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Posts written by GalileoGalilei

view post Posted: 2/11/2020, 21:12 Papa Ratzinger rinuncia all'eredità del fratello e lascia tutto al Vaticano - Attualità
Invece di regalare tutto ai poveri arricchisce ancora i monsignori

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https://www.ilgiornale.it/news/cronache/va...rg-1900602.html


Ratzinger rinuncia all'eredità del fratello Georg: dona tutto alla Chiesa
L'eredità di Georg Ratzinger è stata devoluta dal papa emerito alla Santa Sede. Un altro gesto significativo del primo papa emerito della storia

Giuseppe Aloisi - Lun, 02/11/2020 - 17:46

Joseph Ratzinger ha preferito rinunciare all'eredità del fratello Georg, che è deceduto qualche mese fa, devolvendo la quota che gli sarebbe spettata alla

L'indiscrezione arriva da monsignor Johannes Hofmann che, stando a quanto ripercorso da IlMessaggero, ne ha parlato con un quotidiano tedesco. "Il pontefice emerito - si legge sulla fonte sopracitata - ha dato disposizioni perché tutto quello che apparteneva al fratello fosse devoluto alla Santa Sede". Benedetto XVI, come se ce ne fosse bisogno, ha insomma dimostrato ancora una volta di non essere per nulla attaccato alle cose materiali, e non solo. Joseph Ratzinger ha in qualche modo anche fatto capire di ritenere il Vaticano la sua attuale dimora. Proprio qualche giorno fa, il Papa regnante, parlandone con l'Adnkronos, ha svelato di recarsi spesso presso il monastero interno alla mura leonine in cui l'emerito si è ritirato qualche mese dopo la sua rinuncia al pontificato.

Pare che Benedetto XVI abbia così rinunciato alle varie collezioni di proprietà del fratello Georg. Trattasi, in sintesi, soprattutto di libri ed oggetti relativi alla attività professionale di Georg, che dirigeva cori ed era un musicista. Qualche oggetto dell'ex direttore del coro di Ratisbona, il fratello Georg, dovrebbe invece entrare nella disponibilità di Benedetto XVI. Questi ultimi sarebbero per lo più oggetti personali. Joseph Ratzinger aveva commosso il mondo, viaggiando in direzione del capezzale del fratello, nelle fasi immediatamente successive alla fine della prima quarantena dovuta allo stato pandemico nel Belpaese. L'ex pontefice, nel corso del viaggio, potrebbe anche aver contratto l'infezione di cui si è poi parlato nel corso delle settimane successive alla visita. Si trattava di un'eripsela, da cui poi sarebbe guarito.

Georg Ratzinger, del resto, non si era potuto recare in Vaticano lo scorso 16 aprile - com'era invece tradizione - proprio per via dei limiti imposti agli spostamenti a causa della diffusione del nuovo coronavirus. Considerate le condizioni di salute dello stesso Georg, però, Joseph Ratzinger si è precipitato in Baviera non appena è stato possibile. Una vera e propria "lezione" - l'ennesima - che l'ex successore di Pietro ha voluto offrire al mondo. Vale la pena ricordare come i fratelli Ratzinger fossero stati consacrati insieme, nel corso della stessa giornata. C'era, insomma, un legame solidissimo, e anche spirituale.


Proprio in queste ore, si è riacceso il dibattito interno agli ambienti ecclesiastici sulla "teoria della continuità" tra gli ultimi due pontefici. Bergoglio, con le dichiarazioni cui abbiamo accennato, ha lasciato intendere di sentirsi in piena continuità con il suo predecessore. Il "fronte conservatore", però, in specie in seguito alla apertura di Jorge Mario Bergoglio sulle unioni civili ha rimarcato tutta una serie di differenze in campo pastorale ed in campo dottrinale. Le riflessioni di Joseph Ratzinger, del resto, non passano mai di moda.

Intanto è arrivata la notizia della rinuncia a sostanzialmente tutta l'eredità del fratello che sarebbe potuta finire in possesso dell'emerito: un altro gesto significativo del primo papa emerito della storia della Chiesa cattolica.
view post Posted: 1/11/2020, 21:44 Bestemmiare fa bene. Ed è gratis. - Mens sana in corpore sano
Studi scientifici confermano: riduce la sensazione di dolore, aumenta la forza fisica, scarica la rabbia.



www.focus.it/comportamento/psicolo...bbiamo-le-prove

Imprecare rende più forti: ora abbiamo le prove
Snocciolare parolacce durante compiti fisicamente impegnativi migliora le prestazioni, perché aumenta la forza fisica. Ne avevamo il sospetto, ora i dati lo confermano.


Non sarà la scoperta dell'ultima ora, ma finalmente possiamo esclamarlo dati alla mano: dire parolacce nei momenti di grande fatica ci rende fisicamente più forti.



Lo confermano alcuni esperimenti di uno scienziato britannico amante del turpiloquio (in termini di ricerca scientifica). Richard Stephens, psicologo dell'Università di Keele (Regno Unito) aveva già dimostrato come le imprecazioni migliorino la sopportazione del dolore.

Chi dice tante parolacce ha un vocabolario più ricco
LAVORI DI FATICA. Questa volta Stephens ha chiesto a una serie di persone di dire parolacce o pronunciare una parola "neutra" mentre pedalavano brevemente su una cyclette o afferravano un oggetto con la mano. Per la pedalata di 30 secondi sono stati ingaggiati 29 volontari dell'età media di 21 anni, mentre per l'handgrip test - un semplice compito di presa con la mano e di stretta di 10 secondi - sono stati coinvolti 52 diciannovenni.



QUANDO CI VUOLE... A tutti è stato chiesto di ripetere in continuazione o l'imprecazione che avrebbero pronunciato dopo una testata, o una parola usata per descrivere un tavolo (come "marrone"). Durante la pedalata, chi diceva parolacce ha espresso una potenza massima di 24 watt maggiore, in media, rispetto agli altri. Nel compito di presa, il turpiloquio ha garantito un aumento di forza di 2,1 kg circa.



MISTERO. Il perché accada, non è ancora chiaro. Il battito cardiaco dei partecipanti, infatti, non è aumentato pronunciando parolacce - come invece avverrebbe se si scatenasse la reazione di "attacco o fuga", che potrebbe aumentare la forza. La spiegazione non può dunque essere questa.



In attesa che qualcuno la trovi (magari confermando questo studio su un campione di volontari più ampi: 29 persone sono un forte limite di questo studio), possiamo continuare a sfogarci senza sensi di colpa.



Storia delle parolacce dall'uomo primitivo a Beppe Grillo

VAI ALLA GALLERY (14 FOTO)
07 MAGGIO 2017


www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=146483
Imprecare e bestemmiare riduce il dolore di una ferita
ROMA - Bestemmiare e imprecare dopo essersi feriti o infortunati riduce il dolore. Lo rivela una ricerca della Keele University di cui parla l'Independent. Per verificare la loro teoria, i ricercatori hanno fatto mettere nelle mani di alcuni studenti dei cubetti di ghiaccio, mentre imprecavano. Poi gli hanno chiesto di ripetere l'esercizio ripetendo una frase non offensiva. Così hanno visto che i giovani erano capaci di tenere in mano i cubetti gelati più a lungo quando ripetevano bestemmie e imprecazioni, e che c'è un legame tra la tolleranza al dolore e insulti.



Secondo i ricercatori questo effetto analgesico si verifica perchè le imprecazioni scatenano la risposta "combatti o combatti". Il tasso dei battiti cardiaci accelerati degli studenti che ripetevano le bestemmie può indicare un aumento dell'aggressitivtà per i ricercatori.



Lo studio prova che l'imprecare innesca non solo una risposta emozionale, ma anche fisica, che può spiegare la pratica secolare di imprecare, che persiste ancora oggi. «Per secoli - spiega Richard Stephens, uno dei ricercatori - si è pensato che bestemmie e imprecazioni fossero un fenomeno linguistico umano quasi universale. Invece quest'azione si inserisce nei centri emotivi del cervello e si presenta nell'area destra del cervello, mentre il linguaggio è nell'emisfero sinistro».
Mercoledì 20 Aprile 2011 - Ultimo aggiornamento: 28-04-2011 15:20
view post Posted: 1/11/2020, 19:51 Coronavirus. Centinaia di preti, suore e diaconi uccisi dal Covid. - Mens sana in corpore sano
https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/il-...nario-1.5665934

Il virus si è portato via don Bruno Pegoraro, fondatore del centro missionario
Padovano di nascita era arrivato in città negli anni Settanta
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Don Bruno Pegoraro è morto all’ospedale di Magenta, stroncato dal Covid-19, che ha avuto vita facile in un corpo già segnato da malattie respiratorie pregresse. Aveva 87 anni. Ieri pomeriggio il corpo è stato portato nella sala don Sacchi, dove è stata allestita la camera ardente. I funerali si faranno lunedì alle 15.30 (con diretta streeming).

Padovano di nascita, don Brunoera stato ordinato sacerdote nel 1965. A Magenta arrivò nei primi anni Settanta dove diede vita al centro missionario magentino. È stato vicario parrocchiale a Magenta (San Martino) poi, per 3 anni, vicario a Canegrate, quindi parroco a Bernate Ticino (dal 1988 al 1992) e successivamente parroco a Corbetta, dove è rimasto con incarichi pastorali sino alla sua scomparsa. La notizia della sua morte ha suscitato unanime cordoglio in tutto il Magentino (don Bruno era stato anche decano per due mandati). La carità era il suo credo. "Me l’ha insegnato mia mamma..." diceva.

https://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/mu...-anni-1.5668024

Muore di Covid il primo sacerdote: don Romano Bertocci, aveva 92 anni
Un lutto per la chiesa aretina: per anni parroco di Chiani, poi il ritiro legato alla salute e all'età. Lunedì i funerali celebrati dal Vescovo Fontana (foto)

Riccardo Fontana
Arezzo, 31 ottobre 2020 - Il Covid si spinge anche tra i sacerdoti. In queste ore la morte di un ex parroco, che per anni ha accompagnato e guidato la comunità di Chiani: don Romano Bertocci.

Don Romano aveva compiuto 92 anni ad aprile e vantava qualcosa come 66 anni di sacerdozio. Aretino di origine,si era ritirato da poche stagioni, per evidenti problemi di età e di salute.

La sua parrocchia di Chiani era diventata il centro di un'unità pastorale insieme alle chiese delle Poggiola, di Ruscello e San Giuliano. Aveva contratto il Covid da qualche giorno che insieme alle patologie che aveva accumulato nel tempo lo ha portato alla morte.

I funerali saranno celebrati lunedì dal Vescovo, naturalmente a Chiani, la sua Chiani.

https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cr...covid-1.5668591

Don Giorgio Dell’Ospedale morto di Covid
Il sacerdote era ricoverato in Terapia Intensiva: aveva 78 anni
Articolo Coronavirus Riccione, don Giorgio Dell'Ospedale positivo al Covid

Rimini, 31 ottobre 2020 - Don Giorgio è morto nel tardo pomeriggio di sabato. Il sacerdote, risultato positivo al Covid il 3 ottobre, era ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva dell’Infermi da alcune settimane. Negli ultimi giorni le sue condizioni erano peggiorate a causa di una insufficienza renale.

https://www.viverefano.com/2020/11/02/addi...al-covid/850376

Addio a Don Aldemiro: l’ex parroco e cappellano stroncato dal Covid
1' di lettura Fano 31/10/2020 - Non c’è l’ha fatta Don Aldemiro Giuliani. L’ex parroco di Mondolfo e cappellano dell’ospedale Santa Croce di Fano se n’è andato a 86 anni dopo aver lottato contro il Covid-19.

Don Aldemiro era da giorni ricoverato nel nosocomio pesarese, in un primo momento nel reparto di malattie infettive. A un certo punto le sue condizioni si erano però aggravate, tanto da doverlo ricoverare in terapia intensiva a causa di una grave insufficienza respiratoria.

Infine la triste notizie, che lascia senz’altro una grande tristezza tra i tantissimi fedeli che in questi giorni hanno espresso la loro vicinanza al Don anche attraverso i social, dove ora si susseguono innumerevoli e accorati messaggi di cordoglio.
view post Posted: 1/11/2020, 11:38 Lione. Prete fucilato accusato di abusi e ruberie. - La stanza del peccato
Cade la pista del terrorismo islamico.

Lione prete fucilato accusato di abusi e ruberie

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www.msn.com/it-it/notizie/mondo/fr...tie/ar-BB1aA0kj

Francia, il prete ferito a Lione era stato accusato di molestie
Redazione Tgcom24 5 ore fa

I divi stranieri? Il loro nome tradotto è da ridere

Padre Nikos, il prete greco ortodosso ferito a Lione era stato coinvolto due anni fa in una vicenda che lo vedeva accusato da un ex monaco greco ortodosso di appropriazione indebita di fondi e molestie sessuali. Nel processo per diffamazione che il prete ferito aveva intentato al suo accusatore, però, quest'ultimo era stato condannato. Padre Nikos era responsabile della chiesa ortodossa greca di Lione da 8 anni ed era giunto a fine mandato.

www.nuovosud.it/articoli/115339-fa...lestie-sessuali
Il prete ortodosso ferito a Lione: era stato accusato di molestie sessuali

Fatti&Notizie Nov 1,2020 0

Il prete greco ortodosso Nikolaos K., ferito ieri da uno sconosciuto a Lione e noto a tutti come "padre Nikos", era stato coinvolto due anni fa in una oscura vicenda che lo vedeva accusato da un ex monaco greco ortodosso, Jean-Michel Dhimoila, di appropriazione indebita di fondi e molestie sessuali. Nel processo per diffamazione che il prete ferito aveva intentato al suo accusatore, quest'ultimo era stato condannato. Padre Nikos era responsabile della chiesa ortodossa greca di Lione da 8 anni ed era giunto a fine mandato. Avrebbe dovuto lasciare la sede e l'appartamento che occupava con la moglie e i due figli al piano superiore dell'edificio ed essere sostituito da un altro prete, già nominato. Due anni fa, le accuse di appropriazione di fondi e molestie sessuali, rilanciate dal monaco ortodosso Dhimoila su un blog fino a quando padre Nikos aveva deciso di sporgere querela per diffamazione. Nel novembre 2018, il tribunale di Lione aveva condannato l'accusatore per diffamazione, sentenza confermata in appello. Negli ultimi tempi, secondo fonti della stampa lionese, padre Nikos si era lamentato con alcune persone a lui vicine per problemi con la moglie.
view post Posted: 31/10/2020, 18:36 Prete sposa ricco 93enne in fin di vita. Chiesta la condanna - Attualità
Genova. A giudizio con la sposa ereditiera per circonvenzione di incapace.

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https://telenord.it/sposo-un-93enne-in-fin...mesi-di-carcere

Sab 31 Ottobre 2020

Matrimonio processo circonvenzione d'incapace testamento milionario

Sposò un 93enne in fin di vita e una 72enne: prete rischia 16 mesi di carcere
di Redazione

Lui, un ricco imprenditore milanese, avrebbe lasciato a lei il suo patrimonio milionario ma il figlio ha impugnato il testamento

E' accusato di circonvenzione d'incapace, don Pietro Franco, parroco di Boccadasse a Genova, per aver celebrato il matrimonio di un uomo di 93 anni in fin di vita con una donna di 72 anni. Adesso il prete rischia una condanna a 16 mesi. E' quanto ha chiesto il pm Gabriella Dotto, insieme ai 4 anni per la sposa, Gabriella Radaelli, ai 16 mesi per il figlio della donna e ai 20 mesi per la fidanzata di quest'ultimo, testimoni del matrimonio. L'ignaro sposo era Carlo Gian Battista Bianchi Albrici, imprenditore milanese trapiantato a Genova con eredità milionaria.

Secondo l'accusa, l'unione sarebbe stata celebrata di notte in modo furtivo nel 2017. Così la settantenne sarebbe diventata erede dell'impero dell'imprenditore. Il presunto raggiro è stato scoperto dal figlio di Bianchi Albrici, che ha impugnato il testamento e denunciato la donna. Il prete ha sostenuto di avere unito in matrimonio una coppia innamorata. Ma secondo il giudice che l'ha rinviato a giudizio con i testimoni, dell'amore non ci sarebbe stata l'ombra.
view post Posted: 31/10/2020, 18:21 Decenni di stupri e abusi nella setta dei Focolarini. L'omertà di Chiara Lubich e dei discepoli - La stanza del peccato
La setta cattolica e l'omertà della fondatrice Chiara Lubich e dei discepoli

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www.adista.it/articolo/64395?fbcli...GheqwbXWFo_AbA0

Terremoto fra i focolarini di Francia: coperti decenni di abusi sessuali
Ludovica Eugenio 30/10/2020, 20:33
Tratto da: Adista Notizie n° 39 del 07/11/2020
40435 PARIGI-ADISTA. Dopo l’affare Preynat, che ha sconvolto la diocesi di Lione, un altro caso di pedofilia seriale si è aperto in Francia. La vittima che lo ha portato alla luce si chiama Christophe Renaudin, ha 54 anni, oggi fa il musicista e il clown, ed è la prima volta che si squarcia il velo di una serie di casi di pedofilia consumatisi all’interno del movimento dei Focolari in Francia. Christophe è stato abusato da un laico consacrato, e da quando ha sporto denuncia, nel 1994, altre tre persone hanno testimoniato contro l’uomo, ma almeno una trentina sono le vittime, tra ragazzi e bambini oggi in età matura, per ammissione dei Focolari stessi. Il “lupo” si chiama Jean-Michel Merlin e oggi ha 80 anni. Nel movimento dei Focolari ha passato la sua vita, dagli anni ‘60 fino al 2016, quando ne è stato cacciato. Renaudin, ascoltato all’inizio dell’anno dalla Commissione indipendente sugli abusi sessuali nella Chiesa, incaricata dalla Conferenza episcopale francese, la Ciase, si sta battendo perché una commissione esterna indaghi sulla reale portata del fenomeno abusi all’interno del movimento. Nel frattempo, a occuparsi attivamente del fenomeno è il giornale francese Les Jours, (16/10) che ha persino attivato una casella mail per chiunque volesse offrire, nella massima riservatezza, la propria testimonianza ([email protected]).

L’ex ingegnere colto e magnetico

Renaudin era un preadolescente che studiava in un collegio della Vandea quando, racconta Les Jours, alla fine degli anni ‘70 il direttore propose alla sua famiglia di portarlo agli incontri dei Focolari, attivi in Francia dagli anni ‘50 dove ora contano 2.000 membri e 15.000 simpatizzanti. Christophe e i suoi due fratelli, dunque, trascorreranno i fine settimana nella comunità focolarina, dove avviene l’incontro con Merlin, un uomo sulla quarantina, ex ingegnere brillante e colto che ha preso i voti e dirige la casa editrice del movimento, ma è anche responsabile dei giovani adulti (con una mezza dozzina dei quali convive in una comunità a Châtillon, nella regione parigina). Anche la famiglia di Renaudin, di modeste risorse, è stregata dal suo carisma e lo accoglie in casa: l’ex ingegnere insegna ai ragazzi il suo lavoro di editore, fa conoscere loro il cinema d’autore. Ma con il tempo l’entusiasmo viene meno, le frequentazioni si diradano e su Merlin, in famiglia, piomba il silenzio, finché, all’inizio degli anni ‘90, Christophe esplode. Quando aveva tra i 14 e i 16 anni, Merlin entrava nella sua camera da letto, costringendolo a baci, masturbazioni, tentativi di fellatio, per poi, alla fine, pregare per il perdono. «Non potevo chiedere aiuto – racconta Christophe nella testimonianza resa su Les Jours – perché Merlin sapeva come farlo in modo che non potessimo agire. Aveva avuto cura in anticipo di ottenere la fiducia e la simpatia delle famiglie». Anche i suoi fratelli e un amico sono sottoposti alle stesse violenze. Il giornale francese ha cercato invano di ottenere da Merlin un commento alle accuse mosse contro di lui.

Nel 1993, a 27 anni, Renaudin chiede a Merlin un incontro, che avviene in un caffè a Parigi: l’uomo tace e chiede perdono. Non solo a lui, anche ai suoi genitori, in una lettera: «Vorrei che la pace del Natale entrasse e cambiasse ognuno dei nostri cuori», scrive. «So che il crocifisso può dare a ciascuno di noi la sua pace». Ma è poco dopo che, di fronte a un programma televisivo in cui una vittima di incesto offre la propria testimonianza e in cui si parla di termini di prescrizione, il giovane decide di sporgere denuncia per violenza sessuale e tentato stupro su un minore di età inferiore ai 15 anni, per mano di persona con autorità morale. Dal canto loro i fratelli e l’amico testimoniano sotto giuramento agli investigatori della brigata per la protezione dei minori di Parigi. Il predatore, sotto custodia, confessa i suoi atti negando però il tentativo di fellatio, considerato stupro e quindi diverso reato. La prescrizione, a quell’epoca, era tuttavia di soli tre anni, per cui il caso si conclude con un non luogo a procedere confermato in appello. La questione dello stupro viene liquidata con il fatto che l’aggressore si era fermato dopo il rifiuto del ragazzo. Tuttavia, la questione prosegue a livello civile con la condanna a un risarcimento, nel 1998, di 50mila franchi a Renaudin, pari a circa 10mila euro di oggi. Ma alla fine del procedimento, Christophe sente che c’è qualcosa di incompiuto e la lunga terapia psichiatrica per tentare di superare il trauma non riesce a rimetterlo in piedi.

È solo nel 2015 che la vittima viene a sapere che il predatore è ancora membro dei Focolari (dai quali verrà escluso un anno dopo). Christophe va avanti. Ed è così che, il 22 ottobre scorso, sotto la pressione delle vittime, la leadership francese dei Focolari, i due co-responsabili per la Francia, Christiane-Marie Goffinet e Bernard Bréchet, dà le dimissioni, dopo aver annunciato di rivelare un bilancio provvisorio delle vittime, dopo decenni di silenzio.

È un vero terremoto nei Focolari francesi, e non solo. In un comunicato pubblicato il 22 ottobre scorso, la presidente mondiale del movimento, Maria Voce, facendo riferimento all’inchiesta di Les Jours, esprime «Immenso dolore e incondizionata collaborazione del Movimento affinché venga fatta piena luce» e annuncia l’intenzione di istituire «un organo d’indagine indipendente dopo un incontro con alcune vittime di un ex-membro consacrato dei Focolari». «Di fronte a questo immenso dolore – afferma la presidente – siamo convinti che l’unica strada da percorrere sia quella di offrire alle vittime pieno ascolto e riconoscimento dei danni subiti. Per questo, l’organo indipendente che si sta istituendo condurrà un’indagine straordinaria raccogliendo ulteriori testimonianze e scavando sulle omissioni e le omertà. Anche il Co-presidente Jesús Morán ha stigmatizzato gli abusi compiuti dal laico consacrato, «cosi?come il silenzio o la mancata iniziativa mantenuti per anni da parte di diversi responsabili».

Ma molti sapevano

E fin qui tutto corretto, se non fosse che, secondo le informazioni raccolte da Les Jours, in realtà la leadership focolarina era a conoscenza delle accuse contro «Jean-Michel M». fin dalla fine degli anni ‘70, motivo per il quale la decisione di cacciarlo dal movimento 35 anni dopo non può che apparire evidentemente tardiva.

Nel 2015, Renaudin riceve infatti la chiamata di Maxime Fouanon, 70 anni, focolarino dagli anni ‘70, il quale, venuto a conoscenza della sua storia, lo informa del fatto che il predatore continua indisturbato la sua attività in seno al movimento. Egli stesso vittima di abusi per mano di un prete, Fouanon scopre che nel movimento esiste «un’autentica omertà». «Ho cominciato a parlarne ai responsabili intorno a me», racconta a Les Jours, «ma non mi credevano».

Le due vittime uniscono le loro forze: i dirigenti non potevano non essere al corrente, dal momento che Merlin era stato anche in custodia cautelare, durante il processo del 1994. «Posso dirvi – sostiene ora Bréchet – che i “focolarini” non hanno saputo nulla, a parte probabilmente qualcuno vicino alla gerarchia, a cui è stato chiesto di tacere»; gerarchia che non poteva non rendersi conto che non si trattava di fatti isolati dal momento che altri tre ragazzi avevano testimoniato contro il laico consacrato. Le misure contro quest’ultimo si sarebbero limitate, secondo una prassi quanto mai comune in questi casi, al suo allontanamento da incarichi che lo ponessero a contatto con minori: tutto qui.

Renaudin e Fouanon, dunque, si rivolgono al responsabile per l’Europa occidentale, Henri- Louis Roche. Costui rivela che il consacrato pedofilo era stato oggetto di accuse da parte di quattro persone già prima del caso di Renaudin, alla fine degli anni ‘70, ma che nessuno si era sognato di denunciarlo: «Ho il massimo disgusto per gli atti di pedofilia ma non posso, per quanto riguarda fatti presunti o immaginati, in nessun caso comprovati, che lasciare Jean-Michel alla sua coscienza e ai suoi confessori», conclude Roche nella sua risposta alle due vittime. Le quali, a quel punto, consapevoli del muro di omertà, informano l’allora responsabile del Consiglio episcopale per i movimenti e le associazioni, mons. Michel Pansard, vescovo di Évry-Corbeil-Essonnes, l’unico che li ascolta e agisce. Interessa il Vaticano, il Pontificio Consiglio per i laici, che nel 2016 esige dalla cupola focolarina che il predatore venga allontanato dal movimento.

Le solite giustificazioni all’omertà

Dopo decenni di immobilismo e segretezza, durante i quali Jean-Michel Merlin ha goduto della protezione della gerarchia focolarina – forse anche di quella della fondatrice e prima presidente Chiara Lubich – il movimento si è insomma adattato alla tolleranza zero richiesta da papa Francesco, ma l’atteggiamento imperante è quello di ricondurre l’omertà e la copertura al clima e al contesto dell’epoca, in cui, come afferma Bréchet, «non si era coscienti della pericolosità di questi atti». Ma il silenzio è durato fino a molti anni dopo, quando ormai quella consapevolezza era più che consolidata: «Lo riconosco», ammette l’ex responsabile territoriale; «Col senno di poi, ci si rende conto che non siamo stati all’altezza. Dobbiamo umilmente riconoscere che abbiamo fallito nella nostra missione educativa. C’è la constatazione dolorosa di un nostro fallimento».

Totale libertà di movimento

Fallimento che, osserva Les Jours, è tanto più gigantesco se si pensa che nemmeno la misura minimale dell’allontanamento del predatore seriale dai giovani fu realizzata: Jean- Michel Merlin continuò a viaggiare per il mondo per conto del movimento, indisturbato, soprattutto all’inizio degli anni 2000, senza essere monitorato da nessuno. Senza dire che, tra il 1998 e il 2016, sono arrivate altre accuse contro di lui. Nel 2015, le due vittime hanno incontrato Bréchet, Roche e lo stesso Jean-Michel Merlin, il quale ha confessato l’esistenza di altre vittime: «Ha detto che ce n’erano otto – ricorda Renaudin – ma si aveva l’impressione che avesse tirato un numero a caso, che avrebbe potuto dirne un altro». Comunque, dopo l’espulsione del 2016, lentamente la cappa di silenzio pare creparsi lentamente: il numero delle vittime note sale, e nel novembre 2019 la Commissione indipendente sugli abusi nella Chiesa ne cita 25, ma anche in quel caso nessuna iniziativa viene intrapresa, accusa Renaudin, per identificarle tutte. Fino allo scorso 25 settembre, quando i Focolarini, in una mail inviata a centinaia di membri, citano le molteplici accuse contro l’abusatore: siamo arrivati a una trentina. È solo la punta dell’iceberg, secondo la responsabile della Commissione ad hoc del movimento nata nel 2012, Marie-Anne Guillet. Ed è da capire quanti dei casi siano ormai caduti in prescrizione; forse tutti tranne uno, quello di un trentenne che però, al momento, non intende sporgere denuncia. Domani, chissà. Certo è che nel 2017 la Procura della Repubblica, a cui si sono rivolti Renaudin e Fouanon, non era ancora stata interessata dal movimento. Ora si attende la creazione della Commissione indipendente, lontana dalle logiche e dai condizionamenti del movimento.

Nel frattempo, la leadership cerca di correre ai ripari. In una lettera ai membri del movimento datata 25 settembre – indirizzata solo agli abbonati al Servizio di Informazione dei Focolarini francesi e in un secondo tempo fatta girare nel web – e firmata da Bréchet e da Christiane-Marie Goffinet, viene data notizia di un incontro svoltosi pochi giorni prima a cui hanno partecipato tre vittime di Merlin, tre accompagnatori e, per l’appunto, la leadership territoriale focolarina, oltre al co-presidente Jesús Morán. Nella lettera si fa il punto sulla situazione, e si dà il nome completo di Merlin (che invece non compariva integralmente né sull’inchiesta di Les Jours né nel comunicato ufficiale dei focolarini del 22 ottobre), citando la sua condanna e la sua esclusione dal Movimento; quantificando il numero delle vittime; ammettendo che non vi è certezza sul fatto che non ve ne siano altre e sollecitando a testimoniare, anche in forma anonima, alla CIASE o all’AVREF (Associazione di aiuto alle vittime delle derive dei movimenti religiosi in Europa e alle loro famiglie), e fornendo tutte le coordinate perché chi sia stato in contatto con Merlin possa collaborare. Si chiede dunque ai membri di diffondere il più possibile il contenuto della lettera per collaborare alla ricerca di altri eventuali casi: «È un passo che desideriamo fare e che le vittime attendono e richiedono».

Edited by pincopallino2 - 14/3/2021, 21:48
view post Posted: 31/10/2020, 17:14 Coronavirus. Centinaia di preti, suore e diaconi uccisi dal Covid. - Mens sana in corpore sano
https://www3.saturnonotizie.it/news/read/1...arco-salvi.html

Positivo al Covid-19 anche monsignor Marco Salvi, il biturgense vescovo di Perugia

Monsignor Salvi è asintomatico e in quarantena

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Dopo il cardinale Gualtiero Bassetti, è risultato positivo al nuovo coronavirus anche il vescovo ausiliario di Perugia Marco Salvi, 66 anni, originario di Sansepolcro e per anni parroco a Tavernelle e ad Anghiari. Il monsignore, come riferisce la Diocesi, è asintomatico e in quarantena. Quanto alle condizioni di Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, «ha trascorso serenamente, nel suo appartamento in arcivescovado, la prima giornata di paziente positivo al Covid-19. Le sue condizioni generali di salute – spiega la Cei – sono in miglioramento e non destano preoccupazione.

Edited by pincopallino2 - 3/11/2020, 22:43
view post Posted: 31/10/2020, 11:34 Coronavirus. Centinaia di preti, suore e diaconi uccisi dal Covid. - Mens sana in corpore sano
Ricoverato anche il vescovo Marcianò. Positivo i vescovi di Milano e di Alessandria




www.farodiroma.it/il-cardinale-bass...avamento-covid/

Il cardinale Bassetti trasferito in ospedale a Perugia per aggravamento Covid
Di redazione -31/10/2020

Questa mattina il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza Episcopale Italiana, è stato trasferito presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, a seguito della positività al Covid 19 riscontrata nei giorni scorsi. Lo fa sapere l’Ufficio Nazionale delle Comunicazioni Sociali precisando che nel nosocomio “verranno verificate e monitorate le sue condizioni di salute con probabile utilizzo di accertamenti strumentali”.

“Continuiamo a essere vicini al Cardinale Presidente – dichiara monsignor Stefano Russo, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana –. Lo accompagniamo con la preghiera e l’affetto del Popolo di Dio, certi che il Signore non farà mancare la sua consolazione e il suo sostegno in questa prova”.

www.chiesacattolica.it/migliorano-...inale-bassetti/
Migliorano le condizioni di salute del Cardinale Bassetti
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Il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, ha trascorso serenamente, nel suo appartamento in arcivescovado, la prima giornata da paziente positivo al Covid-19. Le sue condizioni generali di salute sono in miglioramento e non destano preoccupazione. In queste ore stanno giungendo da tutta Italia numerosi attestati di affetto e vicinanza umana e spirituale al Cardinale, che ringrazia assicurando a tutti un ricordo nella preghiera. In modo particolare a quanti, come lui, stanno vivendo questa difficile prova. L’invito è a non rassegnarsi e a guardare con speranza alla Croce.

29 Ottobre 2020

https://L’Arcivescovo è positivo al Covid-19
Mons. Delpini non presenta alcuna sintomatologia e ha iniziato il periodo di quarantena previsto dai protocolli. Nelle principali celebrazioni, che dovevano essere da lui presiedute nei prossimi giorni, sarà sostituito dai Vicari

Sua Eccellenza Arcivescovo Monsignor Delpini fa visita ai lavoratori del Mercato Agroalimentare di Milano.
Nel pomeriggio di venerdì 30 ottobre l’Arcivescovo, mons. Mario Delpini, si è sottoposto alla verifica di infezione da Covid-19. La prova del tampone ha dato esito positivo.

L’Arcivescovo – che non presenta alcuna sintomatologia – ha dunque iniziato il periodo di quarantena previsto dai protocolli. Contestualmente sono stati avviati gli accertamenti previsti per il tracciamento e le verifiche dei contatti.

Nelle principali celebrazioni che dovevano essere da lui presiedute nei prossimi giorni, l’Arcivescovo sarà sostituito dai suoi Vicari. Gli altri appuntamenti pubblici previsti in agenda per il periodo di quarantena sono invece rinviati.

PUBBLICATO SABATO 31 OTTOBRE 2020 www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/larcivescovo-e-positivo-al-covid-19-340193.html

www.avvenire.it/chiesa/pagine/covi...litare-marciano

Roma. Covid, ricoverato al Celio l'ordinario militare Marcianò
Redazione Internet martedì 27 ottobre 2020
Da lunedì è nel reparto Covid dell'ospedale militare di Roma, in buone condizioni, il vescovo che si occupa del personale delle forze armate del nostro Paese
Santo Marcianò
Santo Marcianò - difesa.it

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Positivo e ricoverato in ospedale, in buone condizioni, dopo giorni che si sono fatti anche faticosi. Il vescovo Santo Marcianò, ordinario militare per l’Italia, è da lunedì mattina nel reparto Covid dell’Ospedale militare del Celio a Roma. Una settimana prima, all’insorgere di alcuni lievi sintomi sospetti, si era sottoposto a tampone avendo un’agenda di incontri e impegni pubblici e volendo evitare ogni rischio per gli altri.

L’esito positivo ma in una situazione generale non preoccupante l’aveva indotto all’isolamento domiciliare, con le terapie disposte dal medico responsabile Covid del Celio colonnello Antonio Montini. I sintomi – spossatezza, dolori articolari, stato influenzale – si sono fatti però più seri convincendo il medico a disporre il ricovero per poter somministrare cure più efficaci e mirate. Una decisione che sembra aver già sortito i primi risultati.

Marcianò sta meglio, e in ospedale ha avuto modo di sperimentare con gratitudine la dedizione del personale medico che, in questi mesi, si è occupato dei casi di positività nelle Forze Armate. Ai militari che avevano contratto il Covid e ai medici che se ne prendono cura l’ordinario militare aveva nel tempo più volte manifestato la sua vicinanza. I cappellani militari di tutta Italia sono stati informati del ricovero del loro vescovo.

www.alessandriaoggi.info/sito/2020...-ha-il-covid19/

l vescovo Gallese ha il Covid19
25 OTTOBRE 2020 ADMIN_AG VARIE38

Il vescovo Gallese ha il Covid19
Alessandria – Il vescovo di Alessandria, Guido Gallese, 58 anni, è positivo al Covid19e si sta curando a casa. Per questo motivo sono iniziati i controlli sulle persone che ha incontrato nell’ultima settimana e sono state rinviate le celebrazioni, fra le quali due ordinazioni sacerdotali. Ha accusato i primi sintomi, con febbre, mercoledì sera. Giovedì la situazione non era migliorata, per cui è stato controllato in ospedale e gli è stato anche fatto il tampone. Secondo i primi accertamenti, il contagio non sarebbe legato all’altro caso di coronavirus registrato fra il clero della diocesi, quello di don Marco Visconti, parroco di Pietra Marazzi, ricoverato pochi giorni fa in ospedale.

Edited by GalileoGalilei - 31/10/2020, 17:13
view post Posted: 30/10/2020, 14:37 Diocesi di Grosseto. Abusi a 3 ragazzine. Parroco 56enne assolto: "gesti fraintesi" - La stanza del peccato
https://www.grossetonotizie.com/prosciogli...rdote-grosseto/

Conclusa la vicenda giudiziaria di un sacerdote, il vescovo: “Riabilitazione piena e totale”
"Le accuse gravi e infamanti si sono dimostrate false"
Redazione Send an email30 Ottobre 2020 | 11:48Ultimo aggiornamento 30 Ottobre 2020 | 11:480 41 minuti di lettura

“Si chiude definitivamente, con una riabilitazione piena e totale dopo oltre sette anni di sofferenza, la vicenda giudiziaria di un nostro sacerdote, cui erano state mosse accuse gravi e infamanti“.

Così il vescovo Rodolfo e il vicario generale don Paolo Gentili annunciano la conclusione del procedimento, sia in sede penale che nell’iter canonico, con cui si può finalmente scrivere la parola fine su questa dolorosissima vicenda personale ed ecclesiale.



La sentenza di assoluzione da parte del Tribunale di Grosseto risale al luglio 2019. Da quel momento scattavano gli 80 giorni che il collegio si era riservato per stendere le motivazioni. Purtroppo il termine è stato abbondantemente superato: le motivazioni, infatti, sono state depositate a luglio di quest’anno, cioè dodici mesi dopo la sentenza. Questo ha pesantemente rallentato l’intero iter, perché sono – di conseguenza – slittati i termini entro i quali le parti coinvolte nel procedimento penale avrebbero potuto presentare appello.

“Nessuno lo ha fatto – sottolineano Vescovo e vicario generale –, dando ulteriormente prova della insussistenza del castello accusatorio, che ha tenuto sospesa la vita di un uomo e di un prete per oltre 7 anni“.



Nel frattempo, secondo le disposizioni ecclesiastiche, si è aperto anche il procedimento canonico, che prescinde – è bene ricordarlo – dall’esito di quello della giustizia italiana. Anche sotto questo aspetto, sulla scorta di tutti gli elementi di fatto e di diritto raccolti, il caso è stato addirittura archiviato senza neppure avviare l’iter processuale.

“E’ un senso di sollievo e di giustizia finalmente – concludono il Vescovo e il vicario generale – per lui e per tutti coloro che lo conoscono e gli vogliono bene. E’ contentezza di tutta la Chiesa diocesana. Questi lunghi mesi, più di 7 anni, sono stati anche una prova della sua compattezza umana interiore e spirituale, che lo ha sostenuto in ogni sua relazione e nel ministero sacerdotale, che ha continuato a svolgere con discrezione e fedeltà. Il genere di accuse infamanti a lui indirizzate hanno generato dolore, ferite, scompiglio e dubbi. Ora la stima, la vicinanza e la gratitudine di chi lo ha sempre conosciuto sono ancor più solide, comprovate dalla giustizia civile e canonica. Diamo grazie a Dio, a lui e a quanti, professionalmente, per amicizia e anche nel segreto della preghiera, gli sono stati vicini”.

accuse don Paolo Gentili Grosseto procedimento penale
view post Posted: 30/10/2020, 14:29 Diffamò don Tiziano Brusco. Condannato senatore della Lega - Attualità
"La chiesa da 6 anni non si è fatta più sentire, e il nostro giornale diocesano ha preferito tacere"

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https://primadituttoverona.it/cronaca/sena...o-di-san-fermo/

VERONA
Senatore leghista condannato per aver diffamato il parroco di San Fermo
Giustizia per il sacerdote: "Sono contento della sentenza che in parte mi restituisce dignità, anche se per un uomo di circa 60 anni cosa significa rimettersi in gioco?".
Senatore leghista condannato per aver diffamato il parroco di San Fermo
Verona Città, 30 Ottobre 2020 ore 10:59
Contenuti dell’articolo diffamatori, arriva la condanna.

Arriva il risarcimento
Una condanna a 2 anni, 2 mesi e 20 giorni di reclusione e il pagamento di 15mila euro come risarcimento. E’ questo l’esito della sentenza emessa dal giudice Paolo Vacca nella giornata di mercoledì 28 ottobre 2020, riferita al caso di diffamazione contro don Tiziano Brusco, ex parroco di San Fermo a Verona nonché direttore per anni del Museo Diocesano d’Arte San Fermo. La condanna è rivolta all’allora direttore responsabile de “La Cronaca di Verona”, Achille Ottaviani che nel 2015 aveva pubblicato un articolo dal titolo “La bollente estate di don Tiziano”, che aveva firmato con lo pseudonimo di Cesare Albertini.

Il fatto
Achille Ottaviani, giornalista nonché primo sindaco leghista del Veneto e senatore della Repubblica, aveva realizzato nel 2015 un articolo che riportava dei fatti che la parte civile ha poi dimostrato essere inventati. In quell’anno don Tiziano era caduto in depresso e aveva chiesto al vescovo Giuseppe Zenti di concedergli un anno sabbatico, cosa che gli era stata concessa. Nell’articolo in questione il giornalista aveva insinuato che il sacerdote fosse in ottima salute e che si fosse “spretato” per poter andare a convivere con un uomo in un’abitazione lussuosa. L’articolo sconvolse don Tiziano a tal punto da indurlo a tentare il suicidio.


La querela
Don Tiziano è stato poi assistito dagli avvocati Chiara Peparello e David Brunelli e ha presentato querela per diffamazione. A cinque anni è arrivato quindi l’atteso verdetto ma Ottaviani ha già annunciato che presenterà ricorso. Sollevato don Tiziano ha affidato ai social la sua considerazione in merito:

“Moltissimi dei 3275 amici di fb, nemmeno sanno chi sono, la mia storia passata, le sofferenze per ricostruire una credibilità messa a dura prova per la cattiveria gratuita che Ottaviani dall’alto delle sue pagine di giornale scrisse come se fosse un mio grande conoscente e nemmeno mi aveva mai visto.
Finalmente un po di giustizia fatta! E come sempre dai giornali laici. La chiesa da 6 anni non si è fatta più sentire, e il nostro giornale diocesano ha preferito tacere e non salvaguardare la credibilità di un figlio di questa chiesa. Ora vorrei solo essere dimenticato, per poter riprendere a vivere una vita nuova.
I finti amici d’infanzia e di maturità ora non dovranno più nemmeno trovare scuse. Rimanete pure dove siete stati fino ad ora abbandonandomi.
Addio per sempre dalle pagine di fb”.

Edited by pincopallino1 - 30/10/2020, 14:32
view post Posted: 29/10/2020, 12:06 Misteriose dimissioni del vescovo di Ascoli: "Logorato da terremoto e Coronavirus" - Attualità
Criptiche dichiarazioni di D'Ercole. "Vado in Africa in monastero". Coinvolto in inchieste sulla ricostruzione e nella vicenda Marra - Raggi.

L'inchiesta sul terremoto da cui fu assolto: https://laici.forumcommunity.net/?t=47913812

Il santone di Ascoli: https://laici.forumcommunity.net/?t=60272506

Le polemiche anti restrizioni Covid: www.repubblica.it/vaticano/2020/04...agi_-255003475/

dercole


https://m.lanuovariviera.it/category/primo...ovanni-dercole/


Ascoli, si è dimesso il vescovo Giovanni D’Ercole. “Logorato da terremoto e lockdown. Vado in Africa tra i più poveri”
Di Redazione -29 Ottobre 20209:46


ASCOLI PICENO – Il vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole si è dimesso. Lo ha comunicato a Papa Francesco il 13 ottobre. Queste le parole con le quali monsignor D’Ercole ha reso nota la sua scelta.
“Lo scorso 13 ottobre ho presentato le dimissioni da vescovo di Ascoli Piceno nelle mani di Papa Francesco. Lo ringrazio, perché, accettando in anticipo la mia rinuncia, mi ha dato la possibilità di realizzare una scelta su cui meditavo da tanto tempo e che avrei voluto concretizzare al compimento dei miei 75 anni: tornare alle origini del mio sacerdozio, in Africa, tra “i più poveri tra i poveri”, come direbbe Santa Teresa di Calcutta.

www.acistampa.com/story/il-vescovo...monastero-15385
Il Vescovo di Ascoli si dimette: "Entro in un monastero"
Annuncio a sorpresa di Monsignor Giovanni D'Ercole


Monsignor Giovanni D'Ercole
Foto: Diocesi di Ascoli Piceno

Di Marco Mancini
ASCOLI PICENO , 29 ottobre, 2020 / 11:00 AM (ACI Stampa).-
Monsignor Giovanni D’Ercole si è dimesso questa mattina da Vescovo di Ascoli Piceno. Non si tratta di una rinuncia per limiti di età poiché il presule ha appena compiuto 73 anni.

A darne notizia è lo stesso presule in un breve video.

“Entro in un monastero – ha detto - dove potrò accompagnare il cammino della Chiesa in un modo più intenso nella meditazione, nella contemplazione e silenzio. Quando avrò percorso questo periodo nel monastero mi aprirò a tutte le prospettive. Sento che Dio mi chiama fare un passo perché possa rendere servizio in questo modo”.

Monsignor D’Ercole, già volto noto della televisione, è stato anche vicedirettore della Sala Stampa della Santa Sede dal 1987 al 1990.

Nel 2009 Papa Benedetto XVI lo ha nominato Vescovo ausiliare de L’Aquila.

Nel 2014 Papa Francesco lo ha trasferito ad Ascoli Piceno.

https://press.vatican.va/content/salastamp...0560/01302.html
Rinunce e nomine, 29.10.2020

Rinuncia del Vescovo di Ascoli Piceno (Italia) e nomina dell’Amministratore Apostolico

Il Santo Padre ha accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Ascoli Piceno (Italia), presentata da S.E. Mons. Giovanni D’Ercole F.D.P. ed ha contestualmente nominato Amministratore Apostolico della medesima sede S.E. Mons. Domenico Pompili, Vescovo di Rieti.

Le polemiche anti restrizioni Covid: www.repubblica.it/vaticano/2020/04...agi_-255003475/

Coronavirus, parla il vescovo di Ascoli: "La libertà di culto è un diritto inviolabile. E la chiesa non è luogo di contagi"
di PAOLO RODARI
Giovanni D'Ercole (agf)
Il presule commenta la reazione della Cei al Dpcm che vieta la celebrazione delle messe coi fedeli
27 APRILE 2020
PUBBLICATO PIÙ DI 6 MESI FA
1 MINUTI DI LETTURA
CITTÀ DEL VATICANO - "È stata una doccia fredda dopo tante promesse. Sembrava si fosse arrivato a un accordo, ma le parole di Giuseppe Conte sono state dei macigni che hanno bloccato un dialogo che era sincero. Tuttavia, alla fine, non si può essere fregati nella vita".

Monsignor Giovanni D'Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, dice la sua sulla decisione del Dpcm che, funerali a parte, vieta la celebrazione di messe con i fedeli.


Forse però adesso ci sarà un nuovo dialogo fra vescovi e governo. Cosa pensa?
"Sì, ma credo che dobbiamo guardare alla cosa con oggettività. La chiesa non è luogo dei contagi. Non bisogna far passare questa idea".

Eppure in merito si è espresso un comitato scientifico.
"Ma chi ve l'ha detto? Chi l'ha detto al comitato scientifico che la chiesa è il luogo dei contagi? L'esperienza nostra ci dice che non lo è, almeno la mia esperienza di vescovo dice questo".

I rischi esistono però.
"Siamo persone serie, ci teniamo alle persone. E in ogni caso è un diritto della gente andare in chiesa. Per cui è un arbitrio, è una dittatura quella di impedire il culto, è uno dei diritti fondamentali, non si possono fare sconti. Io fin dall'inizio ho detto e sostenuto che la chiesa non è luogo dei contagi e questo continuo a pensare".

Cosa pensa dei funerali che non sono stati celebrati?
"Ce li hanno fatti fare come dei cani, buttati via così... la gente ha sofferto, Quindici persone per un funerale? Ma lasciate fare a noi! Sappiamo come gestire tutto. Abbiamo a cuore l'amore per la gente. Non siamo dei superficiali e i nostri preti vi hanno dimostrato di essere seri".

Ad esempio?
"Ve lo ricordate quel prete che aveva sei persone a messa e un carabiniere è arrivato per interrompere la funzione. Avete visto con quanta serietà lavorava? Noi siamo persone serie. Il diritto a culto dovete darcelo sennò ce lo prendiamo".

I fedeli cosa pensano?
"La gente è stanca. Ricordate che aiutare le persone con la preghiera significa tenerle più calme. Lo sapete quanta gente ricorre a noi per turbe psicologiche? Non ce la fa più a vivere in un lockdown che non si sa dove porti. Abbiamo bisogno di spazi di libertà. La chiesa oltre a essere spazio di libertà è spazio di speranza, laboratorio in cui cerchiamo di costruire un futuro migliore. Non abbiamo bisogno di favori ma abbiamo un diritto da rivendicare. La figuraccia che il governo ha fatto nel mondo intero va lavata".

Edited by pincopallino2 - 29/1/2021, 15:41
view post Posted: 28/10/2020, 16:11 In miseria il prete che voleva uccidere papa Wojtyla - Storia e Controstoria
Scarcerato dopo 3 anni ma non pentito, nel 1982 cercò di pugnalarlo


L'attentatore del papa nel 2000, quando tentò di uccidere il re del Belgio Alberto II

https://www.dayitalianews.com/2020/10/28/i...-non-ci-riusci/

IL PRETE SPAGNOLO CHE VOLEVA UCCIDERE IL PAPA, MA NON CI RIUSCÌ
By Giovanni Giacchi /

Pieno di rabbia ma lucido, con un piano poco studiato e “suicida”, come ora vuole specificare, il 12 maggio del 1982 Juan Fernández Krohn provò a riscrivere la Storia uccidendo Giovanni Paolo II in quello che lui considerava “solo un centro commerciale”, Fatima.

Stava quasi per farcela. Lo presero quando la punta acuminata della baionetta della prima guerra mondiale acquistata poco prima stava per raggiungere l’obiettivo, il Papa ovverosia, secondo Krohn, “l’agente comunista infiltrato in Vaticano per distruggere la Chiesa cattolica”.

A 71 anni ancora nessuno sa se il prete spagnolo, ordinato da Lefevre, sia sano di mente o no. Ciò che è certo è che fu condannato a sei anni e mezzo di galera in Portogallo e dopo tre era già fuori. Il quotidiano El Pais lo ha trovato in Belgio. Krohn da 33 anni vive a Bruxelles in grandi difficoltà – per vivere raccoglie frutta e verdura, pulisce gli appartamenti e, quando va bene, ripara biciclette – ma non rinnega il suo gesto di allora, dimenticato un po’ da tutti.

Franchista già di famiglia, studiò Diritto nella prestigiosa Università Complutense di Madrid, dove ricordano una persona strana ma non violenta. Poi si trasferisce sulle Alpi, a Écône, in un seminario svizzero – “un’accademia militare” dice lui – dove il noto arcivescovo integralista Marcel Lefebvre, scomunicato dalla Chiesa per lo scisma, lo ordina sacerdote.


Quella che chiama “illuminazione” gli venne guardando in televisione l’attentato al presidente egiziano Sadat. “Durante la sfilata militare – racconta oggi Krohn – una camionetta militare si rigirò verso il palco delle autorità e sparò. Allora mi sono detto: è così facile fare un attentato? Quel giorno qualcosa mi cambiò la mente”. Decise per Fatima, che odiava, e per l’arma bianca, la baionetta, “perché simbolica e rituale”. Scontati i tre anni in Portogallo, si trasferisce in Belgio dove sposa una donna, fa un figlio e subito si separa. Prova a insegnare a Bruxelles, ma scoprono che è anche antisemita. Da allora è “incastrato” a quel maggio dell’82, un ricordo interminabile senza pentimento.


https://wiadomosci.wp.pl/najwieksze-wpadki...721699386497g/7
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Papa Giovanni Paolo II, 1982

Un altro esempio della grave negligenza delle guardie del corpo è stato il secondo attentato a Papa Giovanni Paolo II il 12 maggio 1982 a Fatima, in Portogallo.

Un anno dopo essere stato ucciso da Ali Agca, il Papa ha visitato il santuario di Fatima per ringraziare Maria per essere stata salvata dopo l'attacco. La sera di quel giorno, il sacerdote spagnolo Juan Maria Fernandez Krohn ha tentato di uccidere il Papa con una baionetta. Nonostante l'attentatore sia stato sorpreso all'ultimo momento, Giovanni Paolo II è rimasto lievemente ferito (è stato rivelato solo nel 2008 dall'allora segretario del Papa, l'arcivescovo Stanisław Dziwisz). Dopo aver curato la ferita abbondantemente sanguinante, il Papa ha seguito un programma della giornata concordato in precedenza.

È interessante notare che Juan Maria Fernandez Krohn è stato condannato a 6 anni di carcere per questo attacco, ma è stato rilasciato dopo tre. Poi ha lasciato il sacerdozio, si è trasferito a Bruxelles, dove ha sposato un giornalista portoghese e ha lavorato come avvocato.

Nel 2000 è stato arrestato per il tentato omicidio del re del Belgio e del re di Spagna (foto a lato).
view post Posted: 27/10/2020, 18:40 Il contromiracolo di Acutis: esplodono i contagi dopo la beatificazione - Attualità
L'assembramento dei religiosi diffonde la pandemia ad Assisi e dintorni



www.assisioggi.it/religioni/assisi...l7XHzU-eEv5K-KA

Assisi, il beato e il boom di malati, sarà il primo miracolo?
26 Ottobre 2020 Apertura, Cronaca, Religioni, Ultime notizie


Assisi, il beato e il boom di malati, sarà il primo miracolo?
Lettera aperta agli ASSISANI

da Anna Serena Bartolucci (Riceviamo e Pubblichiamo)
19 giorni di ressa e code, con gran soddisfazione di vescovo… e sindaca. Traffico bloccato per i residenti, a protezione dei “pellegrini” che seguivano il beato. DICIANNOVE GIORNI, in cui la città e i suoi abitanti sono stati ostaggio di questa manifestazione. Mentre per chiunque era difficile organizzare un “evento” modesto come la presentazione di un libro, al vescovo è stato permesso richiamare in questo piccolo borgo la bellezza di 41.000 “pellegrini” (e ne mena vanto…).

Risultato: la curva dei contagiati diventa verticale dal 9 ottobre (sarà strano?), Assisi e circondario balzano in cima ai contagi regionali, e di rimbalzo l’Umbria, che era uscita quasi indenne dal primo scoppio del coronavirus, ora scala verso l’alto la graduatoria delle regioni italiane. Mi pare un bel prezzo che tutti dobbiamo pagare.

Ora la sindaca si dispiace per un ulteriore decesso e con materna saggezza chiede ai cittadini di restare in casa e rispettare tutte quelle norme comportamentali e igieniche… che erano già in vigore il primo ottobre, quando hanno cominciato a prodursi i sacri assembramenti, voluti dal vescovo, e patrocinati dalla stessa sindaca.

Superando i brontolii, ci sono voci in questa città che abbiano il coraggio di uscire allo scoperto e farsi sentire? A vaso rotto e latte versato, che almeno i cittadini siano “ricompensati” da un pentimento, un’assunzione di responsabilità…


O dobbiamo rassegnarci, qui in Umbria, a vivere sotto lo Stato Pontificio, nonostante la storia passata sotto i ponti?
view post Posted: 27/10/2020, 15:16 Violenze ed esorcismi. Condannato a 12 anni don Barone. Procura appella: "14 anni e mezzo" - Attualità
https://casertace.net/violenze-e-abusi-su-...michele-barone/
Condannato per i maltrattamenti su 3 donne durante gli esorcismi. Atteso l’appello per l’ex prete Michele Barone
26 Ottobre 2020 - 20:56
nella foto l'ex parroco Michele Barone


CASAPESENNA (GV) – Depositato l’appello (dagli avvocati Carlo De Stavola e Maurizio Zuccaro) per l’ex prete don Michele Barone di Casapesenna, condannato dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere (a febbraio scorso) a 12 anni di carcere nel processo in cui era accusato di aver commesso violenze e abusi sessuali (da questi ultimi è stato assolto) contro tre donne, una delle quali minorenne, mentre praticava esorcismi non autorizzati. Attualmente l’ex sacerdote e confessore dei vip è agli arresti domiciliari. Barone fu arrestato il 14 febbraio del 2018, ridotto allo stato laico per questa vicenda giudiziaria, ha lasciato il carcere lo scorso mese di marzo.
view post Posted: 27/10/2020, 14:25 Coronavirus. Centinaia di preti, suore e diaconi uccisi dal Covid. - Mens sana in corpore sano
https://www.fanpage.it/napoli/a-frattamagg...ne-di-ciclismo/

L’annuncio è arrivato dal sindaco, Marco Antonio Del Prete, che su Facebook ha fatto le condoglianze alle famiglie delle tre vittime: si tratta di Gaetano Capasso, musicista e docente di clarinetto; del parroco Don Tonino Vitale e, appunto, di Giuseppe Mauso, che nel 1957 partecipò al Giro d’Italia.
ATTUALITÀ 27 OTTOBRE 2020 13:35di Valerio Papadia

Sono purtroppo tre i cittadini di Frattamaggiore, nella provincia di Napoli, morti a causa del Coronavirus nelle ultime ore. Lo ha annunciato il sindaco Marco Antonio Del Prete, che su Facebook ha voluto fare le condoglianze, da parte di tutta la comunità, alle famiglie delle vittime. Si tratta di Gaetano Capasso, stimato musicista e docente di clarinetto anche al Conservatorio di Salerno, del parroco Don Tonino Vitale, conosciuto e ben voluto uomo di chiesa, e del campione di ciclismo Giuseppe Mauso, che nel 1957 fece conoscere Frattamaggiore al resto del Paese, partecipando alla quarantesima edizione del Giro d'Italia tra le fila della Gripo Bottecchia.
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