Laici Libertari Anticlericali Forum

Papi esplosi e budella papali

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 23/4/2020, 15:20
Avatar

Group:
Member
Posts:
111

Status:


I papi non possono donare gli organi. Ma chi li vuole, gli organi di gente che normalmente è vecchia come il cucco ?

728591_v2

Ma questo è nulla rispetto alla storia del PAPA ESPLOSO (Papa Pacelli, alla storia Pio XII, quello che ruppe le scatole di persona all'amante di Fausto Coppi Giulia Occhini che tra l'altro ebbepure guai giudiziari nella squallida bigotta e moralista italia di quegli anni).

Questa storia prende le mosse dalla fobia per il corpo ed il peccato di un vecchio bigotto e dalle stronzate di un medico discutibile a dir poco, schiavo del gioco e dalla lealtà discutibile visto che si vendette le foto del papa agonizzante a dei rotocalchi e per questo venne calciorotato fuori dal vaticano con disonore !



Vi presento Riccardo Galeazzi-Lisi, archiatra (medico capo) di Pio XII ed inventore di una tecnica di imbalsamazione fasulla quanto la fede.

Galeazzi-lisi

https://en.wikipedia.org/wiki/Riccardo_Galeazzi-Lisi

Metto la versione inglese perché quella italica, come al solito quando si parla di preti, non la racconta giusta, omettendo il MEGLIO (per dire)

Pio XII, bigotto e malato nella psiche in maniera grottescamente medioevale, era apparso all'epoca assai restio all'idea che, dopo la morte, il suo corpo dovesse essere denudato e manipolato (ovvove!). Così il simpatico scassamorti gli propose un sistema a base di spezie e domopak che sarebbe forse andato bene per marinare un coniglio per la cena, però se lo metti in frigo.
Il papa, personaggio per sua natura poco avvezzo al pensiero scientifico essendo il principe del pensiero magico, accettò con trasporto (...) l'idea, anche perché già stava tirando le cuoia.
Ovviamente il suo cadavere andò a male come una braciola cruda molto rapidamente.

www.bizzarrobazar.com/en/2012/06/06/larchiatra-corrotto/

Ma leggiamo il resoconto dell'esposizione della salma alla venerazione dei fedeli...

CITAZIONE
Incaricato dell’imbalsamazione delle spoglie del pontefice, il medico si era inventato un metodo nuovissimo e, a sua detta, rivoluzionario, che avrebbe permesso una perfetta conservazione della salma. A quanto sosteneva, ne aveva parlato con Pacelli quando quest’ultimo era ancora in vita: siccome il Papa era restio all’idea dell’imbalsamazione, e desiderava mantenere tutti gli organi interni così come Dio li aveva voluti, Galeazzi Lisi l’aveva convinto vantandosi di aver studiato il suo metodo sperimentale a partire dagli oli e dalle resine utilizzati, udite udite, addirittura sul cadavere di Gesù Cristo.

Quando però lui e il suo collega, il professor Oreste Nuzzi, si trovarono a lavorare sulle spoglie di Pio XII, non tutto – anzi, per meglio dire, niente – andò per il verso giusto. Il “geniale” procedimento del medico consisteva nell’avvolgere il corpo dentro una serie di strati di cellophane, insieme a erbe e prodotti naturali. Così, invece di cercare di tenerlo fresco, i due innalzarono la temperatura del cadavere e accelerarono irreversibilmente il processo di putrefazione grazie a questo impacco di nylon.

Appena fu vestito ed esposto nella Sala degli Svizzeri, a Castel Gandolfo, il volto di Pio XII si ricoprì di migliaia di piccole rughe. Nessuno vi fece caso sul momento, ma da lì a pochi minuti sarebbe iniziata la “più veloce e ributtante decomposizione in diretta che la storia della medicina legale ricordi”.

Racconta il dottor Antonio Margheriti a proposito della foto qui sopra: “È iniziato un furioso succedersi di fenomeni cadaverici trasformativi: è la decomposizione in diretta sotto gli occhi inorriditi degli astanti, in seguito all’aberrante “imbalsamazione” brevettata e praticata dall’archiatra Galeazzi Lisi. In questa foto il cadavere del papa si è gonfiato nella zona del ventre in seguito ai gas putrefattivi che son venutisi creando da subito; per la stessa ragione è diventato grigio in viso, e dagli orifizi, specie dalla bocca, versa liquame scuro che gli scorre lungo il volto e si deposita nelle orbite degli occhi. È visibile sul volto delle guardie nobili l’enorme sforzo di resistere all’odore nauseabondo che esala dal cadavere del Papa: l’alternarsi dei turni di guardia saranno da questo momento sempre più frequenti, per evitare una eccessiva esposizione ai gas mefitici, e perché molte guardie nobili regolarmente svengono sfinite da quell’odore di morte. Ma il peggio deve ancora venire”.

Il peggio arriva proprio nel momento meno opportuno, cioè quando la salma sta per essere esposta ai fedeli. Durante il trasporto da Castel Gandolfo alle porte di Roma, di colpo il cadavere del Papa, già enormemente gonfio, emette un grosso e sinistro scoppio che provoca l’esplosione del torace e lo squarciarsi del petto. Una volta arrivati al Laterano, si deve, in fretta e furia e sfidando orribili miasmi, riparare alla bell’e meglio la devastazione del papa esploso – affinché il trasporto all’interno della Basilica risulti il meno osceno possibile per l’oceanica folla assiepata a San Pietro.

Il problema è che, secondo il rito, il corpo di un Papa deve essere sempre visibile durante tutte le esequie; così, riguardo al trasporto all’interno della basilica petrina, riporta ancora Margheriti: “molti presenti all’evento ricordano ancora, lungo la navata della basilica, le zaffate tremende che si riversavano sulla folla al passaggio del cataletto nonché l’aspetto mostruoso del papa: diventato nerastro, gli cadde il setto nasale ed i muscoli facciali, orribilmente ritratti, facevano risaltare la chiostra dei denti in una risata agghiacciante”.

Nella notte fra il primo e il secondo giorno di esposizione del Papa in San Pietro, qualcuno ricorda che a porte chiuse il corpo venne tirato giù dal catafalco e sdraiato nudo sul pavimento della chiesa. Qui si procedette a una nuova imbalsamazione, che in realtà era più che altro un tentativo di limitare i danni ormai incontenibili. Per dissimulare l’aspetto eccessivamente rivoltante del cadavere, al volto venne applicata una maschera di lattice."

I preti ovviamente non la presero bene, ma il colpo di grazia alla reputazione del nostro doktor Frankenstein arrivò dallo scandalo delle foto:
CITAZIONE
Durante l'agonia di Pio XII, Galeazzi Lisi scattò una ventina di fotografie al pontefice steso sul letto con la cannula dell'ossigeno in bocca[5], vendendole poi ad alcuni giornali francesi, e già nei mesi precedenti aveva più volte venduto agli organi di stampa indiscrezioni sulla salute del pontefice, che non lo aveva licenziato solo per rispetto nei confronti del fratello, architetto e importante funzionario del Vaticano, limitandosi a dispensarlo de facto dal suo incarico di archiatra. Il Galeazzi Lisi fu inoltre responsabile della prematura errata notizia della morte di Pio XII. Ai molti giornalisti che attendevano incessantemente sotto l'appartamento papale, egli disse infatti che avrebbe aperto la finestra della camera da letto del pontefice non appena morto il papa. La finestra venne però aperta da una monaca presente ma ignara che pertanto diede l'annuncio della morte di Pio XII quando ancora il papa stava combattendo tra la vita e la morte.

Requiescat in pace, requiescat in pace.
 
Top
view post Posted on 5/5/2020, 20:25

Group:
Administrator
Posts:
2,339

Status:


Che usanze schifose imbalsamare i preti.
 
Top
1 replies since 23/4/2020, 15:20   6483 views
  Share