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Gay, eutanasia, aborto. Sospeso don Mignani, Diocesi di La Spezia: "posizioni non conformi all'inserimento della Chiesa"

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view post Posted on 22/1/2017, 18:37
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La Spezia. Vescovo Palletti: "Meraviglia e sconcerto, venga fatta debita chiarezza"

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http://genova.repubblica.it/cronaca/2017/0...ende-156407418/

Il don a favore dei gay censurato dal vescovo. Ma la sinistra lo difende
Il caso del parroco di Bonassola. Che insiste: "Il Papa può cambiare idea sull'omosessualità"

di MATTEO PUCCIARELLI

20 gennaio 2017

Il don a favore dei gay censurato dal vescovo. Ma la sinistra lo difende«Meraviglia e sconcerto». Reagisce così — stizzita — la diocesi della Spezia alle parole di don Giulio Mignani, raccontate da Repubblica martedì scorso. Il parroco di Bonassola in una chat su Whatsapp condivisa con i fedeli si era schierato a favore delle coppie omosessuali e contro lo sportello anti-gender proposto dalla Regione guidata dal centrodestra. Una presa di posizione liberal per un prete e certamente scomoda per la Chiesa.

Non a caso quindi è arrivata la tirata di orecchi al don da parte del vescovo Luigi Ernesto Palletti, che in realtà si trovava (e si trova ancora) fuori regione per impegni di natura spirituale: «Mi sono premurato di dare incarico al vicario generale affinché venga fatta debita chiarezza sull'accaduto». Aggiungendo che papa Francesco si era espresso così, sul tema, nella sua Amoris Laetitia : «Circa i progetti di equiparazione al matrimonio delle unioni tra persone omosessuali, non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia». La reazione del vertice locale della Chiesa che era stata auspicata anche dal consigliere provinciale dei Fratelli d'Italia Alessandro Rosson: «Spero che don Mignani venga immediatamente sconfessato dal vescovo».

E il don "eretico", in tutto questo? Ha continuato comunque a dire lapropria nella chat incriminata. Quanto ha scritto Francesco nell'esortazione apostolica, a Mignani risulta «astratto, avulso dalle culture, incapace di rispondere alle concrete domande umane dei nostri contemporanei; dunque non accoglibile da parte di chi cerca di vivere la propria fede senza dover mettere tra parentesi la ragione». Nello scambio chat, il prete ha poi detto che i propri pensieri erano stati espressi sia al vescovo che allo stesso Papa, via lettera. Insomma, le sue parole — è il ragionamento — non dovevano destare alcuno scalpore, essendo state già rese note ai propri superiori.

In difesa di Mignani, comunque sia, c'è l'Arcigay genovese. Secondo il presidente Claudio Tosi, «le parole di Mignani sono state importante, una boccata d'aria per una Chiesa che ha bisogno di confrontarsi. Bisogna fare ancora un grande lavoro in quell'ambiente, è uno dei luoghi più difficili nel quale provare a ragionare». L'intenzione dell'associazione in difesa dei diritti degli omosessuali è quella di organizzare nei prossimi mesi un ciclo di incontri e dibattiti nelle parrocchie. «Io credo — continua Tosi — che chi si ferma sulla rigidità di certi principi non conosce la realtà nella quale vive. Io poi sarei pure cattolico, quindi non parlo per avversione ad un culot. Dico solo che le persone vengono prima dei princìpi».

Da Palazzo Tursi, invece, arriva la solidarietà della presidente della commissione Pari opportunità, Marianna Pederzolli (Rete a sinistra): «Peccato perché era estremamente positivo che un prete si fosse espresso in quel modo, nel solco di una tradizione genovese progressista. Purtroppo invece assistiamo a una messa a tacere di un pensiero che occorre piuttosto essere rilanciato».

Il Comune sta andando in una direzione opposta rispetto alla Regione. Aderendo ad esempio all'appello del comitato Liguria Rainbow contro il famigerato sportello anti-gender, appello firmato anche da don Mignani. «Fra le altre cose — continua Pederzolli — stiamo organizzando una rete nelle scuole per insegnare l'educazione alla diversità e al rispetto».

20 gennaio 2017

www.cittadellaspezia.com/Cinque-Ter...-il-225528.aspx

Unioni civili, il vescovo bacchetta il don arcobaleno
Monsignor Palletti riprende Mignani citando Papa Francesco: "Non esiste fondamento per assimilare unioni omosessuali e disegno di Dio".
Unioni civili, il vescovo bacchetta il don arcobaleno
Cinque Terre - Val di Vara - Non sono piaciute in Curia le uscite pubbliche attraverso le quali don Giulio Mignani, parroco di Bonassola, ha attaccato lo sportello "anti gender" della Regione Liguria, criticando altresì chi si batte contro le unioni tra persone dello stesso sesso, convinto, il don rivierasco, che queste non vadano in alcun modo a scalfire l'istituto della famiglia tradizionale. Don Mignani, 47 anni, ha anche preso parte alla celebrazione bonassolese dell'unione civile tra Davide Zoppi e Giuseppe Aieta (qui), la prima della Riviera, finita anche in televisione grazie allo wedding planner Enzo Miccio (anche lui presente al grande evento).

I vertici diocesani hanno reagito - si legge in una nota - con "meraviglia e sconcerto" alle esternazioni di Mignani. "Essendo in questo momento assente dalla diocesi per impegni pastorali - scrive direttamente il vescovo Luigi Ernesto Palletti -, mi sono premurato di dare incarico al vicario generale affinché venga fatta debita chiarezza sull'accaduto, in particolare con il sacerdote sopra citato. Senza per questo venir meno al rispetto verso tutte le persone, come pastore mi corre però il dovere di ricordare che su argomenti come quelli trattati nell'articolo, proprio recentemente, Papa Francesco nella Esortazione Apostolica "Amoris Laetitia" ha espressamente riportato e sottolineato quanto i vescovi, provenienti da ogni parte del mondo e riuniti per il Sinodo sulla famiglia, hanno autorevolmente espresso, ovvero: "Nel corso del dibattito sulla dignita` e la missione della famiglia, i Padri sinodali hanno osservato che «circa i progetti di equiparazione al matrimonio delle unioni tra persone omosessuali, non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia»" (Amoris Laetitia n. 251)".
Giovedì 19 gennaio 2017 alle 12:13:54

www.ilsecoloxix.it/p/la_spezia/2017...e_sindaco.shtml

CHIESA E OMOSESSUALITÀ 21 gennaio 2017
Dai social al sindaco, Bonassola solidale con don Mignani
Patrizia Spora

Da sinistra, don Giulio con il sindaco, Giorgio Bernardi, e la vicesindaco, Piera Gandolfi (foto Il Secolo XIX) Da sinistra, don Giulio con il sindaco, Giorgio Bernardi, e la vicesindaco, Piera Gandolfi (foto Il Secolo XIX)
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Il logo del Comitato che difende lo sportello anti-gender in Liguria «No all’ideologia gender, sì allo sportello anti-gender in Liguria»
Scuola, parte da Genova la protesta contro l’omofobia “antigender”
La Spezia - Tutti a messa domenica prossima, per sostenere e manifestare solidarietà a don Giulio Mignani, il parroco di Bonassola che contesta l’apertura dello sportello anti gender, da parte della giunta regionale di centrodestra. Il don nei giorni scorsi ha avviato sui social network una discussione e una lunga riflessione sull’omosessualità e sulla necessità di «aprire all’amore e alla fratellanza, per rendere la Chiesa più bella - ha detto don Mignani - perché più vicina all’uomo e allo spirito e allo stile, che secondo me ha ispirato Gesù». Una presa di posizione quella del parroco frenata dal vescovo della Spezia, Luigi Ernesto Palletti, e duramente contestata e attaccata dai rappresentati di Fratelli d’Italia, con in testa il portavoce provinciale Alessandro Rosson, che ha inoltre chiesto al Vescovo la scomunica di don Mignani. Ma le parole del giovane parroco hanno invece toccato le coscienze delle persone e hanno così mobilitato le comunità di Bonassola e Framura, dove don Mignani è parroco, e della vicina Levanto.

Alcuni ragazzi hanno aperto la pagina Facebook “Io sto con don Giulio” e il tan tam sui social network, dove tutto è partito, ma anche nelle piazze e nei bar ha portato l’idea di organizzare una manifestazione di solidarietà, con la partecipazione alla messa delle 11 di domenica prossima, nella chiesa di Santa Caterina a Bonassola. Un “appoggio incondizionato al parroco”, come dicono molti ragazzi, che arriva da persone diverse per posizione politica, ideologico-culturale, coinvolge gli amministratori e va dai giovani ai più anziani, dai cattolici ai laici, fino agli atei.

Una mobilitazione che nasce dalla paura di perdere don Mignani e chiedere così alla Curia e al Vescovo Palletti di lasciare il parroco a Bonassola, ma anche per lanciare il messaggio di “superare le differenze e di promuovere l’amore fra gli esseri umani, tutti ugualmente accomunati dal rispetto della libertà e della fratellanza”, come dicono i giovani di Bonassola. «I ragazzi si sono mobilitati in massa fra loro anche giovani e persone che non frequentano la chiesa e non sono credenti, perché vedono in don Giulio una persona che parla di rispetto, amore e sensibilità - dice il sindaco di Bonassola, Giorgio Bernardin - nelle parole del don si leggono messaggi di pace, tolleranza e apertura verso l’umanità. Appoggio questa manifestazione, che non vuole avere una connotazione politica, ma umana, di stima e affatto verso chi mette a disposizione il suo impegno e la sua dedizione verso gli altri, soprattutto verso i più deboli e bisognosi. Don Giulio qualche tempo fa ha riqualificato gli appartamenti della parrocchia per metterli a disposizione, con un affitto quasi simbolico, di persone in difficoltà. Domenica sarò a messa e spero che la partecipazione sia numerosa».

A promuovere la manifestazione sono i gruppi “Io sto con don Giulio” e “Bonassola in famiglia”, comitati che raccolgono cittadini di Levanto, Bonassola e Framura.

Edited by pincopallino2 - 15/11/2022, 09:39
 
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view post Posted on 11/8/2021, 15:54

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Ora sia coerente, si spreti e rinneghi le menzogne della Chiesa

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https://genova.repubblica.it/cronaca/2021/...ita_-313494572/

Genova
Il parroco di Bonassola, Liguria: "Nessuna religione possiede la verità"
di Erica Manna

Don Giulio Mignani aveva già fatto parlare di sè per essersi rifiutato di benedire le palme per protesta contro il divieto di benedire le unioni omosessuali, ora lancia la "Giornata di rispetto di ogni spiritualità"
09 AGOSTO 2021

“Nessuno possiede la verità”. Dunque, “ogni spiritualità e religione che se ne fa veicolo” deve riconoscere “di non essere, ciascuna, la sola legittima detentrice di una verità assoluta”, o di un messaggio “rivelato in via esclusiva”. Si tratta piuttosto di “acquisizioni provvisorie”, che vanno storicizzate e calate nelle varie culture. Parola di prete. Proprio così: quel don Giulio Mignani, parroco di Bonassola, che aveva già fatto parlare di sé per essersi rifiutato di benedire
 
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view post Posted on 13/8/2021, 20:27
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Non mi convincono i preti onesti, coerenti e sinceri, cioè quelli con le palle. A parer mio questo cerca solo notorietà. Se questa dichiarazione sarebbe frutto di un'analisi spirituale, allora dovrebbe appendere il saio al chiodo immediatamente. Poi ci sarebbe il discorso della pagnotta che verrebbe a mancare. Ha tuttavia i giorni contati il pretuccio pentito: il Vaticano non tollera
 
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view post Posted on 4/10/2022, 05:24

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www.lanazione.it/la-spezia/cronaca...gnani-1.8142095

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LA SPEZIA
RIDER MORTO VIOLENZA IN DISCOTECA GIALLO IN AGRITURISMO LUCCA COMICS LUCE! PECORE ELETTRICHE

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Sospeso prete a favore delle famiglie arcobaleno: "Va contro insegnamenti della Chiesa"
Accade a Bonassola, in provincia della Spezia. Don Giulio Mignani non potrà più celebrare Messa. Il provvedimento della diocesi spezzina

3 ottobre 2022
Don Giulio Mignani

Articolo Don Mignani sull’eutanasia "E’ lecita per un cattolico l’apertura a leggi che la regolino"
Articolo Diecimila firme per don Mignani "Diciamo ‘no’ al suo trasferimento"

La Spezia, 3 ottobre 2022 - E' stato sospeso dalla diocesi della Spezia. Don Giulio Mignani non potrà più celebrare i sacramenti. Accade a Bonassola, alle Cinque Terre, in provincia della Spezia. Il religioso si era più volte esposto a favore delle famiglie arcobaleno.

E aveva detto la sua anche sull'eutanasia, in un periodo in cui il dibattito pubblico sul tema è molto acceso. Il decreto penale della Diocesi della Spezia è stato notificato nella giornata di lunedì 3 ottobre.

Don Giulio «nel corso degli anni - si legge nella notifica - più volte ha rilasciato esternazioni pubbliche, apparse anche su vari quotidiani e interviste televisive, nelle quali ha ripetutamente sostenuto posizioni non conformi all'insegnamento della Chiesa».

Nonostante il precetto penale con il quale era stato richiamato, don Giulio ha proseguito intervenendo su temi come matrimoni e adozioni per coppie omosessuali, eutanasia e aborto. La notizia si è diffusa rapidamente nel borgo spezzino, con alcuni parrocchiani vicini a don Giulio che vogliono mobilitarsi a difesa del sacerdote.

«Le posizioni che ho assunto non hanno mai voluto essere offensive né polemiche nei confronti della Chiesa - ha spiegato don Giulio -. Ciò che mi ha sempre mosso è la preoccupazione che la Chiesa possa essere considerata sempre più marginale e sempre meno credibile nella società contemporanea. Per ovviare il pericolo che la Chiesa si chiuda in una sterile autoreferenzialità mi sembra che la via sia quella di permettere a tutti i suoi membri, clero compreso, di poter esprimere liberamente il proprio desiderio di cambiamento».

In questi ultimi anni don Giulio era stato al centro delle cronache per alcuni atti in netto contrasto con la chiesa. Nel 2021 si era rifiutato di benedire i rametti di ulivo durante la Domenica delle Palme per il no della Chiesa alle unioni omosessuali. I suoi parrocchiani si erano mobilitati in suo favore perché pareva che fosse trasferito. La petizione, poi postata su Change.org, aveva raggiunto le 10mila firme.

"Sostengo l'amore e condanno l'omofobia", aveva detto don Giulio. Intervistato negli ultimi mesi da Rai e Mediaset. Le iene gli avevano dedicato un servizio. In una trasmissione su Rai Uno Don Giulio parlò in collegamento con Malika, la ragazza di Castelfiorentino ripudiata dalla famiglia perché si era dichiarata omosessuale. "Ti chiedo idealmente scusa per ciò che è accaduto", disse il sacerdote alla ragazza

Edited by pincopallino2 - 4/10/2022, 07:47
 
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view post Posted on 9/10/2022, 13:26

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"Don Mignani nuovo martire della Chiesa, ucciso nella sua libertà"

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Paese in piazza per il parroco arcobaleno sospeso
Di ANSA • ultimo aggiornamento: 09/10/2022 - 14:05
A Bonassola per don Giulio che difende coppie gay e eutanasia

(ANSA) – BONASSOLA, 09 OTT – “Don Giulio nuovo martire della
Chiesa ucciso nella sua libertà”. E’ il grande striscione che ha
aperto la manifestazione a difesa di don Giulio Mignani, il
sacerdote sospeso dalla celebrazione dei sacramenti dalla
diocesi della Spezia per le sue posizioni sulle coppie
arcobaleno e sull’eutanasia, sull’aborto e sulle adozioni per
coppie omosessuali. Aveva detto, tra l’altro, “spero che un
giorno si possano celebrare in chiesa matrimoni tra due persone
dello stesso sesso”. In oltre 400 si sono riuniti davanti alla
chiesa di Santa Caterina a Bonassola per iniziativa del comitato
#Iostocondongiulio. “Vorrei che questa giornata continuasse, che non si chiudesse
qui e chiede al comitato di organizzare altre giornate come
questa e io da dovunque sarò verrò”, ha detto il sacerdote
raccogliendo un lungo applauso. (ANSA).

https://www.fanpage.it/attualita/don-giuli...ni-omosessuali/
Don Giulio Mignani, il prete sospeso perché a favore di eutanasia, aborto e matrimoni omosessuali
Don Giulio Mignani è un parroco sospeso: non potrà più fare messa, dare i sacramenti e non potrà più neanche predicare. Questo provvedimento arriva dopo una lunga serie di richiami verbali e scritti che gli imponevano di astenersi dal fare dichiarazioni in favore dell’eutanasia, della benedizione delle coppie omosessuali e dell’aborto. Don Giulio per il momento è ancora nella chiesa, gli è stato dato del tempo per riflettere e cambiare idea ma lui, racconta, non lo farà.
A cura di Gianluca Orrù
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Bonassola è un paesino in provincia di La Spezia in cui l’estate non sembra ancora finita, eppure siamo quasi a metà ottobre: ci sono turisti, bagnanti e ci sono anche diverse troupe televisive mandate qui dalle principali trasmissioni televisive italiane. Sono qui per Don Mignani.

Don Giulio Mignani non è nuovo agli onori delle cronache per le sue posizioni divergenti da quelle della Chiesa rispetto ai diritti civili: “Già cinque anni fa – racconta a Fanpage.it – ho pensato di abbandonare la Chiesa dopo che avevo ricevuto degli ammonimenti per la mia posizione sulle coppie omosessuali. Mi è sempre sembrato giusto poter benedire un amore vero e sincero. La Chiesa ha benedetto di tutto: armi, guerre sante, perché non benedire un amore sincero tra due persone anche se dello stesso sesso?

Per le mie posizioni ci sono state delle lamentele anche tra i fedeli, ma poi ho incontrato degli altri fedeli che mi hanno convinto a restare, mi hanno detto che senza di me si sarebbero sentiti più soli, che ero il prete che volevano, così mi sono risolto a rimanere”.

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Femminicidio Spinea: lei lo aveva già denunciato e poi ritirato querela. La zia: "Uccisa per gelosia"

Il decreto che sospende Don Giulio
Don Giulio ha 53 anni, è minuto e dal passo svelto. Racconta che non è nato in una famiglia particolarmente religiosa, suo fratello maggiore di un anno è ateo, i suoi genitori non frequentavano molto la chiesa: “Ho seguito il catechismo con mio fratello, siccome era di un anno più grande siamo andati insieme, così abbiamo seguito il percorso fino alla cresima. Poi più niente”.

Don Giulio ha cominciato a lavorare in banca a 19 anni, racconta che non ci sono state esperienze amorose particolari nella sua vita: “Sono sempre stato timidissimo e sono uscito forse solo una volta con una ragazza, c’è stato un bacio ma niente di più, tutte gli altri affetti sono stati platonici”.

Prete a favore dell’eutanasia viene sospeso. Don Giulio Mignani: “Non cambierò idea”
109890Pubblicato da Gianluca Orru
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La vocazione è arrivata a 23 anni, quando decide di entrare in seminario: “Mi sono accorto che volevo fare del bene, un mio collega di ufficio mi ha avvicinato al messaggio del Vangelo, così nella mia ignoranza ho pensato che forse per me la strada per poter fare del bene poteva essere quella del diventare un sacerdote”. E così è stato. Don Giulio viene ordinato prete a 29 anni e fino a qualche giorno fa seguiva quattro parrocchie e otto chiese della zona, attraverso le quali esercitava il magistero della chiesa per i fedeli.

“Il processo che mi ha condotto fino a questo provvedimento è stato lungo – spiega Don Giulio – è tutto cominciato la domenica delle Palme dell’anno scorso, nel 2021, quando per ragioni legate al Covid avevo deciso di non fare la benedizione delle Palme per evitare gli assembramenti. Pochi giorni prima era arrivata una precisazione della Congregazione per la Dottrina della Fede a proposito dell’opportunità di benedire le coppie omosessuali. La posizione della chiesa era già nota, ma la congregazione aveva voluto ribadire che non si potevano assolutamente benedire le coppie omosessuali. Così io durante la predica della Domenica delle Palme ho detto che ero felice di non benedire le Palme, lamentando il fatto che mi sembrasse ingiusto vietare di benedire un’amore sincero solo perché omosessuale. Questo mio messaggio ha avuto una grande eco mediatica e ho ricevuto prima delle ammonizioni verbali, poi un’ammonizione scritta che mi intimava di smetterla di diffondere quei messaggi”.


La sospensione di Don Giulio è arrivata per decreto
Don Giulio però non ha smesso di parlare, di dire la sua quando invitato e quando richiesto. Nell’ambito del sinodo ha chiesto ai suoi fedeli, attraverso un sondaggio anonimo, di dire la loro su temi etici come l’aborto, il matrimonio omosessuale, l’eutanasia: tra gli oltre 400 che hanno risposto, più del 90% era a favore. “Sono andato a un convegno a Genova invitato dall’associazione Luca Coscioni – racconta Don Giulio – c’era anche Marco Cappato, e lì ho raccontato di quello che pensano i miei fedeli, un pensiero che mi ha portato a riflettere. Noi esseri umani siamo soltanto vita biologica o c’è in noi anche una vita spirituale che deve essere considerata? E se noi abbiamo rispetto per la sacralità della vita, che cosa c’è di più sacro per il rispetto della vita spirituale? La libertà di autodeterminare il proprio destino. Se mi trovassi nella stessa situazione del Dj Fabo anche io chiederei di interrompere”.

“Queste leggi religiose – prosegue Don Giulio – sono come uno schiacciasassi per la vita delle persone, la loro vita concreta, e Gesù nella sua vita quando ha incontrato delle leggi religiose che schiacciavano la vita delle persone le ha sempre infrante. Non so se oggi Gesù sarebbe della stessa posizione della Chiesa a proposito dell’eutanasia, dell’aborto e del matrimonio omosessuale”.

Adesso Don Giulio è ancora formalmente un prete, è sospeso a tempo indeterminato e dovrà lasciare la parrocchia di Bonassola; dice che ci sono tanti modi per stare vicini ai fedeli: “Io non voglio lasciare, voglio pensare che nella Chiesa ci sia diritto di abitazione anche per chi ha un pensiero diverso e vorrebbe che la Chiesa maturasse degli aspetti anche dottrinali diversi. Semmai saranno loro che faranno il passo successivo per dimettermi, io non voglio dire che hanno ragione loro”.
 
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view post Posted on 15/11/2022, 09:38

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https://genova.repubblica.it/cronaca/2022/...papa-374473929/

Liguria, Don Giulio saluta Bonassola: la sospensione rimane, i parrocchiani puntano il Papa
di Matteo Macor
Don Giulio MignaniDon Giulio Mignani
Venerdì sarà l'ultimo giorno in parrocchia di Don Mignani, sospeso dalla Diocesi per le sue aperture su temi come fine vita e aborto. Ma i fedeli preparano un viaggio in pullman a Roma per chiedere attenzione al Papa
14 NOVEMBRE 2022
AGGIORNATO ALLE 14:34

È finita davvero, la storia di Don Giulio nella sua Bonassola. Per Don Mignani, il parroco ligure che benedice le coppie omosessuali e lo scorso dicembre firmò a favore del referendum per l’eutanasia, sospeso un mese fa dalla Diocesi spezzina anche per le sue posizioni coraggiose in tema di aborto, questa sarà l'ultima settimana nella parrocchia del paese alle porte delle Cinque Terre. "Venerdì è il mio ultimo giorno in paese, poi traslocherò", fa sapere. Ad attenderlo, oltre al saluto dei parrocchiani di Santa Caterina che già nelle scorse settimane si erano mobilitati per difendere il sacerdote, una collocazione temporanea nella casa di famiglia a Sarzana e un incontro con il vescovo Luigi Ernesto Palletti. "Potrei tornare a dire messa solo ammettendo di aver sbagliato, - il suo pensiero - ma non sarei mai in grado di farlo: io le cose che dico e che ho fatto le considero troppo importanti per avvicinare la Chiesa alle persone, non posso far finita di non pensarle”.

Se la mobilitazione per Don Mignani in queste ultime settimane è sbarcata anche su Instagram, dove a supportarlo sono arrivati nuovi fedeli e altre testimonianze di solidarietà illustri (già nei giorni della sospesione si erano schierati per il parroco archistar, politici, bonassolesi d'adozione e ambrogini d'oro, da Stefano Boeri a Sergio Muniz), quella del suo impegno in tema di diritti e dobattito interno alla Chiesa è storia lunga.

Negli anni scorsi aveva già fatto discutere per essersi rifiutato di benedire le palme della Pasqua, in segno di protesta verso il documento della Congregazione della fede che vietava ai sacerdoti di benedire le unioni omosessuali. L’anno scorso aveva indetto una “Giornata per il rispetto di ogni spiritualità”, sottolineando che “nessuna fede possiede verità assolute”. A dicembre, poi l’ultima “ammonizione” del vescovo spezzino Luigi Ernesto Palletti era arrivata dopo la presa di posizione a favore del referendum sul fine vita. Don Giulio aveva partecipato all’incontro sul tema organizzato a Genova da Marco Cappato. “Abbiamo il dovere di riflettere senza tabù e pregiudizi sull’ipotesi di una legge che regolamenti l’eutanasia, - aveva spiegato - ma non per svalutazione della vita, proprio al contrario: da un suo altissimo rispetto”.

Dopo l'ondata di affetto del paese del mese scorso, ancora in ballo l'organizzazione di una trasferta a Roma "per chiedere udienza sul caso al Papa", - aggiornano i parrocchiani di Bonassola, che nei primi giorni della sospesione avevano persino pensato di occupare la chiesa - "ora è il momento di pensare cosa fare", fa capire Don Giulio. La sospensione del vescovo di fatto non ha una scadenza, "è a tempo indeterminato: - è la spiegazione - Sapevo sarebbe stato messo in programma un incontro con la Diocesi, poi è giusto che a decidere sia il vescovo, lui non ha fatto niente di male, ha solo svolto il suo compito. Perché io possa riprendere le mie funzioni di prete, però, le sue condizioni sono che ammetta di aver sbagliato a esternare affermazioni diverse dal magistero", ribadisce Mignani. "Una cosa che non mi sento di fare, l'ho già detto sinceramente al vescovo: una ulteriore riflessione non porterà a considerazioni diverse da quanto già capito".

Sospeso "A divinis" dall'esercizio delle funzioni di prete, di fatto interdetto dal dire messa in pubblico, se da parte della Curia spezzina non ci saranno dietrofront né inasprimenti della sanzione già effettiva, l'obiettivo dichiarato di Don Giulio è quello di "poter dare una mano lavorando con la Caritas". "Ho scelto di fare il prete perché mi sembrava il modo più immediato per aiutare le persone, il modo più facile per stare vicino a chi ne ha bisogno. Se non potrò più fare il prete, almeno che possa continuare a fare il mio". Non è escluso però che il vescovo decida di rendere definitiva la sospensione: "Vorrebbe dire che non fare più parte della Chiesa in cui ho servito tanti anni, e mi rimboccherò le maniche per trovare un nuovo lavoro per vivere".

"Anche tornando sui miei passi, anche cadendo la sospensione, questa parrocchia ha comunque bisogno da subito di un nuovo pastore, e io devo fargli spazio", aveva annunciato già nei giorni scorsi il suo addio a Bonassola Don Mignani, che in queste settimane ha lavorato al fianco del nuovo parroco. "Io però le cose che ho detto le rivendico, e le continuo a pensare per amore della stessa istituzione che oggi mi punisce. Ad oggi, i passi avanti che ha fatto la Chiesa li ha fatti al traino della società, ma lei per prima avrebbe la forza per fare da apripista. Dovrebbe dire chiaro che non esiste un solo modo per vivere la fede, e invece finisce per omologare. Dovrebbe mettersi in ascolto, e invece troppo spesso allontana le persone. Gesù ci dice che prima della legge vengono sempre le persone, mi pare la cosa più difficile da mettere in pratica".

“Se è vero che un albero si giudica dai frutti, come dice il Vangelo - era stato il messaggio lasciato con commozione ai suoi parrocchiani, tra gli applausi dei 500 e oltre che si erano trovati nella piazza della Chiesa del paese per salutarlo - Io qui oggi vedo tanti frutti preziosi, e allora perché tagliare l’albero?”.
 
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