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Bergamo. Parrocchie cambiano 4 parroci in 6 mesi, Ad ogni prete una cappella. Scandali (omo)sessuali ne mandano 5 in crisi

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view post Posted on 5/2/2023, 14:23

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Ad ogni prete una cappella. A don Lorenzo ne toccavano 5.

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SOLTO COLLINA – L’addio di don Lorenzo. L’ambiguità del peccato, la paura dello scandalo
Di Redazione -3 Febbraio 202312482

Per i nostri peccati dovremmo chiedere la soluzione, non (solo) l’assoluzione. Vale per tutti, preti e non preti. Scrivere questo pezzo implica il fatto che come spesso accade, troppe volte, qualcuno si scaglierà contro i giornali, in questo caso il nostro, perché ci sono notizie che, sempre secondo qualcuno, vanno taciute, modificate, non date. Ma la differenza tra il dare una notizia, che quindi è successa e non l’abbiamo fatta succedere noi, e il fare polemica o uscire dai bordi di ogni limite è notevole. In queste settimane se ne sono sentite di tutti i colori, complici anche i soliti social, che ormai si atteggiano a fonti di verità inconfutabili dove poter offendere o sparare giudizi su tutto e tutti.

Qui rendiamo conto di quanto è successo a Solto Collina, Riva di Solto, Fonteno e dintorni, e per dintorni si intendono Esmate e Zorzino, da dove l’Arciprete di Solto Collina e parroco delle altre 4 parrocchie, Don Lorenzo Micheli è stato trasferito in fretta e furia dalla Curia per una destinazione ‘sconosciuta’ (neanche troppo) per evitare che lo scandalo (e non il peccato), travolgesse anche chi in questa storia non c’entra, appunto la Chiesa (e la Curia) in primis. Gesù scelse dodici apostoli: uno l’ha tradito, un altro l’ha rinnegato, altri nove se la sono squagliata al momento del bisogno. Nessuno gliene ha fatto una colpa.

Visto che quando un prete fa l’entrata in paese, così come quando se ne va, gli dedichiamo ampio spazio, perché anche se i tempi cambiano, il parroco di un paese rimane un punto di riferimento per molti, non potevamo fare gli struzzi e fingere che non fosse successo niente. …

https://labarcaeilmare.it/chiesa-e-religio...considerazioni/
Un altro prete ha “lasciato”: omosessualità. Considerazioni
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La notizia è arrivata in questi giorni.
Un parroco, ultracinquantenne, responsabile di diverse piccole parrocchie, ha “lasciato” le sue parrocchie.
Abbandono legato a problemi di omosessualità.
A tutt’oggi la notizia ha tracimato su diversi organi di informazione. Si tratta di don Lorenzo Micheli, parroco di Fonteno, Solto Collina, Zorzino, Estate, Riva di Solto. La notizia è stata data pubblicamente alle comunità interessate già una settimana fa. Più che indagare sui particolari della storia, serve, invece partire dalla notizia e cercare di capire.

Prete, celibato, sessualità
Intanto, il motivo. Le tendenze omosessuali di un prete non sono un problema. Quindi se il prete in questione ha lasciato non è perché è omosessuale, ma perché la sua omosessualità è diventata così esigente, gli ha creato tali problemi, che per lui è diventato difficile vivere insieme e i suoi impegni di prete e la sua sessualità.

In effetti, è banale ricordare che sia il prete omosessuale, sia quello eterosessuale sono impegnati a vivere bene la propria sessualità. E viverla bene, per un celibe, vuol dire tenere a bada le proprie pulsioni sessuali mantenendo, nello stesso tempo, un buon equilibrio personale.

Quando siamo diventati preti, la nostra sessualità non è stata abolita. Resta. Il compito importante è orientarla, darle sbocchi costruttivi, positivi: sublimarla
Mi ricordo come se ne parlava, nei bei tempi passati, quando ero insegnante in seminario, con quel gran maestro di tutti noi che era don Sergio Colombo. Avevamo elaborato insieme una elementare forma di saggezza. Ci ripetevamo che la parola cruciale per noi celibi era quella che ci metteva a disposizione la psicanalisi: sublimazione. In parole povere. Quando siamo diventati preti, la nostra affettività e la nostra sessualità non è stata abolita. Resta, con tutta la sua forza. Il compito importante è orientarla, darle sbocchi costruttivi, positivi: sublimarla, appunto. Se un prete ha impegni stressanti e poche soddisfazioni, contrasti e scontri a non finire, è probabile che il cavallo vitale che si porta appresso si sbizzarrisca e chieda il conto. E allora sono guai. I guai, a quel punto, per il prete, ma guai anche l’altro o l’altra persona coinvolta, e guai pesanti per la comunità. E sono sofferenze per tutti. Si capisce in quel caso, drammaticamente, come una persona pubblica che gode di molti legami, soffre e fa soffrire molto di più quando quei legami si spezzano o vengono, in qualche modo, messi in discussione.

Sono considerazioni del tutto astratte, me ne rendo conto. Non posso sapere, infatti, se e come interessino il prete di cui si parla. Ma è possibile che interessino lui e non solo lui.

I pochi preti, i molti impegni, il molto stress
Un particolare, comunque, vale la pena di mettere in rilievo. Il prete in questione era parroco di cinque parrocchie. Aveva degli aiuti, evidentemente, ma la responsabilità delle parrocchie era sua. Il problema che mi pongo è questo. La diocesi di Bergamo ha quasi 390 parrocchie, la maggior parte di esse ha meno di 1000 abitanti. Da sempre abituate ad avere il “loro” prete, si adattano male alla situazione di un solo prete con molte parrocchie.

Non basta mettere insieme diverse parrocchie e buttarle addosso a un solo prete. Bisogna camminare decisamente verso un altro modo di fare il prete e di vivere la parrocchia
E il prete, da parte sua, per non deludere le molte parrocchie, deve correre continuamente per soddisfare le molte esigenze delle molte parrocchie: le messe, l’amministrazione, le feste, gli oratori, i giovani, gli anziani, i malati… Alcune piccole parrocchie danno più lavoro, spesso, di una sola grossa parrocchia.

Insomma, anche questo “caso” ci ricorda che è urgente passare a gestioni sempre più laicali, con responsabilità il più possibile condivise e delegate… Il prete non può e non deve neppure fare tutto. Non basta mettere insieme diverse parrocchie e buttarle addosso a un solo prete. Bisogna camminare decisamente verso un altro modo di fare il prete e di vivere la parrocchia. Altrimenti le parrocchie saranno sempre più deluse e i sempre più pochi preti saranno sempre più occupati, sempre più stressati, sempre più a rischio. Con quali esiti, dolorosi e drammatici, per le parrocchie e per i preti, è facile da immaginare.

www.araberara.it/solto-collina-la-...ichi-pastorali/

SOLTO COLLINA – LA LETTERA – Don Lorenzo: “Continuerò a ricordarvi… Dove vivrò in questo periodo non avrò incarichi pastorali”
Di Redazione -3 Febbraio 20235017

Carissimi, in questi giorni ho preso la decisione di rinunciare ad essere il vostro parroco. É una decisione presa per motivi personali; anche se mi è costato molto decidere, sento la necessità di prendere immediatamente un momento di sosta nella mia vita. ..

Edited by pincopallino1 - 21/9/2023, 19:04
 
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view post Posted on 5/2/2023, 17:32

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SOLTO COLLINA – Estorsione a don Lorenzo Micheli, è arrivata la condanna per Masserini
Di Sabrina Pedersoli -31 Gennaio 2019


Il processo con rito abbreviato legato ai ricatti nei confronti di don Lorenzo Micheli, parroco di Solto Collina, si è concluso con la condanna a due anni e due mesi al quarantaquattrenne di Gazzaniga ora residente in provincia di Pavia Demis Masserini.

Ne avevamo parlato sul numero del 31 agosto scorso, quando Masserini era stato colto in fragranza mentre aveva appena preso dal sacerdote duemila euro che aveva preteso con la minaccia di raccontare di una loro presunta relazione.

“Ho aiutato una persona – aveva spiegato don Lorenzo – che aveva bisogno di un aiuto; questo aiuto ultimamente era diventato una pretesa, per questo mi sono rivolto ai carabinieri e ho querelato questa persona, dopo che si era presentata a casa mia per chiedermi di nuovo un aiuto economico”.
 
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view post Posted on 7/2/2023, 22:14

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https://primabergamo.it/attualita/il-parro...tera-ai-fedeli/

SCANDALO?
Il parroco allontanato da Solto Collina: il peccato segreto e la lettera ai fedeli
Don Lorenzo Micheli era ben voluto dai fedeli, ma l’episodio del passato e le denunce su Facebook hanno costretto la Curia a intervenire

Il parroco allontanato da Solto Collina: il peccato segreto e la lettera ai fedeli
ATTUALITÀ 07 Febbraio 2023 ore 14:22
La comunità dei fedeli è rimasta spiazzata dall’improvviso abbandono di don Lorenzo Micheli, parroco nelle località di Solto Collina, Esmate, Riva di Solto, Fonteno e Zorzino. L’arciprete se n’è andato in fretta, convinto a quanto pare dalla Curia, dalle poche informazioni disponibili, per evitare lo scoppiare di uno scandalo.


I suoi superiori lo hanno trasferito in una località non meglio precisata. Inoltre, secondo quanto scritto da lui stesso in una lettera alla testata Araberara, in questo periodo di ritiro forzato non ricoprirà altri incarichi pastorali. Nelle parrocchie è stato comunque sostituito nell’immediato con un altro sacerdote, don Alessandro Baitelli, ma la vicenda in cui è coinvolto, nonostante i tentativi di risolvere la questione in silenzio senza alzare un polverone, è destinata a far discutere, in queste piccole e semplici comunità dove tutti sanno tutto, e le voci girano.


L’episodio del passato
Alcuni dettagli si conoscevano già, anche in seguito alla vicenda giudiziaria in cui, a fine gennaio 2019, fu condannato con rito abbreviato a due anni e due mesi un 46enne, allora residente a Gazzaniga, poi trasferitosi in provincia di Pavia. L’uomo era stato sorpreso l’estate di quell’anno dalle forze dell’ordine, in flagranza di reato, mentre riceveva dal sacerdote duemila euro in contanti, chiesti dopo averlo minacciato di rivelare una loro presunta relazione.


Lo stesso don Micheli era ritornato allora sull’accaduto, raccontando di aver aiutato «una persona che aveva bisogno di un aiuto», ma dopo questo aiuto era diventato «una pretesa», per questo motivo si era rivolto ai carabinieri e l’aveva querelato, dopo che si era presentato a casa sua per chiedergli di nuovo un «aiuto economico».


La «leggerezza» diventata denuncia sui social
Il sacerdote si è fatto conoscere, in questi anni come pastore dei paesi della Collina, al di là delle dicerie, anche per il suo impegno a favore della comunità, tant’è che ad esempio a Riva di Solto aveva sistemato le chiese, che richiedevano un restauro già da tempo, e dei suoi parrocchiani avevano proposto di nominarlo “personaggio dell’anno” per il paese che si affaccia sul lago d’Iseo.


Tuttavia, dopo le celebrazioni e i ritratti idilliaci, è arrivato l’imprevisto: la causa scatenante, come riportato sempre da Araberara, sarebbe stata quella che lo stesso don Lorenzo ha definito come una «leggerezza» agli altri preti, che però poi sarebbe degenerata in denunce su Facebook, corredate peraltro di messaggi e foto. Una situazione che, arrivata a quel punto, ha costretto la Curia a intervenire.

La lettera di don Lorenzo ai parrocchiani
Il parroco, dopo la bufera nella quale si è ritrovato suo malgrado, ha deciso di scrivere alla testata giornalistica per chiarire alcuni aspetti e ringraziare i fedeli: «Carissimi, in questi giorni ho preso la decisione di rinunciare ad essere il vostro parroco – ha esordito nella lettera -. È una decisione presa per motivi personali: anche se mi è costato molto decidere, sento la necessità di prendere immediatamente un momento di sosta nella mia vita. […] Vi ringrazio per tutto quello che abbiamo vissuto insieme e chiedo scusa perché questa decisione vi arriva come un fulmine a ciel sereno, senza nemmeno il tempo di un saluto».

In seguito, ha reso noto le dinamiche con cui ha scelto di abbandonare le sue comunità, per evitare che la vicenda si complicasse: «Con il Vescovo ho concordato come e dove vivrò questo periodo, in cui pur continuando a rimanere prete, non avrò incarichi pastorali. Lo ringrazio per questo e per aver provveduto con immediatezza alla nomina di un amministratore parrocchiale che guiderà le parrocchie della Collina».
 
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view post Posted on 21/9/2023, 17:55

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www.fanpage.it/milano/la-parrocchi...igo-di-castita/

21 SETTEMBRE 2023

La parrocchia in cui sono cambiati 4 preti in 6 mesi: “Crisi personali e problemi con l’obbligo di castità”
Sul Sebino, in provincia di Bergamo, c’è una parrocchia che raccoglie cinque chiese in cui sono cambiati 4 preti in soli sei mesi. I motivi? Questioni personali o non aver rispettato l’obbligo di castità.

Quattro preti in soli sei mesi: è quanto sta accadendo nel Sebino dove alcuni sacerdoti hanno deciso di andare via perché hanno dismesso l'abito o ancora per crisi personali. La vicenda è stata raccontata dal quotidiano Il Corriere della Sera e riguarda le parrocchie di Solto Collina, Riva di Solto, Fonteno, Esmate e Zorzino dove dopo tre sacerdoti, si è appena insediato il quarto.

Il primo addio arrivato per incompatibilità con l'obbligo di castità
Il primo addio è arrivato a febbraio 2023 quando don Lorenzo ha deciso di lasciare. Sulla base di quanto riporta Corsera, l'uomo sarebbe andato via perché non avrebbe rispettato l'obbligo di castità. A riprova di questo, alcune foto e chat che sarebbero state pubblicate sui social. Il vescovo avrebbe dato così dato l'ok per un suo trasferimento: il prete però, per il momento, non ricoprirebbe alcun tipo di incarico.

Il prete che ha lasciato per motivi personali
Al suo posto è così arrivato un altro sacerdote che avrebbe dovuto avere un incarico temporaneo. A maggio però è stato stabilizzato. Dopo l'estate, nonostante le tante attività previste in parrocchia, don Alessandro avrebbe deciso di lasciare l'incarico pastorale. Il motivo? Sarebbe forse dovuto ad alcune questioni personali. Potrebbe anche essere dovuto a una difficoltà a dover gestire ben cinque parrocchie.

Adesso il territorio è nelle mani di un nuovo sacerdote: Don Rota, 61 anni che è stato nominato amministratore parrocchiale e che è noto per andare lì dove c'è bisogno di aiuto. Il sacerdote però è in attesa della quarta nomina che si spera possa essere più duratura.

www.araberara.it/solto-collina-lad...dello-scandalo/

Alto Sebino Fonteno Riva di Solto Solto Collina
SOLTO COLLINA – L’addio di don Lorenzo. L’ambiguità del peccato, la paura dello scandalo
Di Redazione -8 Febbraio 2023

Per i nostri peccati dovremmo chiedere la soluzione, non (solo) l’assoluzione. Vale per tutti, preti e non preti. Scrivere questo pezzo implica il fatto che come spesso accade, troppe volte, qualcuno si scaglierà contro i giornali, in questo caso il nostro, perché ci sono notizie che, sempre secondo qualcuno, vanno taciute, modificate, non date. Ma la differenza tra il dare una notizia, che quindi è successa e non l’abbiamo fatta succedere noi, e il fare polemica o uscire dai bordi di ogni limite è notevole. In queste settimane se ne sono sentite di tutti i colori, complici anche i soliti social, che ormai si atteggiano a fonti di verità inconfutabili dove poter offendere o sparare giudizi su tutto e tutti.

Qui rendiamo conto di quanto è successo a Solto Collina, Riva di Solto, Fonteno e dintorni, e per dintorni si intendono Esmate e Zorzino, da dove l’Arciprete di Solto Collina e parroco delle altre 4 parrocchie, Don Lorenzo Micheli è stato trasferito in fretta e furia dalla Curia per una destinazione ‘sconosciuta’ (neanche troppo) per evitare che lo scandalo (e non il peccato), travolgesse anche chi in questa storia non c’entra, appunto la Chiesa (e la Curia) in primis. Gesù scelse dodici apostoli: uno l’ha tradito, un altro l’ha rinnegato, altri nove se la sono squagliata al momento del bisogno. Nessuno gliene ha fatto una colpa.

Visto che quando un prete fa l’entrata in paese, così come quando se ne va, gli dedichiamo ampio spazio, perché anche se i tempi cambiano, il parroco di un paese rimane un punto di riferimento per molti, non potevamo fare gli struzzi e fingere che non fosse successo niente.

Abbiamo ospitato molte volte Don Lorenzo su queste pagine, con i tanti suoi lavori che ha fatto per le parrocchie che ha guidato, le tante iniziative e idee, e abbiamo ospitato giusto poche settimane fa, nel primo numero di gennaio, una parrocchiana che aveva indicato Don Lorenzo personaggio dell’anno di Riva di Solto per avere sistemato le ormai fatiscenti chiese del paese.

Perché Don Lorenzo è sempre stato un prete efficiente e dalle mille iniziative, che restano e resteranno sotto gli occhi di tutti. Il resto passa. E passerà. Di scandali, ma guai a scrivere questa parola per qualcuno, ce ne sono stati tanti e ce ne saranno tanti altri, ma in epoca di social network tutto cambia. Così una ‘leggerezza’, come l’avrebbe definita don Lorenzo parlando con alcuni suoi ‘colleghi’, si è amplificata prendendo i connotati di denunce su facebook corredate di messaggi e foto costringendo la Curia a prendere il provvedimento di rimozione dall’incarico.

Abbiamo sentito don Lorenzo che ci ha inviato questo scritto rivolto ai suoi parrocchiani, non c’è bisogno di altri commenti, anche perché potremmo scrivere paginate di giornale ma alla fine tutti resterebbero della loro opinione. Rimane il fatto che forse, sarebbe ora di accorgersi del potere anche malefico che hanno i social network usati a misura e dismisura da tutti e da troppi.

Sul resto don Lorenzo ha una coscienza per riflettere e non occorre sparare giudizi, rimane per tutti, non solo per lui, l’affascinante ambiguità del peccato.

Nello stesso tempo disobbedienza e purtroppo obbedienza a se stessi. Un’obbedienza che troppe volte porta a farsi male da soli.

https://primabergamo.it/attualita/tre-pret...mate-e-zorzino/

Attualità
IL CASO
Tre preti in sei mesi per l'incarico parrocchiale a Solto Collina, Riva di Solto, Fonteno, Esmate e Zorzino
Dopo don Lorenzo Micheli, don Alessandro Baitelli e ora don Maurizio Rota, il cui incarico è temporaneo. Si attende la quarta nomina

Tre preti in sei mesi per l'incarico parrocchiale a Solto Collina, Riva di Solto, Fonteno, Esmate e Zorzino
BERGAMO Aggiornamento: 21 Settembre 2023 11:40
Il bilancio è di tre preti in poco più di sei mesi. Da febbraio a oggi, a guidare le cinque parrocchie di Solto Collina, Riva di Solto, Fonteno, Esmate e Zorzino si sono alternati don Lorenzo Micheli, don Alessandro Baitelli e ora don Maurizio Rota. Tuttavia, anche quest'ultimo, in quanto la carica che gli è stata data è temporanea, è destinato ad andarsene con l'arrivo di una nuova nomina, la quarta.

Don Micheli e lo scandalo
Tutto è iniziato quando il parroco Micheli, coinvolto in uno scandalo di carattere sessuale sfociato anche sui social, e che molto ha fatto parlare in paese, ha rinunciato all'incarico. «Una decisione presa per motivi personali: anche se mi è costato molto decidere, sento la necessità di prendere immediatamente un momento di sosta nella mia vita», ha spiegato il don che, come indicato dal vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, è rimasto prete, ma senza incarichi parrocchiali e ora si troverebbe in Toscana.

Don Alessandro: da temporaneo a fisso
Al suo posto, è arrivato don Alessandro Baitelli, 53 anni, in qualità di amministratore parrocchiale. Questo tipo di incarico è in tutt e per tutto sovrapponibile a quello di parroco, con l'unica differenza che è temporaneo. n incarico temporaneo: chi lo esercita ha tutti i diritti e i doveri del parroco, ma non gode della stessa stabilità di nomina. Il nuovo don era arrivato convinto quindi di fermarsi solo per un periodo ristretto, ma le sue prospettive sono cambiate quando il vescovo, nelle nomine dello scorso maggio, ha deciso di confermarlo. Da temporanea, la carica è diventata quindi permanente.

Fulmine a ciel sereno
Il nuovo titolare delle cinque parrocchie si è dato da fare tutta estate e tutto sembrava procedere al meglio, fino a quando, ormai una decina di giorni fa, durante una messa ha annunciato la sua rinuncia. Don Luigi Angelo Paris che è stato inviato dal vescovo Beschi ad interloquire con i consigli pastorali delle cinque parrocchie ha dichiarato al Corriere Bergamo: «Don Alessandro ha detto che, immaginandosi parroco stabilmente, non sarebbe riuscito ad ottemperare al suo impegno. Fare il parroco non è facile, ci sono impegni e incombenze, relazioni e gestione di situazioni stressanti». Dopotutto, le parrocchie sono cinque, il territorio è ampio, gli spostamenti quotidiani sono tanti, ma il parroco è uno.

In attesa del quarto nome...
Ora l'incarico è stato affidato a don Maurizio Rota, 61 anni, anche lui nominato amministratore parrocchiale, quindi anche lui con carica temporanea. Potrebbe essere riconfermato o potrebbe arrivare un nuovo parroco. In qualsiasi caso, si tratterebbe della quarta nomina in poco, pochissimo tempo.

SCANDALO?
Il parroco allontanato da Solto Collina: il peccato segreto e la lettera ai fedeli

https://bergamo.corriere.it/notizie/cronac...6d51daf16.shtml

Ieri in carcere l’arrestato è stato interrogato dal gip Vito Di Vita

SOLTO COLLINA10 agosto 2018
«Ricatta il parroco per denaro» Trappola in canonica: arrestato
Divieto di dimora a Bergamo e provincia per un trentaquattrenne. Il sacerdote: «Voleva calunniarmi, non vivevo più»
di Maddalena Berbenni

Don Lorenzo Micheli risponde al cellulare con gentilezza e la voce squillante. Di parlare, però, non se la sente. «Preferisco non raccontare», è l’unica frase che dice all’inizio della telefonata e ribadisce prima di riattaccare con tono più pacato. Martedì mattina, a Solto Collina, nella sua canonica, i carabinieri della stazione di Sovere hanno arrestato per tentata estorsione D.M., 34 anni, originario di Gazzaniga e da tempo residente in provincia di Pavia. Aveva appena preso dalle mani del sacerdote i duemila euro che, secondo le indagini, gli voleva spillare con la minaccia di raccontare in giro di una loro presunta relazione sentimentale. Assistito dall’avvocato Miriam Asperti, ieri mattina l’indagato ha parlato in carcere per poco meno di un’ora davanti al giudice per le indagini preliminari Vito Di Vita. Al termine dell’interrogatorio, sui cui contenuti c’è il più stretto riserbo, nei suoi confronti è stato disposto il divieto di dimora a Bergamo e in tutta la provincia.

I carabinieri si sono mossi immediatamente dopo la denuncia di don Micheli, che si è presentato in caserma di persona, a Sovere. Quarantotto anni, guida le parrocchie di Solto Collina, Esmate e Zorzino dal 2015 e quella di Riva di Solto dal 2016. Prima, tra il 1996 e il 2014, è stato parroco di Osio Sopra e poi fino a tre anni fa di Gromlongo e vice parroco di Palazzago. Il sacerdote ha spiegato ai militari di essere vittima delle pressanti, e non più sostenibili, richieste di denaro del 34enne. Si conoscono, ha detto, da una decina d’anni perché il ragazzo è di Gazzaniga. Ha riferito di avergli già consegnato diverse somme di denaro per aiutarlo a superare problemi di tossicodipendenza (una circostanza per il momento non confermata). «Vuole rovinarmi dicendo a tutti che abbiamo avuto una relazione sentimentale, non mi lascia più vivere», lo sfogo, nella sostanza, consegnato ai carabinieri. A stretto giro, è stata organizzata la trappola per incastrare il presunto ricattatore. Secondo l’accusa, riscontri sulla tentata estorsione emergerebbero chiaramente da alcuni Sms che i due si sono scambiati con i rispettivi telefonini.

Martedì mattina, su indicazione degli inquirenti, don Micheli ha fissato un appuntamento nella sua canonica. D.M. si è presentato puntuale. La cifra pattuita era di duemila euro. Quando il ragazzo, che alle spalle ha già qualche guaio con la giustizia, ha preso le banconote e ha fatto per andarsene, i carabinieri sono usciti allo scoperto e lo hanno arrestato in flagranza di reato. La prima reazione è stata quella di negare. A suo dire, aveva semplicemente chiesto un aiuto economico a un prete che riteneva amico. Poi, prima di essere trasferito in via Gleno, il 34enne avrebbe aggiunto particolari sulla natura del rapporto con il sacerdote e sui soldi che da lui avrebbe ricevuto in passato. Tanti, pare.

A quanto risulta, avrebbe ripetuto lo stesso racconto al giudice, al fianco del suo avvocato. I carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Gianluigi Dettori, hanno avviato una serie di accertamenti per trovare riscontri oggettivi alle due versioni e verificare se si possano prefigurare altri scenari. Al momento, l’unica contestazione certa è la tentata estorsione avvenuta nella casa parrocchiale, in pieno giorno. Anche il gip ha riconosciuto i gravi indizi di colpevolezza a carico di D.M., che adesso non potrà più avvicinarsi a Bergamo. Don Micheli ha saputo della convalida dell’arresto e della misura cautelare per telefono, prima di scegliere di mantenere il silenzio su questa triste vicenda.

10 agosto 2018
 
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view post Posted on 21/9/2023, 17:59

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