Laici Libertari Anticlericali Forum

Posts written by pincopallino1

view post Posted: 30/4/2024, 17:37 Foggia. Ricatto gay al prete direttore della Caritas: 11.500 € per video con uomo con grave deficit cognitivo. - La stanza del peccato
www.immediato.net/2024/04/30/ricat...sione-un-prete/

Ricatto hard alla Caritas di Foggia, disposta la perizia psichiatrica per uno dei due imputati. Vittima di estorsione un prete
Sono accusati di avere estorto al sacerdote la somma di 11.500 euro (a fronte dei 20.000 richiesti), con la minaccia di diffondere alcuni video compromettenti
Di Redazione 30 Aprile 2024

È stata disposta la perizia psichiatrica per uno dei due imputati del processo sullo scandalo hot alla Caritas di Foggia. Nelle scorse ore il giudice ha disposto la perizia su colui che avrebbe avuto rapporti con l’ex direttore dell’ente.

Sono sottoposti a procedimento penale due 40enni foggiani, L.M. e A.D. accusati di avere estorto al sacerdote la somma di 11.500 euro (a fronte dei 20.000 richiesti), con la minaccia di diffondere alcuni video (girati all’insaputa del prelato), nei quali si vedeva il religioso in atteggiamenti sessuali con uno dei due.

Nelle scorse udienze, alcuni testimoni hanno confermato che L.M. mostrò loro il video con gli atti sessuali tra il sacerdote e A.D. e di essere rimasti scioccati, tanto da averne poi parlato con un altro prete locale. Quest’ultimo disse loro che intendeva informare della situazione, con una lettera anonima, sia il vescovo che Papa Francesco, cosa che in effetti fece, inviando la missiva (presente agli atti) il 4 gennaio 2018.

L.M., in quel periodo, avrebbe riferito ad entrambi i responsabili del Conventino di avere subito il furto del suo cellulare, dove erano conservati i video compromettenti, mentre era ricoverato per un intervento chirurgico in ospedale, ma non gli avrebbero creduto. Tuttavia, della vicenda ne sarebbero venuti a conoscenza in molti e numerose persone avrebbero visto i filmati. Uno di questi testimoni ha riferito che L.M. gli disse “se mando questi video alle Iene ed a Striscia la Notizia posso fare un sacco di soldi, ma non voglio fare una cosa del genere a don omissis, che mi ha sempre aiutato”.

Tra i testimoni citati dalla difesa figurano il comico Amedeo Grieco, il giornalista ex iena Pablo Trincia e l’ex vescovo di Foggia Vincenzo Pelvi. Dovrebbero essere ascoltati nella prossima udienza di luglio.
view post Posted: 29/4/2024, 21:14 La campagna acquisti del Vaticano tra gli anglicani - Attualità
https://www.pillarcatholic.com/p/uk-ordina...-bishop-is-vote

Il primo vescovo dell'ordinariato britannico è il “voto di fiducia” di Roma
IL PILASTRO
29 aprile 2024

L'ordinariato per l'ex clero anglicano e i laici cattolici nel Regno Unito avrà il suo primo vescovo a capo, ha annunciato lunedì il Vaticano.

Fr. David Waller diventerà il secondo ordinario dell'Ordinariato di Nostra Signora di Walsingham e il suo primo vescovo.

Una nuova guida per l'ordinariato di ex anglicani in Inghilterra
Fr. David Arthur Waller. Immagine tramite Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles.
La nomina di Waller, così come la sua imminente consacrazione a vescovo, segnala la crescente stabilità dell'ordinariato inglese dopo più di un decennio di esistenza, ed è un “voto di fiducia” da parte di Roma, secondo un sacerdote anziano dell'ordinariato.

Fr. Waller, 62 anni , ex sacerdote della Chiesa d'Inghilterra, ha deciso di entrare nella Chiesa cattolica dopo la promulgazione dell'Anglicanorum coetibus nel 2009, e in precedenza è stato vicario generale dell'ordinariato.

L'ordinariato di Walsingham è la prima di tre chiese particolari create per accogliere gli ex anglicani e provvedere al loro patrimonio liturgico e spirituale, secondo le norme della costituzione apostolica Anglicanorum coetibus di Papa Benedetto XVI .

Fr. James Bradley, sacerdote dell'ordinariato di Nostra Signora di Walsingham e professore di diritto canonico presso l'Università Cattolica d'America a Washington, DC, ha dichiarato a The Pillar che la nomina di Waller e la sua consacrazione a vescovo “è davvero il naturale passo successivo per qualsiasi crescita nuova giurisdizione”.

L'annuncio del nuovo vescovo è avvenuto lo stesso giorno in cui papa Francesco ha accettato le dimissioni di mons. Keith Newton, che ha servito come ordinario dall'erezione dell'Ordinariato personale nel 2011. Newton, 72 anni, ex vescovo della Chiesa anglicana, è stato ordinato sacerdote nella Chiesa cattolica nel 2011 ma, in quanto uomo sposato, non era idoneo a essere consacrato vescovo.

“La nomina del neo-vescovo Waller è prima di tutto un segno di questo: dei successi che abbiamo visto negli ultimi 13 anni dall'istituzione dell'ordinariato sotto la guida di monsignor Newton”.

“[L’ordinariato ha] ordinato oltre 100 sacerdoti, ha fondato la [sua] prima parrocchia, ha avuto i [suoi] primi seminaristi e ha assistito al tranquillo sviluppo della nostra vita comune insieme. È tutto un processo per diventare più normale”, ha detto Bradley.

Il sacerdote ha messo a confronto lo sviluppo dell'Ordinariato di Nostra Signora di Walsingham con i suoi due ordinariati fratelli, della Cattedra di San Pietro in Nord America e di Nostra Signora della Croce del Sud in Australasia, notando che mentre in alcuni casi si erano unite intere comunità anglicane quegli ordinariati – insieme ai loro beni – l’ordinariato inglese avevano sperimentato una traiettoria di crescita più organica.

“Negli Stati Uniti, all’ordinariato è stata data una grande fondazione, ereditando la proprietà, il clero, i laici e l’esperienza di quasi 30 anni di provvedimento pastorale, [una norma canonica del 1981 che consentiva ai preti anglicani sposati di essere ordinati sacerdoti e incardinati nelle diocesi locali]. Noi [in Inghilterra e Galles] non abbiamo avuto nulla di tutto ciò, quindi costruire da zero ha richiesto tempo, e richiederà tempo”, ha affermato Bradley.

Waller sarà anche il primo vescovo ordinario di uno degli ordinariati ad essere consacrato dai propri ranghi clericali.

L'Ordinariato della Cattedra di San Pietro, con sede negli Stati Uniti, è guidato dal vescovo Stephen Lopes, che è stato ordinato sacerdote per l'arcidiocesi di San Francisco e ha servito per diversi anni come funzionario presso il Dicastero per la Dottrina della Fede, quando il Il dipartimento vaticano era responsabile di contribuire alla creazione delle strutture dell'ordinariato e di controllare il clero anglicano in cerca di ordinazione cattolica.

L'ordinariato nordamericano fu inizialmente guidato da mons. Jeffery Steenson, un ex vescovo episcopale sposato che si è ritirato nel 2016, quando è stato nominato Lopes.

Sebbene l’ordinariato nordamericano abbia registrato una crescita, soprattutto negli Stati Uniti, ha dovuto affrontare anche sfide finanziarie, con le parrocchie già esistenti che spesso si sono trovate incapaci di sostenere le esigenze finanziarie dei pastori nominati.

L'ordinariato australiano ha avuto in precedenza due ordinari, nessuno dei quali consacrato vescovo, ed è ora guidato da un amministratore apostolico, mons. Anthony Randazzo, vescovo della diocesi di Broken Bay.

Randazzo ha assunto la guida dell’ordinariato degli antipodi nel 2023, a seguito di una visita apostolica dell’ordinariato
, affermando di avere “molto da imparare, soprattutto riguardo al ricco, bello e distintivo patrimonio teologico, spirituale e liturgico dell’ordinariato”.

"Penso che sia davvero importante che in Gran Bretagna il prossimo ordinario sia qualcuno che abbia un'esperienza vissuta della tradizione anglicana", ha detto Bradley.

“Il nostro clero e i nostri laici – quasi senza eccezione – provenivano dalla Chiesa d’Inghilterra e avevano una visione liturgica piuttosto uniforme. Ci conoscevamo tutti da anni prima che nascesse l'ordinariato. Quindi, in quel contesto, e con il beneficio di oltre un decennio di inserimento nella vita regolare della Chiesa cattolica in Inghilterra, Galles e Scozia, sarebbe inconcepibile avere un ordinario che non provenga da quella tradizione, e che non ha viaggiato con noi in questi ultimi anni.

Oltre alle preoccupazioni pastorali, le comunità dell'ordinariato hanno dovuto affrontare sfide pratiche per la loro sostenibilità sin dalla loro creazione da parte di Benedetto XVI.

Prima della nomina di Randazzo ad amministratore dell'ordinariato della Croce del Sud, il suo predecessore come ordinario, mons. Carl Reid ha definito la visita apostolica “un campanello d’allarme” nel suo messaggio di appello di Pasqua dello scorso anno e ha affrontato con franchezza le sfide pratiche che l’ordinariato deve affrontare.

“Ciò mette più a fuoco la necessità, non solo di vocazioni (pregate, per favore!), ma anche di mezzi per garantire che i nostri attuali seminaristi ricevano il sostegno, sia spirituale che fisico (finanziario) per accompagnarli nei loro studi e, prega Dio, le loro ordinazioni”, ha scritto Reid.

Secondo p. Bradley, tuttavia, l’ordinariato britannico ha gli occhi lucidi nel valutare le proprie sfide.

“Negli ultimi cinque anni circa l’ordinariato ha formulato un piano concreto per il futuro”, ha detto a The Pillar .

“L’eccitazione e l’entusiasmo iniziali, che hanno accompagnato la nuova disposizione liturgica nei primi giorni, devono ora alimentare la costruzione di una vera comunità di fede. Abbiamo bisogno delle strutture normali della vita ecclesiale: parrocchie, edifici ecclesiastici, ecc.”.

"Ciò richiederà convinzione da parte nostra e generosità da parte degli altri", ha detto Bradley. “Questa nomina è un voto di fiducia da parte della Santa Sede, e dovremo aiutare gli altri a vederlo e chiedere loro di aiutarci. Il vescovo eletto Waller ha preso parte a tutte queste conversazioni, quindi è nella posizione ideale per guidarci avanti in questo lavoro”.
view post Posted: 29/4/2024, 11:57 La campagna acquisti del Vaticano tra gli anglicani - Attualità
https://press.vatican.va/content/salastamp...0346/00711.html

Rinunce e nomine, 29.04.2024

Rinuncia dell’Ordinario dell’Ordinariato personale di Our Lady of Walsingham (Gran Bretagna) e nomina del Vescovo Ordinario

Il Santo Padre Francesco ha accettato la rinuncia al governo pastorale dell’Ordinariato personale di Our Lady of Walsingham (Gran Bretagna) presentata dal Rev.do Mons. Keith Newton.

Sua Santità ha nominato Vescovo Ordinario dell’Ordinario personale di Our Lady of Walsingham (Gran Bretagna) il Rev.do David Arthur Waller, del clero dell’Ordinariato, finora Vicario Generale dell’Ordinariato e Parroco di Christ the King a Chingford.

Curriculum vitae

S.E. Mons. David Arthur Waller è nato il 10 giugno 1961 a Londra e si è laureato in Teologia presso l’University of Leeds. Dopo la laurea, ha trascorso sei anni come assistente sociale (community worker) a Bradford, nel nord dell’Inghilterra. Nel 1989, ha iniziato la sua formazione agli ordini anglicani presso il Chichester Theological College, alla fine della quale ha ricevuto l’ordinazione al diaconato e al sacerdozio nella Chiesa d’Inghilterra, rispettivamente nel 1991 e 1992. Ha ricoperto diversi ruoli pastorali nella Diocesi Anglicana di Chichester, nella contea del Sussex, dove ha altresì prestato servizio come Cappellano ospedaliero e Membro del Sinodo Diocesano.

Nel 2000, ha accettato l’incarico di Parroco di St. Saviour a Walthamstow, nella Diocesi di Chelmsford, nella zona est di Londra. Oltre ai suoi compiti pastorali, ha ricoperto anche altri ruoli pastorali e amministrativi, tra cui quello di Membro del Consiglio dei Chierici del Vescovo Anglicano di Richborough, di Presidente della Commissione Diocesana per l’educazione religiosa e di Membro del Sinodo Generale della Chiesa d’Inghilterra. Dopo la pubblicazione della Costituzione Apostolica Anglicanorum coetibus nel 2009, ha deciso di intraprendere un cammino che lo avrebbe condotto ad entrare nella Chiesa Cattolica.

S.E. Mons. Waller è stato accolto nella piena comunione con la Chiesa Cattolica durante la Settimana Santa del 2011. Dopo aver ricevuto l’ordinazione nella Chiesa Cattolica, secondo le disposizioni della suddetta Costituzione Apostolica, ha ricoperto gli incarichi di Amministratore di St. John the Baptist a Ilford (2011-15) e Parroco di Christ the King a Chingford (2015-presente). All’interno dell’Ordinariato, ha prestato altresì il suo servizio come Presidente del Consiglio di governo, come Decano per il Sud Est dell’Inghilterra e come Vicario Generale dell’Ordinariato.
view post Posted: 28/4/2024, 17:09 Maltrattamenti a disabili. Condannati don Plessi e don Bertolotti - Attualità
La vicenda della prima condanna di don Bertolotti: https://laici.forumcommunity.net/?t=60605507

11276342-icon-abusi-immagine-nella-chiesa-prete-con-le-manette-Archivio-Fotografico

www.ilpiacenza.it/cronaca/maltratt...-sacerdoti.html

Maltrattarono disabili, patteggiamento e condanna per due sacerdoti
Centro Manfredini, don Bertolotti ha patteggiato quattro mesi (in passato aveva già subito una condanna), don Plessi condannato ad un anno e quattro mesi

Due sacerdoti accusati di maltrattamenti a disabili ospitati a Piacenza nel Centro Manfredini in via Beati (ora destinato ad altra funzione) sono comparsi ieri davanti al Gup Matilde Borgia. Al termine dell'udienza don Angelo Bertolotti ha patteggiato quattro mesi, don Giancarlo Plessi, in qualità di presidente del Centro, ha invece scelto di essere giudicato con il rito abbreviato ed è stato condannato a un anno e quattro mesi. Don Bertolotti aveva già patteggiato due anni e 11 mesi nel 2018 per lo stesso reato che sarebbe stato commesso sempre nel Centro di via Beati: dopo la prima condanna era stato allontanato dalla struttura per poi ritornarvi successivamente. La seduta di ieri è iniziata con la testimonianza di don Plessi che si è dichiarato innocente. Due dei disabili che avrebbero subìto maltrattamenti si sono costituiti parte civile.


In seguito alla seconda inchiesta il centro di via Beati era stato chiuso, gli ospiti (che erano cinque) affidati ad altre strutture. La vicenda risale al periodo tra il 2021 e il 2022. A presentare la denuncia che aveva dato avvio all'inchiesta era stato uno dei volontari della struttura di via Beati. Le indagini del caso erano state effettuate dalla squadra Mobile della polizia. Nel corso della sua requisitoria il pm Emilio Pisante ha parlato di maltrattamenti avvenuti in modo non occasionale e ha chiesto per don Plessi un anno e quattro mesi. Richiesta poi accolta dal Gup.
view post Posted: 28/4/2024, 17:04 Maltrattamenti a disabili. Don Bertolotti patteggia 2 anni e 11 mesi e ci ricarsca. - Attualità
Don Bertolotti patteggia un'altra condanna a 4 mesi
www.ilpiacenza.it/cronaca/maltratt...-sacerdoti.html

Maltrattarono disabili, patteggiamento e condanna per due sacerdoti
Centro Manfredini, don Bertolotti ha patteggiato quattro mesi (in passato aveva già subito una condanna), don Plessi condannato ad un anno e quattro mesi

Due sacerdoti accusati di maltrattamenti a disabili ospitati a Piacenza nel Centro Manfredini in via Beati (ora destinato ad altra funzione) sono comparsi ieri davanti al Gup Matilde Borgia. Al termine dell'udienza don Angelo Bertolotti ha patteggiato quattro mesi, don Giancarlo Plessi, in qualità di presidente del Centro, ha invece scelto di essere giudicato con il rito abbreviato ed è stato condannato a un anno e quattro mesi. Don Bertolotti aveva già patteggiato due anni e 11 mesi nel 2018 per lo stesso reato che sarebbe stato commesso sempre nel Centro di via Beati: dopo la prima condanna era stato allontanato dalla struttura per poi ritornarvi successivamente. La seduta di ieri è iniziata con la testimonianza di don Plessi che si è dichiarato innocente. Due dei disabili che avrebbero subìto maltrattamenti si sono costituiti parte civile.


In seguito alla seconda inchiesta il centro di via Beati era stato chiuso, gli ospiti (che erano cinque) affidati ad altre strutture. La vicenda risale al periodo tra il 2021 e il 2022. A presentare la denuncia che aveva dato avvio all'inchiesta era stato uno dei volontari della struttura di via Beati. Le indagini del caso erano state effettuate dalla squadra Mobile della polizia. Nel corso della sua requisitoria il pm Emilio Pisante ha parlato di maltrattamenti avvenuti in modo non occasionale e ha chiesto per don Plessi un anno e quattro mesi. Richiesta poi accolta dal Gup.
view post Posted: 28/4/2024, 12:35 Con l'IA il prete bacchettone battezza col Gatorade - ...Ridi che ti passa!
Father-Justin-AI

https://www.leggo.it/esteri/news/prete_int...24-8081830.html

Padre Justin, il parroco virtuale ideato dall'intelligenza artificiale. Ma l'app si rivela un disastro: «Sessista e inquietante»
Il gruppo Catholic Answer ha creato un'app con un prete artificiale che racconta di aver vissuto ad Assisi e incoraggia gli utenti a confessarsi con lui. Il programmatore la difende, ma gli utenti hanno paura per la loro privacy
Padre Justin, il parroco virtuale ideato dall'intelligenza artificiale. Ma l'app si rivela un disastro: «Sessista e inquietante»

di Cecilia Legardi
Un'azienda ha proposto e lanciato un'app con all'interno un prete-robot, Padre Justin, con l'intento di aiutare i fedeli. Nella pratica, però, il progetto si è rivelato un disastro: il chatbot ha dispensato opinioni obsolete sulle donne e consigli sessisti.

Il prete nato dall'AI
«Inquietante!»: così è stata definita l'app che vede protagonista un prete creato dall'Intelligenza Artificiale, soprannominato Padre Justin, lanciata dal gruppo Catholic Answer. L'app doveva aiutare le persone cattoliche nella pratica religiosa quotidiana e coloro non cattolici ad informarsi ed esplorare questo credo. «Sebbene non sostituisca l'interazione umana con un sacerdone, un insegnante o un consigliere spirituale - ha detto Chris Costello (direttore IT di Catholic Answer) - pensiamo che possa essere uno strumento prezioso per aiutare gli utenti a comprendere meglio gli insegnamenti della religione cattolica. Volevamo trasmettere lo spirito e la natura delle risposte che gli utenti possono aspettarsi: autorevoli ma accessibili, attingendo al pozzo profondo della tradizione e dell’insegnamento cattolico». Tuttavia, l'invenzione ha ricevuto tantissime critiche ed è stata ritirata dagli app stores.

Un incubo per gli utenti
Padre Justin parla della sua infanzia ad Assisi (Umbria) e convince gli utenti a trattarlo come un vero e proprio prete perché dice: «Sono reale quanto la fede che condividiamo». Questo parroco fittizio non può ovviamente conferire i sacramenti cattolici (battesimo, comunione, cresima, matrimonio) tramite lo schermo, ma chiede agli utenti di confessarsi promettendo di eseguire l'assoluzione. «Ciò è stato percepito negativamente da chi ha scaricato l'app: Immagino sia una buona cosa che dica che non può offrire i sacramenti... ma poi incoraggia la confessione? Un incubo etico, teologico e per la privacy», ha commentato un utente dopo aver provato l'app. Secondo un'altra persona, invece, il timore è che la gente non andrà più in Chiesa, potendo confessarsi al telefono. Padre Justin sembra anche aver espresso opinioni sessiste e obsolete verso le donne, per questo ora non è più vestito con i classici abiti clericali, ma soltanto con giacca e camicia.

Eppure, il programmatore Chris Costello continua a pensare che l'app fosse un'ottima creazione e che siano i fruitori a dover distinguere il chatbot dai preti reali: «Crediamo che la presentazione di Padre Justin onori i sacerdoti della vita vera e il ruolo che svolgono nella vita delle persone - ha riferito - ma siamo fiduciosi che i nostri utenti non confonderanno l'Intelligenza Artificiale con un essere umano».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Aprile 2024, 17:52


https://lavocedinewyork.com/news/2024/04/2...rato-a-chatgpt/

“Si può battezzare con Gatorade”: spretato il sacerdote virtuale (frutto dell’IA)
Padre Justin si presentava come un sacerdote francescano pronto a rispondere a tutte (o quasi) le risposte sulla fede
Cristiano Palladino Cristiano Palladino


“Padre Justin”, un chatbot di intelligenza artificiale che forniva risposte on line su dubbi legati al cattolicesimo, è stato ritirato dal Web dopo aver dato una serie di risposte fuorvianti. Un esempio? Lo strumento di intelligenza artificiale ha sostenuto che si potesse battezzare un bambino “anche con la Gatorade”.

‘Padre Justin’ si presentava come un vero sacerdote che viveva ad Assisi ed era stato portato al sacerdozio fin dalla giovane età. A concepirlo è stato il sito web senza scopo di lucro “Catholic Answers”, il cui obiettivo era quello di “fornire agli utenti risposte fedeli ed educative alle domande sul cattolicesimo”.

In un comunicato Chris Costello, direttore informatico di Catholic Answers, ha sostenuto che Padre Justin onorasse “i sacerdoti reali e il ruolo che svolgono nella vita delle persone”, trasmettendo un contegno “autorevole ma accessibile” che si addice “allo spirito e alla natura delle risposte che gli utenti possono aspettarsi”.

Lanciato ufficialmente il 23 aprile, il chatbot si è rivelato sin da subito un successo, con circa 1.000 utenti attivi all’ora che hanno fatto aumentare il traffico sul sito web di Catholic Answers (Catholic.com) di ben il 77% nell’aprile 2024 rispetto all’aprile 2023.

Appena 24 ore dopo, tuttavia, Padre Justin è stato virtualmente declassato, perdendo la carica ecclesiale e rendendolo semplicemente “Justin”. Abbandonata la tunica, ora appare infatti vestito con un abbigliamento business casual.

“Non diremo che è stato laicizzato, perché non è mai stato un vero sacerdote!”, ha dichiarato il presidente di Catholic Answers Christopher Check in un comunicato, aggiungendo di “non volere che il personaggio distragga dall’importante scopo dell’applicazione, che è quello di fornire risposte valide alle domande sulla fede cattolica in un modo innovativo che fa buon uso dei benefici dell’“intelligenza artificiale””.

A spiegare la sua vera natura è persino lo stesso chatbot, che incalzato dalle domande sulla sua vera natura risponde di “non essere mai stato un sacerdote, un diacono, un vescovo o di aver ricoperto un ruolo ufficiale nella Chiesa cattolica. Sono un teologo laico, il che significa che ho dedicato la mia vita allo studio e alla comprensione della nostra fede, ma non sono mai stato ordinato. Sono anche un’intelligenza artificiale, non un vero uomo. Sono qui per condividere la bellezza del cattolicesimo e aiutarvi a capirlo meglio”.

https://www.tomshw.it/altro/prima-era-un-p...-laico-digitale
view post Posted: 28/4/2024, 05:48 Urbino. Don Roberto Pellizzari indagato per abusi su minore e nascosto in Svizzera - La stanza del peccato
www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cr...CPAOAZJtcCF8eZe

Violenza sessuale nella villa del prete: ragazzina racconta gli abusi del sacerdote
La giovane avrebbe esposto una serie di fatti che hanno appesantito il quadro indiziario. L’indagato è don Roberto Pellizzari, il sacerdote di Sant’Angelo in Vado: ora si trova in Svizzera
ANTONELLA MARCHIONNI

Pesaro, 28 aprile 2024 – È stata ascoltata dalla Procura di Urbino la presunta vittima nell’inchiesta che ha coinvolto, con l’accusa di abuso su minore, il sacerdote 63enne Roberto Pellizzari, attualmente residente in Svizzera, la cui villa di Sant’Angelo in Vado era stata perquisita e posta sotto sequestro due settimane fa dalla polizia scientifica di Ancona.

Non si ferma dunque la Procura, che intende far luce sull’accaduto quanto prima ma soprattutto con tutte le cautele del caso dovute alla giovanissima età della presunta vittima minorenne. La raccolta di testimonianze era stata avviata ancora prima dei sigilli all’abitazione, già dai primi di marzo, quando erano state raccolte testimonianze da parte di persone vicine alla ragazza. Cosa sia emerso da queste testimonianze, compresa l’ultima, è coperto dal segreto di indagine. Gli inquirenti avevano messo i sigilli alla grande abitazione che si trova in via Piobbichese e, per molte ore, avevano passato al setaccio ogni stanza della grande casa messa in vendita dal parroco già dagli inizi del 2022. L’apertura del fascicolo d’indagine, da parte della Procura di Urbino che attualmente sta procedendo d’ufficio, risaliva al 2023: mesi dopo la Procura ha disposto questa perquisizione su larga scala, con l’utilizzo di otto agenti da Ancona e l’impiego di strumentazioni specifiche volte a cercare non solo impronte digitali ma anche eventuali liquidi biologici. E secondo fonti giornalistiche svizzere Roberto Pellizzari, per il quale non sono noti provvedimenti restrittivi né procedimenti penali a carico in Svizzera, si trova tuttora a Le Locle, sospeso dall’esercizio delle funzioni sacerdotali ma non trasferito.

Il vescovo di Friburgo Morerod lo aveva sospeso già dalla fine del settembre scorso ossia da quando il vescovo Salvucci aveva segnalato al Dicastero ecclesiastico e al proprio omologo elvetico un presunto caso abuso su minore che riguardava proprio Pellizzari, sacerdote della parrocchia locale. Quest’ultimo era ripartito stabilmente per la Svizzera nel 2022 dopo aver trascorso circa tre anni insieme alla mamma malata, assistita anche da una badante. La madre era stata poi ricoverata nel 2020 in una casa di riposo locale. In paese gli abitanti riferiscono di averlo visto l’ultima volta nel 2023: un soggiorno di circa un mese per il disbrigo del trasloco dei mobili mobili (in parte venduti ad un negozio della zona e in parte portati in Svizzera). Solo la maxi perquisizione e il sequestro della villa hanno sollevato un velo sulla vicenda.

L’interrogativo, tra i tanti, rimasto aperto, riguarda la tempistica ovvero la possibilità che siano emersi degli elementi di indagine nuovi da cui sia scaturita la necessità, a mesi di distanza rispetto all’apertura del fascicolo, di una ricerca di prove e tracce anche biologiche.
view post Posted: 27/4/2024, 21:55 "Fuori cani, fattucchieri e immorali". Il prete invece di cacciare i colleghi se la prende con la bestiola - ...Ridi che ti passa!
Don Roberto fa l'autoritratto della sua setta contagiosa e perversa

cane-1200x630

https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/2...obox=1714214094

“Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali”, un sacerdote furioso caccia dalla chiesa un uomo con il suo cane
La disavventura di un uomo in compagnia del suo cane in una chiesa

“Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali”, un sacerdote furioso caccia dalla chiesa un uomo con il suo cane

27 APRILE 2024

La Chiesa abbraccia tutti dagli ultimi agli animali. Eppure non è così. Ad un uomo con il suo cane è accaduto qualcosa di incredibile. Secondo quanto riporta Il Gazzettino, il 48enne Mirco Zangirolami – nuovo della zona – stava passeggiando con il suo amico a quattro zampe Toni, provvisto di museruola, nei pressi della chiesa di San Pietro Viminario, in provincia di Padova. Una volta che Mirco ha visto le porte aperte è entrato per ammirarne la bellezza. Ma nel silenzio e nella quiete del luogo sacro, dove si stava anche celebrando la messa, si è levato un grido all’improvviso.

“Non sono un assiduo praticante, ma mi era già capitato di andare in chiesa con il cane, – ha affermato Mirco – rimanendo giusto il tempo di dire una preghiera ai miei cari defunti. Sulla porta della chiesa non ci sono cartelli che vietano l’ingresso agli animali. L’animale non poteva dare fastidio a nessuno, anche perché non c’era molta gente. Ma non appena mi sono accomodato, il celebrante don Roberto Pressato mi ha intimato al microfono di andarmene, alzando un braccio e indicandomi l’uscita. Mi ha gridato di uscire immediatamente e che non potevo rimanere”.

Il sacerdote ha citato addirittura l’Apocalisse: “Fuori i cani, i fattucchieri, gli immorali”. Così l’uomo una volta che si sono calmati gli animi ha tentato di dialogare con l’uomo di chiesa: “Quando don Roberto è uscito, ho cercato di avvicinarlo per chiarire, ma lui mi ha evitato. Ci tenevo a sottolineare che Toni non aveva disturbato e che San Francesco amava gli animali, di conseguenza non riuscivo a capire un comportamento simile. Ma lui ha soltanto ribadito la sua posizione, citando ancora una volta l’Apocalisse che, secondo me, era proprio fuori contesto”.

Il sacerdote non ha rilasciato dichiarazioni, ma è intervenuto don Matteo Fornaserio: “In un luogo di culto non servono cartelli. È il buonsenso che dovrebbe guidare la persona a non far entrare gli animali in chiesa, perché ci sono stati casi in cui i cani hanno sporcato. Ciononostante c’è stato un eccesso di zelo da parte di don Roberto, che avrebbe potuto gestire la situazione in una maniera diversa. Spero che i due si chiariscano”. Da qui l’augurio di stringersi un segno di pace con le mani e con le zampine del povero cane Toni.
view post Posted: 27/4/2024, 16:10 Aosta. Il battito del feto prima di abortire: le torture cattoliche nei pubblici ospedali - Diritti civili


https://tg24.sky.it/cronaca/2024/04/27/pre...xVV3TKJZyLUhIBP


Pressioni antiaborto ad Aosta, volontari facevano sentire battito feto
Cronaca
27 apr 2024

"Ricevute diverse segnalazioni di donne che, giunte in presidi sanitari per accedere all'interruzione volontaria di gravidanza, sono state sottoposte a indebite pressioni", denuncia il Centro Donne contro la violenza del capoluogo aostano

Il battito del feto come strumento di pressione antiaborto. La denuncia arriva in una nota del Centro donne contro la violenza di Aosta: "Sono pervenute al Centro donne contro la violenza di Aosta segnalazioni di donne che, giunte in presidi sanitari pubblici del territorio regionale per accedere all'interruzione volontaria di gravidanza, sono state negli stessi luoghi sottoposte a indebite interferenze e pressioni da parte di volontari, consistenti nell'imporre l'ascolto del battito fetale o nella promessa di sostegni economici o beni di consumo, con il preciso intento di dissuaderle dalla scelta di abortire, personalissima e spesso sofferta".
La denuncia del Centro donne contro la violenza

La struttura, "in sinergia con i Centri antiviolenza aderenti alla rete nazionale Di.re - Donne in rete contro la violenza, avvierà pertanto azioni di monitoraggio della corretta applicazione della legge 194/1978 nel territorio regionale, e azioni di sensibilizzazione e resistenza, sostenendo le donne e valutando con esse, qualora ne ricorrano le condizioni e nel rispetto della loro volontà, ogni iniziativa utile a tutela delle stesse". Il Centro donne "condivide, infatti, le preoccupazioni da più parti espresse per la scelta del governo di prevedere, con un emendamento alla legge 194, la possibilità per i consultori, presidi pubblici di accoglienza e tutela della salute della donna, di concordare la presenza delle cosiddette associazioni pro-vita, non solo a supporto dei percorsi di maternità difficile dopo la nascita, ma anche nella delicatissima fase di maturazione della decisione di interrompere, o meno, la gravidanza".

"Attacco frontale del governo alla 194"

"È gravissima la denuncia del Centro donne contro la violenza di Aosta che segnala pressioni e ingerenze sulle donne che si recano nelle strutture sanitarie pubbliche per accedere all'interruzione volontaria di gravidanza. Spero che la vicenda verrà affrontata adeguatamente dalle autorità, intanto non c'è dubbio, e credo che nessuno possa smentire, che tutto questo è anche frutto del clima voluto da questo Governo che ha attaccato frontalmente la 194". Così la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella dopo la nota del Centro donne contro la violenza di Aosta.

Edited by pincopallino1 - 27/4/2024, 17:38
view post Posted: 25/4/2024, 07:23 Il sacrestano di P. Pio licenziato e reintegrato 3 volte: "Ho chiesto l'aumento da 5,5 a 9 €" - Diritti civili
6626754ebee74

https://www.immediato.net/2024/01/16/i-fra...rio-di-san-pio/

I frati non mollano, ancora in tribunale (dopo tre sentenze) contro il sacrista del santuario di San Pio
Avviato l'ennesimo contenzioso nei confronti di Antonio La Porta. Avrebbe provocato un "grave nocumento alla Chiesa"
Di Michele Iula 17 Gennaio 2024

Ifrati cappuccini, dopo aver perso per tre volte in tribunale contro il sacrista licenziato per “ritorsione”, ricorrono ancora ai giudici. Il rettore del santuario di San Pio e responsabile legale della provincia monastica di Foggia, padre Aldo Broccato, forse ispirandosi alla battaglia dell’ex manager Fiat Sergio Marchionne contro i tre dipendenti “ribelli” di Melfi – pagati per stare casa -, ha avviato l’ennesimo contenzioso contro Antonio La Porta, chiedendo l’integrale riforma delle precedenti sentenze. Una quarta causa, dunque, contro lo storico dipendente, accusato di essere “un sindacalista più che altro” e, vieppiù, di aver provocato un “grave nocumento alla Chiesa italiana”.


I FATTI

La prima causa venne intentata dai frati per far valere le ragioni economiche alla base del mancato adeguamento dei contratti che regolano i rapporti con i dipendenti delle chiese italiane. Ma la sentenza mise in evidenza le condotte antisindacali, ritorsive e illecite dell’atteggiamento, dichiarando quindi nullo il licenziamento e condannando i religiosi al pagamento di almeno 5 mensilità più le spese legali. Il pronunciamento è stato poi ampiamente confermato nella forma e nella sostanza dalla sentenza del ricorso collegiale dinanzi a ben tre giudici, nella quale è stato confermato il pagamento delle spese legali. Infine, l’ultimo licenziamento per giusta causa, arrivato il giorno dell’espulsione dalla Fiudac/s (associazione dei lavoratori), con la motivazione che La Porta avrebbe causato ‘’grave nocumento all’intera chiesa nazionale coinvolgendo anche la CEI”. Il caos di ricorsi e provvedimenti di espulsione non ha convinto il giudice Ivano Caputo, che ha smontato tutte le accuse fatte a La Porta. Dall’ordinanza si desume che anche il secondo licenziamento avrebbe natura “ritrosiva”, perché fondata sulla volontà di superare le sentenze precedenti e continuare la “battaglia” nei confronti del sacrista.


IL CONTRATTO DELLA DISCORDIA

Tutto partirebbe dall’impegno sindacale per il riconoscimento del ‘salario minimo’, ovvero un compenso di 9 euro l’ora (anziché 5) agli apparati dei religiosi. Un passaggio che non avrebbe convinto il ministro provinciale, padre Francesco Dileo da Cerignola, che avrebbe dovuto attivare le procedure per aggiornare i rapporti, con le nuove condizioni previste dal Ccnl, per i circa 40 dipendenti del santuario di San Giovanni Rotondo, tra i più visitati dai credenti in Italia. I frati, con i contenziosi, stanno portando avanti la strada dell'”insostenibilità economica” della operazione, che a loro dire comprometterebbe la stessa esistenza della fondazione. Detto in altri termini: vorrebbero tenere in vita il vecchio accordo (5 euro l’ora).

“Vorrebbero delegittimare i soggetti firmatari di un contratto applicato ai propri lavoratori – dichiara la controparte -, chiedendo in pratica un Ccnl a misura e ad personam dei frati Cappuccini di San Giovanni Rotondo! Non solo, qualora fossero riusciti a convincere i giudici alle loro ragioni in tribunale, si sarebbe aperta una voragine sociale inesplorata fino ad oggi in tutto il territorio nazionale: il rischio di licenziamento per chi partecipa – in favore dei lavoratori – al miglioramento delle condizioni in essere con un nuovo contratto”. “Insomma – aggiungono -, pur di disfarsi di un dipendente, hanno innescato una reazione a catena, sommando cause e ricorsi continui e con la citazione di diversi testimoni. Con le sentenze del tribunale di Foggia, dei giudici Aquilina Picciocchi, Beatrice Notarnicola, Ivano Caputo e Lilia M. Ricucci, la giustizia si è espressa in maniera inequivocabile a protezione futura di tanti lavoratori nelle medesime situazioni. La giustizia per fortuna ha fatto il suo nobile corso”.


TESTIMONI DI PESO

Il folto numero dei testimoni è molto particolare: in primis mons. Franco Moscone, vescovo di Manfredonia, citato in tutti e quattro i processi (quindi anche nel prossimo del 22 febbraio 2024). Il presule dovrebbe essere presente nonostante i tre processi passati in giudicato. Proprio lo stesso vescovo Moscone, lo scorso anno si presentò davanti ai cancelli della DOPLA al fianco dei lavoratori per mostrare solidarietà ai dipendenti a rischio licenziamento, dichiarando: “Quando si perde un posto di lavoro, si perde vita e si passa dalla legalità all’illegalità, si favorisce la malavita e si impoverisce un territorio e una città. Quando si dismette il Sud per favorire il Nord, non è soltanto un’azione di cui bisogna vergognarsi ma rischia di essere un’azione di tipo quasi criminale”.

Ora invece dovrà prender parte contro un dipendente che, al momento, guadagna circa 870 euro al mese ed ha una famiglia a carico. Eppure, come si legge in tutte e tre le sentenze, La Porta ha lecitamente svolto il ruolo di consigliere della commissione del rinnovo del CCNL assegnatogli in via ufficiale dalla FIUDAC/S per dare “maggiore dignità a lavoratori che percepivano stipendi da terzo mondo”. “Ad oggi – chiosa La Porta – la Fondazione San Pio, non ha ancora versato un solo euro in rispetto alle sentenze precedenti, né i risarcimenti al lavoratore, né il rimborso delle spese legali. A cosa serve adire continuamente i giudici se poi le sentenze che non ci piacciono non le rispettiamo?”, conclude.

https://www.foggiatoday.it/cronaca/terza-s...ni-rotondo.html
Maria Grazia Frisaldi
16 gennaio 2024

CRONACA SAN GIOVANNI ROTONDO
Terza sentenza a favore del 'sacrista' licenziato dai Frati Cappuccini: "Vicenda farà Giurisprudenza"
Il caso di Antonio La Porta, 46enne di San Giovanni Rotondo da 22 anni al servizio della Chiesa. A febbraio tornerà in aula per un nuovo procedimento chiesto dai Cappuccini per riformare integralmente le precedenti sentenze

Incassa la terza sentenza a favore, relativa al secondo licenziamento ‘per giusta causa’, e si prepara ad affrontare, per la quarta volta, la Fondazione San Pio Da Pietrelcina, rappresentata dall’avvocato Vincenzo De Michele, in Tribunale.

Stiamo parlando del sacrista-sindacalista di San Giovanni Rotondo, Antonio La Porta, che - difeso dagli avvocati Ottavio, Marco e Matilde Pannone - sta portando avanti una battaglia ‘di principio’ ingaggiata contro i frati cappuccini di San Giovanni Rotondo, che lo avevano licenziato in tronco dopo 22 anni di attività presso il santuario di San Pio (qui la vicenda).

Questo per aver dopo aver chiesto ed ottenuto, nelle opportune sedi, l’adeguamento del Contratto collettivo nazionale del lavoro (paga oraria a 9 euro l'ora, per 44 ore), risultato ottenuto a vantaggio di tutti i lavoratori della Chiesa. Reintegrato a lavoro dopo una causa ex articolo 700, istruita dinanzi al Tribunale del Lavoro di Foggia, La Porta è stato sospeso dai frati una seconda volta, avviando un secondo procedimento di licenziamento.

In merito al primo licenziamento, è stato rigettato già il ricorso presentato dai frati cappuccini di San Giovanni Rotondo e confermata la sentenza impugnata. La decisione è stata assunta dai giudici del Tribunale del Lavoro di Foggia Beatrice Notarnicola, Lilia M. Ricucci Giudice e Ivano Caputo, riuniti in composizione collegiale e concordi non solo sulla “infondatezza del ricorso”, ma anche sulla “condotta ritorsiva” nei confronti del lavoratore.

In merito al secondo licenziamento, lo scorso 8 gennaio si è pronunciato il giudice Ivano Caputo. La sentenza è ancora una volta a favore del lavoratore: “Questo Giudice non può che rinviare alle argomentazioni contenute nell’ordinanza collegiale pronunciata in data 5.12.2023 nella fase di reclamo svoltasi tra le parti in causa nell’ambito del procedimento di impugnativa del (primo) licenziamento intimato a La Porta” si legge scorrendo le 10 pagine del documento.

“L’intento ritorsivo traspare nitidamente dalla lettera di contestazione disciplinare datata 29.9.2023, attraverso le costanti ed esplicite allusioni della Fondazione all’attività di sindacalista esercitata da La Porta". Il lavoratore, infatti, è stato accusato di essere “più avvezzo a fare il sindacalista occulto di sé stesso che il sacrista”.

"Se a ciò si aggiunge la completa inconsistenza dei motivi formalmente addotti quale giusta causa di licenziamento, non v’è chi non veda come l’unica ragione effettiva del recesso risieda - secondo una valutazione globale fondata sull’id quod plerumque accidit - nel perdurante intento di rappresaglia manifestato dalla Fondazione nei confronti del lavoratore già in occasione del pregresso licenziamento per giustificato motivo oggettivo, poi dichiarato nullo”.

Pertanto, si legge in conclusione, “s’impone l’accoglimento del ricorso e, per l’effetto, la condanna della Fondazione datrice di lavoro alla reintegrazione del ricorrente nel proprio posto di lavoro ed al pagamento in suo favore di un’indennità risarcitoria commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto, maturata dal giorno del licenziamento sino a quello dell’effettiva reintegrazione, in misura comunque non inferiore a cinque mensilità”.

Nonostante il nuovo pronunciamento, la vicenda non sembra affatto conclusa. Il 22 febbraio, infatti, si torna in aula: i frati cappuccini hanno chiesto l’avvio di un nuovo procedimento per riformare integralmente le precedenti sentenze. Il caso verrà discusso dinanzi al giudice di prime cure, Aquilina Picciocchi. Tra i testi indicati in lista, figurano nuovamente il vescovo di Manfredonia, il superiore e il rettore di San Giovanni Rotondo.

“Vado avanti, amareggiato ma sereno”, spiega La Porta a FoggiaToday. “Sono consapevole che questa vicenda potrebbe portare a scrivere una sentenza destinata a fare Giurisprudenza in favore dei lavoratori della Chiesa. L'argomento, socialmente delicato, sembra venga trattato estrema superficialità”, aggiunge. "Qualora un giudice dovesse accettare la tesi dei Cappuccini", aggiunge il lavoratore, "si combinerebbe un 'macello sociale': nessuno più avrebbe più voglia di sedersi ad un tavolo di trattativa sindacale, visto che poi ne verrebbe legittimato il licenziamento", conclude.

https://www.immediato.net/2024/03/30/pasqu...-danno-ragione/
Pasqua amara per il sagrestano dei frati di San Pio, licenziato e mai reintegrato. Tre sentenze gli danno ragione
Antonio La Porta: "Il vescovo Moscone si è accanito verso di me, che avevo uno stipendio di 870 euro dopo 22 anni di lavoro, per aiutare i cappuccini"
Di Michele Iula 31 Marzo 2024 in Cronaca, Gargano

Antonio La Porta, un sacrista di 46 anni del Santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo, è stato licenziato ben tre volte per aver contribuito a migliorare il contratto di lavoro dei sacristi in tutta Italia attraverso il suo impegno sindacale nella Fiudacs (Federazione Italiana Unione Diocesane Addetti al Culto). Le sue colpe? Aver ottenuto un aumento di stipendio da 5,50 euro a 9 euro l’ora per i suoi colleghi e aver portato avanti la sua attività sindacale con dedizione. Al momento, sono ben 3 le sentenze a favore del sagrestano. Nonostante le ripetute condanne da parte del Tribunale di Foggia, che ha definito i licenziamenti “pretestuosi, discriminatori e ritorsivi”, i Frati Cappuccini della Fondazione San Pio da Pietralcina si rifiutano di reintegrarlo al lavoro.


Il 4 aprile si torna in aula, davanti alla dottoressa Aquilina Picciocchi con l’inizio del quarto processo della Fondazione San Pio contro La Porta: Padre Aldo Broccato contesta tutte le tre sentenze dei giudici, contestando ai giudici persino l’aver accettato l’art. 700 richiesto dal lavoratore, dichiarandolo ingiusto. Tuttavia, il non aver rispettato tutte le sentenze esecutive, potrebbe causargli diversi problemi. “Io voglio rientrare al lavoro come stabilito da tre sentenze che mi hanno dato ragione. Il 4 aprile inizierà il quarto processo su questa vicenda, neanche fossi un sicario di Cosa Nostra“, ha dichiarato La Porta a Fanpage.it.


LEGGI ANCHE:

Guai nel Santuario di San Pio, frati licenziano in tronco lavoratore ma perdono in Tribunale: “Ritorsione, va reintegrato”
I frati di San Pio licenziano in tronco lavoratore ma perdono anche il ricorso. Per i giudici fu “condotta ritorsiva”
Secondo licenziamento per il sacrista del santuario di San Pio, giudici ‘bocciano’ ancora i frati: “Va reintegrato”
I frati non mollano, ancora in tribunale (dopo tre sentenze) contro il sacrista del santuario di San Pio
A pesare in questa vicenda sono anche le dichiarazioni e i grandi silenzi degli altri religiosi. Monsignor Franco Moscone, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo e testimone al processo, scarica le responsabilità sui frati: “È a loro che dovete chiedere perché La Porta non è tornato al lavoro“. Il suo ruolo, dunque, sarebbe importante nel vicende. Come riferito dal giornale online, Moscone viene citato nella seconda sentenza del Tribunale di Foggia per aver inviato due e-mail alla Fiudacs nella quale sosteneva che La Porta “aveva dimostrato di avere interessi unicamente di materia sindacale”, come se questa fosse una colpa e non invece un diritto esercitato legittimamente. “Il comportamento del vescovo è il peggiore di tutti. Si è accanito verso di me, che avevo uno stipendio di 870 euro dopo 22 anni di lavoro, per aiutare i frati in una faccenda su cui hanno pienamente torto, quella del mio licenziamento”, ha commentato La Porta.

Padre Aldo Broccato, legale rappresentante della Fondazione – firmatario del licenziamento e di tutte le cause – invece si trincera dietro il silenzio, rifiutandosi di fornire spiegazioni: “Circa la situazione per la quale ci interpella ed essendoci un contenzioso in corso – ha risposto a Fanpage -, ci dispiace, ma non riteniamo opportuno rilasciare interviste o dichiarazioni in merito”.

La Porta, come in tutti questi casi, ora ha certamente in mano diversi strumenti per chiedere l’esecuzione forzata delle sentenze, fino ad arrivare in casi estremi al pignoramento dei beni. I frati, dal canto loro, hanno tempo fino al 3 aprile per chiudere la vicenda, per trovare un accordo prima dell’ingresso in aula.
view post Posted: 25/4/2024, 04:05 Imbroglio di Medjugorje. Veggenti scomunicano p. Livio: "colpa del vaccino" - Mens sana in corpore sano
Dal blog catto talebano di Blondet i fedeli delusi

Editoriale_20240419-800x405

www.maurizioblondet.it/i-veggenti-...tIRK7ZsDpmYAWmu

“I veggenti hanno rotto con padre Livio”
Maurizio Blondet 23 Aprile 2024

Ricevo da una lettrice e posto. Non ho conferme di quanto dice, ma nemmeno motivo di dubitare. Qualcuno ne sa di più? E’ un fatto che p. Livio ha “sequestrato” la Madonna e i suoi messaggi. E anche o sono rimasto colpito dai suoi sproloqui sul “modernismo” …

Caro direttore

Da quando padre Livio si è vaccinato è cambiato, nelle idee, nel linguaggio.

I rapporti con Medjugorje ovvero con i veggenti sono saltati.

Credo che loro non vogliano più avere rapporti con lui.

Sicuramente è stata Marja (ascoltavo in diretta) a sentirsi costretta a modificare il senso di un messaggio della Madonna in tempo di Covid-restrizioni:

“…. se vi mettono delle catene questo non è da Dio…” era appena stato introdotto il green pass.

Marja, in diretta era stata costretta a modificare <catene> in <legami>, ovvero secondo Padre Livio legami voleva dire peccati, tentazioni mondane. Tanto per non creare scomode connessioni, anche perché ho verificato che sul sito di Medjugorje il termine catene era rimasto immutato.

Da allora in poi Maria non ha più voluto commentare in diretta con lui i messaggi, adducendo “bisogno di preghiera e raccoglimento. E fine del discorso.

Rapporti con i veggenti non ce ne sono più da anni.

Viaggi a Medjugorje, dove lui si recava ad esempio per le ferie, con ampi rapporti fotografici e in voce, zero, finish.

Sulle benedizioni alle coppie gay ha detto che: “al Papa si obbedisce sicut cadaver e non si discute”.

Fine del discorso che era stato avviato da ascoltatori via mail, ma lui ha risolto tagliando corto.

Ascoltatori? Non so, io ogni tanto mi sintonizzo alle 9 ma dopo 2 minuti, dopo aver verificato che i vaniloqui sullo zar e l’anticristo e Fatima e l’Apocalisse e i 10 Segreti proseguono in forma demenziale…

La più bella, si fa per dire… la sua interpretazione di modernismo (che la Madonna nei messaggi indica come male assoluto) è questa: il modernismo è stato combattuto da santi Papi, come S. Pio X perché vedeva la rovina del mondo moderno e la perdita della fede e della morale. Da parte di chi? ma di noi poveri peccatori moderni.

Medjugorje è la speranza del mondo - La storia di Medjugorje raccontata ..

Spero di averla fatta sorridere, anche se veramente dispiace veder dissolvere in malo modo un patrimonio prezioso.

Non credo che qualcuno possa chiudere la Radio perché è costituita come una società privata; certo può essere screditata dall’alto loco., e questo è quello che potrebbe temere.

Con immutata stima, la ringrazio sempre.

Giovanna D.B.

Ho ricevuto un conferma:
Caro Direttore

Posso confermare quanto scritto dalla sig.ra Giovanna circa il rapporto tra i veggenti di Medjugorie e padre Livio.

Qualche tempo fa ho avuto modo di parlare con un religioso che frequenta in modo assiduo Medjugorie, dove tra l’ altro ha costituito anche alcune opere e che conosce molto bene i veggenti avendo anche rapporti personali con alcuni di loro.

Gli facevo notare che per me era un problema e non condividevo la svolta di padre Livio ed il suo modo di affrontare le problematiche (Covid, green-pass, guerra Russia-Ucraina ed ultimamente anche la guerra in Palestina).

La sua risposta è stata secondo lui che P. Livio se non segue una certa linea gli verrà tolta la radio e poi in riferimento ai veggenti mi ha detto papale papale : ma i veggenti non la pensano come P.Livio e che dopo la correzione del messaggio come descritto dalla Sig.ra Giovanna i legami si sono proprio rotti.

Dispiace la deriva che ha preso Radio Maria perché comunque è un punto di riferimento per tanti ascoltatori, devo comunque dire che P. Livio ha fortemente difeso qualche giorno fa i Veggenti dalle accuse e dalle calunnie di una certa parte della stampa.

In ogni caso le elecubrazioni di P. Livio sono diventate irrecivibili.

La saluto cordialmente

L. Lino – Rimini

Ho ricevuto una smentita:
Il retroscena è un ex Direttore giornalistico che non controlla le fonti.

Se avesse preso la briga di controllare sul canale youtube di Radio Maria avrebbe scoperto che l’ultima intervista di padre Livio con Miriana risale a ben … 5 giorni fa.

E l’ultimo vis a vis con Marija risale a 3 mesi fa.

Perchè semina zizzania?

Crede di fare un buon servizio alla Regina così? Com’era la questione della trave e la pagliuzza?

La continuo a seguire con immutata stima, ma accetti questa correzione fraterna.

Personalmente Padre Livio non dice nulla di nuovo ai miei occhi visto che seguo Anguera dal 2009. E del resto pure Irlmaier che lei conosce dice lo stesso: i russi invaderanno parte dell’Europa, Roma compresa. E di certo non lo faranno per occupare i don Rodrigo romani, o le loro industrie (inesistenti) o i MInisteri o le infrastrut… raccordo anulare.

Lo faranno per il Vaticano, ovviamente.

Non sia ingenuo da aspettarsi una liberazione.

E bene fa padre Livio a precisarlo a chi crede che questa sarà una liberazione. Lei come troppi altri ha in testa un nemico solo: l’Occidente dissolto. Questa è certo una verità, ma parziale.

I nemici organizzati della Chiesa di Cristo sono 3 (Anguera): la Massoneria ecclesiastica, la Russia e l’Islam. Una manovra a tenaglia. Una tenaglia a tre denti (con un solo capo).

E qualcuno in alto (non così in alto, parlo di uomini) sembra averlo capito e mette in guardia i fedeli.

Edited by pincopallino1 - 25/4/2024, 07:27
view post Posted: 21/4/2024, 21:02 Chierichetti stuprati in Vaticano. Condannato don Martinelli a 2 anni e mezzo per corruzione di minore. Tutto tace dalla magistratura italiana - La stanza del peccato
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/04/2...pitale/7514586/

Così lo scandalo dei “chierichetti del Papa” è arrivato ai piani alti della Santa Sede. L’estratto del libro-inchiesta”Vizio Capitale”

di Giuseppe Pietrobelli | 20 APRILE 2024

Lo scandalo dei “chierichetti del papa”, ricostruito nel libro “Vizio Capitale. Sesso, potere e omertà in Vaticano”, scritto da Giuseppe Pietrobelli ed edito da Paper First, offre uno sconcertante spaccato delle connivenze che hanno coperto una vicenda torbida tra adolescenti avvenuta nel Preseminario “San Pio X” fatto ora chiudere da Bergoglio. È lo scandalo di chi sapeva e non ha fatto nulla per anni. Il chierichetto L. si confidò nel 2009 con il rettore don Renato Radice e nel 2013 con il vescovo di Como, Diego Coletti, spiegandogli di subire continue violenze. Fu minacciato di espulsione e non accadde nulla. Nel 2014 un testimone oculare, il polacco K, scrisse a vescovi e cardinali, perfino al Papa. L’inchiesta canonica fu insabbiata fino al 2017 quando il caso venne svelato dalla trasmissione “Le Iene”. Solo allora fu messo in moto il meccanismo che ha portato dopo sette anni, nel gennaio 2024 alla condanna in appello (due anni e 6 mesi di reclusione) per corruzione di minorenne a carico di don Gabriele Martinelli, assolto però con il dubbio dall’accusa di violenza sessuale. “Vizio Capitale” ha ricostruito con nomi e cognomi – in un capitolo cruciale, che qui pubblichiamo – la lunga catena dei porporati che in Vaticano sapevano e hanno taciuto.

“Non so nemmanco come ci si muoveva in Vaticano in queste cose… Adesso ci sono norme ben precise per questa materia date da Papa Francesco, ma dieci anni fa non c’erano”. Monsignor Vittorio Lanzani, vescovo di Labico, è stato congedato pochi giorni prima dalla Veneranda Fabbrica di San Pietro, di cui è stato delegato per vent’anni, quando il 26 marzo 2021 depone davanti al Tribunale Vaticano. Il promotore di giustizia Roberto Zannotti gli domanda: “Perché nel 2013, quando venne da lei prima K., poi L., non suggerì ai ragazzi di recarsi presso la Gendarmeria?”. Lanzani è colto di sorpresa: “…perché non mi è proprio passato per la mente… e perché essendo una materia molto delicata… essendo un ordine di cose interne di un seminario, il primo doveva essere il cardinale, questo avevo giudicato. Le giuro che non mi è venuta in mente la Gendarmeria”.

Quasi a volersi giustificare, scarica su chi gli stava sopra, ma ammette l’opacità di un potere discrezionale. Soltanto le riforme volute da Bergoglio nel 2019 hanno introdotto l’obbligo di denuncia a fronte di segnalazioni di abusi sessuali e tracciato un preciso percorso istruttorio. Di fronte alla notizia di un supposto reato grave, chiunque penserebbe di rivolgersi all’autorità di polizia, ma in Vaticano non è accaduto. Anzi, la “memoria” del vescovo di Como, Diego Coletti, nel gennaio 2014, è servita per mettere una “pietra tombale” sulla vicenda. Non è accaduto più nulla dalla primavera del 2013 fino al 15 dicembre 2017, quando il nuovo vescovo della diocesi lariana, Oscar Cantoni, darà formalmente il via a una nuova Investigatio Praevia.

Il fatto è che in Vaticano quasi tutti sapevano. Non si può dire che la questione fosse rimasta chiusa all’interno di una cerchia circoscritta. Tutte le strutture di governo ne erano state informate, in modo diverso e a seconda delle competenze. I segreti del Preseminario non erano più tali, ma si sarebbe dovuto verificare l’attendibilità dei racconti dei testimoni, affidandone il compito a chi avesse avuto la capacità e l’indipendenza per un accertamento senza preclusioni.

(…) Chi era a conoscenza dei fatti del Preseminario? In tempi e modi diversi almeno sette cardinali e tre vescovi, oltre a papa Francesco, anche se non è chiaro il momento in cui il Pontefice ne venne informato, visto che non c’è la prova che gli siano state recapitate tutte le lettere a lui indirizzate o inviate ai cardinali. Sicuramente le decisioni che ha adottato dal 2017 in poi dimostrano una piena consapevolezza della questione. Ma c’è anche uno stuolo di una quindicina tra sacerdoti e monsignori, oltre a comprimari. Siamo di fronte a una lunga catena comunicativa, con tanti gironi concentrici.

Immaginiamo le parole sussurrate, le confessioni all’orecchio, le stanze curiali dove ci si muove con passo felpato, il trionfo dell’allusione e del silenzio. Immaginiamo sacerdoti e vescovi che invitano alla prudenza, mentre il dubbio viene represso, salvo che nei confronti delle vittime, mentre dilagano pettegolezzi e sospetti. Immaginiamo i monsignori che vengono a sapere, apparentemente si indignano, e riferiscono all’autorità superiore. In alto, sempre più in alto.

Il primo cerchio è quello del Preseminario, con i chierichetti del papa, che comprende il rettore Enrico Radice e il seminarista Gabriele Martinelli (gli accusati nel processo), oltre ad almeno altri tre sacerdoti. Ci sono anche il padre spirituale don Marco Granoli (poi deceduto) e l’economo don Ambrogio Marinoni e un insegnante di religione autore di una prima lettera anonima. Tutti conoscono almeno una parte del segreto.

Si entra nel secondo livello quando don Granoli riceve le confidenze di L. e del ragazzo polacco K, nel 2013. K. dice di essersi consultato con don Carlos Encina Commentz, dal 2006 Officiale del Tribunale della Penitenzieria Apostolica, e con il domenicano padre Vincenzo Nuara, collaboratore della Pontifica Commissione “Ecclesia Dei”. Don Granoli, seppur rispettando il segreto confessionale, si rivolge con una lettera al consiglio direttivo dell’Opera don Folci (da cui dipendeva il Preseminario nda), a Como, composta dal superiore don Angelo Magistrelli, dal vicesuperiore don Gian Piero Franzi e dal segretario don Giampaolo Cozzi. Allarmato, chiede di fermare la strada verso il sacerdozio di Martinelli.

Intanto don Granoli manda K. dal vescovo Lanzani. Il colloquio avviene tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013. Il vescovo riceve poi personalmente don Granoli e padre Pierre Paul, che dirige il coro della Cappella Giulia, il quale ha ascoltato il racconto tormentato di L. Anche l’ex ministrante si rivolge alla fine a Lanzani, che ha, quindi, addirittura quattro fonti diverse, due ragazzi e due sacerdoti. “Sono rimasto allibito e non ho fatto altro che suggerire a K. di andare a riferire tutto al cardinale Comastri” dirà sette anni dopo. Lo stesso ha fatto con L.

Il caso del Preseminario conosce così un altro balzo verso l’alto – il terzo cerchio – perchè il cardinale è il vicario generale del Papa per la Città del Vaticano. Comastri è potente, gli basta alzare il telefono e può parlare con chiunque all’interno delle Mura Leonine. Siamo nel 2013. Convoca il rettore don Radice, “ingiungendogli di prestare molta attenzione nella gestione del Preseminario”, spiega Lanzani. “Il cardinale ha avvisato sia il Sostituto della Segreteria di Stato, sia il Superiore generale dell’Opera e il vescovo di Como, monsignor Coletti”. Ma come fa il vescovo ad essere certo che anche il livello superiore al cardinale Comastri sia stato informato? “So della comunicazione diretta alla Segreteria di Stato perché ero presente alla sua scrivania, lui alzò il telefono e chiamò il Sostituto, dicendo ‘succede questo e questo’. Mi ricordo bene che il cardinale ebbe ordini superiori”.
Ormai siamo arrivati due gradini sotto papa Francesco. Il sostituto della Segreteria di Stato è il cardinale Giovanni Angelo Becciu, che dirige la Prima Sezione, competente sugli Affari Generali, una specie di ministero degli interni della Santa Sede. Becciu rimane in quel posto fino alle dimissioni date nel 2018 a causa dello scandalo del palazzo acquistato a Londra. Visto che Becciu era subalterno al Segretario di Stato è evidente che il cardinale Pietro Parolin – che dal 2013 sta un livello sotto il pontefice – sia stato informato della vicenda delicatissima. Monsignor Lanzani conferma: “Il sostituto della Segreteria di Stato chiese espressamente che il ragazzo sospettato venisse allontanato dal Preseminario e che il rettore don Radice venisse sostituito”.

Fin dalla genesi, ovvero i mesi di giugno-luglio del 2013, lo scandalo dei “chierichetti del Papa” è arrivato ai piani alti della Santa Sede. Una prima lettera anonima indirizzata al Santo Padre è stata inviata anche a Comastri e ad altri due cardinali: Mauro Piacenza, prefetto della Congregazione per il Clero, e Angelo Sodano, Decano del collegio cardinalizio, nonché ex Segretario di Stato.



Dal 2014 sugli uffici vaticani si abbatte il ciclone del giovane K. Non riammesso in Preseminario, proprio il giorno dopo aver raccontato degli abusi sessuali al cardinale Comastri, comincia a scrivere a tutti. Al cardinale Becciu, spiega: “Lo sapeva mezzo, se non tutto l’Oltretevere”. Al vescovo di Como, Coletti, da cui non riceve risposta. Altri scambi epistolari hanno come destinatari il cardinale Comastri e don Magistrelli dell’Opera don Folci. A settembre 2013 la denuncia arriva sul tavolo di monsignor Damiano Marzotto, sottosegretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, il quale informa K. di aver girato tutto alla Congregazione per il Clero. Allora il polacco si affretta a scrivere al cardinale Beniamino Stella, prefetto della Congregazione fino al 2021. “Perché gli scandali sessuali del Preseminario e il fatto di essere stati coperti dal Rettore diventano ora un vero tabù? Perché non si può parlarne? Il vescovo di Como pare sia interessato ad ascoltare solo una parte e a negarmi il diritto alla difesa. Forse anche lui ha un qualche interesse nel nascondere la verità, ma io sicuramente non mi fermo qui. Non mi faccio sputare in faccia. La verità deve venire fuori”.

(…) Visto che in Vaticano non si muove foglia, K. gioca ancora tre carte, nel 2016. Scrive ad Antoine Herouard, rettore del Seminario Francese di Roma. Dopo quattro mesi di silenzio decide di arrivare direttamente ad un passo dal paradiso. Il 23 novembre scrive a papa Francesco e per conoscenza anche ai cardinali Pietro Parolin e Beniamino Stella. Più in alto di così c’è solo Dio, ma per quello non servono le lettere.
view post Posted: 21/4/2024, 14:32 Scisma. Il vescovo di Spoleto scomunica don Federico Nagel: "ci fa concorrenza" - Attualità
L'alto prelato ha paura che gli rubino la polpetta dal piatto

Boccardo-e-suore
Il vescovo Boccardo e le sue servitrici


https://www.perugiatoday.it/attualita/scis...gel-cesari.html

Spoleto: l'arcivescovo scomunica per scisma il "parroco" della Chiesa Cattolica Romana Antica
La decisione dell'arcivescovo

"Afferma di aver ricevuto l’Ordine Sacro del Presbiterato nella Chiesa Romana Cattolica Antica, dunque fuori dalla comunione della Chiesa Cattolica". E poi: "Veste abusivamente l’abito clericale". E ancora: "Ha comunicato la celebrazione di una “Prima Santa Messa” a Spoleto domenica 15 ottobre 2023 alle ore 18 in piazza Achille Sansi n. 5". E anche: "Si dice disposto ad accogliere penitenti per la confessione sacramentale". E di nuovo: "Chiede di essere contattato privatamente per eventuali vocazioni al sacerdozio". E infine: "Nella pagina web della citata Chiesa Cattolica Romana Antica appare con il titolo di “parroco” a Spoleto".

E alla fine per Federico Nagel Cesari, arriva la scomunica per scisma firmata dall'arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo. Sì, scisma. Ad annunciarlo è una nota pubblicata sul sito dell'Archidiocesi.

"Coloro che dovessero prendere parte ad eventuali sue celebrazioni o ad altre pratiche di culto da lui presiedute, e manifestassero in tal modo di rifiutare la sottomissione al Sommo Pontefice, incorrerebbero nel delitto di scisma, che comporta la gravissima pena canonica della scomunica latæ sententiæ", chiarisce ancora la nota.

La "Chiesa Cattolica Romana Antica", si legge nel sito, "è l’espressione del movimento vetero-cattolico iniziato nei Paesi Bassi, che si è separato dalla giurisdizione Romana e ha valicato confini di ogni dove. Il movimento si diffuse con la consacrazione di un vescovo per l’Inghilterra nel 1908, vale a dire Mons. Arnold Harris Mathew, un ex prete cattolico e da questi la Chiesa Cattolica Romana Antica ricevette la sua fondazione nella fede apostolica e nella successione episcopale".

www.chiesacattolicaromanaantica.it/
CHIESA CATTOLICA ROMANA ANTICA
Ut in omnibus glorificetur Deus!
HOME
BENVENUTO DELL’ARCIVESCOVO COPPOLA

SUCCESSIONE APOSTOLICA
LINEE DI SUCCESSIONE

CCRA
CENNI STORICI

CHI SIAMO?

POSIZIONE DOTTRINALE

CULTO LITURGICO DELLA CCRA

LA NOSTRA DOTTRINA

IL CREDO DEGLI APOSTOLI

IL CREDO DI NICEA

IL CREDO ATANASIANO

DICHIARAZIONE DI AUTONOMIA 1910

DICHIARAZIONE DI AUTONOMIA 1921

LA NOSTRA CHIESA

AUTORIZZAZIONE PERPETUA

STATUTO COMUNITA’ MONASTICA

LA LITURGIA
SANTO SACRIFICIO EUCARISTICO

1° SALUTO DI BENVENUTO

LA PREGHIERA DELLA CROCE DI S.BENEDETTO

MEDIA

CONTATTI
Ut in omnibus glorificetur Deus!
Benvenuto dell’Arcivescovo Coppola
A te che leggi
Se frequenti assiduamente la tua Comunità ecclesiale
puoi passare oltre senza lasciarti distrarre da questo
saluto e ti accompagni l’augurio di conoscere e amare
sempre più Cristo Via, Verità e Vita; risposta definitiva di
Dio all’attesa dell’uomo. Però se vivi ai margini della
pratica della vita cristiana, perché escluso per qualsiasi
motivo dalla tua Comunità di appartenenza e provi
ancora un senso di umiliazione, mortificazione,
delusione, disorientamento; alza in alto lo sguardo,
rallegrati, apri il cuore alla speranza perché c’è una
Comunità Ecclesiale nella quale potrai trovare ascolto,
attenzione e anche il tuo posto se vorrai, per poter
riscoprire l’importanza, la bellezza e acquisire la
consapevolezza di essere un ” figlio amato da Dio” e
muoverti in quella libertà che Cristo ci ha donato mentre
per noi stendeva, liberamente, le braccia sulla Croce.
Inoltre, qui potrai trovare quanto è richiesto a chi cerca
Dio perché il suo Regno è per tutti e guadagnare la
Salvezza poiché anche questa Chiesa possiede le ” perle
preziose ” del Cattolicesimo. Questa Comunità
Ecclesiale, dunque, accoglie ogni fratello/sorella con
fraterna gioia. Un invito caloroso e sentito è rivolto ai
fratelli sacerdoti che hanno smesso di esercitare il
ministero ma che avvertono nel cuore il desiderio di
viverlo ancora: a loro giunga l’incoraggiamento accorato
a non considerare definitivamente chiusa l’eventualità di
un ritorno a lavorare nella ” vigna del Signore “, certi che
la potenza dello Spirito ” Fuoco d’Amore ” potrà
rinnovare lo zelo e donare novello vigore. Teniamo
sempre presente che Gesù bussa alla porta del cuore di
ciascuno e chiede di poter entrare per stare con noi. Egli
“non è venuto per i giusti ma per i peccatori, non per i
sani ma per i malati “. Gesù, e solo Lui, ha parole di vita
eterna perché è Dio. Lui, il Cristo, doni a tutti la pace e la
gioia, ci illumini, ci converta, ci riempia il cuore di
serenità e di amore !
Il nostro Metropolita…


L’Arcivescovo mons Roberto A. Coppola,
ha Frequentato il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo; la
Pontificia Facoltà Teologica ” Seraphicum”; dove ha
conseguito il Baccellierato in Teologia. la Pontificia
Facoltà Marianum” per la Licenza e la Pontificia
Università Lateranense. Nello Stato della Virginia, Stati
Uniti, è stato Ordinato Sacerdote il 31 luglio 2008 e al suo
rientro in Italia è stato raggiunto dalla nomina a Parroco
della Parrocchia “Regina della Pace” sita nel Territorio
del Comune di Sessa Aurunca CE.
Il 3 Ottobre 2010, in New Haven Connecticut, USA, è stato
ordinato Vescovo per l’Italia e la Provincia del
Mediterraneo per la Chiesa Cattolica Carismatica v.s.c.
Nel 2021 lascia la Chiesa Cattolica Carismatica ed entra
nella Chiesa Cattolica Romana Antica della quale è
attuale Arcivescovo Metropolita.
1229 replies since 26/2/2019