Promette di guarire dal tumore coi batuffoli, chiede soldi ai fedeli, va in giro vestito da prete Ma per la Curia nulla osta
Il veggente e p. Amorth
http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17...1a382cc56.shtmlLA STORIA
«Il veggente cura malati di tumore»
Il vescovo D’Ercole: controlli in corso
Foto dei riti | I miracoli all’italiana
Si infittiscono le voci sul gruppo Amarlis, ispirato alla Vergine, che offre olio miracoloso. «Odore di incenso strano e fortissimo durante le funzioni: non sarà allucinogeno?» La diocesi di Ascoli: «Segnalazioni sia positive sia negative»
di Fabrizio Peronaci
«Se chiedono soldi, diffidate. Ovviamente le guarigioni non sono sicure...» «Occhio ai gioielli: non li consegnate se vi dicono che sono frutto del peccato». «L’incenso diffuso nell’aria annebbia la mente...» Ad Ascoli, da giorni, l’allarme-santone corre di bocca in bocca, e si irradia fino a Roma, dove il presunto veggente della Beatissima Vergine abita. L’epicentro, come raccontato dal Corriere in seguito alle rivelazioni dei familiari di alcune ragazze irretite, si trova a una trentina di chilometri dal capoluogo marchigiano, in una frazione collinare, Quinzano di Force, famosa per la lavorazione del rame e le invasioni barbariche di una quindicina di secoli fa.
L’immagine della Vergine sopra un piatto contenente olio «trasudato»
È qui, nella chiesetta (non sconsacrata) di Santo Stefano, che l’associazione Amarlis si riunisce periodicamente per venerare la cosiddetta Madonna Giglio tra le spine, apparsa per la prima volta al fondatore il 22 gennaio 2013, e svolgere i suoi riti: dalla recita del rosario alla consacrazione di «Dame», che amano autodefinirsi suore, dal «battesimo» di adolescenti cui viene posata una pesante croce sulle schiena alle preghiere di ringraziamento per il fenomeno della trasudazione dell’olio («extravergine puro al 100%») dalle mani dell’«Illuminato» e da immagini sacre. L’attività, pubblicizzata sul web (senza però fare il nome del santone, che viene chiamato «il messaggero»), fin dall’inizio è stata avallata dalla Chiesa ufficiale e sostenuta dagli ambienti dell’esorcismo, a partire da quel padre Amorth (morto giusto un anno fa) noto come il più esperto cacciatore del Maligno dei tempi moderni, passando per l’ex vescovo africano Basile Tapsoba, accolto di recente dalla diocesi di Ascoli, fino a monsignor Andrea Gemma, ex vescovo di Isernia anche lui esorcista.
Miracolo all'italiana
Adesso che l’identità del veggente è stata svelata, però, una certa inquietudine serpeggia nel palazzo della Curia locale. In ambienti religiosi, presa visione di foto e video (alcuni dei quali prontamente cancellati) circolanti in rete, si invita alla cautela. E, soprattutto, ci si interroga. Sicuro che il giovane Christian Del Vecchio, abitante in un appartamento alto-borghese della capitale, originario dell’isola di Ponza, buongustaio, fumatore di narghilè, appassionato interprete di canzoni napoletane nelle serate in terrazza tra amici, nonché (stando al suo profilo Facebook) acceso militante filo-palestinese, piuttosto che condurre pecorelle nel gregge finirà per danneggiare gravemente la Chiesa? I dubbi sono in crescita sia per valutazioni politiche, dal momento che alcune frasi del fondatore di Amarlis («Israele=sionismo=satanismo=inciviltà», «Occupanti perversi omicidi») paventano rischi di estremismo, sia per il genere di proselitismo svolto. Non deve essere stato un caso se due giorni fa, appena rientrato da un pellegrinaggio a Fatima, il vescovo Giovanni D’Ercole, dopo gli ultimi sussurri arrivati alle sue orecchie, si sia precipitato a incontrare il sindaco di Force, Augusto Curti, per raccogliere notizie.
Il monsignore africano della diocesi di Ascoli e, alla sua sinistra, il veggente Christian Del Vecchio
Le voci parlano di modalità di «reclutamento» perlomeno sospette: «Per amor di Dio, io lo dico a tutti di fare attenzione, di non cascarci! - sbotta una fonte ben informata - Quelli di Amarlis puntano i malati di tumore: avvicinano i familiari con toni gentili e promettono di guarirli applicando sulla pelle batuffoli di olio miracoloso». Una delle adepte, arrivata ad Ascoli dopo aver fatto di corsa le valigie ed essere stata «prelevata» sotto casa, in un comune della cintura sud di Milano, da tre e o quattro collaboratori del gruppo (uno dei quali ragazzino), effettivamente sta vivendo la tragedia di una parente colpita dal cancro. Così come un’altra donna attiva in Amarlis, al punto da comportarsi come «una visionaria fanatica», raccontano in molti.
Altro aspetto da chiarire, il rischio della circolazione di sostanze psicotrope. «Un giovane che partecipava alle funzioni a Quinzano - garantisce un secondo testimone oculare che, tra molti timori, si è deciso a contattare il Corriere - è dovuto uscire all’aria aperta, a metà rito religioso, per respirare a pieni polmoni. L’incenso sparso in dosi massicce nella chiesa aveva un odore fortissimo e strano, mi ha raccontato. Come di stupefacenti, o allucinogeni». Suggestione popolare? Possibile. Ma la fonte incalza: «Stranamente, proprio quel giorno, dopo aver respirato l’incenso una ragazza ha avuto anche lei la visione della Vergine. E da quel momento non è stata più lei. Mah...»
Il vescovo di Ascoli Piceno, Giovanni D’Ercole
Giallo irrisolto, insomma. Monsignor D’Ercole, una settimana fa, quand’era ancora in Portogallo sulle tracce di un’apparizione ben più famosa, aveva dato disposizioni ai suoi collaboratori di inviare ai giornali locali un comunicato ufficiale. «In seguito ad articoli di stampa apparsi in questi giorni circa Christian Del Vecchio e l’Associazione laicale Amarlis, si comunica che a codesta associazione la diocesi ha dato in affitto la canonica della chiesa di Quinzano». Rapporti di fiducia confermati, quindi: se il veggente paga addirittura l’affitto, vuole dire che qualche verifica (dall’esito positivo) in passato è stata compiuta. Nelle righe successive veniva precisato che il gruppo «non ha riconoscimento giuridico dalla diocesi di Ascoli Piceno» e che «il vescovo, già aggiornato della situazione, ne stava da tempo monitorando le attività, avendo ricevuto diverse segnalazioni sia positive che negative, con grande attenzione e prudenza». Parole neutrali, per rassicurare la popolazione. Che però non sono bastate. Di ora in ora, nelle terre dell’anisetta, il passaparola sul santone cresce, la gente si divide e tanti s’accapigliano... (
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26 settembre 2017 | 02:19
Edited by GalileoGalilei - 12/5/2018, 06:27