http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE59J09Y20091020Papa approva documento su ingresso anglicani in chiesa cattolica
CITTA' DEL VATICANO (Reuters) - Papa Benedetto ha approvato un documento per facilitare l'adesione degli anglicani alla Chiesa cattolica.
La decisione risponde ad anni di malcontento nella comunità anglicana, che conta 70 milioni di fedeli nel mondo, relativamente ai comportamenti liberali di alcune parti della confessione verso le donne sacerdote e i vescovi omosessuali.
Il Vaticano ha detto oggi che il documento, noto come "Costituzione Apostolica", introduce una "struttura canonica" per gli anglicani che vogliono "entrare nella piena comunione con la Chiesa Cattolica", sia individualmente che in gruppo, pur conservando il loro specifico patrimonio spirituale e liturgico.
Il documento prevede che la sorveglianza e guida pastorale per tali gruppi di fedeli anglicani sia assicurata da un Ordinariato Personale, di cui l'Ordinario sarà usualmente nominato dal clero anglicano.
La decisione e stata annunciata congiuntamente in due conferenze stampa a Roma e a Londra.
Il Vaticano ha detto che il Papa ha deciso di preparare il documento per rispondere "alle numerose richieste che sono state sottoposte alla Santa Sede da gruppi di chierici e fedeli anglicani provenienti da diverse parti del mondo, i quali desiderano entrare nella piena e visibile comunione".
La decisione e stata definita "coraggiosa e generosa" da Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster (capo della Chiesa cattolica in Inghilterra e Galles), il quale ha aggiunto che "occorre aspettare e vedere quante persone alzeranno la mano e diranno che sono interessate".
http://blog.ilgiornale.it/tornielli/2009/1...papa-ratzinger/20Oct 09
Anglicani, la svolta nell’ecumenismo di Papa Ratzinger
anglicani2Sul Giornale di oggi anticipo qualche contenuto della comunicazione che alle 11 di stamattina sarà fatta ai giornalisti dal cardinale William Levada, Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, e dall’arcivescovo Augustin Di Noia, segretario della Congregazione del culto divino. Il porporato e l’arcivescovo presenteranno le condizioni che la Chiesa cattolica pone a tutte le comunità anglicane che intendono entrare in comunione con Roma abbandonando l’anglicanesimo. Le indicazioni saranno contenute in una Costituzione apostolica di Benedetto XVI. Molte agenzie e siti in queste ore parlano della Traditional Anglican Communion, la confederazione di chiese che raccoglie circa mezzo milione di fedeli nel mondo, già staccatasi dalla comunione anglicana in polemica con la decisione di ordinare sacerdoti le donne: in realtà i vescovi anglicani che hanno preso contatto con il Vaticano nei mesi scorsi non appartengono a questo gruppo tradizionalista, bensì sono esponenti della Chiesa d’Inghilterra contrari alle più recenti svolte liberal di quest’ultima! Una notizia della quale era all’oscuro fino a due giorni fa lo stesso arcivescovo di Canterbury, il primate anglicano Rowan Williams. Non ci sono state trattative tra Roma e gli anglicani critici con la loro Chiesa, soltanto colloqui e contatti. Ora la Santa Sede, in modo unilaterale, presenta e rende pubbliche le condizioni richieste per il passaggio. Al momento non si sa quante e quali comunità anglicane aderiranno. Ma la notizia vera è un’altra ed è la svolta nei rapporti ecumenici che segna questa decisione di Benedetto XVI. Per la prima volta infatti non si tratterà più di passaggi individuali (un fedele, un prete, un vescovo), ma della possibiltà di passaggi di intere comunità di una Chiesa cristiana “sorella”. L’iniziativa è stata gestita direttamente dall’ex Sant’Uffizio in accordo con il Pontefice ed è stata accolta piuttosto freddamente dal Pontificio consiglio per l’unità dei cristiani. Non si saranno, invece, novità sostanziali di tipo giuridico o dottrinale nelle condizioni richieste: la Chiesa cattolica non riconosce la successione apostolica di quella anglicana, e dunque i preti anglicani (in gran parte sposati) saranno ordinati preti cattolici - mentre per il futuro i nuovi preti di queste comunità saranno celibi -; i vescovi anglicani (anch’essi in buona parte sposati), non potranno invece mantenere l’incarico e diventare vescovi cattolici se non sono celibi: anch’essi, infatti, saranno ordinati semplici preti. Alcuni di loro speravano che la Chiesa cattolica facesse un’eccezione e accogliesse queste comunità mantenendo al loro posto i vescovi sposati, dunque la decisione vaticana - frutto di una lunga discussione interna - potrebbe provocare qualche delusione. Agli anglicani che intendono abbracciare la fede cattolica sarà chiesto di accettare il Catechismo della Chiesa cattolica, il più importante documento dottrinale pubblicato durante il pontificato di Giovanni Paolo II sotto la direzione dell’allora cardinale Joseph Ratzinger.
http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=16639&size=A» 20/10/2009 13:31
VATICANO
Papa: norme e strutture speciali per accogliere gli anglicani, anche i preti sposati
Sacerdoti e vescovi coniugati saranno ordinati nella Chiesa cattolica, ma non potranno divenire ordinari. Tutto sarà previsto da una Costituzione apostolica di Benedetto XVI di prossima pubblicazione. Lo scopo è di permettere agli anglicani di conservare tradizioni e liturgia, pur nella fedeltà a Roma.
Città del Vaticano (AsiaNews) - Benedetto XVI ha deciso di creare un’apposita struttura destinata ad accogliere e riunire sacerdoti e gruppi di fedeli anglicani che vogliono riunirsi alla Chiesa cattolica. Una Costituzione apostolica di prossima pubblicazione prevedrà l’istituzione di “ordinariati personali”, nell’ambito dei quali si “prevede la possibilità dell’ordinazione di chierici sposati già anglicani, come sacerdoti cattolici”.
L’ordinazione nella Chiesa cattolica di sacerdoti anglicani sposati non è in sé una novità: fin dal 1982 Giovanni Paolo II ha approvato - ed è stato frequentemente fatto - che venissero dispensati dal requisito del celibato quei chierici anglicani coniugati che desideravano continuare il servizio ministeriale come sacerdoti cattolici. Ora, però, Benedetto XVI ha deciso di strutturare la situazione. Lo annuncia oggi una “Nota informativa della Congregazione per la dottrina della fede circa gli ordinariati personali per anglicani che entrano nella Chiesa cattolica”.
Gli ordinariati personali “permetteranno ai fedeli già anglicani di entrare nella piena comunione con la Chiesa Cattolica, conservando nel contempo elementi dello specifico patrimonio spirituale e liturgico anglicano. Secondo il tenore della Costituzione Apostolica la sorveglianza e guida pastorale per tali gruppi di fedeli già anglicani sarà assicurata da un Ordinariato Personale, di cui l’Ordinario sarà usualmente nominato dal clero già anglicano”.
La Costituzione apostolica “rappresenta una risposta ragionevole e perfino necessaria ad un fenomeno globale, offrendo un unico modello canonico per la Chiesa universale adattabile a diverse situazioni locali e, nella sua applicazione universale, equo per i già anglicani. Tale modello prevede la possibilità dell’ordinazione di chierici sposati già anglicani, come sacerdoti cattolici. Ragioni storiche ed ecumeniche non permettono l’ordinazione di uomini sposati a vescovi sia nella Chiesa Cattolica come in quelle Ortodosse. Pertanto, la Costituzione determina che l’Ordinario possa essere o un sacerdote o un vescovo non coniugato”.
Il documento papale, in definitiva, “cerca di creare un equilibrio tra l’interesse di conservare il prezioso patrimonio anglicano liturgico e spirituale da una parte, e la preoccupazione che questi gruppi e il loro clero siano incorporati nella Chiesa cattolica”. Ciò perché, ricorda la Nota, negli eventi succedutisi al Concilio Vaticano II, in particolare con le decisioni di alcune comunioni anglicane di ordinare donne e persone “apertamente omosessuali” sacerdoti e vescovi e di consentire i matrimoni tra persone della stesso sesso. In seguito a tale vicende, accanto a decisioni di individui, “talvolta” sono entrati nella Chiesa cattolica “anche gruppi di anglicani, conservando una certa struttura ‘corporativa’. Ciò è avvenuto, ad esempio, per la diocesi anglicana di Amritsar in India e per alcune singole parrocchie negli Stati Uniti che, pur mantenendo un’identità anglicana, sono entrate nella Chiesa Cattolica nel quadro di un cosiddetto ‘provvedimento pastorale’, adottato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede e approvato da Papa Giovanni Paolo II nel 1982”.
“Abbiamo cercato - ha spiegato il cardinale William Levada, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede - di venire incontro in modo unitario ed equo, alle richieste per una piena unione che ci sono state sottoposte da parte di fedeli già anglicani provenienti da varie parti del mondo negli anni recenti”. “Essi - ha aggiunto - hanno dichiarato di condividere la comune fede cattolica, come espressa nel Catechismo della Chiesa Cattolica, e di accettare il ministero petrino come un elemento voluto da Cristo per la Chiesa. Per loro è venuto il tempo di esprimere tale unione implicita in una forma visibile di piena comunione”.
Il provvedimento di questa nuova struttura, conclude la Nota della Congregazione per la dottrina della fede, “è in linea con l’impegno per il dialogo ecumenico, che continua ad essere una priorità per la Chiesa Cattolica, in particolare attraverso gli sforzi del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani”.
Edited by GalileoGalilei - 20/10/2009, 14:43