Per la prima volta casa il numero dei sacerdoti della regione di Mosca
www.newsru.com/russia/24dec2020/ru...wIfi_gBsjXguQoILa Chiesa ortodossa russa ha riconosciuto che il tasso di mortalità tra il clero è triplicato, il numero dei sacerdoti è diminuito a un record
ora di pubblicazione: 24 dicembre 2020 16:17 | ultimo aggiornamento: 24 dicembre 2020 16:17
Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill
Il patriarca Kirill di Mosca e di tutta la Russia all'incontro diocesano annuale di Mosca ha detto che 91 sacerdoti e monaci sono morti nella capitale quest'anno, nel 2019 - 33 rappresentanti del clero, riferisce Interfax . L'incontro è stato trasmesso sul canale YouTube ufficiale della Chiesa ortodossa russa. La maggior parte dei chierici che morirono erano persone anziane.
Secondo il patriarca, 350 sacerdoti ortodossi e 720 abitanti e suore di monasteri sono stati contagiati dal coronavirus dall'inizio dell'epidemia. Stiamo parlando di coloro che sono stati malati o che sono ancora malati. Nel 2020, per la prima volta in molti anni, il numero del clero di Mosca è diminuito e ora si attesta a 1.817 persone.
"Una delle conseguenze delle restrizioni imposte dalle autorità statali per combattere il coronavirus è stata la diminuzione del numero di persone che partecipano al culto. Secondo le mie osservazioni e le informazioni in arrivo, anche in estate e in autunno, cioè dopo l'apertura delle chiese per i laici, il numero dei parrocchiani la domenica e nei giorni festivi. i servizi di culto sono diminuiti di un terzo e da qualche parte - della metà ", ha detto il patriarca Kirill.
Ha osservato che tra le ragioni di ciò vi sono la partenza delle famiglie per i cottage estivi, il lavoro a distanza, nonché le misure restrittive adottate nei confronti di determinati gruppi di popolazione, compresi i pensionati.
Ricordiamo che le chiese della capitale della Chiesa ortodossa russa sono state chiuse ai parrocchiani su richiesta delle autorità sanitarie dal 16 aprile al 6 giugno.
All'inizio della diffusione del COVID-19 in Russia, alcuni gerarchi e sacerdoti della Chiesa ortodossa russa hanno ignorato gli avvertimenti di medici e leader della chiesa sui pericoli del coronavirus, continuando a condurre servizi di massa anche dopo l'introduzione delle restrizioni di quarantena in Russia.
Dopo i servizi pasquali nelle chiese e nei monasteri, il numero di persone infette da COVID-19 è aumentato notevolmente, ad esempio, 70 infetti sono stati trovati nel convento di Diveyevo nella regione di Nizhny Novgorod. Il vescovo Benjamin (Korolev), che ha guidato un servizio per i parrocchiani la Domenica delle Palme, è morto per COVID-19 e il 1 giugno il capo del Chuvash Metropolitanate, Barnabas (Vladimir Kedrov), è morto per complicazioni causate dal coronavirus.
Vladimir Legoyda, presidente del Dipartimento sinodale per le relazioni ecclesiali con la società e i media del Patriarcato di Mosca, ha dichiarato all'inizio di dicembre che circa 100 sacerdoti della Chiesa ortodossa russa (ROC) erano morti di coronavirus durante la pandemia.
Secondo lui, le statistiche sul clero ammalato, guarito e deceduto sono effettuate sulla scala delle diocesi e l'amministrazione del Patriarcato di Mosca "accumula tutti i numeri". Il ROC non considera queste informazioni socialmente importanti, quindi non pubblica statistiche, ha spiegato Legoyda.
L'8 ottobre, il patriarca Kirill ha annunciato di essere stato messo in quarantena dopo il contatto con un paziente con infezione da coronavirus. Ha poi affermato che la pandemia è una "prova seria" che offre l'opportunità di "essere convinti del potere della preghiera".
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