Laici Libertari Anticlericali Forum

Un altro prete ingravida parrocchiana. Il vescovo lo caccia e lui protesta, ...dopo don Paolo Curtaz da Aosta, parroco del papa in vacanza

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view post Posted on 23/8/2007, 13:55
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http://espresso.repubblica.it/dettaglio-lo...-papa/1731529/6


Il parroco quarantenne protesta contro il celibato imposto ai sacerdoti.
Gli è stato impedito di celebrare la messa ma domani ci proverà
Il prete ha una compagna ed è papà

Monsignor Mattiazzo scopre il segreto di don Sante: se ne deve andare

Gelido confronto e secca smentita in Vescovado a Padova E’l’amore per una donna il segreto di don Sante. Una giovane donna dalla quale ha avuto un bimbo che da poco ha compiuto nove mesi. Il paese lo sa. Molti amici di don Sante, preti e laici, lo sanno. Ora lo sa anche il vescovo Antonio Mattiazzo. Il problema è che don Sante vuole continuare a fare il prete.

La segnalazione al vescovo è arrivata da una fonte sicura, una religiosa alla quale il sacerdote di Monterosso ha raccontato tutto fidando nell’amicizia. La suora ha obbedito prima alla Chiesa che all’Amicizia e si è confidata con monsignor Mattiazzo. Il vescovo ha deciso di non dar fiato allo scandalo. Non c’era già stato un altro parroco allontanato dai Colli in un contesto mai chiarito? Meglio evitare, dunque. Monsignor Mattiazzo ha convocato don Sante e gli ha chiesto se le voci giuntegli corrispondono alla verità. Don Sante ha negato ma al vecchio pastore il dubbio è rimasto e lo ha invitato prima a non celebrare più messa e poi a dimettersi, a lasciare la parrocchia. Don Sante ha detto no. Un colloquio di dieci minuti, secco e teso, e subito dopo il giovane prete si è ritrovato in strada, davanti alla sede del Vescovado.

Solo, ma non domo. Anzi, convinto di non aver compiuto nessun atto riprovevole e sicuro che è la regola ad essere sbagliata. Don Sante tiene duro. Ha continuato a celebrare la messa venerdì e sabato scorsi. Poi domenica è arrivato l’emissario del vescovo che ha letto ai parrocchiani stupefatti una lettera nella quale si chiarisce che il prete non sarà più dietro all’altare. Ieri il mattino l’ha scritto ed è successo il finimondo: telefonate, e-mail, sms. I parrocchiani hanno capito.

Mattiazzo non ha voluto emettere un provvedimento di interdizione, nelle prossime ore sarà probabilmente costretto a farlo: domani è giorno di festa a Monterosso con la solenne celebrazione che proprio don Sante dovrebbe officiare. Si chiude la sagra e il parroco non vuole mancare. Il vescovo è stato invitato, come da prassi, e ora la domanda è: che farà, ci andrà? Officerà lui la messa, impedendo così a don Sante di proseguire in quella che per il vescovo è ormai una provocazione o lascerà correre, considerando l’episodio come l’ultimo della carriera di un prete che ha scelto di andare contro corrente? A differenza dell’ex direttore dell’emittente cattolica Telechiara, don Ugo Moretto, che scomparve per diventare genitore assieme a una giornalista, il quale ha rinunziato ai voti, don Sante recalcitra. Resiste a tal punto che desidera interpretare la propria vicenda personale come una rappresentazione delle difficoltà nelle quali si dibattono i sacerdoti. Rivendica il diritto dei preti cattolici ad avere una famiglia, a sposarsi, ad avere figli. Sostiene che sono in molti a pensarla come lui, fra il clero e fra i cattolici. Ma tutti si zittiscono davanti alla gerarchia.

Don Sante tiene duro e chiarisce che dalla parrocchia se ne andrà solo se cacciato. Dalla metà di settembre si allontanerà per un periodo di ferie e al suo ritorno, quando scoccherà una data per lui simbolica, che ha già fissato e che ha condiviso solo con la compagna, proclamerà pubblicamente il suo fidanzamento. Rivelerà a tutti la relazione, rivendicherà il suo diritto ad amare non solo Dio. Lei, la compagna, è d’accordo. Don Sante non è propriamente un prete modello, per come lo intendono i più alti gradi della gerarchia ecclesiastica e molti suoi colleghi. Intende discutere dei temi del celibato e della castità, della pedofilia, della democrazia dentro la Chiesa e della somministrazione dei sacramenti ai separati. Ha voglia di urlare molte cose sulla gestione dei beni della Chiesa. A cominciare dall’ex Seminario di Tencarola, il quale versa in un vergognoso stato di abbandono a causa di negligenze riconducibili ai religiosi che l’avevano in custodia formale, senza averla mai esercitata fino alla denuncia di questo giornale. Vuole dirle, le dirà e non sembra rendersi conto della bufera che avrà inizio.

La Chiesa accetta tutto, purché avvenga in silenzio. Se don Sante si fosse dimesso e avesse accettato un temporaneo oblio, intorno a lui sarebbe scattata quella cintura di protezione che sempre viene fabbricata quando un prete decide di appendere la tonaca. Ma don Sante non coglie la contraddizione fra quel che programma per il futuro e quel «don» che ha scelto di farsi mettere davanti all’esistenza. La Regola, l’Obbedienza, non gli appartengono più. Sa che i suoi parrocchiani sono con lui e l’obiezione che un parroco non si elegge a furor di popolo, specie se ha una compagna e un figlio, non vuole sentirla. Chi gli ha parlato lo ha trovato irremovibile, caparbio.
Il suo segreto finisce qui, oggi, con queste righe che egli stesso ha offerto al mondo con l’orgoglio di chi lancia una sfida impossibile nella speranza che qualcuno la raccolga. O almeno lo aiuti a uscire dalla complessità in cui il destino lo ha cacciato.(23 agosto 2007)


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http://mattinopadova.repubblica.it/dettagl...one=EdRegionale


InviaVersione stampabileABANO / IL PARROCO DI MONTEROSSO NELLA BUFERA
"Troppe voci su don Sante, deve andare via"

Diktat di Mattiazzo, un delegato vescovile ha letto la lettera domenica durante la messa. Immediata reazione dei fedeli. Il sacerdote non ha alcuna intenzione di fare le valigie


ABANO. Dopo don Marino Ruggero un altro giovane parroco di una piccola comunità ai piedi degli Euganei è costretto a lasciare l'incarico contro la volontà dei fedeli. Il vescovo Antonio Mattiazzo ha invitato, infatti, don Sante Sguotti a rassegnare le dimissioni da parroco di Monterosso. Il quarantenne sacerdote, originario di Bagnoli di Sopra, nelle intenzioni del capo della Diocesi di Padova, dovrebbe lasciare la guida pastorale della parrocchia, che fa parte del vicariato di Abano (circa 780 anime), entro il 10 settembre prossimo. A comunicare ai fedeli di Monterosso la notizia della partenza di don Sante è stato incaricato domenica scorsa il delegato vescovile per il clero, monsignor Giuseppe Zanon.

Dall'altare della bella chiesetta di San Bartolomeo il prelato, giunto appositamente da Padova, ha letto una missiva firmata dal cancelliere vescovile don Tiziano Vanzetto. Missiva che non è stata ben accolta dalla stragrande maggioranza dei parrocchiani, che durante la celebrazione e più tardi sul sagrato ha duramente manifestato contro la decisione della Curia. Voci sull'allontanamento del parroco in paese si ricorrevano ormai da un paio di mesi. Non sono invece del tutto chiari i motivi che hanno indotto la Curia a chiedere perentoriamente a don Sante di dimettersi dall'incarico. A Monterosso alcuni parlano di pressioni da parte di un privato per arrivare ad acquistare a basso costo un terreno edificabile di proprietà della parrocchia dove costruirvi una villetta. Richiesta a cui don Sante ed i parrocchiani si stanno opponendo con tutti i mezzi. Ma c'è anche chi sostiene che c'è dell'altro, forse più importante del lotto di terra edificabile. «Era previsto per don Sante un normale avvicendamento se lui non avesse chiesto un incontro con il Vescovo informandolo che rinunciava a celebrare in parrocchia perché si sentiva delegittimato da voci diffuse sul suo conto», si legge nella lettera ai fedeli di Monterosso del cancelliere vescovile monsignor Vanzetto.



Di «lasciare l'incarico per certe voci» parla anche lo stesso parroco nel saluto che è stato pubblicato sulle prime pagine del dépliant che illustra il programma della nota «Festa del bigolo» in corso in questi giorni a Monterosso. Per ora don Sante non vuole svelare nulla su quelle «voci diffuse sul suo conto» che l'hanno indotto addirittura, lo scorso mese di giugno, a smettere di celebrare l'Eucarestia in chiesa. «Lasciamo che si concluda nel migliore dei modi la sagra di San Bartolomeo», si limita a dire il parroco, che per il 16 agosto scorso aveva concordato un incontro col Vescovo proprio per chiarire la vicenda, ma ha preferito non andarci e inviare invece a monsignor Mattiazzo una lettera. «Don Sante ha chiesto di tornare a celebrare a Monterosso, la risposta è negativa perché non sono cambiate le condizioni che l'avevano portato alla decisione di non celebrare», aggiunge nel comunicato il cancelliere vescovile che puntualizza, prima di invitare la comunità a pregare perché il Signore conceda di uscire presto da questa situazione di sofferenza, che il terreno edificabile di proprietà della parrocchia sulla questione dell'allontanamento di don Sante non c'entra nulla.
(22 agosto 2007)

Edited by GalileoGalilei - 23/8/2007, 18:23
 
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Interessante la presa di posizione di don Sante Sguotti, che, vistosi scoperto, ora contesta le regole del celibato.

Senza un mestiere, senza un titolo di studio spendibile (il diploma di teologia lo può conservare solo con la dispensa pontificia, che presuppone obbedienza e non creare scandalo) il povero prete-padre si trova dalla sera alla mattina senza casa, senza lavoro, senza arte né parte e con un figlio da mantenere.

Ecco cosa succede ad accettare certe regole che non permettono marce indietro e costringono all'ipocrisia e a relazioni clandestine.

E pare che i parrocchiani gli diano ragione...
 
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Segnalo due casi simili di parroci che ingravidano parrocchiane.

1) don Paolo Curtaz da Aosta, parroco del papa in vacanza, che ha una figlia di 3 anni e mezzo da una donna che non vuole sposare.

Il prete ha chiesto un anno sabbatico al vescovo, che glielo ha accordato, dicendo che intende continuare a fare il prete: https://laici.forumcommunity.net/?t=7614598

2) il parroco della chiesa di Leutasch in Tirolo: https://laici.forumcommunity.net/?t=8136759
 
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Questa vicenda è un festival dell'ipocrisia.



http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id...z=HOME_INITALIA



Quasi tutti in paese comunque sono schierati con il parroco, il quale ha fama di prete "scomodo" che crede nella battaglia per il celibato dei sacerdoti. Anche chi conferma le voci sulla presunta relazione del prete con una giovane donna è infatti disposto a perdonargli quel legame da cui nove mesi fa sarebbe nato un bambino. Una vicenda imbarazzante, con tanto di firme raccolte in difesa del giovane e battagliero prete.

«Il trasferimento e la cessazione dall'incarico di un parroco non avvengono a motivo di firme a favore o contro ma per valutazione pastorale del vescovo - chiarisce il messaggio del vescovo -. Nel caso specifico era previsto per don Sante un normale avvicendamento, se egli stesso non avesse chiesto un incontro con il Vescovo, informandolo che rinunciava a celebrare in parrocchia perché si sentiva delegittimato da voci diffuse sul suo conto».

Poi la precisazione finale. «Il vescovo ha rinnovato al parroco l'invito di dare le dimissioni entro il 18 agosto, con effetto dal 10 settembre. A questa richiesta non c'è stata risposta. Il vescovo chiede al Signore e invita la comunità a pregare affinché conceda di uscire presto da questa situazione di sofferenza».





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1) Il prete è conosciuto per il suo sostegno al celiibato e ha un figlio di 9 mesi



2) Il vescovo dice che voleva semplicemente trasferire il prete, cioè voleva tener segreto lo scandalo e non indurre il prete a sposare la madre di suo figlio (questo è uno che dovrebbe difendere la famiglia)



3) Il vescovo dice che è il prete a non voler dir messa nella sua chiesa, ma il prete invece dice che dal suo posto non si vuole muovere: uno dei due mente.



4) Il vescovo rinnova l'invito al prete a dimettersi. Che senso ha? Il vescovo può rimuovere un prete, perché chiedergli una cosa che non vuol fare? Lo faccia lui, il vescovo.



5) Un prete contro il celibato, ma solo dopo che viene scoperto essere padre di un figlio. E prima non lo era?
 
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http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronach...te_figlio.shtml


Il vescovo ha deciso di allontanare don Sante Sguotti Il paese difende il prete (e il figlio presunto) A Monterosso, una piccola frazione di Abano Terme, nel Padovano, i parrocchiani si mobilitano a favore del sacerdote

ABANO TERME (Padova) — Si dice che lei, la bella parrocchiana, abbia lasciato il marito per lui. E si chiacchiera che lui, don Sante Sguotti, sia il padre del suo bambino di nove mesi. Per una piccola frazione come Monterosso diresti che ce n'è già abbastanza per passare l'inverno a bigoli e pettegolezzi. Sbagliato. Nel pentolone strapaesano bolle molto di più dei celebri spaghettoni e dei racconti sulla tresca d'amore con pargolo.

Tanto per cominciare c'è il vescovo Antonio Mattiazzo che ha dato al parroco l'ultimatum: niente più messa e «cessazione dell'incarico con effetto dal 10 settembre». Poi c'è don Sante che non ci pensa nemmeno a lasciare la canonica e che continua a celebrare le funzioni come se niente fosse. E per non farsi mancare nulla c'è il rione intero mobilitato sul suo caso. Perché secondo la famosa regola che vuole il paese piccolo con la gente che mormora, una parola dopo l'altra la faccenda è approdata alla stampa locale e lo scandalo è decollato assieme a vecchi rancori e dissidi mai sanati fra il «partito » del prete e quello contro. I fedeli che non stanno dalla parte del parroco, a Monterosso, li puoi contare sulle dita di una mano. E nessuno di loro è il benvenuto in parrocchia.

Tanto per far capire l'aria che tira: qualche giorno fa una parrocchiana anti-prete «ha avuto l'ardire» (così la raccontano gli altri) di salire sul pulpito a leggere un passo della bibbia. È bastata un'occhiata d'intesa e tutti, ma proprio tutti, sono usciti dalla chiesa, parroco escluso. In Curia farebbero volentieri a meno del clamore e, soprattutto, di Don Sante che, per alcune settimane, aveva deciso di autosospendersi dopo un'infuocata assemblea parrocchiale che lui stesso aveva convocato per chiarire con i fedeli quanto fosse vittima delle malelingue.

Venerdì e sabato scorsi, però, il prete ha ripreso a dire messa e così nel piccolo borgo di Abano Terme domenica mattina è arrivato da Padova l'emissario della Curia, il vicario vescovile Tiziano Vanzetto. Motivo? Leggere ai parrocchiani il messaggio di monsignor Mattiazzo con il quale si annunciava un «normale avvicendamento » di don Sante e il fatto che non avrebbe più celebrato messa.

«Il vescovo ha rinnovato al parroco l'invito di dare le dimissioni entro il 18 agosto con effetto dal 10 settembre» ha spiegato il vicario. Ma «a questa richiesta non c'è stata risposta. Il vescovo chiede al Signore e invita la comunità a pregare affinché conceda di uscire presto da questa situazione di sofferenza ». La comunità, a dire il vero, non fa che pregare. Implora il vescovo di lasciare Don Sante al suo posto, anche se fosse davvero il padre di quel bambino. «Per noi non cambierebbe un bel niente e la Chiesa dovrebbe adeguarsi ai tempi moderni » sostengono in coro ragazzi e adulti alle prese con salamelle e tavoli da allestire per la «Festa del bigolo», la sagra più importante della zona che andrà avanti fino a domenica. Per le celebrazioni della sagra è prevista non solo una messa che il prete dice di voler celebrare ma anche l'invito, come sempre, del vescovo. E mai come quest'anno i fedeli lo aspettano. Lui, Don Sante, dice che quelle voci «le ho messe in giro io...».

A che scopo? Gli amici raccontano che vorrebbe aprire «una discussione sul celibato dei preti». Ma sarà lui stesso, promette, a spiegare tutto settimana prossima: «Adesso no. Martedì saprete ogni cosa ». Un anticipo? Le sue parole sull'ultimo bollettino parrocchiale: «Mi chiedo che cosa vogliano da me. Che sparisca all'improvviso inghiottito nel nulla? La pubblica impiccagione? La morte tra atroci tormenti? Che salga sul direttissimo per l'inferno? Se anche un sacerdote avesse commesso un crimine orrendo prima di celebrare messa, il sacramento che celebra varrebbe come quello celebrato dal più santo dei papi». Chissà cosa ne pensa il vescovo...
 
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http://espresso.repubblica.it/dettaglio-lo...C2%BB/1737528/6

Tensione mista a emozione nelle parole di don Sante dopo aver ammesso la paternità

«L’affetto fa piacere, ma cerco di restare distaccato»

Mattiazzo, l’altra sera, aveva inviato il cancelliere vescovile per vigilare sulla celebrazione ABANO. «Avete visto anche voi, la chiesa era strapiena. Quando a una celebrazione c’è tanta gente fa tanto piacere. Cosa provo? In questo momento cerco di rimanere distaccato sia da chi mi osanna che da chi invece mi critica. Un po’ di tensione c’è, è normale. Ma sono tranquillo». Don Sante Sguotti è al suo posto in canonica, a curare l’organizzazione della sagra. La sua voce lascia trasparire una leggera emozione.

L’unica novità, rispetto agli altri giorni, è che con lui c’è una ragazza, «arruolata» per filtrare le continue chiamate al suo cellulare. Sono passate solo ventiquattr’ore dalla celebrazione in onore del patrono San Bartolomeo, nel corso della quale don Sante ha confessato dall’altare di non essere stato sincero con i parrocchiani, nascondendo loro di essere genitore di un bimbetto di un anno. Una celebrazione limitata alla liturgia della parola (ha preferito non consacrare l’Eucarestia per evitare il braccio di ferro con monsignor Mattiazzo), durante la quale è stato tenuto d’occhio da don Tiziano Vanzetto, cancelliere vescovile, firmatario della lettera della Curia che invita il parroco a dare le dimissioni entro il 10 settembre. L’alto prelato era nelle ultime file, in mezzo ai tanti fedeli.

Se l’aspettava don Sante il «controllo» da parte dei suoi superiori, che in questi giorni non si sarebbero mai fatti vivi con lei? «Su questo particolare preferisco non dire nulla. Anche perché il cancelliere vescovile io non l’ho visto. Finita la messa non è passato dalla canonica», risponde. Le 800 firme raccolte in due giorni dai parrocchiani e presentate in Curia perché resti a Monterosso sono una dimostrazione di grande apprezzamento dell’operato del sacerdote in questi otto anni di pastorale.


Una tale solidarietà se l’aspettava? «Queste manifestazioni di solidarietà fanno sempre piacere, è normale. Ma non è qualcosa di assoluto, può essere la risposta di un momento. Io del resto ho sempre lasciata libera la gente di farsi un’opinione, non ho cercato di trascinare nessuno, né di pormi a paladino di chissà quale battaglia», osserva il sacerdote. I giovani della parrocchia stanno dimostrando il loro affetto per il «don» in svariati modi. Con gli striscioni contro la scelta della Curia appesi ovunque intorno alla chiesa, con lo slogan sulle magliette «don Sante è mio padre».

Che effetto le fanno queste attestazioni? «Mi hanno sorpreso, non mi aspettavo questo tipo di risposta dai ragazzi. Probabilmente riconoscono di aver ricevuto del bene», afferma don Sante che sembra essersi ormai rassegnato a rispettare la volontà del Vescovo di astenersi dal celebrare l’Eucarestia.

Ad occuparsi in via provvisoria delle messe nella parrocchia di Monterosso, da quanto si è saputo, saranno i salesiani di Monteortone e i missionari della Sma di Feriole. Per quanto riguarda il futuro di don Sante, pare certo che il destino del parroco-papà sia altrove, lontano dalla canonica e dall’altare. Una scelta obbligata, anche se a Monterosso urlano: «è stato un privilegio averti come parroco, siamo orgogliosi di te».(26 agosto 2007)
 
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Home - In Italia :

Don Sante: «Con Laura ci fidanzeremo a dicembre,
ma il figlio non è mio. Preti, uscite allo scoperto»

MONTEROSSO (28 agosto) - «Io non ho nessuna giovane donna e non ho nessun figlio che ha da poco compiuto nove mesi». Don Sante Sguotti, dopo giorni di voci e sussurri sulla sua presunta fidanzata che le avrebbe dato da poco un bambino, incontra i giornalisti nella parrocchia di Monterosso e tenta di smontare il giallo sulla sua paternità. Ma nella storia restano molti dubbi e anche la smentita del prete non sembra molto convinta.

«Laura la conosco da più di otto anni, ma non in maniera biblica. Sono innamorato di questa donna, l'ho aiutata a scegliere il nome del bambino, e ci fidanzeremo in forma casta, se lei vorrà, il prossimo 2 dicembre», dice il sacerdote sulla presunta relazione con una parrocchiana madre di un bambino. Ma di fronte ai cronisti che gli chiedevano di rispondere con un sì o con un no alla domanda se lui fosse il padre del bambino, non ha chiarito i dubbi: «È stata tutta una finta, a me piace giocare. Se sono il padre del bimbo decidetelo voi».

Nel corso della conferenza stampa, durata più di due ore, il parroco ha criticato la Curia padovana e ha lanciato un appello ai religiosi che vivono relazioni sentimentali, invitandoli a «uscire dall'ombra». Anche se poi ammette che lui, per ora, è rimasto nella penombra. Incontrerà mons.Milingo?, è stato chiesto a don Sante? «So che sarà a Roma ad ottobre, mi farebbe piacere incontrarlo», ha risposto il prete, che ha ribadito più volte di voler continuare a fare il sacerdote e di voler restare all'interno, anche se "al limite", delle regole dettate dal diritto canonico.

 
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http://www.instablog.org/ultime/713.html

Parroco innamorato: "Rappresento migliaia di preti oppressi"
28 Agosto 2007, 19:25
PADOVA - ''La mia voce e' la voce soffocata di migliaia di preti, religiosi, ex seminaristi, di migliaia di persone che sono state umiliate e non hanno mai avuto voce''. Lo ha affermato don Sante, il parroco di Monterosso che oggi ha confessato di non essere padre di un bimbo piccolo, come si era detto, ma di essere innamorato. ''Illuminante in questo senso il film 'The Magdalene sister', racconta il parroco. A chi diventa prete dovrebbero farlo vedere dieci volte''. Non ci rendiamo conto che tante volte ''facciamo passare la cultura del posto dove siamo, la cultura della nostra epoca per il vangelo", ha aggiunto. (Agr)
 
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http://espresso.repubblica.it/dettaglio-lo...C2%BB/1740649/6

Consulta il giornale onlineDon Sante fa qualche ammissione, ma glissa sulla paternità
«Sono innamorato da otto anni
E la mia donna ha un figlio»
Gianni Biasetto
«Se lei sarà d’accordo ci fidanzeremo ufficialmente il due dicembre prossimo
E nell’occasione inviterò anche il vescovo Milingo che sarà in Italia»

ABANO. Don Sante è un sacerdote innamorato. Da otto anni frequenta una donna che ha un figlio. Lei si chiama Laura mentre il piccolo, che il parroco dice di aver preso più volte in braccio, Pietro. Nomi indicati a caso dalla stesso sacerdote. «Se Laura sarà d’accordo, domenica 2 dicembre, prima domenica d’Avvento, ci fidanzeremo pubblicamente - attacca il sacerdote - magari qui in parrocchia a Monterosso. Mi farebbe piacere ci fosse anche il vescovo Milingo che in quei giorni sarà a Roma. Il codice di diritto canonico non prevede alcuna sanzione per i preti che s’innamorano. E io sono un prete innamorato». E’ questa, alla fine, la frase forte della conferenza stampa tenuta ieri mattina in chiesa a Monterosso da don Sante Sguotti. Frase che, come il resto del suo lungo intervento da sotto il tabernacolo, da dove era stata opportunamente tolta l’Eucarestia, non chiarisce nulla sulla sua paternità. Anche alla domanda più esplicita: «Lei, don Sante, è o no papà di un figlio?», il sacerdote ha glissato. A Enrico Lucci delle «Iene» che gli ha chiesto se il piccolo Pietro gli assomigliasse ha risposto: «Sì, forse mi assomiglia, perché i miei occhi, come vedete, hanno lo sguardo di un bambino».

Don Sante, insomma, non ha né smentito né confermato la notizia che nei giorni scorsi aveva provocato uno «tsunami» nel piccolo borgo di Monterosso. Quella che è papà di un bimbo di un anno avuto da una donna separata che fino a poco tempo fa viveva a Monterosso e che ora si è trasferita in un paesino del Vicentino.

Il parroco ha parlato a lungo dell’innamoramento e del celibato nella chiesa. «La Chiesa - ha detto - preferisce perdere persone squisite. E’ sbagliato vietare agli studenti di uscire dai seminari, di andare in discoteca, di vivere collegati all’ambiente esterno. Si trovano spaesati dopo, quando vengono a contatto col mondo. E’ capitato anche a me, ricordo l’emozione fortissima del mio primo abbraccio con una donna. Era un’animatrice del Grest, avevamo litigato e, per fare pace, ci siamo abbracciati. Un abbraccio che avrei voluto non finisse mai, lo sento ancora sulla pelle».

L’incontro con i giornalisti inizia alle 10 in punto. Don Sante esordisce ricordando che è la ricorrenza di Sant’Agostino. «Donnaiolo, convivente, sposo, vescovo e santo», dice. Poi rivela anche che a Monterosso sono state girate alcune scene del film «La moglie del prete». Quindi parte attaccando duramente la Curia che non lo asseconderebbe sul problema di un terreno edificabile della parrocchia. «Sul quale da tempo - dice - ha messo gli occhi un ricco professionista di Montegrotto, che vuole realizzare una villetta».

Durissimo anche l’attacco del parroco alla Diocesi sulla gestione del Seminario di Tencarola. «E’ diventato una cloaca - ha affermato - Chiederò di far parte di un comitato che verifichi le responsabilità. E’ giusto che chi ha sbagliato paghi. Com’è giusto che paghino i preti che molestano.

In questi anni in confessionale ho sentito più di una testimonianza di donne che hanno avuto relazioni sentimentali con i preti o che sono state molestate dagli stessi. Le ho sempre invitate a presentare denuncia».

La prossima puntata della «don Sante-story» è fissata per la sera del 4 settembre, quando incontrerà i parrocchiani di Monterosso. Vescovo permettendo.(29 agosto 2007)Torna indietro
 
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http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=204042

Le avventure di don Sante atto II dopo la fidanzata arriva l’amante

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Poi, la scorsa notte, il colpo di scena. Con il tentato ingresso in chiesa, dove si svolgeva un’animata assemblea dei parrocchiani, di Armando Villani, psicoterapeuta di Montegrotto Terme. Era lui la controparte del parroco in una causa legata alla destinazione di un terreno che si stende proprio dietro la canonica. E sempre lui sarebbe stato - stando almeno alle accuse formulate dal sacerdote - il propalatore della maliziosa voce che accusava don Sante di essere diventato papà.

Respinto a suon di urla, Villani si è rivolto ai cronisti, tenuti fuori anch’essi dai ragazzotti dell’improvvisato servizio d’ordine organizzato dal «don». E ha parlato. Altroché, se ha parlato... «Per due anni don Sante ha avuto una relazione, terminata un anno e mezzo fa, con una ragazza. Da lei voleva anche un figlio, al punto di aver dettato le condizioni di vita prematrimoniale - ha dettagliato lo psicoterapeuta -. Anzi, le ha scritte nel diario della giovane che poi, in grave stato di prostrazione, ha rischiato il suicidio. Quel foglio è in Curia. Ce l’ho portato io. Don Sante deve dire la verità e smetterla con tutte quelle menzogne». Se sono state tali, lo sentenzieranno i posteri. Per ora, purtroppo, in questa storia resiste una sola verità: che tristezza!
 
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Ha aperto il sito internet dei fans del prete: http://www.chiesacattolicadeipeccatori.it/index.html
 
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Iniziata la procedura di rimozione del prete

http://www.ansa.it/opencms/export/site/not..._100313831.html


2007-09-07 17:57
PARROCO 'RIBELLE': AVVIATA LA RIMOZIONE
PADOVA - Sembra essere alle battute finali il braccio di ferro tra Don Sante Sguotti, il parroco di Monterosso (Padova) che ha confessato di avere una donna ed è al centro di voci circa una presunta paternità e la Curia vescovile. Il vescovo di Padova. mons. Antonio Mattiazzo, ha infatti avviato il procedimento di rimozione del parroco, dopo aver consultato due parroci "consiglieri", come previsto dal Codice di diritto canonico.

"Visto il risalto mediatico che la vicenda continua ad avere - rileva una nota della Diocesi che rende noto l'avvio del procedimento - si rende ora necessaria questa comunicazione pubblica, di cui l'interessato è stato preventivamente avvisato". Don Squotti aveva ricevuto la comunicazione dell'inizio della pratica per la sua rimozione da parroco mercoledì 5 settembre scorso.

"Prendo atto dell'avvio del procedimento di rimozione - ha detto oggi il sacerdote -. Me lo aspettavo. Fra qualche giorno lascerò la parrocchia, per andare in ritiro. Poi deciderò cosa fare, non so neanch'io esattamente che cosa". "Ho 15 giorni di tempo - spiega - poi scaduti i termini dovrò lasciare la parrocchia. Cosa potrebbero fare per impedirmi di rientrare non lo immagino; non ho mai vissuto una situazione del genere".

Il parroco 'ribelle' conferma comunque di non essere intenzionato a sciogliere i voti. "Io voglio rimanere un sacerdote" afferma. In ogni caso, Don Squotti non crede che vi sia spazio per una ricucitura con la Curia. "Non c'é mai stato margine - osserva - la rimozione la considero un atto scontato. Anche andassi a parlare con il vescovo Mattiazzo non cambierebbe nulla. Continuerebbero a chiedermi le dimissioni, e la cosa ripartirebbe da capo". Ieri, il sacerdote aveva ribadito le sue accuse alla persone che ritiene all'origine della sua vicenda, lo psicoterapeuta non vedente Armando Villani.

"Mi stanno tirando per i capelli perché li porti in tribunale - aveva detto - ma resisto imperterrito. Voglio impiegare meglio il mio tempo che trascorrerlo nelle udienze". Nei giorni scorsi, la "don Sante-story" si era arricchita di nuovi particolari apparsi sulla stampa locale, con un'altra donna che sosterrebbe di aver ricevuto le avance del sacerdote. Si tratterebbe, secondo don Squotti, di illazioni riferite dallo stesso Villani con notizie ricavate dalle cartelle cliniche di sue pazienti. Tutto questo sarebbe avvenuto a causa di una controversia con Villani sull'acquisto di un terreno della parrocchia.
 
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view post Posted on 10/9/2007, 12:28
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http://www.padovanews.it/content/view/18186/109/


Il Vescovo a Don Sante: "Non è la prima volta che un presbiteo sbaglia"
10-09-2007

"Non e' la prima volta che un presbitero sbaglia ma quando l'interessato accetta di aprirsi con verita' e con umilta', e' sempre stato accolto e aiutato con grande carita' e con riservatezza, sia dal vescovo che dai confratelli preti e ha avuto la possibilita' di rivedere e poi anche di riprendere la propria vita sacerdotale e il servizio pastorale. E' questo che chiediamo con preghiera insistente e con speranza anche per il nostro fratello".
Cosi il vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, nell'omelia celebrata nel Duomo della citta' del santo, all'inaugurazione dell'assemblea diocesana, presenti tutte le parrocchie della citta' riunite e a centinaia di fedeli, celebratasi ieri, riferendosi a Don Sante Sguotti, l'ormai noto prete papa' di Monterosso (Padova). Parte dell'omelia del Vescovo e' stata riportata oggi da alcuni quotidiani locali.

"Sono stato a Monterosso - ha detto il Vescovo - e gli ho detto che le porte della nostra Chiesa sono sempre aperte. E da questa assemblea invio alla comunita' di Monterosso il saluto di pace e il desiderio di preghiera e di piena comunione".

"La vicenda — ha detto il vescovo — mi ha profondamente addolorato e ferito e so che ha fatto soffrire e che ha sconcertato anche tanti preti, religiosi, laici e intere comunita'. Da parte mia e dei miei piu' stretti collaboratori abbiamo cercato di ispirarci a criteri di misericordia, di rispetto delle persone e di discrezione, e nello stesso tempo di ricerca della verita'. Questa vicenda cosi' dolorosa e' una lezione 'salutare' che il Signore ci da', per provocarci alla conversione, al risveglio della coscienza. La nostra innata debolezza, spesso diventa terreno sul quale si muove chi ci tenta per allontanarci dalla verita', da Dio e dagli impegni cristiani ed ecclesiali. Per questo abbiamo bisogno di preghiera costante".
 
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view post Posted on 1/10/2007, 18:51
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http://espresso.repubblica.it/dettaglio-lo...oriit/1801307/6

Il sito internet è stato completamente rinnovato nelle ultime ore
www.chiesacattolicadeipeccatori.it
ABANO. Don Sante Sguotti fa sul serio. Oltre ad avere attivato un numero verde per stabilire, come ha detto ieri pomeriggio a «Buona Domenica», un filo diretto con i preti che vivono la sua stessa situazione, nelle ultime ore ha anche rinnovato il sito internet www.chiesacattolicadeipeccatori.it. Sito attivato meno di un mese fa, nei giorni della bufera con monsignor Mattiazzo. Lo ha reso più accattivante, ad iniziare dal suggestivo filmato introduttivo su «Chi è senza peccato scagli la prima pietra». Attraverso il web il parroco di Monterosso porta avanti le sue battaglie e, ora, si attrezza anche per ricevere finanziamenti attraverso tutti i canali possibili. Rende inoltre noto che il 16, 17 e 18 di novembre ad Abano organizzerà un convegno sul trattamento discriminante che la Chiesa riserva oggi ai divorziati risposati e ai separati conviventi. Oltre ai principi ispiratori, nel sito è presente anche il rendiconto economico dell’associazione «Chiesa cattolica dei peccatori». Un bilancio per il momento attivo, che ha tra le voci in entrata i 10.000 euro «guadagnati» ieri a «Buona Domenica» e 350 euro di offerte da una famiglia di Abano e da un gruppo di donne di Monterosso. Tra le uscite, che ammontano per ora a 1828,08 euro, oltre alle spese per l’attivazione del sito, del numero verde e della carta di credito, figura lo stanziamento di 600 euro a sostegno delle vittime di abusi sessuali da parte di preti e religiosi. La parte più corposa riguarda i messaggi sulla vicenda di don Sante da un mese a questa parte. Il parroco li ha divisi in «favorevoli» e «contrari». Tra i favorevoli c’è quello di una ragazza scout della parrocchia di San Lorenzo di Abano che dice di essere stata colpita dal suo sorriso, di volerlo conoscere, e lo invita a non mollare. Una donna di Bagnoli di Sopra, sposata con un divorziato, lo incita a resistere e a stare al suo posto. C’è anche il messaggio di un prete di Napoli che condivide la battaglia del collega di Monterosso. Numerosi anche i contrari. «Se tu avessi letto i dialoghi della Divina Provvidenza di Santa Caterina da Siena non faresti quello che stai facendo» scrive un anonimo. «Viziosa è ogni specie di contro natura. La varietà di uomo più viziosa è il prete. Lui insegna la contro natura. Contro il prete non si hanno ragioni, si ha il carcere», scrive un altro. Una suora ricorda: «Dio non legge i nostri fatti sui giornali, lui li legge dentro di noi». Un altro anonimo invita don Sante ad andare a lavorare per mantenere la donna e il figlio come fanno tanti. (g.b.)(01 ottobre 2007)
 
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view post Posted on 8/10/2007, 18:39
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http://qn.quotidiano.net/2007/10/08/40420-...are_donna.shtml

Dichiarò di amare una donna, rimosso il parroco
Don Sante Sguotti, che esercitava le sue mansioni a Monterosso, dovrà lasciare al più presto la parrocchia. Gli è stata revocata anche la facoltà di confessare e di dare l'assoluzione. Commenta la notizia
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prec succ
Padova, 8 ottobre 2007 - E' stato rimosso da parroco di Monterosso don Sante Sguotti, il prete che aveva destato scalpore per le sue dichiarazioni d'amore per una donna. La decisione è stata presa dal vescovo di Padova mons. Antonio Mattiazzo.


Il provvedimento di rimozione è consegnato al sacerdote dal notaio di Curia. Il decreto ha effetto immediato e, pertanto, don Sante Sguotti ha l'obbligo di lasciare quanto prima (non oltre il 13 ottobre) la parrocchia e non può più esercitare le funzioni di parroco.


Al sacerdote è stata inoltre revocata la facoltà di udire le confessioni e pertanto non può impartire validamente l'assoluzione sacramentale. Amministratore parrocchiale della parrocchia di San Bartolomeo di Monterosso è stato nominato don Giovanni Brusegan, delegato vescovile per l'ecumenismo e la cultura.
 
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