Li rimproverò per aver versato il vino e per punirli li costrinse a fargli sesso orale. E poi si masturbò
https://it.aleteia.org/2019/02/26/cardinal...vole-australia/ CHIESA
Il cardinal Pell giudicato colpevole in Australia
Gelsomino Del Guercio/Lucandrea Massaro | Feb 26, 2019
Condannato lo scorso dicembre rischia 50 anni di carcere. Nel 1996 avrebbe abusato sessualmente di due ragazzi del coro
Il Cardinale George Pell (77 anni), già stretto collaboratore di Papa Francesco, in quanto componente del consiglio dei cardinali C9 e Prefetto per la Segreteria dell’Economia, è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale su minori per un fatto avvenuto negli anni ’90 su due bambini del coro della Cattedrale di Saint Patrick di Melbourne, quando lui era arcivescovo in città. La decisione è stata presa a dicembre, ma il tribunale di Melbourne ha vietato fino a oggi i media di pubblicare l’esito della sentenza.
Il cardinale – riporta il Corriere della Sera – che è stato rilasciato su cauzione per subire un intervento al ginocchio, rischia fino a 50 anni di carcere: l’udienza di condanna inizierà mercoledì 27 febbraio. Pell, che ha accolto la sentenza chinando la testa, ha già annunciato che farà appello. La sentenza è stata resa nota proprio nel mese in cui il Vaticano ha annunciato che Bergoglio ha approvato la dimissione dallo stato clericale di un ex cardinale di alto rango, Theodore McCarrick, per abusi sessuali su minori e adulti.
Pell era stato ordinato prete a Roma nel 1966, prima di tornare in Australia nel 1971. È stato nominato arcivescovo di Melbourne nel 1996, poi di Sydney nel 2001. Nel 2014 era stato scelto da Bergoglio per dare più trasparenza alle finanze del Vaticano, di cui è ancora formalmente a capo.
Il cardinale era stato costretto a tornare in Australia due anni fa per il processo. E’ molto probabile che ora dovrà dare le dimissioni dai suoi incarichi, ci si domanda se – come per McCarrick – verrà anche dimesso dallo stato clericale.
Il Vaticano: resta sospeso dal ministero
«Per garantire il corso della giustizia il Santo Padre ha confermato le misure cautelari già disposte nei confronti del Cardinale. Ossia il divieto in via cautelativa dell’esercizio pubblico del ministero (di sacerdote) e, come di norma, il contatto in qualsiasi modo e forma con minori di età». Lo ha reso noto il direttore ad interim della Sala Stampa Vaticana Alessandro Gisotti.
Si tratta, ha affermato, «di una notizia dolorosa che, siamo ben consapevoli, ha scioccato moltissime persone, non solo in Australia. Come già affermato in altre occasioni, ribadiamo il massimo rispetto per le autorità giudiziarie australiane». «In nome di questo rispetto – ha concluso Gisotti – attendiamo ora l’esito del processo d’appello, ricordando che il cardinale Pell ha ribadito la sua innocenza e ha il diritto di difendersi fino all’ultimo grado».
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© DON ARNOLD / GETTY
SYDNEY, AUSTRALIA - MARCH 26: Cardinal George Pell arrives for his appearance at the Royal Commission on March 26, 2014 in Sydney, Australia. Cardinal Pell is facing the Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse in Sydney to answer questions about whether he was involved in compensation discussions related to the case of John Ellis who was sexually abused by Father Aidan Duggan.Cardinal Pell will soon move to Rome to undertake a senior role at the Vatican. (Photo by Don Arnold/Getty Images)
La sentenza: molestie e aggressioni
Nel merito, il processo nei confronti di Pell – chiamato a rispondere di cinque capi di accusa – si riferiva alle presunte molestie nei confronti di due ragazzi di 12 e 13 anni, componenti del coro nella cattedrale di San Patrizio a Melbourne nel 1996, quando all’epoca aveva 55 anni ed era diventato da poco arcivescovo della metropoli australiana.
La giuria ha anche dichiarato che Pell si è reso colpevole di aver aggredito in modo indecente uno dei ragazzi in un corridoio più di un mese dopo (La Stampa, 26 febbraio).
Secondo l’accusa, riporta il giornale australiano Eureka Street (26 febbraio), l’allora arcivescovo di Melbourne, che era accompagnato da altre persone, al termine della messa entrò nella sacristia e trovò i due ragazzi del coro che versavano il vino. A quel punto Pell li avrebbe richiamati e puniti. Poi avrebbe abusato di loro, costringendoli a compiere sesso orale nei suoi confronti. La porta della sacrestia era spalancata e alcune persone avrebbero anche visto la scena.
Poi i due ragazzi, ancora scossi, sarebbero ritornati al coro, che intanto stava facendo le prove dei canti natalizi. Non avrebbero raccontato a nessuno quello che gli era capitato.
Circa un mese dopo, uno dei due accusatori ha affermato che, sempre al termine di una messa, mentre i ragazzi del coro si erano intrattenuti in sacrestia, Pell si recò da lui per un attimo, lo mise contro il muro e afferrò saldamente i suoi genitali. Dopo questo secondo episodio, non ci sono mai stati più contatti tra il vescovo e i due giovani.
www.tvsvizzera.it/tvs/qui-mondo/ch...ofilia/44785368Australia, il Cardinale George Pell condannato per pedofilia
QUESTO CONTENUTO È STATO PUBBLICATO IL 26 FEBBRAIO 2019 14.0226 FEBBRAIO 2019 - 14:02
Il Cardinale australiano George Pell è stato riconosciuto colpevole di abusi sessuali su minori. È il membro più in alto nella gerarchia ecclesiastica mai condannato per un caso di pedofilia.
(1)Servizio TG
Il verdetto di un tribunale australiano risale allo scorso dicembre ma è stato reso noto solo martedì. "Il Cardinale continua a dichiararsi innocente", hanno indicato i suoi avvocati che hanno annunciato che ricorreranno in appello. L'entità della pena non è stata ancora fissata. Dovrebbe essere comunicata nel corso di un'altra udienza mercoledì, ma Pell rischia fino a 50 anni di carcere.
La sentenza è un nuovo duro colpo alla Chiesa cattolica in seno alla quale si è appena concluso un summit proprio contro la lotta alla pedofilia. Papa Francesco ha promesso una "lotta a tutti i livelli" contro il fenomeno. Parole che faticano ha essere prese sul serio dalle vittime, data l'ampiezza e la gravità di questo genere di crimini in ambito ecclesiastico.
La condanna di Pell "è una notizia dolorosa", ha reagito il Vaticano esprimendo il "profondo rispetto" per la giustizia australiana e ricordando che il Cardinale ha comunque il diritto di difendersi fino in ultima istanza.
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Questo contenuto è stato pubblicato il 24 febbraio 2019 15.30
Il tribunale di Melbourne ha ritenuto Pell colpevole di aggressione sessuale e oltraggio al pudore ai danni di due chierichetti che all'epoca dei fatti avevano 12 e 13 anni. Avrebbe imposto del sesso orale a uno di loro e si sarebbe masturbato di fronte all'altro.
Fatti che sarebbero stati commessi negli anni '90 nella sacrestia della cattedrale di san Patrizio di Melbourne dove Pell era arcivescovo.
Una delle vittime è morta per overdose nel 2014, una conseguenza del trauma subito, secondo la famiglia. L'altra vittima ha sottolineato come l'iter giudiziario non sia ancora finito. "Come molti, ho vissuto la vergogna, la solitudine, la depressione, la lotta".
Il Cardinale, figura di spicco del tradizionalismo cattolico australiano e personalità molto influente, si era congedato dalle sue funzioni per difendersi. Resta tuttavia sulla carta alla guida del Segreteria per l'economia della Curia romana, ciò che lo rende il "numero 3" del Vaticano.
Tuttavia, all'indomani della sua condanna in dicembre è stato l'esonero di Pell dal prestigioso Consiglio dei nove Cardinali (il cosiddetto "C9"), istituito da papa Francesco per governare la Santa Sede e riformarne l'amministrazione.
tvsvizzera.it/Zz/ats con RSI (TG del 26.02.2019)
www.firstthings.com/web-exclusives...l-cardinal-pellIL CASO CONTRO IL CARDINAL PELL
by Julia Yost
7 . 3 . 17
( English Version | Traduzione Italiana )
Cardinal: The Rise and Fall of George Pell
louise milligan
melbourne, 277 pages, $11.21
Milligan conclude con una “nuova imputazione esplosiva” contro Pell, fornita da un querelante che lei chiama Il Bambino. Il Bambino ha più o meno trent’anni quando incontra Milligan. Il suo pseudonimo è una denominazione impropria, anche se non del tutto fine a se stessa. Noi crediamo ai bambini, anche dopo che si sono laureati al college.
Il Bambino dichiara che, nel 1997, l’arcivescovo Pell aggredì lui ed il suo amico – il cui pseudonimo è Il Corista – allora cantori tredicenni nel coro della cattedrale di San Patrick a Melburne. Una domenica dopo la messa, Il Bambino ed Il Corista apparentemente si diressero verso una delle stanza posteriori dove si ubriacarono con il vino per la comunione. Pell, avendoli apparentemente scoperti, chiuse a chiave la porta e forzò entrambi i ragazzi a fare sesso orale. (Questo è la deposizione che Il Bambino ha consegnato alla polizia. Milligan, senza spiegazione, omette il dettaglio del vino per la comunione).
L’idea di chierichetti disubbidienti che gozzovigliano con il vino della comunione e di un arcivescovo a che si aggira furtivamente nella cattedrale in cerca di qualcuno da divorare sembra essere un pastone tra Maria Monk e sognatori ad occhi aperti da scuola parrocchiale. Ma lasciamo che Il Bambino si tenga il suo cliché ed affrontiamo la sua logica. Secondo Il Bambino San Patrick teneva il vino per la comunione non al sicuro, in deposito in una delle stanze posteriori, ed in quantità sufficiente ad intossicare due adolescenti. E l’arcivescovo, desideroso di piaceri malefici, avrebbe preteso di soddisfarli con due vittime simultaneamente, offrendo generosamente ad entrambi la possibilità di fornire una testimonianza corroborante. E fece tutto questo avendo il favore del papa ed indossando il cappello porporato. Può darsi che, riconoscendo la contraddittorietà di questi elementi, Milligan definisca questa aggressione come “l’ultimo grande scivolone” di Pell. Io aggiungerei, come nel caso di Phil Scott che spacciava droga, che è fu davvero imbarazzante.
Dopo il la pubblicazione del libro di Milligan, un giornale australiano è riuscito ad ottenere un rapporto della polizia che conteneva un intervista ad un prete il quale faceva parte dello staff di Pell nel periodo in questione. Il prete afferma che il vino per la comunione nella cattedrale era tenuto chiuso in una cassaforte insieme ai calici. Afferma che fosse “fisicamente impossibile” per Pell rimanere da solo con i chierichetti all’interno della cattedrale “prima, durante o dopo la celebrazione della messa della domenica o in qualsiasi altra occasione.” Di domenica Pell arrivava in cattedrale quindici minuti prima della messa delle undici; si incontrava con questo prete all’ingresso e poi con lui si accompagnava per tutto il periodo della sua presenza lì; si vestiva per la messa; celebrava la messa, la quale terminava poco dopo mezzogiorno; stava alla porta della cattedrale per stringere le mani dei fedeli che uscivano da messa; si toglieva i paramenti e se ne andava a pranzare al ristorante o a far visita ad una delle parrocchie, sempre accompagnato dal prete in questione.
Il Bambino è una persona a modo e laureata. Milligan però nega la necessità di sapere che Il Bambino fosse incensurato come base per il credito che dovremmo attribuirgli; lei, è offesa semplicemente all’idea della necessità di dimostrare la credibilità di colui che accusa. Ciononostante, Milligan continua a sottolineare come Il Bambino sia incensurato, come a dire “perché dovrebbe mentire?”
Il Corista però non è incensurato. Ha avuto problemi di droga ed ha sofferto di depressione per tutta l’adolescenza quasi fino ai trent’anni. In diverse occasioni sua madre gli ha chiesto se mai qualcuno avesse sessualmente abusato di lui. Potete chiamarla un’ispirata intuizione materna, come fa Milligan, o potete chiamarla osservanza di una bufala radicata nella pop-psicologia secondo la quale tutti i disturbi psicologici rappresentano il segno d’allarme della presenza di un abuso sessuale. Ogni volta che gli veniva chiesto Il Corista rispondeva di no. Milligan si domanda per quale motivo Il Corista menta. In questo caso però non è una domanda retorica e si può notare come, in filigrana, ci sia l’influenza del confutato, ma comunque influente, articolo del 1979 di Roland Summit, “La sindrome di riconciliazione da abuso sessuale nel bambino.” La tesi di Summit sostiene che “i bambini non mentono mai” sull’abuso sessuale – eccetto quando lo nascondono, come abitualmente fanno per riconciliarsi con la persona da cui sono stati abusati. Quando si tratta di bambini, la negazione coincide con la conferma; “no” significa “si.” Quindi Il Corista diventa l’unica delle ipotetiche vittime di Pell capace di ingannare. Ma la madre del Corista ha continuato a sospettare malgrado le sue menzogne. Il Bambino le ha fornito una giustificazione, e cosa dice Il Corista a proposito? Niente. Muore.
Il Corista è morto di overdose d’eroina nel 2014 e sua madre sostiene che Pell e i suoi “debbano essere ritenuti responsabili della sua morte.” Buttiamoci dentro anche l’omicidio colposo, perché no?!
Durante o dopo il processo, tre anni o tre giorni dopo questo articolo, nuovi fatti possono emergere a dimostrazione mia e del mondo che il Cardinale australiano George Pell è tanto colpevole quanto il peccato. In quel giorno mi rammaricherò di questo articolo, ma non mi pentirò d’averlo scritto.
Per quindici anni sono state lanciate imputazioni contro Pell. Centinaia di querelanti insistono che deve aver commesso questo o che deve aver saputo quello. Forse vi ho persuasi del fatto che l’empatia imperativa nei confronti delle vittime di abuso sessuale contro i minori non necessita che crediate ad ognuna delle imputazioni lanciate nei confronti del cardinale. Sicuramente, almeno, non vi sarete fatti ingannare dal trucchetto di Milligan sintetizzato nella formula “perché dovrebbe mentire?” – che è poi una versione del “i bambini non mentono mai” estesa a quei bambini che hanno superato la maggior età.
Si può dire quindi che non soffriate d’isterismo. Sospetto comunque, però, che non siate inclini a simpatizzare per un uomo al quale sono legati così tanti sospetti e che supponiate che la prova si trovi nella proliferazione: “Perché dovrebbero mentire tutti? Ci deve essere una qualche verità da qualche parte. Qualcuna di queste cose dev’essere vera o almeno mezzo-vera. Da qualche parte lì dentro, uno, due o almeno un po’ di questi reclami saranno veri.”
L’impressionante proliferazione di querelanti e imputazioni è però comune ai casi pretestuosi che riguardano l’abuso sessuale. Arnold Friedman aveva contro più di una dozzina di accusatori. Il caso della scuola materna McMartin ha visto emergere 321 accuse da parte di quarantuno bambini. Al giorno d’oggi sappiamo che ognuna di quelle accuse era falsa e che ognuno di quei bambini ha mentito. Eppure oggi, con bambini che hanno ampiamente superato i trenta, molti ancora insistono che le loro accuse siano vere. Nel 1994, a Wenatchee nello Stato di Washington, quarantatré adulti sono stati arrestati con 29.726 capi d’accusa per abuso sessuale sotto le affermazioni di sessanta bambini di un’età tra i nove ed tredici anni. Nel 1995 tutti i capi d’imputazione sono caduti.
Se non la proliferazione, allora forse la passione rappresenta una prova sufficiente. I critici di Pell hanno lanciato un attacco isterico contro di lui; sicuramente non si sono arrovellati per niente. Certamente qualche malvagità è stata elaborata da parte degli ecclesiastici cattolici, in Australia come ovunque. Ma per quale motivo Pell dovrebbe rappresentare “il” mostro che incarna tutti i mali della città dei mali? Perché lui è l’unico cardinale del paese; per decenni Pell è stato il cattolico più visibile, udibile e cattolico del paese. Pell è il mostro non per quello che possiamo stabilire su quanto abbia fatto o abbia saputo, ma per la levatura della sua carica, perché la sua ideologia entra in conflitto con i grandi ed i buoni e perché non è costantemente inumidito da un sentimento di empatia. René Girard aveva ragione: c’è sempre un capro espiatorio; si tratta solo di capire chi sia.
Edited by pincopallino1 - 2/10/2020, 09:39