Domenica 10 marzo 2019, prima domenica di Quaresima, si festeggia la liberazione dallo Stato Pontificio nel 1861
www.verdinrete.it/rieti/archivio200...evalepoggio.htmLETTERA APERTA SUL CARNEVALE LIBERATO DI POGGIO MIRTETO
21/01/2004
Al Sindaco di Poggio Mirteto
All'Assessore alla cultura della Provincia di Rieti
Al direttore dell'APT
LETTERA APERTA SUL CARNEVALE LIBERATO DI POGGIO MIRTETO
Siamo da tempo a conoscenza della crisi in cui versa l'organizzazione del Carnevale Liberato di Poggio Mirteto che, già da quest'anno, rischia di non essere più organizzato.
Ci sono state poche occasioni in cui questa manifestazione, unica nel suo genere in Italia, non ha avuto luogo.
La prima volta accadde nel 1867 in seguito all'infausto esito della campagna garibaldina di Mentana dove morirono diversi volontari di Poggio Mirteto.
Nel 1896 a causa del lutto nazionale per la disfatta di Adua.
Nel 1929 in occasione dei patti Lateranensi, quando il Carnevale venne ricondotto nella norma dei tempi.
Successivamente fu interrotto per la repressione del regime fascista e per lo scoppio della seconda guerra mondiale.
E' pensabile che il Carnevale Liberato di Poggio Mirteto possa morire proprio quando alla guida del paese e della Provincia ci sono amministrazioni di centro-sinsitra? Come Verdi riteniamo che la cosa sia assolutamente inaccettabile, sia dal punto di vista politico che culturale.
Personalmente, qualche anno fa ho avuto modo di scrivere una specifica voce per l'Enciclopedia delle Tradizioni Popolari edita dall'editore Bonechi di Firenze, e vale appena la pena ricordare che quando nel mondo della demo-etno-antropologia italiana si parla del Carnevale Liberato di Poggio Mirteto, non si parla genericamente di uno dei tanti aspetti dei Carnevali italiani.
Si parla solo ed esclusivamente di questo. Unico in Italia che si svolge in tempo di quaresima, e ciò per un beneficio ottenuto dagli abitanti di Poggio Mirteto nel 1861 quando, spontaneamente, si ribellarono al governo pontificio per entrare a far parte del Regno d'Italia.
Il commissario straordinario che prese possesso del paese Gioacchino Pepoli che governava al tempo l'intera Umbria, per premiare la loro azione, si dichiarò disposto a soddisfare ogni richiesta che i poggiani gli avessero rivolto, e probabilmente resto non poco sorpreso quando questi, anziché una riduzione di tasse, avanzarono l'ipotesi di festeggiare il carnevale in tempo di quaresima, periodo tassativamente vietato dal calendario liturgico, ma non dalle consuetudini del rito ambrosiano.
Ovviamente si trattava di un escamotage perché ai poggiani più che del rito ambrosiano stava a cuore mettere in campo una iniziativa ironica nei confronti del passato governo pontificio.
Nacque cosi il Carnevale Liberato di Poggio Mirteto che da allora non ha mai perso il suo carattere satirico e dissacratorio.
Oggi rappresenta una testimonianza importante della cultura tradizionale del nostro territorio, forse quelle maggiormente conosciuta al di fuori di esso come per altro testimonia il grande successo di pubblico che riscuote ogni anno.
Come Verdi riteniamo che debba essere fatto ogni sforzo per salvare questa manifestazione che rappresenta, al pari di altri, un vero e proprio bene culturale da salvaguardare e trasmettere nel tempo.
La soluzione possibile è quella di costituire subito un comitato organizzativo, destinato a diventare permanente, di cui facciano parte Comune di Poggio Mirteto, Provincia di Rieti e APT, estendendo l'invito ovviamente ad altri enti (Unione dei Comuni, Comunità Montana ecc.) garantendo l'aspetto organizzativo all'ARCI di Poggio Mirteto che ha il merito di aver tenuto in vita la manifestazione per molti anni.
L'attualizzazione del Carnevale consentirebbe di far diventare Poggio Mirteto una sorta di centro della satira, con l'organizzazione di mostre grafiche e incontri con i personaggi della satira nazionale che si affiancano alla manifestazione vera e propria.
I benefici in termini di ritorno di immagine sia per Poggio Mirteto che per l'intera Provincia sarebbero notevolissimi.
Cordialmente
Il Presidente Provinciale dei Verdi
(dott. Roberto Lorenzetti)
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Il nostro Cardinal Ruini che tiene al guinzaglio un bel "Pastore Tedesco"...
http://tempiodeimagnati.blog.excite.it/permalink/387237Carnevale Liberato di Poggio Mirteto
Il Carnevale Liberato di Poggio Mirteto nacque come strumento delle classi marginali sabine per manifestare lo scontento nei confronti della Chiesa e per festeggiare l'autoliberazione dallo stato pontificio e originariamente presentava un carattere marcatamente anticlericale. Proprio per questa vena provocatoria, sin dalle origini l’inizio del Carnevale Liberato era fissato per la prima domenica di Quaresima, tradizionalmente periodo di digiuno e astinenza, contrapponendo a questo momento di mortificazione del corpo ed esaltazione dello spirito abbondanti banchetti di carne e uno sfrenato divertimento.
In questo periodo dell’anno tutto era lecito e tutto poteva avvenire, non solo ciò che era vietato nei quaranta giorni della Quaresima, ma anche ciò che nella normale condizione di esistenza non era in alcun modo realizzabile per la costante povertà del mondo contadino. Il carnevale era l’occasione per i contadini di sentirsi, anche solo per pochi giorni, sullo stesso piano delle classi più ricche.
L'origine della festa risalirebbe agli ultimi periodi del Risorgimento, durante il quale la Sabina tutta e Poggio Mirteto in particolare, diedero un rilevante contributo di entusiasmo, uomini e azioni, pagando anche il tributo di vite umane. Soprattutto l'antichissima istituzione cittadina, costituita dalla banda civica musicale, fu presente nelle battaglie di Mentana, Monterotondo e altre ancora, dove le sue squillanti note accompagnarono e incitarono le forze garibaldine all'attacco.
Tradizione del Carnevale Liberato e del suo essere anticlericale è un enorme pupazzo raffigurante personalità della chiesa romana esposto in piazza e al quale viene dato fuoco alla sera, lo scorso anno c'era un enoreme papa giovanni paolo II, quest'anno..
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www.finesettimana.it/festa.asp?id=2931031° Carnevalone liberato
Poggio Mirteto, Rieti
il 25 febbraio 2007
Come ogni anno la 1° domenica di quaresima, che quest’anno cade il 25 febbraio 2007, deve essere “vissuta” a Poggio Mirteto, piccolo centro a 50 km da Roma. L’opportunità viene offerta dal Carnevalone liberato, festa che trae origine dalla Autoliberazione dallo stato pontificio e che originariamente presentava un carattere marcatamente anticlericale. All'alba del 24 Gennaio 1861 scoppiò l'insurrezione. Trattandosi di un paese piccolo come Poggio Mirteto, difficilmente la troverete celebrata sui libri di storia. Comunque, quella mattina alcuni operai della locale vetreria (eh, allora Poggio era un "polo industriale"!) "inscenarono una manifestazione sediziosa", come si legge in una ricostruzione del 1968 scritta da un giornalista sotto lo pseudonimo di Historicus Mandaelensis. Da cosa nasce cosa e la manifestazione si trasformò in una sommossa. Le ragioni della rivolta sono sconosciute. Historicus sostiene che si trattò di "futili motivi". Rimane il sospetto che il giornalista potesse considerare tali anche la fame e le cattive condizioni di lavoro: si sa, gli operai sono capricciosi! Durante la rivolta si mise in luce una tale "Fiorana", che vi partecipò con la passione di un'eroina. Ma di lei non si sa altro: la Storia, benché sostantivo femminile, non ricorda quasi mai le donne (a meno che non facciano le regine). Comunque, la sommossa convinse i maggiorenti del luogo a recarsi a Rieti per chiedere che venisse decretata l'annessione allo Stato Italiano anche di Poggio Mirteto. Ci eravamo dimenticati di precisare che Poggio Mirteto era stato sotto il dominio della Chiesa, suddito del Papa Re. Dimenticanza grave perché la circostanza, forse, può aiutare a capire le ragioni della rivolta operaia e del successivo invio di una delegazione a Rieti. L'annessione avvenne il 27 Gennaio 1861. Il marchese Napoleone Gioacchino Pepoli decise di premiare Poggio Mirteto facendo passare la ferrovia Roma-Orte vicino al paese. Ciò avrebbe aumentato le possibilità economiche del luogo. Ma i cittadini di Poggio Mirteto rifiutarono. Chiesero invece di poter festeggiare il Carnevale la prima Domenica di Quaresima, in segno di ribellione verso il potere temporale della Chiesa che li aveva dominati (e che proibisce riso e godimento, soprattutto in tempo di Quaresima). Da allora, il Carnevalone fu festeggiato in quella data più o meno fino all'avvento del Fascismo. Nel dopoguerra il Carnevale di Poggio Mirteto tornò a svolgersi in un periodo "normale". Sono oltre trent’anni che, grazie all'Arci, questa tradizione, innervata di storia popolare, ha ripreso vita. Le iniziative messe in essere dall’arci nuova associazione sono: dalla mattina affollata esposizione di mongolfiere artistiche; a mezzogiorno uscita del Bammoccio, un grande pupazzo raffigurante un “politico”, che diventa così l’emblema della festa; nel pomeriggio le piazze e le vie del paese, abbellite da immagini satiriche, vengono animate da numerosi artisti di strada (pagliacci, saltimbanchi, mangiafuoco, maghi, contorsionisti, ecc.) che daranno vita al 14° Rendez Vous degli Artisti di Strada ed al Festival dei Giocolieri. Vogliamo citare per tutti (e ce ne saranno tanti altri!) Laura Kibel, Girovago e Rondella, Los Chatos, la Scuola Romana di Circo, Zar l’uomo orchestra, l’Argilla Teatri e l’Orma del Leone. Per tutta la durata della festa saranno presenti in piazza la Titubanda, le Bande Musicali di Montopoli di Sabina e di Selci, percussionisti brasiliani e vari gruppi che si esibiranno in danze greche, in tamorre, canti e danze del salento. Dalle ore 16,00 del sabato alle 16,00 di domenica all’interno della sala Farnese (una ex chiesa del 1500 al centro del paese) si avrà una proiezione non stop di film di carattere laico/risorgimentale come “Nell’anno del signore, In nome del popolo italiano, ecc” e si potranno gustare dolci locali. Dislocati in ogni via e piazza disponibili suoneranno: Clyde e la sua banda, Verbamanent, Osteria Popolare Berica, Legittimo Brigantaggio, Istituzioni di Diritto Proletario, Rein, Terramaris, Malareputazione, Appuntoeffe, Senza terra, Vicolo Cieco, Deep Noise, Rosa Malu, insomma ci sarà musica di ogni genere ma sempre di buon livello. Ritorna anche quest’anno la VACUNA JAZZ BAND, formazione di gran pregio musicale formata esclusivamente da musicisti sabini. Gli ormai ultrafamosi Ratti della Sabina esprimeranno tutta la loro forza interpretativa in un concerto che si terrà dalle ore 16,00 in Piazza della Vetreria. Dopo il lancio dell grande mongolfiera in volo libero, arriverà in piazza, sul calar della sera, la pantasima, simbolo contadino che propizia i raccolti, il benessere e la pace. La pantasima con un uomo all’interno si dimena in danze sfrenate fino al momento in cui, tra fuochi d’artificio e spari, viene completamente incenerita insieme al Bammoccio. Naturalmente sono allestiti banchi di vendita di prodotti gastronomici (salsicce, braciole, porchetta, legumi, ecc.) e di classiche pizze fritte da gustare con buon vino casereccio.
Edited by pincopallino2 - 4/3/2019, 16:19