La Spezia. Vescovo Palletti: "Meraviglia e sconcerto, venga fatta debita chiarezza"
http://genova.repubblica.it/cronaca/2017/0...ende-156407418/Il don a favore dei gay censurato dal vescovo. Ma la sinistra lo difende
Il caso del parroco di Bonassola. Che insiste: "Il Papa può cambiare idea sull'omosessualità"
di MATTEO PUCCIARELLI
20 gennaio 2017
Il don a favore dei gay censurato dal vescovo. Ma la sinistra lo difende«Meraviglia e sconcerto». Reagisce così — stizzita — la diocesi della Spezia alle parole di don Giulio Mignani, raccontate da Repubblica martedì scorso. Il parroco di Bonassola in una chat su Whatsapp condivisa con i fedeli si era schierato a favore delle coppie omosessuali e contro lo sportello anti-gender proposto dalla Regione guidata dal centrodestra. Una presa di posizione liberal per un prete e certamente scomoda per la Chiesa.
Non a caso quindi è arrivata la tirata di orecchi al don da parte del vescovo Luigi Ernesto Palletti, che in realtà si trovava (e si trova ancora) fuori regione per impegni di natura spirituale: «Mi sono premurato di dare incarico al vicario generale affinché venga fatta debita chiarezza sull'accaduto». Aggiungendo che papa Francesco si era espresso così, sul tema, nella sua Amoris Laetitia : «Circa i progetti di equiparazione al matrimonio delle unioni tra persone omosessuali, non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia». La reazione del vertice locale della Chiesa che era stata auspicata anche dal consigliere provinciale dei Fratelli d'Italia Alessandro Rosson: «Spero che don Mignani venga immediatamente sconfessato dal vescovo».
E il don "eretico", in tutto questo? Ha continuato comunque a dire lapropria nella chat incriminata. Quanto ha scritto Francesco nell'esortazione apostolica, a Mignani risulta «astratto, avulso dalle culture, incapace di rispondere alle concrete domande umane dei nostri contemporanei; dunque non accoglibile da parte di chi cerca di vivere la propria fede senza dover mettere tra parentesi la ragione». Nello scambio chat, il prete ha poi detto che i propri pensieri erano stati espressi sia al vescovo che allo stesso Papa, via lettera. Insomma, le sue parole — è il ragionamento — non dovevano destare alcuno scalpore, essendo state già rese note ai propri superiori.
In difesa di Mignani, comunque sia, c'è l'Arcigay genovese. Secondo il presidente Claudio Tosi, «le parole di Mignani sono state importante, una boccata d'aria per una Chiesa che ha bisogno di confrontarsi. Bisogna fare ancora un grande lavoro in quell'ambiente, è uno dei luoghi più difficili nel quale provare a ragionare». L'intenzione dell'associazione in difesa dei diritti degli omosessuali è quella di organizzare nei prossimi mesi un ciclo di incontri e dibattiti nelle parrocchie. «Io credo — continua Tosi — che chi si ferma sulla rigidità di certi principi non conosce la realtà nella quale vive. Io poi sarei pure cattolico, quindi non parlo per avversione ad un culot. Dico solo che le persone vengono prima dei princìpi».
Da Palazzo Tursi, invece, arriva la solidarietà della presidente della commissione Pari opportunità, Marianna Pederzolli (Rete a sinistra): «Peccato perché era estremamente positivo che un prete si fosse espresso in quel modo, nel solco di una tradizione genovese progressista. Purtroppo invece assistiamo a una messa a tacere di un pensiero che occorre piuttosto essere rilanciato».
Il Comune sta andando in una direzione opposta rispetto alla Regione. Aderendo ad esempio all'appello del comitato Liguria Rainbow contro il famigerato sportello anti-gender, appello firmato anche da don Mignani. «Fra le altre cose — continua Pederzolli — stiamo organizzando una rete nelle scuole per insegnare l'educazione alla diversità e al rispetto».
20 gennaio 2017
www.cittadellaspezia.com/Cinque-Ter...-il-225528.aspxUnioni civili, il vescovo bacchetta il don arcobaleno
Monsignor Palletti riprende Mignani citando Papa Francesco: "Non esiste fondamento per assimilare unioni omosessuali e disegno di Dio".
Unioni civili, il vescovo bacchetta il don arcobaleno
Cinque Terre - Val di Vara - Non sono piaciute in Curia le uscite pubbliche attraverso le quali don Giulio Mignani, parroco di Bonassola, ha attaccato lo sportello "anti gender" della Regione Liguria, criticando altresì chi si batte contro le unioni tra persone dello stesso sesso, convinto, il don rivierasco, che queste non vadano in alcun modo a scalfire l'istituto della famiglia tradizionale. Don Mignani, 47 anni, ha anche preso parte alla celebrazione bonassolese dell'unione civile tra Davide Zoppi e Giuseppe Aieta (qui), la prima della Riviera, finita anche in televisione grazie allo wedding planner Enzo Miccio (anche lui presente al grande evento).
I vertici diocesani hanno reagito - si legge in una nota - con "meraviglia e sconcerto" alle esternazioni di Mignani. "Essendo in questo momento assente dalla diocesi per impegni pastorali - scrive direttamente il vescovo Luigi Ernesto Palletti -, mi sono premurato di dare incarico al vicario generale affinché venga fatta debita chiarezza sull'accaduto, in particolare con il sacerdote sopra citato. Senza per questo venir meno al rispetto verso tutte le persone, come pastore mi corre però il dovere di ricordare che su argomenti come quelli trattati nell'articolo, proprio recentemente, Papa Francesco nella Esortazione Apostolica "Amoris Laetitia" ha espressamente riportato e sottolineato quanto i vescovi, provenienti da ogni parte del mondo e riuniti per il Sinodo sulla famiglia, hanno autorevolmente espresso, ovvero: "Nel corso del dibattito sulla dignita` e la missione della famiglia, i Padri sinodali hanno osservato che «circa i progetti di equiparazione al matrimonio delle unioni tra persone omosessuali, non esiste fondamento alcuno per assimilare o stabilire analogie, neppure remote, tra le unioni omosessuali e il disegno di Dio sul matrimonio e la famiglia»" (Amoris Laetitia n. 251)".
Giovedì 19 gennaio 2017 alle 12:13:54
www.ilsecoloxix.it/p/la_spezia/2017...e_sindaco.shtmlCHIESA E OMOSESSUALITÀ 21 gennaio 2017
Dai social al sindaco, Bonassola solidale con don Mignani
Patrizia Spora
Da sinistra, don Giulio con il sindaco, Giorgio Bernardi, e la vicesindaco, Piera Gandolfi (foto Il Secolo XIX) Da sinistra, don Giulio con il sindaco, Giorgio Bernardi, e la vicesindaco, Piera Gandolfi (foto Il Secolo XIX)
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La Spezia - Tutti a messa domenica prossima, per sostenere e manifestare solidarietà a don Giulio Mignani, il parroco di Bonassola che contesta l’apertura dello sportello anti gender, da parte della giunta regionale di centrodestra. Il don nei giorni scorsi ha avviato sui social network una discussione e una lunga riflessione sull’omosessualità e sulla necessità di «aprire all’amore e alla fratellanza, per rendere la Chiesa più bella - ha detto don Mignani - perché più vicina all’uomo e allo spirito e allo stile, che secondo me ha ispirato Gesù». Una presa di posizione quella del parroco frenata dal vescovo della Spezia, Luigi Ernesto Palletti, e duramente contestata e attaccata dai rappresentati di Fratelli d’Italia, con in testa il portavoce provinciale Alessandro Rosson, che ha inoltre chiesto al Vescovo la scomunica di don Mignani. Ma le parole del giovane parroco hanno invece toccato le coscienze delle persone e hanno così mobilitato le comunità di Bonassola e Framura, dove don Mignani è parroco, e della vicina Levanto.
Alcuni ragazzi hanno aperto la pagina Facebook “Io sto con don Giulio” e il tan tam sui social network, dove tutto è partito, ma anche nelle piazze e nei bar ha portato l’idea di organizzare una manifestazione di solidarietà, con la partecipazione alla messa delle 11 di domenica prossima, nella chiesa di Santa Caterina a Bonassola. Un “appoggio incondizionato al parroco”, come dicono molti ragazzi, che arriva da persone diverse per posizione politica, ideologico-culturale, coinvolge gli amministratori e va dai giovani ai più anziani, dai cattolici ai laici, fino agli atei.
Una mobilitazione che nasce dalla paura di perdere don Mignani e chiedere così alla Curia e al Vescovo Palletti di lasciare il parroco a Bonassola, ma anche per lanciare il messaggio di “superare le differenze e di promuovere l’amore fra gli esseri umani, tutti ugualmente accomunati dal rispetto della libertà e della fratellanza”, come dicono i giovani di Bonassola. «I ragazzi si sono mobilitati in massa fra loro anche giovani e persone che non frequentano la chiesa e non sono credenti, perché vedono in don Giulio una persona che parla di rispetto, amore e sensibilità - dice il sindaco di Bonassola, Giorgio Bernardin - nelle parole del don si leggono messaggi di pace, tolleranza e apertura verso l’umanità. Appoggio questa manifestazione, che non vuole avere una connotazione politica, ma umana, di stima e affatto verso chi mette a disposizione il suo impegno e la sua dedizione verso gli altri, soprattutto verso i più deboli e bisognosi. Don Giulio qualche tempo fa ha riqualificato gli appartamenti della parrocchia per metterli a disposizione, con un affitto quasi simbolico, di persone in difficoltà. Domenica sarò a messa e spero che la partecipazione sia numerosa».
A promuovere la manifestazione sono i gruppi “Io sto con don Giulio” e “Bonassola in famiglia”, comitati che raccolgono cittadini di Levanto, Bonassola e Framura.
Edited by pincopallino2 - 15/11/2022, 09:39