone, cappellano dell’istituto minorile Beccaria, ha da poco pubblicato un libro (Non vi guardo perché rischio di fidarmi, edizioni San Paolo). Le sue esperienze e il suo impegno, le sue speranze e il suo pensiero, ruotano intorno a quel concetto: fiducia. È in base a questo che sempre afferma: «Le responsabilità sono anche e soprattutto nostre, non solo dei ragazzi».

Qualcuno potrebbe interpretare questa frase come sottovalutazione di certe condotte devianti. È così?
«La difficoltà, per i ragazzi di oggi, è trovare adulti di cui fidarsi. Intorno alla fiducia ruota la relazione educativa efficace, che manca in molti contesti: da quello estremo carcerario, a quelli di routine. L’origine di tanti mali nasce da qui, ed è trasversale a tutti gli ambienti, anche quelli lontanissimi da carceri e tribunali».

Che ruolo ha la fiducia?
«I ragazzi non trovano adulti che considerano credibili e degni di stima, di cui fidarsi. Gli adulti paiono assenti, lontani, non riescono a intercettare il linguaggio e i pensieri dei ragazzi, a mettersi in dialogo. Approcciare un ragazzo in modo avaro, avendo paura, è già esprimere un giudizio che mina la base di quel rapporto tutto da costruire. Per i ragazzi c’è tanta incoerenza tra quello che gli adulti dicono e quello che fanno. Risultano poco trasparenti, al limite poco corretti. Infatti gli adulti non sono più contestati: sono irrilevanti».

L’indagine che ha riguardato 21 agenti del Beccaria (su 50 totali) parla di «pratiche sistematiche» per «imporre le regole di civile convivenza» e per «educare» i detenuti.
«Il carcere è la punta estrema di quello che c’è fuori, le dinamiche sono esasperate, ma analoghe. Nella detenzione, così come negli altri ambienti, l’azione disciplinare da sola non paga. Il rapporto educativo non può essere impostato sul contenimento e sulla coercizione, perché questa viene vissuta dai ragazzi come prevaricazione e ingiustizia. Scatena rabbia. La forza muscolare della legge applicata a un sistema come quello carcerario, che già è totale, nel senso di chiuso rispetto alla realtà esterna, rischia di sfociare in un totalitarismo».

L’istituto minorile dovrebbe essere l’extrema ratio, ma non è sempre così.
«Sul territorio le comunità spesso non hanno educatori esperti da dedicare ai casi più complicati e le famiglie non sono supportate adeguatamente. La lista dei bisogni si allunga, il numero crescente di minori stranieri non accompagnati aggrava la situazione».

Di fronte alla devianza, cosa dovrebbe fare l’adulto?
«La tendenza è patologizzare e criminalizzare il ragazzo, connotandolo per le sue azioni. Le azioni commesse sono sbagliate, ma far sentire sbagliato il ragazzo aggrava la situazione. C’è tanto in comune. Siamo umani. Abbiamo luci e ombre. La tristezza, ad esempio, appartiene tanto a loro quanto a noi».

Qualcuno pensa che le condotte adolescenziali sempre più aggressive richiedano politiche più repressive.
«Non è certo una legge più dura e severa a fare da deterrente per contrastare la criminalità e il disagio giovanile. Non è la paura dell’arresto, il terrore del carcere a scoraggiare un ragazzo dal commettere reati; un adolescente cambia se si sente investito di fiducia e responsabilità. Se incontra un adulto di riferimento affidabile, capace di offrire reali opportunità di crescita».

Al Beccaria è mancato per anni un direttore dedicato. Ora come va?
«Da qualche mese ne è arrivato uno finalmente presente full time (Claudio Ferrari, ndr), qualcosa sta cambiando. Gli educatori sono stati aumentati e la ristrutturazione, tanto attesa, ha migliorato la fruibilità degli spazi. Manca ancora il comandante e talvolta gli agenti, giovani e senza preparazione specifica e adeguata, finiscono per andare in crisi in un ambiente sicuramente stressante e molto difficile, dove i ragazzi, più di tutto, avrebbero bisogno di padri».

Lei nel libro cita anche casi di rapper diventati famosi e passati dall’istituto minorile, e poi dalla sua comunità, come Sacky e Baby Gang…
«Sono ragazzi di cui mi piace parlare e scrivere, perché per me sono e sono stati fonte di grande insegnamento».

In generale, i casi sono sempre più difficili, dentro e fuori dal carcere…
«Purtroppo, per loro siamo irrilevanti».
view post Posted: 23/4/2024, 08:46 Bolivia. Perquisito vescovo milionario: 15 immobili e un giro da oltre un milione di dollari - Attualità
Rimosso dal Vaticano nel 2016: "mi accusano di traffico di droga"

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www.adista.it/articolo/71795

Bolivia. Perquisita l'abitazione di un vescovo: troppo ricco, sospettato di favoreggiamento di attività di illegali
Redazione 22/04/2024, 13:00
Perquisita l'abitazione di mons. Carlos Stetter, vescovo emerito di San Ignacio de Velasco (dipartimento di Santa Cruz, in Bolivia), a seguito di una denuncia per presunta “legittimazione di profitti illeciti”, ovvero occultamento o dissimulazione riguardanti beni o fondi derivanti da attività illegali. La notizia è stata diffusa dal giornale locale El Deber.

L’irruzione, avvenuta il 19 aprile è, stata condotta dal procuratore Gustavo Ríos che, insieme alla polizia, ha sequestrato documenti, denaro e un furgone appartenente al vescovo. Ríos è stato incaricato dell’operazione dal giudice Primo Flores Rodríguez che aveva emesso il mandato di perquisizione il giorno prima. «La persona indagata ha più di 15 proprietà registrate a suo nome», ha detto il procuratore. Si suppone che si tratti di immobili e un flusso finanziario oltre il milione di dollari. «Si sta indagando sull'origine dei beni del monsignore. L'indagine è iniziata due mesi fa per parte del Pubblico Ministero», ha aggiunto, precisamente dall’ufficio anticorruzione che, oltre a mons. Stesser, ha messo sotto inchiesta Juan Miguel Zarza Álvarez e la diocesi, attualmente retta da mons. Robert Herman Flock.

Monsignor Stetter, tedesco ma da 45 anni in Bolivia, ha parlato dell’accaduto come abuso: «Hanno sequestrato dei documenti, è un'indagine per legittimazione di profitti illeciti, ma ancora non so perché», ha detto, aggiungendo tuttavia di presumere che dietro l’indagine ci sia una precedente denuncia per vincoli con il traffico di droga, cosa totalmente falsa, ha concluso il religioso.

L’episcopato boliviano ha subito fatto quadrato intorno e mons. Stetter, emettendo il seguente comunicato: «La Segreteria generale della Conferenza episcopale boliviana, avendo appreso attraverso la stampa dell'irruzione nella casa del vescovo emerito della diocesi di San Ignacio de Velasco, mons. Carlos Stetter, per il sospetto di legittimazione di guadagni illeciti, esprime in questo momento vicinanza alla sua persona. In nessun momento dubitiamo che il suo operato in tutte le questioni amministrative della diocesi sia sempre stato condotto con totale trasparenza e onestà. D'altra parte, come Chiesa cattolica, chiediamo che qualsiasi indagine della Procura si svolga nel quadro del dovuto rispetto delle leggi e dei processi giudiziari, e secondo criteri etici di verità e trasparenza. La Paz, 19 aprile 2024».

Mons. Stetter, nato nel 1941, è stato nominato vescovo di San Inacio del Velasco nel 1995. Ha presentato a papa Francesco le sue dimissioni nel 2016 a 72 anni, con largo anticipo sull’età pensionabile dei vescovi (75 anni).

www.agensir.it/quotidiano/2024/4/2...erso-la-chiesa/
INDAGINI SU RICICLAGGIO
Bolivia: preoccupazione dei vescovi per irruzione nell’abitazione del vescovo Stetter. Mons. Pesoa (presidente), “speriamo non si tratti di intimidazione verso la Chiesa”

22 Aprile 2024 @ 10:44
Forte preoccupazione vicinanza all’interessato. La Conferenza episcopale boliviana, attraverso la segreteria generale, ha diffuso un comunicato dopo l’irruzione ordinata dalla Procura nell’abitazione del vescovo emerito della diocesi di San Ignacio de Velasco, mons. Carlos Stetter. “In nessun momento abbiamo dubitato che il suo operato in tutti gli atti amministrativi della diocesi sia sempre stato svolto in totale trasparenza e onestà”, scrivono i vescovi, che chiedono alla Procura di svolgere le proprie indagini, sul presunto reato di riciclaggio di proventi illeciti, nel “quadro del dovuto rispetto delle leggi e dei processi giudiziari, e secondo criteri etici di verità e trasparenza”.
La stessa notizia è stata confermata dallo stesso mons. Stetter, che ha dichiarato che venerdì 19 aprile la Procura ha effettuato un’irruzione nella sua abitazione. Più in dettaglio, il pubblico ministero Gustavo Adolfo Ríos Guaygua e i membri del Dipartimento specializzato anticorruzione (Delcc) hanno fatto irruzione nell’abitazione del vescovo e hanno sequestrato un furgone, denaro e documenti personali. Ieri, durante la messa domenicale, il presidente dell’episcopato, mons. Aurelio Pesoa, vescovo del vicariato apostolico di Beni, ha espresso solidarietà a mons. Stetter per l’irruzione nella sua casa, “che rasenta l’abuso di potere”, esprimendo il desiderio che l’indagine sia condotta nell’ambito della legge, secondo criteri etici e con trasparenza. “E speriamo che non si tratti di un’intimidazione nei confronti dei pastori della Chiesa boliviana”, ha concluso.
view post Posted: 23/4/2024, 07:43 Torture in carcere. Il cappellano: "in mezzo secolo non mi sono accorto di niente" - Diritti civili
Invocano il segreto confessionale per i crimini dei colleghi ma non raccolgono le confidenze di minori terrorizzati

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https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/tor...igoldi-0b8ea0a2

22 apr 2024
MARIANNA VAZZANA

Torture al Beccaria, lo storico cappellano don Gino Rigoldi: “Non sapevo niente, mancano gli educatori”

Don Rigoldi, in prima linea per mezzo secolo: “Vanno riempite le giornate di questi ragazzi”. “Più tutele per i reclusi. Faccio mea culpa: non mi sono accorto delle violenze”

ARTICOLO: Violenze e torture sui detenuti nel carcere Beccaria di Milano: arrestati 13 agenti della polizia penitenziaria, altri 8 sospesi
«La premessa è che i reati che ci sono stati e che sono dimostrabili vanno chiamati con il loro nome e hanno dei colpevoli. Detto questo, io insisto nel dire che nel carcere ci sono dei tempi morti che vanno riempiti, che i poliziotti penitenziari devono avere una formazione che li renda sensibili a temi educativi e spazi adeguati ed essere in numero sufficiente. Bisogna lavorare perché gli agenti non siano percepiti come ’avversari’ dai ragazzi. Per far questo, servono anche più educatori".

È il commento di don Gino Rigoldi a poche ore dallo scoppio del ’caso Beccaria’ con 13 agenti arrestati per presunte "sistematiche torture" nei confronti di giovani detenuti e altri 8 sospesi dall’esercizio di pubblici uffici. Proprio un mese fa, don Gino, 84 anni, per mezzo secolo cappellano del carcere minorile milanese, ha passato il testimone al suo ’erede’ don Claudio Burgio, restando però sempre presente nell’istituto penitenziario come emerito.

Il suo primo pensiero, dopo gli arresti?

"Che siamo rimasti senza agenti (l’organico si è dimezzato, ndr). E non per modo di dire, considerando che al Beccaria ne mancano da anni almeno 20 per avere un numero adeguato. Coloro che sono in servizio sono mediamente giovani e non hanno nessuna formazione dal punto di vista educativo. Questo è un male. Non me la sento di gettare la croce su di loro, come categoria, perché i turni sono spesso massacranti e si trovano davanti ragazzi impegnativi. Dal tardo pomeriggio fino alla mattina successiva sono soli, non ci sono più attività né educatori (e di queste figure ne mancherebbero almeno dieci). I tempi morti sono micidiali per i ragazzi. Molti dei problemi nascono da lì".

In passato era diverso?

"Mi ricordo che, vent’anni fa circa, dalle 19 alle 21 c’erano diversi club di lettura, di arte, di pittura, di musica che consentivano ai ragazzi dopo cena di avere momenti di aggregazione culturale, artistica e di tempo libero organizzato. Bisognerebbe ripristinare questa esperienza con la presenza di educatori e di animatori culturali".


Voi educatori vi eravate accorti delle violenze?

"Faccio un ’mea culpa’ perché non ce n’eravamo accorti, se non di qualche caso, e non così grave come quelli emersi adesso dall’indagine. Non abbiamo mai fatto finta di niente, ne abbiamo parlato e ci sono stati dei trasferimenti. I ragazzi dovrebbero essere maggiormente tutelati, questo è certo. Da un paio d’anni sono aumentati i giovani con sofferenza psichica".

In passato ha anche puntato il dito contro la mancanza di “una direzione stabile”. Ora com’è la situazione?

"Finalmente c’è un nuovo direttore (Claudio Ferrari, ndr ) e abbiamo da alcuni mesi una ’comandante vera’ (Manuela Federico, ndr ) che da circa un mese gestisce gli agenti, dopo decenni di comandanti precari: c’è bisogno che questa figura sia presente in forma stabile. Vorrei anche che la caserma che ospita gli agenti sia trasformata. Oggi gli spazi sono inadeguati, anche per il tempo libero. Io vorrei fare un progetto, a spese mie, per renderla migliore".


E per aiutare i ragazzi?

"Moltiplicare le attività, proporre attività che ai loro occhi siano sempre utili, aumentando quelle per imparare un mestiere. E pure incentivare gli ’articoli 21’ (la legge sull’ordinamento penitenziario prevede, all’articolo 21, la possibilità di uscire dal carcere per svolgere un’attività lavorativa, ndr ). Le ore ’impegnate’ riducono le tensioni".
view post Posted: 19/4/2024, 08:27 Urbino. Don Roberto Pellizzari indagato per abusi su minore e nascosto in Svizzera - La stanza del peccato
www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cr...occhia-31f62168
Il prete e i misteri in villa: prima dei sospetti abusi don Roberto fu sospeso per un crac in parrocchia
Più di dieci anni fa denuncia e condanna per appropriazione indebita. Dalle due chiese di cui era responsabile sparirono parecchi soldi

Pesaro, 19 aprile 2024 – Un giallo nel giallo. Nel caso della villa dei misteri di Sant’Angelo in Vado sequestrata sabato scorso dagli inquirenti le risposte, seppur parziali, aprono le porte a nuove domande. Perché se l’indagine sul presunto abuso su minore era aperta già dal 2023 la perquisizione alla ricerca di tracce biologiche, con un maxi dispiegamento di forze da parte della scientifica di Ancona, è stata fatta solo sabato scorso, sei mesi dopo la segnalazione che ha dato il via all’inchiesta? I poliziotti hanno passato al setaccio un appartamento in vendita, di proprietà di don Roberto Pellizzari, sacerdote 63enne tutt’ora sospeso in via cautelare dalla curia svizzera a seguito della segnalazione fatta partire dal Vescovo Salvucci al suo omologo elvetico e al Dicastero ecclesiastico.

Tra l’altro la carriera di don Pellizzari aveva già attraversato dei momenti difficili: nel dicembre 2012 era già stato sospeso da monsignor Morerod per aver danneggiato finanziariamente, come riportava la stampa svizzera, le due parrocchie di cui era responsabile. Era stata presentata una denuncia penale per appropriazione indebita di fondi, diverse migliaia di franchi. Il tribunale del cantone di Vaud lo aveva condannato a 150 giorni di multa sospesa e gli aveva imposto di pagare quasi 8mila franchi svizzeri di spese. Nel dicembre 2013, tuttavia, la sua sospensione era stata revocata dalla diocesi dopo che aveva restituito il denaro.

Ma torniamo all’inchiesta recente. L’appartamento sequestrato è stato svuotato del mobilio a inizio 2023 dopo che, almeno dal febbraio 2022 il sacerdote aveva deciso di rimettere in vendita l’immobile a seguito della sua decisione di tornare in Svizzera. Aveva trascorso in Italia i 3 anni precedenti per accudire l’anziana madre malata, deceduta nel 2022, e che dal 2020 si trovava in una casa di riposo del paese. Appartamento vuoto, pure riverniciato, disponibile alla visita di potenziali clienti e di proprietà di qualcuno che già allora era oggetto di indagine. Perché sequestrarlo ora e non allora?

Andiamo con ordine e rimettiamo in fila i pezzi della storia in ordine cronologico. Venerdì 29 settembre, il procuratore di Neuchâtel Pierre Aubert ha comunicato alla stampa svizzera di aver "recentemente ricevuto informazioni relative ad atti di natura sessuale che sarebbero stati commessi all’estero da un sacerdote domiciliato nel cantone di Neuchâtel". Questo è ciò che si legge nell’articolo su "Le nouvelliste", la diocesi è quella di Urbino e i presunti fatti sono, appunto, quelli di Sant’Angelo in Vado. Da cosa è scaturita ora la necessità di non inquinare eventuali prove che potrebbero essere racchiuse tra le mura di quella casa? Del resto si sta procedendo verosimilmente d’ufficio, ossia in assenza di un esposto di natura penale da parte di una presunta vittima ma sulla base, come ha comunicato in una nota ufficiale la diocesi di Urbino, da una segnalazione di un caso di abuso su minore effettuata tramite lo sportello di ascolto nell’ambito del servizio di tutela dei minori e delle persone adulte vulnerabili.
view post Posted: 19/4/2024, 08:22 Taranto. Minore abusata in oratorio. Prete 56enne a processo: "sapeva e non intervenne" - La stanza del peccato
www.quotidianodipuglia.it/taranto/...-UPONt1Wl7sVmm7

Condannato per le molestie a una minore. ll prete non parlò, va a giudizio

Giovedì 18 Aprile 2024, 23:04 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 07:56

Si è concluso con la condanna a sette anni di reclusione il procedimento con il rito abbreviato che ha visto alla sbarra un 47enne originario della provincia di Taranto, finito nei guai con la pesantissima accusa di aver abusato sessualmente di una minore. La vittima, all’epoca dei fatti contestati, era ospite di una casa alloggio situata nel territorio jonico. Una vicenda per la quale sotto processo è finito anche un sacerdote accusato di non aver riferito al pm quello che sapeva di questa brutta storia, opponendo il segreto confessionale. Con queste decisioni, quindi, il gup ha definito lo sconcertante vicenda sulla quale si sono accese le luci della procura.

La sentenza di condanna è stata pronunciata dal giudice Fulvia Misserini al termine del giudizio abbreviato che ha visto imputato il 47enne. Lo stesso magistrato ha decretato il rinvio a giudizio per il secondo imputato del procedimento, un sacerdote della stessa comunità alloggio che è finito sotto accusa con la contestazione di false informazioni. Accuse formulate dal pubblico ministero, Vittoria Petronella, titolare dell’inchiesta che aveva definito la sua indagine con la richiesta di processo per entrambi gli imputati. La pm Petronella, al termine della sua requisitoria in camera di consiglio, aveva chiesto nove anni di reclusione per il presunto pedofilo che grazie al rito alternativo si è assicurato la riduzione di un terzo della pena. L’inchiesta è partita da una querela presentata dai genitori della minore, all’epoca dei fatti tredicenne, che denunciavano le attenzioni morbose di un adulto anche lui ospite dello stesso centro.


I fatti raccontati e confermati da altri volontari e dagli stessi dirigenti della comunità che avevano chiesto l’allontanamento dell’inquisito, si sarebbero verificati nel dicembre del 2021.
Le accuse
Gli episodi per i quali il pubblico ministero aveva chiesto il rinvio a giudizio, consistevano nell’insistenza dell’uomo il quale, abusando dell’inferiorità fisica della ragazzina, l’avrebbe costretta «a subire atti sessuali – si legge nei capi d’imputazione a suo carico -, consistenti in palpeggiamenti sul sedere». In un’occasione, durante una visita di gruppo nel centro di Taranto, era accusato di aver fotografato e toccato il sedere della vittima. Questi ed altri atteggiamenti espliciti avevano convinto il magistrato inquirente a chiedere il processo per il 47enne difeso dall’avvocato Rita Ciccarese e per il sacerdote rinviato poi a giudizio. Quest’ultimo che ha affidato la sua difesa all’avvocato Martino Rosato, si sarebbe rifiutato di fornire informazioni opponendo il segreto confessionale riconosciuto ai ministri del culto cattolico. Secondo l’accusa, però, le informazioni apprese dall’uomo di chiesa che nell’organizzazione ricopriva il compito di assistente spirituale, non li avrebbe appresi in qualità di confessore del sospettato, ma nell’esercizio di un’attività di volontariato durante la quale sarebbe stato più volte messo al corrente degli atteggiamenti dell’indagato. Per l’avvocato Rosato che aveva chiesto il proscioglimento, il suo assistito avrebbe invece esercitato il suo ministero secondo precise regole del diritto canonico.
view post Posted: 18/4/2024, 09:19 Droghe e festini hard coi soldi dei fedeli. Patteggia e si spreta don Spagnesi - La stanza del peccato
www.iltirreno.it/prato/cronaca/202...hia-1.100508050

Prato, l’ex sacerdote diventato spacciatore dovrà restituire 123.180 euro alla parrocchia

Don Francesco Spagnesi

La sentenza civile, dopo la condanna penale, chiude il delicato caso di cui è stato protagonista don Francesco Spagnesi
18 aprile 2024

PRATO. A oltre due anni dalla sentenza del dicembre 2021 con la quale l’ex parroco della Castellina, don Francesco Spagnesi, è stato condannato a tre anni e otto mesi di reclusione per spaccio di sostanze stupefacenti, arriva un’altra sentenza, in questo caso civile, che lo condanna a restituire alla parrocchia dell’Annunciazione la somma di 123.180 euro. L’ha deciso alla metà di gennaio il giudice Elena Moretti nella causa intentata dalla parrocchia contro l’ex sacerdote, ridotto allo stato laicale nell’ottobre 2023 da papa Francesco. La somma è riferita al denaro sottratto alle casse della chiesa nelle annualità 2020 e 2021. Quei soldi, secondo quanto emerso nel processo penale, furono usati per acquistare sostanza stupefacente (la droga liquida Ghb) di cui Spagnesi era diventato dipendente insieme al suo compagno.
view post Posted: 18/4/2024, 09:12 Urbino. Don Roberto Pellizzari indagato per abusi su minore e nascosto in Svizzera - La stanza del peccato
https://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cr...minore-9c71438e

7 apr 2024
ANTONELLA MARCHIONNI

Prete indagato per abusi su minore, il vescovo di Pesaro: “La prima denuncia a noi"

Sant’Angelo in Vado, la villa del sacerdote perquisita dalla polizia. Inchiesta tra Italia e Svizzera per violenza sessuale su minore. L’Arcidiocesi: "Segnalazione fatta al nostro sportello di ascolto"

ARTICOLO: Villa sequestrata al sacerdote, spunta inchiesta su abusi sessuali: "A segnalarla fu il vescovo di Pesaro"

Pesaro, 18 aprile 2024 – I pezzi del puzzle sul giallo della villa dei misteri a Sant’Angelo in Vado si stanno lentamente componendo formando l’immagine che nessuno vorrebbe vedere: abuso sessuale su minore. E’ arrivata ieri mattina, infatti, la conferma da parte dell’arcidiocesi di Urbino, Urbania e Sant’Angelo in Vado, che fa capo, come quella di Pesaro, a monsignor Sandro Salvucci, riguardo il caso di presunta violenza sessuale che si sarebbe consumato nella piccola comunità vadese, anticipata ieri dal Carlino.

E’ la clamorosa svolta sul giallo della villa di via Piobbichese, di proprietà del sacerdote 63enne Roberto Pellizzari, attualmente residente in Svizzera a Le Locle, nel cantone Neuchatel.

Il sacerdote era tornato in Svizzera da un paio d’anni dopo averne trascorsi circa tre al fianco della mamma malata che accudiva nella villa insieme a una badante. Sabato scorso la Procura aveva disposto il sequestro della villa e gli agenti di polizia della scientifica di Ancona sono stati impegnati per molte ore ad effettuare rilievi nell’abitazione, alla ricerca di eventuali tracce biologiche.

La diocesi ha affidato ieri mattina alcuni chiarimenti sulla vicenda legata a doppio filo a quanto riportato nell’ottobre scorso dalla stampa elvetica. "L’arcidiocesi è stata raggiunta nei mesi scorsi, tramite lo sportello di ascolto nell’ambito del servizio di tutela dei minori e delle persone adulte vulnerabili, da una segnalazione di un caso di abuso su minore da parte di un sacerdote svizzero temporaneamente residente per motivi personali a Sant’Angelo in Vado".

E’ stato lo stesso arcivescovo ad avviare le procedure canoniche previste in questi casi e l’ha fatto immediatamente, senza temporeggiare. "L’Arcivescovo – si legge nella nota – ha subito segnalato la situazione al Dicastero per la Dottrina della Fede e ha contattato il Vescovo svizzero di Losanna, Ginevra, Friburgo".

L’arrivo di otto agenti della scientifica di Ancona, in tuta bianca e con gli strumenti tecnici per i rilievi, aveva gettato non poco scompiglio tra gli abitanti di Sant’Angelo in Vado che, da sabato, si chiedevano quale fosse il motivo di un simile sforzo investigativo. Da parte della procura di Urbino che ha avviato l’indagine e da parte del Commissariato le bocche erano più che cucite, meglio dire serrate.

L’arcidiocesi, tuttavia, ha deciso di far luce almeno in parte sul giallo rivendicando la propria ferma condanna di "ogni forma di abuso, specie se ne sono protagonisti uomini di chiesa". La diocesi ribadisce il proprio impegno a lavorare affinché possa essere fatta luce al più presto sui fatti "e si giunga a stabilire la verità e la giustizia per il bene delle persone coinvolte, con particolare attenzione alla presunta vittima. La nostra diocesi ha compiuto e compirà tutti gli atti previsti dalla legislazione vigente, in piena sintonia con il Dicastero per la Dottrina della Fede e con l’Autorità Giudiziaria civile. Si ribadisce che tali atti sono coperti dal segreto d’ufficio in considerazione della tutela del buon nome di tutte le persone coinvolte e della vigenza del principio giuridico di presunzione di innocenza fino a prova contraria".

E le conferme riguardo la vicenda arrivano anche dal procuratore generale svizzero del cantone di Neuchatel Pierre Aubert, contattato ieri dal giornalista svizzero Nicolas Willemin della testata "Le nouvelliste". La Procura svizzera, infatti, aveva ricevuto un messaggio dall’episcopato di Losanna, Ginevra e Friburgo, trasmesso dall’arcivescovado di Urbino, che la informava del sospetto che un sacerdote attualmente residente nel Cantone di Neuchâtel avesse commesso reati sessuali in Italia.

Il procuratore ha chiesto ulteriori informazioni alle autorità ecclesiastiche italiane, che gli hanno risposto di aver aperto un procedimento ecclesiastico interno. Aubert ha quindi comunicato alle autorità giudiziarie italiane che la Procura di Neuchâtel è a disposizione per eseguire eventuali richieste di assistenza reciproca.
view post Posted: 13/4/2024, 08:36 Don Giuseppe Bacchion, quasi 90 anni, a processo per abusi su 14enne - La stanza del peccato

Don Giuseppe Bacchion

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Il vescovo di treviso

www.ilgazzettino.it/nordest/padova...so-8052723.html

Molestie sessuali ad un ragazzino: sacerdote a processo
PADOVA
Sabato 13 Aprile 2024 di Marco Aldighieri
Il sacerdote è finito a giudizio. Qui il Tribunale di Padova
TREBASELEGHE (PADOVA) - L’accusa è pesante: violenza sessuale ai danni di un ragazzino di 14 anni. E il colpevole sarebbe un prete, don Giuseppe Bacchion, 89 anni nativo di Mirano e residente a Noale. Entrambi comuni veneziani e inseriti nella Diocesi di Treviso. Le indagini sono state condotte dai carabinieri coordinati dal pubblico ministero Sergio Dini. Il prelato, difeso dall’avvocato Niccolò Zampaolo del foro di Padova, l’altro giorno è finito davanti al Gup Laura Alcaro, e il giudice ha deciso di rinviarlo a giudizio. Le prove a suo carico sarebbero schiaccianti e come prevede la riforma Cartabia, è stato deciso di mandarlo a processo perchè le probabilità di una condanna solo alte.

I FATTI
L’episodio risale al 30 gennaio del 2023. Un pomeriggio due ragazzini si sono dati appuntamento sul sagrato della chiesa per giocare con gli skate. E mentre si divertivano accanto a loro si è fermata un’automobile, da dove è sceso l’anziano prete. I due adolescenti, senza minimamente sospettare quello che sarebbe accaduto di lì a poco, si sono fermati pensando che il conducente avesse bisogno di un’informazione. Invece nel giro di pochi minuti si è consumata la violenza sessuale. Il sacerdote avrebbe rivolto al ragazzino più piccolo, quello di soli 14 anni, alcuni apprezzamenti inequivocabili, allungando una mano e toccandolo nelle parti intime.
Lo studente ha immediatamente reagito scacciando la mano del religioso e, insieme all’amico, lo ha preso a male parole intimandogli di andarsene immediatamente e di lasciarli in pace. Cosa che il don avrebbe fatto, risalendo in auto e allontanandosi.

LA VENDETTA
La vicenda però non è finita lì. Poco dopo i due ragazzi hanno riconosciuto, parcheggiata lungo la strada in paese, l’auto del prete e hanno colpito con dei calci una portiera. Il sacerdote, che era poco distante, li avrebbe quindi raggiunti chiedendo di smettere e tentando di giustificare e minimizzare quanto accaduto poco prima. Questo secondo il racconto, poi fornito dallo studente agli uomini dell’Arma.

LE INDAGINI
Dopo una nuova breve discussione i due ragazzini sono rientrati a casa e il 14enne, ancora molto scosso, ha raccontato tutto ai genitori. Poco dopo, accompagnato dal padre, si è presentato nella caserma dei carabinieri per la denuncia. Il racconto dello studente è stato subito ritenuto credibile dagli inquirenti. E così sono scattate le indagini. Ma a incastrare don Bacchion, secondo l’accusa, sono state alcune immagini registrate dalle telecamere della videosorveglianza della parrocchia dove era ospitato.
Gli occhi elettronici lo avrebbero immortalato proprio mentre toccava nelle parti intime il ragazzino. Secondo la ricostruzione dei fatti, sarebbe arrivato a Trebaseleghe per fare visita ad alcuni amici, ma in paese non è conosciuto.
Bacchion è stato ordinato parroco il 24 giugno del 1960. Attualmente dimora in una casa di riposo e il prossimo 13 di agosto spegnerà 90 candeline. Il 5 ottobre di quattro anni fa nella parrocchia di Zeminiana e San Dono di Massanzago era stata celebrata una messa per festeggiare i sessant’anni di sacerdozio proprio di don Giuseppe Bacchion.

Ultimo aggiornamento: 08:39

https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cr...adova-14220852/

Violenza sessuale a un 16enne. Parroco rinviato a giudizio
Le telecamere davanti alla chiesa hanno ripreso le immagini del palpeggiamento al ragazzino

CARLO BELLOTTO
13 Aprile 2024 alle 07:35

Edited by GalileoGalilei - 13/4/2024, 10:23
view post Posted: 11/4/2024, 12:30 Diocesi di Sorrento e Ischia. Parrocchiani e Comune difendono diritto di patronato - Attualità
www.ilgiornaledivicenza.it/territo...aesi-1.10673847

Asiago, i capifamiglia eleggeranno il parroco. È lo "Jus Patronatus"
Gli asiaghesi sceglieranno l’arciprete in una lista di candidati fatta dal vescovo. Unico caso nella diocesi di Padova e sull'Altopiano
10 aprile 2024

Don Roberto col vescovo Cipolla. Il parroco lascia Asiago dopo 18 anni
Non ci saranno solo le elezioni amministrative ed europee nei prossimi mesi per gli asiaghesi. I cittadini di Asiago sono infatti chiamati alle urne anche il 26 maggio per eleggere il nuovo parroco. L’attuale arciprete don Roberto Bonomo si ritira per sopraggiunti limiti d’età e dopo 18 anni alla guida della comunità cristiana locale e quindi, come vuole la procedura dello “Jus Patronatus”, i capifamiglia del capoluogo altopianese e gli aventi di uso civico saranno chiamati a eleggere il nuovo parroco.

Il nuovo parroco di Asiago votato dai capifamiglia
La votazione viene preceduta dalla presentazione in consiglio comunale dei candidati ad arciprete di Asiago da parte del vescovo, o di un suo delegato. Successivamente il Consiglio comunale, attraverso il prefetto, indice delle consultazioni cui vengono invitati tutti i capifamiglia, voto a scrutinio segreto. L’elezione sarà valida solamente se il candidato scelto dal vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, raggiungerà la maggioranza assoluta dei voti favorevoli.

Una volta che i capifamiglia raggiungeranno la maggioranza, la procedura del diritto patronale prevede che il sacerdote scelto si presenti alla comunità e in quel momento firmi il contratto stilato dal Comune, divenendo difatti un dipendente comunale. Il contratto prevede, tra le altre cose, il dovere del prelato a visitare i malati, benedire le case, eseguire le rogazioni e dire messa almeno due volte al giorno. Il Comune, dal canto suo, dovrà provvedere ai bisogni del sacerdote fornendogli una casa, viveri, un salario ed eventualmente anche un mezzo per raggiungere i bisognosi di conforto spirituale.

Asiago è l’unica parrocchia dell'Altopiano in cui vige lo "Jus Patronatus"
Asiago è l’unica parrocchia della diocesi di Padova, e tra le poche in Italia, in cui vige ancora il giuspatronato comunitativo, istituto che perdura dal 1580, data in cui vene concesso ad Asiago dal pontefice Gregorio XIII. L’avvicendamento del parroco alla guida della comunità prevede questa particolare procedura oggi inconsueta ma presente in molte realtà nel passato. Tutti i Comuni altopianesi avevano questo diritto ma poi negli anni ’40 e ‘50 i capifamiglia hanno deciso di rinunciarvi e solo Asiago ha mantenuto il diritto.

Una procedura che risale al XIV secolo
«Le sue radici risalgono al XIV secolo e si legano ai concetti di proprietà delle chiese e al loro mantenimento comprensivo del sostentamento del parroco da parte della comunità che doveva persino fornirgli il cavallo per poter raggiungere gli angoli più remoti della parrocchia - spiega lo storico Emanuele Cunico -. A tutt’oggi il mantenimento e la gestione di spesa ordinaria e straordinaria del duomo dedicato a San Matteo è a carico delle casse comunale; così come il parroco risulta “dipendente” del Comune in quanto stipendiato dalla comunità».
view post Posted: 11/4/2024, 09:03 Mappa d'Italia spretata, regione per regione - Sondo o son desto?
2012 - 2022
In verde i diaconi permanenti e i seminaristi diocesani al 31/12/2021
In blu i diaconi permanenti e i seminaristi diocesani al 31/12/2022

ITALIA
2012: 45.145 (30.152 + 14.993)
2021: 38.051 (422 + 26.388 + 11.663) 4.761 - 1.804
2022: 37.249 (422 + 25.784 + 11.465) - 17,49% 4.841 - /

CALABRIA
2012: 1.397 (1.103 + 294)
2021: 1.359 (22 + 1.081 + 278) 220 - 106
2022: 1.355 (23 + 1.088 + 267) - 3,00% 219 - /

MOLISE:
2012: 291 (218 + 73)
2021: 285 (6 + 209 + 76) 37 - 25
2022: 281 (7 + 206 + 75) - 3,44% 37 - /

PUGLIA
2012: 2.479 (1.753 + 726)
2021: 2.302 (30 + 1.666 + 636) 258 - 151
2022: 2.283 (31 + 1.635 + 648) - 7,91% 260 - /

SICILIA
2012: 3.005 (2.172 + 833)
2021: 2.755 (38 + 2.019 + 736) 426 - 179
2022: 2.737 (39 + 2.000 + 737) - 8,92% 424 - /

BASILICATA
2012: 430 (337 + 93)
2021: 385 (9 + 323 + 62) 37 - 33
2022: 374 (9 + 311 + 63) - 13,02% 35 - /

TOSCANA
2012: 2.632 (1.888 + 744)
2021: 2.310 (29 + 1.652 + 658) 290 - 85
2022: 2.284 (29 + 1.647 + 637) - 13,22% 288 - /

UMBRIA
2012: 979 (556 + 423)
2021: 865 (15 + 454 + 411) 144 - 52
2022: 847 (15 + 447 + 400) - 13,48% 152 - /

LOMBARDIA
2012: 6.303 (4.852 + 1.451)
2021: 5.511 (26 + 4.153 + 1.358) 310 - 227
2022: 5.433 (24 + 4.094 + 1.339) - 13,80% 322 - /

ABRUZZO
2012: 945 (658 + 287)
2021: 825 (13 + 587 + 238) 92 - 31
2022: 814 (13 + 592 + 222) - 13,86% 91 - /

CAMPANIA:
2012: 3.502 (2.248 + 1.254)
2021: 3.066 (39 + 2.157 + 909) 731 - 211
2022: 3.004 (39 + 2.163 + 841) - 14,22% 728 - /

FRIULI
2012: 886 (712 + 174)
2021: 764 (6 + 618 + 146) 68 - 60
2022: 757 (7 + 607 + 150) - 14,56% 80 - /

VALLE D'AOSTA
2012: 101 (79 + 22)
2021: 87 (2 + 68 + 19) 14 - /
2022: 86 (2 + 68 + 18) - 14,85% 13 - /

SARDEGNA
2012: 1.137 (833 + 304)
2021: 968 (20 + 735 + 233) 94 - 114
2022: 942 (21 + 721 + 221) - 17,15% 95 - 7

VENETO
2012: 4.403 (3.073 + 1.330)
2021: 3.686 (16 + 2.583 + 1.103) 264 - 105
2022: 3.608 (15 + 2.532 + 1.076) - 18,06% 266 - /

EMILIA ROMAGNA
2012: 2.842 (2.267 + 575)
2021: 2.352 (28 + 1.755 + 597) 689 - 61
2022: 2.268 (29 + 1.702 + 566) - 20,20% 711 - /

LIGURIA
2012: 1.396 (869 + 527)
2021: 1.121 (17 + 735 + 386) 128 - 38
2022: 1.099 (15 + 728 + 371) - 21,28% 127 - /

MARCHE
2012: 1.409 (958 + 451)
2021: 1.125 (26 + 786 + 339) 173 - 76
2022: 1.089 (26 + 776 + 313) - 22,71% 171 - /

PIEMONTE
2012: 3.054 (2.053 + 1001)
2021: 2.307 (32 + 1.593 + 714) 351 - 72
2022: 2.257 (29 + 1.551 + 706) - 26,10% 357 - /

TRENTINO ALTO ADIGE
2012: 1.060 (653 + 407)
2021: 803 (3 + 471 + 332) 56 - 20
2022: 778 (3 + 449 + 329) - 26,60% 60 - /

LAZIO
2012: 6.894 (2.870 + 4.024)
2021: 5.175 (45 + 2.743 + 2.432) 381 - 158
2022: 4.699 (46 + 2.242 + 2.457) - 31,84% 405 - /

CALABRIA
1) Cosenza 239 (156 + 83) - 223 (2 + 156 + 67) - 6,69% 36 - /
2) Catanzaro 171 (140 + 31) - 190 (2 + 147 + 43) + 11,11% 22 - /
3) Reggio C 177 (124 + 53) - 149 (3 + 113 + 36) - 15,82% 49 - /
4) Mileto 138 (119 + 19) - 133 (2 + 115 + 18) - 3,62% 18 - /
5) Oppido 97 (86 + 11) - 117 (2 + 94 + 23) + 20,62% 32 - /
6) Lamezia 90 (70 + 20) - 108 (3 + 79 + 29) + 20,0% 18 - /
7) Crotone 110 (94 + 16) - 107 (2 + 100 + 7) - 2,73% 14 - /
8) Rossano 87 (67 + 20) - 76 (1 + 60 + 16) - 12,64% 2 - /
9) Locri 83 (63 + 20) - 71 (1 + 51 + 20) - 14,46% 9 - /
10) San Marco A 82 (74 + 8) - 70 (2 + 70 + /) - 14,63% 12 - /
11) Cassano 78 (65 + 13) - 65 (2 + 57 + 8) - 16,67% 7 - /
12) Lungro 45 (45 + /) - 46 (1 + 46 + /) + 2,22% / - /
Calabria 1.397 (1.103 + 294) - 1.355 (23 + 1.088 + 267) - 3,00% 219 - /

PUGLIA
1) Bari 353 (196 + 157) - 335 (2 + 168 + 167) - 4,25% 71 - /
2) Taranto 219 (155 + 64) - 210 (2 + 163 + 47) - 4,11% 12 - /
3) Lecce 180 (122 + 58) - 170 (2 + 119 + 51) - 5,56% 27 - /
4) Nardò 142 (124 + 18) - 150 (1 + 121 + 29) + 5,63% 13 - /
5) Trani 147 (110 + 37) - 137 (1 + 119 + 18) - 6,80% 27 - /
6) Brindisi 162 (126 + 36) - 134 (4 + 106 + 28) - 17,28% 15 - /
7) Foggia 154 (89 + 65) - 133 (3 + 68 + 65) - 13,64% 14 - /
8) Manfredonia 129 (75 + 54) - 121 (1 + 74 + 47) - 6,20% 5 - /
9) Conversano 144 (98 + 46) - 120 (1 + 81 + 39) - 16,67% 17 - /
10) Otranto 126 (107 + 19) - 115 (1 + 94 + 21) - 8,73% 4 - /
11) Oria 118 (76 + 42) - 97 (1 + 76 + 21) - 17,80% 3 - /
12) Andria 95 (72 + 23) - 93 (1 + 72 + 21) - 2,11% 6 - /
13) Altamura 90 (68 + 22) - 89 (3 + 65 + 24) - 1,11% 11 - /
14) Molfetta 103 (80 + 23) - 87 (1 + 69 + 18) - 15,53% 7 - /
15) Ugento 76 (67 + 9) - 72 (1 + 65 + 7) - 5,26% 7 - /
16) Lucera 74 (54 + 20) - 64 (1 + 44 + 20) - 13,51% 5 - /
17) Cerignola 57 (44 + 13) - 53 (2 + 39 + 14) - 7,02% 12 - /
18) San Severo 56 (44 + 12) - 53 (2 + 51 + 2) - 5,36% 2 - /
19) Castellaneta 54 (46 + 8) - 50 (1 + 41 + 9) - 7,41% 2 - /
Puglia 2.479 (1.753 + 726) - 2.283 (31 + 1.635 + 648) - 7,91% 260 - /

SICILIA
1) Palermo 478 (233 + 245) - 490 (3 + 240 + 250) + 2,51% 41 - /
3) Messina 372 (232 + 140) - 331 (3 + 216 + 115) - 11,02% 82 - /
2) Catania 336 (237 + 99) - 319 (2 + 218 + 101) - 5,06% 66 - /
4) Agrigento 273 (229 + 44) - 235 (3 + 195 + 40) - 13,92% 36 - /
5) Acireale 165 (132 + 33) - 152 (1 + 121 + 31) - 7,88% 13 - /
6) Siracusa 149 (117 + 32) - 134 (3 + 104 + 30) - 10,07% 56 - /
7) Noto 119 (96 + 23) - 127 (3 + 105 + 22) + 6,72% 22 - /
8) Monreale 136 (110 + 26) - 112 (3 + 101 + 11) - 17,65% 18 - /
9) Caltanissetta 115 (102 + 13) - 112 (1 + 98 + 14) - 2,61% 15 - /
10) Piazza Armerina 136 (102 + 34) - 110 (1 + 86 + 24) - 19,12% 14 - /
11) Ragusa 130 (99 + 31) - 109 (3 + 88 + 21) - 16,15% 6 - /
12) Patti 113 (113 + /) - 105 (2 + 105 + /) - 7,08% / - /
13) Trapani 103 (75 + 28) - 92 (2 + 70 + 22) - 10,68% 19 - /
14) Caltagirone 86 (73 + 13) - 92 (1 + 79 + 13) + 6,98% 12 - /
15) Mazara 95 (70 + 25) - 80 (2 + 62 + 18) - 15,79% 4 - /
16) Cefalù 100 (70 + 30) - 73 (2 + 56 + 17) - 27,0% 10 - /
17) Nicosia 61 (55 + 6) - 39 (2 + 35 + 4) - 36,07% 10 - /
18) Piana degli Albanesi 28 (27 + 1) - 23 (2 + 21 + 2) - 17,86% / - /
Sicilia 3.005 (2.172 + 833) - 2.737 (39 + 2.000 + 737) - 8,92% 424 - /

ABRUZZO E MOLISE
1) Chieti 234 (145 + 89) - 178 (1 + 127 + 51) - 23,93% 21 - /
2) Pescara 179 (125 + 54) - 152 (2 + 112 + 40) - 15,08% 25 - /
3) Teramo 144 (112 + 32) - 150 (1 + 106 + 44) + 4,17% 112 - /
4) L'Aquila 124 (96 + 28) - 113 (3 + 83 + 30) - 8,87% 8 - /
5) Campobasso 97 (58 + 39) - 102 (3 + 75 + 27) + 5,15% 19 - /
6) Avezzano 106 (80 + 26) - 90 (2 + 78 + 12) - 15,09% 8 - /
7) Lanciano 82 (46 + 36) - 74 (2 + 46 + 28) - 9,76% 10 - /
8) Termoli 71 (61 + 10) - 67 (1 + 55 + 12) - 5,63% 5 - /
9) Isernia 72 (50 + 22) - 58 (1 + 35 + 23) - 19,44% 10 - /
10) Sulmona 76 (54 + 22) - 57 (2 + 40 + 17) - 32,94% 7 - /
11) Trivento 51 (49 + 2) - 54 (2 + 41 + 13) + 5,88% 3 - /
Abruzzo e Molise totale 1.236 (876 + 360) - 1.095 (20 + 798 + 297) - 11,41% 128 - /
Molise 291 (218 + 73) - 281 (7 + 206 + 75) - 3,44% 37 - /
Abruzzo 945 (658 + 287) - 814 (13 + 592 + 222) - 13,86% 91 - /

BASILICATA
1) Potenza 117 (86 + 31) - 103 (3 + 76 + 27) - 11,97% 17 - /
2) Matera 98 (69 + 29) - 91 (1 + 68 + 23) - 7,14% 4 - /
3) Tursi 79 (68 + 11) - 75 (1 + 71 + 4) - 5,06% 6 - /
4) Melfi 49 (37 + 12) - 36 (2 + 27 + 9) - 26,53% 7 - /
5) Tricarico 44 (37 + 7) - 36 (1 + 36 + /) - 18,18% / - /
6) Acerenza 43 (40 + 3) - 33 (1 + 33 + /) - 23,26% 1 - /
Basilicata 430 (337 + 93) - 374 (9 + 311 + 63) - 13,02% 35 - /

TOSCANA
1) Firenze 620 (384 + 236) - 559 (2 + 336 + 223) - 9,84% 67 - /
2) Arezzo 272 (178 + 94) - 245 (2 + 159 + 86) - 9,93% 23 - /
3) Lucca 203 (186 + 17) - 193 (2 + 178 + 15) - 4,93% 21 - /
4) Pisa 199 (149 + 50) - 168 (1 + 117 + 51) - 15,58% 24 - /
5) Fiesole 225 (160 + 65) - 155 (3 + 119 + 36) - 31,11% 15 - /
6) Massa Carr 144 (120 + 24) - 123 (3 + 105 + 18) - 14,58% 28 - /
7) Prato 140 (110 + 30) - 112 (2 + 96 + 16) - 20,0% 22 - /
8) Livorno 90 (57 + 33) - 101 (1 + 63 + 38) + 12,22% 19 - /
9) Siena 156 (106 + 50) - 101 (3 + 66 + 35) - 35,26% 7 - /
10) Pistoia 119 (97 + 22) - 96 (1 + 90 + 6) - 19,33% 17 - /
11) San Miniato 82 (61 + 21) - 75 (1 + 59 + 16) - 8,54% 13 - /
12) Pescia 72 (47 + 25) - 71 (1 + 48 + 23) - 1,39% 6 - /
13) Grosseto 71 (51 + 20) - 66 (2 + 47 + 19) - 7,04% 6 - /
14) Pitigliano 61 (52 + 9) - 56 (1 + 45 + 11) - 8,20% 12 - /
15) Montepulciano 63 (45 + 18) - 53 (1 + 41 + 12) - 15,87% 1 - /
16) Volterra 55 (45 + 10) - 51 (2 + 44 + 7) - 7,27% 3 - /
17) Massa Marittima 48 (40 + 8) - 49 (1 + 34 + 15) + 2,08% 4 - /
18) Monte Oliveto 12 (/ + 12) - 10 (/ + / + 10) - 16,67% / - /
Toscana 2.632 (1.888 + 744) - 2.284 (29 + 1.647 + 637) - 13,22% 288 - /

UMBRIA
1) Assisi 206 (62 + 144) - 237 (1 + 58 + 179) + 10,19% 21 - /
2) Perugia 195 (119 + 76) - 158 (2 + 117 + 41) - 18,97% 43 - /
3) Terni 125 (89 + 36) - 121 (3 + 71 + 50) - 3,2% 23 - /
4) Spoleto 135 (78 + 57) - 98 (1 + 52 + 46) - 27,41% 8 - /
5) Orvieto 132 (87 + 45) - 88 (3 + 53 + 35) - 33,33% 17 - /
6) Foligno 68 (36 + 32) - 55 (1 + 29 + 26) - 19,12% 14 - /
7) Gubbio 53 (35 + 18) - 46 (2 + 31 + 15) - 13,21% 8 - /
8) Città di Cast. 65 (50 + 15) - 44 (2 + 36 + 8) - 32,31% 18 - /
Umbria 979 (556 + 423) - 847 (15 + 447 + 400) - 13,48% 152 - /

LOMBARDIA
1) Milano 2.783 (1.964 + 819) - 2.369 (8 + 1.650 + 719) - 14,88% 156 - /
2) Brescia 971 (775 + 196) - 901 (3 + 677 + 224) - 6,18% 68 - /
3) Bergamo 949 (761 + 188) - 811 (1 + 631 + 180) - 14,54% 16 - /
4) Como 517 (376 + 141) - 434 (2 + 304 + 130) - 16,05% 17 - /
5) Cremona 336 (308 + 28) - 284 (2 + 263 + 21) - 15,48% 15 - /
6) Mantova 198 (175 + 23) - 171 (2 + 157 + 14) - 13,64% 21 - /
7) Lodi 204 (190 + 14) - 159 (2 + 148 + 11) – 22,06% 6 - /
8) Pavia 134 (110 + 24) - 138 (1 + 114 + 24) + 2,99% 7 - /
9) Vigevano 112 (101 + 11) - 94 (2 + 84 + 10) - 16,07% 13 - /
10) Crema 99 (92 + 7) - 72 (1 + 66 + 6) - 27,27% 3 - /
Lombardia 6.303 (4.852 + 1.451) - 5.433 (24 + 4.094 + 1.339) - 13,80% 322 - /

CAMPANIA
1) Napoli 1.053 (433 + 620) - 751 (7 + 421 + 330) - 28,68% 316 - /
2) Salerno 313 (223 + 90) - 283 (3 + 223 + 60) - 9,58% 83 - /
3) Nola 222 (144 + 78) - 218 (2 + 136 + 82) - 1,80% 28 - /
4) Aversa 210 (184 + 26) - 205 (2 + 187 + 18) - 2,38% 51 - /
5) Benevento 214 (141 + 73) - 178 (1 + 125 + 53) - 16,82% 58 - /
6) Pozzuoli 139 (93 + 46) - 131 (2 + 86 + 45) - 5,76% 39 - /
7) Sorrento 163 (128 + 35) - 126 (1 + 116 + 10) - 22,70% 7 - /
8) Nocera 113 (65 + 48) - 125 (1 + 75 + 50) + 10,62% 7 - /
9) Avellino 97 (72 + 25) - 98 (1 + 85 + 13) + 1,03% 12 - /
10) Amalfi 81 (61 + 20) - 96 (1 + 69 + 27) + 18,52% 16 - /
11) Caserta 119 (75 + 44) - 91 (2 + 67 + 24) - 23,53% 37 - /
12) Vallo d. L. 95 (80 + 15) - 89 (1 + 74 + 15) - 6,32% 8 - /
13) Capua 82 (70 + 12) - 82 (1 + 73 + 9) = 0,00% 7 - /
14) Teggiano 84 (81 + 3) - 76 (1 + 72 + 4) - 9,52% 6 - /
15) Cerreto 73 (58 + 15) - 70 (2 + 56 + 14) - 4,11% 2 - /
16) Teano 59 (48 + 11) - 61 (1 + 51 + 10) + 3,39% 11 - /
17) Acerra 56 (40 + 16) - 59 (2 + 36 + 23) + 5,36% 4 - /
18) Alife 61 (52 + 9) - 50 (2 + 44 + 6) - 18,03% 6 - /
19) Ariano 47 (37 + 10) - 47 (1 + 38 + 9) = 0,00% 5 - /
20) Sant’Angelo 65 (40 + 25) - 44 (1 + 28 + 16) - 32,31% 5 - /
21) Sessa 56 (44 + 12) - 42 (1 + 33 + 9) - 25,0% 8 - /
22) Pompei 47 (42 + 5) - 34 (2 + 34 + /) - 27,66% 4 - /
23) Ischia 35 (33 + 2) - 32 (1 + 27 + 5) - 8,57% 8 - /
24) Montevergine 12 (3 + 9) - 12 (/ + 3 + 9) = 0,00% / - /
25) Cava de’ T. 6 (1 + 5) - 4 (/ + 4 + /) - 33,33% / - /
Campania 3.502 (2.248 + 1.254) - 3.004 (39 + 2.163 + 841) - 14,22% 728 - /

SARDEGNA
1) Cagliari 371 (201 + 170) - 309 (3 + 174 + 135) - 16,71% 41 - /
2) Sassari 147 (98 + 49) - 132 (2 + 94 + 38) - 10,20% 3 - /
3) Oristano 128 (104 + 24) - 84 (3 + 83 + 1) - 34,38% 3 - /
4) Tempio 76 (68 + 8) - 75 (2 + 66 + 9) - 1,32% 12 - /
5) Nuoro 89 (76 + 13) - 69 (3 + 65 + 4) - 24,47% 8 - /
6) Alghero 78 (60 + 18) - 68 (1 + 49 + 19) - 12,82% 10 - /
7) Iglesias 87 (79 + 8) - 64 (2 + 60 + 4) - 26,44% 5 - /
8) Ales 70 (65 + 5) - 60 (2 + 53 + 7) - 14,29% 5 - /
9) Lanusei 48 (43 + 5) - 43 (2 + 42 + 1) - 10,42% 8 - /
10) Ozieri 43 (39 + 4) - 38 (1 + 35 + 3) - 11,63% / - /
Sardegna 1.137 (833 + 304) - 942 (21 + 721 + 221) - 17,15% 95 - 7

TRIVENETO
1) Verona 992 (643 + 349) - 906 (2 + 587 + 319) - 8,67% 54 - /
2) Padova 1018 (724 + 294) - 858 (2 + 627 + 231) - 15,72% 55 - /
3) Vicenza 692 (502 + 190) - 538 (1 + 386 + 152) - 22,25% 51 - /
4) Treviso 596 (416 + 180) - 500 (2 + 350 + 150) - 16,11% 26 - /
5) Trento 588 (367 + 221) - 427 (2 + 255 + 172) - 27,38% 30 - /
6) Bolzano 472 (286 + 186) - 351 (1 + 194 + 157) - 25,64% 30 - /
7) Udine 353 (283 + 70) - 281 (2 + 219 + 62) - 20,40% 29 - /
8) Venezia 383 (224 + 159) - 263 (1 + 156 + 107) - 31,33% 26 - /
9) Concordia 295 (252 + 43) - 248 (2 + 213 + 35) - 15,93% 25 - /
10) Vittorio V. 264 (201 + 63) - 209 (1 + 149 + 60) - 20,83% 35 - /
11) Trieste 125 (80 + 45) - 141 (2 + 106 + 35) + 12,8% 15 - /
12) Belluno 195 (172 + 23) - 139 (2 + 124 + 15) - 28,72% 7 - /
13) Adria 155 (125 + 30) - 125 (1 + 100 + 25) - 19,35% 7 - /
14) Gorizia 113 (97 + 16) - 87 (1 + 69 + 18) - 23,01% 11 - /
15) Chioggia 108 (66 + 42) - 70 (3 + 53 + 17) - 35,19% 5 - /
Triveneto totale 6.349 (4.438 + 1.911) - 5.143 (25 + 3.588 + 1.555) - 19,00% 406 - /
Veneto 4.403 (3.073 + 1.330) - 3.608 (15 + 2.532 + 1.076) - 18,06% 266 - /
Friuli 886 (712 + 174) - 757 (7 + 607 + 150) - 14,56% 80 - /
Trentino A. A. 1.060 (653 + 407) - 778 (3 + 449 + 329) - 26,60% 60 - /

EMILIA ROMAGNA
1) Bologna 590 (378 + 212) - 486 (1 + 300 + 186) - 17,63% 162 - /
2) Reggio E. 291 (253 + 38) - 225 (3 + 200 + 25) - 22,68% 130 - /
3) Parma 267 (155 + 112) - 223 (1 + 121 + 102) - 16,48% 32 - /
4) Modena 239 (182 + 57) - 202 (1 + 165 + 37) - 15,48% 95 - /
5) Piacenza 287 (245 + 42) - 195 (2 + 187 + 8) - 32,06% 55 - /
6) Rimini 209 (170 + 39) - 168 (2 + 133 + 35) - 19,62% 59 - /
7) Ferrara 172 (144 + 28) - 138 (2 + 122 + 16) - 19,77% 25 - /
8) Cesena 148 (111 + 37) - 128 (1 + 77 + 52) - 13,51% 47 - /
9) Forlì 132 (106 + 26) - 99 (3 + 83 + 16) - 25,0% 14 - /
10) Imola 113 (101 + 12) - 90 (2 + 74 + 16) - 20,35% 21 - /
11) Ravenna 123 (96 + 27) - 79 (2 + 57 + 22) - 35,77% 13 - /
12) Faenza 92 (82 + 10) - 66 (2 + 57 + 9) - 28,26% 15 - /
13) San Marino 69 (50 + 19) - 65 (2 + 45 + 20) - 6,15% 11 - /
14) Carpi 62 (51 + 11) - 61 (3 + 47 + 14) - 1,61% 16 - /
15) Fidenza 48 (43 + 5) - 42 (2 + 34 + 8) - 12,5% 16 - /
Emilia R. 2.842 (2.267 + 675) - 2.268 (29 + 1.702 + 566) - 20,20% 711 - /

LIGURIA
1) Genova 553 (285 + 268) - 417 (3 + 232 + 185) - 24,59% 32 - /
2) Tortona 175 (118 + 57) - 146 (3 + 89 + 57) - 16,57% 20 - /
3) Albenga 181 (134 + 47) - 146 (2 + 115 + 31) - 19,34% 20 - 2
4) La Spezia 138 (109 + 29) - 112 (1 + 84 + 28) - 18,84% 19 - /
5) Chiavari 144 (103 + 41) - 108 (1 + 91 + 17) - 25,0% 7 - /
6) Ventimiglia 99 (62 + 37) - 103 (2 + 74 + 29) + 4,04% 118 - /
7) Savona 106 (58 + 48) - 77 (3 + 43 + 24) - 27,36% 11 - /
Liguria 1.396 (869 + 527) - 1.099 (15 + 728 + 371) - 21,28% 127 - /

MARCHE
1) Fermo 233 (168 + 65) - 174 (1 + 131 + 43) - 25,32% 36 - /
2) Macerata 182 (116 + 66) - 133 (2 + 104 + 29) - 26,92% 17 - /
3) Ancona 143 (96 + 47) - 113 (2 + 76 + 37) - 20,98% 13 - /
4) Fano 124 (96 + 28) - 99 (2 + 68 + 31) - 20,16% 18 - /
5) Ascoli 110 (84 + 26) - 87 (2 + 63 + 24) - 20,91% 14 - /
6) S. Benedetto 99 (58 + 41) - 83 (2 + 54 + 29) - 16,16% 14 - /
7) Senigallia 86 (73 + 13) - 78 (2 + 68 + 10) - 9,30% 15 - /
8) Pesaro 102 (61 + 41) - 72 (2 + 47 + 25) - 29,41% 12 - /
9) Camerino 91 (66 + 25) - 58 (3 + 43 + 15) - 36,26% 6 - /
10) Urbino 66 (55 + 11) - 54 (2 + 44 + 10) - 18,18% 8 - /
11) Jesi 60 (39 + 21) - 52 (1 + 41 + 11) - 13,33% 12 - /
11) Fabriano 60 (38 + 22) - 44 (2 + 29 + 15) - 26,67% 6 - /
13) Loreto 53 (8 + 45) - 42 (3 + 8 + 34) - 20,75% / - /
Marche 1.409 (958 + 451) - 1.089 (26 + 776 + 313) - 22,71% 171 - /

PIEMONTE E VALLE D’AOSTA
1) Torino 1.075 (516 + 559) - 840 (4 + 395 + 445) - 21,86% 143 - /
2) Novara 508 (332 + 176) - 319 (1 + 256 + 63) - 37,20% 19 - /
3) Cuneo 120 (106 + 14) - 130 (2 + 119 + 11) - 27,37% 12 - / *Ha accorpato a Fossano
4) Biella 154 (115 + 39) - 126 (2 + 100 + 26) - 18,18% 29 - /
5) Alba 138 (109 + 29) - 102 (2 + 71 + 31) - 26,09% 12 - /
6) Ivrea 132 (99 + 33) - 97 (1 + 74 + 23) - 26,52% 19 - /
7) Acqui 101 (93 + 8) - 89 (2 + 72 + 17) - 11,88% 22 - /
8) Aosta 101 (79 + 22) - 86 (2 + 68 + 18) - 14,85% 13 - /
9) Saluzzo 105 (95 + 10) - 86 (2 + 76 + 10) - 18,10% 9 - /
10) Mondovì 124 (117 + 7) - 84 (2 + 73 + 11) - 32,26% 23 - /
11) Asti 127 (93 + 34) - 80 (2 + 60 + 20) - 37,01% 18 - /
12) Vercelli 103 (87 + 16) - 77 (1 + 61 + 16) - 25,24% 14 - /
13) Pinerolo 92 (67 + 25) - 70 (2 + 56 + 14) - 23,91% 17 - /
14) Casale M. 88 (77 + 11) - 61 (2 + 55 + 6) - 30,68% 10 - /
15) Alessandria 86 (73 + 13) - 57 (2 + 48 + 9) - 33,72% 7 - /
16) Susa 42 (34 + 8) - 39 (2 + 35 + 4) - 7,14% 3 - /
17) Fossano 59 (40 + 19) - *E' stata accorpata a Cuneo
Piemonte + V. t. 3.155 (2.211 + 1.023) - 2.343 (31 + 1.619 + 724) - 25,74% 370 - /
Piemonte 3.054 (2.053 + 1001) - 2.257 (29 + 1.551 + 706) - 26,10% 357 - /
Valle d'Aosta 101 (79 + 22) - 86 (2 + 68 + 18) - 14,85% 13 - /

LAZIO
1) Roma 4.834 (1.574 + 3.260) - 2.680 (15 + 860 + 1.820) - 44,66% 149 - /
2) Albano 181 (101 + 80) - 168 (3 + 122 + 46) - 7,18% 37 - /
3) Viterbo 170 (104 + 66) - 159 (2 + 100 + 59) - 6,47% 13 - /
5) Porto Santa R. 232 (71 + 161) - 142 (2 + 63 + 79) - 38,80% 11 - /
6) Civita Cast 144 (97 + 47) - 141 (2 + 109 + 32) - 2,08% 15 - /
7) Latina 141 (81 + 60) - 131 (1 + 81 + 50) - 7,09% 33 - /
8) Tivoli 119 (89 + 30) - 127 (1 + 85 + 42) + 6,72% 19 - /
9) Palestrina 110 (54 + 56) - 125 (2 + 78 + 47) + 13,64% 12 - /
10) Sora 94 (76 + 18) - 121 (3 + 96 + 25) + 28,72% 18 - /
11) Sabina P. M. 110 (79 + 31) - 108 (1 + 85 + 23) - 1,82% 7 - /
13) Rieti 99 (75 + 24) - 89 (2 + 63 + 26) - 10,10% 16 - /
14) Frosinone 107 (70 + 37) - 88 (1 + 74 + 14) - 17,76% 9 - /
15) Gaeta 71 (54 + 17) - 84 (2 + 55 + 29) + 18,31% 20 - /
16) Frascati 47 (27 + 20) - 79 (1 + 23 + 56) + 68,09% 2 - /
17) Civitavecchia 72 (47 + 25) - 78 (1 + 57 + 21) - 8,33% 19 - /
18) Velletri 56 (38 + 18) - 61 (2 + 32 + 29) + 8,93% 19 - /
19) Anagni 62 (40 + 22) - 45 (2 + 34 + 11) - 27,42% 5 - /
20) Subiaco 13 (1 + 12) - 9 (/ + / + 9) - 30,77% / - /
21) Montecassino 44 (36 + 8) - 6 (/ - / - 6) - 86,36% / - /
22) Grottaferrata 8 (/ + 8) - 4 (1 + / + 4) - 50,0% / - /
23) Ostia 3 (3 + /) - / (1 + / + /) - 100% 1 - / Ostia è nelle statistiche di Roma
4) Ordinariato 177 (153 + 24) - 149 (1 + 137 + 12) - 15,81% / - /
12) Esarcato ucraini N.P. - 105 (1 + 88 + 17) / - /
Totale Lazio 6.894 (2.870 + 4.024) - 4.699 (46 + 2.242 + 2.457) - 31,84% 405 - /
Lazio 6.717 (2.717 + 4.000) - 4.445 (44 + 2.017 + 2.428) - 33,82% 405 - /
Lazio + altro - 177 (153 + 24) - 254 (2 + 225 + 29) + 43,50% / - /

Edited by pincopallino1 - 20/4/2024, 17:07
view post Posted: 4/4/2024, 08:02 Soverato. Chiude dopo quasi un secolo la scuola dei Salesiani - Attualità
2018_Istituto_Salesiano_Soverato

Chiude la scuola dei salesiani di Soverato

www.catanzaroinforma.it/cronaca/20...enitori/323224/

SOVERATO
Istituto Salesiano a rischio chiusura, incontro con i genitori
Genitori e docenti si sono già costituiti in comitato e incontreranno oggi il sindaco

di Redazione - 03 Aprile 2024 - 8:05

Incontro molto teso ieri sera a Soverato, tra centinaia di genitori, docenti e ragazzi ai quali è stata data una terribile notizia, nella riunione convocata dai vertici dell’istituto salesiano: la decisione, inoltrata al provveditorato agli studi, di chiudere la scuola, già a partire da settembre.

Uno shock per la folla che assiepava il salone don Pilla, folla prima incredula e poi via via emotivamente inferocita. Circa duecento le famiglie coinvolte, con bambini della primaria, ragazzini della scuola media e studenti del liceo classico ai quali verrebbe strappata senza preavviso la continuità scolastica e l’ambiente educativo.

Ovviamente non senza traumi ed enormi disagi. Erano in tanti, infatti, i ragazzi del liceo che hanno preso la parola, dopo l’annuncio arrivato dal vice ispettore vicario e dall’economo dell’ispettoria, arrivati da Napoli a sciorinare numeri e dati che parlano di una grave crisi economica.


“Vi prego, lasciatemi finire il ciclo scolastico nel mio liceo, con la mia professoressa di greco, dove dovremo andare a fare l’esame di maturità?”, ha chiesto tra le lacrime Sofia Franchini, 17 anni. Tanti i genitori intervenuti a ricordare agli ispettori cosa rappresenti a livello culturale, educativo e sociale la scuola salesiana, con un glorioso e storico liceo per anni ai vertici delle classifiche dei migliori licei regionali.

Alle lacrime, alle critiche, alle domande, gli inflessibili ispettori hanno opposto la logica dei numeri, spiegando le ragioni economiche della decisione: costi sempre più alti di gestione, debiti pregressi per centinaia di migliaia di euro, previsioni negative per il futuro, considerando il calo di iscrizioni. Dati che, pur innegabili se presi di per sé, comunque sembrano troppo poco per decretare la fine di un’epoca nel giro di pochissimi giorni, senza che nessuno sapesse niente, senza che genitori, ragazzi, bambini, docenti, società civile e politica fossero coinvolte quando ancora sarebbe stato possibile intervenire in aiuto di un’istituzione talmente identitaria per la città, il circondario, la Calabria.

Genitori e docenti si sono già costituiti in comitato e incontreranno oggi il sindaco, Daniele Vacca, che in serata è arrivato all’istituto salesiano a sedare gli animi e promettere il suo impegno per trovare una soluzione, alla quale sta lavorando con tutte le forze in campo per poter eventualmente rilevare l’attività scolastica.

Intanto gli studenti, che per bocca del loro portavoce Alessandro Corradini esprimono “rabbia e delusione” per l’esito dell’incontro, stanno organizzando iniziative di protesta per rivendicare il loro diritto a proseguire gli studi e la formazione salesiana.

www.soveratoweb.com/ore-di-tension...-dopo-120-anni/

Ore di tensione a Soverato: i salesiani annunciano la chiusura della scuola dopo 120 anni

Incontro molto teso ieri sera a Soverato, tra centinaia di genitori, docenti e ragazzi ai quali è stata data una terribile notizia, nella riunione convocata dai vertici dell’istituto salesiano: la decisione, inoltrata al provveditorato agli studi, di chiudere la scuola, già a partire da settembre.

Uno shock per la folla che assiepava il salone don Pilla, folla prima incredula e poi via via emotivamente inferocita. Circa duecento le famiglie coinvolte, con bambini della primaria, ragazzini della scuola media e studenti del liceo classico ai quali verrebbe strappata senza preavviso la continuità scolastica e l’ambiente educativo.

Ovviamente non senza traumi ed enormi disagi. Erano in tanti, infatti, i ragazzi del liceo che hanno preso la parola, dopo l’annuncio arrivato dal vice ispettore vicario e dall’economo dell’ispettoria, arrivati da Napoli a sciorinare numeri e dati che parlano di una grave crisi economica. “

Vi prego, lasciatemi finire il ciclo scolastico nel mio liceo, con la mia professoressa di greco, dove dovremo andare a fare l’esame di maturità?”, ha chiesto tra le lacrime Sofia Franchini, 17 anni. Tanti i genitori intervenuti a ricordare agli ispettori cosa rappresenti a livello culturale, educativo e sociale la scuola salesiana, con un glorioso e storico liceo per anni ai vertici delle classifiche dei migliori licei regionali.

Alle lacrime, alle critiche, alle domande, gli inflessibili ispettori hanno opposto la logica dei numeri, spiegando le ragioni economiche della decisione: costi sempre più alti di gestione, debiti pregressi per centinaia di migliaia di euro, previsioni negative per il futuro, considerando il calo di iscrizioni.

Dati che, pur innegabili se presi di per sé, comunque sembrano troppo poco per decretare la fine di un’epoca nel giro di pochissimi giorni, senza che nessuno sapesse niente, senza che genitori, ragazzi, bambini, docenti, società civile e politica fossero coinvolte quando ancora sarebbe stato possibile intervenire in aiuto di un’istituzione talmente identitaria per la città, il circondario, la Calabria.

Genitori e docenti si sono già costituiti in comitato e incontreranno il sindaco, Daniele Vacca, che in serata è arrivato all’istituto salesiano a sedare gli animi e promettere il suo impegno per trovare una soluzione, alla quale sta lavorando con tutte le forze in campo per poter eventualmente rilevare l’attività scolastica. Intanto gli studenti, che per bocca del loro portavoce Alessandro Corradini esprimono “rabbia e delusione” per l’esito dell’incontro, stanno organizzando iniziative di protesta per rivendicare il loro diritto a proseguire gli studi e la formazione salesiana.


www.catanzaroinforma.it/cronaca/20...overato/112470/

Celebrazioni per i 110 anni dei Salesiani a Soverato
Al via oggi il programma

di Redazione - 10 Maggio 2018 - 15:29

Partono oggi, 10 maggio 2018, le giornate organizzate per festeggiare la presenza dei Salesiani nella città di Soverato: il 10 Maggio 1908, il Beato Don Michele Rua, benedisse la prima pietra della Chiesa annessa all’ odierno Istituto Salesiano inaugurando l’ Opera di Soverato.

Da allora ad oggi, molti, moltissimi, sono stati i giovani che sono passati dall’ Opera salesiana di Soverato, la cui prima attività fu l’ Oratorio, poi la scuola: elementare, tecnica, Ginnasio nel 1930 e, nel 1950, Triennio del liceo classico, rinomato in tutta la Calabria per la serietà e il valore educativo e culturale che lo contraddistinse. Di particolare rilevo il collegio annesso, che permise a tanti ragazzi, di tutto il circondario ed anche fuori regione, di frequentare la scuola superando i problemi della distanza, della carenza dei trasporti, dell’isolamento. Fu allora che Soverato cominciò a divenire sede di studi e punto di riferimento per le famiglie.

Quella dei Salesiani a Soverato fu – e continua ad essere – una presenza importantissima per tutta la città, determinandone l’evoluzione storica e imprimendovi una caratterizzazione peculiare. Un sentimento di grande devozione per don Bosco e di riconoscenza per l’opera benefica svolta dai salesiani in favore dei giovani e di tutta la popolazione locale, ha sempre pervaso tutta la comunità cittadina, tanto che si è voluto Don Bosco Compatrono della città assieme alla Madonna Addolorata.

Come ben mette in evidenza il direttore dell’ Istituto Salesiano, Don Matteo di Fiore, l’opera dei Salesiani, prima di tutto educativa, formativa e culturale, vuole continuare ed essere efficace ed è pronta ad accogliere le sfide che la società attuale pone e che per la rapidità di evoluzione richiede una presenza ancor più vigile, competente, appassionata dell’ educazione dei giovani. Testimonianza del rinnovato impegno per il futuro è l’inaugurazione proprio in occasione dei 110 anni dalla fondazione, del corso universitario affiliato alla Facoltà di Scienze dell’ Educazione dell’ Università Pontificia Salesiana di Roma, che avrà sede presso l’Istituto Salesiano.

Ancora una volta i Salesiani battono i tempi dando risalto e nuove possibilità di sviluppo a Soverato: allora furono i primi a dare alla città scuole di istruzione primaria e secondaria, oggi universitaria!

Fitto il calendario degli appuntamenti, presentato durante la conferenza stampa dal comitato organizzativo costituito, oltre che dal direttore stesso dell’ Istituto, anche dal Presidente della Confederazione Calabra Dott. Antonio Mellace, dal Presidente degli Exallievi di Soverato Avv. Francesco Cuteri, dal prof. Ulderico Nisticò e dal prof. Giulio De Loiro – tutti Exallievi dell’ Istituto – che insieme alla Segretaria Avv. Maria Caterina Procopio dell’ Unione Exallievi di Soverato ed al resto degli associati all’Unione, hanno fattivamente contribuito all’ organizzazione degli eventi.

Ecco il programma:

Giovedì 10 maggio, alle ore 18,00, il nono successore di Don Bosco e cittadino onorario di Soverato dal 2008, Don Pasqual Chavez de Villanueva, celebrerà la Santa Messa nella Chiesa Parrocchiale ed a seguire, alle 19.00, terrà una conferenza, nel salone parrocchiale “Don Bosco”, sul tema di grande spessore “I giovani e il senso della vita”.

Venerdì 11 maggio, alle 19.00: presso il cortile dell’ Istituto Salesiano, la rappresentazione teatrale a cura dei “Don Bosco ritorna?” seguita, alle 19.45, dall’ inaugurazione della mostra fotografica storica e la proiezione del video-documentario sulla storia dell’ Opera salesiana a Soverato.

Sabato 12 maggio alle 19.00 presso l’Istituto salesiano, conferenza a cura di don Francesco Casella, già Direttore dell’ Istituto dal 1992 al 1995 ed a seguire, mostra fotografica e video storici e presentazione della sede staccata della facoltà universitaria in Scienze dell’ educazione affiliata all’ Università Pontificia Salesiana di Roma; alle ore 20.30 festa popolare nel cortile dell’ Istituto, musica e stand gastronomici.

Domenica 13 maggio, alle ore 11.00 presso il cortile dell’ Istituto, solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo Mons. Vincenzo Bertolone Arcivescovo della Curia di Catanzaro- Squillace, con la concelebrazione e l’omelia dell’ archivista bibliotecario emerito di Santa Romana Chiesa, Card. Raffaele Farina, la concelebrazione dell’ Ispettore Don Angelo Santorsola, già animatore del Liceo di Soverato negli anni 1995 – 1998 e la presenza di tanti altri salesiani passati dall’ Istituto.

www.donboscoalsud.it/case-salesiane/18
Il 27 luglio 1904 la Nobildonna Maria Caterina Scoppa, marchesa di Cassibile, lascia a don Michele Rua, Rettor Maggiore dei Salesiani, tutti i territori di Acciarello e Soverato. Don Michele Rua edificò quindi in Soverato marina, una chiesa in onore di S. Antonio di Padova. La casa di Soverato Marina apre definitivamente il 20 ottobre 1906. Il 21 febbraio 1908 S. E. Alfonsina Scoppa di Francia Marchesa di S. Caterina lascia alla Società Salesiana la somma per la costruzione dell’Istituto a Soverato, dando la possibilità di apertura poi alle scuole elementari, medie e superiori.

La proposta dell’Oratorio-Centro Giovanile si fa realtà attraverso itinerari, in funzione degli interessi dei giovani. Principali interventi della proposta: l’Oratorio Centro Giovanile salesiano, l’assistenza salesiana, è la vicinanza reale, affettiva ed effettiva degli educatori ai giovani, con pluralità di proposte, attività ed esperienze che fanno riferimento agli aspetti più significativi della vitalità e del processo di sviluppo dei giovani.

La comunità è formata dai seguenti salesiani:
P ANASTASIO P.
L DIBITONTO V.
P IEVA R.
P LOPEZ A.
P MADONNA D. - Direttore, Inc. Oratorio
P NAPOLITANO A.
P TOLOTTA A.

Edited by GalileoGalilei - 4/4/2024, 09:56
view post Posted: 21/3/2024, 10:09 Fallimento Clinica lager. Vescovo di Cosenza e don Luberto citati per 120 mln di € - Attualità
https://cosenza.gazzettadelsud.it/articoli...5-9f3aeffe35ce/

Cosenza, scandalo del “Papa Giovanni” depositate agli atti le dichiarazioni del vescovo Agostino
di Arcangelo Badolati

21 MARZO 2024

Una montagna di soldi. E un istituto religioso di accoglienza prima chiuso e poi fallito. Sullo sfondo un’inchiesta penale conclusasi con la condanna definitiva di un ex monsignore che amministrava la struttura e una valanga di debiti rimasti inevasi.
Una storia quella dell’istituto “Papa Giovanni XXIII” di Serra d’Aiello divenuta di nuovo imbarazzante per la chiesa cosentina per via della richiesta di pagamento di 120 milioni di euro avanzata dalla società romana con capitali belgi “Comabio” che ha acquistato dal fallimento i crediti esigibili. La compagine con sede legale in riva al Tevere ha citato in giudizio davanti al Tribunale civile bruzio l’ex sacerdote Alfredo Luberto amministratore della struttura e già giudicato in sede penale e l’Arcidiocesi di Cosenza e Bisignano per ottenere il pagamento della ingente somma. Luberto, che nel frattempo ha lasciato l’abito talare, non si è costituito in giudizio e verrà pertanto giudicato in contumacia, dovrà comparire davanti al giudice delegato alla trattazione del procedimento, Giusi Ianni, l’otto maggio prossimo. La Curia, invece, si è costituita con l’avvocato Francesco Ventura del foro di Roma, respingendo la domanda avanzata dalla “Comabio” che è invece rappresentata in Calabria dall’avvocato Mario Paolini, associato del celebre studio legale bruzio.
L’otto maggio dovrà essere pure sentito, ma nella veste di testimone, l’arcivescovo emerito di Cosenza, monsignor Salvatore Nunnari che fu chiamato a gestire la difficilissima fase della dismissioni del “Papa Giovanni” con il trasferimento dei pazienti e le proteste dei dipendenti rimasti senza posto e stipendio.
L’avvocato Paolini a sostegno della richiesta di pagamento dei crediti vantati dalla società capitolina ha depositato al fascicolo del procedimento i verbali contenenti le dichiarazioni rese il 23 luglio del 2007 alla Guardia di Finanza - quando scoppiò lo scandalo con l’arresto dell’ex sacerdote Luberto - dal defunto arcivescovo prima di Crotone e poi di Cosenza, Giuseppe Agostino.
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