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Taranto. Minore abusata in oratorio. Prete 56enne a processo: "sapeva e non intervenne", Segreto confessionale per giustificare l'omertà: 7 anni allo stupratore

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view post Posted on 19/4/2024, 02:20

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18 aprile 2024

TARANTO

Minorenne molestata anche nell’oratorio: a Taranto un 46enne nei guai. Sacerdote a processo, «Sapeva»

FRANCESCO CASULA

Minorenne molestata anche nell’oratorio: a Taranto un 46enne nei guai. Sacerdote a processo, «Sapeva»
Il responsabile era finito in cella per altre vicende e ottenne i domiciliari nella comunità di cui il religioso era assistente spirituale. L’uomo era già stato condannato a 15 anni di carcere per violenza sessuale sulle figlie della ex compagna

TARANTO - È stato condannato a 7 anni di reclusione un 46enne della provincia di Taranto accusato di abusi sessuali su minore. Sarà invece un processo a stabilire le responsabilità di un sacerdote, responsabile del centro in cui sarebbero avvenute le molestie, che secondo il pubblico ministero Vittoria Petronella pur essendo a conoscenza di quanto accaduto si sarebbe trincerato dietro il segreto confessionale.

È stato il giudice Fulvia Misserini, al termine dell'udienza di ieri a emettere il verdetto nei confronti dell'uomo e a disporre il rinvio a giudizio per il sacerdote. Nella sua sentenza il giudice Misserini ha inflitto una condanna più bassa rispetto ai 9 anni chiesti dall'accusa, ma ha inoltre stabilito l'interdizione perpetua dell'imputato da tutte le attività a contatto con i minori. Infine il magistrato ha accolto la richiesta di risarcimento di 20mila euro presentata dai familiari della bambina costituiti parte civili attraverso l'avvocato Elena Gambirasio.

Edited by pincopallino1 - 19/4/2024, 13:39
 
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view post Posted on 19/4/2024, 08:22
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Condannato per le molestie a una minore. ll prete non parlò, va a giudizio

Giovedì 18 Aprile 2024, 23:04 - Ultimo aggiornamento: 19 Aprile, 07:56

Si è concluso con la condanna a sette anni di reclusione il procedimento con il rito abbreviato che ha visto alla sbarra un 47enne originario della provincia di Taranto, finito nei guai con la pesantissima accusa di aver abusato sessualmente di una minore. La vittima, all’epoca dei fatti contestati, era ospite di una casa alloggio situata nel territorio jonico. Una vicenda per la quale sotto processo è finito anche un sacerdote accusato di non aver riferito al pm quello che sapeva di questa brutta storia, opponendo il segreto confessionale. Con queste decisioni, quindi, il gup ha definito lo sconcertante vicenda sulla quale si sono accese le luci della procura.

La sentenza di condanna è stata pronunciata dal giudice Fulvia Misserini al termine del giudizio abbreviato che ha visto imputato il 47enne. Lo stesso magistrato ha decretato il rinvio a giudizio per il secondo imputato del procedimento, un sacerdote della stessa comunità alloggio che è finito sotto accusa con la contestazione di false informazioni. Accuse formulate dal pubblico ministero, Vittoria Petronella, titolare dell’inchiesta che aveva definito la sua indagine con la richiesta di processo per entrambi gli imputati. La pm Petronella, al termine della sua requisitoria in camera di consiglio, aveva chiesto nove anni di reclusione per il presunto pedofilo che grazie al rito alternativo si è assicurato la riduzione di un terzo della pena. L’inchiesta è partita da una querela presentata dai genitori della minore, all’epoca dei fatti tredicenne, che denunciavano le attenzioni morbose di un adulto anche lui ospite dello stesso centro.


I fatti raccontati e confermati da altri volontari e dagli stessi dirigenti della comunità che avevano chiesto l’allontanamento dell’inquisito, si sarebbero verificati nel dicembre del 2021.
Le accuse
Gli episodi per i quali il pubblico ministero aveva chiesto il rinvio a giudizio, consistevano nell’insistenza dell’uomo il quale, abusando dell’inferiorità fisica della ragazzina, l’avrebbe costretta «a subire atti sessuali – si legge nei capi d’imputazione a suo carico -, consistenti in palpeggiamenti sul sedere». In un’occasione, durante una visita di gruppo nel centro di Taranto, era accusato di aver fotografato e toccato il sedere della vittima. Questi ed altri atteggiamenti espliciti avevano convinto il magistrato inquirente a chiedere il processo per il 47enne difeso dall’avvocato Rita Ciccarese e per il sacerdote rinviato poi a giudizio. Quest’ultimo che ha affidato la sua difesa all’avvocato Martino Rosato, si sarebbe rifiutato di fornire informazioni opponendo il segreto confessionale riconosciuto ai ministri del culto cattolico. Secondo l’accusa, però, le informazioni apprese dall’uomo di chiesa che nell’organizzazione ricopriva il compito di assistente spirituale, non li avrebbe appresi in qualità di confessore del sospettato, ma nell’esercizio di un’attività di volontariato durante la quale sarebbe stato più volte messo al corrente degli atteggiamenti dell’indagato. Per l’avvocato Rosato che aveva chiesto il proscioglimento, il suo assistito avrebbe invece esercitato il suo ministero secondo precise regole del diritto canonico.
 
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view post Posted on 19/4/2024, 12:39

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https://www.quintopotere.it/orrore-a-taran...9QXoLiqvsTI-siz

Orrore a Taranto, 13enne violentata nel centro di accoglienza. Sacerdote a processo: “Sapeva e non ha parlato”
CRONACA
19 Aprile 2024
Raffaele Caruso

Palpeggiamenti, violenze e scatto di alcune fotografie. Il Tribunale di Taranto ha condannato un 47enne originario di Grottaglie a 7 anni di reclusione per abusi su una ragazzina di 13 anni, compiuti in una struttura di accoglienza. I fatti risalgono al 2021, l’uomo è stato condannato anche all’interdizione perpetua da tutte le attività a contatto con i minori. Una vicenda orribile in cui è coinvolto anche un sacerdote 56enne di Taranto, responsabile del centro dove sono state commesse le violenze e dell’organizzazione di volontariato di cui faceva parte l’orco.

Secondo quanto ricostruito dall’accusa sapeva quello che accadeva, ma non ha mai parlato e non è mai intervenuto per fermarlo. Per questo è stato rinviato a giudizio e si dovrà accertare sue eventuali responsabilità. La difesa del sacerdote sostiene che le denunce dei familiari, tra cui anche quelle della sorella della vittima, siano arrivate tramite confessioni. Il silenzio sarebbe dunque stato dettato dal segreto professionale. La tesi della Procura è che il parroco sia stato più volte messo al corrente delle violenze in sedi distinte dalla confessione.
 
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