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L'Università Pontificia che insegna a "curare" l'omosessualità, La dott.ssa Navarini, che spiega come estrarre lo sperma senza masturbarsi, adotta il testo omofobo di mons. Sgreccia

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view post Posted on 6/1/2021, 13:15

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La stessa dottoressa che spiega come estrarre lo sperma senza masturbarsi adotta il testo omofobo di mons. Sgreccia

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www.lastampa.it/topnews/lettere-e-...-gay-1.39708860

L’Università dove si insegna che bisogna curare i gay
ANNAMARIA BERNARDINI DE PACE

29 Dicembre 2020
Solo «l’atto coniugale è di per sé idoneo alla generazione della prole…la procreazione è privata dal punto di vista morale della sua perfezione…quando non è voluta come il frutto dell’atto coniugale…l’atto procreativo non può essere un atto puramente biologico, come la miscela di elementi biochimici…». Questa e altre pericolose e inquietanti affermazioni sono contenute nel manuale di bioetica, stampato nel 2012 e scritto dal Cardinale accademico


www.liberoquotidiano.it/news/itali...da-guarire.html
Un caso all'Università Europea di Roma: il libro di Etica del monsignore? Figlio solo tra marito e moglie, gay da guarire
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Giulia Sorrentino 28 dicembre 2020a a a
Università Europea di Roma, facoltà di psicologia, esame filosofia della vita e bioetica, docente Claudia Navarini. La professoressa ha sottoposto come unico testo obbligatorio d’esame il “Manuale di bioetica” (Vol. 1 – Fondamenti ed etica biomedica, Vita e Pensiero, Milano 2012) del cardinale, vescovo cattolico, teologo e accademico Elio Sgreccia.

All’interno del libro sono contenute determinate frasi destinate a suscitare polemiche, e sono questi alcuni dei testi che formeranno una parte dei futuri psicologi.
Il testo cita sull’omosessualità (riporto sotto l’immagine di pagina 506) “si può configurare ad un certo stadio di esercizio più come una malattia da trattare, che come un vizio deliberato”. Ma l’omosesualità non è né una malattia né un vizio, essendo stato sancito ciò dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il 17 maggio del 1990 con l’eliminazione dell’omosessualità dal DSM, ovvero il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. E prosegue, sempre sul tema “essa va ritenuta un’anomalia da prevenire e da curare e correggere, perché la sessualità ha un orientamento oggettivo eterosessuale”.

Non è l’unico argomento trattato; si parla infatti anche di procreazione sostenendo che “il concepimento è lecito quando è il termine di un atto coniugale per sé stesso idoneo alla generazione della prole” e prosegue “una procreazione è privata della sua perfezione se non è frutto dell’unione sia fisica sia spirituale tra gli sposi” aggiungendo che “soltanto se il matrimonio è valido e legittimamente contratto risulta lecito l’aiuto alla fertilità-fecondità dell’atto coniugale”.

Il manuale sul tema della fecondazione sostiene quanto segue (pagina 630):

"La fecondazione artificiale eterologa è contraria all'unità del matrimonio, alla dignità degli sposi, alla vocazione propria dei genitori ed al diritto al figlio ad essere concepito e messo al mondo nel matrimonio e dal matrimonio (...) Essa costituisce, inoltre, un'offese alla vocazione comune degli sposi che sono chiamati alla paternità e alla maternità: priva oggettivamente la fecondità coniugale della sua unità o della sua integrità; opera e manifesta una rottura tra parentalità genetica, parentalità gestazionale e responsabilità educativa".

Viene inoltre toccato il tema dell’aborto: “in quanto uomo il medico non può compiere un’azione di soppressione della vita di un individuo umano seppure in formazione; in quanto medico è chiamato dalla professione e dalla propria deontologia a curare e sostenere la vita e ad essere rispettato nella propria autonomia”,

https://anticlericali.wordpress.com/2017/1...e-dello-sperma/
LA DOTTORESSA CLAUDIA NAVARINI SPIEGA LE TECNICHE DI ESTRAZIONE DELLO SPERMA
(1° luglio 2007) La dottoressa Claudia Navarini spiega le tecniche di estrazione dello sperma


Procreazione assistita e fecondazione omologa
ROMA, domenica, 1° luglio 2007 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito per la rubrica di Bioetica l’intervento della dottoressa Claudia Navarini, docente presso la Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

* * *

Cara dottoressa,

in questo momento in cui si torna a parlare di procreazione assistita, a causa della revisione delle linee guida, colgo l’occasione per chiederle qualche chiarimento su temi che continuano a farmi pensare.
Che cosa dice la Chiesa Cattolica del prelievo del seme attraverso la masturbazione a scopo diagnostico?
Sempre secondo la Chiesa, è lecita la fecondazione omologa e, se sì, a quali condizioni?
Grazie mille per il grandioso servizio che svolgete.

Paola, Treviso

Problema 1. Liceità della masturbazione nel prelievo del seme?

La diagnosi della fertilità maschile attraverso l’analisi del seme non è per sé immorale. Nessun esame diagnostico è infatti sbagliato in quanto diagnostico; semmai può esserlo per le motivazioni con cui viene richiesto – es. l’aborto eugenetico -, o per i rischi connessi.

Occorre tuttavia che il metodo di prelievo sia morale, e perciò che sia evitata la masturbazione. La masturbazione è infatti un grave male morale, in quanto scolla radicalmente la sessualità dal suo senso e il piacere sessuale dal suo contesto specifico (nella fattispecie da quell’atto coniugale caratterizzato da un significato procreativo e da un significato unitivo); come tale non può mai essere giustificata, nemmeno per un fine buono. Perché un’azione sia buona, infatti, occorre che anche i mezzi siano buoni, o comunque non immorali, dal momento che il fine non giustifica i mezzi.

Come precisa l’Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede Donum Vitae (1987), “la masturbazione, mediante la quale viene normalmente procurato lo sperma, è un […] grave segno di tale dissociazione [fra i due significati dell’atto coniugale]; anche quando è posto in vista della procreazione, il gesto rimane privo del suo significato unitivo” (n. 6)

Esistono tuttavia tecniche di prelievo del seme eticamente accettabili anche in assenza dell’atto coniugale, come la MESA (Microsurgical Epididymal Sperm Aspiration, cfr. M.L. Di Pietro-E. Sgreccia, Procreazione assistita e fecondazione artificiale tra scienza, bioetica e diritto, La Scuola, Brescia 1999, p. 33). Questo metodo richiede l’anestesia generale del paziente e permette di recuperare spermatozoi che non hanno, però, completato il primo ciclo di maturazione (e ciò richiede un processo di capacitazione in laboratorio abbastanza elaborato).

Si è tentato anche il metodo chiamato VIRICAR o elettroeiaculazione (cfr. E. Sgreccia, Manuale di bioetica, Vol. I, Vita e Pensiero, Milano 1999, pp. 431-439) che stimolerebbe l’emissione del seme (con spermatozoi più maturi, dunque) senza provocare orgasmo, ma le cui possibilità di diffusione, a causa degli elevati costi e delle incertezze di applicazione, non sono alte. Un altro metodo moralmente lecito è il prelievo dello sperma nell’uretra dopo polluzione involontaria (cfr. ibidem), per quanto di difficile realizzazione.

In realtà, il mancato perfezionamento di tali tecniche e la scarsa diffusione sono dovuti alla mentalità fondamentalmente edonistica, che non vede nella masturbazione un male, a maggior ragione quando avviene per scopi diagnostici o terapeutici. Rappresentando un sistema facile, economico e abbastanza efficace, il reperimento del seme tramite masturbazione è divenuto prassi ordinaria, spesso neppure messa in discussione. Eppure non si può nascondere che rappresenti anche psicologicamente, oltre che eticamente, un elemento di difficoltà per gli uomini, che talora rinunciano alla diagnosi proprio a causa dell’umiliazione e dello squallore che la fase di prelievo del seme comporta.

Va inoltre detto che tali indagini diagnostiche al di fuori – ma spesso anche all’interno – del matrimonio partono molte volte già con una scorretta idea di apertura alla vita, ed un conseguente orientamento chiaramente rivolto alla fecondazione artificiale.

Per i coniugi – o comunque in presenza di “attività sessuale” – la raccolta del seme può avvenire in corrispondenza di un rapporto coniugale, attraverso la raccolta dello sperma nel fondo della vagina, nell’uretra in cui resta un residuo, nella vescica insieme con le urine (trattate con soluzione antiacida) in caso di eiaculazione retrograda (ibidem). Può altresì avvenire con l’utilizzo durante il rapporto di un preservativo perforato, al fine di trattenere parte del seme e tuttavia di non dare origine ad un atto contraccettivo (con condom perforato un eventuale concepimento naturale sarebbe possibile). Naturalmente si può usare anche un preservativo integro, o si può ricorrere al coito interrotto con successiva immediata raccolta del seme in capsula sterile, ma in questi casi si ha di nuovo un’azione moralmente illecita, di tipo contraccettivo, che scinde positivamente l’atto coniugale dal suo significato procreativo.

FONTE: www.zenit.org

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view post Posted on 9/1/2021, 20:59
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I preti si occupano di morale? Ah ah ah ah ah ah. Si occupano di bioetica, di procreazione, di preservativi, di sperma, di masturbazione? Ma andate a cagare che non avete nessuna specializzazione in merito. Ciarlatani e guru
 
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view post Posted on 10/1/2021, 20:38

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Scandalo all'Università europea di Roma, scende in campo la scienza: "Perché l'omosessualità non è una malattia"
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Giulia Sorrentino 09 gennaio 2021a a a
Gilberto Corbellini, professore di bioetica in Sapienza e dirigente Cnr, e Emmanuele Jannini, professore di endocrinologia e sessuologia a Tor Vergata, intervengono sul caso dell'Università europea di Roma.

CORBELLINI
Il problema è semplice. In una società liberale e democratica (non teocratica o totalitaria) ognuno è libero di pensare e dire quello che vuole. Non è libero, e qui entra la legge, di usare pensieri e parole per far danni ad altri o a proprietà private. Nel mondo universitario vige un principio di libertà accademica, per cui si può insegnare tutto quello che si ritiene importante, ma si può essere licenziati se quello che si insegna squalifica l’ateneo o tiene lontano gli studenti. Probabilmente, alcune università insegnano cose sbagliate e frutto di pregiudizi e possono farlo anche perché private. Forse anche per questo attraggono studenti. Se un docente insegna che il sole gira intorno alla terra, a parte i terrapiattisti lo prendono per matto e sarò licenziato, ma se insegna che l’omosessualità è una malattia, pur essendo una tesi altrettanto falsa, non disponiamo di equazioni ma prove più complicate per confutarla e ci sono coinvolgimenti psicologici intuitivi (pregiudizi) che sono difficili da smuovere. E la legge è chiamata in causa solo quando ci sono prove concrete di reati ai danni delle persone.

La religione, inclusa quella cattolica, esiste per alimentare i pregiudizi, incluso quello verso l’omosessualità e ciò è risaputo. Il giorno in cui fosse superato mi stupirò. Ma sarò morto prima. I rapporti omosessuali sono qualcosa di normale in natura. Non è una malattia da oltre trent’anni ma le persone non vengono al mondo con il DSM stampato nel cervello. Nell’età moderna, soprattutto dall’Ottocento oscillava tra malattia e reato, e solo quando sono stati condotti studi su ampie casistiche si è visto che le persone omosessuali sono come le altre, a parte le preferenze erotiche. Si possono avere problemi psichiatrici a prescindere dalle inclinazioni sessuali.

La psicanalisi ha fatto molti danni nell’approccio al problema, perché ha ritenuto l’omosessualità la conseguenza di una interruzione del normale sviluppo psicosessuale, a causa di un trauma infantile. Fesserie. Il problema con la psicoanalisi è che siccome si fonda su teorie fantasiose, se il paziente non vive gravi disagi più meno ci rimette solo dei soldi e nulla cambia, ma se si sta mentalmente male davvero allora può essere pericoloso trovarsi nelle mani di qualcuno che è convinto di poterci aiutare e non è vero. Penso che persista una soggezione culturale verso Freud e la psicoanalisi, che non ha ragion d’essere e qualcosa di abbastanza simile alla soggezione verso una religione: entrambe dicono e fanno cose che nessuno capisce, si tratta di credere e sentirsi parte di una comunità che crede senza controllare nulla.

JANNINI
Non sorprende una cosa: se si fa una valutazione storica della chiesa e delle chiese in generale, quando tenta di scivolare sul piano scientifico ha una capacità molto prossima al 100% di sbagliare. Non c’è bisogno di invocare Galileo ma è un dato di fatto, la chiesa in generale quando passa dal piano metafisicò a spirituale a fisico (scienza), quest’ultima basata su un metodo del tutto diverso, sbagliano sempre. Mi sembra saggio proporre una moratoria di un paio di migliaia di anni su tematiche non pertinenti alla chiesa. Stabilire se una cosa è una malattia spetta alla medicina. È come se la medicina decidesse se con una medicina piuttosto che un’altra si vada o meno in paradiso. Detto ciò va anche però detto che in un ambito di scuola privata la libertà di insegnamento prevede che si facci ciò che vuole. Nel contesto pubblico i contenuti medici non rientrano nel contesto religioso, ma dev’essere rispettata la libertà di insegnare anche cose sbagliate, ed in questo caso stanno sottoponendo agli studenti fatti sbagliati.

Avremmo motivo di stracciarci le vesti se fossimo in un contesto pubblico. Se questo fosse vero avremmo tanti psicologi che si troveranno ad essere espulsi dall’albo se mettessero in atto quanto c’è scritto nel manuale. Dipende però dagli organi ministeriali riconoscere un certo corso di laurea o meno, e spero che intervengano. Devono mantenere i toni bassi perché non possono stabilire loro chi è malato o meno. C’è ilarità, anche perché con l’aspirina non si stabilisce se si va o meno all’inferno.

L’omosessualità non è una malattia. Tutte le organizzazioni della salute internazionali e soprattutto di salute mentale la hanno derubricata dalle malattie e questo è importante, è fondamentale, perché ciò impedisce agli operatori di intervenire, perché non posso curar una non malattia. La chiesa può dire quello che vuole su ciò che è giusto e sbagliato (livello morale) perché vige la libertà di credo, diverso è invece utilizzare termini impropri quale è quello di malattia che è scientificamente errato e che suggerisce l’utilizzo ci terapie. Sottolineo che se da una parte c’è la massima libertà di insegnamento in una università privata dall’altro bisogna tener conto della formazione degli studenti, che non può essere intaccata da determinati concetti.
 
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view post Posted on 11/1/2021, 13:35
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Non è malato colui che è gay. E' malato colui che diventa prete, perchè un sano di mente non lo sarà mai
 
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