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Posts written by pincopallino2

view post Posted: 12/1/2024, 18:34 Crimini contro l'umanità. Nordio nega l'estradizione di don Reverberi - Attualità
Tutta la sua storia qui: https://laici.forumcommunity.net/?t=53250378


"Motivi di salute" per il complice degli assassini del regime di Videla

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www.ansa.it/emiliaromagna/notizie/...e6ddad1baa.html

Desaparecidos: da Nordio no all'estradizione di don Reverberi
Il sacerdote 87enne risiede nel Parmense, 'motivi di salute'
BOLOGNA, 12 gennaio 2024, 17:54

Redazione ANSA

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha revocato, ritenendo prevalenti i motivi di salute, l'estradizione in Argentina decisa dalla Corte di appello di Bologna e confermata dalla Cassazione per l'87enne ex cappellano militare Franco Reverberi Boschi, residente a Sorbolo, in provincia di Parma, accusato di crimini contro l'umanità commessi durante la dittatura tra il 1976 e il 1983.
La richiesta di estradizione era stata promossa dallo Stato argentino.

Reverberi era cappellano ausiliare dell'VIII Squadra di esplorazione alpina di San Rafael, a Mendoza, accusato di atti commessi nel Centro di detenzione clandestina noto come 'La Departamental'. Il religioso uscì dall'Argentina nel 2011, quando a Mendoza si stava svolgendo il primo processo per crimini contro l'umanità e le testimonianze dei sopravvissuti e dei familiari hanno cominciato a indicare le sue responsabilità.


La revoca è stata notificata al difensore del religioso, l'avvocato Franco Magnani. Don Reverberi attualmente risiede in una canonica e aveva come misura cautelare il divieto di allontanamento dal comune di Sorbolo. Il 19 gennaio è stata fissata un'udienza per l'esecuzione del provvedimento del ministro.
Reverberi, ricorda l'associazione Onlus 24 Marzo, è accusato dalle autorità argentine dell'omicidio, avvenuto nel 1976, di Josè Guillermo Beron, all'epoca ventenne e tuttora desaparecido.
"Don Reverberi è anche accusato di aver assistito a numerose torture alle quali erano sottoposti i prigionieri del regime di Videla prima di essere uccisi e fatti scomparire", spiega l'associazione.

"Don Reverberi, come diversi altri individui accusati di essere stati parte attiva nei crimini compiuti durante le dittature del Cono Sur, come per esempio Carlos Malatto, Daniel Cherutti, Jorge Troccoli - conclude la onlus - grazie al doppio passaporto si è trasferito in Italia molti anni fa e per lungo tempo ha vissuto indisturbato".

Il ministro: 'Gravi rischi per la salute'
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, non ha concesso l'estradizione in Argentina di Don Franco Reverberi con un decreto del 10 gennaio scorso. Nel provvedimento il capo del dicastero di via Arenula evidenzia che "la perizia medico-legale disposta dalla Corte di Appello di Bologna ha concluso nel senso che 'le attuali condizioni di salute di Reverberi sono compatibili con il trasferimento in Argentina', limitando l'accertamento alle condizioni di salute compatibili con la possibilità di effettuare un viaggio aereo intercontinentale, omettendo tuttavia di valutare l'esistenza di gravi rischi che potrebbero scaturire dalla procedura di estradizione globalmente intesa". Per il ministro "in ogni caso il trasferimento aereo dovrebbe essere eseguito soltanto se assistito da una serie di cautele ben difficilmente attuabili in maniera congiunta nella pratica e in ogni caso inidonee ad assicurare lo stato di salute di Reverberi". E ancora: "la complessiva procedura potrebbe avere sul soggetto, anche successivamente all'avvenuto trasferimento e all'avvio della condizione detentiva alla quale verrà sottoposto, conseguenze esiziali". Secondo Nordio "dall'impatto medico legale della procedura di estradizione sulle già precarie condizioni di salute, anche in ragione dell'età estremamente avanzata e della conseguente probabile prospettiva di non fare più ritorno in territorio italiano, deriverebbe un rilevante stress psicologico tale da integrare un ulteriore fattore di rischio".
view post Posted: 11/1/2024, 21:37 Con l'8 x 1000 avete fatto tanto. "Io gigolò per preti pagato coi soldi dei fedeli" - La stanza del peccato
https://www.stiletv.it/news/50025/preti-e-...ato-in-vaticano

Preti e festini gay, vescovo di Teggiano convocato in Vaticano
Redazione
26 febbraio 2018 10:47
Eye
31410

TEGGIANO. Preti in tutta Italia protagonisti di festini hard omosessuali e non solo: questo il contenuto del dossier preparato, negli anni, dall’escort gay Francesco Mangiacapra, rivelato in anteprima dal sito Gaynews e consegnato alla Curia arcivescovile di Napoli. Uno scandalo a luci rosse che coinvolge anche 13 sacerdote provincia di Salerno, di cui ben 7 appartenenti alla diocesi di Teggiano-Policastro, i cui nomi compaiono nel dossier di 1.200 pagine condito da testimonianze e trascrizioni delle conversazioni telefoniche via chat ed sms.
Nei guai anche 2 religiosi della diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, 2 della diocesi di Nocera-Sarno e altri 2 di quella di Salerno. I sacerdoti menzionati nel cd-rom del gigolò napoletano, avrebbero un tratto comune, ossia la capacità di fare rete fra loro, in materia d’incontri hot, così da scambiarsi informazioni o pareri, anche con profili su chat usate da omosessuali. Il dossier, oltre ad indignare l’opinione pubblica, ha scatenato una vera e propria bufera negli ambienti ecclesiastici: oggi in Vaticano, infatti, sono stati convocati per un'audizione sul caso, mons. Antonio De Luca (nella foto), vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro, ed il suo predecessore, mons. Angelo Spinillo, attuale vescovo di Aversa. Nel dossier non emergerebbero episodi penalmente rilevanti, ma gravi violazioni inerenti il codice di diritto canonico da parte da numerosi sacerdoti disinvolti nel partecipare e ricercare incontri omosessuali, anche a pagamento. Sconcerto, intanto, tra le comunità religiose di Teggiano-Policastro e quelle delle altre diocesi interessate dallo scandalo hard. Dalla Diocesi teggianese, però, smentiscono categoriamente che il vescovo sia stato convocato a Roma o Napoli per essere ascoltato.
view post Posted: 11/1/2024, 12:41 I capricci del vescovo di Campobasso su un terreno abbandonato: "quel cimitero non s'ha da fare" - Attualità
https://www.primopianomolise.it/citta/camp...coppia-il-caso/

Vinchiaturo. Ampliamento del cimitero, (ex) vescovo e parroco si oppongono: scoppia il caso
Sbotta il sindaco che dal 2022 attende di acquistare il terreno per la carenza di loculi: l’Istituto diocesano ha dato l’ok ma Bregantini nega il consenso
in Campobasso e Provincia — di Ppm — 10 Gennaio 2024
Una vicenda che ha dell’incredibile quella che da circa due anni tiene banco a Vinchiaturo. Parliamo dell’acquisto dell’area cimiteriale adiacente al Santuario di Santa Maria delle Macchie, proposto in un primo momento dal parroco Peppino Cardegna pur non essendone proprietario, e che si è chiusa qualche giorno fa con l’ennesimo nulla di fatto. A ripercorrere la vicenda è il sindaco Luigi Valente, «per tenere correttamente informati i cittadini di Vinchiaturo, in piena trasparenza, su un argomento di particolare interesse per la nostra comunità.
A gennaio 2022 l’attuale parroco don Peppino Cardegna ha proposto al Comune di Vinchiaturo l’acquisto di un terreno pianeggiante posto a lato del Santuario per la realizzazione di loculi cimiteriali e tombe a terra vista la seria carenza di detti manufatti per la tumulazione dei defunti ed il Comune di Vinchiaturo con delibera del Consiglio ha accettato l’offerta di acquisto.
Successivamente, si è scoperto che detto terreno non era affatto di proprietà della Parrocchia di Vinchiaturo, quindi il parroco non ne poteva disporre, ma era di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero dal 1985. Pertanto è stato necessario acquisire una nuova proposta di vendita da parte dell’Istituto proprietario, che l’ha concessa con una delibera del proprio Consiglio di amministrazione, e tornare in consiglio per annullare la precedente delibera viziata dal difetto di proprietà della Parrocchia e deliberare l’acquisto del terreno dall’Istituto effettivamente proprietario.
Il Consiglio comunale, in data 22 settembre 2023, ha approvato l’acquisto degli immobili, con i voti favorevoli della maggioranza e con l’astensione dei consiglieri di opposizione, i quali hanno chiesto delle indagini per verificare se nel sottosuolo del terreno da acquistare vi fossero reperti storici o archeologici. Effettuate approfondite indagini tecniche richieste dall’opposizione a spese del Comune, e quindi dei cittadini, verificato che non sono emersi elementi tali da far pensare alla presenza di reperti archeologici nel sottosuolo, si è convenuto di procedere all’atto di vendita entro il 31 dicembre 2023 per consentire al Comune di acquisire il terreno dall’Istituto legittimo proprietario e dare finalmente inizio alla procedura per la realizzazione dei loculi cimiteriali oggi carenti.
In tutto questo periodo – rimarca Valente – dopo aver tentato la vendita per conto della Parrocchia pur non essendone proprietaria, don Peppino Cardegna si è opposto in ogni modo a che il Comune di Vinchiaturo potesse acquistare il terreno dal legittimo proprietario; tanto che la Parrocchia di Vinchiaturo ha perfino chiamato in mediazione legale l’Istituto Diocesano proprietario.
In data 8 gennaio 2024 il Presidente dell’Istituto Diocesano ha comunicato al Comune di Vinchiaturo che per poter procedere all’atto di vendita del terreno in questione è necessaria l’autorizzazione dell’arcivescovo (dimissionario, ndr) di Campobasso Bojano monsignor Giancarlo Maria Bregantini che però si è rifiutato di concedere tale autorizzazione a seguito delle costanti pressioni di don Peppino Cardegna, il quale pretende il possesso dell’intera particella e del fabbricato, poiché pare sarebbe intenzionato ad utilizzarlo per finalità diverse da quelle cimiteriali, pur trovandosi tale immobile nelle mura del cimitero ed in area urbanistica cimiteriale.
Sempre nella nota dell’8 gennaio, a firma di don Fabio Di Tommaso, l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Campobasso- Bojano si rammarica e si dispiace di non poter tener fede agli impegni presi verso il Comune di Vinchiaturo con la Delibera del proprio CDA del 26.08.2023, poiché, malgrado sia titolare del diritto di piena proprietà del bene, non ha ottenuto la prescritta autorizzazione alla vendita da parte dell’arcivescovo Bregantini, il quale ha manifestato la volontà di non concedere tale autorizzazione senza l’assenso del parroco don Peppino Cardegna.
A questo punto, l’intera comunità si trova in seria difficoltà relativamente alla possibilità di tumulazione dei defunti e l’Amministrazione comunale di Vinchiaturo si trova costretta a valutare ogni opportuna azione a tutela dell’interesse collettivo, al fine di consentire la costruzione di loculi e tombe all’interno del cimitero comunale e dare così la possibilità ai cittadini di poter degnamente tumulare i loro cari nel luogo che da sempre ha ospitato i defunti di Vinchiaturo, i quali riposano in prossimità del Santuario tanto caro a tutti i vinchiaturesi.
Come sindaco – conclude Valente – sono molto preoccupato di quest’esito che, sinceramente, non potevo prevedere anche perché riponevo piena fiducia nell’Autorità e nel buon senso dell’arcivescovo di Campobasso Bojano e che invece, ha molto deluso me e la maggioranza dei cittadini di Vinchiaturo.
Tra l’altro l’esito inconcepibile, immotivato e del tutto illogico di questa vicenda costituirà certamente un nuovo motivo di discordia tra i fedeli ed il parroco don Peppino ed andrà a minare ulteriormente un rapporto difficile che si protrae da ben oltre un anno. Infatti, don Peppino ha messo in atto da tempo un costante atteggiamento di contrasto con i parrocchiani, allontanando catechiste e giovani dalla parrocchia, avocando a se la Presidenza del comitato festa e gestendo, a dire dei fedeli, in maniera per nulla condivisa e poco trasparente le risorse finanziarie della Parrocchia.
Questo atteggiamento del parroco che ha purtroppo distrutto quanto faticosamente costruito, in termini di armonia della comunità parrocchiale e di partecipazione attiva, dai suoi predecessori negli ultimi 30 anni».
view post Posted: 11/1/2024, 09:12 La porno conversione di don Mimmo: dal Fatebenefratelli alla guida su luoghi e persone del sesso - La stanza del peccato
Mappe, indirizzi, recensioni, numeri di telefono per il divertimento intersessuale in tutta Italia

www.dagospia.com/rubrica-29/cronac...immo-380547.htm

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8 GEN 2024 17:55
PREGA PER NOI PORCELLONI – LA PORNO-CONVERSIONE DI DON MIMMO D’ANTUONO: DOPO 15 ANNI IN UN ISTITUTO RELIGIOSO, HA ABBANDONATO LA TONACA ED È FINITO A IDEARE E DIRIGERE LE “GUIDE AI LUOGHI DEL SESSO” D’ITALIA E D’EUROPA. DETTAGLIATISSIME “PAGINE GIALLE” ZOZZONE, ORA DIVENTATE UN SITO INTERNET, CON INDIRIZZI, VOTI, CONSIGLI, EVENTI... – “HO CAPITO CHE OLTRE LE ANIME DELLE PERSONE ESISTONO ANCHE I CORPI E LE LORO ESIGENZE” – È STATO DON MIMMO AD APRIRE A ROMA IL LOCALE GAY CON DARK ROOM DIVENTATO POI IL “DEGRADO”, RACCONTATO NEL DOCU-FILM “ROMA SANTA E DANNATA”…

Gabriella Sassone per Dagospia

Da prete a editore porcino: il viaggio di Don Mimmo attraverso le sfumature della spiritualità e dell’erotismo è mejo di un film. La trasformazione sorprendente di un uomo dall’abito talare alla nuova mission nel mondo della sessualità umana. Una storia che vale la pena di raccontare quella di Don Mimmo, al secolo Mimmo D’Antuono, che stava per farsi prete ed è finito a ideare e dirigere la Guida ai luoghi del sesso più dettagliata d’Europa. Passando per altre riviste a tema zozzone.



Romano de Roma, Don Mimmo ha rischiato di consacrarsi sacerdote ma dopo 15 anni in un istituto religioso ha percepito in tempo utile, proprio in procinto dell’ordinazione sacerdotale, che la sua vocazione non era così forte da rinunciare al resto del mondo. “Ho capito che oltre le anime delle persone esistono anche i corpi e le loro esigenze”, rompe il ghiaccio lui.



sex guida italia
SEX GUIDA ITALIA

Smessa la tonaca, lavorò qualche anno come infermiere professionale in una Casa Famiglia per persone con Hiv per poi passare alla carta stampata e fondare la “Guide Edizioni”, una sorta di “Bibbia del Sesso europeo” che da cartacea è ora diventata digitale. Erano gli anni ’90 e “Guide Edizioni” nasceva con l’intento di editare guide erotiche: divenne ben presto la più grande casa editrice nell’ambito di tali pubblicazioni in Italia e in Europa. Come madrina per il debutto fu scelta Eva Henger con l’allora marito re dell’hard tricolore Riccardo Schicchi.



D’Antuono iniziò col pubblicare “Mappe del Sesso”: la prima è stata la Mappa di Roma e del Lazio, poi la Mappa di Milano e Lombardia in seguito di Bologna ed Emilia Romagna, poi di Firenze e Toscana.



Le guide erotiche erano il risultato di ricerche approfondite, serie e meticolose di indirizzi, attività e luoghi all’aperto che hanno a che fare, direttamente o indirettamente, con l’erotismo (Etero, Bisex, Gay, Lesbian, Trans/Trav, Fluido). Tanto che vennero ribattezzate le “Pagine Gialle del sesso”.



Don Mimmo DAntuono
DON MIMMO DANTUONO

Le informazioni raccolte inerenti alle diverse identità sessuali, per la prima volta, vennero pubblicate insieme: caratteristica vincente perché ha saputo leggere nei desideri sessuali delle persone, visto che molte volte i gusti sono netti e decisi, altre volte variabili.



Dunque da un lato le Guide indirizzano verso i gusti che già si praticano, dall’altro incuriosiscono i tanti che finiscono per approdare a nuovi lidi del piacere mai provati prima semplicemente perché non sapevano dove coltivarli.



Il progetto iniziale di (Don) Mimmo era di raccogliere dati e informazioni di tutte le identità sessuali, categorizzarli in un unico testo e, successivamente, permettere al lettore di scegliere le informazioni del proprio gusto e genere nel rispetto della propria e altrui identità sessuale.



Visto il successo delle Mappe locali, iniziò a pubblicare la guida erotica a livello nazionale: “Sex Guide Italia” e, alla fine degli anni Novanta, la “Sex Guide International”, dopo aver partecipato alle più importanti Fiere erotiche europee. Contemporaneamente a Roma, sulla Casilina, in via Ignazio Danti, Mimmo aprì “Officina”, un “Cruising Bar”, locale gay con annessi camerini e dark room per appartarsi e fare di tutto col favore delle tenebre, che fece scintille.

In seguito, messo in vendita e rilevato da nuovi proprietari, divenne il famoso club “Degrado” (e il nome dice tutto), che molti hanno conosciuto solo grazie al docu-film “Roma santa e dannata”, successo firmato dalla coppia Dago-Marco Giusti diretti da Daniele Ciprì. In quel periodo Mimmo cambia vita di nuovo e si sposa con una donna che gli regala la pace dei sensi per oltre 10 anni. Passati i quali l’incantesimo svanisce e lui torna single e su piazza.



Nel 2000, nell’anno del Giubileo, tanto per festeggiare il Giubileo del corpo, (Don) Mimmo insieme ad alcuni amici tra cui un senatore che è voluto rimanere sempre anonimo, realizza il mensile “Trova Sex”, formato tascabile e solo per il Lazio. Vi si potevano pubblicare annunci erotici con foto di coppie, gay, lesbiche, bisex, transgender, intersessuali e, per la prima volta in Italia, non più con un “fermo posta” obsoleto, ma con il numero di cellulare per contatti immediati.



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Un successo durato 10 anni e ben 100 numeri. Con l’avvento di Internet e delle App la carta stampata di Mimmo perde un po’ il pelo. Ma non il vizio. Lui si fa 10 anni di silenzio spirituale e poi torna al suo “Vangelo sensuale”, stavolta in edizione digitale. Una sorta di vademecum del peccatore perfetto. Una guida al piacere della carne, con indirizzi e descrizioni di club, luoghi di scambismo, piazzole di sosta dove rimorchiare, con tanto di recensioni, consigli e persino “dritte” su salute e prevenzione da malattie sessualmente trasmissibili e indirizzi per trovarli a colpo sicuro.



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La rinascita avviene occasionalmente e inaspettata. E si tratta di una resurrezione digitale. A settembre 2021, Mimmo riceve un messaggio su Messenger: “Sono Valter, che tanto hai aiutato a Roma quando eri prete al Fatebenefratelli”. Mimmo chiede al vecchio amico di cosa si occupa ora. “Faccio l’autista a Bologna e come hobby ho un sito web e faccio il Webmaster”.



A D’Antuono brillano gli occhi: gli confida che stava cercando proprio un Webmaster per mettere online un sito stile “Sexy Guide International” ma non ha le forze economiche per pagarlo. Valter gli dice: “Mimmo, guarda non mi sono dimenticato di tutto l’aiuto che mi hai dato, quindi ti insegnerò a fare il tuo sito e lo faremo insieme”. Dopo un paio di anni di sodo e duro lavoro ecco nascere sexyguideinternational.com balzato subito tra i primi risultati delle ricerche di sesso su Google.





Il sito ha le stesse prerogative delle guide cartacee: pubblica informazioni verificate e certificate, “risultato di una ricerca approfondita e seria con circa 3.518 indirizzi, attività e luoghi all’aperto vietati ai minori di 18 anni che hanno a che fare direttamente o indirettamente con l’erotismo intersessuale”, dice Mimmo.

Don Mimmo DAntuono
DON MIMMO DANTUONO


Sexyguideinternazional con le sue categorie ludiche e ricreative, Club Privè (232), Sexy Shop (424), Bar sexy Clubs (144), night club (41), saune (31), luoghi en plein air (313), ma anche associazioni di volontariato e di salute e prevenzione, è in breve la guida più autorevole ai piaceri carnali d’Europa. Con un avvertimento: è vietata sì ai minori ma soprattutto ai moralisti, integralisti, estremisti, capaci di alimentare tabù, pregiudizi e paure, generare mostri e maniaci.



“Dio del Cielo e della Terra, dona al mondo Giustizia e Pace, Benessere e Salute”, la frase che D'Antuono ha sempre tenuto presente per le sue radici religiose, brilla nella home page di SexyGuideInternational. “Perché la religione e le ideologie vissute in maniera armonica sono sentimenti positivi, ma possono diventare negativi e vissuti come peccato e senso di colpa quando vengono estremizzati portando alla negazione dell’umanità e dell’individuo”, spiega.



“Le religioni e le ideologie hanno modi di pensare e vedere che negano il sesso: creano divisione, fomentano lo scontro, sono fonti di discriminazioni e razzismi; son presupposti di blocchi, divisioni, guerre, morti e sofferenza umana. Sia quando queste realtà vengono vissute in modo totalizzante per sé, ma soprattutto quando vengono imposte come modello da seguire. Con il loro pensiero e agire creano “Santi o Dannati”, “Eroi o Vittime”.



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Le attuali guerre in Ucraina e in Medio Oriente ne sono un esempio molto tragico. Nel sesso, esclusa violenza e pedofilia, invece tutto è lecito e “dona a voi la pace”, continua Mimmo. “Il sesso vissuto in maniera coerente e rispettosa è libertà individuale, è un diritto civile, è uno status identitario. “Porno e libertà”, per citare un bellissimo film di Carmine Amoroso. Facciamo più amore, più sesso e aboliamo le armi e di conseguenza le guerre”.



Insomma, l’unica guerra da combattere per Mimmo pare essere quella pacifica sotto le lenzuola, o in un club di scambisti, o nei bagni di un Autogrill o in una dark room di Roma o Berlino. Al grido di Peace&Sex&Love.



PS: Dal suo sito abbiamo estrapolato l’autonomia regionale scambista in Italia:



Piemonte : 9 club privè- Liguria: 4 club privè- Lombardia: 28 - Emilia Romagna: 10 - Friuli: 1 - Veneto: 27 - Toscana: 14 - Abruzzo: 1 - Lazio: 17 - Molise: 1 - Puglia: 6 - Campania: 9 - Calabria: 1 - Sicilia: 4.



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Statistiche alla mano, dunque, la Lombardia dei sovranisti tutti “Dio patria e famiglia” è la regione più libertina, porcina e sempre infojata d’Italia! Classici moralisti senza morale, direbbe qualcuno.
view post Posted: 10/1/2024, 19:33 Abusi su minore. PM: "10 anni a don Rugolo" - La stanza del peccato
Il vescovo Gisana: "Ho insabbiato tutto. Papa Francesco: "Gisana vescovo giusto e perseguitato"

rugolo

https://livesicilia.it/il-sacerdote-e-la-v...per-don-rugolo/
Il sacerdote e la violenza sessuale: chiesti 10 anni per don Rugolo
La richiesta è giunta dopo una requisitoria durata quasi sei ore
ENNA
di Redazione

10 GENNAIO 2024, 18:54
ENNA – Dieci anni di reclusione più le pene accessorie. È questa la richiesta del pm Stefania Leonte nel processo, che si celebra al tribunale di Enna, a Giuseppe Rugolo, il sacerdote accusato di violenza sessuale aggravata a danni di minori . La richiesta è giunta dopo una requisitoria durata quasi sei ore nel corso della quale il pm Leonte ha ricostruito tutti le fasi processuali e le fonti di prova.


https://ilsicilia.it/enna-violenza-sessual...r-un-sacerdote/

di
Il processo
ENNA, VIOLENZA SESSUALE: L’ACCUSA CHIEDE 10 ANNI PER UN SACERDOTE
Redazione
mercoledì 10 Gennaio 2024
Tribunale di Enna
Dieci anni di reclusione più le pene accessorie. È questa la richiesta del pm Stefania Leonte nel processo, che si celebra al Tribunale di Enna, a Giuseppe Rugolo, il sacerdote accusato di violenza sessuale aggravata a danni di minori.

La richiesta è giunta dopo una requisitoria durata quasi sei ore nel corso della quale il pm Leonte ha ricostruito tutti le fasi processuali e le fonti di prova.

Prossima udienza il 13 febbraio con gli avvocati dei responsabili civili e dell’imputato. La sentenza è prevista il 5 marzo.

www.ragusanews.com/giudiziaria-rug...%20storia%C2%BB

12/11/2021 10:09 NOTIZIA LETTA: 4566 VOLTE
Rugolo, il vescovo al telefono: «Ho insabbiato». Il carteggio con la Chiesa
Il processo al prete di Piazza Armerina accusato di abusi, la corrispondenza tra il Vaticano e il modicano Gisana


Modica - Il vescovo Rosario Gisana (foto), al telefono con don Giuseppe Rugolo, che ammette: «Ho insabbiato questa storia». Il Vaticano, d'accordo con la Congregazione del Clero, che asseconda nel 2019 il trasferimento del sacerdote della sua diocesi in Emilia perché la «condotta dell'allora seminarista è sottratta alla giurisdizione canonica». Nelle duemila e passa pagine di documenti processuali, di cui pubblichiamo uno stralcio delle conversazioni nella prima foto allegata, emerge uno spaccato sociale e religioso sconfortante che fa da cornice al processo in corso a porte chiuse al tribunale di Enna. «Ora il problema non è solo tuo - dice Gisana all’imputato, il problema è anche mio perché io ho insabbiato questa storia. Per cui stanno cercando in tutti i modi di accusarmi. Adesso vedremo come poterne uscire». I suoi legali replicano che ha collaborato con i pm fin dal principio.


Rugolo, 40enne, attivissimo nella parrocchia frequentata da adolescenti e bambini, è stato arrestato il 27 aprile scorso a Ferrara, dov’era stato “spostato” dal monsignore originario di Modica dopo le violenze sessuali denunciate da un ragazzo oggi maggiorenne, continuando però a entrare in contatto con i giovani nella sua attività pastorale. Prima del processo civile, la vittima ha tentato senza successo la strada del processo canonico: nelle foto pubblicate c'è anche la corrispondenza e la rassicurante replica della Santa Sede. Quindi si fa coraggio e nel 2020, supportato dalla famiglia, presenta un esposto alla polizia e scrive perfino una lettera al Papa. La terza udienza è fissata per il 23 dicembre.

www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/c...rugolo-a71f1923
Prete a processo per abusi. Il papa difende il vescovo dell’inchiesta don Rugolo
Il sacerdote imputato fu arrestato a Ferrara. Francesco: "E’ un perseguitato"
Prete a processo per abusi. Il papa difende il vescovo dell’inchiesta don Rugolo

Papa Francesco lo definisce un "perseguitato" e si schiera senza esitazioni a difesa del vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana. Ma le dichiarazioni del pontefice sembrano destinate a rinfocolare le polemiche circa alcuni presunti casi di violenza sessuale da parte di esponenti del clero nella diocesi guidata da monsignor Gisana. La presa di posizione del papa giunge infatti alla vigilia della requisitoria del processo, davanti al tribunale di Enna, nei confronti di don Giuseppe Rugolo, arrestato nell’aprile del 2021 a Ferrara con l’accusa di violenza sessuale aggravata a danno di minori. Oggi, nel corso dell’udienza presieduta da Francesco Pitarresi, il pm Stefania Leonte avanzerà le proprie richieste. "Trovo grave, oltre che inopportuno, che alla vigilia della requisitoria del pm e della discussione delle parti civili, ci sia l’intervento di papa Francesco, che parla di vicende processuali di cui certamente poco o nulla conosce", dice l’avvocato Eleanna Parasiliti Molica, legale del giovane, oggi trentenne, che ha denunciato gli abusi che avrebbe subìto quando era ancora minorenne. "Questo vescovo – dice il trentenne riferendosi a Gisana – è lo stesso intercettato mentre parla con Rugolo e dice di avere insabbiato tutto". La presunta vittima si rivolge poi direttamente a papa Francesco per ribadirgli la richiesta di incontrarlo: "vorrei parlarle e raccontare, atti alla mano, cosa sta succedendo nella diocesi di Piazza Armerina".


Il papa, nell’udienza di iericon l’associazione Piccola Casa della Misericordia di Gela (Caltanissetta), ha invece elogiato il vescovo di Piazza Armerina Rosario Gisana: "Bravo, questo vescovo, bravo. È stato perseguitato, calunniato e lui fermo, sempre, giusto, uomo giusto. Per questo, quel giorno in cui andai a Palermo, ho voluto fare sosta prima a Piazza Armerina, per salutarlo; è un bravo vescovo", ha detto il pontefice. Lo scorso mese di luglio è stato rinviato a giudizio anche un catechista di Gela per presunti abusi su un minore. Secondo le indagini, coordinate dalla procura e condotte dalla squadra mobile di Caltanissetta e dal commissariato di Gela, avviate nel 2022, la presunta vittima aveva messo al corrente il vescovo degli abusi subiti. Affermazione che è sempre stata respinta da monsignor Gisana. La vicenda, che si intreccia con quella del processo Rugolo, è emersa nel corso della scorsa udienza al tribunale di Enna. Anche la vittima, prima della denuncia, sostiene di essersi rivolto al vescovo che gli avrebbe offerto 25mila euro in cambio di una clausola di riservatezza.
view post Posted: 10/1/2024, 17:03 Catechista a processo per abusi su 14enne: «Il prete le raccomandò di non parlare» - La stanza del peccato
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La parrocchia di Santa Rita da Cascia, nel quartiere Casalotti di Roma

www.ilmessaggero.it/roma/metropoli...so-7861563.html

Roma, catechista a processo per abusi su una 14enne. «Il parroco le raccomandò di non parlare»
La madre della vittima: «Un incubo. Lei è riuscita a denunciare solo da maggiorenne»

di Giulio Pinco Caracciolo

Mercoledì 10 Gennaio 2024, 00:17 - Ultimo aggiornamento: 07:42

«Se la giustizia non farà il suo corso sicuramente ne risponderanno davanti a Dio». Si lascia andare ad uno sfogo di rabbia e delusione in aula la madre di Marta (nome di fantasia), vittima di ripetute violenze sessuali perpetrate nel tempo, dal 2009 al 2012, da quando aveva solo 14 anni. Sul banco degli imputati G. V. ex catechista della parrocchia di Santa Rita da Cascia, nel quartiere Casalotti di Roma. L’accusa è di abusi aggravati dal ruolo svolto all’interno della comunità religiosa. «Nel 2013 un presbitero di cui non posso fare il nome mi riferì di alcune problematiche intime sorte all’interno del gruppo di giovani - racconta durante la sua testimonianza uno dei responsabili dei catechisti della parrocchia - mi disse che c’erano stati dei problemi tra un educatore e una ragazzina, ma senza farmi nomi e cognomi».

Eppure, anche senza i dettagli, il religioso individua subito chi possa essere coinvolto: «Ho guardato l’elenco, ho chiamato personalmente G.V. e l’ho invitato a casa mia fuori Roma per farmi raccontare cosa fosse realmente accaduto. Lui ha ammesso di essersi baciato con una ragazzina. Mi ha parlato solo di un bacio e quando ho chiesto a Marta di raccontarmi i fatti anche lei ha confermato». Solo qualche bacio in macchina, niente di più, stando alla testimonianza dell’ex catechista e la promessa di non raccontare nulla ai genitori per scongiurare una reazione sconsiderata da parte del padre poliziotto della ragazza. «Così ho informato subito il parroco di Santa Rita da Cascia, ormai deceduto da diversi anni, che mi ha consigliato di non dire nulla a nessuno per non allarmare sia la famiglia della ragazza sia la famiglia dell’imputato, padre di quattro figli».
LA DENUNCIA
Tutto cambia nel 2018, quando crolla il muro di omertà costruito intorno a questa vicenda. Questa volta è la madre a chiamare il responsabile dei catechisti ed è molto arrabbiata. «Ho ricevuto una telefonata dalla mamma di Marta – prosegue l’uomo nella testimonianza - che diceva di aver parlato con la figlia». Marta si sfoga e racconta tutto, descrivendo le violenze sessuali subite in anni di catechismo da parte di quell’uomo del quale lei si fidava ciecamente. «Mia figlia è viva per miracolo – si sfoga la donna in aula – non ho idea di come abbia fatto a proseguire con la sua vita tenendosi tutto dentro. Ha subito le violenza da quando aveva 14 anni e dopo essere diventata maggiorenne ha deciso di sfogarsi. Una vergogna quello che è accaduto. All’interno della chiesa ci sono persone che fanno del bene, ma non tutte purtroppo. E poi c’è anche la morale. Non mi interessa se il parroco, all’epoca delle violenze, ha detto di tacere. Loro dovevano raccontare tutto e invece non l’hanno fatto». Dopo la telefonata della donna i vertici del gruppo di catechesi e il parroco si sono riuniti e hanno deciso di prendere provvedimenti, allontanando G.V. definitivamente dalla parrocchia. «Lo abbiamo interrogato in chiesa – racconta ancora il testimone – e lui ha ammesso di aver avuto tre rapporti in totale durante gli incontri di post cresima». Ed è proprio su questi incontri ha indagato la Procura.

GLI INCONTRI
Gruppi di discussione composti da 8/10 ragazzini nei quali si trattano tematiche religiose o problematiche familiari, con lo scopo di non far allontanare i giovani dal mondo ecclesiastico dopo la comunione. Gli incontri vengono svolti in casa di alcune famiglie di fiducia scelte direttamente dalla parrocchia. E una di queste famiglie è proprio quella dell’imputato. In aula come testimone, anche la moglie di G. V. che ammette candidamente di essere stata a conoscenza di questo rapporto tra il marito e la ragazza: «Mi ha confessato tutto e io ho cercato di mettermi nei suoi panni. Ho analizzato il nostro rapporto e mi sono resa conto tra di noi si era creato un muro, ci eravamo chiusi in noi stessi». Nel capo d’imputazione si legge un particolare che rende ancora più torbida una storia già difficile da raccontare: l’imputato avrebbe costretto la ragazzina ad avere rapporti sessuali non protetti, per via delle sue convinzioni religiose.

www.fanpage.it/roma/catechista-a-p...a-non-violenza/
10 GENNAIO 2024
12:14
Catechista a processo per abusi su minori, la moglie lo difende: “È stata una debolezza, non violenza”
“La ragazza era consenziente ed era già maggiorenne – dice a difesa del 50enne la moglie – Stavamo vivendo un periodo di crisi, è stata una debolezza”. Nel frattempo le udienze continuano.
A cura di Beatrice Tominic
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Avrebbe abusato di una minorenne: questa l'accusa mossa ad un cinquantenne che è finito in tribunale. L'uomo, che fa parte di una comunità neocatecumenale del quadrante nord-ovest della città, in zona Casalotti, svolgeva attività simili a quelle di un catechista per un gruppo di giovani cresimati. È proprio una ragazza del gruppo che, nel 2018, avrebbe rivelato ai genitori quanto accaduto anni prima, fra il 2009 e il 2013, come riporta la Repubblica nella sua edizione romana.

Oggi il cinquantenne si trova a processo. Chiamata a testimoniare a difesa dell'uomo la moglie. È lei che ieri ha preso la parola in aula: "Nel marzo del 2013 stavamo affrontando un periodo di crisi, si è trattato di un momento di debolezza. Ma lei aveva già compiuto 18 anni e non è stata violenza". Secondo quanto spiegato davanti ai giudici dalla donna, il marito le avrebbe rivelato quanto accaduto proprio nel 2018, quando la ragazza ha raccontato gli episodi ai suoi genitori. "Sapevo di questi rapporti, me lo aveva detto", ha sottolineato, precisato inoltre che i rapporti sarebbero stati consenzienti (e quindi, secondo lei, non perseguibili).

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Femminicidio Martina Scialdone, comincia il processo: "Il fratello continuava a ripetere di salvarla"
Le presunte violenze sulla ragazza
Gli episodi, come anticipato, sarebbero avvenuti fra il 2009 e il 2013, quando l'uomo era solito ospitare nell'abitazione in cui viveva con la moglie il gruppo dei ragazzi e delle ragazze cresimate per continuare incontri a carattere religioso. Le violenze sarebbero avvenute proprio in quelle circostanze. L'uomo avrebbe abusato della sua posizione di potere: non appena emersa la vicenda sono scattati i provvedimenti ed è stato allontanato dalla comunità. Poi è scattata la denuncia alle forze dell'ordine e, infine, il processo.

La reazione della famiglia della giovane
Dopo essersi confidata, i genitori della ragazza si sono messi subito in contatto con un altro membro della comunità che frequentavano da diversi anni, chiamato anche lui a testimoniare in aula. "Ero in vacanza con la mia famiglia, ho detto loro che ero a conoscenza soltanto di un bacio, altrimenti avrei subito denunciato la situazione". Il cinquantenne, chiamato a rispondere davanti alla comunità di quanto accaduto, ha sempre dichiarato che la ragazza era consenziente. Di diverso avviso la mamma della giovane: "Quanto accaduto è una vergogna", dice, in attesa delle prossime udienze.

www.open.online/2024/01/10/roma-ca...essuale-14enne/
view post Posted: 10/1/2024, 11:18 Il corso su sesso e fertilità per i bimbi della diocesi di Verona: 20 € ogni alunno delle medie - La stanza del peccato
commissione-INER-CPR-per-il-progetto
La Commissione INER – CPR

www.chiesadiverona.it/affettivita-...ione-possibile/

SABATO 13 GENNAIO

Affettività, sessualità e preadolescenza: missione possibile
Corso “Conosci – Vivi - Ama” per catechisti ed educatori
L’istituto per l’educazione alla sessualità e fertilità (INER), e il Centro di Pastorale Ragazzi (CPR), continua nella proposta formativa per catechisti ed educatori allo scopo di approfondire la conoscenza del progetto “Conosci – Vivi – Ama” rivolto ai preadolescenti.

L’appuntamento è per sabato 13 gennaio dalle 9.30 alle 16.00 al Centro Pastorale Ragazzi in lungadige Attiraglio, 45.

Per iscrizioni – entro venerdì 12 gennaio – chiamare 045 6767646 oppure inviare mail a [email protected]


www.ineritalia.org/course/conosci-...re-adolescenti/


CONOSCI – VIVI – AMA

Percorso per un’affettività stra-ordinaria



Il percorso nasce dalla collaborazione tra l’Istituto per l’Educazione alla Sessualità e alla Fertilità INER Italia e il Centro di Pastorale Adolescenti e Giovani – Verona. Si rivolge ai preadolescenti – termine con il quale convenzionalmente facciamo riferimento ai ragazzi delle medie.

✅ Il percorso si propone di far intuire ai ragazzi la profondità e l’importanza di quello che accade in loro a livello fisico, psichico e spirituale. A partire da qui, i ragazzi saranno poi progressivamente portati a scoprire la sessualità come un grande dono e di riconoscere che l’uomo è e rimane una meraviglia tutta da scoprire.



✅ Inoltre, il percorso di tre tappe (1-2-3 ^ media), vuole rappresentare un sostegno per tutti quei genitori, insegnanti, educatori che sentono il dovere di stimolare/indirizzare i loro ragazzi verso un ‘attenzione alla bellezza dell’essere umano come unità di mente-cuore-corpo in cui la sessualità è l’espressione della persona nella sua totalità.

>>Scarica qui la locandina con tutte le informazioni<<

Per i contatti:

[email protected]

tel. 045 6767646

Lungadige Attiraglio 45, Verona


www.chiesadiverona.it/conosci-vivi...-in-formazione/

Conosci Vivi Ama: i catechisti in formazione
domenica 22 ottobre
Si è tenuta domenica 22 ottobre al Centro Mons. Carraro la seconda giornata di formazione dedicata ai catechisti provenienti da varie parrocchie della diocesi.

Con il titolo ‘Conosci vivi ama’ si tratta di un nuovo percorso di formazione all’affettività e alla sessualità per pre-adolescenti organizzato da professionisti di INER – Istituto per l’Educazione alla Sessualità e alla Fertilità, in collaborazione con il Centro di Pastorale Ragazzi della Diocesi di Verona.

Nell’ambito di questo incontro è stato presentato il progetto dedicato ai pre adolescenti di prima, seconda e terza media.

I catechisti sono stati coinvolti in vari laboratori dove mettersi in gioco per sperimentare delle dinamiche del progetto, che poi realizzeranno con i propri ragazzi .

Inoltre non saranno lasciati soli nell’applicazione del progetto: potranno infatti usufruire del tutoraggio da parte di membri della commissione INER /CPR.

Maggiori informazioni sul sito di Iner Italia
view post Posted: 8/1/2024, 21:45 I manuali del card. Fernandez sull'orgasmo e l'arte del bacio - La stanza del peccato


www.open.online/2024/01/08/libro-c...nandez-orgasmo/

Dopo quello sul bacio, spunta il vecchio libro del cardinale sull’orgasmo: bufera su monsignor Fernandez
8 Gennaio 2024 - 20:45
di Redazione

Il prefetto della Dottrina della Fede era già finito sotto attacco per un suo altro libro che parlava di baci. A scatenare le polemiche ora un saggio sulla mistica con dettagliate descrizioni dell’orgasmo maschile e femminile

Dopo la benedizione alle coppie gay, scoppia una nuova polemica contro il prefetto della Dottrina della Fede del Vaticano. Il cardinale argentino Victor Manuel Fernandez, nominato lo scorso anno da Papa Francesco, è finito (un’altra volta) sotto attacco dall’ala più conservatrice della Chiesa per un suo vecchio libro definito «scandaloso». L’opera in questione si intitola La pasión mistica ed è stata pubblicata nel 1998. Nel libro, scrive il blog Messainlatino, Fernandez parla dell’orgasmo «in maniera francamente imbarazzante». Per Aldo Maria Valli, storico vaticanista Rai, il volume scritto da Fernandez è «un libretto che, sotto pretese “spirituali”, non solo si dedica a un’analisi minuziosa dell’orgasmo maschile e femminile e non solo ha contenuti blasfemi, ma arriva a legittimare il rapporto omosessuale affermando che non è peccato». Ne dà una versione simile anche il blogger tradizionalista Marco Tosatti, che scrive: «Il libro è blasfemo e scandaloso. È un’interpretazione esegetica pornografica sui mistici e sulle loro esperienze spirituali di estasi. In più, ha osato aggiungere la testimonianza di una ragazza di 16 anni (16 anni!) che gli ha rivelato la sua “esperienza mistica erotica” con Gesù».

L’arte del bacio

Non è la prima volta che Monsignor Víctor Manuel Fernández, detto «Tucho», finisce sotto attacco dall’ala conservatrice del Clero. Lo scorso anno, prima ancora che diventasse prefetto della Dottrina della Fede, il cardinale argentino era finito al centro di una polemica per un altro libro. In quel caso non sull’orgasmo, ma sul bacio. Il libro si intitola infatti Guariscimi con la tua bocca: l’arte di baciare. Temi forse in contrasto con il ruolo scelto da Fernandez, che al pari di tutti gli altri uomini di Chiesa è tenuto a rispettare il celibato sacerdotale. Anche se, nella prefazione del libro sui baci, è lui stesso a spiegare meglio il suo approccio: «Vorrei chiarire che questo libro non è scritto in base alla mia esperienza personale, quanto in base alla vita delle persone che si baciano».

E dell’orgasmo

Il vecchio libro venuto alla luce in queste ore conferma che per Tucho Fernandez il tema del sesso non è affatto un tabù. Anzi, nel volume ripescato in queste ore sui social il prefetto della Dottrina della Fede analizza le diverse fasi dell’amplesso e conclude: «A lei piacciono di più le carezze e i baci e ha bisogno che l’uomo giochi un po’ prima di penetrarla. Ma lui, insomma, è più interessato alla vagina che al clitoride. Al momento dell’orgasmo, lui di solito emette dei grugniti aggressivi; lei, invece, fa dei balbettii o dei sospiri infantili». Poi, il cardinale argentino traccia un parallelo tra l’eccitazione sessuale e la fede in Dio: «Chiediamoci ora se queste particolarità dell’uomo e della donna nell’orgasmo si verificano in qualche modo anche nel rapporto mistico con Dio. Potremmo dire che la donna, essendo più ricettiva, è anche più disposta a lasciarsi prendere da Dio». E ancora: «Diciamo, più precisamente, che nell’esperienza mistica Dio tocca il centro più intimo dell’amore e del piacere, un centro in cui non ha molta importanza se siamo maschi o femmine».
view post Posted: 8/1/2024, 11:37 L'estinzione dei cappuccini. Chiudono uno dopo l'altro i conventi italiani - Attualità
Santa Margherita Ligure (GE)

https://www.ilsecoloxix.it/levante/2024/01..._anni-13979171/

TIGULLIO
Santa Margherita, addio ai frati cappuccini. “Qui da oltre 400 anni”
Una famiglia da oggi gestisce il convento, in attesa della nuova destinazione. Tramontata l’ipotesi dell’ingresso delle suore. “Niente operazioni speculative”

SIMONE ROSELLINI
08 Gennaio 2024 alle 00:00
2 minuti di lettura

L'ultima messa dei frati di Santa Margherita Ligure



Santa Margherita Ligure – Il convento dei frati cappuccini di Santa Margherita inizia oggi la sua nuova vita. Oggi pomeriggio è arrivata dalla Valtellina una famiglia di volontari, incaricata dall’ordine di gestirlo, sino ad una nuova destinazione. Nelle scorse settimane sembrava già trovata, e forse era proprio il possibile subentro di un’altra comunità religiosa ad avere affrettato la partenza di quella che era qui addirittura dal 1611. «Purtroppo – spiega fra Luca Simoncini, ministro provinciale dei Frati minori – era una prospettiva interessante, ma è tramontata». Si trattava di una comunità di una trentina di suore di clausura che, dopo aver visitato la struttura e manifestato un forte interesse, ha poi scartato la soluzione di Santa Margherita, perché il giardino del convento era visibile dalle case del circondario. «Sicuramente – racconta fra Simoncini - non vogliamo dare corso ad operazioni speculative. Offerte vere e proprie non ne abbiamo mai ricevuto (si era parlato anche di visite di auto con targa svizzera, ndc) ma che ci siano interessi qualcuno me lo ha detto. Ma non è quello che vogliamo. Analizzeremo le prospettive che sorgeranno».

Da qui a mercoledì, ma la data non è tassativa, gli ultimi quattro religiosi della fraternità di Santa Margherita se ne andranno verso altri conventi liguri: padre Raffaello, padre guardiano, insieme a padre Christian, è destinato a Savona, un convento che è strettamente dedicato all’accoglienza vocazionale e alla pastorale giovanile, per facilitare nuove vocazioni. Padre Glauco andrà ad Alassio, dove i cappuccini gestiscono una parrocchia. Padre David sarà a San Bernardino, a Genova, comunità che gestisce l’infermeria provinciale. Con spostamenti costanti dal capoluogo, continuerà però a ricoprire il ruolo di cappellano dell’ospedale di Rapallo, ruolo che gli è stato rinnovato di recente.

Questa mattina, alla presenza di circa centocinquanta persone, che gremivano la piccola chiesa del convento, è stata celebrata l’ultima messa della fraternità francescana di Santa Margherita. «Porto i saluti del vescovo e la gratitudine di tutta la comunità diocesana per come i frati, a Santa Margherita, hanno sempre annunciato il Vangelo, prima con la vita e poi anche con la parola – ha detto il parroco di Santa Margherita, don Luca Sardella – Ora il dono ricevuto è un compito affidato a noi». L’attività della mensa dei poveri era stata interrotta dal Covid, ma tutti gli intervenuti hanno ricordato, in particolare, come fatto dal sindaco Paolo Donadoni, «la cura dedicata dai frati ai bisognosi».


E perché la comunità si smembra? Fra Luca lo ha spiegato alla fine della messa, non senza la “contestazione” di una fedele, che è intervenuta ad alta voce durante l’omelia, e di un’altra, che lo ha cercato dopo la messa: «Siamo in un tempo di cambiamenti e di riduzione delle vocazioni. Noi dobbiamo salvaguardare la famiglia francescana. Perdere questo luogo è un grande dolore, come lo è stato per San Barnaba a Genova, ma bisogna dare sostegno a comunità che rischiano di morire».

Insomma, distribuire i frati ancora presenti, in assenza di nuove vocazioni, per salvaguardare più conventi possibile. Citando proprio San Francesco, padre Raffaello, in un intervento che è stato salutato da lunghi applausi, all’inizio e alla fine, ha detto che dovere dei frati è obbedire ai superiori, e ha voluto precisare che «non è solo Luca, ci sono anche di ulteriormente superiori che hanno voluto così». E San Francesco raccomandava ai frati «di vivere di elemosina e non appropriarsi di nulla, nemmeno del convento».
view post Posted: 8/1/2024, 11:34 L'estinzione dei Salesiani - Attualità
Chiude la scuola dei salesiani di Messina

https://www.tempostretto.it/news/laddio-al...google_vignette
L’addio al Don Bosco di Messina, “che peccato perdere la tradizione salesiana”

Tag:ISTITUTO DON BOSCO. |lunedì 08 Gennaio 2024 - 08:10
Dopo l'appello della dottoressa Pizzo, interviene la professoressa Adriana Ferlazzo: "Noi, ex allieve, siamo sconcertate"


MESSINA – Fa discutere la scelta dei salesiani di abbandonare l’Istituto “Don Bosco” a Messina. La crisi delle vocazioni è probabilmente un elemento determinante. Nel frattempo, si è acceso il dibattito e da Adriana Ferlazzo, già professoressa ordinaria e prorettrice vicaria dell’Universita di Messina, riceviamo una riflessione e volentieri pubblichiamo.

“La nostra esperienza formativa nella Messina degli anni Settanta”
Solo dalla lettera aperta della professoressa Alfonsa Pizzo, pubblicata su Tempostretto del 30 dicembre 2023, e subito girata tra le compagne di scuola e molte amiche, che si dicono attonite e sconcertate, apprendo che anche lo storico Istituto Don Bosco di via Brescia si avvia alla dismissione.


Non voglio commentare le ragioni di questa scelta. Probabilmente di natura vocazionale e certamente di natura economica. Ma desidero esprimere la voce desolata di tutte coloro, tantissime, che da giovani hanno frequentato questa validissima e prestigiosa scuola salesiana, con un impegno quotidiano intenso, ma misto a gioia e condivisione di tanti momenti lieti e costruttivi.

“Dopo lo smantellamento del Collegio dei gesuiti, un altro pezzo della nostra storia va via”
Noi, che già negli anni Settanta abbiamo assistito impotenti allo smantellamento del Collegio dei gesuiti, forse per le stesse ragioni di oggi, e a un pezzo della nostra storia e della nostra gioventù, non possiamo accettare, ancora una volta, una perdita così significativa, non solo per noi ma per la stessa città! E che, peraltro, fa seguito ad altre perdite altrettanto significative per la formazione dei giovani di questa nostra Messina.


La formazione ricevuta è stata ricca di valori umani, oltre che culturali, che riteniamo fondamentali anche per i nostri giovani, soprattutto in questi momenti governati da valori, a volte disvalori. Disvalori che , magari attraendoli, rischiano di distoglierli dai principi fondamentali dell’esistenza e della condivisione di buone prassi sociali. È fin troppo chiaro nella nostra mente che queste scuole hanno rappresentato non solo un luogo di formazione culturale, ma anche un terreno di incontro tra tanti giovani che hanno poi costituito un pezzo della migliore società di questa città e che, grazie anche agli insegnamenti ricevuti, hanno saputo, forse, costruire da adulti qualcosa di buono nel proprio privato ma anche nel pubblico.


“Speriamo in un ripensamento nel solco dei valori di Don Bosco”
Scuole dove si mettevano in campo anche tante iniziative che sapevano aggregarci fuori dell’impegno puramente scolastico, mantenendo sempre l’attenzione a promuovere valori solidi e costruttivi. Nel solco degli insegnamenti e della dottrina di Don Bosco, abbiamo appreso infatti, innanzitutto, l’impegno per una costruzione positiva della propria vita, ma anche l’attenzione a quelli che hanno più bisogno di noi, l’impegno concreto a partecipare allo sviluppo della società nelle varie forme delle nostre attività lavorative, soprattutto per i più giovani, il rispetto per gli altri e per le idee diverse dalle nostre, la condivisione e i valori di solidarietà nella vita sociale.


Sarebbe veramente un peccato che la visione di Don Bosco, che a suo tempo, e nel tempo, ha prodotto tanti frutti positivi nella società, vada dispersa, solo perché sono prevalsi i criteri di profitto che governano il mondo odierno, il quale, purtroppo, guarda ai parametri economici più che a quelli sociali. Mi auguro, e tutte ci auguriamo, pertanto, che questa improvvida decisione trovi ancora spazi per un doveroso e atteso ripensamento.

Adriana Ferlazzo
view post Posted: 8/1/2024, 10:15 Fuga di gas: 13 intossicati in chiesa e il prete fugge - Attualità
Cortona: Anche 5 bimbi in camera iperbarica. Don Sabatini torna sola coi carabinieri



www.lanazione.it/arezzo/cronaca/in...-pergo-ij7g44wg

6 gen 2024

Arezzo

Fuga di gas in chiesa durante la recita della Befana, decine di intossicati: anche 5 bambini

Cortona (Arezzo), 6 gennaio 2024 – La recita natalizia in chiesa per festeggiare la Befana finisce con una decina di intossicati dal monossido di carbonio. È accaduto a Pergo, frazione del comune di Cortona (Arezzo). L'Asl Toscana sud est spiega che sono 11, tra cui 5 bambini, le persone rimaste intossicate. Gli 11 intossicati sono stati soccorsi in codice rosso, due persone sono state trasferite in camera iperbarica a Grosseto e una a Firenze, e gli altri trasportati in ospedali dell'Aretino. L'allarme è scattato poco dopo le 16,15, quando i vigili del fuoco hanno ricevuto una chiamata. Sul posto si sono portate tre...

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7 gen 2024

Intossicazione in chiesa a Pergo, la rabbia delle famiglie. Impianto di riscaldamento sotto sequestro
Quattro bambini trasferiti all’ospedale di Careggi. Spunta una lettera aperta di critiche contro il parroco. Don Piero Sabatini: “Avevamo fatto tutti i controlli dopo la precedente fuga di monossido di carbonio”

Cortona (Arezzo), 7 gennaio 2024 – La paura è stata tanta, ma per fortuna “i pazienti stanno bene”, rassicura la dottoressa Raffaella Pavani, direttore del reperto di terapia intensiva dell'Ospedale San Donato di Arezzo. Questa la situazione al momento: dopo l’intossicazione da monossido di carbonio che si è verificata nella chiesa di Pergo, frazione del comune di Cortona (Arezzo), durante la recita della Befana alla quale stavano assistendo un centinaio di persone, quattro bambini sono stati trasferiti nella scorsa notte all’ospedale fiorentino di Careggi, dove sono trattati con la camera iperbarica. Nello stesso ospedale è ricoverato anche un adulto che aveva manifestato malesseri...

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7 gen 2024
LUCA AMODIO

Fuga di monossido di carbonio in chiesa, paura alla recita della Befana: tredici in camera iperbarica

Almeno un centinaio i presenti nella chiesa di Pergo (Arezzo). La mobilitazione dei soccorsi, decine di accessi agli ospedali. Il precedente nel 2022 quando il parroco e una donna accusarono malori durante il catechismo

Cortona (Arezzo), 7 gennaio 2024 – Si stava svolgendo la recita dei bambini per la festa della Befana quando uno dei piccoli è svenuto. Lì per lì si è pensato fosse l’emozione. E invece no: era una fuga di monossido di carbonio. Alla fine a rimanere intossicati dalla fuga di gas sono state oltre 11 persone: 5 di loro sono bambini, di cui due trasportati alla camera iperbarica di Grosseto, così come è toccato ad una donna ospedalizzata a Careggi. E’ successo ieri pomeriggio a Pergo, nel Cortonese, dove anche nel dicembre del 2022 si ricorda un episodio simile: durante la...

www.lanazione.it/arezzo/cronaca/pergo-monossido-ad3em0li
7 gen 2024


Fuga di monossido di carbonio in chiesa, indagini per disastro colposo
Tragedia sfiorata a Pergo. La procura di Arezzo ha aperto un fascicolo al momento contro ignoti
I soccorritori intervenuti alla chiesa di Pergo dopo la fuga di gas (Foto Falsetti)

Cortona (Arezzo), 7 gennaio 2024 – Sulla intossicazione da monossido di carbonio avvenuta durante la recita della Befana in chiesa a Pergo la procura di Arezzo ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, ipotizzando il reato di disastro colposo. In totale sono 27 le persone rimaste intossicate in seguito alla fuga di gas. Tra loro quattro bambini sono stati trasferiti in camera iperbarica all’ospedale Careggi di Firenze. Fortunatamente non sono in pericolo di vita. "Un’emergenza gestita molto bene – osserva la responsabile dell’ospedale San Donato di Arezzo Raffaella Pavani nel corso di un incontro con la stampa in mattinata – per fortuna...

www.lanazione.it/arezzo/cronaca/in...JdKRRMO3Icqp200

8 gen 2024
LUCA AMODIO

Intossicazione in chiesa, la rabbia dei genitori. Lettera al vetriolo contro il sacerdote

Cortona (Arezzo), 8 gennaio 2024 – “Il parroco se n’è andato e ha sminuito il problema: non ha rivolto un pensiero per i bambini". Inequivocabile e perentoria la lettera inviata alla stampa da alcuni genitori della comunità di Pergo dopo l’intossicazione dell’Epifania che ha mandato all’ospedale 13 persone, le metà bambini tra i 5 e i 9 anni. La missiva non è firmata e pare sia stata scritta da un genitore, poi condivisa da altri con i figli in ospedale, ma alcune delle testimonianze di chi era lì, sabato pomeriggio, ribadiscono questa versione, anche se Don Piero ha respinto le accuse dicendosi amareggiato dalla reazione dai parrocchiani. Fatto sta che qualcuno dei presenti starebbe valutando anche azioni legali, aprendo dunque la strada a un contenzioso su quanto accaduto durante la recita in chiesa.

"Le famiglie di Pergo condannano pesantemente le parole del parroco", esordisce il documento. "Ha sminuito il problema, ha parlato di caos dettato dall’emotività - continua la lettera - ha pensato subito alla comunità ecclesiastica colpita ma mai un pensiero per i bambini e le famiglie che in queste ore stanno vivendo attimi di terrore in giro per i vari ospedali della Toscana". E ancora: "Un prete che è letteralmente scappato appena la situazione nella chiesa è diventata critica, per poi riapparire solo quando le forze dell’ordine l’hanno preteso". Infine, i genitori che condividono il contenuto della lettera puntano il dito contro un "prete che, nonostante i malori fossero diventati decine, provava a convincere tutti che il problema non era legato al monossido e ai riscaldamenti". Rabbia sì, tra i parrocchiani, ma non solo: il sentimento prevalente è la paura per i bambini (nell’immagine tratta da Teletruria, la fase dei soccorsi).

www.lanazione.it/arezzo/cronaca/in...chiesa-c8a8d51c
8 gen 2024

Intossicazione in chiesa a Pergo, l’amarezza di don Piero: "Un attacco ingiusto"

Cortona (Arezzo), 8 gennaio 2024 – “Ho seguito passo passo gli esiti sanitari di tutte le persone coinvolte e sono felice che la situazione si stia lentamente risolvendo. Sono molto dispiaciuto per ciò che è successo, ma certo di non avere responsabilità dirette. Nell’immediatezza, stentavo a credere che fosse ancora l’impianto ad aver generato i malesseri, visto che erano state fatte tutte le migliorie richieste dopo il primo episodio del dicembre 2022". Don Piero Sabatini parroco reggente della chiesa di Pergo risponde così a chi lo accusa oggi di aver minimizzato il grave episodio di intossicazione del giorno dell’epifania. "Non mi sono...
view post Posted: 8/1/2024, 08:45 Che figuraccia, Monsignore! Il vescovo dei poveri non riesce a mandare sul lastrico il fedele contestatore - Attualità


https://napoli.corriere.it/notizie/cronaca...html?refresh_ce

Pagina Fb contestata da don Battaglia, i giudici decideranno se l'arcivescovo va risarcito
diFabrizio Geremicca
Udienza martedì in Tribunale. Il presule ha chiesto 40 mila euro al Cavaliere Onorato

Pagina Fb contestata da don Battaglia, i giudici decideranno se l'arcivescovo va risarcito

La sfida giudiziaria tra don Mimmo Battaglia, arcivescovo di Napoli, e il Cavaliere Giacomo Onorato, protagonista di battaglie per «la moralizzazione» della Chiesa napoletana, entra in una fase decisiva. Il 9 gennaio i giudici della sesta sezione civile del Tribunale di Napoli — presidente del collegio Valeria Conforti — valuteranno se sia fondata la richiesta di risarcimento danni per 40.000 euro che Battaglia ha presentato nei confronti di Onorato a seguito della creazione della pagina Facebook “Amici di don Mimmo Battaglia”. L’arcivescovo è patrocinato dagli avvocati Paolo Picone e Riccardo Paparella. Nelle memorie presentate al giudice Conforti, sostengono che la pagina non avrebbe ricevuto mai alcun avallo — neanche tacito — da Battaglia e che le mail inviate da Onorato alla Curia per metterla a conoscenza della creazione di “Amici di don Mimmo Battaglia” non possono essere considerate in alcun modo strumento di comunicazione, non avendo peraltro ricevuto risposta alcuna.

Contenuti non graditi
Argomentano, inoltre, che la sostituzione della pagina con un’altra — “Veritas vos liberat” — da parte di Onorato sia avvenuta dopo oltre due mesi dal deposito dell’atto di citazione. Scrivono poi che i contenuti di “Amici di don Mimmo Battaglia” sono risultati «talvolta offensivi nei confronti di molti rappresentanti della Curia e della Chiesa nel suo complesso». La memoria fa inoltre riferimento alla partecipazione di Onorato ad alcune puntate di Report dedicate alla presunta pessima gestione da parte della Chiesa napoletana di immobili di sua proprietà ed alla circostanza che il Cavaliere abbia dato pubblicità alla vertenza giudiziaria con l’arcivescovo informandone il Corriere del Mezzogiorno e Stylo 24 . Gli avvocati di Battaglia chiedono siano ascoltati come testimoni Giuseppe Tufo, direttore dell’ufficio delle Confraternite, già contrapposto ad Onorato in un procedimento per diffamazione, e Raffaele Ponte, delegato agli affari economici dell’Arcidiocesi affinché rispondano, tra l’altro, al quesito se sia vero che Onorato abbia espresso il suo dissenso verso la Chiesa di Napoli da quando ha visto deluse le sue aspettative di ottenere la presidenza della commissione per la gestione del patrimonio delle Confraternite.

Memorie difensive
Hanno presentato al giudice Conforti memorie difensive anche Elena Coccia (è stata vicesindaca metropolitana con de Magistris) e Piergiuseppe Di Nola, entrambi avvocati di Giacomo Onorato. Fanno presente che le considerazioni sul presunto carattere diffamatorio delle comparsate del loro assistito a Report nulla hanno a che vedere con il tema della causa da decidere, il quale è relativo alla questione dell’utilizzo del nome e della immagine di Battaglia per una pagina facebook. Su questo aspetto, poi, sostengono due tesi. La prima: «Monsignor Battaglia ha ricevuto dal Cavaliere Onorato tempestiva e ripetuta informazione in merito alla fondazione, alla sussistenza, al nome ed ai contenuti del gruppo Facebook oggetto di causa e non ha mai in alcun modo manifestato la propria contrarietà in merito». La seconda tesi è che, dopo la citazione in giudizio da parte di Battaglia — la prima circostanza nella quale l’arcivescovo ha manifestato la sua opposizione alla pagina Facebook — Onorato «si dichiarava immediatamente disponibile alle opportune modifiche che, infatti, prontamente operava». Coccia e Di Nola scrivono inoltre che «i contenuti del gruppo non hanno alcun carattere diffamatorio». La pagina oggetto della causa — sottolineano — intendeva, al contrario, essere uno strumento di sostegno dell’azione riformatrice dell’arcivescovo. Pagina che aveva raggiunto 18.000 contatti e che li ha mantenuti anche nella versione “Veritas vos liberat”, purgata da ogni riferimento a Battaglia.

https://lanuovabq.it/it/battaglia-il-vesco...F7CSp3GazCySxhU

Battaglia, il vescovo dei "poveri" che vuole sul lastrico un fedele

Domani a Napoli il processo che vede il vescovo di Napoli Domenico Battaglia opposto a un fedele che denuncia gli abusi nell'utilizzo delle chiese in Diocesi al quale chiede 40mila euro di risarcimento. Una vicenda da commedia napoletana, alla faccia della Chiesa della misericordia.

ECCLESIA 08_01_2024

Il vescovo denuncia il fedele e vuole da lui 40mila euro di risarcimento. Quella che andrà in scena domani in un’aula del tribunale di Napoli è davvero una storia degna della commedia dell’arte napoletana. Da una parte c’è sua eccellenza monsignor Domenico Battaglia, don Mimmo per gli amici, dall’altra c’è il cavaliere Giacomo Onorato, un arzillo e pittoresco fedele, già coordinatore del Priorato diocesano per le confraternite, che pare essere la reincarnazione di Eduardo Scarpetta. E da commedia napoletana è la vicenda che il giudice della VI sezione civile Valeria Conforti sarà chiamata a giudicare domani mattina, dopo che ogni tentativo di conciliazione tra i due è andato fallito.

Che cosa lamenta il vescovo? La pubblicazione di una pagina Facebook a suo nome e lo sfruttamento della sua immagine. Ma – attenzione, qui sta il bello – la pagina Facebook non contiene accuse al vescovo o interventi diffamatori a suo danno. Onorato l’aveva creata per denunciare le tante operazioni ambigue che da tempo immemore avvengono in Diocesi di Napoli nella gestione delle chiese.

Si tratta di un argomento di cui la Bussola si è occupata a lungo (QUI): chiese destinate ad utilizzi profani, usate come sale per ricevimenti, date in comodato ad associazioni con fini di lucro o sfruttare per fini commerciali come quella, ad esempio, di Santa Maria in Portosalvo di cui ci eravamo occupati diffusamente.

Nessuna accusa a Battaglia, dunque, il quale, insediatosi nel 2020, si è soltanto trovato a gestire questa pesante eredità. Ecco perché, a detta di Onorato, la pagina Facebook che si chiamava Gli amici di don Mimmo Battaglia prete sulla strada con i fratelli doveva essere soltanto di denuncia e di sostegno all’opera del vescovo nell’opera di pulizia «per la trasparenza ed il rilancio morale, sociale e cristiano delle chiese dove viene sfruttato Dio denunciando gli affaristi e i mercanti».

Ebbene, questa ed altre espressioni non sono piaciute a sua eccellenza, che non si è sentito diffamato, ma ha paventato una lesione dei diritti di personalità, evidentemente non condividendo l’azione di denuncia di Onorato (in foto), il quale – e qui sta l’aspetto degno di uno Scarpetta – si definisce il «fustigatore» e il «moralizzatore della Chiesa di Napoli».

Nell’atto di citazione che Battaglia ha predisposto - e curato dagli avvocati Riccardo Paparella e Paolo Picone - si riconosce la pesante eredità raccolta dalla gestione del cardinale Crescenzio Sepe con una «smisurata entità di edifici di culto e proprietà immobiliari della Diocesi dove in molti casi si è resa difficoltosa la ricostruzione delle provenienze proprietarie e la stessa individuazione degli enti titolati alla gestone».

Avete capito bene. A Napoli la situazione delle chiese è così ingarbugliata che nemmeno la Diocesi è in grado di ricostruire e definire le proprietà di molti immobili, che in alcuni casi sono diventati persino abitazioni private con tanto di balconi abusivi, mai sanati dal Comune.

Proprio di questo si era occupata anche la trasmissione di Rai Tre Report in diversi servizi-inchiesta andati in onda il 7 e il 22 novembre 2022, e l’ultimo il 17 dicembre 2023.

In questi servizi il giornalista Danilo Procaccianti era andato alla caccia di questi abusi. In particolare, si era occupato della chiesa San Biagio ai Taffettanari, alla cui proprietà ancora non si è riusciti a risalire, ma il cui tetto e relativa ex canonica è nelle disposizioni di una famiglia di pregiudicati in un edificio di quattro piani dove alcuni di loro hanno scontato anche i domiciliari. La Diocesi aveva stipulato un contratto di locazione che si perde nella notte dei tempi.

Oppure come la chiesa cinquecentesca di Sant’Arcangelo a Baiano, che vede la facciata deturpata da un balcone ad uso residenziale, che il Comune non ha mai fatto abbattere anche a causa della lista d’attesa di interventi, che supera abbondantemente il numero di 1300.

Ebbene. Il vescovo considera Onorato «l’ispiratore dei servizi mandati in onda» che hanno offerto «al pubblico televisivo un’immagine distorta della gestione immobiliare, imputando alla Diocesi di aver consentito l’occupazione abusiva dei locali adiacenti la chiesa di San Biagio ad opera di malavitosi, senza precisare che si trattava di «immobili di incerta proprietà».

Così, secondo Battaglia, che ha sporto denuncia, «il cavaliere Onorato si dedica quotidianamente a diffondere corrispondenza, post e messaggi di posta elettronica intesi a screditare chiunque, principalmente il cardinale Crescenzio Sepe», predecessore di Battaglia sulla cattedra di San Gennaro.

Oltre al riconoscimento della lesione del diritto di personalità, che impone la chiusura della pagina Facebook e la rimozione della sua immagine, Battaglia aveva chiesto al giudice anche un risarcimento «che per le lesioni di siffatta gravità deve essere compreso tra i 31mila e i 50mila euro», ritenendo poi equo «contenere la domanda risarcitoria nei limiti di euro 40mila».

Alla faccia - direbbe Totò - della chiesa della misericordia, di cui Battaglia è esponente, essendo stato fatto vescovo da Papa Francesco proprio con l’appellativo di Bergoglio del sud per via del suo impegno sociale con i tossicodipendenti e i poveri.

A ribattere punto su punto alle accuse è però Onorato, che si è affidato agli avvocati Elena Coccia e Piergiuseppe Di Nola. I due avevano proposto a Battaglia un tentativo di conciliazione extra giudiziale, che è però naufragato il 18 luglio davanti al mediatore Valeria Galloppi. Battaglia si era detto disposto a rinunciare alla pretesa dei 40mila euro, ma non aveva acconsentito al mero cambio di nome della pagina con relativa sostituzione della foto. Voleva la chiusura della pagina.


Ma questo, a detta di Onorato, avrebbe danneggiato la sua attività di comunicazione perché la pagina conta la bellezza di 18mila iscritti, tutti fedeli di Napoli «in piena sintonia con l’arcivescovo, che non hanno mai espresso pareri negativi, ma solo espresso il diritto di critica». I legali di Onorato, infatti hanno tenuto il punto proprio su questo. Hanno convinto il Cavaliere a modificare il nome della pagina, che ora si chiama veritas vos liberat e offre in home page una foto di un Cristo pantocratore al posto dell’immagine dell’arcivescovo. Ma non hanno ceduto di un millimetro sulla chiusura. Così, Battaglia non ha dato il via libera a rimettere la querela e il giudice ha così disposto il processo che si terrà domani a Napoli.

Il punto su cui verterà la difesa di Onorato è sull’assenza di alcun danno da diffamazione: «Davvero sorprende – dicono i legali di Onorato – questa iniziativa giudiziaria e si fatica a ravvedere quale violazione sarebbe imputabile a Onorato. L’assenza di qualsivoglia danno è confermata dalla confusione in cui cade l’avversa azione (cioè Battagia ndr.) laddove argomenta la richiesta di risarcimento del lamentato danno quantificandolo addirittura in 40mila euro, richiamando precedenti giurisprudenziali formatisi sulla diversa fattispecie della diffamazione, mai entrata a far parte del presente giudizio». In poche parole: Battaglia sa di non essere stato diffamato, ma ha chiesto un risarcimento tipico di un danno da diffamazione, fanno notare i legali, con un linguaggio giuridico forbito e affettato che potrebbe essere tradotto con un più partenopeo ma mi faccia il piacere! Ne uscirebbe l’immagine di un vescovo definito il prete dei poveri, ma che si accanisce su un fedele, pensionato, mandandolo sul lastrico.

In più «la natura pubblica del personaggio determina un necessario affievolimento dei diritti della personalità» e così anche «l’utilizzo del nome e/o dell’immagine non può considerarsi di per sé lesivo della reputazione pubblica, laddove tale utilizzo non sia offensivo della dignità».

Deciderà domani il giudice. Nel frattempo, la misericordia tanto strombazzata può aspettare.


www.rai.it/programmi/report/inchie...1otMhdVZq0G5okY
Abbiate Cur(i)a di noi
PUNTATA DEL 17/12/2023

di Danilo Procaccianti
Collaborazione di Goffredo De Pascale
Immagini di Carlos Dias e Andrea Lilli
Montaggio e grafica di Monica Cesarani

Dopo un anno di ricerche la proprietà della chiesa di San Biagio ai Taffettanari resta ancora da definire.
Un anno di ricerche negli archivi non ha prodotto nulla: la proprietà della chiesa di San Biagio ai Taffettanari in pieno centro storico a Napoli resta ancora da definire; intanto una famiglia di pregiudicati dispone a suo piacimento del tetto della chiesa e della canonica, un edificio di quattro piani dove alcuni di loro hanno scontato anche i domiciliari. Eppure, qualcuno della Curia partenopea un contratto di locazione sembra averlo firmato con quella famiglia. Chi? E a quale titolo? Le difficoltà da parte della Curia nella gestione dell’immenso patrimonio artistico e architettonico non finiscono qui, una delle più evidenti è il balcone abusivo costruito decine di anni fa sulla facciata di un’altra chiesa cinquecentesca, quella di Sant’Arcangelo a Baiano. Inserito in una lista del Comune di 30mila interventi di abbattimento grazie alla tenacia della Soprintendenza, il balcone che deturpa il monumento è al numero 1340. Se si considera che la polizia municipale effettua una quarantina di abbattimenti l’anno, fra 33 anni lo scempio sarà rimosso. La Curia e il Comune si sono messi l’anima in pace? Il turismo culturale a Napoli è anche questo.

www.napolitoday.it/cronaca/chiesa-...uBRHfiJm4S3xBX4

21 dicembre 2023

Chiesa occupata, dopo il servizio di Report il prefetto nomina un commissario
Si occuperà della provvisoria gestione del patrimonio della Fabbriceria Opera Pia Chiesa San Biagio ai Taffettanari

Chiesa occupata, dopo il servizio di Report il prefetto nomina un commissario

Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha firmato il decreto di nomina del commissario per la provvisoria gestione del patrimonio della Fabbriceria Opera Pia Chiesa San Biagio ai Taffettanari.

La vicenda della antica chiesa nel cuore del centro storico partenopeo, la cui canonica risulta occupata abusivamente da anni dai componenti di una famiglia nota alle forze dell'ordine, è stata al centro di due inchieste della trasmissione di Rai 3 Report, l'ultima delle quali trasmessa domenica scorsa.

Due settimane fa, rispondendo a una interrogazione del deputato Francesco Emilio Borrelli (Avs), il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi aveva spiegato che i locali della canonica non risultano più di proprietà della Curia arcivescovile di Napoli, ma dell'Opera Pia, attualmente priva di amministratore: "In ogni caso, la Prefettura sta valutando la praticabilità di ogni possibile percorso per ripristinare al piu' presto condizioni di legalità", annunciava il responsabile del Viminale.

La nomina del commissario, si spiega dalla prefettura, avviene "in considerazione del fatto che l'Opera Pia, inattiva in quanto il suo organismo di amministrazione non opera da diversi anni, è impossibilitata a funzionare.

Sussistono inoltre motivi di urgente necessità connessi anche a profili di ordine pubblico, ivi comprese le attività per il rientro nel possesso dei beni della stessa".
view post Posted: 6/1/2024, 20:53 Stuprò ragazza in comunità. Fa ancora il prete don Lauro Costantini - La stanza del peccato
https://diocesi.latina.it/wd-annuario-pers...ostantini-1722/

Costantini Rev.do Lauro
Titolo:Rev.do
Nome:Lauro
Cognome:Costantini
Tipo:Presbitero diocesano
Data ordinazione:15-09-1970
Residenza:
view post Posted: 6/1/2024, 20:44 "Confesso le mie perversioni". Foto di prete nudo scuote la diocesi di Latina - La stanza del peccato
https://latinatu.it/ho-fatto-sesso-con-i-m...VYfDwJ9rK7d3sTI

“HO FATTO SESSO CON I MARITI DI CUI CELEBRAVO I MATRIMONI”, LA LETTERA FALSA DEL SACERDOTE PONTINO. DIOCESI APRE INDAGINE INTERNA
di Redazione
6 Gennaio 2024

La lettera falsa del sacerdote di Latina che si auto-accusa di aver fatto sesso con diversi uomini, con tanto di foto. Dietro la lettera, un possibile ricatto. A smentire la stessa Diocesi pontina

“Con dispiacere e amarezza abbiamo appreso della diffusione, in questi giorni, presso buona parte del clero di una lettera, con annesse alcune foto, attribuita falsamente a un prete della diocesi, il quale si accuserebbe di gravi comportamenti contrari alla morale e allo stile di vita proprio di un ministro ordinato.

Respingiamo con fermezza l’uso di lettere anonime che non hanno altro scopo che diffamare una persona e creare scalpore e scandalo tra i fedeli, lanciando accuse generiche e non portando nessuna prova. Poiché la circolazione della lettera rischia di creare confusione e di portare discredito nei confronti di un prete e della comunità ecclesiale, il vescovo Mariano Crociata ha disposto l’avvio di un’indagine previa in ambito canonico, a tutela dello stesso presbitero citato nella lettera, della serenità e del cammino di fede della comunità ecclesiale e, non ultimo, della verità”.

Nel contenuto della lettera si legge che il sacerdote si auto-accusa di essersi infilato nei letti di uomini, dopo aver celebrato i loro matrimoni. A corredo, immagini dell’uomo completamente nudo e sdraiato sul letto.

https://www.latinatoday.it/cronaca/latina-...qavnrW7V1ZCpSXw
06 gennaio 2024 18:35
La finta lettera di un prete che si accusa di perversioni
La missiva, accompagnata dalla foto del sacerdote, arrivate alle parrocchie della diocesi. Il portavoce del vescovo Crociata annuncia un'indagine in ambito canonico

Nella foto il vescovo di Latina Mariano Crociata

Una misteriosa e inquietante lettera è arrivata in questi giorni in alcune parrocchie della provincia di Latina, attribuita falsamente a un prete della diocesi che racconterebbe perversioni, rapporti sessuali e atti contrari ai doveri di un parroco. La missiva è accompagnata da una foto in cui comparirebbero anche foto del sacerdote stesso, tanto da far pensare a un ricatto a luci rosse. Tutto questo accade nel momento in cui la diocesi di Latina affronta lo scandalo del professore di religione arrestato perché accusato di violenza sessuale sui suoi studenti

La notizia della lettera ha cominciato a circolare in queste ore spingendo il vescovo Mariano Crociata a intervenire ufficialmente per mezzo del suo portavoce, annunciando l'avvio di un'indagine in ambito canonico. "Con dispiacere e amarezza abbiamo appreso della diffusione, in questi giorni, presso buona parte del clero, di una lettera, con annesse alcune foto, attribuita falsamente a un prete della diocesi, il quale si accuserebbe di gravi comportamenti contrari alla morale e allo stile di vita proprio di un ministro ordinato", si legge nella comunicazione. "Respingiamo con fermezza l’uso di lettere anonime che non hanno altro scopo che diffamare una persona e creare scalpore e scandalo tra i fedeli - continua ancora la nota - lanciando accuse generiche e non portando nessuna prova. Poiché la circolazione della lettera rischia di creare confusione e di portare discredito nei confronti di un prete e della comunità ecclesiale, il vescovo Mariano Crociata ha disposto l’avvio di un’indagine previa in ambito canonico, a tutela dello stesso presbitero citato nella lettera, della serenità e del cammino di fede della comunità ecclesiale e, non ultimo, della verità".
view post Posted: 6/1/2024, 16:18 "Confesso le mie perversioni". Foto di prete nudo scuote la diocesi di Latina - La stanza del peccato
https://roma.repubblica.it/cronaca/2024/01...tina-421821857/


Il vescovo di Latina

“Confesso le mie perversioni”. La finta lettera di un parroco riaccende lo scandalo degli abusi sessuali a Latina

di Clemente Pistilli

Dopo la scoperta di una rete di pedofili, la chiesa pontina alle prese con il ricatto a luci rosse a un prete
06 GENNAIO 2024
AGGIORNATO ALLE 12:22

«Ho tradito uomini, amanti, ragazzi, mogli, celebrando il sacro vincolo del matrimonio e poi infilandomi nei letti dei mariti». Parole pesantissime quelle contenute in una lettera che in questi giorni sta arrivando nelle parrocchie pontine. E ancor più pesanti le foto che la accompagnano: immagini di un sacerdote del capoluogo pontino nudo e sdraiato su un letto. Uno scandalo, l’ennesimo che investe la diocesi di Latina, e che appare legato alle indagini, in parte ancora in corso, su un diacono accusato di pedofilia, che gli inquirenti tra l’altro temono far parte di una vera e propria rete pedofila costruita tra associazioni cattoliche e case famiglia.


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L'arresto per abusi su minore del diacono di Latina Alessandro Frateschi: https://laici.forumcommunity.net/?t=62717151

Edited by pincopallino2 - 6/1/2024, 20:47
6189 replies since 18/12/2013