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Il 7 dicembre, sant'Ambrogio, vescovo dalla furia antisemita, "Bruciare le sinagoghe è un atto glorioso affinché non possa esserci luogo in cui Dio è negato"

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view post Posted on 7/12/2020, 13:46

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"Bruciare le sinagoghe è un atto glorioso affinché non possa esserci luogo in cui Dio è negato"

sambrogio2

https://digilander.libero.it/almightydanie...s_ambrogio.html

A proposito di Sant'Ambrogio, vescovo di Milano.

L'episodio viene generalmente presentato dalle varie Storie della Chiesa e del Papato come indicativo della straordinaria figura del Santo, della Sua fermezza e della Sua fede nella chiesa romana. Concerne "l'aver impedito che i fondi della Chiesa venissero impiegati per ricostruire una sinagoga distrutta durante una rivolta imperiale" (sic).

L'evento viene descritto con le stesse generiche modalità di cui sopra in quasi tutti i volumi che ho consultato e che trattavano dell'argomento Sant'Ambrogio.

Per ragioni particolari ho potuto accedere a resoconti più dettagliati. Questi i fatti:

Nel 388, a Callinicum (Kallinikon, sull'Eufrate) in Asia, una piccola folla di cristiani, guidata ed aizzata dal vescovo locale, diede l'assalto e bruciò la sinagoga. Il governatore romano stigmatizzò l'accaduto e diede ordine che venisse ricostruita a spese del vescovo. L'imperatore Teodosio rese noto di condividere quanto deciso dal suo funzionario.

Occorre precisare che proprio nel periodo che va dal II al VI secolo vengono formalizzate e mitizzate le insulse accuse (omicidio rituale, deicidio, sacrifici umani, sacrilegio, schiavismo, perversioni sessuali, etc. etc.), e l'odio bestiale ed infamante della gerarchia cattolica verso l'ebraismo e gli ebrei in particolare; che Teodosio (il quale sarebbe stato successivamente anche scomunicato da Ambrogio) aveva stabilito nel 380 il Cristianesimo quale unica religione di stato, dichiarando adulterina qualsiasi unione tra ebrei e cristiani, proibendo la celebrazione della pasqua insieme agli ebrei, di pranzare con loro, di ricevere doni o pane azzimo da essi, etc.etc. (quindi non era particolarmente favorevole agli ebrei).

Ambrogio scrisse allora una lettera all'imperatore spiegandogli che quell'incendio non costituiva un crimine e che se lui non aveva ancora ordinato di bruciare le sinagoghe di Milano era solo per pigrizia, perché bruciare le sinagoghe era un "atto glorioso" affinché "non possa esserci luogo in cui Dio è negato" ("...io dichiaro di aver dato alle fiamme la sinagoga, sì, sono stato io che ho dato loro l'incarico, perché non ci sia più nessun luogo dove Cristo venga negato[...].Che cosa è più importante, il mantenimento dell'ordine o l'interesse della religione? [Epistulae 40,11]").

Poco tempo dopo in Milano, nel corso di una funzione di fronte all'imperatore, Ambrogio tenne un sermone esaltando la Chiesa e denigrando la sinagoga, fermandosi poi per chiedere a Teodosio l'annullamento della sentenza sui fatti di Callimacum ed ottenendo l'impunità totale per gli incendiari.

L'episodio, che gli studiosi cristiani presentano come atto di fermezza (un po' come glissano sul sarcasmo di Ammiano Marcellino verso papa Damaso, matronarum auriscalpius, e verso l'"antipapa" Ursino), assume, anche nel reale contesto storico, connotazioni di ingiustizia e di odio che lo rendono infamante. Ricordiamo che spesso, in quest'epoca, sono imperatori, governatori locali e gente, per così dire, comune che si ergono a difensori di una pacifica convivenza con soggetti di altra fede e, speficamente, di fede ebraica. Le primitive gerarchie cristiane dimostrano, salvo rari casi, una sorprendente ferocia ed una veemenza nell'avvilimento di questa popolazione che sembrano di difficile giustificazione.

Questo particolare esempio vale solo ad indicare come gran parte della storia che ci viene raccontata sia prodotta da "autoreferenze". Gli episodi che materialmente si discostano da questa "linea guida autoreferenziata" o non vengono considerati o vengono riportati tralasciando alcuni dettagli determinanti, E su questo racconto "di superficie" viene poi effettuata l'interpretazione, che non può che risultare vaga, imprecisa e, proprio a voler essere gentili, parziale.

Per quanto sopra e per coloro che mi hanno severamente sgridato per non aver fatto bene il mio compitino e per aver affrontato l'argomento senza la dovuta simpatia, il sereno consiglio di cercare, ove possibile, riscontri documentali nelle lingue originali (tenendo presente che tutta la "documentazione" esistente è stata revisionata per duemila anni da sinceri cattolici cristiani), e di riesaminare gli eventi ricordando che non esiste contesto storico che giustifica "in sé" prevaricazione e sopraffazione (persino allora esistevano critici , anche influenti, dei comportamenti della "chiesa"). Così come (almeno a mio avviso) non ha dimensione etica alcuna una Divinità che giustifica i ghetti, il Malleus Maleficarum, il Sillabus o i Talebani.
 
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view post Posted on 9/12/2020, 18:00
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I padri della chiesa? Erano dei musulmani ante litteram.
 
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view post Posted on 15/12/2020, 11:31
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I fedeli sono cecati. Ma, dico io, sarebbe bastato leggere anche solo la storia di sant'Ambrogio per dedurre quanta malvagità, sconsideratezza e disumanità si celasse dietro la maschera della Chiesa cattolica. Non vi fu un solo adepto o fedele che scelse "liberamente" di seguire la Chiesa come progetto divino.
Come è possibile che esistono persone che credono nella bontà della Chiesa? Questa è una domanda che mi farò per sempre
 
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2 replies since 7/12/2020, 13:46   234 views
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