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"Madonnari senza scrupoli, da Medjugorje niente miracoli ma solo un’ondata di Covid"., Don Tamponi attacca i colleghi che speculano sui pellegrinaggi contagiosi

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view post Posted on 21/11/2021, 16:28

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Don Tamponi attacca i colleghi che speculano sui pellegrinaggi contagiosi

Medjugorje-4

www.lanuovasardegna.it/regione/202...olle-1.40934110

Dall’isola a Medjugorje, il duro attacco di Don Tamponi: «Pellegrinaggio folle»

Il direttore dell'Ufficio beni culturali ecclesiastici: «Business senza controllo, vanno a cercare i miracoli ma trovano i contagi»

DI MARCO BITTAU
18 NOVEMBRE 2021
OLBIA. «Basta con la follia di questi madonnari e mammane senza scrupoli, da Medjugorje niente miracoli ma solo un’ondata di contagi Covid che da una settimana sta appestando la Gallura». Il cluster originato dal contestatissimo pellegrinaggio in Bosnia dello scorso ottobre ha indignato don Francesco Tamponi, direttore responsabile dell’Ufficio beni culturali ecclesiastici della Sardegna, uno degli uomini più autorevoli e influenti della Chiesa isolana.

Le sue parole contro il “mito eretico” di Medjugorje sono dure, pesanti come macigni, affilate come spade. Non da oggi, ma il caso d’attualità dei pellegrini-untori al ritorno dalla Bosnia è la classica goccia che fa traboccare il vaso. «Spero che la giustizia accerti la realtà dei fatti e persegua i responsabili di questa barbarie – dice –. Perché deve essere chiaro a tutti che siamo di fronte a una vera e propria rete che accomuna fondamentalisti cattolici, oscurantisti, negazionisti, complottisti, falsi predicatori e autentici mercanti che speculano e si arricchiscono con il business dei pellegrinaggi. Una rete ispirata da Radio Maria e dal suo direttore ideologo, Livio Fanzaga, l’uomo che detta la linea, cioè i messaggi della pseudo madonna di Medjugorje». «Tanto per essere chiari – rincara la dose Francesco Tamponi – sono quelle persone che additano il vaccino anti Covid come frutto del demonio. Più in generale, che sostengono che i tempi che viviamo sono già dominio del diavolo. Insomma, tutti i presupposti per il miracolo salvifico di Medjugorje. Infatti, sono strani fedeli che vanno in pellegrinaggio in Bosnia ma che non vediamo mai in chiesa la domenica».


A tale sentenza inappellabile Francesco Tamponi arriva seguendo questo ragionamento: «Esiste questo network internazionale che è Radio Maria con un milione e 700mila ascoltatori ogni giorno e 158 libri scritti dal suo direttore, ma il messaggio radiofonico non può bastare ed ecco allora il business mondiale dei pellegrinaggi. Ecco allora Medjugorje, la Bosnia, la Polonia, cioè quei paesi dove frange ultracattoliche e oscurantiste predicano l’eresia nel tentativo di screditare l’ortodossia cattolica e pretendere poi di purificarla con l’affabulazione del miracolo». «Dietro tutto questo c’è una gigantesca macchina da soldi – aggiunge – che fa leva prima sulla teologia della paura, cioè la narrazione del Male che ha preso il sopravvento, poi sulla teologia dell’entusiasmo, alla Paolo Brosio, con la rassicurazione dei miracoli, prova provata dell’esistenza della madonna. In altre parole, un melting pot di emozioni, carburante per la macchina dei pellegrinaggi».

Francesco Tamponi è un fiume in piena. La rabbia per l’ondata di contagi da Covid nella sua terra, la Gallura, è incontenibile. «Le agenzie e gli operatori turistici che organizzano questi pellegrinaggi senza alcun controllo sono il terminale di questa rete – attacca ancora –. Il risultato è nei fatti di questi giorni: assembramenti, poche o niente mascherine, addirittura la comunione con le ostie offerte direttamente in bocca, tamponi con certificati negativi tutti da verificare, inevitabilmente centinaia di contagi. Questi sono fatti, non prediche o miracoli».
«Ecco perché – incalza – in Gallura adesso ci troviamo a combattere l’effetto devastante di questo tipo di predicazione. Tanti malati in ospedale o quarantena e la macchina sanitaria sotto pressione per la follia di queste persone. Basta pensare ai laboratori d’analisi che refertano i tamponi, oberate di lavoro sino a sfiorare il collasso. Un danno incalcolabile per la comunità. Direi a questo punto che il vero virus da cui dobbiamo difenderci è la follia».


www.lanuovasardegna.it/regione/202...aggi-1.40945335

Il parroco di San Teodoro assolve i pellegrinaggi

Don Alessandro Cossu replica alle accuse di don Tamponi: «Aiutano a crescere nella fede»

DI DARIO BUDRONI
21 NOVEMBRE 2021
OLBIA. Le sue parole sono state come un terremoto. Dalla Gallura il caso è diventato direttamente nazionale. Dopo l’intervista rilasciata alla Nuova Sardegna sul focolaio partito all’indomani del pellegrinaggio a Medjugorje, don Francesco Tamponi, direttore responsabile dell’Ufficio beni culturali ecclesiastici della Sardegna, giovedì sera è apparso in collegamento anche su Rai3, ospite di Geppi Cucciari a Che Succ3de?. In tv don Tamponi è tornato a ribadire con forza la sua posizione. «La Gallura è stata colpita da un cluster portato in nome della Madonna» ha detto. E poi un nuovo attacco a chi incentiva e organizza i pellegrinaggi a Medjugorje, già definiti «una gigantesca macchina da soldi». Parole che dividono e che trovano sia consensi che critiche. Molti altri sacerdoti, in ogni caso, preferiscono non intervenire e non salire sul ring della polemica. Invece don Alessandro Cossu, parroco di San Teodoro e famoso per le rivisitazioni dei grandi classici pop in chiave religiosa, ha voluto dire la sua. Su YouTube, il canale da lui preferito, ha pubblicato un videomessaggio girato sulla spiaggia della Cinta in cui difende i pellegrinaggi al cospetto delle statue mariane. «Ci tengo a dire che sono vaccinato e che sono molto prudente e attento – specifica subito il sacerdote –. Dobbiamo dare ascolto a chi ne sa più di noi, io mi fido della sanità e di chi ha studiato la medicina. Però vorrei anche dire che io sono frutto dei pellegrinaggi. Lo è la mia vocazione. Sono favorevole: non è né superstizione né devozione negativa. La mia crescita spirituale è stata grazie ai pellegrinaggi a Lourdes, a Fatima, a Medjugorje e in tanti altri luoghi». Poi la difesa dell’agenzia olbiese che aveva organizzato il viaggio conclusosi con decine di positivi al coronavirus. «Per spezzare una lancia a favore di Renata Travel, dico che i pellegrinaggi non sono negativi e che non sono il motivo della diffusione del Covid – prosegue il parroco –. Sinceramente parlando, mi trovo spesso a viaggiare. Cosa dovremmo dire degli aerei, dei bus, delle navi, dei locali? Dovremmo condannare tutti? Credo che il pellegrinaggio sia un motivo in più per stare attenti, ma non vuol dire che non si debbano fare. In questo periodo ne ho fatti due: in uno eravamo in mille e nell’altro quasi cento. Grazie a Dio è andato tutto bene, perché siamo stati prudenti. Non si può condannare un’agenzia che ha fatto il suo dovere e che è stata molto attenta nel far rispettare le regole. Ma il Covid purtroppo c’è. Allora bisognerebbe richiudere tutto. Sono favorevole al tornare pian piano alla normalità, stando però sempre attenti. Smettiamola di condannare i pellegrinaggi. Siamo tutti colpevoli se qualche volta abbassiamo la guardia».
 
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