Laici Libertari Anticlericali Forum

Posts written by GalileoGalilei

view post Posted: 8/2/2022, 22:28 Gela. Don Vincenzo Iannì a processo per abusi su minore disagiata. - La stanza del peccato
Si intrufola in famiglia per capirne la fiducia

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www.quotidianodigela.it/avrebbe-te...d-un-sacerdote/

Avrebbe tentato di adescare una minore, giovane sentita: accuse ad un sacerdote
Di Rosario Cauchi -8 Febbraio 2022
Gela. L’accusa è pesante, avrebbe infatti tentato di adescare una minorenne, che frequentava, insieme alla sua famiglia, una parrocchia della città. Ci sono anche intercettazioni telefoniche, analizzate e trascritte da un perito, nominato dal giudice Miriam D’Amore. A processo, c’è un sacerdote, che fino a pochi anni fa ha svolto il suo servizio, proprio in una chiesa cittadina. Fu la ragazza, ancora oggi minorenne, a denunciare i fatti. E’ stata sentita, questa mattina, a porte chiuse. Dalle indagini, sarebbe emerso che il parroco ebbe contatti inizialmente con la famiglia della ragazza, anche per ottenere un supporto nella sua attività parrocchiale. Dopo qualche tempo, però, le richieste si sarebbero fatte sempre più insistenti, concentrate sulla giovane, fino a presunti approcci diretti, sempre respinti.


Durante l’udienza odierna, dai banchi della difesa è stata sollevata un’eccezione, relativa al decreto che ha disposto il giudizio. E’ stata accertata una causa di nullità, che in sostanza fa ritornare gli atti ai pm, che quindi dovranno nuovamente procedere.

Edited by pincopallino2 - 2/8/2023, 14:54
view post Posted: 8/1/2022, 06:33 La chiesa cattolica in Islanda - Storia e Controstoria
Tra conversioni forzate e pedofilia

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La cattedrale (incompiuta) di Reykjavík, nell'aspetto reale (e non nei progetti in cui è spesso raffigurata).


https://it.m.wikipedia.org/wiki/Chiesa_cattolica_in_Islanda

Storia Modifica
La prima presenza cristiana sull'isola risale all'epoca della colonizzazione, durante il IX ed il X secolo. Eremiti cristiani, probabilmente irlandesi, accompagnarono i primi coloni Vichinghi, ma questa presenza non lasciò tracce significative. Ben più importanti invece furono le pressioni politiche dei re norvegesi, in particolare di Olaf I (995-1000), supportate dalla presenza di missionari norvegesi e tedeschi. Evidenti tensioni tra i sostenitori delle religioni tradizionali nordiche e i fedeli della nuova religione, accanto alle pressioni norvegesi, spinsero il parlamento islandese, l'Althing, a votare il 24 giugno dell'anno 999 (o 1000) l'accettazione della religione cristiana come religione lecita ammessa sull'isola. Il paganesimo continuò a sopravvivere in Islanda per altri decenni, per poi scomparire completamente. Tutti questi avvenimenti sono stati descritti nell'Íslendingabók del prete islandese Ari Þorgilsson.

Nel 1056 fu eretta la prima diocesi islandese, quella di Skálholt, mentre è del 1106 la fondazione della diocesi di Hólar. Primo vescovo islandese fu Ísleifur Gissurarson, che istituì a Skálholt una importante scuola, alla quale si formarono la maggior parte delle personalità ecclesiastiche. Dal 1152 le diocesi islandesi entrarono a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Nidaros.

Fu soprattutto dall'Islanda che partirono missionari per l'evangelizzazione della Groenlandia e fu per iniziativa del clero islandese che venne eretta agli inizi del XII secolo la diocesi di Garðar.

Tra i vescovi islandesi si ricorda in modo particolare Þorlákur Þórhallsson († 1193), noto come Torlaco, riconosciuto come santo dall'Althing nel 1198 e che papa Giovanni Paolo II nel 1984 ha elevato a santo patrono dell'Islanda. Nel suo magistero e nella sua azione rafforzò la disciplina ecclesiastica, combatté con energia la simonia e il concubinato dei presbiteri, l'interferenza delle autorità laiche negli affari ecclesiastici e nelle nomine dei vescovi, difese l'indissolubilità del matrimonio.

Nel XVI secolo la chiesa islandese fu coinvolta dalla Riforma protestante, che alla fine, in forza del principio cuius regio, eius religio, si impose nel Paese per imposizione dall'alto. Infatti il re danese Cristiano III, sotto la cui autorità dipendeva l'Islanda, impose nell'isola, come in tutti i suoi domini, la religione luterana come nuova religione di Stato. L'ultimo vescovo di Skálholt, Ögmundur Pálsson morì di morte naturale nel 1541. Il vescovo Jón Arason di Hólar, invece, si oppose strenuamente diventando l'ultimo baluardo del cattolicesimo e insieme difensore del nazionalismo islandese contro i soprusi dell'occupante danese. Una spedizione voluta da Cristiano III lo catturò con i suoi figli[2] e lo giustiziò il 7 novembre 1550.

Da questo momento il cattolicesimo scomparve dall'isola. Si ritiene che nella prima metà del XIX secolo nessun cattolico viveva nel Paese. Nel 1857 e 1858, rispettivamente, giunsero in Islanda due missionari cattolici, Bernard Bernard e Jean-Baptiste Baudoin, appartenenti alla prefettura apostolica del Polo Nord, che fondarono la prima missione cattolica nel Paese. La nuova costituzione islandese del 1874 garantiva la libertà di culto, e questo permise la ricostituzione del cattolicesimo. Il 12 giugno 1923 la Santa Sede istituì la prefettura apostolica d'Islanda, affidata ai missionari Monfortani; essa fu elevata al rango di vicariato apostolico il 6 giugno 1929; infine, il 18 ottobre 1968 fu eretta la diocesi di Reykjavík, che oggi (aprile 2021) comprende otto parrocchie in tutta l'isola.

Momento storico importante per la piccola comunità cattolica islandese fu la visita pastorale di papa Giovanni Paolo II il 3 e 4 giugno 1989.

https://it.m.wikipedia.org/wiki/%C3...%C3%B3k

Oltre al prologo e ad una breve genealogia finale, l'Íslendingabók è suddiviso in dieci brevi capitoli. Eccone un veloce resoconto:

Prologo Modifica
1. Nascita dell'Islanda Modifica
L'Islanda viene fondata al tempo di Harald I di Norvegia da immigranti provenienti dalla Norvegia. Il primo colonizzatore, Ingólfur Arnarson, arrivò dove oggi sorge Reykjavík. Ari riferisce che alcuni monaci irlandesi, i papar, che si erano stabiliti precedentemente in Islanda, l'abbandonarono per non vivere al fianco di una popolazione di religione pagana.

2. Eredità delle leggi norvegesi Modifica
Quando l'Islanda era ormai un ampio insediamento un uomo di nome Ulfljótr portò con sé dalla Norvegia le prime leggi. Un altro individuo, Grímr Zoccolo di capra, esplorò tutta l'Islanda prima che gli alþingi (ossia le assemblee generali di tutti gli uomini liberi) potessero insediarsi. Il testo di Ari non è molto chiaro in questo punto. Presumibilmente, Grímr esplorò tutta la regione per trovare un buon punto d'incontro.

3. Insediamento degli Alþingi Modifica
Gli alþingi si stabilirono a Þingvellir, che diventò una proprietà pubblica. Dopo 60 anni, la colonizzazione dell'Islanda fu completa. Ulfljótr diventò il primo legislatore.

4. Scelta del calendario Modifica
I più sapienti uomini d'Islanda notarono che il calendario stava lentamente perdendo la sincronia con le stagioni. Il problema stava nel fatto che il calendario in uso aveva 52 settimane all'anno, solo 364 giorni. Anche se la gente arrivò alla conclusione che mancava almeno un giorno nel calendario, i saggi furono riluttanti ad usare un anno che non conteneva un numero intero di settimane. Un uomo chiamato Þorsteinn surtr trovò allora un'ingegnosa soluzione: un'intera settimana doveva essere aggiunta una volta ogni 7 anni. La proposta venne tramutata in legge dall'assemblea.

5. Divisione dell'Islanda in quadranti giuridici Modifica
Il fatto di non avere un'assemblea giudiziaria locale ad hoc diventa un grosso problema, c'è un gran bisogno di una standardizzazione. Un uomo chiamato Þórðr gellir descrive agli alþingi le sue recenti difficoltà nel proseguire un certo caso in un'assemblea locale. Suggerisce quindi che il paese venga diviso in quadranti giudiziari, ognuno dei quali contenente tre assemblee. Ogni quadrante, quindi, avrebbe dovuto contenere una speciale assemblea per gli appelli. La mozione passa con l'emendamento che il quadrante nord debba avere quattro assemblee, in quanto gli abitanti della regione non si sarebbero accontentati di averne solo tre.

6. Scoperta e insediamento della Groenlandia Modifica
La Groenlandia venne scoperta da islandesi nel 985. Erik il Rosso diede alla regione questo nome (Groen=verde, land=terra; quindi "Terra verdeggiante") per incoraggiare la gente a emigrarvi. Gli emigranti del nord trovarono resti di abitazioni umane risalenti ad epoche precedenti, e dedussero che la gente che viveva lì era imparentata con gli skrælingjar del Vinland.

7. Conversione dell'Islanda al Cristianesimo Modifica
Il re Olaf I di Norvegia invia il prete missionario Þangbrandr in Islanda per convertire gli abitanti al Cristianesimo. Costui ottiene alcuni successi nel battezzare i capitribù ma incontra anche molte opposizioni, e finisce per uccidere due o tre uomini che hanno composto una poesia licenziosa su di lui. Torna in Norvegia dopo un anno o due con una litania di lamentele, e confida al re di nutrire una speranza molto esigua di poter convertire gli abitanti islandesi. Il re, furioso nell'udire queste notizie, pianifica di uccidere o comunque recare danno a tutti gli islandesi residenti in Norvegia. Due dei capitribù precedentemente convertiti da Þangbrandr incontrano il re e chiedono il loro aiuto nel convertire il paese.

Nell'estate del 999 o 1000 il problema della religione raggiunge il punto di crisi con gli alþingi. La fazione cristiana e la fazione opposta non vogliono condividere le stesse leggi, e i cristiani scelgono un nuovo legislatore per loro stessi, Hallr á Síðu. L'uomo riesce a raggiungere un accordo con Þorgeirr Ljósvetningagoði, il legislatore della fazione opposta: Þorgeirr troverà un compromesso accettabile per tutti.

Þorgeirr torna al suo accampamento, e rimane sotto una pelle per tutto il giorno e la notte. Il giorno dopo pronuncia un discorso a Lögberg, in cui afferma che l'unico modo per mantenere la pace nel paese sia avere le stesse leggi ed una stessa religione.

(IS)
«Þat mon verða satt, es vér slítum í sundr lögin, at vér monum slíta ok friðinn.»

(IT)
«Sarà dimostrazione del vero che se non condividiamo le stesse leggi, non condivideremo nemmeno la pace»

(Þorgeirr Ljósvetningagoði)
Prima di pronunciare il compromesso, Þorgeirr si accordò con Hallr á Síðuper per convincere i presenti ad impegnarsi per accordarsi riguardo ad una nuova legislatura comune per tutto il paese. Þorgeirr decreta quindi che chiunque non sia battezzato venga convertito al Cristianesimo. Tre concessioni vengono fatte ai pagani:

Le vecchie leggi riguardo all'aborto dei neonati rimangono in forza;
Le vecchie leggi riguardo al consumo di carne di cavallo rimangono in forza;
Si possono eseguire sacrifici pagani in privato.
Alcuni anni dopo queste concessioni furono abolite.

https://unitalianoinislanda.com/2020/10/31...-islanda/?amp=1

La Chiesa Cattolica in Islanda
Roberto Luigi Pagani Roberto Luigi Pagani
1 anno fa


[Disclaimer: il seguente articolo non è animato da alcun intento apologetico o di propaganda. Mi occupo di storia e a volte la storia viene raccontata in modo impreciso o distorto. Correggere questi errori non significa schierarsi. È un dato di fatto che il ruolo della Chiesa Cattolica islandese venga spesso sminuito o distorto a fini propagandistici. Restituire un’immagine più conforme a quella che emerge dalle fonti storiche non equivale parteggiare per la Chiesa, ma per la realtà storica passata e presente]

Il Cristianesimo, nella sua confessione cattolica, è diventato la religione ufficiale d’Islanda nell’anno 1000 (o nel 999). Non essendo la conversione l’oggetto di questo articolo, non scenderò nei particolari (a dire il vero estremamente appassionanti) delle vicende, ma voglio lo stesso menzionare un paio di dati per dissipare alcune concezioni erronee su questo evento:

Viene spesso detto che il Cristianesimo fu introdotto per le pressioni esercitate dal re norvegese. In parte è vero, ma non immaginatevi un monarca rinascimentale cattolico che impone una conversione forzata a una tribù aborigena innocente e indifesa che non ha scelta se non convertirsi o morire: nel Medioevo la Chiesa era l’unica istituzione che aveva conservato l’apparato amministrativo dell’impero romano, e i re germanici non avevano scelta se non affidarsi in qualche misura a questo sistema capillare di controllo dei territori. Anche per questo la lotta per il controllo delle nomine ecclesiastiche e gli scontri tra chiesa e poteri secolari si è protratta a lungo nei secoli; controllare la chiesa significava poter avere controllo dell’amministrazione pubblica e della riscossione delle tasse. Il re norvegese sperava sicuramente di facilitare la sua intromissione nella politica islandese attraverso la Chiesa, ma le fonti raccontano primariamente di islandesi convertiti che desideravano osservare leggi coerenti con la loro nuova religione. Per evitare di creare motivi di guerre civili causate dalla coesistenza di due sistemi legali (cosa che creò non pochi problemi, ad esempio, nell’Italia longobarda, dove il diritto germanico si affiancava a quello romano), si decise che la religione ufficiale sarebbe stata quella cristiana.
Le fonti dicono che furono permesse delle dispense per praticare in segreto i riti pagani. Questo porta alcuni a dedurre che l’Islanda avesse soltanto un Cristianesimo di facciata e che gli Islandesi facessero solo finta di essere cristiani. In realtà le dispense durarono solo pochi anni, come testimoniato dalle fonti stesse che vengono citate in modo incompleto per sostenere la tesi del Cristianesimo di facciata.
A volte si sostiene la tesi del Cristianesimo di facciata per il pio desiderio di vendere l’Islanda come una terra magica dove il paganesimo è sopravvissuto in gran segreto e starebbe risorgendo in tempi recenti; per questo si citano “prove” come il fatto che i preti tenessero delle concubine (come se in Italia questo non fosse mai successo…mai sentito parlare di papa Alessandro VI Borgia?), oppure che i capi locali controllavano le chiese: questo è vero, ma solo per i primi due secoli, quando la chiesa era giovane. Poi, grazie al lavoro di islandesissimi vescovi, la chiesa ha raggiunto una sua autonomia ed è diventata l’istituzione più potente in Islanda.
Il culto Cristiano fu molto sentito nel medioevo islandese: si parla sempre dei due testi principali (l’Edda poetica e l’Edda in prosa) che hanno preservato la maggior parte delle informazioni in nostro possesso sulla mitologia germanica, ma non si parla della più abbondante produzioni agiografica! Le saghe medievali islandesi che hanno protagonisti i santi sono numerosissime e appassionanti ed epiche quanto quelle che narrano le vicende di personaggi autoctoni. Leggendo le gesta dei vescovi islandesi o dei santi stranieri, è più facile immaginarsi dei Gandalf che fanno magie, piuttosto che dei moderni preti che conferiscono benedizioni. Gli islandesi, poi, si recavano spesso in pellegrinaggio nei luoghi santi (Bari era una metà privilegiata), ed è sopravvissuta una sorta di guida turistica per pellegrini scritta da un abate islandese.
Prima della riforma luterana imposta dal re danese, ultimata nel 1550, i due vescovi islandesi erano di fatto i governanti del Paese.
La propaganda anti-cattolica che, a seguito della Riforma luterana, è diventata molto prominente nella cultura islandese dei secoli successivi, ha oscurato per lungo tempo il peso culturale della Chiesa nel Medioevo islandese. Soltanto in tempi recenti gli studiosi hanno rivelato come i monasteri fossero i maggiori centri di cultura del Paese (sembra ridicolo, per chi conosce il Medioevo europeo, pensare che potesse essere altrimenti, ma la propaganda protestante ha cercato di sminuire il ruolo del cattolicesimo nello sviluppo della cultura islandese). La dissoluzione dei monasteri e l’imposizione del luteranesimo ha significato la distruzione del sistema di assistenzialismo, il che ha portato a tempi più duri per i poveri e i destituiti. Per la giornata di Ognissanti, i capi islandesi erano tenuti a devolvere ai poveri l’equivalente di un pasto dei loro sottoposti, e le donazioni venivano distribuite dalla Chiesa durante assembramenti dei poveri nei vari distretti.

Il cattolicesimo fu ufficialmente proibito dal 1550, anno della decapitazione dell’ultimo vescovo cattolico, Jón Arason, che – in una modalità, se vogliamo, schizofrenica – viene considerato un eroe dell’indipendenza islandese ante-litteram. Dico schizofrenica perché trovo assurdo che un Paese che è stato per anni sotto una pesante propaganda anti-cattolica abbia eletto come suo eroe un cattolico decapitato da stranieri protestanti che volevano imporre il loro dominio in Islanda e confiscare le proprietà della Chiesa cattolica islandese!

La Riforma non ha cancellato ogni traccia del lungo periodo cattolico: molte giornate del calendario sono ancora chiamate con il nome del santo al quale sono dedicate, anche se il luteranesimo, tendenzialmente, non ammette il culto dei santi. Ad esempio, l’otto dicembre è detto Maríumessa, mentre il primo di novembre è detto Allraheilagramessa, “Messa di tutti i santi”.

Nell’Ottocento fu ripristinata la libertà di culto, e iniziarono ad arrivare i primi missionari cattolici, che acquistarono la proprietà di Landakot all’epoca vicino al “paesino” di Reykjavík, oggi in pieno centro. Nel 1929, sullo stesso sito, fu ultimata la costruzione della cattedrale di Cristo Re, Dómkirkja Kristi konungs, eccezion fatta per il tetto a punta del campanile, che non è mai stato ultimato.

Non sono mancati gli scandali, in particolare legati all’abuso dei bambini nella scuola legata alla cattedrale da parte di un prete di origine olandese, Ágúst George e una insegnante di origine tedesca, Margrét Müller, che hanno abusato sessualmente di almeno nove studenti tra il 1954 e il 1990. La chiesa ha cercato di insabbiare la vicenda prima che esplodesse lo scandalo, nel 2011.

Nel 1968 è stata creata la diocesi di Reykjavík, mentre nel 2017 è stato costruito il monastero francescano di Kollaleira, nei fiordi orientali, e ordini di suore esistono a Reykjavík e a Stykkishólmur, sulla penisola di Snæfellsnes.

Il cattolicesimo è la seconda religione più praticata d’Islanda, e conta più di 14.000 iscritti, anche se il numero reale, secondo le autorità, potrebbe aggirarsi intorno ai 30.000. Ogni giorno, la cattedrale offre la messa in islandese, mentre la domenica vengono celebrate quattro messe in lingue diverse: islandese, polacco, inglese e – talvolta – spagnolo. Prima del Coronavirus, la chiesa era regolarmente stipata, con molte persone costrette a restare in piedi (cosa ormai rara in molte parrocchie italiane!). In Islanda ci si può registrare ad un credo religioso per devolvervi automaticamente una parte delle proprie tasse. Se non si sceglie alcun credo, le tasse restano allo stato. Esistono diverse parrocchie cattoliche in tutto il Paese: Ásbrú, Stykkishólmur, Ísafjörður, á Akureyri, á Dalvík, á Egilsstaðir, á Reyðarfjörður e Höfn.

Noto spesso, quando si parla di cattolicesimo in Islanda, che sussiste una sorta di pungente urgenza nel sottolineare un dato, di per sé verissimo, ovvero che la maggior parte di questi cattolici sono in realtà stranieri provenienti da Paesi a maggioranza cattolica, in particolare Polonia, Lituania e Filippine. È abbastanza ovvio, in molti casi, che questo serve a suggerire indirettamente che il cattolicesimo non è qualcosa di islandese, come se ci fosse urgenza di proteggere una certa immagine. Limitarsi a dire che i cattolici sono soprattutto immigrati, però, nasconde alcune realtà eclatanti e degne di nota che è interessante menzionare: a parte il fatto che gli islandesi sono stati cattolici per cinque secoli e mezzo, oltre ad alcuni islandesi “DOC” convertiti, come il premio Nobel Halldór Laxness, due professori su sei nella facoltà di teologia sono convertiti alla confessione cattolica. Uno di questi è il preside di facoltà, mentre l’altro è il figlio di un ex-vescovo luterano d’Islanda. I membri della facoltà di teologia hanno il compito di educare i preti luterani per la Chiesa di Stato, nonché di partecipare alle elezioni del vescovo d’Islanda. Questo ha fatto aggrottare alcune sopracciglia, ed è sicuramente qualcosa di interessante, che fa capire come non si possa liquidare la diffusione del cattolicesimo in Islanda come un semplice influsso dalla Polonia o dalle Filippine.

Il vescovo cattolico attuale è un frate cappuccino di origini slovacche, Davíð Tencer, e la diocesi che amministra non fa parte di alcuna arcidiocesi, a differenza delle diocesi islandesi medievali (che erano suffraganee dell’arcidiocesi di Niðarós/Trondheim), ma è soggetta direttamente alla Sante Sede.

È un fatto abbastanza ovvio a chiunque dedichi i suoi studi al medioevo islandese, come il Cristianesimo abbia avuto un peso infinitamente maggiore di qualsiasi altro influsso sullo sviluppo della cultura di questo Paese dall’inizio del secondo millennio. Le famose saghe, incluse quelle ambientate nel periodo pagano, mostrano profondi influssi della morale e della cultura cristiana, essendo state composte almeno duecento anni dopo la conversione, e anche la famosa Edda di Snorri, risente del milieu culturale Cristiano in cui si muoveva il suo autore.

Tutto ciò non deve però deludere o infastidire (come spesso, tristemente, succede). Riconoscere il background Cristiano di questo materiale non significa permettere al Cristianesimo di appropriarsene. Così come il Cristianesimo non si è mai premurato di appropriarsi del canone veterotestamentario cercando di negarne le origini ebraiche, i neopagani di oggi che cercano in questo materiale islandese una sorta di “canone” religioso non dovrebbero sentirsi in dovere di negarne gli elementi cristiani. Ciò non significa scendere a patti con una religione che non ci piace, né tantomeno convertircisi! Io stesso, devo ammettere, sono arrivato in questo campo di studi con pregiudizi errati sui vichinghi e sul mondo nordico pagano, e ammetto anche che è stato un trauma scoprire quante falsità avevo appreso o dedotto leggendo materiale di dubbia autorevolezza su internet. Quello che ho scoperto, però, non è un’arida realtà noiosa assimilabile al tedio che associavo al partecipare forzatamente alle messe e ascoltare prediche poco interessanti quando ero ragazzino, ma un mondo dinamico, interconnesso, internazionale ed estremamente appassionante. Ho scoperto, come accennavo prima, che le vicende dei vescovi medievali sono ben lontane dall’essere meri racconti di missioni diplomatiche noiose, ma assumono spesso i connotati di epiche eroiche. Lo dico sempre agli studenti e a chi mi avvicina per consigli sugli studi del medioevo nordico: abbandonate i pregiudizi e le antipatie che avete acquisito per il Cristianesimo di oggi, non soltanto perché non potete evitarlo se volete studiare il medioevo europeo, ma anche perché il mondo Cristiano medievale è qualcosa di magico e avvincente, che è un peccato non godersi per via di nostri pregiudizi.

Edited by pincopallino2 - 8/1/2022, 09:40
view post Posted: 9/12/2021, 04:41 Pedopornografia. Condannato in appello don De Blasio: 3 anni e mezzo - La stanza del peccato
www.ottopagine.it/bn/cronaca/27644...-contanti.shtml

Don Nicola, annullato anche il secondo sequestro dei 170mila euro in contanti
La decisione del Riesame
martedì 7 dicembre 2021 alle 13.05
don nicola annullato anche il secondo sequestro dei 170mila euro in contanti

di Enzo Spiezia
Benevento.
Il sostituto procuratore Marilia Capitanio aveva insistito per la conferma del provvedimento, ritenendo non credibile, perchè non giustificata, la versione dell'indagato, mentre la difesa, rappresentata dagli avvocati Massimiliano Cornacchione, Vincenzo Sguera è Alessandro Cefalo, dopo aver evidenziato l'assenza di un reato che come presupposto giustificasse l'ipotesi di ricettazione, ne avevano sollecitato l'annullamento.

I loro argomenti sono stati accolti dal Riesame (presidente Rotili, a latere Monaco e Nuzzo), che ha nuovamente cassato il 'sequestro bis' dei 170mila euro trovati nell'abitazione di don Nicola De Blasio, ex parroco di San Modesto e direttore della Caritas, agli arresti domiciliari dallo scorso 3 novembre per detenzione di materiale pedopornografico, e poi in carcere anche per una ipotesi di condivisione su una chat, a febbraio, dello stesso materiale.

Lo steso esito era stato registrato già alcune settimane fa, quando il Riesame, in una composizione diversa, aveva annullato il primo sequestro del denaro. Gli ulteriori 'sigilli' erano stati apposti dalla guardia di finanza su ordine del gip Gelsomina Palmieri, al quale don Nicola, durante la convalida dell'arresto operato dalla polizia postale il 3 novembre, al termine di una perquisizione decisa dalla Procura di Torino, aveva fornito la sua versione sulla provenienza dei soldi, sostenendo che circa 80mila euro erano relativi alle offerte per i lavori di ristrutturazione della chiesa, mentre il resto erano risparmi lasciati dai genitori.

Giovedì sarà invece il Riesame di Napoli ad occuparsi del ricorso contro l'ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip del Tribunale partenopeo nei confronti del prete.
view post Posted: 10/11/2021, 12:31 Italia spretata. L'8,3% dei preti è straniero, spariti gli under 30 - Attualità
https://www.romasette.it/seminaristi-in-it...-e-quanti-sono/

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Seminaristi in Italia: chi sono e quanti sono
I numeri della Chiesa di domani, rilevati dall’Ufficio Cei per la pastorale delle vocazioni, mostrano una realtà in linea con il calo degli ultimi 50 anni

Di Agenzia Sir pubblicato il 2 Novembre 2021

Nella foto, alcuni seminaristi al Pontificio Seminario Romano Maggiore
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Sono 1.804 i seminaristi diocesani che vivono nei 120 Seminari maggiori d’Italia. La maggior parte di loro si trova in Lombardia con 266 unità (15% del totale) e nel Lazio con 230 (13%), mentre la Basilicata e l’Umbria sono le regioni con la numerosità assoluta più bassa, facendo registrare rispettivamente 26 seminaristi (1,4%) e 12 (0,7%). Un quadro che tuttavia cambia se si rapporta il numero dei seminaristi agli abitanti del territorio. In questa classifica, infatti, a primeggiare sono due regioni del Sud: la Calabria con 29 seminaristi e la Basilicata con 23 seminaristi ogni 500mila abitanti. In ultima posizione, l’Umbria con 7 seminaristi diocesani. I numeri, rilevati dall’Ufficio nazionale per la pastorale della vocazioni della Cei tramite un poderoso lavoro di raccolta e analisi dei dati che ha coinvolto tutti i Seminari italiani, mostrano una realtà in linea con il calo degli ultimi cinquant’anni. Secondo le statistiche dell’Annuario pontificio, infatti, nell’arco di mezzo secolo le nuove vocazioni in forza alla Chiesa cattolica sono diminuite di oltre il 60%, passando dalle 6.337 del 1970 alle 2.103 del 2019. E soltanto nei dieci anni che vanno dal 2009 al 2019, la flessione in Italia dei seminaristi diocesani è di circa il 28%.

Una diminuzione che non può essere semplicemente ricondotta all’inverno demografico, se è vero che il decremento della popolazione maschile di età compresa tra i 18 e i 40 anni nello stesso periodo è stato pari al 18%. «Se mancano le “vocazioni” non è un problema sociologico, o non soltanto. Somiglia più al sintomo di una malattia della quale trovare una cura. Chiudersi, difendersi, scansare ogni prova, immunizzarsi contro la vita non sono sicuramente orizzonti nei quali può fiorire la vita – e la vocazione – che ha bisogno di aprirsi, entrare in contatto, affrontare le sfide, correre alcuni rischi. L’Italia è da evangelizzare come è da evangelizzare il cuore di ciascuno, sempre», osserva don Michele Gianola, sottosegretario della Cei e direttore dell’Ufficio.

L’età media dei giovani che frequentano i Seminari maggiori è pari a 28,3 anni. Il maggior numero di seminaristi (43,3%) ha un’età compresa tra i 26 e i 35 anni con differenze territoriali evidenti: nel Nord Est il 50% appartiene a questa fascia d’età ma la percentuale cala man mano che si scende al Centro (43,5%) e al Sud (39,2%). La generazione più giovane – quella tra i 19 e i 25 anni – è rappresentata da 4 seminaristi su 10 (il 42,2% del totale) e, anche in questo caso, lungo lo Stivale appaiono differenze piuttosto evidenti: al Sud il 47,3% ha meno di 25 anni, al Centro il 35,5% e nel Nord Est il 37,7%. Un seminarista su dieci (13,6%) ha più di 36 anni. Persiste la tendenza a provenire da famiglie con più figli: un solo seminarista su dieci è figlio unico, il 44,3% ha un fratello o una sorella, un quarto ne ha due (25,4%) e uno su dieci ne ha tre (10,8%). La stragrande maggioranza dei seminaristi ha frequentato le scuole superiori in una struttura statale (l’87,4%) e uno su dieci (il 12,6%) in una struttura paritaria. Tra i percorsi formativi offerti il 28,1% ha compiuto studi umanistici-classici, il 26,9% scientifici e il 23,2% si è diplomato in istituti tecnici. Solo uno su dieci (il 10,8%) ha fatto studi professionali. Un panorama notevolmente cambiato rispetto a qualche decennio fa, quando la quasi totalità dei candidati al sacerdozio era in possesso della maturità classica. Quasi la metà dei seminaristi (il 45,9%), inoltre, ha frequentato l’università con indirizzi molto variegati e poco meno (43,3%) ha lavorato.

«La vocazione è un’opera artigianale che ha bisogno dell’apporto di molti per fiorire. Non riguarda solo i tempi più dedicati al discernimento – spiega don Gianola -, come il Seminario ma intreccia il lavoro di molte mani. Più o meno consapevolmente, infatti, ogni cura, ogni azione educativa, ogni passo compiuto insieme nella crescita e nello sviluppo di una vita contribuisce al formarsi della persona. Tutti i luoghi possono così diventare spazi nei quali prendersi cura della vocazione, gli uni degli altri, prendersi cura della persona, intessere quel dialogo di stima e di ascolto che è terreno fecondo per la semina del Vangelo».

A livello di provenienza geografica, il 10% dei seminaristi proviene da altre parti del mondo e la metà di essi frequenta un Seminario del Centro Italia. L’Africa è il continente maggiormente rappresentato: oltre un terzo dei seminaristi stranieri (38,5%) proviene da queste terre, in particolare da Madagascar, Nigeria, Camerun e Costa d’Avorio. Dal continente europeo proviene circa uno straniero su cinque, in particolare da Polonia, Albania, Romania e Croazia. «La composizione sempre più multiforme dei nostri Seminari e dei futuri presbitéri impone una riflessione su una proposta educativa capace di discernere e valorizzare la ricchezza che la numerosità delle vie percorse per arrivare ad una scelta vocazionale porta con sé. Chi raggiunge il Seminario – conclude don Gianola – porta con sé la propria storia fatta di potenzialità e di limiti, di fecondità e di ferite. Tutto questo, che è la vita, non può non essere preso in considerazione perché è in essa che si può riconoscere – tramite opportuno discernimento – la “stoffa da prete”, la “materia” che la Chiesa chiede di discernere a tutto il percorso formativo. Assumere uno sguardo vocazionale non significa vedere “preti e suore” dappertutto ma saper intuire, in ogni contesto, i possibili inviti che lo Spirito ha seminato nel cuore degli adolescenti e dei giovani e affiancare i propri passi ai loro perché nell’ascolto della Parola possano anch’essi riconoscerli». (Riccardo Benotti)

2 novembre 2021
view post Posted: 3/11/2021, 21:19 Abusi su 12enne, 8 anni a don Graziano. Sequestrati 220.000 € - La stanza del peccato
www.irpinianews.it/abusi-sessuali-prete-avellino-riesame/

Abusi sessuali, il prete indagato andrà al Riesame?
3 Novembre 2021
La difesa del prete 50enne di San Potito (Avellino), arrestato con l’accusa di abusi sessuali su un ragazzino di 13 anni, dovrà ora decidere se ricorrere al Riesame. Al momento, infatti, il giudice per le indagini preliminari non ha revocato l’arresto in carcere al quale è stato sottoposto il religioso. L’inchiesta è scattata dopo la denuncia del ragazzo, assistito dagli avvocati Giovanni Falci e Sergio Maria Manzione, che ha raccontato dei presunti abusi subiti mentre era ospite presso una cooperativa gestita dal prete.
view post Posted: 2/11/2021, 11:57 "La Chiesa è un club sadomaso; Wojtyla assassino". Assolto Oliviero Toscani. - Attualità
Vilipendio della religione cattolica: i preti si sentono diffamati per le loro pratiche estreme.

"La Chiesa è un club sadomaso". Assolto Oliviero Toscani.


Celebre foto di Oliviero Toscani

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca...8274ac_amp.html

IL PROCESSO
2 novembre 2021 - 07:55
Oliviero Toscani e la chiesa: «Sembra un club sadomaso». Assolto per vilipendio della religione cattolica
di Luigi Ferrarella

La I Corte d’Appello penale di Milano ha assolto, ribaltando la condanna di primo grado, il fotografo Oliviero Toscani dall’accusa di vilipendio della religione cattolica, per la quale il Tribunale gli aveva invece inflitto una multa di 4 mila euro. Nella trasmissione radiofonica «La Zanzara» del 2 maggio 2014 su Radio 24, interpellato dai conduttori Giuseppe Cruciani e David Parenzo sulla pedofilia nella Chiesa, Toscani aveva immaginato di essere un marziano atterrato in una chiesa e, in questa chiave, si era lanciato in paradossi sull’iconografia religiosa: «Vedi uno inchiodato alla croce, un altare con bambini nudi che volano… Poi quell’altro sanguinante... la Chiesa sembra un club sadomaso». E aveva poi lamentato che «Papa Bergoglio dice cose banali», e che «fanno santo Wojtyla che era contro il preservativo in Africa, un assassino».

Edited by GalileoGalilei - 2/11/2021, 14:31
view post Posted: 26/10/2021, 14:41 Abusi su 12enne, 8 anni a don Graziano. Sequestrati 220.000 € - La stanza del peccato
E' nato nel 1966 ed è stato ordinato prete nel 1996.

www.facebook.com/groups/230349847293/posts/10152051942357294
Livio Graziano
Sabato 28 Giugno 2014 alla Locanda Mensile di Preghiera alla Regina della Pace pregheremo insieme per il 18 anniversario della mia ordinazione sacerdotale. Chiedo la vs. presenza. Grazie.
La celebrazione si svolgerà alle 15.30 presso la Chiesa N. Signora del S. Cuore.

www.facebook.com/photo?fbid=235299...et=t.1093791173
Lavadera Margherita
27 Dicembre 2018 ·
— con Livio Graziano.
Commenti

Filomena Messina
È vivo ancora? Peccato
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www.facebook.com/photo/?fbid=10205...et=t.1093791173
Luigi Scotto Di Santolo
29 Febbraio 2016 ·
Quella che nella sua Commedia Dante definiva “il mezzo del cammin di nostra vita” pare essere oggi per te arrivato. Tu però non hai una selva oscura da superare, ma una strada ricca di persone che ti vogliono bene e che sono felici di festeggiare con te questo giorno. Tanti auguri per i tuoi 50 anni.
— con Salvatore Pugliese Clara Costabile e altre 7 persone
.
Commenti


Auguri padre Livio Graziano
2

Edited by GalileoGalilei - 26/10/2021, 18:16
view post Posted: 7/10/2021, 21:27 I vestiti donati alla Caritas rivenduti sulle bancarelle. A processo i trafficanti - Attualità
https://www.lanuovasardegna.it/regione/201...ento-1.17890905

Truffa alla Caritas via al dibattimento

CAGLIARI. Si è aperto con l'esame in aula del commissario del Nucleo investigativo del Corpo Forestale Ugo Calledda il dibattimento pubblico davanti ai giudici della seconda sezione penale del...
03 Ottobre 2019

CAGLIARI. Si è aperto con l'esame in aula del commissario del Nucleo investigativo del Corpo Forestale Ugo Calledda il dibattimento pubblico davanti ai giudici della seconda sezione penale del tribunale, che dovranno stabilire se vi sia stata una truffa ai danni della Caritas basata sui vestiti nuovi e usati che venivano raccolti dalla associazione per destinarli ai poveri, ma che invece sarebbero in buona parte finiti nelle bancarelle di Napoli. Davanti al collegio presieduto dal giudice Giovanni Massidda, il capo degli investigatori che aveva coordinato le indagini ha risposto alle domande del pm Guido Pani, ricostruendo i vari passaggi dell’inchiesta nata tre anni fa da un esposto anonimo. Il meccanismo organizzato dai rappresentanti dell’Eurofrip consisteva in due fasi: nella prima venivano presi contatti con i comuni per ottenere l’incarico di raccogliere per conto della Caritas gli indumenti. Il passo successivo, stando alle accuse, era la spedizione della merce a Napoli e altre destinazioni. Coinvolti nel giudizio il referente dei servizi di approvvigionamento della Caritas Andrea Nicolotti di Cagliari, i titolari di Eurofrip Giampiero Cesarini e la moglie Rosa Contiello e l'imprenditore Guido Afflitto, titolare di Sarda recupero tessili con sede a Monastir. L'accusa contesta, a vario titolo e con diversi livelli di responsabilità, il traffico illegale di rifiuti e il concorso nella truffa ai danni della Caritas. Il processo proseguirà il 29 novembre.
view post Posted: 4/10/2021, 11:15 Prof di religione ex seminarista indagato per botte, carezze e insulti ai bimbi: "somaro, caprone, asino" - Attualità
Trasferito da Lecco a Monza. Francesco Cannavacciuolo stava per diventare prete a Caserta

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www.ilgiorno.it/lecco/cronaca/maes...menti-1.6459526
Home Lecco Cronaca Insulti, Botte E Maltrattamenti...
Pubblicato il 8 giugno 2021
Insulti, botte e maltrattamenti ai bimbi delle elementari: maestro di religione nei guai
Gli episodi sarebbero avvenuti in due scuole della provincia di Lecco. L'uomo è processo per violenza privata, il giudice chiede indagini per maltrattamenti

Avrebbe offeso e in qualche caso percosso i piccoli allievi di due scuole primarie. Sono le accuse rivolte a un giovane maestro di religione delle scuole elementari che dovrà affrontare per questo un processo. Lo riporta un'agenzia Ansa.

Un maestro di religione, un trentenne della provincia di Caserta, è finito sotto processo in Tribunale a Lecco per violenza privata, in relazione a una serie di contestazioni risalenti al 2017, quando insegnava nelle scuole primarie di Dervio ed Esino Lario in provincia di Lecco.

Oggi il processo sarebbe dovuto entrare nel vivo ma il giudice ha sospeso l'udienza, si è ritirato in camera di consiglio e ha deciso di rinviare gli atti alla Procura dopo aver cambiato e aggravato l'accusa in quella di maltrattamenti, che ora dovrà essere vagliata anzitutto dal Giudice delle udienze preliminari. Il maestro era finito sotto accusa per una serie di episodi, riferiti dai piccoli alunni, relativi a presunte offese e percosse agli stessi allievi in un clima descritto come di paura e sopraffazione.


www.ilgiorno.it/lecco/cronaca/inse...menti-1.6459666

8 giugno 2021
Il caso Esino Lario: "L'insegnante di Religione era l’incubo degli alunni"
Lecco, colpo di scena durante il processo per violenza privata. Il giudice Manzi ha rinviato gli atti alla Procura affinché si indaghi per l’ipotesi di maltrattamenti

di ANGELO PANZERI
Articolo Insulti, botte e maltrattamenti ai bimbi delle elementari: maestro di religione nei guai

Esino Lario (Lecco), 9 giugno 2021 - La posizione dell’ex insegnante di Religione delle elementari di Esino Lario e Dervio si aggrava. Ieri il giudice monocratico, Enrico Manzi, ha rinviato in Procura gli atti del processo a carico di Francesco Cannavacciuolo, 30 anni, originario di Caserta, che nel 2017 avrebbe commesso reati su bambini che frequentavano la prima elementare nei due paesi. È finito a processo con l’accusa di violenza privata nei confronti degli alunni. Ora, con la decisione del giudice Manzi, l’ipotesi di reato è maltrattamenti. Nell’udienza di ieri sono stati sentiti alcuni genitori che hanno raccontato quanto accaduto nell’anno scolastico 2016/2017.

"Ad un certo punto - ha spiegato una mamma all’incalzare delle domande del pm Mattia Mascaro - mio figlio non voleva parlare dell’insegnante di Religione e un giorno si è messo a piangere per quanto accadeva in classe". Un altro genitore ha spiegato di aver esonerato il figlio dal frequentare l’ora di Religione, altri invece hanno preso carta e penna e segnalato i casi al dirigente scolastico e ai carabinieri, che hanno iniziato le indagini. Secondo quanto ricostruito l’insegnante, che venne allontanato dalla scuola, avrebbe prima accarezzato i bambini, quindi tirato loro capelli e orecchie, infine li avrebbe costretti a raccogliere gli astucci e i diari da lui gettati per terra. Altri episodi che figurano nel lungo elenco: durante le ore di lezione l’insegnante di Religione avrebbe chiesto ad una alunna di dare uno schiaffo alla sua compagna di banco, colpevole di aver avuto un comportamento irrispettoso, bloccando alla bimba presa di mira le braccia così da impedirle di coprirsi il volto con le mani, inoltre avrebbe stretto le sue mani sulle spalle di alcuni alunni provocando loro dolore e, da ultimo, avrebbe intimorito gli alunni minacciandoli di note e voti bassi.


"Quel docente – ha aggiunto un’altra mamma – era un incubo per mio figlio che si è visto più volte insultare come somaro, caprone e asino". C’è anche un presunto episodio di accarezzamenti – ricostruito ieri da un altro teste – nei confronti di un paio di bambini. Tutti gli episodi dovranno essere provati, ma il colpo di scena è arrivato ieri, quando il giudice Manzi ha sospeso l’udienza e rinviato gli atti alla Procura chiedendo di indagare per il reato di maltrattamenti. Al termine delle indagini sarà fissata l’udienza preliminare per discutere sul rinvio a giudizio dell’ex insegnante di Religione.

www.booksprintedizioni.it/autore/francesco-cannavacciuolo
Autore: Francesco Cannavacciuolo

Nato a Caserta (CE) il 24/10/1990. Ha studiato presso l’Istituto Tecnico Commerciale “Terra di lavoro” in Caserta, conseguendo il diploma di Ragioniere e Perito commerciale. Ha iniziato gli studi filosofici e teologici presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sez. “S. Tommaso d’Aquino” in Napoli, conseguendo la Laurea in Sacra Teologia. Ha svolto il tirocinio didattico presso il Liceo Scientifico Statale “Armando Diaz” in Caserta. Ha ricevuto l’idoneità per l’insegnamento dall’Arcidiocesi di Milano. Ha insegnato lingua e letteratura italiana, storia e religione cattolica presso l’Istituto Odontotecnico e Aeronautico “A. Volta” in Lecco. Attualmente è docente di Religione Cattolica presso il Liceo Artistico Statale “Nanni Valentini” della Villa Reale di Monza e presso l’Istituto Professionale Statale Alberghiero “Adriano Olivetti” sempre nella Città di Monza.

www.mbnews.it/2021/04/liceo-artist...ini-iscrizioni/
Monza, aumentano del 10% gli iscritti al liceo artistico Nanni Valentini
21 Aprile 2021

Aule ridipinte, biblioteca rinnovata, soffitti ripristinati e murales nuovi in fase di progettazione. Il Liceo Artistico Nanni Valentini di Monza per il prossimo mese di settembre si prepara ad accogliere i, tanti, nuovi iscritti che hanno fatto registrare un più 10% rispetto agli anni scorsi.

“Un risultato importante che ci porterà ad aggiungere una sezione in più- ha spiegato Francesco Cannavacciuolo, responsabile dell’Orientamento del Liceo Nanni Valentini-. Saranno infatti 12 le nuove prime che a settembre inizieranno il percorso formativo nel nostro Liceo. Si tratta di una conferma del grande lavoro di orientamento che da anni stiamo facendo insieme a una commissione di studenti puntando l’attenzione verso i ragazzi delle seconde medie. Abbiamo notato infatti che coinvolgendo questa fascia di età riusciamo a instaurare quel percorso di conoscenza che rende la scelta della scuola superiore più consapevole. In particolare i laboratori cui prendono parte, appunto, le seconde medie, sono tenuti proprio dai nostri studenti dell’ultimo anno.

Per quanto riguarda invece il triennio, siamo riusciti ad accogliere tutte le richieste degli alunni del biennio precedente relativamente alla scelta di indirizzo. Anche in questo caso siamo soddisfatti perchè siamo riusciti a garantire ai nostri studenti il percorso formativo desiderato e scelto con consapevolezza sulla base delle prospettive e delle peculiarità del singolo alunno”.

Sono 1200 in totale i ragazzi che attualmente frequentano il liceo artistico statale monzese situato in Villa Reale nel quale lavorano circa 140 insegnanti. Gran parte degli ex alunni prosegue il percorso scolastico in Università e negli ultimi tempi sono anche aumentate le ammissioni al Politecnico.

da sinistra: Federico Giuberti (Coordinatore Commissione studentesca per l’Orientamento); Dott.ssa Elisabetta Biraghi (Dirigente scolastico); Prof. Francesco Cannavacciuolo (Referente per l’Orientamento).

“La soddisfazione per questo aumento di iscritti è sicuramente tanta e premia il nostro lavoro e l’attenzione che diamo ai ragazzi e anche alle famiglie- ha commentato Cannavacciuolo-. Non trascuriamo infatti alcun aspetto, nemmeno quello economico. Con un contributo di 190 euro all’anno gli studenti hanno assicurata la fornitura di tutto il materiale utile per poter fare i laboratori (fogli, colori, stampe ecc.). Si tratta di un aiuto concreto nel sostentamento di spese molto costose che altrimenti graverebbero di pareccho sulle tasche delle famiglie dei nostri studenti”.

Grande attenzione è stata data anche alla conservazione della struttura. “Abbiamo ultimato gran parte dei lavori di sistemazione della scuola con il rinnovo della Biblioteca, la tinteggiatura completa delle aule e dei laboratori, la ristrutturazione dei soffitti dei laboratori e l’acquisto di un rinnovato arredo scolastico. Il lavoro non è terminato- ha precisato Francesco Cannavacciuolo-, rimane in sospeso la sistemazione dell’ex scuola Borsa che ci darebbe lo spazio necessario per poter trasferire alcune aule e anche gli uffici amministrativi”

www.noicaserta.it/centurano-alla-fe...i-casagiov.html
A Caserta il largo intitolato a Karol Wojtila nel giorno della sua
canonizzazione
Eventi

Caserta
27 / 04 / 2014

10/6/2021 A Caserta il largo intitolato a Karol Wojtila nel giorno della sua canonizzazione

Questa mattina, alla presenza di numerosi cittadini è stato inaugurato, in Centurano-Parco Cerasola, il largo
"Karol Wojtila". Il taglio del nastro alla presenza del sindaco di Caserta Pio Del Gaudio, della consigliera
Lucrezia Cicia, delle autorità e della banda musicale. Alle ore 11,00 la messa ufficiale nella Chiesa di San
Bartolomeo, tenuta da Don Sergio Adimari, al termine della quale un lungo corteo, accompagnato dal Gran
Concerto Bandistico Città di Casagiove, è partito ed è confluito nella piazzetta. Dopo l’inaugurazione
ufficiale della statua dedicata a "Karol", fortemente voluta dalla comunità parrocchiale (in concomitanza con
la cerimonia odierna di canonizzazione dei papi Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII), l'intervento del
seminarista Francesco Cannavacciuolo, che dopo aver salutato tutti i presenti, ha voluto ringraziare tutti
coloro che hanno contributo alla rivalutazione di quest'area. Degradata fino a poche settimane fa, rivalutata
in tempi record (sei giorni appena), dimostrazione che con l'impegno ed il saper fare si possono superare le
difficoltà e lungaggini della burocrazia. (Enzo Santoro)


www.noicaserta.it/centurano_alla_fe..._casagiove.html
Centurano, alla festa di San Bartolomeo anche il Gran Concerto
Bandistico Città di Casagiove

Caserta
20 / 08 / 2014

Tutto è pronto per i festeggiamenti in onore del patrono San Bartolomeo a Centurano di Caserta. Domenica 24 agosto,
alle ore 17,30, nella chiesa di via Giulia in Centurano, la Recita del S. Rosario a cura del gruppo ministranti. Alle
10/6/2021 Centurano, alla festa di San Bartolomeo anche il Gran Concerto Bandistico Città di Casagiove
webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:0_5hi8QSvvsJ:www.noicaserta.it/centurano_alla_festa_di_san_bartolomeo_anche_il_gran_c… 2/5
18.00 verranno celebrati i vespri solenni, presieduti dal diacono Don Pino Maccarone. Seguirà la Santa Messa
Solenne, presieduta dal Parroco, Rev. do, Sac. Sergio Adimari e la processione per le vie del paese, accompagnata dal
Gran Concerto Bandistico Città di Casagiove, con arrivo nella Chiesa nuova di via La Racca-P.co Cerasole, dove la
Statua del Santo rimarrà fino al 14 settembre. Un rito che sancisce una vera e propria unione e fratellanza fra le due
frazioni e che, questo l'augurio di Francesco Cannavacciuolo, seminarista ormai prossimo all'ordine sacerdotale, possa
essere anche caratterizzato da una sentita partecipazione di fedeli.

www.vivicampania.net/2018/10/13/st...cannavacciuolo/

Storie – “L’inclusione sociale dei poveri nella società contemporanea” di Francesco Cannavacciuolo
Pubblicato Da Antonio Cembrola il 13 Ott, 2018
0 1.181

In un mondo colmo di problematiche di vario genere, tutte tematiche che, con il nostro lavoro , ci troviamo ad affrontare ogni giorno, è sempre confortante ogni tanto ricevere degli spunti di riflessione, dei tentativi di risoluzione dei problemi sociali, da nostri coetanei, soprattutto se poi questi ultimi sono dei nostri conterranei.

Un episodio del genere è accaduto attraverso la conoscenza di Francesco Cannavacciuolo, figlio della nostra terra, trasferitosi a Monza per insegnare letteratura italiana, storia e religione. Da un suo studio, scaturito anche dall’argomento della sua tesi di laurea, è nato il libro “L’Inclusione sociale dei poveri nella società contemporanea” edito da Book Sprint Edizoni. Il volume si configura come un manuale dove, partendo da un’attenta analisi della società, l’autore arriva a proporre alcune azioni volte ad arginare il problema.

“La globalizzazione – ha dichiarato Cannavacciuolo – ha creato una patina davanti ai nostri occhi con la quale pensiamo tutti di vivere nella stessa posizione. Questo elemento, se risulta essere vero dal punto di vista del diritto, non lo è se lo analizziamo dal punto di vista sociale. La globalizzazione non ha fatto altro che rendere i ricchi ancora più ricchi, creando una società dove i poveri vengono sempre più emarginati dal vivere sociale”.

“Per risolvere tale problematica – ha continuato l’autore – c’è bisogno di iniziare delle opere per includere nuovamente i poveri nella nostra vita sociale. Lo si può fare grazie all’appoggio di due entità, lo Stato e la Chiesa, che, per la proprio funzione, hanno il dovere di operare in tal senso”.

Nell’ultimo capitolo, Cannavacciuolo affronta anche la tematica molto attuale dell’immigrazione, fenomeno che può essere risolto attraverso una vera e concreta accoglienza, fornendo tutti gli strumenti per integrarsi nel nostro contesto sociale e culturale.

Sono previste due presentazioni di questo importantissimo manuale: la prima a novembre che si terrà a Monza, la seconda a dicembre che si svolgerà a Caserta. Noi continueremo ad aggiornarvi su questa storia che rappresenta un vanto, per la portata delle idee espresse, che inorgoglisce un intero territorio.

www.vivicampania.net/2018/10/13/st...cannavacciuolo/

Storie – “L’inclusione sociale dei poveri nella società contemporanea” di Francesco Cannavacciuolo
Pubblicato Da Antonio Cembrola il 13 Ott, 2018
0 1.181

In un mondo colmo di problematiche di vario genere, tutte tematiche che, con il nostro lavoro , ci troviamo ad affrontare ogni giorno, è sempre confortante ogni tanto ricevere degli spunti di riflessione, dei tentativi di risoluzione dei problemi sociali, da nostri coetanei, soprattutto se poi questi ultimi sono dei nostri conterranei.

Un episodio del genere è accaduto attraverso la conoscenza di Francesco Cannavacciuolo, figlio della nostra terra, trasferitosi a Monza per insegnare letteratura italiana, storia e religione. Da un suo studio, scaturito anche dall’argomento della sua tesi di laurea, è nato il libro “L’Inclusione sociale dei poveri nella società contemporanea” edito da Book Sprint Edizoni. Il volume si configura come un manuale dove, partendo da un’attenta analisi della società, l’autore arriva a proporre alcune azioni volte ad arginare il problema.

“La globalizzazione – ha dichiarato Cannavacciuolo – ha creato una patina davanti ai nostri occhi con la quale pensiamo tutti di vivere nella stessa posizione. Questo elemento, se risulta essere vero dal punto di vista del diritto, non lo è se lo analizziamo dal punto di vista sociale. La globalizzazione non ha fatto altro che rendere i ricchi ancora più ricchi, creando una società dove i poveri vengono sempre più emarginati dal vivere sociale”.

“Per risolvere tale problematica – ha continuato l’autore – c’è bisogno di iniziare delle opere per includere nuovamente i poveri nella nostra vita sociale. Lo si può fare grazie all’appoggio di due entità, lo Stato e la Chiesa, che, per la proprio funzione, hanno il dovere di operare in tal senso”.

Nell’ultimo capitolo, Cannavacciuolo affronta anche la tematica molto attuale dell’immigrazione, fenomeno che può essere risolto attraverso una vera e concreta accoglienza, fornendo tutti gli strumenti per integrarsi nel nostro contesto sociale e culturale.

Sono previste due presentazioni di questo importantissimo manuale: la prima a novembre che si terrà a Monza, la seconda a dicembre che si svolgerà a Caserta. Noi continueremo ad aggiornarvi su questa storia che rappresenta un vanto, per la portata delle idee espresse, che inorgoglisce un intero territorio.
view post Posted: 3/10/2021, 10:36 Francia: almeno 3.200 preti pedofili dal 1950, ma la stima è al ribasso - La stanza del peccato
https://www.open.online/2021/10/03/francia...essuali-chiesa/

Il dossier che fa tremare la Chiesa in Francia: «Dal 1950 a oggi migliaia di pedofili tra preti e collaboratori»
3 OTTOBRE 2021 - 09:44
di Giada Giorgi

Le pesanti dichiarazioni sugli abusi sessuali all’interno della Chiesa francese arrivano dalla commissione d’inchiesta con a capo il giudice Jean-Marc Sauve. «3.200 pedofili tra preti e membri religiosi, ma la stima è al ribasso»

«Migliaia di pedofili hanno operato all’interno della Chiesa cattolica francese dal 1950». La pesante dichiarazione arriva da Jean-Marc Sauve, il capo di una commissione d’inchiesta indipendente (Ciase) che fra pochi giorni pubblicherà un corposo dossier sugli abusi sessuali all’interno della Chiesa francese. Ex vicepresidente del Consiglio di Stato e segretario di diversi governi, Sauve, 72 anni, ha dedicato un anno e mezzo a raccogliere testimonianze e soprattutto documenti che farebbero emergere uno dei più grandi scandali che riguarda prelati e collaboratori della Chiesa a livello mondiale. Si tratta di circa 3.200 preti e altri membri religiosi ritenuti colpevoli di pedofilia. Una stima che Sauve ha definito «al ribasso» e che ora fa tremare la Chiesa francese. «L’ indagine conferma gli altissimi livelli di violenza sessuale sui minori. Su 51,4 milioni di francesi sopra i 18 anni, sono 5,5 milioni quelli che hanno subito violenze sessuali durante la loro adolescenza. Più del 10%» ha spiegato Sauve nell’intervista esclusiva a Le Journal du Dimanche.



Il 62% delle vittime che hanno contatto la commissione sono uomini, l’80% ha più di 50 anni. «Tutti accomunati da una grande sofferenza» racconta Sauve, «che abbiano 40 o 88 anni, l’opera di morte era quella dell’abuso sessuale e questa è anche la storia di molti silenzi: un bambino non ha il bagaglio o le parole per dirlo, soprattutto se vive negli anni ’50. Ha la sensazione che non gli si creda, che sia sporco. Alcuni lo hanno detto ai genitori o a una terza persona, ma non sono mai stati presi sul serio». E così il pensiero va a tutti quelli che tutt’ora non hanno confessato quanto subìto: «Quanti sono?», si chiede Sauve, sottolineando come quanto scoperto sia solo la punta di un iceberg molto più grande.


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Bergoglio: «Sarà una croce ma servirà a fare luce»
Nel frattempo dallo scorso 6 settembre i vescovi francesi hanno continuato a fare visita a Papa Francesco. Divisi in tre gruppi regionali, tutti i religiosi sono stati convocati a Roma alternandosi in una serie di incontri terminati ieri sabato 2 ottobre. A differenza di altri Paesi dall’inizio del pontificato di Papa Bergoglio la Francia non ha ricevuto nessuna nuova nomina a cardinale esclusa quella assegnata a Dominique Mamberti, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Secondo quanto riferito da mons. De Moulins-Beaufort, arcivescovo di Reims, Bergoglio sarebbe stato già informato riguardo l’imminente uscita del rapporto: «Attendiamo con impazienza, da quel che sappiamo sarà severo», ha detto, «ne abbiamo parlato in questi giorni con la Curia romana e oggi con il Papa, con il quale abbiamo concordato che sarà una croce ma servirà a fare luce».

La commissione d’indagine
Il gruppo d’inchiesta con a capo Jean-Marc Sauve è stato messo in piedi lo scorso 2018 per iniziativa della conferenza episcopale e della conferenza dei religiosi e delle religiose. L’obiettivo era quello di istituire una commissione sugli abusi sessuali nella Chiesa per fare luce su uno dei temi più complessi e tenuti in ombra degli ultimi anni. Il lavoro è cominciato nel 2018 e già un anno dopo risultavano ascoltate circa 6.500 persone. Fino ad arrivare al marzo 2021 quando i primi risultati diffusi da Sauve hanno parlato di circa 10 mila vittime per 70 anni di storia della Chiesa.
view post Posted: 21/9/2021, 18:15 Droghe e festini hard coi soldi dei fedeli. Patteggia e si spreta don Spagnesi - La stanza del peccato
Truffati e contagiati. Con l'8 x 1000 e la complicità della Diocesi avete fatto tanto

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www.open.online/2021/09/21/prato-d...-sieropositivo/

Prato, il prete arrestato per traffico di droga è sieropositivo: è indagato per tentate lesioni gravissime
21 Settembre 2021 - 18:51
di Redazione

Secondo le prime indagini, l’uomo negli ultimi anni avrebbe speso per delle feste a base di sesso e droga circa 10 mila euro. Tutti provenienti dalle offerte dei fedeli

Continuano ad emergere nuovi particolari sul caso di don Francesco Spagnesi, il prete di 40 anni della provincia di Prato arrestato per traffico di droga e appropriazione indebita. Nei giorni scorsi aveva confessato ai giudici di aver organizzato insieme al suo compagno Alessio Regina una serie di feste a base di sesso, cocaina e Gbl, la sostanza conosciuta come “droga dello stupro”. Ora una nuova ipotesi di reato. Spagnesi infatti era sieropositivo, una condizione di cui non avrebbe parlato con gli altri partecipanti alle feste. Non è chiaro se il suo compagno ne fosse a conoscenza. Alle feste partecipavano regolarmente dalle 20 alle 30 persone, due di queste hanno già dichiarato di essere sieropositive. Tutto era finanziato dai fedeli. Dalle prime ricostruzioni è emerso che il prete negli ultimi anni avrebbe speso per questi incontri un totale di 10 mila euro, tutti provenienti da 30 parrocchiani. Spagnesi aveva detto loro che questi soldi servivano per aiutare una famiglia in difficoltà che doveva badare a una donna malata.

www.lanazione.it/prato/cronaca/pre...llina-1.6828061

Prete arrestato, nuova accusa: "Non disse ai partner di essere sieropositivo"
Intanto il vescovo ha nominato un nuovo economo, l'ex parroco e attuale vicario generale della Diocesi don Daniele Scaccini

Prato, 21 settembre 2021 - Questa mattina una perquisizione è stata effettuata a carico di don Francesco Spagnesi, l'ex parroco della Castellina agli arresti domiciliari con le accuse di spaccio e traffico internazionale di droga (oltre che di appropriazione indebita). La perquisizione è avvenuta nella casa di Alessio Regina, compagno del prete.

Dalla Procura si apprende una nuova ipotesi di reato a carico di Spagnesi: tentate lesioni gravissime. Un'ipotesi legata alla sieropositività del sacerdote, che non lo avrebbe comunicato ad alcuni dei partecipanti ai festini organizzati a casa di Regina.

La nuova contestazione non riguarda quest'ultimo che sarebbe invece una eventuale parte offesa. Lo stesso Regina avrebbe acconsentito oggi a sottoporsi al test per l'Hiv ed è in attesa dell'esito, mentre almeno due degli habitué degli incontri a sfondo sessuale avrebbero già fatto sapere di essere risultati positivi al test.

Edited by GalileoGalilei - 22/9/2021, 10:21
view post Posted: 9/9/2021, 21:48 Cassazione: "Il crocifisso in aula non discrimina, ogni scuola decida come vuole". - Attualità
https://www.open.online/2021/09/09/cassazi...cuola-sentenza/

La Cassazione sul crocefisso in classe: «Non è discriminatorio, ma la scelta va condivisa»
9 Settembre 2021 - 17:17
di Maria Pia Mazza

Secondo quanto stabilito dalla Suprema corte spetta alla comunità scolastica interessata la valutazione e la decisione autonoma di esporre il simbolo religioso

L’affissione del crocifisso nelle aule scolastiche, «al quale si legano, in un Paese come l’Italia, l’esperienza vissuta di una comunità e la tradizione culturale di un popolo non costituisce un atto di discriminazione del docente dissenziente per causa di religione». È quanto sancito dalle Sezioni Unite civili della Corte di Cassazione nella sentenza 24414 depositata oggi, 9 settembre. «L’aula può accogliere la presenza del crocifisso quando la comunità scolastica interessata decida in autonomia di esporlo eventualmente accompagnandolo con i simboli di altre confessioni presenti nella classe – si legge ancora – e in ogni caso ricercando un ragionevole accomodamento tra eventuali posizioni difformi». L’affissione obbligatoria del crocefisso nelle aule scolastiche è invece incostituzionale. Difatti, spiega la Cassazione, «in base alla Costituzione repubblicana ispirata al principio di laicità dello Stato e alla salvaguardia della libertà religiosa positiva e negativa – si legge nella sentenza – non è consentita, nelle aule delle scuole pubbliche, l’affissione obbligatoria, per determinazione dei pubblici poteri, del simbolo religioso del crocifisso».

Il ricordo del prof umbro

La pronuncia della Cassazione arriva dopo la presa in esame del ricorso presentato da un insegnante di un istituto professionale umbro che era stato sospeso per 30 giorni dall’insegnamento perché, appellandosi alla «libertà di insegnamento e di coscienza in materia religiosa», aveva «sistematicamente rimosso il simbolo prima di iniziare la lezione, ricollocandolo al suo posto solo al termine della stessa». La scelta di rimuovere il simbolo religioso, però, non era in linea con la posizione assunta dalla maggioranza dall’assemblea degli studenti della di classe. Nella sentenza, la Suprema corte ha anche annullato il provvedimento disciplinare contro il docente ma, al contempo, ha respinto la richiesta di risarcimento danni avanzata dall’insegnante perché, come specificato dalla Cassazione, «non si è ritenuto che sia stata condizionata la sua libertà di espressione e di insegnamento».
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view post Posted: 23/6/2021, 08:24 Il Vaticano contro il DDL Zan: "Viola il Concordato" - Diritti civili
https://www.repubblica.it/commenti/2021/06...bC8himuFhKIBMZ0

Se la Chiesa vuole l'assoluta impunità
di Chiara Saraceno
(ansa)
22 GIUGNO 2021
2 MINUTI DI LETTURA
Un gesto senza precedenti. Opporsi ad un disegno di legge non in nome di "valori" legittimi, ancorché non da tutti condivisi, ma in nome di un trattato internazionale. Contro la legge Zan, che punta ad una integrazione alla legge Mancino, allargando i concetti di discriminazione e violenza inaccettabile e punibile penalmente a "motivi fondati sul sesso, sul genere, sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulla disabilità", il Vaticano rivendica il mancato rispetto, addirittura, del Concordato, perché violerebbe il diritto dei cattolici alla libera espressione delle proprie opinioni e imporrebbe anche agli istituti scolastici cattolici paritari azioni intese ad educare al rispetto per le persone, inclusi i bambini e ragazzi, a prescindere dal loro sesso, dal loro orientamento sessuale e dal fatto o meno che aderiscano, nel modo di atteggiarsi, di vestirsi, anche di sentirsi, ai modelli normativi cui si aspetta aderiscano le persone del loro sesso, o che abbiano una qualche disabilità.

Sono le stesse obiezioni, specie la prima, degli oppositori della legge che ora trovano un alleato probabilmente imprevisto nel dispiego di forza che mette in atto ponendosi come stato, non come autorità morale. Evidentemente non è bastata l'introduzione dell'articolo 4, a mio parere ovvio e ridondante e di cui non si era sentito il bisogno all'epoca dell'approvazione della legge Mancino, quando si parlava "solo" di discriminazioni basate sulla religione, l'etnia o la nazione.

Il giurista che lavorò al Concordato: "Atto di debolezza della chiesa, il ddl Zan non viola gli accordi"
di Maria Novella De Luca
22 Giugno 2021

Omofobia e Concordato Stato-Chiesa: ecco perché il Vaticano è intervenuto sulla legge Zan
di Paolo Rodari
22 Giugno 2021

Sono, infatti, le opinioni espresse in modo tale da indurre disprezzo e legittimare la discriminazione quando non l'aggressione ad essere condannate. Viene da pensare che chi ha paura che le proprie opinioni possano essere oggetto di sanzione è consapevole di esprimerle in un modo violento, denigratorio, senza assunzione di responsabilità per le conseguenze dannose che ciò può avere per gli interessati.

Invocare la norma concordataria che sancisce la "piena libertà - della Chiesa Cattolica - di svolgere la sua missione pastorale e di manifestazione del proprio pensiero" per opporsi al disegno di legge Zan, suggerisce che per il Vaticano la libera missione pastorale e manifestazione del pensiero possono legittimamente tradursi in azioni discriminatorie, in pedagogia denigratoria e/o repressiva ed eventualmente anche nel sostegno a qualche pratica medico-psicologica che si proponga di correggere comportamenti definiti devianti contro ogni evidenza scientifica e con grande sofferenza delle persone coinvolte.

E' proprio sul piano pedagogico e delle "sue scuole", che pure si vogliono e proclamano paritarie e allo stesso livello istituzionale di quelle pubbliche, che probabilmente il Vaticano gioca la sua partita finale contro ogni tentativo di educare al rispetto delle differenze tra maschi e femmine e tra orientamenti sessuali e delle difficoltà che incontra chi, per lo più su base genetica, non sta bene, non si riconosce, nel sesso che gli/le è assegnato dal corpo alla nascita. E' su questo terreno che vuole avere mano libera, in nome del Concordato.

C'è da sperare che il governo e il Parlamento non si facciano intimidire e trovino le argomentazioni adatte per spiegare che non c'è nessun vulnus al Concordato, a meno che non si interpreti la norma evocata dal Vaticano come una assoluta impunità data alla Chiesa e ai cattolici di mancare di rispetto a chi, senza far male a nessuno, non corrisponde al loro modello di normalità. E c'è da interrogarsi, una volta di più, sulla opportunità di rivedere un concordato sempre agitato per ottenere privilegi (vedi regole dell'8 per mille) e per restringere diritti civili nell'ambito della vita personale e familiare.

IL RETROSCENA
view post Posted: 23/2/2021, 19:07 Abusi e pedofilia: 9 monaci accusati nell'Abbazia di S. Maurizio - La stanza del peccato
Svizzera. Pure gli ultimi abati protetti da generalizzate complicità.



www.cdt.ch/svizzera/pedopornografi...1?_sid=iYCaXdBJ

Pedopornografia, condannato un prete in Vallese
GIUSTIZIA Per il sacerdote una pena pecuniaria di 60 aliquote giornaliere, sospese per un periodo di prova di due anni, e una multa di 500 franchi: era in possesso di un video a carattere pornografico con minorenni
Pedopornografia, condannato un prete in Vallese

23 febbraio 2021 , 18:03
Svizzera

La procura vallesana lo scorso autunno ha condannato con decreto d’accusa un sacerdote congolese per il possesso e la trasmissione di un video a carattere pornografico con minorenni.

Lo indica un comunicato odierno dell’abbazia di Saint-Maurice, nel Basso Vallese, dove il prete, «membro della nostra missione in Congo», all’epoca dei fatti stava seguendo una formazione in contabilità.


Contattato da Keystone-ATS, il ministero pubblico ha indicato di aver pronunciato lo scorso novembre una pena pecuniaria di 60 aliquote giornaliere, sospese per un periodo di prova di due anni, e di aver inflitto una multa di 500 franchi. La procura non ha indicato quale fosse l’ammontare delle aliquote.

Nella nota i canonici dell’abbazia si dicono «costernati» dai fatti e «sorpresi e scioccati dalle immagini provenienti dal Congo». Il sacerdote aveva ricevuto il video pedopornografico via WhatsApp.

I religiosi si rammaricano per il fatto che il prete non abbia «ritenuto importante informarci immediatamente» e che abbia trasmesso il filmato a tre suoi contatti in Africa. «Siamo rattristati da questo comportamento riprovevole», scrive l’abbazia.

Il sacerdote è tornato nella Repubblica democratica del Congo, dove risiede. L’abbazia di Saint-Maurice ha trasmesso le informazioni sul caso all’arcivescovo di Kananga, da cui dipende il religioso. Sarà l’alto prelato a determinare «quale seguito dare al dossier», recita il comunicato.

Edited by pincopallino1 - 20/11/2023, 16:34
view post Posted: 16/2/2021, 20:31 Stuprò 18enne disabile a Rimini. Spretato don Claudio Mazzier, condannato a 4 anni. - La stanza del peccato
https://www.catt.ch/newsi/condannato-a-4-a...zione-sessuale/
TICINO
Condannato a 4 anni il sacerdote accusato di coazione sessuale
Un sacerdote 49enne è stato condannato oggi, martedì 16 febbraio, dalle Assise criminali a 4 anni di carcere per coazione sessuale, violenza carnale e contravvenzione alla legge federale sugli stupefacenti. Nel 2013 aveva costretto una donna allora 18enne a subire rapporti sessuali approfittando della sua posizione e dei problemi psichiatrici della vittima. Nel frattempo la donna è deceduta.

Il dibattimento si è svolto nella forma abbreviata. Il sacerdote ha ammesso infatti tutte le imputazioni contenute nell’atto d’accusa della procuratrice pubblica Chiara Borelli e la corte presieduta dal giudice Amos Pagnamenta ha approvato sia le imputazioni sia la pena proposta di appunto 4 anni di carcere.

La Diocesi di Lugano fa sapere attraverso un comunicato stampa che «prende atto della sentenza emanata nei confronti di un Presbitero incardinato nella Diocesi di Lugano, che ha portato al riconoscimento dei fatti a lui imputati» e indicata inoltre che il Presbitero è sospeso dall’esercizio del Ministero. Per quanto riguarda il suo futuro, esiste una precisa normativa emanata dalla Santa Sede, che sarà consultata per competenza.

La Diocesi, in questa dolorosa circostanza, desidera «far giungere tutta la propria solidarietà e vicinanza a chiunque, in un modo o nell’altro, si è trovato e si trova, direttamente o indirettamente, toccato da questa vicenda».

https://www.laregione.ch/cantone/luganese/...etenza-condanna

LUGANESE16.02.2021 - 14:55 | letto 360Aggiornamento : 15:25
Prete condannato per stupro, sul destino deciderà il Vaticano
Il sacerdote al momento è sospeso, ma sull'eventuale dimissione dallo stato clericale la competenza è della Congregazione per la dottrina della fede
di Dino Stevanovic
Passa al Vaticano la palla sul futuro ecclesiastico del sacerdote condannato questa mattina alle Assise criminali di Lugano per aver stuprato una 18enne a Rimini nel 2013. È la Diocesi di Lugano a spiegarlo, in una nota ufficiale diffusa dopo la condanna a quattro anni emessa dal giudice Amos Pagnamenta. Il prete, in carcere da fine maggio 2020, è sospeso dalla scorsa primavera dalle sue funzioni, come ribadito dalla Curia vescovile. “Per quanto riguarda il suo futuro, esiste una precisa normativa emanata dalla Santa Sede, che sarà consultata per competenza”.

Solidarietà e vicinanza
In sostanza, la decisione ora è di competenza della Santa Sede, per la precisione della Congregazione per la dottrina per la fede. Nella stessa nota, la Curia ha espresso dispiacere per l'accaduto: “La Diocesi, in questa dolorosa circostanza, desidera far giungere tutta la propria solidarietà e vicinanza a chiunque, in un modo o nell'altro, si è trovato e si trova, direttamente o indirettamente, toccato da questa vicenda”.
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