www.fanpage.it/milano/la-parrocchi...igo-di-castita/21 SETTEMBRE 2023
La parrocchia in cui sono cambiati 4 preti in 6 mesi: “Crisi personali e problemi con l’obbligo di castità”
Sul Sebino, in provincia di Bergamo, c’è una parrocchia che raccoglie cinque chiese in cui sono cambiati 4 preti in soli sei mesi. I motivi? Questioni personali o non aver rispettato l’obbligo di castità.
Quattro preti in soli sei mesi: è quanto sta accadendo nel Sebino dove alcuni sacerdoti hanno deciso di andare via perché hanno dismesso l'abito o ancora per crisi personali. La vicenda è stata raccontata dal quotidiano Il Corriere della Sera e riguarda le parrocchie di Solto Collina, Riva di Solto, Fonteno, Esmate e Zorzino dove dopo tre sacerdoti, si è appena insediato il quarto.
Il primo addio arrivato per incompatibilità con l'obbligo di castità
Il primo addio è arrivato a febbraio 2023 quando don Lorenzo ha deciso di lasciare. Sulla base di quanto riporta Corsera, l'uomo sarebbe andato via perché non avrebbe rispettato l'obbligo di castità. A riprova di questo, alcune foto e chat che sarebbero state pubblicate sui social. Il vescovo avrebbe dato così dato l'ok per un suo trasferimento: il prete però, per il momento, non ricoprirebbe alcun tipo di incarico.
Il prete che ha lasciato per motivi personali
Al suo posto è così arrivato un altro sacerdote che avrebbe dovuto avere un incarico temporaneo. A maggio però è stato stabilizzato. Dopo l'estate, nonostante le tante attività previste in parrocchia, don Alessandro avrebbe deciso di lasciare l'incarico pastorale. Il motivo? Sarebbe forse dovuto ad alcune questioni personali. Potrebbe anche essere dovuto a una difficoltà a dover gestire ben cinque parrocchie.
Adesso il territorio è nelle mani di un nuovo sacerdote: Don Rota, 61 anni che è stato nominato amministratore parrocchiale e che è noto per andare lì dove c'è bisogno di aiuto. Il sacerdote però è in attesa della quarta nomina che si spera possa essere più duratura.
www.araberara.it/solto-collina-lad...dello-scandalo/Alto Sebino Fonteno Riva di Solto Solto Collina
SOLTO COLLINA – L’addio di don Lorenzo. L’ambiguità del peccato, la paura dello scandalo
Di Redazione -8 Febbraio 2023
Per i nostri peccati dovremmo chiedere la soluzione, non (solo) l’assoluzione. Vale per tutti, preti e non preti. Scrivere questo pezzo implica il fatto che come spesso accade, troppe volte, qualcuno si scaglierà contro i giornali, in questo caso il nostro, perché ci sono notizie che, sempre secondo qualcuno, vanno taciute, modificate, non date. Ma la differenza tra il dare una notizia, che quindi è successa e non l’abbiamo fatta succedere noi, e il fare polemica o uscire dai bordi di ogni limite è notevole. In queste settimane se ne sono sentite di tutti i colori, complici anche i soliti social, che ormai si atteggiano a fonti di verità inconfutabili dove poter offendere o sparare giudizi su tutto e tutti.
Qui rendiamo conto di quanto è successo a Solto Collina, Riva di Solto, Fonteno e dintorni, e per dintorni si intendono Esmate e Zorzino, da dove l’Arciprete di Solto Collina e parroco delle altre 4 parrocchie, Don Lorenzo Micheli è stato trasferito in fretta e furia dalla Curia per una destinazione ‘sconosciuta’ (neanche troppo) per evitare che lo scandalo (e non il peccato), travolgesse anche chi in questa storia non c’entra, appunto la Chiesa (e la Curia) in primis. Gesù scelse dodici apostoli: uno l’ha tradito, un altro l’ha rinnegato, altri nove se la sono squagliata al momento del bisogno. Nessuno gliene ha fatto una colpa.
Visto che quando un prete fa l’entrata in paese, così come quando se ne va, gli dedichiamo ampio spazio, perché anche se i tempi cambiano, il parroco di un paese rimane un punto di riferimento per molti, non potevamo fare gli struzzi e fingere che non fosse successo niente.
Abbiamo ospitato molte volte Don Lorenzo su queste pagine, con i tanti suoi lavori che ha fatto per le parrocchie che ha guidato, le tante iniziative e idee, e abbiamo ospitato giusto poche settimane fa, nel primo numero di gennaio, una parrocchiana che aveva indicato Don Lorenzo personaggio dell’anno di Riva di Solto per avere sistemato le ormai fatiscenti chiese del paese.
Perché Don Lorenzo è sempre stato un prete efficiente e dalle mille iniziative, che restano e resteranno sotto gli occhi di tutti. Il resto passa. E passerà. Di scandali, ma guai a scrivere questa parola per qualcuno, ce ne sono stati tanti e ce ne saranno tanti altri, ma in epoca di social network tutto cambia. Così una ‘leggerezza’, come l’avrebbe definita don Lorenzo parlando con alcuni suoi ‘colleghi’, si è amplificata prendendo i connotati di denunce su facebook corredate di messaggi e foto costringendo la Curia a prendere il provvedimento di rimozione dall’incarico.
Abbiamo sentito don Lorenzo che ci ha inviato questo scritto rivolto ai suoi parrocchiani, non c’è bisogno di altri commenti, anche perché potremmo scrivere paginate di giornale ma alla fine tutti resterebbero della loro opinione. Rimane il fatto che forse, sarebbe ora di accorgersi del potere anche malefico che hanno i social network usati a misura e dismisura da tutti e da troppi.
Sul resto don Lorenzo ha una coscienza per riflettere e non occorre sparare giudizi, rimane per tutti, non solo per lui, l’affascinante ambiguità del peccato.
Nello stesso tempo disobbedienza e purtroppo obbedienza a se stessi. Un’obbedienza che troppe volte porta a farsi male da soli.
https://primabergamo.it/attualita/tre-pret...mate-e-zorzino/Attualità
IL CASO
Tre preti in sei mesi per l'incarico parrocchiale a Solto Collina, Riva di Solto, Fonteno, Esmate e Zorzino
Dopo don Lorenzo Micheli, don Alessandro Baitelli e ora don Maurizio Rota, il cui incarico è temporaneo. Si attende la quarta nomina
Tre preti in sei mesi per l'incarico parrocchiale a Solto Collina, Riva di Solto, Fonteno, Esmate e Zorzino
BERGAMO Aggiornamento: 21 Settembre 2023 11:40
Il bilancio è di tre preti in poco più di sei mesi. Da febbraio a oggi, a guidare le cinque parrocchie di Solto Collina, Riva di Solto, Fonteno, Esmate e Zorzino si sono alternati don Lorenzo Micheli, don Alessandro Baitelli e ora don Maurizio Rota. Tuttavia, anche quest'ultimo, in quanto la carica che gli è stata data è temporanea, è destinato ad andarsene con l'arrivo di una nuova nomina, la quarta.
Don Micheli e lo scandalo
Tutto è iniziato quando il parroco Micheli, coinvolto in uno scandalo di carattere sessuale sfociato anche sui social, e che molto ha fatto parlare in paese, ha rinunciato all'incarico. «Una decisione presa per motivi personali: anche se mi è costato molto decidere, sento la necessità di prendere immediatamente un momento di sosta nella mia vita», ha spiegato il don che, come indicato dal vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, è rimasto prete, ma senza incarichi parrocchiali e ora si troverebbe in Toscana.
Don Alessandro: da temporaneo a fisso
Al suo posto, è arrivato don Alessandro Baitelli, 53 anni, in qualità di amministratore parrocchiale. Questo tipo di incarico è in tutt e per tutto sovrapponibile a quello di parroco, con l'unica differenza che è temporaneo. n incarico temporaneo: chi lo esercita ha tutti i diritti e i doveri del parroco, ma non gode della stessa stabilità di nomina. Il nuovo don era arrivato convinto quindi di fermarsi solo per un periodo ristretto, ma le sue prospettive sono cambiate quando il vescovo, nelle nomine dello scorso maggio, ha deciso di confermarlo. Da temporanea, la carica è diventata quindi permanente.
Fulmine a ciel sereno
Il nuovo titolare delle cinque parrocchie si è dato da fare tutta estate e tutto sembrava procedere al meglio, fino a quando, ormai una decina di giorni fa, durante una messa ha annunciato la sua rinuncia. Don Luigi Angelo Paris che è stato inviato dal vescovo Beschi ad interloquire con i consigli pastorali delle cinque parrocchie ha dichiarato al Corriere Bergamo: «Don Alessandro ha detto che, immaginandosi parroco stabilmente, non sarebbe riuscito ad ottemperare al suo impegno. Fare il parroco non è facile, ci sono impegni e incombenze, relazioni e gestione di situazioni stressanti». Dopotutto, le parrocchie sono cinque, il territorio è ampio, gli spostamenti quotidiani sono tanti, ma il parroco è uno.
In attesa del quarto nome...
Ora l'incarico è stato affidato a don Maurizio Rota, 61 anni, anche lui nominato amministratore parrocchiale, quindi anche lui con carica temporanea. Potrebbe essere riconfermato o potrebbe arrivare un nuovo parroco. In qualsiasi caso, si tratterebbe della quarta nomina in poco, pochissimo tempo.
SCANDALO?
Il parroco allontanato da Solto Collina: il peccato segreto e la lettera ai fedeli
https://bergamo.corriere.it/notizie/cronac...6d51daf16.shtmlIeri in carcere l’arrestato è stato interrogato dal gip Vito Di Vita
SOLTO COLLINA10 agosto 2018
«Ricatta il parroco per denaro» Trappola in canonica: arrestato
Divieto di dimora a Bergamo e provincia per un trentaquattrenne. Il sacerdote: «Voleva calunniarmi, non vivevo più»
di Maddalena Berbenni
Don Lorenzo Micheli risponde al cellulare con gentilezza e la voce squillante. Di parlare, però, non se la sente. «Preferisco non raccontare», è l’unica frase che dice all’inizio della telefonata e ribadisce prima di riattaccare con tono più pacato. Martedì mattina, a Solto Collina, nella sua canonica, i carabinieri della stazione di Sovere hanno arrestato per tentata estorsione D.M., 34 anni, originario di Gazzaniga e da tempo residente in provincia di Pavia. Aveva appena preso dalle mani del sacerdote i duemila euro che, secondo le indagini, gli voleva spillare con la minaccia di raccontare in giro di una loro presunta relazione sentimentale. Assistito dall’avvocato Miriam Asperti, ieri mattina l’indagato ha parlato in carcere per poco meno di un’ora davanti al giudice per le indagini preliminari Vito Di Vita. Al termine dell’interrogatorio, sui cui contenuti c’è il più stretto riserbo, nei suoi confronti è stato disposto il divieto di dimora a Bergamo e in tutta la provincia.
I carabinieri si sono mossi immediatamente dopo la denuncia di don Micheli, che si è presentato in caserma di persona, a Sovere. Quarantotto anni, guida le parrocchie di Solto Collina, Esmate e Zorzino dal 2015 e quella di Riva di Solto dal 2016. Prima, tra il 1996 e il 2014, è stato parroco di Osio Sopra e poi fino a tre anni fa di Gromlongo e vice parroco di Palazzago. Il sacerdote ha spiegato ai militari di essere vittima delle pressanti, e non più sostenibili, richieste di denaro del 34enne. Si conoscono, ha detto, da una decina d’anni perché il ragazzo è di Gazzaniga. Ha riferito di avergli già consegnato diverse somme di denaro per aiutarlo a superare problemi di tossicodipendenza (una circostanza per il momento non confermata). «Vuole rovinarmi dicendo a tutti che abbiamo avuto una relazione sentimentale, non mi lascia più vivere», lo sfogo, nella sostanza, consegnato ai carabinieri. A stretto giro, è stata organizzata la trappola per incastrare il presunto ricattatore. Secondo l’accusa, riscontri sulla tentata estorsione emergerebbero chiaramente da alcuni Sms che i due si sono scambiati con i rispettivi telefonini.
Martedì mattina, su indicazione degli inquirenti, don Micheli ha fissato un appuntamento nella sua canonica. D.M. si è presentato puntuale. La cifra pattuita era di duemila euro. Quando il ragazzo, che alle spalle ha già qualche guaio con la giustizia, ha preso le banconote e ha fatto per andarsene, i carabinieri sono usciti allo scoperto e lo hanno arrestato in flagranza di reato. La prima reazione è stata quella di negare. A suo dire, aveva semplicemente chiesto un aiuto economico a un prete che riteneva amico. Poi, prima di essere trasferito in via Gleno, il 34enne avrebbe aggiunto particolari sulla natura del rapporto con il sacerdote e sui soldi che da lui avrebbe ricevuto in passato. Tanti, pare.
A quanto risulta, avrebbe ripetuto lo stesso racconto al giudice, al fianco del suo avvocato. I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Gianluigi Dettori, hanno avviato una serie di accertamenti per trovare riscontri oggettivi alle due versioni e verificare se si possano prefigurare altri scenari. Al momento, l’unica contestazione certa è la tentata estorsione avvenuta nella casa parrocchiale, in pieno giorno. Anche il gip ha riconosciuto i gravi indizi di colpevolezza a carico di D.M., che adesso non potrà più avvicinarsi a Bergamo. Don Micheli ha saputo della convalida dell’arresto e della misura cautelare per telefono, prima di scegliere di mantenere il silenzio su questa triste vicenda.
10 agosto 2018