Laici Libertari Anticlericali Forum

Posts written by pincopallino1

view post Posted: 23/3/2024, 16:21 Ivrea. Uccidono 43enne in esorcismo islamico: 3 arresti - Islam e altre religioni
esorcismo-islamico-3-786278

https://lasentinella.gelocal.it/ivrea/cron...b0f84f2ad1be305


IL CASO
Salassa, uccidono un parente durante un esorcismo
Tre persone arrestate grazie alle indagini dei carabinieri della stazione di Cuorgnè

23 Marzo 2024
Aggiornato alle 14:52

SALASSA

Tre persone, tutte di origini marocchine, sono state arrestate per l’omicidio di un loro connazionale di 44 anni nel corso di un'assurda pratica di esorcismo.

Il 44enne è stato ucciso lo scorso 10 febbraio in un alloggio di Salassa ed era stato ritrovato da una equipe del 118 e dai carabinieri di Cuorgnè.


L'autopsia aveva svelato la natura della morte: soffocamento.

I carabinieri della stazione di Cuorgnè hanno fato vita ad una delicatissima indagine nel mondo musulmano e ieri, venerdì 22 marzo, sono scattati gli arresti poi convalidati dal gip.

Accusati dell'omicidio dell'uomo sono la moglie, lo zio e il fratello, tutti marocchini residenti a Salassa e Cuorgnè.

https://tg24.sky.it/cronaca/2024/03/23/tor...o-rito-islamico
Torino, morto durante un esorcismo con rito islamico: 3 fermi
CRONACA
23 mar 2024 - 15:30
I titoli di Sky Tg24 del 23 marzo, edizione delle 13
La causa della morte di un uomo di 43 anni a Salassa (Torino), non era, come si pensava, un'overdose di droga, ma il soffocamento durante un esorcismo con ritmo islamico. L'hanno accertato le indagini dei carabinieri della compagnia di Ivrea, che hanno fermato l'ex coniuge, il fratello e lo zio della vittima


La causa della morte di un uomo di 43 anni a Salassa (nel Torinese), non era, come si pensava, un'overdose di droga, ma il soffocamento durante un esorcismo con ritmo islamico. L'hanno accertato le indagini dei carabinieri della compagnia di Ivrea, che hanno fermato l'ex coniuge, il fratello e lo zio della vittima. La donna è agli arresti domiciliari, gli uomini sono in carcere. Le indagini hanno appurato che il 43enne era già dovuto ricorrere alle cure ospedaliere dopo un precedente rituale, guidato dallo zio. Vittima e fermati sono tutti di origine nordafricana.

I fatti
La sera del 10 febbraio scorso, i Carabinieri della Stazione di Cuorgnè erano intervenuti in una abitazione a seguito del decesso di un uomo per sospetta overdose. Le prime verifiche svolte dai militari avevano permesso di accertare che, nel mese precedente, il 43enne era stato sottoposto ad almeno due sedute di esorcismo con rito islamico, poiché ritenuto dai propri congiunti posseduto dai demoni. Inoltre, gli stessi accertamenti avevano confutato le dichiarazioni iniziali rese dai sospettati. L’esito dell’autopsia ha poi stabilito la causa del decesso dell'uomo ossia per soffocamento.
view post Posted: 22/3/2024, 10:46 Vendetta p.o.r.n.o. Prete gay bresciano sborsa 170.000 € - La stanza del peccato
www.giornaledibrescia.it/cronaca/r...arcere-yu6nt9ly

BRESCIA E HINTERLAND
22.03.2024
Ricatto hot al sacerdote, chiesti 9 anni di carcere
Pierpaolo Prati
Questa la condanna che ha chiesto la procura della Repubblica di Brescia per i tre giovani, di origini rom, accusati di estorsione e revenge porn ai danni di un sacerdote

Nove anni. Questa la condanna che ha chiesto la procura della Repubblica di Brescia per i tre giovani, di origini rom, accusati di estorsione e revenge porn ai danni di un sacerdote ultrasettantenne residente in città. Secondo la ricostruzione dell’accusa, che ha già ottenuto la condanna in abbreviato a 5 anni e 8 mesi e a 4 anni e 8 mesi di altri due componenti della banda che aveva messo nel mirino il religioso (nel frattempo evasi ed irreperibili), i giovani erano riusciti ad entrare in confidenza con lui, a conquistare la sua fiducia e a fargli credere di aver bisogno di assistenza. E il prete, che non aveva avvertito il rischio di finire al centro di una vicenda dolorosissima, ci aveva creduto.

Quei professionisti del raggiro gli chiesero ospitalità, una doccia per darsi una ripulita e un letto dove dormire. Si erano spogliati e, fingendo una forte irritazione nelle parti intime e la relativa necessità di cure per uno di loro, avevano spinto il don a toccarlo. Lo avevano fatto riprendendo con i telefonini la scena, per procurarsi materia del ricatto. La minaccia di diffondere quei video erano diventati ben presto il grimaldello con il quale incassare decine e decine di migliaia di euro. Un’estorsione in grande stile quella subita dal prete che arrivò a versare nelle mani dei cinque giovani, tutti tra i 20 e i 25 anni e tutti dimoranti a Bergamo, 170mila euro.

Per procurarsi il denaro il prete non esitò a chiedere prestiti in famiglia. «Mi spiegò che doveva ristrutturare la chiesa» disse il fratello del religioso in aula «in più tranches gli prestai poco meno di 80mila euro». Esasperato dai debiti il don confidò i suoi guai agli agenti della Polizia locale, chiamati in parrocchia con una scusa. Non riuscì a recuperare il denaro, ma se non altro si liberò dall’incubo.
view post Posted: 22/3/2024, 10:33 Circonvenzione d'incapace: al prete 300.000 €, casa e auto. Indagato don Diego Pierucci - Attualità
https://trcgiornale.it/circonvenzione-dinc...-dalla-procura/

prete

Circonvenzione d’incapace di una parrocchiana, sacerdote indagato dalla Procura
Di: Redazione TRCil: 22 Marzo 2024

E’ una notizia di quelle che lasciano il segno, quella riportata questa mattina dalla cronaca locale de “Il Messaggero”. Un parroco di Civitavecchia risulterebbe infatti iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di circonvenzione d’incapace per essersi approfittato del precario stato di salute di una parrocchiana alla quale avrebbe sottratto denaro, un appartamento e l’autovettura. Tutto avrebbe avuto inizio sette anni fa, quando le condizioni di salute della donna, un’anziana civitavecchiese, peggiorarono a causa dell’insorgere della demenza senile.


In quel momento, come avviene spesso in simili situazioni, i parenti avrebbero chiesto al Tribunale la nomina di un tutore che gestisse le proprietà della congiunta. All’udienza si sarebbe però presentato il sacerdote, il quale avrebbe sostenuto di essere lui, di fatto, il tutore della donna, molto presente in parrocchia e che nutriva grande fiducia nei suoi confronti. Il Tribunale non tenne conto minimamente delle affermazioni del prete e nominò un altro tutore, ma nell’arco di alcuni mesi sarebbero avvenute situazioni assolutamente particolari, come il prelevamento di consistenti somme di denaro, si parla complessivamente di quasi 300mila euro, dal conto corrente dell’anziana, tutte destinate al sacerdote. Qualche tempo dopo, lo stesso sacerdote risulta il destinatario della cessione di un appartamento di proprietà della donna per una somma che arriva da un conto che però risulta cointestato a entrambi, ovvero all’anziana e al prete. E non basta, perché poco tempo prima anche la macchina della donna, un’utilitaria, era diventata di proprietà del sacerdote attraverso una normale scrittura privata. Nel maggio dello scorso anno la donna muore, ma nel frattempo i parenti hanno presentato un esposto alla Magistratura che ha fatto partire l’indagine. Il legale del sacerdote, l’avvocato Alessandro Maruccio, afferma che il suo assistito è assolutamente tranquillo e certo di poter dimostrare la totale estraneità ai fatti che gli vengono contestati. Vedremo nelle prossime fasi dell’iter giudiziario quali potranno essere gli sviluppi definitivi della vicenda.

Edited by pincopallino1 - 27/3/2024, 15:04
view post Posted: 21/3/2024, 19:45 Vendetta p.o.r.n.o. Prete gay bresciano sborsa 170.000 € - La stanza del peccato
Con l'8 x 1000 avete fatto tanto per gli amanti del religioso 60enne

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https://www.quibrescia.it/processi/2024/03...carcere/690260/

Revenge porn al parroco, la procura chiede 9 anni di carcere
Cinque ragazzi iniziarono a ricattare il prete dopo che questo aveva avuto un rapporto sessuale con uno di loro, allora 22enne. La vittima del raggiro fu costretta a pagare mese dopo mese, fino ad arrivare a 170mila euro.

di Redazione - 21 Marzo 2024 - 16:37 Commenta Stampa Invia notizia 1 min
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Brescia. Prosegue il processo per il ricatto sessuale a un prete della città, giovedì mattina la Procura ha richiesto una condanna a 9 anni per i tre giovani accusati. I tre sono cittadini rumeni e si sono da tempo resi irreperibili, nell’autunno del 2020 iniziarono a ricattare il sacerdote 60enne insieme ad altri due soci.
Il parroco aveva avuto un rapporto sessuale con uno di loro, all’epoca 22enne. I giovani avrebbero minacciato di diffondere un video esplicito che ritraeva l’atto, nel quale il prete era chiaramente riconoscibile. La vittima del raggiro sarebbe stata costretta a versare soldi mese dopo mese in cambio del silenzio, fino ad arrivare a quasi 170mila euro. Disperato e indebitato, aveva deciso di rivolgersi alla polizia postale, che ha fatto scattare l’inchiesta per revenge porn. Le repliche e la sentenza sono previste per il 20 giugno.
Gli altri due imputati hanno scelto il rito abbreviato in cambio di uno sconto di un terzo della pena, per loro la condanna è stata a 5 anni e mezzo e a 4 anni e 8 mesi (il pm aveva chiesto 8 e 6 anni).
view post Posted: 21/3/2024, 19:19 Spretato il vescovo che stuprò il nipotino, 14 anni dopo la confessione - La stanza del peccato
www.ilmessaggero.it/vaticano/vesco...v-4lWXc0vaNRbQU

Il vescovo che abusò del nipote ridotto allo stato laicale, il caso di Roger Vangheluwe denunciato anche dal premier del Belgio
La vicenda era stata sollevata a più riprese dalle associazioni delle vittime della pedofilia, da alcuni sacerdoti e persino dal mondo della politica che chiedeva conto al Vaticano

di Franca Giansoldati
4 Minuti di Lettura
Giovedì 21 Marzo 2024, 16:22
Papa Francesco (finalmente) ha punito e ridotto allo stato laicale il vescovo belga Roger Vangheluwe, 87 anni, colpevole di abusi sessuali su minori. Un caso orribile che si trascinava da oltre dieci anni, quando affiorarono i crimini commessi su suo nipote quando era piccolo. In Belgio la vicenda era arcinota, sollevata a più riprese dalle associazioni delle vittime della pedofilia, da alcuni sacerdoti e persino dal mondo della politica che chiedeva conto al Vaticano del perché ci fosse tanta difficoltà a fare giustizia. Era intervenuto di recente anche il primo ministro belga Alexander De Croo. Prima lo ha fatto nel corso di una lunga riunione - lo scorso gennaio - con il nunzio apostolico, monsignor Franco Coppola e poi rendendo pubblici i temi sollevati durante quel colloquio. Il nunzio era stato ricevuto per organizzare il prossimo viaggio papale a Lovanio in occasione dei 600 anni dell'università cattolica belga. In un post su X il premier ha denunciato lo scandaloso ritardo. «Ho esortato ancora una volta il Vaticano a rimuovere il titolo del vescovo Roger Vangheluwe. Questo è importante per le vittime» aveva scritto il premier.

APPROFONDIMENTI
Oggi in una nota della nunziatura viene annunciato il provvedimento papale e la pena inflitta alvescovo emerito di Bruges, dimessosi dalla guida della diocesi nel 2010 dopo essere stato accusato di abusi .

Egli stesso aveva ammesso, in particolare, l'abuso su un nipote. «I reati a lui imputati erano tuttavia caduti in prescrizione» fa sapere Vatican News aggiungendo che nel corso degli ultimi mesi, sono emersi «nuovi elementi gravi» riguardanti la vicenda dell’ex presule.
Abusi, il caso del vescovo belga che molestò i nipoti: il Premier chiede perchè il Papa non lo riduce allo stato laicale?

Le indagini
Sotto la fortissima pressione dell'opinione pubblica e il clamore suscitato il Dicastero per la Dottrina della Fede ha così avviato il “riesame del caso”. In seguito alla nuova indagine, il Dicastero ha ascoltato la difesa del prelato e presentato tutta la documentazione al Papa proponendo la dimissione dallo stato clericale, in conformità all’articolo 26 delle norme Sacramentorum sanctitatis tutela, il motu proprio di Giovanni Paolo II entrato in vigore nel 2001 sui “delitti più gravi” riservati all’allora Congregazione per la Dottrina della Fede, aggiornato nel 2010 da Benedetto XVI e da Francesco nel 2021.

La notifica all’interessato è stata fatta ieri che ha chiesto di poter risiedere in un luogo di ritiro, senza più «alcun contatto con il mondo esterno, al fine di dedicarsi alla preghiera e alla penitenza». Nello stesso comunicato si legge che Papa Francesco «ribadisce la sua vicinanza alle vittime di abusi e il suo impegno affinché questo flagello sia sradicato dalla Chiesa».

Il caso
In questa vicenda compare anche il ruolo negativo dell'ex capo della Chiesa cattolica in Belgio, il cardinale grande elettore di Papa Francesco, Godfried Danneels (ora defunto) avrebbe cercato di impedire al nipote abusato di Vangheluwe di rendere pubblica la storia. IN pratica il porporato consigliò alla vittima di ritardare la dichiarazione pubblica almeno fino a quando lo zio vescovo che aveva abusato di lui si fosse ritirato. Il nipote registrò quel colloquio imbarazzante e lo affidò ai giornali del Belgio. Sul nastro, il cardinale diceva alla vittima: «Potrebbe essere meglio aspettare il prossimo anno, quando si dimetterà». E ancora. «Non so se ci sarà molto da guadagnare facendo molto rumore, né per te né per lui». L'allora portavoce della diocesi, Jurgen Mettepenningen all'epoca conferò che le trascrizioni erano corrette anche se quelle parole non significavano un insabbiamento.

La giustizia belga non poteva perseguire gli abusi sessuali perchè i reati nel frattempo sono andati in prescrizione. Resta in ogni caso inspiegabile l'atteggiamento del Vaticano di non procedere alla riduzione allo stato laicale come è già accaduto per altri casi eclatanti, per esempio quello dell'ex cardinale americano McCarrick. Intanto il Parlamento fiammingo, l'organo legislativo per la regione fiamminga del Belgio, nell'ottobre scorso ha istituito una commissione speciale d'inchiesta sugli abusi sessuali nella Chiesa, a seguito di una serie di documentari televisivi che hanno riacceso i fari anche sul caso Vangheluwe e sul perché il vescovo continui a mantenere il titolo di vescovo e a essere sacerdote.
view post Posted: 21/3/2024, 13:19 La Prima Comunione paradiso dei preti pedofili - La stanza del peccato
Confessare i bambini è spesso l'iniziazione alle molestie sessuali

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https://www.ilmessaggero.it/vaticano/confe...html?refresh_ce
«Basta confessare i bambini della prima comunione, evitare rischio di possibili abusi sessuali», lo studio della diocesi di Friburgo

di Franca Giansoldati

Mercoledì 20 Marzo 2024, 18:49
Anche le confessioni dei bambini non sono esenti dal rischio di potenziali abusi sessuali perché nel confessionale si potrebbero insinuare comportamenti manipolativi o legami ambigui. Si tratta di una riflessione choc che si sta facendo strada nelle comunità cattoliche tedesche al punto che nella diocesi di Friburgo, in Germania, una commissione incaricata di occuparsi degli abusi, ha fatto affiorare il problema, chiedendo di accantonate le confessioni sui più piccini, e posticipandole a una età più adulta. Secondo l'agenzia cattolica KNA lo studio della diocesi ha mostrato che l'amministrazione di quel sacramento ai bambini della prima comunione potrebbe essere un «punto di iniziazione per gli abusi sessuali", di conseguenza la raccomandazione della commissione è di abbandonarlo. Una misura prudenziale. A causa della stretta relazione tra bambino e il prete, la situazione che si viene a creare e potrebbe «aprire la possibilità di un comportamento manipolativo nei confronti di bambini e minori al punto da violarne i confini».


Gli esperti hanno chiesto che i bambini di 7 e 8 anni non siano più invitati alla loro prima confessione.

Molto più sensato, scrivono, aspettare che abbiano 15 o 16 anni. Le motivazioni sviluppate dagli psicologi fanno leva sul fatto che i piccoli a quell'età difficilmente hanno già chiara una visione consapevole della colpa e del peccato. L'arcidiocesi di Friburgo è stata così chiamata a correre ai ripari ed, eventualmente, provvedere a nuovi regolamenti.
Papa Francesco, all'incontro con i preti di Roma evocato anche il caso Rupnik, l'ex gesuita espulso dall'Ordine per abusi

La confessione o sacramento della penitenza, per la Chiesa, ha un enorme significato. Durante la confessione i credenti rivelano i propri errori ed esprimono il loro rimorso mentre il sacerdote assolve il credente dai peccati per conto di Dio. Il sacerdote è poi vincolato al segreto assoluto dal sigillo della confessione.

Papa Francesco ha spesso incoraggiato i preti ad essere indulgenti, misericordiosi e a perdonare tutto. «Per favore, fratelli, perdonate tutto, perdonate sempre, senza mettere il dito troppo nelle coscienze; lasciate che la gente dica le sue cose e voi ricevete quello come Gesù, con la carezza del vostro sguardo, con il silenzio della vostra comprensione. Per favore, il sacramento della confessione non è per torturare, ma è per dare pace. Perdonate tutto, come Dio perdonerà tutto a voi. Tutto, tutto, tutto».
view post Posted: 20/3/2024, 12:01 Allarme dei preti: "Attenti ai veggenti, miracoli a poco prezzo" - Mens sana in corpore sano
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Una locandina di Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio (1983). Lino Banfi e Johnny Dorelli

https://www.ilmattino.it/salerno/gallinaro...ti-8005316.html

Salerno, l'allarme dei sacerdoti: «Attenti ai veggenti, miracoli a poco prezzo»
Nel mirino dei preti di Sant'Eustachio il gruppo del Gallinaro e non solo: anche nella nostra comunità ci sono segnali di questo fenomeno, siamo preoccupati
I sacerdoti che hanno firmato la lettera
di Giuseppe Pecorelli


Mercoledì 20 Marzo 2024, 05:35 - Ultimo agg. : 09:42

«Veggenti: miracolo a poco prezzo». È il titolo di una lettera, distribuita e pubblicata anche sui social network, che la comunità sacerdotale e un diacono della parrocchia salernitana di Sant’Eustachio, nella zona orientale, rivolgono ai fedeli mettendoli in guardia dal partecipare a «incontri fuorvianti e lontani dalla Chiesa».


Il riferimento del parroco, don Nello Senatore, del vicario don Walter De Stefano, di don Pasquale Mastrangelo e don Roberto Faccenda, ai quali si aggiunge il diacono Giuseppe Criscuolo, è solo in parte al gruppo denominato Bambino Gesù di Gallinaro o Nuova Gerusalemme, sottoposto a scomunica canonica da parte di papa Francesco nel 2016 e citato esplicitamente nel testo. La comunità, che ha origine negli anni Settanta nella provincia di Frosinone, è attiva in altre zone d’Italia. Aderenti al gruppo sono presenti anche in provincia di Salerno: a Fisciano, Mercato San Severino e Castel San Giorgio. Sempre nel territorio diocesano di Salerno-Campagna-Acerno, ma in provincia di Avellino, a Montoro. E nel capoluogo dove, nelle ultime settimane, si sono moltiplicati manifesti di invito a partecipare ai pellegrinaggi al comune del frusinate. Ma, in realtà, il discorso dei sacerdoti di Sant’Eustachio è più ampio e va ben oltre il singolo gruppo.


L'addio di vescovo e parroci a don Paolo: «Era mite ma forte e sempre col sorriso»
«Avendo saputo – scrivono – che nelle nostre zone ci sono veggenti o presunti tali, ci corre obbligo di richiamare che i veggenti non possono autodichiararsi tali e devono essere riconosciuti direttamente dalla Chiesa».

Video
Sacerdoti e diaconi ricordano ai fedeli i segni premonitori per la veggenza: partecipazione alla vita eucaristica, coinvolgimento nella comunità parrocchiale, gratuità del servizio, vivere la comunione con la Chiesa attendendone le decisioni, farsi guidare spiritualmente da un sacerdote, vivere in maniera riservata e silenziosa senza farsi pubblicità, non coinvolgere persone creando circoli privati, avere la consapevolezza di essere servi e non padroni di se stessi o degli altri, non approfittare dell’ignoranza di alcuni. «Ci è giunta voce – scrive don Senatore con i confratelli – che anche nella nostra comunità ci sono segnali di questo fenomeno che coinvolgono anche chi frequenta la parrocchia. Siamo fortemente preoccupati».


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«I presunti seguaci – dicono ancora – abbiano la consapevolezza che frequentare veggenti, non riconosciuti tali dalla Chiesa, comporta gravi rischi fino ad autoescludersi dalla comunione della Chiesa. Chi segue i veggenti o partecipa a pellegrinaggi o a incontri da loro organizzati deve assolutamente e indispensabilmente consultare un sacerdote o il parroco. Noi, avendo saputo che le nostre zone o quelle limitrofe, pullulano di queste pseudo esperienze, raccomandiamo alla comunità parrocchiale di evitare la partecipazione e, ove persistesse il coinvolgimento, noi sacerdoti della comunità saremo costretti a richiamare personalmente».

I sacerdoti parlano anche dei «segni che denotano la partecipazione di persone a gruppi di veggenti»: dall’«isolazionismo» alla «presunzione di conoscere i progetti di Dio», dal «ritenersi eletti da Dio» alla «superbia di non accettare le indicazioni dei sacerdoti». Sulla base di queste considerazioni l’esortazione e l’ammonimento a non frequentare più veggenti o gruppi vari, a scoraggiare chi intendesse farlo «in modo deciso e inoppugnabile», ad accostarsi al sacramento della confessione senza omettere la partecipazione a tali gruppi o il rapporto con i veggenti. Un richiamo pastorale, anche per chi fosse solo a conoscenza di tali situazioni senza riferirne, che è reso ancora più forte perché pubblicato nei giorni che precedono la Settimana Santa e la Pasqua.

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view post Posted: 19/3/2024, 21:43 Rivisondoli. Don Cardenas, sotto cocaina, si schianta sulle barriere di protezione - Attualità
www.lapiazzadiscanno.it/news/2024/marzo/prete15.asp

PRETE POSITIVO ALLA COCAINA, FACCIA A FACCIA CON IL VESCOVO
Un lungo e duro faccia a faccia tra il vescovo Michele Fusco e Don Daniel Cardenas, il parroco di Rivisondoli risultato positivo alla cocaina dopo un incidente stradale, si è tenuto questa mattina nella sede sulmonese del Vescovado di piazza Tresca. Accompagnato dall’altro sacerdote colombiano Don Juan De Dios Vanessa Gallego, il parroco di Rivisondoli avrebbe manifestato al vescovo tutto il suo dispiacere per il “rumore mediatico” che si è acceso attorno alla vicenda che lo vede coinvolto. Da ambienti ecclesiali è emerso che da circa due anni il vescovo Fusco era a conoscenza della situazione di disagio personale in cui viveva Don Daniel. E nonostante ciò, tutto sarebbe rimasto sotto il tappeto, anzi dalla diocesi sarebbero stati assunti provvedimenti che avrebbero peggiorato la situazione come quello di togliere il sussidio a Don Daniel e di trasferirlo nella piccola parrocchia della Badia, frazione di Sulmona considerata dal prete come una dura punizione. Insomma il sacerdote si aspettava dal vescovo comprensione e aiuto che non ci sarebbero stati. Al termine dell’incontro con il pastore diocesano i due sacerdoti sarebbero usciti da una porta secondaria per poi riprendere la strada verso L’Aquila dove Don Daniel sarebbe ospite proprio del sacerdote suo connazionale.
view post Posted: 18/3/2024, 09:28 Rivisondoli. Don Cardenas, sotto cocaina, si schianta sulle barriere di protezione - Attualità
www.reteabruzzo.com/2024/03/18/per...i-parrocchiani/

PERDONO CHI MI HA MANDATO VIA, IL SALUTO DI DON DANIEL AI PARROCCHIANI
18 Marzo 2024

«Un ringraziamento a tutti, soprattutto alle persone più umili e vicine a Gesù. Vi assicuro che vi ho seguito come un padre, come un fratello, come un comune mortale. Siete tutti nel mio cuore», scrive don Daniel, «il paese del presepe vivente mi porterà lontano come i Magi, come la stella polare. Anche il fedele più lontano ho imparato ad amarlo come un dono di Dio”. Inizia così la lettera di saluto di don Daniel Cardenas, il sacerdote risultato positivo alla cocaina, alla comunità di Rivisondoli dove è stato parroco fino allo scorso sabato quando, il vescovo di Sulmona Michele Fusco, lo ha sospeso temporaneamente dal sacerdozio, in attesa di sviluppi sul fronte delle indagini.

“Ricordate che dovete amare il prete, mandato da Gesù. lo l’ho fatto con voi e mi avete dato tanta forza», aggiunge il sacerdote, non senza nascondere il dispiacere di abbandonare la comunità. Ora è il momento di passare la fiaccola a un altro confratello. Sostenetelo, rispettatelo e portatelo nel cuore», e rivolgendosi alla Madonna afferma: «Mi hai dato tanta forza e coraggio nei momenti di solitudine, di incomprensioni e soprattutto di azioni di ingiustizia. Ciao Rivisondoli. Vi auguro tanta felicità. Sarete sempre nel mio cuore. Ho perdonato tutto e tutti coloro che volevano che partissi semplicemente per informazioni poco obiettive. Non fa nulla. Addio cara comunità».

Il sacerdote da ieri si è spostato a Roseto degli Abruzzi dove trascorrerà i prossimi giorni, fino a scegliere una comunità religiosa per affrontare il periodo di riflessione, come deciso dal vescovo che gli ha vietato di risiedere a Rivisondoli. Cio per tutelare l’immagine della Chiesa, del sacerdote stesso e per ripristinare un clima di serenità. Tutto è iniziato domenica scorsa quando don Daniel ha perso il controllo della sua Toyota andando a sbattere contro il guard rail.

Gli esami fatti nell’ospedale di Sulmona avevano fatto emergere la positività alla cocaina. Per questo la polizia lo aveva denunciato, ritirandogli la patente di guida. Il suo avvocato, Gerardo Marrocco, ha riferito che il prete non aveva assunto volontariamente la sostanza ma potrebbe averla ingerita per errore.

Per questo procura e polizia stanno indagando per verificare i fatti. Ma non è tutto. Sulla vita di don Daniel si aprono anche altri scenari. Il sacerdote, nel Venerdì Santo del 2023, avrebbe subito un’aggressione fisica all’interno della chiesa.

Picchiato con un bastone alle gambe, era stato costretto a ricorrere alle cure ospedaliere. Inoltre, in passato, era stata aperta un’indagine sulle lettere minatorie che aveva ricevuto da un gruppo di fedeli.
view post Posted: 18/3/2024, 09:04 La misteriosa fuga di don Piccolin da Falcade (BL) - Attualità
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https://www.corriereadriatico.it/attualita...zo-8002172.html

Stress da lavoro, il prete lascia la parrocchia: i fedeli non trovano più a messa don Andrea Piccolin
Lo strano caso a Falcade (Belluno)

di Dario Fontanive

Lunedì 18 Marzo 2024, 08:17 - Ultimo aggiornamento: 08:37

FALCADE (BELLUNO) - I fedeli vanno a messa, ma il loro parroco non c’è più: ha preso un periodo sabbatico. Un fulmine a ciel sereno per i parrocchiani delle località bellunesi di Falcade e Caviola (in comune di Falcade) che ieri si sono trovati un altro sacerdote, don Davide Fiocco, che ha dato la comunicazione: «Carissimi, don Andrea Piccolin ha concordato con il vescovo monsignor Renato Marangoni un periodo sabbatico lontano dagli impegni pastorali. Rispettiamo questa volontà con delicatezza e sensibilità. Preghiamo per lui e speriamo in una sua rapida ripresa».

APPROFONDIMENTI
La notizia ha fatto subito il giro delle due comunità cristiane in quanto nessuno si era accorto di nulla: non aveva compreso il periodo difficile che stava attraversando don Piccolin, classe 1971.

Lui stesso contattato al telefono non vuole parlarne e mantiene il massimo riserbo sulle ragioni dell’allontanamento a tempo indefinito. Tra le ipotesi che circolano in paese c’è quella di un periodo difficile probabilmente dovuto anche allo stress del suo mandato, non sempre facile nella conduzione di due parrocchie che complessivamente conta duemila fedeli, che però poi nelle stagioni turistiche si moltiplicano. «Il problema del grande impegno per i preti di montagna c'è ed è innegabile - fa sapere don Davide Fiocco - siamo sempre meno e con il turismo c'è ancora più da fare».

IL LAVORO
Un parroco dinamico don Andrea Piccolin, 53enne, che aveva ricevuto l’incarico delle due parrocchie nel 2019. Appena arrivato a Falcade aveva riunito in un unico giornale i due bollettini parrocchiali, che si era dato da fare per cercare i fondi per dei lavori urgenti della chiesa di San Sebastiano a Falcade Alto, iniziativa questa che aveva visto anche il sorgere di un apposito comitato di parrocchiani di Falcade Alto e non solo, che si erano dati da fare con iniziative atte a raccogliere una parte di proventi da destinarli a questi lavori. Dunque un parroco che non sta mai fermo ed amato dai suoi parrocchiani: dopo la partenza da Falcade di don Sandro Gabrieli e da quella di Caviola di don Bruno De Lazzer e la decisione inevitabile del vescovo della diocesi di Belluno Feltre, Renato Marangoni, di affidare a don Piccolin entrambe le parrocchie, per l’ormai scarsità di preti che ha a disposizione.


IL SOSTITUTO
Comunque il vescovo Marangoni non ha lasciato scoperte queste due parrocchie tanto che ieri come sostituto di don Andrea Piccolin per le varie funzioni religiose del mattino, con la messa per l’assemblea del gruppo Ana Caviola - Cime d’Auta nella chiesa parrocchiale di Cav ola si è presentato don Davide Fiocco, direttore del Centro Papa Luciani di Santa Giustina.


UN FARDELLO IMPEGNATIVO
Non è da sottovalutare il fardello sempre più impegnativo che i parroci stanno affrontando nello svolgimento del suo mandato spirituale nel reggere più parrocchie magari distanti una dall’altra su strade di montagna e allo stesso tempo tenere la contabilità anche di queste con il disbrigo della burocrazia. E quindi non c’è da stupirsi se purtroppo anche i parroci, che sono uomini, con i sovraccarico di responsabilità che si trovano a portare avanti possano avere dei momenti in cui sia necessario staccare la spina per riprendere fiato, come è successo a don Andrea. Ora le due comunità di Falcade e Caviola attendono con trepidazione la nomina del vescovo Marangoni del sostituto temporaneo.



view post Posted: 18/3/2024, 07:53 Prostituzione. Arrestato don Saverio Calabrese. Traffico dall'est Europa - La stanza del peccato
www.diocesi.taranto.it/parrocchie_taranto/
PARROCCHIA S. MARIA DEL GALESO
Eretta l’11 Febbraio 1960 da S.E. Mons. G.Motolese

Piazza Sant’Eugenio da Mazenod s.n – 74123 Taranto
Tel. 0994721196 Fax 0994729224
E-mail: [email protected] Sito web: www.santamariadelgaleso.it

PARROCO: Sac. Salvatore MAGAZZINO ( 1 settembre 2017)
VICARIO PARROCCHIALE: Sac. Saverio CALABRESE (1 settembre 2019)

https://www.crispianonline.com/wp/2023/08/...patronale-2023/
CRISPIANO – FESTA PATRONALE 2023
3 Agosto 2023
Alle ore 18,00 santa Messa presieduta da don Saverio Calabrese, vicario parrocchiale della parrocchia Santa Maria del Galeso in Taranto, al termine della quale avrà luogo la tradizionale consegna delle chiavi della città alla celeste patrona da parte del sindaco Luca Lopomo e la suggestiva, partecipatissima processione dell’immagine della Madonna della neve per le vie del centro abitato vestite a festa.
view post Posted: 16/3/2024, 22:09 Rivisondoli. Don Cardenas, sotto cocaina, si schianta sulle barriere di protezione - Attualità
https://gazzettadimantova.gelocal.it/itali...scovo-14151710/
Prete positivo alla cocaina, arriva la sospensione del vescovo
'Provvedimento temporaneo per tutelare la sua buona fama'

16 Marzo 2024 alle 17:55

SULMONA, 16 MAR - Il vescovo di Sulmona-Valva, monsignor Michele Fusco, ha sospeso dall'esercizio del ministero sacerdotale don Daniel Cardenas, sacerdote risultato positivo alla cocaina domenica scorsa dopo un incidente sulla statale. "Per tutelare la buona fama di don Daniel Arturo Cardenas, per verificare la fondatezza delle informazioni pubblicate sulla stampa e per il bene della Comunità parrocchiale di Rivisondoli e della Chiesa Diocesana, don Daniel è sospeso temporaneamente dal servizio del ministero sacerdotale dal 16 marzo 2024", fa sapere il vescovo diocesano, mons. Michele Fusco. Il sacerdote ieri si era difeso tramite il suo legale, Gerardo Marrocco, sostenendo di non aver mai assunto volontariamente la sostanza stupefacente ma di averla ingerita per errore. Oggi il provvedimento del vescovo. (ANSA).
view post Posted: 16/3/2024, 08:38 Rivisondoli. Don Cardenas, sotto cocaina, si schianta sulle barriere di protezione - Attualità
www.corriereadriatico.it/attualita...is-7998560.html

Positivo alla cocaina, don Daniel ricompare alla Via Crucis: «Non ho assunto droga»
Don Daniel con il suo avvocato

di Sonia Paglia

Sabato 16 Marzo 2024, 07:21
È tornato nella sua parrocchia di Rivisondoli, per celebrare la via crucis, don Daniel Arturo Cardenas, il sacerdote colombiano risultato positivo alla cocaina, dopo un incidente stradale, avvenuto sulla statale 17, a Pratola Peligna. «No ai processi di piazza. Stiamo tornando nel medioevo» ha detto il suo difensore, l’avvocato Gerardo Marrocco del Foro di Santa Maria Capua Vetere, che ha accompagnato il sacerdote nel corso della celebrazione religiosa. Alquanto sorpresi i fedeli, che non avevano più notizie di lui, da qualche giorno, dopo il ricovero per accertamenti in una clinica abruzzese.

Don Daniel è apparso molto provato, per il rumore che si creato intorno alla vicenda. «Sono tornato nella mia casa e non vado più via. Sono contento di essere tornato in questa comunità. Festeggeremo insieme la Santa Pasqua» ha dichiarato. Marrocco, al termine della funzione, ha voluto sottolineare che i medici del pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona hanno trovato il sacerdote lucido e vigile dopo l’incidente, negando categoricamente che don Daniel abbia assunto volontariamente sostanze stupefacenti.

«Il mio assistito ha rappresentato di non aver mai assunto volontariamente sostanze stupefacenti – continua l’avvocato. - La cocaina non può essere assunta solo con la cosiddetta sniffata.


Se poi per errore l’ha ingerita è un’altra questione. Lo difenderò a spada tratta, anche e soprattutto perché è un uomo di culto». Il sindaco di Rivisondoli, Giancarlo Iarussi, ha chiesto al vescovo di Sulmona-Valva, Michele Fusco, una guida alternativa e stabile per i fedeli. Nello stesso tempo, ha manifestato il suo disappunto per essere stato rimosso come amministratore del gruppo WhatsApp dove erano presenti il Vescovo e il prete. Il sacerdote in passato sarebbe stato vittima di minacce e aggressioni verbali e fisiche, avvenute all’interno di una chiesa, tanto da richiedere le cure mediche. Le indagini sono ancora in corso, con la scientifica che sta esaminando le perizie calligrafiche relative a lettere minatorie.

Edited by pincopallino1 - 16/3/2024, 08:59
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