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"Fu una semplice penetrazione, il bimbo non partecipava attivamente". Morto il card. Pell, La difesa del Ministro delle Finanze del Vaticano, arrestato, condannato e poi assolto. Se vi inchiappettano il figlio al catechismo non lamentatevi

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view post Posted on 14/1/2016, 15:26
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Il ministro delle Finanze del Vaticano non testimonia in Australia

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www.lanotiziagiornale.it/cardinale-...preti-pedofili/

Meglio malato che testimone: Pell tace sui preti pedofili. Il cardinale non va a testimoniare a Canberra
13 gennaio 2016 di Salvatore LontranoPrimo piano
CARDINALE GEORGE PELL
di Salvatore Lontrano

La salute non gli permette di andare a testimoniare in Australia, ma due settimane prima di mandare un certificato medico giustificando così il mancato viaggio in Oceania per testimoniare davanti alla Commissione del governo australiano sugli abusi dei preti pedofili, ha fatto un giro dei campi di battaglia della Somme, teatro di violenti scontri nel corso della Grande Guerra. Parliamo del cardinale George Pell, australiano classe 1941 alla guida della Segreteria per l’Economia, ossia il “ministero delle Finanze” vaticane, che dovrebbe testimoniare a febbraio 2016 – dopo un nuovo rinvio – innanzi alla Commissione del governo di Canberra in quel di Ballarat, diocesi dov’è diventato sacerdote ed ha vissuto a lungo, luogo in cui tanti minori sono stati abusati fisicamente e sessualmente in una serie di scuole guidate da sacerdoti cattolici.

PECUNIA NON OLET – Uno degli argomenti più delicati su cui Pell potrebbe essere chiamato a testimoniare è se abbia saputo o meno degli abusi sessuali commessi da un prete, tal Gerald Ridsdale, nel corso degli anni ‘70 e ‘80. Padre Ridsdale ha anche violentato suo nipote, David, il quale nel ‘93 avrebbe denunciato i fatti a Pell nel corso di una telefonata al termine della quale – accusa l’uomo – Pell gli avrebbe chiesto quanto denaro sarebbe costato il suo silenzio. Il cardinale ha sempre smentito in ogni sede il contenuto di tale telefonata, adducendo peraltro la testimonianza del suo ex coinquilino, padre John Walshe. Lo stesso Walshe, però, quando ha parlato della telefonata tra Ridsdale e Pell è stato accusato da uno dei membri della commissione inquirente, Angus Stewart, di aver mentito: “per salvare il suo buon amico, il cardinale Pell”. Walshe, a sua volta, ha negato vigorosamente di aver provato a rendere falsa testimonianza alla Commissione.

VITTIMA CONTRO CARNEFICE – In compenso, poco dopo tali dichiarazioni, è emerso che lo stesso Walshe è stato accusato anni fa di aver abusato di un seminarista diciottenne nel 1982 dopo una bevuta insieme. Anche qui Walshe nega tutto, ma è emerso che nel 2012 la vittima, John Roach, abbia ricevuto le scuse e 75.000 dollari in riparazione degli abusi subiti proprio da Walshe nell’ambito del “Melbourne Response”, il programma dell’Arcidiocesi di Melbourne rivolto alle vittime di abusi sessuali da parte di religiosi. Il quotidiano australiano ABC ha pubblicato, infatti, sul suo sito web una dichiarazione scritta del 22 dicembre scorso nella quale Walshe afferma di aver avuto una relazione sessuale consensuale con un altro adulto, contraria al suo credo religioso, ma che in nessun caso abbia costituito alcuna forma d’abuso. L’avvocato però che ha indagato per conto dell’Arcidiocesi di Melbourne ha stabilito che Roach è stato oggetto d’abusi sessuali. “Può negarlo fino a quando l’inferno si ghiaccerà, ma la Chiesa mi ha dato ragione”, è stato il commento di Roach.

Edited by GalileoGalilei - 11/1/2023, 13:03
 
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Coprì preti pedofili. Raccolta fondi in Australia per il viaggio delle vittime

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http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli...cardinale-Pell/



Coprì decine di abusi pedofili: interrogato a Roma davanti alle vittime il cardinale Pell
Già arcivescovo di Melbourne e Sydney, ora prefetto degli Affari economici del Vaticano, il prelato è atteso dalla comissione d'inchiesta

Ha superato ogni aspettativa in Australia la raccolta fondi per finanziare il viaggio a Roma di vittime di abusi del clero, perché possano assistere di persona alla testimonianza del cardinale George Pell, già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto degli Affari economici del Vaticano, davanti alla Commissione d'inchiesta sulle risposte delle istituzioni agli abusi sessuali a minori.

L'obiettivo quadruplicato - Il presidente della Commissione, il giudice Peter McClelland, dopo aver esaminato il certificato medico, secondo cui le condizioni cardiache sconsigliano al 74/enne prelato il viaggio in aereo, ha accettato che deponga da Roma in videolink. E' presto scattata una campagna di sottoscrizione per finanziare il viaggio delle vittime, con un target di 55 mila dollari (36 mila euro) subito superato, con un totale che ha già raggiunto quota 200 mila. Una campagna a cui ha dato ancora più visibilità una canzone satirica, 'Come home (torna a casa) cardinal Pell', che ha subito spopolato sui social media.

Trovare il luogo giusto - I fondi raccolti consentiranno al gruppo di vittime e sostenitori di essere accompagnati da medici e psicologi. La Commissione d'inchiesta non ha ancora assicurato un luogo appropriato da cui Pell possa testimoniare, e perché le vittime possano assistere è necessario che sia aperto al pubblico e che Pell sia d'accordo con il luogo scelto. Luogo preferito sarebbe l'ambasciata australiana a Roma.

Abusi coperti per decenni - In passate udienze Pell è stato nominato più volte da vittime di pedofilia, secondo cui avrebbe ignorato e anche coperto per decenni abusi commessi da sacerdoti, permettendone il trasferimento da una parrocchia all'altra. Asserzioni che Pell ha più volte respinto. L'ufficio di Pell ha rilasciato un comunicato in cui dichiara che "il cardinale continuerà a cooperare con qualsiasi disposizione che la commissione d'inchiesta determinerà. Come ha fatto in udienze precedenti, è disposto a incontrare e ad ascoltare le vittime e a esprimere il suo continuato sostegno". Il gruppo di vittime ha accolto con soddisfazione la notizia che il cardinale li potrà incontrare a Roma, ma sottolinea che la loro priorità è di vederlo deporre sotto giuramento, non di avere un 'incontro privato con lui. "Questo sarà un viaggio estenuante, doloroso per tutti noi. Lo affrontiamo per poter essere nella stessa aula con lui e vederlo essere parte dei procedimenti della commissione, come abbiamo fatto noi", ha detto uno di loro, David Ridsdale, che subì abusi dallo zio sacerdote e ha accusato Pell non solo di averlo ignorato, ma anche di aver tentato di comprare il suo silenzio.

18 febbraio 2016

Edited by pincopallino1 - 11/1/2023, 05:25
 
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Ma il Ministro delle Finanze del Vaticano è nascosto a Roma. Lo protegge papa Francesco

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www.ccsnews.it/cardinale-george-pel...n-australia979/

Cardinale George Pell accusato di abuso di minori in Australia
19 febbraio 2016 Giuseppe Zito

E’ terremoto nell’Arcidiocesi Cattolica di Sydney, secondo quanto pubblicato sull’Herald Sun, il Cardinale Pell
è indagato dalla Polizia di Victoria per aver commesso diversi gravi reati, tra cui l’abuso di minori.
La relazione della polizia parla di “numerose” presunte vittime, nella loro lunga indagine che va avanti da più di un anno.. La Polizia di Victoria ha rifiutato di commentare la notizia, che non avrebbe dovuto essere diffusa.

Il cardinale Pell ha lamentato aspramente la fuga di informazioni da parte della polizia; secondo George Pell non si tratta altro che di un attacco mirato “per fare il massimo danno al Cardinale e alla Chiesa cattolica“.

Il Cardinale George Pell ovviamente ha negato, e continua a negare, con forza le accuse di aver abusato sessualmente dei minori; insieme a lui anche gli altri due indagati un prete a Ballarat e l’arcivescovo di Melbourne negano ogni coinvolgimento nella torbida vicenda.
“Le accuse sono prive di fondamento e assolutamente false“, ha detto il cardinale Pell, che dovrà testimoniare
davanti la Commissione Reale in data 29 febbraio.
Però non lo farà di presenza, ma solo in collegamento video da Roma, dove attualmente gestisce le finanze vaticane, dopo che la commissione reale ha accertato che le sue condizioni di salute non gli consentono di volare fino in Australia.
“E ‘scandaloso che queste accuse siano state portate all’attenzione del cardinale attraverso una fuga di notizie. Queste accuse prive di dettagli non sono state sollevate da parte della polizia nei confronti del cardinale“, ​​dice una nota.
“Egli nega con forza ogni accusa. Se la polizia vuole interrogarlo egli coopererà, come ha fatto con ogni inchiesta pubblica.”
Un portavoce del governo Australiano ha detto: “Se, come riportato, c’è un’inchiesta attualmente all’esame della Polizia di Victoria non sarebbe opportuno per commentare“.

www.lastampa.it/2016/02/19/vaticani...qwK/pagina.html

Pell respinge accuse di abusi e denuncia la tempistica sospetta
Il prossimo 29 febbraio il cardinale testimonierà via video da Roma davanti a una commissione australiana su distinte accuse di insabbiamento. «Oltraggiosa» fuga di notizie false

Il cardinale George Pell respinge risolutamente le accuse di abusi sessuali su minori accreditate dal giornale australiano, Herald Sun.

19/02/2016
IACOPO SCARAMUZZI
Il cardinale George Pell, arcivescovo emerito di Sidney e prefetto della Segreteria dell’Economia, respinge risolutamente le accuse di abusi sessuali su minori accreditate da un giornale australiano, Herald Sun, e, a una settimana dall’audizione in video-collegamento da Roma con una commissione governativa sugli abusi dove gli viene contestata da alcune vittime non già di aver compiuto abusi ma di avere insabbiato le accuse rivolte nei decenni scorsi contro alcuni sacerdoti sotto la sua responsabilità, critica la sospetta tempistica di questa fuga di notizie.

«Il cardinale Pell deve testimoniare davanti alla commissione reale tra una settimana. La tempistica di queste fughe di notizie è chiaramente finalizzata a fare il massimo danno al cardinale e alla Chiesa cattolica e a minare il lavoro della commissione reale», si legge in una dichiarazione diramata dai suoi uffici. «Queste accuse sono senza fondamento e assolutamente false».

Il Herald Sun ha scritto che il cardinale Pell è sotto inchiesta da parte dalla taskforce Sano della polizia dello stato australiano di Victoria per aver compiuto diversi abusi su minori sia stabilmente che occasionalmente all’epoca in cui era semplice prete a Ballarat e vescovo a Melbourne.

«E’ oltraggioso che queste accuse siano state portate all’attenzione del cardinale tramite una fuga di notizia sulla stampa», si legge nella nota. «Il cardinale ha sollecitato un’inchiesta pubblica sulla fuga di notizia di queste accuse false dall’interno della polizia di Victoria chiaramente tesa a screditare il cardinale in un caso nel quale i fallimenti della polizia di Victoria sono stati evidenti».

Nella sua nota il card. Pell fa riferimento all’inchiesta Southwell, una indagine indipendente della Chiesa in merito all’accusa di abusi che il porporato avrebbe commesso a danno di un chierichetto nel corso di un campo estivo a Phillip Island nel 1962. L’indagine, che fu condotta dal giudice in pensione della corte suprema Alec Southwell si concluse con l’assoluzione del porporato. «Le accuse relative a Phillip Island sono pubbliche da 15 anni e il rapporto Southwell che scagiona il cardinale Pell è di pubblico dominio dal 2002», si legge nella nota di oggi. «La polizia di Victoria non ha mai preso l’iniziativa in tutto questo periodo per perseguire le false accuse che allora vennero fatte, tuttavia il cardinale certamente non ha obiezioni all’ipotesi che essi rivedano il materiale che ha portato il giudice Southwell a scagionarlo. Il cardinale è certo che la polizia raggiungerà velocemente la conclusione che le accuse erano false». Ad ogni modo, «la polizia di Victoria non ha mai cercato di interrogarlo in relazione ad alcuna accusa si abusi sessuali su minori e a parte la falsa accusa indagata dal giudice Southwell il cardinale non è a conoscenza di nessuna accusa o incidente che lo riguarda.

Pell «respinge ogni accusa di aver compiuto errori. Se la polizia vuole interrogarlo, egli coopererà, come ha sempre fatto con ogni indagine pubblica». Poiché c’è la chiara indicazione che diversi mass media hanno ricevuto «informazioni confidenziale filtrate da qualcuno all’interno della polizia di Victoria», il cardinale chiede «al premier e alla polizia ministeriale di indagare immediatamente la fuga di notizie di queste accuse senza fondamento».

Il cardinale Pell testimonierà in video davanti alla Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse (Commissione reale sulle Risposte istituzionali agli Abusi sessuali sui Minori) il prossimo 29 febbraio. Con una raccolta fondi di «crowdfunding», 15 vittime si apprestano a viaggiare a Roma per assistere all’audizione del cardinale. «Come arcivescovo per circa venti anni egli ha avuto un ruolo di guida nel porre fine agli insabbiamenti, nel proteggere le persone vulnerabili e nel tentare di portare giustizia alle vittime», si legge in una distinta nota diramata nei giorni scorsi dagli uffici del porporato 74enne, che ha ottenuto di non recarsi in Australia per l’audizione per gravi motivi di salute. «Come il cardinale Pell ha fatto dopo le prime audizioni, è pronto a incontrare ed ascoltare le vittime ed esprime il suo continuo sostegno».

www.theguardian.com/australia-news/...eorge-pell-leak

Victorian government says no inquiry needed into George Pell leak
State treasurer Tim Pallas says adding inquiry to the royal commission and police investigations is ‘a bit like a dog chasing its tail’
Cardinal George Pell
Cardinal George Pell has requested an investigation into the leak of information about a reported police investigation into allegations of child sexual abuse against him. Photograph: Andreas Solaro/AFP/Getty Images
Australian Associated Press
Monday 22 February 2016 06.07 GMT Last modified on Monday 22 February 2016 06.23 GMT
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Cardinal George Pell has formally requested an investigation into the leak of information about a reported police investigation into allegations of child sexual abuse against him but the Victorian government says it is unnecessary.

Pell has written to the acting Victorian police minister, Robin Scott, to ask for an inquiry. But the treasurer, Tim Pallas, said an inquiry was not necessary.


“Ultimately we’ve got royal commissions, we’ve got police investigations, if you added inquiries into that quite frankly it’s a bit like a dog chasing its tail,” Pallas told reporters on Monday.

“It’s more important that the substance of the issues are determined and the matters are properly before the royal commission and Victoria police investigations.”

Pell said it was clear the information the Herald Sun newspaper put to him came from people with close knowledge of the details of a police investigation.

“The article published by the Herald Sun leads to the conclusion that this information must have come from Victoria police or another agency working with it,” Pell said on Monday.

The article detailed allegations that the cardinal had sexually abused between five and 10 boys in Victoria dating back to 1961. Pell has strongly denied the allegations.

His complaint comes as victims of child sex abuse in the Catholic church prepare to travel to Rome to listen to Pell give evidence to the royal commission.

Edited by pincopallino2 - 26/6/2017, 13:33
 
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http://www.huffingtonpost.it/2016/02/24/pe...tm_hp_ref=italy

"Noi sopravvissuti ai preti pedofili di Ballarat, a Roma per chiedere al cardinale George Pell la verità"
Pubblicato: 26/02/2016 19:13 CET Aggiornato: 26 minuti fa
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"Dall'Australia arriverò a Roma con il mio psicologo per assistere all'audizione del cardinale George Pell sui preti pedofili nella sua diocesi. Sarò nella stessa stanza. Voglio guardarlo negli occhi".

Le parole di Andrew Collins giungono dall'altro capo del mondo. Partono dalla città di Ballarat dove l'uomo, ora quarantaseienne, è nato e cresciuto. E dove è rimasto vittima di quattro sacerdoti che lo hanno violentato ripetutamente dall'infanzia all'adolescenza.

"Pregavo Dio perchè fermasse gli stupri, ma non è successo. Le violenze includevano stupro anale, penetrazioni, carezze e molestie. Avevo fede ma me l'hanno strappata dal cuore", racconta all'Huffington Post. Un orrore che lo ha segnato per sempre: "Un giorno decisi di impiccarmi, è stata mia moglie a tagliare il cappio per salvarmi".

Andrew Collins
andrew collins



Collins è il portavoce del Ballarat Survivors Group, l'associazione che ora chiede alla Chiesa e al governo australiano non solo giustizia ma anche uno schema di welfare pensato proprio per riparare il danno permanente delle vittime di pedofilia: la maggioranza di questi uomini ormai maturi non riesce a lavorare, ha sviluppato malattie mentali o dipendenza da alcol e droga.

Pregavo Dio perché fermasse gli stupri ma non è successo. Quei sacerdoti mi hanno strappato la fede dal cuore
"Davvero in Italia non si parla di Ballarat?", chiede con stupore. "E invece dovete sapere cosa è successo a noi da bambini. E vogliamo anche sentire la verità dalla bocca di Pell. Occupava posizioni di rango a Ballarat quando sono accaduti gli abusi peggiori. Vogliamo sapere cosa ha saputo e quando ne è venuto a conoscenza. Vogliamo anche sapere perché le vittime non sono state prese in seria considerazione e perché la Chiesa ha tentato di insabbiare questi crimini".

La vita procede con fatica per Collins, uno dei pochi con moglie e figli: "Avevo una azienda di trasporti ma a un certo punto sono crollato per un esaurimento nervoso. Da allora ci sono giorni nei quali non riesco nemmeno ad alzarmi dal letto. Il medico ha confermato che soffro di depressione e di sindrome da stress post-traumatico, perciò non potrò mai tornare a lavorare".

Gli abusi sono stati commessi dagli anni '60 agli anni '80. Innumerevoli: l'ordine dei Christian Brothers, i padri cristiani impegnati nelle scuole e nei seminari della zona come il St Patrick's College, ha dovuto confrontarsi con 850 denunce per abusi sessuali e pedofilia nei quali sono stati implicati 281 sacerdoti. Fino a oggi l'istituzione ha sborsato 37 milioni di dollari di risarcimento. La macabra conta cittadina è arrivata a 47 suicidi tra le vittime.

Ballarat è anche la città natale di uno dei personaggi più potenti del Vaticano, George Pell, il responsabile delle finanze della Chiesa di papa Francesco che domenica sera parlerà alla commissione d'inchiesta governativa australiana sugli abusi sessuali nei confronti dei minori, la Royal Commission into institutional responses to child sexual abuse, istituita nel 2013.

La vita pastorale di Pell a Ballarat è cominciata nel 1971. Nel 1973 diventò vicario apostolico incaricato di sovrintendere all'istruzione. Nel 1977 entrò a far parte della consulta della diocesi che aiutava il vescovo Mulkearns ad abbinare i preti alle parrocchie, oppure a spostarli. Dal 1996 al 2001 è stato arcivescovo della diocesi. I membri dell'organismo di indagine vogliono sapere come sia stato possibile che decine di preti potessero molestare degli innocenti senza che le autorità ecclesiastiche intervenissero.

Uno di questi è il pedofilo più noto in Australia, padre Gerald Ridsdale, condannato per un centinaio di abusi sessuali, che agli attoniti giurati della commissione ha ammesso di aver stuprato una bambina nella casa che condivideva con Pell nei primi anni '70.

Padre Ridsdale durante il processo nel 1993
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Padre Gerald abusò anche del nipote David, ora attivista nel Ballarat Survivors Group.

In una audizione David Ridsdale ha raccontato di aver un giorno chiamato per disperazione George Pell, chiedendo un intervento, ma il futuro cardinale avrebbe alluso durante la telefonata a un risarcimento in cambio del suo silenzio "Menzogne", ha assicurato il potente prelato che per motivi di salute diserterà l'aula della Royal Commission e deporrà all'hotel Quirinale di Roma in una video-conferenza.

Quando Collins e il gruppo degli ex ragazzi abusati hanno saputo che Pell non sarebbe volato in Australia sono rimasti di sasso. Non solo loro. La parlamentare Catherine King ha dichiarato al parlamento australiano, rivolgendosi a Pell: "Queste non sono azioni da uomo coraggioso".

A Ballarat è stata dunque lanciata una colletta - qualcuno dirà: crowdfunding - per permettere a questi uomini di essere presenti all'audizione in Italia: dovevano raccogliere circa 40mila dollari, ne sono arrivati 200mila.

Grazie a quel denaro 16 appartenenti al cerchio delle vittime stanno viaggiando verso Roma insieme a tre psicologi incaricati di tamponare l'inevitabile crisi emotiva. "Non sarà semplice vedere i simboli del cattolicesimo ovunque: le tonache, i crocifissi", confida Collins mentre prepara le valigie: "La nostra preoccupazione è quella di non dormire: tutti noi abbiamo sviluppato grossi problemi con il sonno", scrive nella chat alle 4 del mattino.

In Australia persone come Andrew Collins sono chiamate "sopravvissuti". Sopravvissuti agli agguati sessuali dei preti pedofili ("a un certo punto ero contento se l'insegnante portava via un mio compagno di classe e non me"), sopravvissuti a maestri con la tonaca che violentavano i bambini senza che nessuno intervenisse, nemmeno i genitori: quando Andrew parlò in famiglia di quelle aggressioni non venne creduto, un ulteriore trauma. La foto profilo che ha scelto per i social è un uomo avviluppato a un albero con il viso nascosto e imprigionato da miriadi di fili. Un'immagine di angoscia.

Tocca al cardinale Pell scegliere se vuole essere ricordato come l'uomo che insabbiò le violenze sessuali sui bambini a Ballarat
Il 25 febbraio Robert Mulkearns, ex vescoco della diocesi sospettato di aver coperto il pedofilo Ridsdale spostandolo semplicemente in una parrocchia diversa, ha chiesto scusa durante la sua deposizione: "Posso solo dire che mi spiace moltissimo per il fatto di non aver agito in maniera diversa nell'interesse di tutti. L'ho fatto anche per proteggere la chiesa dagli scandali". Mulkearns si è ritirato proprio perché ha ammesso: "Non sapevo più come gestire il problema della pedofilia".

La commissione australiana ha dovuto ascoltare testimonianze ributtanti come quella di Stephen Woods, 53enne di Melbourne, ex alunno della ormai famigerata scuola elementare St. Alipius di Ballarat, l'epicentro infernale. L'abusatore di Stephen, padre Robert Best, è uno dei cinque esponenti del clero in quell'istituto poi processati e condannati.

"Avevo 11 anni e mi trovavo in fondo all'aula, seduto. Mi si avvicinò e si sedette vicino a me e cominciò a far scivolare la mano fino al sedere". "Quando ha visto che mi ritraevo diventò aggressivo". "Mi chiedeva di spogliarmi lentamente mentre si masturbava dietro la cattedra. E mentre faceva questo mi diceva che era colpa mia, che ero cattivo, un ragazzo malvagio".

Stephen Woods
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Woods è stato violentato da altri due sacerdoti, e anche due fratelli più grandi hanno subìto la sua stessa traumatica esperienza. "I miei genitori sono morti pensando che non erano stati abbastanza bravi a proteggerci", dice all'Huffington Post poco prima di prendere l'aereo per Roma. "Per me come per gli altri sopravvissuti agli abusi sessuali questo è un viaggio per la verità e la giustizia".

Non è la prima volta che la Royal Commission australiana sugli abusi sessuali dedica la sua attenzione a Ballarat. Ma nelle due sessioni precedenti si è concentrata sulle vittime. Ora ha deciso di alzare gli occhi e chiedere conto alle autorità ecclesiastiche. Come dice Woods: "Non è soltanto Pell, molti vescovi e sacerdoti hanno coperto i preti pedofili".

E' invece la prima volta che il cardinale viene chiamato a rispondere pubblicamente sulle atrocità di Ballarat. Un appuntamento cruciale, specialmente ora che l'alto esponente della gerarchia cattolica è indagato dalla polizia di Victoria perché sospettato di avere abusato in prima persona di almeno cinque bambini.

La notizia, risalente al 19 febbraio, è scoppiata come una bomba. Pell rifiuta con veemenza le nuove accuse, così come negli anni scorsi ha sempre negato di avere saputo che la zona pullulasse di sacerdoti pedofili nonostante i suoi incarichi via via più prestigiosi.

Il dossier della commissione d'inchiesta ha però ricostruito fatti inoppugnabili che riguardano anche la diocesi di Melbourne, dove Pell divenne vescovo ausiliare nel 1987. In quegli anni tre parrocchie erano gestite da sacerdoti poi condannati per pedofilia: uno di questi, padre Peter Searson di Doveton, usava la pistola per terrorizzare e stuprare i bambini. Un altro, padre Kevin O'Donnell, venne bollato dalla polizia come "two-a-day man", l'uomo che ne molestava due al giorno. Per decenni. Anche di questa supposta ignoranza totale dei vertici ecclesiastici di Melbourne dovrà rispondere il cardinale in diretta da Roma.

I Christian Brothers hanno già sborsato risarcimenti da 37 milioni di dollari dopo aver ricevuto 850 denunce di pedofilia
Gli ex bambini di Ballarat che arrivano nella Capitale sanno cosa si aspettano dall'incontro romano, dove è probabile che potranno confrontarsi a quattr'occhi con il cardinale a margine dell'audizione: "Per anni ho tentato di incontrarlo ma si è sempre rifiutato", confessa Woods con rotta emozione."Pell è stato legato a doppio filo con la St Patrick's College School e, da prete, alla diocesi locale. Ora deve guardare le facce della gente di Ballarat e dare risposte. Non può scappare e nascondersi in Vaticano".

Bandiere italiane nel profilo Facebook e una festa per la partenza: così Ballarat supporta il viaggio dei sopravvissuti
ballarat



Agli occhi degli abusati, Pell si è macchiato di un comportamento ostile e poco sensibile specialmente per avere congegnato nella diocesi di Melbourne un programma di risarcimenti molto bassi per le vittime (50mila dollari). "Ha battagliato contro i sopravvissuti in tribunale affinché non potessero avere un compenso maggiore. Non se n'è interessato minimamente", accusa Collins.

Se all'audizione romana non rispondesse alle domande, confessa il portavoce, "allora rimarremo delusi". Tuttavia è convinto che ora "la scelta è sua": "Sarà lui a decidere come vuole essere ricordato. Può essere l'uomo che ha detto la verità per aiutare a cambiare il sistema di supporto alle vittime, o può essere l'uomo che ha mentito e coperto quei crimini".

Da giorni Ballarat è letteralmente ricoperta di nastrini colorati annodati alle ringhiere, alle scale dei palazzi, nei cortili delle scuole che un tempo hanno rappresentato l'inferno in terra per centinaia di bambini. Su Facebook il gruppo dei sopravvissuti pronti per volare in Italia sono ribattezzati "Rome Team", la squadra di Roma. Qualcuno ha cambiato la foto profilo mettendo la bandiera italiana. "Il supporto e la solidarietà sono pazzesche", annuisce Collins.

Dopo anni di cure psichiatriche, frustrazioni e silenzio ora questi uomini sentono di vivere un momento importante. "Siamo così felici di venire a Roma, sarà un gesto molto forte nei confronti di Pell e della chiesa cattolica", continua Woods. "Per noi sarà come dire che puoi anche scappare ai quattro angoli della terra ma dovrai sempre rispondere delle tue azioni". Prende una pausa: "Per noi è un messaggio fondamentale: dalle persone con un brutto passato possono nascere cose buone".

"Veniamo a Roma per far capire alla Chiesa che puoi nasconderti anche in Vaticano ma dovrai sempre rispondere delle tue azioni"
Peter Saunders, l'ex membro della Pontificia Commissione sugli abusi sui minori che recentemente ha lasciato il Vaticano accusando papa Francesco di non fare nulla contro i preti pedofili, ha dichiarato che Pell dovrebbe dimettersi.

La Royal Commission australiana non potrà fare domande che riguardano la nuova indagine sul cardinale Pell. Ma potrebbe sollecitare l'intervento dei giudici se il prelato dovesse ammettere di essere venuto a sapere delle aggressioni sessuali senza prendere adeguati provvedimenti.

David Marr, autore di un libro-inchiesta sul prelato intitolato "The Prince", scrive sul quotidiano britannico Guardian che "questa è l'ultima occasione" per Pell di rispondere alle domande, compresa quella più scomoda e che riguarda la parziale ammissione di aver saputo dell'esistenza di preti pedofili a Melbourne: "Perché non ha chiamato la polizia?".

Domenica la parola passa a uno degli uomini più potenti della Chiesa.

Pochi minuti prima di prendere l'aereo per Roma, un gruppo di sopravvissuti posa per un selfie. La foto è stata postata su Facebook da David Ridsale (il primo a destra)
 
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Il cardinale Pell, ministro delle finanze del Vaticano, è indagato per abusi sessuali su un 12enne. E' nascosto a Roma, ufficialmente per motivi di salute, ma i giudici australiani ahnno voluto sentirlo.

http://www.corriere.it/cronache/16_febbrai...950039afc.shtml
I 281 preti pedofili coperti
Pell interrogato nella notte: «La Chiesa ha commesso molti errori»
Collegamento video tra Roma e l’Australia, da dove la Commissione governativa chiederà conto al cardinale dei casi tenuti sotto silenzio. Lui ammette: «La Chiesa ha causato gravi danni in molti luoghi, ha deluso i fedeli, ma sta lavorando per rimediare»
di Gian Guido Vecchi
Il cardinale australiano George Pell shadow

CITTÀ DEL VATICANO - La Chiesa cattolica «ha commesso enormi errori, ma sta lavorando per rimediare. Ha causato gravi danni in molti luoghi, ha deluso i fedeli». Lo ha ammesso il cardinale George Pell, già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto degli Affari economici del Vaticano, testimoniando in videoconferenza dall’Hotel Quirinale a Roma davanti alla Commissione d’inchiesta sulle risposte delle istituzioni agli abusi sessuali a minori negli anni 1970 e 1980. «Non sono qui a difendere l’indifendibile», ha aggiunto. In quei giorni la Chiesa era «fortemente propensa» ad accettare smentite degli abusi da parte di chi ne era accusato. L’istinto allora era più di «proteggere dalla vergogna l’istituzione, la comunità della Chiesa», ha detto fra l’altro il prelato, che ha tuttavia negato di aver avuto alcuna conoscenza delle malefatte dei preti pedofili che operavano nella diocesi di Ballarat in cui era viceparroco e assistente al vescovo Ronald Mulkearns. La prima di tre o quattro udienze, in collegamento con la Commissione in seduta a Ballarat presso Melbourne, si è conclusa oggi alle 12 ora australiana (le 2 in Italia). La testimonianza del prelato, interrogato puntigliosamente dal legale della commissione Gail Furness, riprenderà domattina in Australia (alle 22 ora italiana).
Le accuse
Pell deve rispondere alle domande della Commissione governativa australiana istituita nel 2003 che indaga sui crimini dei preti pedofili, alle accuse che lo braccano da anni e che lui ha sempre negato con sdegno: in sostanza, di avere coperto sacerdoti responsabili di abusi, permettendo che fossero trasferiti da una parrocchia all’altra, e di aver insabbiato gli scandali per evitare risarcimenti. Il cardinale parla da Roma, all’Hotel Quirinale di via Nazionale è stato allestito tutto il necessario per il collegamento audio e video. A Roma è arrivato anche un gruppo di una quindicina di vittime guidate da Andrew Collins, portavoce del Ballarat Survivors Group. Avevano lanciato in Rete una raccolta fondi per arrivare a 40 mila dollari e pagarsi il viaggio, hanno superato i duecentomila. Assisteranno all’audizione nell’hotel, «vogliamo guardarlo negli occhi».
Le denunce sono state 853
Ballarat, città natale di Pell, è un nome che ha una eco sinistra in Australia: 853 denunce per abusi su minori commessi soprattutto negli Anni Settanta, 281 sacerdoti coinvolti, la congregazione dei «Christian Brothers» costretta a pagare 37,5 milioni di dollari di risarcimenti. David Ridsdale, abusato dallo zio - padre Gerard Ridsdale, il più famigerato pedofilo australiano - sillaba: «Siamo qui per cercare la verità. Siamo qui per guarire la nostra città. Abbiamo il più alto tasso di suicidi in Australia». Ma la faccenda arriva fino al cuore del Vaticano. Il porporato Il cardinale australiano George Pell - prima nella diocesi di Ballarat, poi arcivescovo di Melbourne e infine di Sydney - è dal 2014 prefetto della Segreteria per l’Economia, un dicastero chiave nella riforma della Curia. Tra i capofila del fronte interno più conservatore, Pell è stato tra l’altro l’artefice della lettera al Papa firmata da un gruppo di tredici porporati (si disse, ma alcuni smentirono) che alla vigilia del Sinodo sulla famiglia di ottobre ne contestava il metodo e il documento di lavoro. Chi lo difende allude a fango contro la sua opera di riforma economica.
Faccia a faccia con Bergoglio
Di ritorno dal Messico, ai giornalisti che gli chiedevano di chi ha coperto i preti pedofili, spostandoli da un posto all’altro, Francesco ha risposto così: «Un vescovo che per questo cambia di parrocchia un prete è un incosciente e la cosa migliore che possa fare è dimettersi». Comunque sia, l’8 giugno Pell compirà 75 anni, l’età alla quale i cardinali di Curia sono «tenuti» a presentare rinuncia al proprio incarico. Proprio lunedì mattina Pell andrà dal Papa: un’udienza «di cartello», come si dice, gli incontri periodici che il Pontefice ha con i capi dicastero. Ma è difficile pensare che nel colloquio, oltre alle questioni economiche, non si parli anche dell’audizione. La commissione La «Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse» (Commissione reale sulle Risposte istituzionali agli Abusi sessuali sui Minori, www.childabuseroyalcommission.gov.au) aveva chiesto che Pell andasse in Australia per deporre. Il cardinale ha presentato un certificato medico, il 29 gennaio, in cui si dice che il viaggio in aereo sarebbe stato pericoloso causa ipertensione e cardiopatia. Di qui l’audizione a distanza. Le domande partiranno dall’epoca in cui, negli anni Settanta, Pell era tra i consulenti del vescovo della diocesi di Ballarat e aveva «responsabilità nel consigliare il vescovo sulla nomina dei preti nelle parrocchie». Sotto osservazione anche il periodo, dall’87, in cui era vescovo ausiliare a Melbourne.
Le nuove accuse e la replica
Peter Saunders, vittima della pedofilia che ha lasciato di recente la Commissione pontificia per la protezione di minori (il Vaticano lo ha definito un «periodo di aspettativa»), era stato durissimo con Pell: «Si sta prendendo gioco della commissione, del Papa e delle vittime, dovrebbe dimettersi». Il cardinale ha parlato di accuse «false, fuorvianti e oltraggiose». I vescovi australiani lo hanno difeso in una nota: «È stato uno dei primi vescovi nel mondo a mettere in campo una risposta comprensiva della Chiesa alle indagini sulle accuse di abusi sessuali perpetuati da clero cattolico». Da ultimo, una decina di giorni fa, un giornale australiano ha accusato Pell direttamente di abusi, parlando di un’indagine della polizia dello Stato di Victoria. Accuse «senza fondamento e assolutamente false», ha replicato il cardinale. I suoi uffici hanno ricordato il «rapporto Southwell», una indagine indipendente della Chiesa che lo scagionò dall’accusa di avere abusato di un bambino durante un campo estivo a Phillip Island nel 1962: «Le accuse relative a Phillip Island sono pubbliche da 15 anni e il rapporto Southwell che scagiona il cardinale Pell è di pubblico dominio dal 2002». Insomma, il cardinale è «certo che la polizia raggiungerà velocemente la conclusione che le accuse erano false», concludono i suoi collaboratori: «Come arcivescovo per circa venti anni egli ha avuto un ruolo di guida nel porre fine agli insabbiamenti, nel proteggere le persone vulnerabili e nel tentare di portare giustizia alle vittime. Come il cardinale Pell ha fatto dopo le prime audizioni, è pronto a incontrare ed ascoltare le vittime ed esprime il suo continuo sostegno».
28 febbraio 2016 (modifica il 29 febbraio 2016 | 08:26)
 
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Martedì 01 Marzo 2016 - 10:15
Vaticano, Pell: Ingannato da vertici clero su abusi
Secondo il cardinale, i parroci sospettati venivano trasferiti in altre parrocchie con motivi di comodo
Pell in videocollegamento
Il cardinale George Pell, prefetto agli Affari economici del Vaticano, testimoniando in videocollegamento davanti alla Commissione Reale australiana sulla pedofilia, ha dichiarato che negli anni '70 il clero lo ingannò sugli abusi, per coprirli. Il cardinale - che nelle scorse testimonianze ha condannato gli "enormi errori" commessi dalla Chiesa Cattolica - che fu ingannato sul motivo per cui i parroci sospettati di abusi sessuali venivano trasferiti di parrocchia in parrocchia. Il commissario Peter McClellan, nell'udienza di ieri sera, ha interrogato più volte Pell sulle sue affermazioni secondo cui non avrebbe saputo nulla dei fatti relativi al prete Gerald Ridsdale, che fu poi condannato per 138 accuse di violenze ai danni di 50 bambini in Australia.

Nel periodo in cui Ridsdale veniva trasferito da una località all'altra, Pell era consigliere del vescovo regionale in merito alle nomine dei preti nelle parrocchie. Pell ha negato anche che a un incontro nel 1982 sia stato discusso un ulteriore trasferimento di Ridsdale per motivi legati alla pedofilia. "Quindi siamo alla situazione in cui lei è stato ingannato dal vescovo e da monsignor Fiscalini e qualcuno, forse il vescovo, le ha mentito. Giusto?", ha chiesto McClellan a Pell. Questi ha risposto: "E' esatto". Durante la testimonianza, Pell ha causato sussulti nelle persone che ascoltavano, quando ha affermato: "E' una storia triste e non era di grande interesse per me".

Lo scorso anno, Pell aveva negato le accuse secondo cui avrebbe tentato di pagare una vittima perché restasse in silenzio, ignorato un'altra denuncia e si sarebbe reso complice nel trasferimento di un prete pedofilo. Lo scandalo degli abusi sessuali da parte di sacerdoti è scoppiato nel 2002, quando è stato scoperto che i vescovi americani dell'area di Boston trasferivano gli autori di violenze di parrocchia in parrocchia, invece di sospenderli dall'ufficio sacerdotale. Da allora, scandali analoghi sono stati scoperti in tutto il mondo e decine di milioni di dollari sono state pagate in risarcimenti.

Fonte Reuters - Traduzione LaPresse
 
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http://www.repubblica.it/vaticano/2016/07/...gato-144931255/

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Pedofilia, il cardinale Pell indagato in Australia

Il prefetto agli Affari economici del Vaticano è accusato per presunti abusi su minori. L'alto prelato si difende: "Notizie totalmente false". Due uomini avrebbero presentato denunce separate alla polizia per fatti avvenuti nel 1978-79

Il cardinale George Pell, prefetto agli Affari economici del Vaticano (carica equivalente a quella di ministro dell'Economia), è indagato dalla polizia australiana per presunti abusi su minori. Lo ha riportato l'emittente australiana Abc riferendo che l'indagine sul più importante prelato del Paese, sarebbe in corso da circa un anno. La speciale task force della polizia incaricata dell'indagine, afferma l'emittente, ha ora riportato il caso alla Procura generale. Pell, interpellato dall'Abc, ha con forza respinto ogni accusa.

I presunti abusi risalirebbero agli anni '70, quando Pell era un semplice parroco a Ballarat, nello stato di Victoria. Secondo la stampa australiana due uomini, oggi quarantenni, avrebbero presentato accuse di abusi subiti nell'epoca in cui frequentavano la scuola primaria. I fatti - specifica il quotidiano online The Australian - sarebbero avvenuti nel 1978-79 e i due uomini avrebbero presentato denunce separate alla polizia di Victoria. Uno degli accusatori del porporato, Lyndon Monument, ha detto oggi alla Abc di avere taciuto fino a questo momento a causa del "potere" dello stesso cardinale

L'emittente ha spiegato di avere ottenuto otto testimonianze fornite alla polizia da testimoni e familiari. Tra questi un episodio alla fine degli anni settanta in cui Pell avrebbe toccato in maniera inappropriata due ragazzi in una piscina alla fine del 1970. Ma il 75enne Pell ha negato ogni accusa, spiegando che le affermazioni secondo le quali avrebbe "abusato sessualmente di qualcuno, in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento della sua vita, sono totalmente false e completamente errate" e ha a sua volta invece
accusato la rete televisiva di montare una campagna diffamatoria contro di lui.

Il cardinale è stato ascoltato quattro volte, tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo di quest'anno, in video-collegamento da Roma, davanti alla Commissione reale sulle Risposte istituzionali agli abusi sessuali sui minori. Una 'maratona' con interrogatori che, a causa del fuso-orario, hanno impegnato l'anziano cardinale per diverse notti. Lui deponeva da un albergo romano e la Commissione faceva le sue domande dall'Australia. Ma in questo dossier era stato chiamato in causa non per fatti direttamente a lui attribuiti ma per aver 'coperto' reati commessi da sacerdoti delle sue diocesi tra gli anni settanta e ottanta, in particolare sui reati compiuti dall'ex sacerdote australiano Gerald Ridsdale, accusato di avere abusato di più di 54 bambini.

Pell ha sempre dichiarato di non aver saputo nulla sulle accuse contro Ridsdale, prima che divenissero pubbliche dopo il suo arresto nel 1993, pur ammettendo in almeno un'occasione che all'epoca giravano voci e sospetti sul conto del sacerdote. Nelle settimane in cui l'alto prelato veniva sentito erano uscite analoghe notizie, poi non confermate, di accuse dirette nei suoi confronti.
 
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http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/...094729f028.html

2016/10/26 05:14
Caso Pell,polizia Australia in Vaticano
26 ottobre 2016
5.14 La polizia australiana è stata a Roma per interrogare il cardinale George Pell, prefetto vaticano per l'Economia che rischia l'incriminazione formale nel suo Paese per abusi sessuali su minori in seguito a due denunce presentatate da ex studenti. I fatti secondo il loro resoconto,sono accaduti tra gli anni '70 e '80, quando il porporato occupava posti di rilievo nelle diocesi di Melbourne e Ballarat, sua città natale. Pell avrebbe respinto di nuovo le accuse mosse nei suoi confronti.

http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli...ll-in-vaticano/

La polizia australiana ha interrogato cardinale Pell in Vaticano
La polizia australiana ha interrogato cardinale Pell in Vaticano


di Askanews

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Roma, 26 ott. (askanews) - Il cardinale australiano George Pell, prefetto della Segreteria vaticana per l'Economia, ha accettato di essere interrogato dalla polizia australiana in Vaticano sulle accuse di abusi sessuali su minori.Da mesi la polizia dello stato australiano di Victoria indaga sugli abusi su minori che Pell avrebbe compiuto all'epoca in cui era semplice prete a Ballarat e vescovo a Melbourne, accusa che il porporato respinge completamente.Distinte le accuse di avere insabbiato le accuse di abusi compiuti da altri sacerdoti a Ballarat quando Pell era all'inizio della sua carriera episcopale. Sia per queste accuse che per quelle più recenti, il collaboratore di Papa Francesco ha deciso di non avvalersi della immunità diplomatica vaticana e rispondere alla giustizia civile, comparendo, a febbraio scorso, davanti alla Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse (Commissione reale sulle Risposte istituzionali agli Abusi sessuali sui Minori), in collegamento video da Roma, e, ora, come riferisce la polizia di Victoria ripresa dalla stampa australiana, ricevendo gli agenti in Vaticano, e assicurando la sua cooperazione fino alla conclusione delle indagini.(segue)

26 ottobre 2016


http://www.repubblica.it/esteri/2016/10/26...cano-150594351/

Pedofilia, polizia australiana interroga il cardinale Pell in Vaticano
L'alto prelato, prefetto per l'Economia della Santa Chiesa, è indagato per abusi sessuali su minori, che sarebbero avvenuti negli anni '70 e '80 nelle diocesi di Melbourne e Ballarat. Lui si difende: "Notizie totalmente false"

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26 ottobre 2016
62
Pedofilia, polizia australiana interroga il cardinale Pell in Vaticano
Il cardinale George Pell (reuters)
ROMA - La polizia australiana è stata a Roma nei giorni passati per interrogare il cardinale George Pell, prefetto vaticano per l'Economia. L'alto prelato rischia l'incriminazione formale nel suo Paese, l'Australia, per abusi sessuali su minori in seguito a due denunce presentate da ex studenti che riguardano fatti accaduti, secondo il loro resoconto, dagli anni '70 agli anni '80, quando l'attuale porporato occupava posti di rilievo nelle diocesi di Melbourne e Ballarat, sua città natale.

Gli investigatori hanno confermato di essere volati a Roma la scorsa settimana per ascoltare Pell, il quale avrebbe respinto di nuovo le accuse mosse nei suoi confronti.

Due uomini, oggi quarantenni, hanno presentato accuse di abusi subiti nell'epoca in cui frequentavano la scuola primaria. I fatti sarebbero avvenuti nel 1978-79 e i due uomini hanno presentato denunce separate alla polizia di Victoria. Uno degli accusatori del porporato, Lyndon Monument, ha detto di avere taciuto fino a questo momento a causa del "potere" dello stesso cardinale.

Ci sono otto testimonianze fornite alla polizia da testimoni e familiari. Tra questi un episodio alla fine degli anni settanta in cui Pell avrebbe toccato in maniera inappropriata due ragazzi in una piscina alla fine del 1970. Ma il 75enne Pell ha negato ogni accusa, spiegando che le affermazioni secondo le quali avrebbe "abusato sessualmente di qualcuno, in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento della sua vita, sono totalmente false e completamente errate" .

Il cardinale è stato ascoltato quattro volte, tra la fine di febbraio e i primi giorni di marzo di quest'anno, in video-collegamento da Roma, davanti alla Commissione reale sulle Risposte istituzionali agli abusi sessuali sui minori. Una 'maratona' con interrogatori che, a causa del fuso-orario, hanno impegnato l'anziano cardinale per diverse notti. Lui deponeva da un albergo romano e la Commissione faceva le sue domande dall'Australia. Ma in questo dossier era stato chiamato in causa non per fatti direttamente a lui attribuiti ma per aver 'coperto' reati commessi da sacerdoti delle sue diocesi tra gli anni settanta e ottanta, in particolare sui reati compiuti dall'ex sacerdote australiano Gerald Ridsdale, accusato di avere abusato di più di 54 bambini.

Pell ha sempre dichiarato di non aver saputo nulla sulle accuse contro Ridsdale, prima che divenissero pubbliche
dopo il suo arresto nel 1993, pur ammettendo in almeno un'occasione che all'epoca giravano voci e sospetti sul conto del sacerdote. Nelle settimane in cui l'alto prelato veniva sentito erano uscite analoghe notizie, poi non confermate, di accuse dirette nei suoi confronti.
 
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Ministro delle finanze del Vaticano nascosto a Roma per "motivi di salute": "non sono pedofilo".

il-cardinale-george-pell-645606

http://www.askanews.it/cronaca/la-polizia-...o_711926303.htm

La polizia australiana ha interrogato cardinale Pell in Vaticano
Accuse di abusi sessuali su minori dopo quelle di insabbiamento
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La polizia australiana ha interrogato cardinale Pell in Vaticano
Roma, 26 ott. (askanews) - Il cardinale australiano George Pell, prefetto della Segreteria vaticana per l'Economia, ha accettato di essere interrogato dalla polizia australiana in Vaticano sulle accuse di abusi sessuali su minori.

Da mesi la polizia dello stato australiano di Victoria indaga sugli abusi su minori che Pell avrebbe compiuto all'epoca in cui era semplice prete a Ballarat e vescovo a Melbourne, accusa che il porporato respinge completamente.

Distinte le accuse di avere insabbiato le accuse di abusi compiuti da altri sacerdoti a Ballarat quando Pell era all'inizio della sua carriera episcopale. Sia per queste accuse che per quelle più recenti, il collaboratore di Papa Francesco ha deciso di non avvalersi della immunità diplomatica vaticana e rispondere alla giustizia civile, comparendo, a febbraio scorso, davanti alla Royal Commission into Institutional Responses to Child Sexual Abuse (Commissione reale sulle Risposte istituzionali agli Abusi sessuali sui Minori), in collegamento video da Roma, e, ora, come riferisce la polizia di Victoria ripresa dalla stampa australiana, ricevendo gli agenti in Vaticano, e assicurando la sua cooperazione fino alla conclusione delle indagini.

(segue)
 
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Ma il Ministro delle Finanze del Vaticano è comodamente nascosto a Roma


Pedofilia. Altre accuse al card. Pell: "Violenze da seminarista, prete e vescovo"

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Card. George Pell con due suore

https://www.speed24news.com/2017/05/13/ped...no-george-pell/
Pedofilia, nuove accuse di abusi compiuti dall’arcivescovo australiano George Pell
DI SPEEDY GONZALEZ · 13 MAGGIO 2017


Nuove accuse di abusi sessuali a minori contro il cardinale George Pell, già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto degli Affari economici del Vaticano, emergono in un nuovo libro della giornalista dell’emittente australiana Abc, Luoise Milligan. “The Cardinal: The Rise And Fall of George Pell”, in uscita lunedì, contiene accuse dettagliate secondo cui Pell avrebbe abusato di due coristi nella cattedrale di St. Patrick a Melbourne verso la fine degli anni ’90. Il libro – riferisce sabato il Sydney Morning Herald – contiene anche nuove informazioni sull’insabbiamento da parte della Chiesa di abusi a minori, e asserisce che il prelato era a conoscenza delle attività di preti pedofili sotto la sua giurisdizione prima di quanto abbia ammesso. L’autrice aveva rivelato accuse di abusi risalenti alla seconda metà degli anni Settanta in un programma di attualità della Abc lo scorso luglio, che le ha poi valso il premio “Penna d’oro” dal Melbourne Press Club.

Nel programma, la Milligan aveva intervistato due uomini, Lyndon Monument e Damian Dignan, che affermavano di essere stati aggrediti sessualmente da Pell, allora sacerdote, nella piscina pubblica di Ballarat. La polizia dello stato di Victoria ha confermato di aver presentato un documento probatorio contro il cardinale Pell alla Procura. Lo scorso ottobre tre funzionari della polizia del Victoria si sono recati a Roma per interrogare Pell, che ha partecipato volontariamente. Le indagini intanto continuano.

Nel programma Tv del 2016 la Milligan aveva riferito che Pell era stato accusato di abusi da due coristi, ma il libro contiene maggiori dettagli finora non resi pubblici. I ragazzi, che cantavano nel coro della Cattedrale di St. Patrick a Melbourne, hanno denunciato di aver subito gli abusi in una stanza interna della chiesa. Poco dopo lasciarono il coro e la scuola cattolica che frequentavano. Nel libro vengono inoltre riportate le testimonianze di una presunta vittima, che ora ha più di 30 anni, e della famiglia di un’altra presunta vittima, morta per overdose nel 2014. Pell è ora accusato di abusi a minori in tre fasi della sua carriera: come seminarista, come sacerdote e come vescovo di Melbourne. Ha sempre negato ogni accusa e a suo carico non vi sono tuttora imputazioni di reato.
 
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Ma il Ministro delle Finanze del vaticano resta nascosto a Roma, protetto da papa Francesco

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il card. Pell in cappa magna

www.globalist.it/world/articolo/100...-pedofilia.html

Il cardinale George Pell rischia di essere incriminato per pedofilia
La polizia australiana indaga sul prelato che si difende: sono vittima di un linciaggio mediatico

globalist
17 maggio 2017

Sarebbe davvero una grande scandalo, anche se Papa Francesco sta da tempo sistemando tutto tra tanti malumori in Curia: la polizia dello stato australiano di Victoria sta considerando se incriminare il cardinale George Pell - già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto della Segreteria per l'Economia del Vaticano - per accuse di abusi sessuali a minori risalenti alla fine degli anni 1970, quando era ancora sacerdote.
La polizia ha confermato in un comunicato di aver ricevuto una notifica dall'Ufficio della Pubblica Accusa riguardante indagini su accuse di aggressione sessuale, che sono oggetto di un documento probatorio presentato dalla polizia stessa. Il comunicato aggiunge che i detective daranno considerazione a tale notifica, prima di formulare imputazioni. Le asserzioni includono quelle di due uomini di oltre 40 anni provenienti da Ballarat, cittadina natale di Pell, che lo accusano di averli toccati in maniera inappropriata mentre giocava a lanciarli in acqua nella locale piscina pubblica.
Tali accuse erano divenute pubbliche lo scorso luglio in un reportage sulla Tv nazionale Abc della giornalista investigativa Luoise Milligan, che dà maggiori dettagli nel libro appena uscito 'The Cardinal: The Rise And Fall of George Pell'.
In ottobre tre funzionari della polizia del Victoria si sono recati a Roma per interrogare Pell, che ha partecipato volontariamente. La Pubblica Accusa ha esaminato anche le evidenze raccolte in quell'occasione. Secondo il libro pubblicato da Melbourne University Press, Pell avrebbe anche abusato di due coristi nella cattedrale di Melbourne verso la fine degli anni 1990. E sarebbe stato a conoscenza delle attività di preti pedofili sotto la sua giurisdizione prima di quanto abbia mai ammesso.
Il cardinale ha respinto strenuamente in più occasioni ogni accusa di abusi e di insabbiamento. E tramite un portavoce ha domandato le scuse e la ritrattazione ai giornali Sydney Morning Herald e The Age, e a Guardian Australia, per gli articoli in cui trattano del libro. Il cui contenuto è definito 'linciaggio mediatico'.
"La decisione della casa editrice di procedere con la pubblicazione è un palese tentativo di interferire con corso della giustizia. A differenza di Melbourne University Press, il cardinale non interferirà con il corso della giustizia, ma attenderà il risultato del dovuto processo prima di avviare un'azione per diffamazione", ha dichiarato il portavoce.


www.ilsecoloxix.it/p/mondo/2017/05/...cardinale.shtml
PEDOFILIA 17 maggio 2017
Australia, indagini sul cardinale Pell e un libro che elenca gli abusi sessuali

Sydney - La polizia dello stato australiano di Victoria sta considerando ora se incriminare il cardinale George Pell - già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto della Segreteria per l’Economia del Vaticano - per accuse di abusi sessuali a minori risalenti alla fine degli anni 1970, quando era ancora sacerdote.

La polizia conferma in un comunicato diffuso ieri sera di aver ricevuto una notifica dall’Ufficio della Pubblica Accusa riguardante indagini su accuse di aggressione sessuale, oggetto di un documento probatorio presentato dalla polizia stessa. Il comunicato aggiunge che i detective daranno considerazione a tale notifica, prima di formulare imputazioni. Le asserzioni includono quelle di due uomini di oltre 40 anni provenienti da Ballarat, cittadina natale di Pell, che lo accusano di averli toccati in maniera inappropriata mentre giocava a lanciarli in acqua nella locale piscina pubblica.

Tali accuse erano divenute pubbliche lo scorso luglio in un reportage sulla Tv nazionale Abc della giornalista investigativa Luoise Milligan, che dà maggiori dettagli nel libro appena uscito “The Cardinal: The Rise And Fall of George Pell”. In ottobre tre funzionari della polizia del Victoria si sono recati a Roma per interrogare Pell, che ha partecipato volontariamente. La pubblica accusa ha esaminato anche le evidenze raccolte in quell’occasione. Secondo il libro pubblicato da Melbourne University Press, Pell avrebbe anche abusato di due coristi nella cattedrale di Melbourne verso la fine degli anni Novanta. E sarebbe stato a conoscenza delle attività di preti pedofili sotto la sua giurisdizione prima di quanto abbia mai ammesso.

Il cardinale ha respinto strenuamente in più occasioni ogni accusa di abusi e di insabbiamento. E tramite un portavoce ha domandato le scuse e la ritrattazione ai giornali Sydney Morning Herald e The Age, e a Guardian Australia, per gli articoli in cui trattano del libro. Il cui contenuto è definito «linciaggio mediatico».

«La decisione della casa editrice di procedere con la pubblicazione è un palese tentativo di interferire con corso della giustizia. A differenza di Melbourne University Press, il cardinale non interferirà con il corso della giustizia, ma attenderà il risultato del dovuto processo prima di avviare un’azione per diffamazione» ha dichiarato il portavoce

http://www.tio.ch/News/Estero/Cronaca/1145...o-per-pedofilia

AUSTRALIA

17/05/2017 - 11:35
Un cardinale incriminato per pedofilia?

Le autorità potrebbero procedere nei confronti di George Pell


Keystone
Letto 1'174

SYDNEY - La polizia dello stato australiano di Victoria sta considerando ora se incriminare il cardinale George Pell - già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto della Segreteria per l'Economia del Vaticano - per accuse di abusi sessuali a minori risalenti alla fine degli anni 1970, quando era ancora sacerdote.

La polizia conferma in un comunicato diffuso ieri sera di aver ricevuto una notifica dall'Ufficio della Pubblica Accusa riguardante indagini su accuse di aggressione sessuale, che sono oggetto di un documento probatorio presentato dalla polizia stessa. Il comunicato aggiunge che gli inquirenti daranno considerazione a tale notifica, prima di formulare imputazioni.

Il cardinale ha respinto strenuamente in più occasioni ogni accusa di abusi e di insabbiamento.
 
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www.ilgazzettino.it/italia/cronaca_...me-2525499.html

Pell, bufera in vista per il cardinale: in arrivo dall'Australia accuse di pedofilia

Bufera in vista per il cardinale Pell, in arrivo dall'Australia accuse di pedofilia
di Franca Giansoldati
Città del Vaticano – C'è una tegola all'orizzonte che sta per abbattersi sulla testa del super ministro dell'economia George Pell. In Vaticano attendono a giorni la richiesta delle autorità australiane di poter fare luce su un episodio di presunta pedofilia, avvenuto trent'anni fa, riguardante il cardinale che all'epoca dei fatti era ancora vescovo.

Secondo le accuse formulate, Pell avrebbe avuto comportamenti molesti e «poco appropriati» nei confronti di due ragazzini all'interno degli spogliatoi di una piscina frequentata dai giovani di una parrocchia della sua diocesi. Oggi le vittime quarantenni intervistate dalla tv australiana hanno raccontato, a distanza di decenni, come quell'episodio custodito nel silenzio sia stato un macigno, un trauma, un passaggio negativo e angosciante del loro percorso evolutivo. Alcuni mesi fa alcuni funzionari di polizia del distretto australiano di Victoria sono arrivati apposta a Roma per avere un colloquio con il cardinale che in Vaticano si occupa delle finanze di Bergoglio.

Pell, secondo quanto riportato dalle tv locali, ha sempre smentito ogni accusa con sicurezza e senza tentennamenti, sostenendo che non è vero, che si tratta di invenzioni, di macchinazioni. Tutto ovviamente da appurare, tuttavia la questione giudiziaria ha camminato anche perchè una giornalista della ABC non ha mai mollato il caso, intervistando le due vittime. Lyndon Monument e Damian Dignan hanno risposto a tutte le domande, parlando di come gli approcci sessuali del cardinale si fossero concretizzati mentre erano in una piscina a Ballarat. A difesa del cardinale si è levata la voce di uno dei preti che all'epoca seguivano sempre Pell, il quale ha spiegato che sarebbe stato molto difficile per l'allora vescovo trovarsi da solo con i ragazzi, visto che in ogni momento della sua attività era sempre circondato da collaboratori, dai segretari, dai parroci.

La versione però non deve avere convinto gli inquirenti che hanno deciso di proseguire. Ora cosa potrebbe accadere è difficile da prevedere. Pell probabilmente dovrà presentarsi in Australia per rispondere formalmente della accuse, ma nel frattempo si dimetterà dall'incarico? O si autospospenderà fino a che la vicenda non verrà sbrogliata? Il Papa come reagirà a questa ennesima bufera? Di sicuro c'è che dopo l'incomprensibile siluramento del Revisore dei Conti, Libero Milone – la cui fuoriuscita tanto misteriosa quanto frettolosa gli è stata richiesta direttamente dal Papa – un'altra tegola sta per abbattersi sul super dicastero dell'Economia.

Domenica 25 Giugno 2017, 21:21

Edited by pincopallino2 - 26/6/2017, 14:29
 
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Ma il Ministro delle Finanze del Vaticano se ne sta tranquillo a Roma: non c'è estradizione per l'Australia


Cardinal+Pell
Pell

http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vati...ia-2532786.html

Australia, bufera sul Vaticano: il cardinale George Pell incriminato per reati sessuali su minori

Il cardinale George Pell, il più alto prelato cattolico australiano, e dal 2014 nel terzo grado della gerarchia vaticana in quanto prefetto degli Affari economici, è stato incriminato per reati sessuali riferiti a diversi episodi avvenuti molti anni fa. È il più alto rappresentante vaticano mai coinvolto in una inchiesta di pedofilia. Le notifiche di reato - riferisce la radio nazionale Abc - sono state notificate dalla polizia dello stato australiano di Victoria questa mattina ai rappresentanti legali di Pell a Melbourne e presentate al tribunale detto Magistrates Court, davanti a cui il prelato è chiamato a comparire il 18 luglio.

Il Papa è stato «messo al corrente del provvedimento» a cui il cardinale Pell è sottoposto in Australia, «nel pieno rispetto delle leggi civili e riconoscendo l'importanza che il processo possa svolgersi in modo giusto», visto che il cardinale «è deciso fare ritorno nel suo paese per affrontare le accuse», gli ha «concesso un periodo di congedo per potersi difendere». La segreteria per l'economia continua i propri compiti istituzionali, restano in carica i segretari per affari ordinari».​

Nel dare l'annuncio il vice commissario di polizia Shane Patton ha precisato che le accuse riguardano più querelanti e che le indagini hanno riguardato reati che sarebbero stati commessi negli anni 1970 a Ballarat, città nativa di Pell dove allora era sacerdote. Patton ha sottolineato che« il processo e le procedure seguite sono state le stesse di quelle applicate in una vasta gamma di reati sessuali storici, tutte le volte che li investighiamo». Pell ha ripetutamente respinto ogni asserzione contro di lui. Quando in una recente intervista da Roma a una TV australiana gli è stata menzionata la possibilità di essere incriminato, ha detto: «Vorrei solo riaffermare la mia innocenza. Confermo tutto quanto ho detto davanti alla commissione australiana d'inchiesta (sulle risposte istituzionali agli abusi sessuali su minori, ndr) e in altre sedi. Dobbiamo rispettare i dovuti procedimenti, aspettiamo la conclusione e ovviamente continuerò a cooperare pienamente», ha aggiunto. Alla domanda se fosse disposto ad andare in Australia ha ripetuto: «continuerò a cooperare pienamente». Lo scorso ottobre tre detective della task force della polizia del Victoria, istituita per indagare su fatti emersi durante i lavori della Commissione d'inchiesta sugli abusi sessuali su minori, si erano recati a Roma per interrogare Pell, il quale non si è sottratto alle domande. La sua collaborazione sarà necessaria anche adesso per far andare avanti il procedimento, dato che l'Australia ha un trattato di estradizione con l'Italia ma non con il Vaticano.

http://www.repubblica.it/vaticano/2017/06/...ali_-169443471/
Pedofilia, cardinale Pell incriminato per gravi reati sessuali: "Andrà in Australia per difendersi"
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Il cardinale australiano George Pell (reuters)
Papa Francesco gli ha concesso un periodo di aspettativa, il cardinale comparirà davanti al tribunale di Melbourne il prossimo 18 luglio. All'ex arcivescovo di Melbourne e ora prefetto degli Affari economici del Vaticano sarebbe contestata anche l'accusa di stupro

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29 giugno 2017
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CITTA' DEL VATICANO - L'ombra della pedofilia e dello stupro torna ad oscurare il Vaticano. Il cardinale australiano George Pell, già arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney e ora prefetto degli Affari economici del Vaticano, è stato incriminato per presunti reati di abusi sessuali su minori quando era sacerdote a Ballarat (1976-1980) e, poi, arcivescovo a Melbourne (1996-2001), ed è stato chiamato a comparire davanti al tribunale di Melbourne il prossimo 18 luglio. L'annuncio è destinato a suscitare violente reazioni nella Chiesa cattolica d'Australia e del mondo.

Pell, 76 anni, è il più alto rappresentante vaticano mai coinvolto in una inchiesta per abusi. "Rifiuto in blocco le accuse contro di me. Sono false. Aborrisco la sola idea degli abusi sessuali", ha detto. L'arcidiocesi di Sidney in una nota ha sottolineato che l'alto prelato "attende il giorno dell'udienza e si difenderà in maniera decisa".

Papa Francesco, appresa la notizia, gli ha concesso un periodo di aspettativa. Il portavoce Greg Burk, dopo aver confermato che Pell partirà per l'Australia con il permesso del Pontefice per potersi difendere, ha informato che il porporato da questo momento non parteciperà a impegni pubblici né rilascerà altre dichiarazioni.
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Geoge Pell è stato ordinato sacerdote nel 1966 a Roma, prima di tornare in Australia nel 1971, dove ha raggiunto i più alti ranghi della gerarchia cattolica. Il cardinale è stato poi scelto nel 2014 da Papa Francesco per portare più trasparenza nelle finanze vaticane
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"Il cardinale deve fronteggiare diverse accuse e contestazioni multiple", ha riferito durante una conferenza stampa il vice commissario di polizia dello Stato australiano di Victoria, Shane Patton, precisando che nell'inchiesta sono state seguite le stesse procedure che vengono adottate nei casi di reati sessuali storici e che il cardinale "è stato trattato come ogni altro indagato". L'indagine è iniziata nel 2012. Il Cardinale Pell è stato sentito tre volte e ha ammesso davanti alla commissione d'inchiesta di aver "fallito" nella sua gestione dei preti pedofili, nello stato di Victoria (VIDEO).
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Le notifiche di reato sono state consegnate dalla polizia dello stato australiano di Victoria questa mattina ai rappresentanti legali di Pell a Melbourne e presentate al tribunale detto Magistrates Court. Nel dare l'annuncio Patton ha precisato che le accuse riguardano più querelanti per reati che sarebbero stati commessi negli anni Settanta a Ballarat, città nativa di Pell dove allora era sacerdote. Lo scorso ottobre tre detective della task force della polizia del Victoria, istituita per indagare su fatti emersi durante i lavori della Commissione d'inchiesta sugli abusi sessuali su minori, si erano recati a Roma per interrogare il sacerdote che non si è sottratto alle domande.
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Papa Francesco "ha potuto apprezzare l'onestà del Card. Pell durante i tre anni di lavoro nella Curia Romana, gli è grato per la collaborazione e, in particolare, per l'energico impegno a favore delle riforme nel settore economico e amministrativo e l'attiva partecipazione nel Consiglio dei Cardinali (C9)", ha detto il portavoce vaticano Greg Burke.

LEGGI Australia, paradiso degli orchi. Dal 1950 il 7% dei preti accusati di pedofilia

"La Santa Sede - ha aggiunto - esprime il proprio rispetto nei confronti della giustizia australiana che dovrà decidere il merito delle questioni sollevate. Allo stesso tempo va ricordato che il cardinale Pell da decenni ha condannato apertamente e ripetutamente gli abusi commessi contro minori come atti immorali e intollerabili, ha cooperato in passato con le Autorità australiane (ad esempio nelle deposizioni rese alla Royal Commission), ha appoggiato la creazione della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e, infine, come Vescovo diocesano in Australia ha introdotto sistemi e procedure per la protezione di minori, e per fornire assistenza alle vittime di abusi".
 
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IL COMMENTO
L'incriminazione del cardinale Pell per pedofilia e le colpe di papa Francesco
Da tre anni le vittime e (pochi) giornalisti hanno messo in guardia il pontefice e il Vaticano sul lato oscuro del prelato australiano. Ma Bergoglio l'ha nominato prima suo braccio destro per l'economia, poi membro del gruppo dei nove cardinali più influenti della Chiesa. Nonostante le prove che Pell fosse un insabbiatore seriale
DI EMILIANO FITTIPALDI
29 giugno 2017
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L'incriminazione del cardinale Pell per pedofilia e le colpe di papa Francesco
L'incriminazione del cardinale George Pell, accusato di pedofilia dai magistrati australiani dopo una serie di denunce considerate più che verosimili dagli inquirenti e dalla polizia, è uno spartiacque del pontificato di Francesco. Perché l'inchiesta colpisce al cuore uno degli uomini più potenti del Vaticano, il “ranger” venuto da Sidney per “moralizzare” la corrotta curia romana. Un uomo chiamato direttamente da Bergoglio, nonostante le ombre che da anni avvolgevano la sua tonaca.

Oggi il Vaticano e alcuni cantori del pontificato di Francesco, davanti alle accuse terribili di stupro, hanno subito cercato di rigirare la frittata per mitigare la portata dello scandalo. Evidenziando che Pell non troverà riparo dalla giustizia dietro le mura d'Oltretevere, ma sarà costretto a lasciare l'incarico e a difendersi davanti il tribunale dello Stato di Victoria. «Ecco la tolleranza zero di Francesco», s'è affrettato a scrivere più di un vaticanista, mentre Massimo Franco sul Corriere della Sera si spinge addirittura a vedere nella capitolazione del braccio destro del papa «un cambio di passo nella lotta alla pedofilia».

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Il cardinale Pell incriminato per pedofilia: "Torno in Australia a difendermi"

Il cardinale, accusato di "gravi abusi sessuali", dichiara alla stampa la sua innocenza: "le accuse sono false, considero l'idea stessa di abuso sessuale un crimine orribile"
Una lettura del caso assolutoria e minimalista: ci mancherebbe altro che Bergoglio e la Santa Sede avessero deciso il contrario, proteggendo un cardinale, un fedelissimo del papa "rivoluzionario" davanti ad accuse gravissime. Francesco, che ha recentemente paragonato gli abusi sessuali alle messe nere, non poteva fare diversamente, abbandonando il suo (ex) braccio destro al suo destino giudiziario.


L'incriminazione del cardinale Pell in Australia per abusi sessuali e stupro segna uno spartiacque in questo Pontificato. Perché il porporato è stato scelto personalmente da Bergoglio come suo numero 3 nonostante le inchieste avessero già fatto emergere la sua condotta poco cristiana. Il commento di Emiliano Fittipaldi, inviato dell'Espresso e autore di "Lussuria", libro sui pedofili coperti dal Vaticano





Lo scandalo Pell, al netto della propaganda, racconta ben altro. Perché se le accuse di abusi sessuali di Pell su bambini e minorenni sono arrivate solo qualche mese fa (le prime denunce sono state depositate alla polizia la scorsa estate), evidenze sulla natura ambigua del cardinale originario di Ballarat sono note da anni.

In passato, quando era vescovo di Melbourne, il “ranger” era già stato denunciato da un chierichetto di 12 anni per gravi molestie (il processo si era chiuso nel 2002 senza alcuna condanna per mancanza di prove) e Ratzinger – anche per questo – aveva sempre frenato le sue ambizioni, cancellando la sua promozione a capo di un dicastero romano.


Durante la conferenza stampa in Vaticano il cardinale George Pell ha dichiarato di "rifiutare totalmente le accuse" di abusi sessuali che gli vengono rivolte, di voler tornare in Australia per difendersi e di avere più volte nei mesi scorsi e anche recentissimamente, messo il corrente il Papa di questa situazione. Bergoglio ha concesso a Pell un periodo di congedo per difendersi. Il cardinale non si dimette comunque dalla carica di prefetto degli Affari economici del Vaticano. Dopo la difesa di Pell è stato letto in italiano e in inglese un comunicato della Santa Sede





Ma il cardinale dal 2012 è finito nel mirino di decine di vittime e di sopravvissuti agli orchi. Ragazzi e ragazze che nel corso delle audizioni della Royal Commission, una commissione nazionale voluta dal governo di Camberra, hanno additato “Big George” come un insabbiatore, come un uomo che ha sistematicamente difeso i pedofili australiani (secondo il rapporto preliminare della Commissione il 7 per cento dei preti cattolici dell'isola sono implicati in vicende di pedofilia), come un vescovo che ha inventato un sistema di risarcimenti usato in realtà «per distruggere e controllare le vittime e difendere l'immagine e la cassaforte della Chiesa». Qualcuno, come un padre a cui un preside cattolico ha violentato due bimbe di 4 e 5 anni, l'ha definito «un sociopatico».

Su L'Espresso e nel libro “Lussuria” chi vi scrive ha documentato come Pell abbia chiesto a famiglie distrutte di accettare, per chiudere definitivamente il caso nel civile, 30 mila euro, «in caso contrario noi ci difenderemo strenuamente in tribunale»; come il cardinale abbia accompagnato sottobraccio pedofili seriali come l'amico Gerald Ridsdale (condannato alla fine per aver violentato decine di bambini) in tribunale; come il prete copriva sistematicamente accuse a suo dire false e rivelatesi poi verissime.

VEDI ANCHE:
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Così il Vaticano protegge i preti pedofili

Alti prelati del Vaticano, italiani e stranieri. Molto vicini a papa Francesco. Che per anni hanno insabbiato le violenze sessuali sui minori da parte degli orchi con la tonaca. Le nuove rivelazioni su responsabilità, silenzi e omertà
Altre vittime hanno raccontato – in testimonianze giurate – come Pell abbia cercato di comprare il proprio silenzio. Un documento di un verbale di un incontro del clero australiano del settembre del 1996 dimostra invece che “il ranger”, mentre umiliava le vittime con risarcimenti ridicoli (per chiudere centinaia di casi la chiesa australiana ha investito negli ultimi anni 8 milioni di dollari, non proprio una cifra generosa: i soli beni immobili e finanziari della chiesa di Melbourne, nascosti da Pell in due trust, valgono 1,3 miliardi di dollari) si prodigasse contemporaneamente in favore di sacerdoti pedofili (padre Gannon, padre O' Donnell e padre Glennon), ordinando ai suoi sottoposti di aiutarli economicamente, in modo da fargli avere uno stipendio, vitto, appartamenti, l'assicurazione sanitaria.

Pell si è sempre difeso energicamente dalle accuse, rigettandole con forza. Anche il Vaticano lo ha appoggiato in ogni modo. I giudici della Royal Commission però non gli hanno creduto, tanto da definire in una relazione del 2015 il suo comportamento «poco cristiano». Nonostante tutte le informazioni sul lato oscuro di Pell fossero già pubbliche e presumibilmente in possesso della Santa Sede, Francesco ha nominato “Big George” prima capo della Segreteria dell'Economia, poi membro del C9, il gruppo dei cardinali che deve consigliare il pontefice nella gestione della Chiesa universale.

Davanti alle denunce delle vittime australiane (che non ha mai voluto incontrare) e a quelle di (pochi) giornalisti, Bergoglio ha sempre difeso Pell a spada tratta, rinnovando i suoi incarichi e il suo potere anno dopo anno. Nel silenzio, quasi totale, della stampa italiana. Fino ad oggi, quando le accuse di abusi sessuali (tutti da dimostrare, va detto e ripetuto) hanno costretto al repentino cambio di rotta. Con l'ammissione, ovviamente indiretta, di aver sbagliato un'altra nomina chiave del suo pontificato.
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George Pell, cardinale incriminato in Australia: è accusato di aver abusato sessualmente di minori
George Pell, cardinale incriminato in Australia: è accusato di aver abusato sessualmente di minori
CRONACA
I fatti contestati risalgono a quando era sacerdote a Ballarat (1976-1980) e, poi, arcivescovo a Melbourne (1996-2001). Si tratta del più alto rappresentante in Vaticano mai coinvolto in un'inchiesta per abusi. Il Papa gli ha concesso un periodo di congedo e per il momento non potrà più partecipare ad eventi liturgici
di F. Q. | 29 giugno 2017

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Più informazioni su: Australia, Vaticano
Incriminato in Australia per pedofilia. Il cardinale George Pell, attualmente prefetto degli Affari economici del Vaticano, è accusato di aver commesso abusi sessuali su minori ed è chiamato a comparire davanti al tribunale di Melbourne il prossimo 18 luglio. I fatti contestati risalgono a quando era sacerdote a Ballarat (1976-1980) e, poi, arcivescovo a Melbourne (1996-2001). Pell nel corso di una conferenza stampa, organizzata in mattinata a Roma, ha dichiarato la sua totale estraneità alla vicenda: “Sono innocente, le accuse sono false e considero l’idea stessa di abuso sessuale un crimine orribile”, ha detto. Il cardinale ha 76 anni ed è il più alto rappresentante in Vaticano mai coinvolto in un’inchiesta per abusi. Il Papa, appresa la notizia, gli ha concesso un periodo di congedo per poter andare in Australia a difendersi dalle accuse e non parteciperà più, per il momento, ad eventi liturgici.

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In una nota ufficiale, il portavoce Greg Burke ha fatto sapere che il Pontefice ha “appreso con rincrescimento la notizia del rinvio a giudizio del cardinale George Pell per imputazioni riferibili a fatti accaduti alcuni decenni orsono”. Bergoglio, ha dichiarato Burke, “ha potuto apprezzare l’onestà del cardinale negli anni del suo servizio in curia, gli è grato per la collaborazione, e in particolare per l’energico impegno per il rinnovo amministrativo”. Il portavoce, dopo aver affermato il “rispetto” del Papa e della Santa Sede per la “giustizia australiana che dovrà decidere nel merito delle questione”, ha ricordato che “da decenni” il cardinale “ha condannato gli abusi sui minori come atti intollerabili” e “ha cooperato con le autorità australiane”, e ha appoggiato la creazione di una pontificia commissione contro gli abusi” “come vescovo diocesano ha introdotto procedura per fornire assistenza alle vittime degli abusi”.

Pell si è difeso, durante la conferenza stampa in Vaticano, ribadendo di essere vittima di una campagna diffamatoria. “Queste materie sono oggetto di indagine da due anni, ci sono state fughe di notizie ai media, c’è stata una character assassination senza tregua”. Quindi ha definito i reati che gli vengono contestati “crimini orribili”: “Guardo al giorno in cui mi potrò difendere davanti alla corte. Ho informato regolarmente il Santo Padre in questi lunghi mesi e in numerose occasioni e abbiamo parlato della possibilità che io prenda un periodo di congedo per difendermi. Per questo sono molto grato al Santo Padre di avermi dato il congedo per tornare in Australia. Respingo totalmente le accuse. Queste notizie rafforzano la mia risolutezza e mi offrono la possibilità di difendere il mio nome”.

Pell era stato interrogato a ottobre a Roma dalla polizia australiana per presunti reati commessi tra il 1976 e il 2001. Due accuse, riferite agli anni Settanta, riportano che Pell avrebbe toccato impropriamente i genitali a minori, un terzo accusatore dice di averlo visto nudo in mezzo a giovani ragazzi. Non è la prima volta che il cardinale viene accusato di abusi: nel 2002 quando era arcivescovo di Sydney un uomo accusò di essere stato abusato da Pell nel 1961 quando lui aveva 12 anni. Accusa da cui è stato poi assolto.
 
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tanaca
view post Posted on 30/6/2017, 10:22




ma anche se li facessero sposare questi preti la smetterebbero di cercare i ragazzini??? possibile che ora con le donne che la danno a gogò debbano ancora cercare i ragazzini??
 
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41 replies since 14/1/2016, 15:26   450176 views
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