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Coronavirus. Centinaia di preti, suore e diaconi uccisi dal Covid., Categoria esposta per lo stile di vita promiscuo. Contagiano fedeli e non fedeli

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view post Posted on 13/1/2021, 13:32

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https://www.reggionline.com/covid-morto-do...roco-cavazzoli/

Covid: morto don Bruno Zinani, storico parroco di Cavazzoli. VIDEO
13 gennaio 2021 Cristiana Boni

Reggio Emilia: questa sera il Rosario e una messa per i soli parrocchiani. Giovedì i funerali

REGGIO EMILIA – E’ morto all’età di 91 anni don Bruno Zinani. Era ricoverato a Scandiano, positivo al Covid
 
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https://www.nsctotal.com.br/noticias/morre...ima-da-covid-19

Morre o cardeal Dom Eusébio Oscar Scheid, ex-arcebispo de Florianópolis, vítima da Covid-19
Nascido em Luzerna, no Oeste de SC, Scheid participou do conclave que elegeu o Papa Bento XVI, em 2005

13/01/2021 - 20h23 - Atualizada em: 13/01/2021 - 20h34

https://www.swissinfo.ch/spa/coronavirus-b...scheid/46284524
Muore di covid il cardinale brasiliano e vescovo emerito di Rio Oscar Scheid
Questo contenuto è stato pubblicato il 13 gennaio 2021-19: 0713 gennaio 2021 - 19:07
Rio de Janeiro, 13 gen (EFE) .- L'arcivescovo emerito di Rio de Janeiro, Eusebio Oscar Scheid, uno dei quattro cardinali brasiliani che hanno partecipato al conclave che ha eletto papa Francesco, è morto questo mercoledì all'età di 88 anni vittima di covid-19, ha riferito l'arcidiocesi di Rio de Janeiro.

A Scheid, che era arcivescovo di Rio de Janeiro e Florianópolis, è stato diagnosticato il covid-19 martedì all'ospedale della città di Sao José dos Campos dove era stato ricoverato in gravi condizioni da dicembre dopo aver contratto una polmonite e non ha resistito. alla pandemia.

Il gesuita, che aveva stabilito la sua residenza a Sao José dos Campos, comune dello stato di San Paolo di cui era vescovo, presentava problemi di salute dallo scorso dicembre, secondo l'Arcidiocesi di Rio de Janeiro in una nota pubblicata sulla sua pagina su Facebook.

Scheid è stato arcivescovo della città meridionale di Florianópolis tra il 1991 e il 2001, quando divenne arcivescovo di Rio de Janeiro.

Nel 2003 è stato consacrato cardinale da Papa Giovanni Paolo II e nel 2009 ha rassegnato le dimissioni dall'arcidiocesi di Rio de Janeiro al raggiungimento dell'età legale.

Il religioso ha partecipato ai conclavi in ​​cui sono stati eletti pontefici sia Benedetto XVI che Francesco I, ma non è più cardinale a causa della sua età.

Nel 2003, quando fu consacrato cardinale, Scheid disse addirittura di essere sicuro che il pontefice succeduto a Giovanni Paolo II sarebbe stato latinoamericano, cosa che finì per accadere solo dopo le dimissioni di Benedetto XVI.

"Penso che ci siano grandi possibilità che il nuovo Papa venga dall'America Latina, perché è una regione tradizionalmente cattolica", ha detto all'epoca il presule.

Nel 2005 ha recitato in una grande polemica affermando che l'allora presidente brasiliano, il leader di sinistra Luiz Inácio Lula da Silva, non era un cattolico ma un uomo caotico.

Scheid è nato l'8 dicembre 1932 a Luzerna, stato di Santa Catarina, Brasile meridionale, ha conseguito il dottorato in Filosofia e Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma ed è stato ordinato sacerdote nel 1960 nella stessa città.

Tornato in Brasile nel 1964, ha trascorso diversi anni come professore di teologia in varie città brasiliane e nel 1981 è stato nominato da Papa Giovanni Paolo II vescovo di Sao José dos Campos (stato di San Paolo), posizione in cui è rimasto per dieci anni.

Nel 1981 è stato nominato Arcivescovo Metropolita di Florianópolis, capitale di Santa Catarina, carica che ha lasciato nel luglio 2001 per assumere l'arcidiocesi di Rio de Janeiro.

Il Brasile è uno degli epicentri globali della pandemia covida e il secondo paese con il maggior numero di morti al mondo dopo gli Stati Uniti, con circa 205.000 vittime, e il terzo con il maggior numero di infezioni, dopo la nazione nordamericana e l'India. con circa 8,2 milioni di casi. EFE
 
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https://mattinopadova.gelocal.it/padova/cr...o-ii-1.39769113

E’ morto a 91 anni per il Covid monsignor Oscar Rizzato, già elemosiniere di papa Giovanni Paolo II

Monsignor Oscar Rizzato con il papa emerito Ratzinger, Benedetto sedicesimo
Chiamato nella Santa Sede nel 1961, era partito come addetto d’archivio della Segreteria di Stato e aiutante di studio della Segreteria delle Lettere latine

NICOLA CESARO
13 GENNAIO 2021

https://www.ansa.it/marche/notizie/2021/01...9d67caa255.html

Covid, morto il vescovo emerito di Fano mons. Cecchini
Aveva lavorato per unire diocesi Fano-Cagli-Pergola-Fossombrone

© ANSA
- RIPRODUZIONE RISERVATA
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Redazione ANSA
SENIGALLIA (ANCONA)
13 gennaio 2021
18:52
NEWS

E' morto questa mattina alla fondazione Opera Pia Mastai Ferretti di Senigallia il vescovo emerito della diocesi di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola mons. Mario Cecchini.

Aveva 88 anni ed era da anni ospite della struttura per anziani. Aveva importanti patologie pregresse ed era stato contagiato dal Covid-19 nell'ultimo focolaio scoppiato il mese scorso. Nato ad Arcevia (Ancona), nella frazione di Piticchio, il 25 gennaio 1933, fu ordinato presbitero nel 1958, poi eletto alla sede vescovile di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola l'11 febbraio 1986 e un mese dopo ordinato vescovo. Divenne vescovo emerito l'8 settembre 1998.
Proprio da vescovo di Fano lavorò con tenacia per unificare le diocesi di Fossombrone, Cagli e Pergola con quella di Fano. La camera ardente verrà allestita domani nella chiesa della Maddalena, i funerali si svolgeranno invece venerdì 15 gennaio alle ore 15 nella cattedrale di Senigallia. (ANSA).
 
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https://www.vaticannews.va/it/chiesa/news/...o-vaticana.html

La morte per Covid del vescovo di Monze, un passato alla Radio Vaticana
Era stato anche responsabile della sezione Inglese-Africa dell’emittente pontificia, monsignor Hamungole, primo vescovo del Paese colpito da coronavirus, scomparso in Zambia
Isabella Piro – Città del Vaticano

Non ce l’ha fatta monsignor Moses Hamungole, vescovo di Monze, in Zambia: è deceduto ieri, 13 gennaio, per complicazioni legate al Covid-19. Aveva 53 anni e da tempo era ricoverato presso l’ospedale “Levy Mwanawasa” di Lusaka.

Covid. Morti in poche ore un cardinale e 3 vescovi

Padova, Fano, Rio de Janeiro, Glasgow le diocesi colpite.


Il card. brasiliano Eusébio Oscar Scheid

www.viveremarche.it/2021/01/14/due...di-fano/884904/

Due diocesi in lutto: il Covid si porta via mons. Mario Cecchini, vescovo emerito di Fano

1' di lettura 13/01/2021 - Due diocesi in lutto per la morte di mons. Mario Cecchini, vescovo emerito di Fano, Fossombrone, Cagli e Pergola, morto all'Opera Pia Mastai Ferretti di Senigallia, dove viveva da tempo. Mons. Cecchini, 88 anni, aveva contratto il Covid-19 e purtroppo per lui non c'è stato nulla da fare.

Il suo fisico, già provato da altre patologie, non ha retto all'impatto del virus. Il suo cuore ha cessato di batter mercoledì mattina alle 11.45 di oggi a Senigallia. Mons. Cecchini era nato a Piticchio di Arcevia, diocesi di Senigallia, il 25 gennaio del 1933; ordinato presbitero il 16 marzo del 1958, divenne vescovo di Fano – Fossombrone – Cagli – Pergola il 16 marzo 1986 per essere emerito dall’8 settembre del 1998.

Da vescovo di Fano ha iniziato le trattative con il Vaticano per l’acquisizione dell’ex seminario regionale. Lavorò intensamente, inoltre, per l’unificazione delle quattro diocesi di Fossombrone, Cagli e Pergola con quella di Fano. Volle fortemente e inaugurò il Santuario di San Giuseppe in Spicello (PU). Colpito da ictus ha continuato a lavorare per la diocesi fanese senza particolari problemi. Ormai cieco e immobile, ha trascorso gli ultimi anni di vita nella casa di riposo per sacerdoti e laici presso l'Opera Pia di Senigallia. Nei giorni scorsi mons. Cecchini era risultato positivo al Covid-19 che ha purtroppo colpito la Rsa senigalliese.

La camera ardente sarà allestita nella Cappella dell’Opera Pia Mastai Ferretti a partire dalle ore 9 di giovedì 14 gennaio mentre i funerali saranno celebrati venerdì 15 gennaio alle ore 15 in Duomo a Senigallia.

www.difesapopolo.it/Diocesi/S.-E.-...accia-del-Padre

S. E. Mons. Oscar Rizzato è nella pace, tra le braccia del Padre
S.E.R. Mons. Oscar Rizzato nacque ad Arsego di San Giorgio delle Pertiche (PD) l’8 febbraio 1929.

S. E. Mons. Oscar Rizzato è nella pace, tra le braccia del Padre
13/01/2021
Venne ordinato presbitero a Padova dal vescovo Mons. Girolamo Bortignon il 4 luglio 1954, dopo gli studi classici e di teologia nel Seminario diocesano. Don Bruno Cremonese, parroco di Arsego, è l’esempio di prete che ha accompagnato per tutta la vita don Oscar, il quale ha sempre conservato il senso di appartenenza alla Diocesi di Padova e ne venerava i santi Gregorio Barbarigo, Antonio e Leopoldo Mandiç.

Dal 1954 al 1956 fu vicerettore e insegnante nel Seminario Minore presso il Collegio Vescovile di Thiene. A partire dal 1957 frequentò a Padova la Facoltà di Lettere e Filosofia, conseguendo la Laurea in Archeologia cristiana. Contemporaneamente prestò servizio religioso e fu insegnante di religione presso l’Istituto Configliachi di Padova.

Il giorno 1 dicembre 1961 fu chiamato al servizio della Santa Sede come Addetto d’Archivio della Segreteria di Stato e Aiutante di Studio della Segreteria delle Lettere Latine, occupandosi anche di Brevi Apostolici e Lettere Pontificie. Il 1° febbraio 1976 ricevette il titolo di Prelato d’onore di Sua Santità e nello stesso anno prese l’incarico dell’assistenza spirituale del personale dell’Autoparco dello Stato della Città del Vaticano. Nel 1983 divenne Capo Ufficio della Segreteria di Stato ed il 9 ottobre 1984 Assessore per gli Affari Generali della Segreteria di Stato.Giovanni Paolo II lo nominò Arcivescovo di Viruno ed Elemosiniere di sua Santità il 23 dicembre 1989, conferendogli l’ordinazione episcopale il 6 gennaio 1990 nella Basilica di San Pietro. A partire dal 1990, il vescovo Oscar diresse come Elemosiniere l’Ufficio della carità del Santo Padre, comprendente pure la concessione delle Benedizioni Apostoliche mediante rescritto su pergamena.Il vescovo Oscar, come membro della Famiglia pontificia, partecipava sempre alle celebrazioni pontificie, fino al 15 settembre 2007, allorché per limiti di età divenne Elemosiniere Pontificio Emerito, continuando a svolgere il servizio di Assistente spirituale del personale di un settore dello Stato Vaticano e collaborando con la parrocchia agostiniana di Sant’Anna dei Palafrenieri (presso Porta S. Anna), presiedendo celebrazioni o amministrando sacramenti, compito che amava svolgere ovunque fosse chiamato.Il 18 novembre 1988, su iniziativa del Presidente della Repubblica, aveva ricevuto l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. A seguito delle personali condizioni di salute, giunse all’Opera della Provvidenza di Sarmeola il 9 febbraio 2019.

Le conseguenze del Covid 19 hanno richiesto il ricovero all’Ospedale di Padova, dove la morte lo ha raggiunto il giorno 11 gennaio 2021.

Il funerale, presieduto dal vescovo Claudio Cipolla sarà sabato 16 gennaio alle ore 10 nella chiesa parrocchiale di Arsego (Pd).

Fonte: www.diocesipadova.it
www.bbc.com/news/uk-scotland-glasgow-west-55650084
L'arcivescovo di Glasgow Philip Tartaglia muore con Covid all'età di 70 anni
Pubblicato16 ore fa
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Philip Tartaglia
COPYRIGHT DELL'IMMAGINEGETTY IMAGES
L'arcivescovo di Glasgow, il reverendo Philip Tartaglia, è morto improvvisamente nella sua casa in città.

Aveva 70 anni.

L'arcivescovo Tartaglia era risultato positivo al Covid-19 poco dopo Natale e si era autoisolato.

La Chiesa cattolica ha detto che la causa della sua morte non era ancora chiara.

È stato ordinato sacerdote nel 1975 e dal 2012 ha servito come leader della più grande comunità cattolica scozzese.

Una dichiarazione dell'arcidiocesi di Glasgow ha detto: “È con il più grande dolore che annunciamo la morte del nostro arcivescovo.

"Informato l'Ambasciatore del Papa in Gran Bretagna, monsignor Claudio Gugerotti.

"Spetterà a papa Francesco nominare un nuovo arcivescovo per succedere all'arcivescovo Tartaglia, ma fino ad allora l'arcidiocesi sarà supervisionata da un amministratore".

'Perdita e tristezza'
I vescovi cattolici scozzesi hanno descritto l'arcivescovo Tartaglia come un "pastore gentile, premuroso e affettuoso".

Hanno detto in una dichiarazione: "La sua perdita per la sua famiglia, il suo clero e il popolo dell'arcidiocesi di Glasgow sarà incommensurabile, ma per l'intera Chiesa in Scozia questo è un giorno di immensa perdita e tristezza.

"Era un pastore gentile, premuroso e di buon cuore che combinava la compassione con un intelletto penetrante.

"Il suo contributo al lavoro della Conferenza episcopale scozzese negli ultimi 16 anni è stato significativo e ci mancheranno molto la sua saggezza, arguzia e il suo robusto spirito cattolico".

Philip Tartaglia
COPYRIGHT DELL'IMMAGINEGETTTY
didascalia dell'immagineL'arcivescovo Tartaglia si era autoisolato a casa dopo aver contratto il coronavirus
La dichiarazione concludeva: "A nome dei vescovi scozzesi, affidiamo la sua anima alle mani di Dio e preghiamo affinché possa godere del riposo eterno".

L'arcivescovo Tartaglia è stato un tifoso celtico per tutta la vita e il club ha twittato il loro tributo a lui : "Siamo rattristati per la morte dell'arcivescovo Philip Tartaglia, che era un grande sostenitore del club e ha assistito regolarmente alle partite al Celtic Park.

"Tutti al Celtic offrono le loro sincere condoglianze alla famiglia di Philip e alla comunità cattolica scozzese in questo momento triste".

Il primo ministro Nicola Sturgeon ha detto che l'arcivescovo era "un brav'uomo, molto amato dalla comunità cattolica e non solo".

La signora Sturgeon ha twittato : "Ho sempre apprezzato le mie interazioni con lui e ci mancherà moltissimo. I miei pensieri sono con i suoi cari e con la comunità più ampia. Possa lui riposare in pace".

Il leader dei conservatori scozzesi, Douglas Ross, ha twittato : “Tragiche notizie sull'improvvisa scomparsa dell'arcivescovo Philip Tartaglia. Le mie condoglianze ai suoi amici e familiari.

"La sua morte sarà molto sentita all'interno della Chiesa cattolica e in tutta la comunità più ampia".

Critico schietto
Il leader del Consiglio comunale di Glasgow ha descritto l'arcivescovo come "un vero Glasgow" che "conosceva la sua gente e le sfide affrontate dai cittadini comuni, indipendentemente dalla loro fede o credenze".

Il consigliere Susan Aitken ha aggiunto: "Non aveva nemmeno paura di usare la sua posizione per sfidare la privazione, l'austerità e gli effetti negativi della riforma del welfare quando credeva che fosse suo dovere chiamarli fuori".

L'arcivescovo Tartaglia è nato a Glasgow l'11 gennaio 1951 - il figlio maggiore di Guido e Annita Tartaglia.

Dopo aver frequentato la St Thomas 'Primary a Riddrie, ha iniziato la sua istruzione secondaria all'Accademia di St Mungo prima di trasferirsi al seminario nazionale minore del St Vincent's College, Langbank.

In seguito ha frequentato il St Mary's College, a Blairs, Aberdeen, prima di completare gli studi ecclesiastici presso il Pontificio Collegio Scozzese e la Pontificia Università Gregoriana a Roma.

Tornato in Scozia, è stato assistente e poi parroco a Nostra Signora di Lourdes, Cardonald, San Patrizio, Dumbarton e St Mary's, Duntocher.

L'arcivescovo Tartaglia è stato ordinato dall'allora arcivescovo Thomas Winning nella chiesa di Nostra Signora del Buon Consiglio, Dennistoun, il 30 giugno 1975.

È stato uno dei principali oppositori delle proposte per legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso in Scozia e ha anche criticato i ministri per la legislazione anti-bigottismo.

L'arcidiocesi di Glasgow è la più grande delle otto diocesi scozzesi con una popolazione cattolica stimata di circa 200.000. Comprende 95 parrocchie ed è servito da circa 200 sacerdoti.

L'arcivescovo Tartaglia è stata l'ottava persona a ricoprire la carica dalla restaurazione della gerarchia cattolica in Scozia nel 1878.

Seguì l'Arcivescovo Mario Conti e l'Arcivescovo Thomas Winning, divenuto poi Cardinal Winning.

www.acistampa.com/story/e-morto-il...ar-scheid-15779

E' morto il Cardinale brasiliano Eusebio Oscar Scheid
Dehoniano, ha guidato l'Arcidiocesi di Rio de Janeiro dal 2001 al 2009. Durante la degenza in ospedale era stato contagiato dal coronavirus
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Il Cardinale Scheid
Foto: Arcidiocesi di Rio de Janeiro
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Di Marco Mancini
RIO DE JANEIRO , 14 gennaio, 2021 / 7:30 AM (ACI Stampa).-
E’ morto il Cardinale brasiliano Eusébio Oscar Scheid, Arcivescovo emerito di São Sebastião do Rio de Janeiro: era nato a Bom Retiro l'8 dicembre 1932.

Dehoniano, ha studiato a Roma presso la Pontificia Università Gregoriana. Il 3 luglio 1960 è stato ordinato sacerdote a Roma.

Rientrato in Brasile è professore presso il Seminario di Cristo Rei e presso il Seminario Regionale del Nordest.

Dal 1966 al 1981 è stato professore di Teologia dogmatica e di Liturgia presso l'Istituto Teologico di Taubaté.

L'11 febbraio 1981 è stato nominato da Giovanni Paolo II Vescovo di São José dos Campos. Dieci anni dopo è stato promosso Arcivescovo di Florianópolis.

Il 25 luglio 2001 viene nominato Arcivescovo di São Sebastião do Rio de Janeiro e il 3 ottobre successivo anche Ordinario per i fedeli di rito orientale, residenti in Brasile e sprovvisti del proprio Ordinario.

Creato da Giovanni Paolo II Cardinale di Santa Romana Chiesa nel concistoro dell’ottobre 2003, gli viene assegnato il titolo presbiterale dei Santi Bonifacio e Alessio.

Nel 2005 prende parte al conclave che ha eletto Benedetto XVI.

Lo stesso Papa Benedetto XVI ha accolto la sua rinuncia come Arcivescovo di São Sebastião do Rio de Janeiro il 27 febbraio 2009. Gli succede il futuro Cardinale Orani Joao Tempesta.

Durante il ricovero in ospedale il porporato era risultato positivo al Covid-19.

https://www.agensir.it/quotidiano/2021/1/1...e-mite-e-umile/

EPARCHIA GRECO-CATTOLICA DI CLUJ-GHERLA
Romania: Covid-19, morto il vescovo Crihalmeanu. “Anima diligente, mite e umile”
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12 gennaio 2021 @ 19:02

È deceduto oggi pomeriggio il vescovo dell’Eparchia greco-cattolica di Cluj-Gherla, in Romania, mons. Florentin Crihalmeanu, 61 anni. Il 31 dicembre aveva avuto la conferma del contagio Covid-19, e dopo un giorno in ospedale per accertamenti, era stato rilasciato con trattamento da seguire a casa, avendo una forma leggera della malattia. Il vescovo era in isolamento nel monastero delle suore della Madre di Dio, a Cluj-Napoca, e negli ultimi giorni il suo stato di salute sembrava migliorare, però in seguito ad un’improvvisa crisi cardio respiratoria è morto nel pomeriggio, nonostante gli sforzi del personale medico del primo soccorso. Ingegnere di formazione, aveva seguito in clandestinità, durante la dittatura di Ceausescu, studi di teologia, ed era stato ordinato sacerdote nel 1990, dal vescovo greco-cattolico George Gutiu. Tra 1990-1994 aveva studiato all’Università Pontificia Urbaniana, a Roma, ottenendo la licenza in scienze bibliche. Nel 1997 fu consacrato vescovo da Papa Giovanni Paolo II, nella basilica San Pietro, e nominato vescovo ausiliare dell’eparchia greco-cattolica di Cluj-Gherla, e dal 2002 titolare della stessa eparchia. Nel 2005 aveva ottenuto il dottorato in teologia presso la Urbaniana. Nella Conferenza episcopale romena era presidente della Commissione per la vita consacrata. In un comunicato stampa, l’Eparchia di Cluj-Gherla lo ricorda come “un’anima diligente, mite e umile”. Diversi vescovi della Chiesa cattolica in Romania hanno contratto il coronavirus dall’inizio della pandemia, ma sono guariti. Mons. Florentin Crihalmeanu è il primo vescovo romeno a perdere la vita a causa del Covid-19.
 
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LUTTO
Coronavirus Covid-19: Colombia, è morto mons. Piedrahita, vescovo di Santa Marta

12 gennaio 2021 @ 9:35

Il vescovo di Santa Marta (Colombia), mons. Luis Adriano Piedrahita Sandoval, è morto nel pomeriggio di ieri (ora locale) nella clinica Avidanty della città caraibica, dov’era ricoverato da 19 giorni dopo aver contratto il Covid-19. La notizia è stata confermata attraverso un comunicato dalla stessa diocesi.
“Con profondo dolore, ma con la speranza riposta in Nostro Signore Gesù Cristo, vincitore della morte e del peccato, vi rendiamo noto che alle 17.15 il nostro vescovo, mons. Luis Adriano Piedrahita Sandoval, è stato chiamato alla casa del Padre”, si legge nella lettera, firmata da mons. Dairo Navarro Escobar, vicario generale, e da padre José Díaz Hernández, cancelliere diocesano, annunciando ai fedeli della morte del presule.
Mons. Piedrahita era nato a Palmira il 7 ottobre 1946. Ottenne la licenza in Teologia morale alla Pontificia Università Lateranense e fu ordinato sacerdote nel 1972, incardinandosi nell’arcidiocesi di Cali. Nel 1999 Papa Giovanni Paolo II lo nominò vescovo ausiliare di Cali. Nel 2007 fu nominato da Benedetto XVI vescovo di Apartadó e nel 2014 da Papa Francesco vescovo di Santa Marta.

12 gennaio 2021
 
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https://www.ilrestodelcarlino.it/ravenna/c...id-19-1.5914331

Addio a don Sante, colpito dal Covid-19
Il sacerdote aveva 81 anni. I funerali domani mattina alle 10. nella chiesa di San Petronio. a Castel Bolognese
Pubblicato il 15 gennaio 2021

Don Sante Collina era rientrato a Castel Bolognese lo scorso luglio dopo una vita passata tra l’Africa e il Sud America

Si terranno domani mattina alle 10 nella chiesa di San Petronio a Castel Bolognese i funerali di don Sante Collina, guarito recentemente dal Covid-19 e poi scomparso all’improvviso ieri a 81 anni anche in seguito allo stato di profonda difficoltà fisica a cui lo aveva costretto il virus. Il sacerdote era noto a Castel Bolognese, in particolare, per la sua attività di volontariato in Africa e Sud America, che lo ha...
 
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https://www.castellinotizie.it/2021/01/14/...rdi-i-funerali/

Monte Porzio - Il Covid ha portato via don Franco Natangeli

14/01/2021
 
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Italia - P. Innocente Bertoglio (1923-2021)
Questo pomeriggio, 14 gennaio, poco prima delle 17, è morto presso la nostra casa di Rancio di Lecco, il caro confratello p. Innocente Bentoglio. Aveva 97 anni ed era il secondo membro più anziano dell’Istituto. Da tempo era debilitato da malattie e senilità; il decesso è avvenuto anche per complicazioni legate al Covid-19
 
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https://www.leccoonline.com/articolo.php?i...e+contagiate%27

Rancio: 5 decessi per covid tra i padri missionari in una settimana. 'Condividiamo la sofferenza e la sorte di tante persone contagiate'

Il Covid si è infiltrato anche a Casa Beato Giovanni Mazzucconi, residenza del PIME che ospita padri ritiratisi dall'attività e dunque molto avanti negli anni. Tre i lutti dovuti a complicanze insorte proprio a seguito del contagio negli ultimi cinque giorni con i decessi presso la struttura di via Sabotino a Rancio che salgono a cinque in una settimana se si considerato anche le dipartite - entrambe l'8 gennaio - di padre Bruno Mascarin e di padre Mario Meda - 91 anni il primo, 93 il secondo - entrambi positivi ma già malati oncologici da tempo, con un quadro clinico dunque comprensibilmente delicato. L'ultima agonia è suonata nel tardo pomeriggio di ieri, 14 gennaio, annunciando il ritorno alla Casa del Padre di padre Innocente Bentoglio che dall'alto dei suoi 97 era il secondo membro più anziano dell'Istituto. Nella notte del 12 gennaio l'ultimo respiro di padre Sandro Schiattarella, due anni più giovane. E ancora il 10 gennaio la scomparsa di padre Severino Crimella, 90 primavere sulle spalle, nativo di Valmadrera e "rincasato" nel lecchese dopo una lunga permanenza, seppur inframezzata con altre esperienze, in Brasile.
Da inizio 2021, al mesto elenco, c'è da aggiungere anche padre Alfredo Di Landa, 93 anni, spirato il 2 gennaio dopo essere stato trasferito dalla residenza all'ospedale Manzoni.
 
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https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/vite...ovid-in-un-mese
Vite donate. Ventitré preti morti di Covid in un mese
Francesco Ognibene giovedì 1 aprile 2021
Il mese di marzo si è chiuso con un bilancio molto pesante per il clero italiano: il virus ha colpito decine di sacerdoti, 23 non ce l'hanno fatta. Da inizio pandemia bilancio vicino a 270 vittime
Don Antonio Anastasio, morto a Milano il 9 marzo a 59 anni
Don Antonio Anastasio, morto a Milano il 9 marzo a 59 anni

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La morte dei sacerdoti contagiati dal Covid lascia dietro di sé una scia di dolore ma anche di gratitudine. Le storie dei preti italiani strappati dal virus sono tutte segnate dalla consapevolezza che ciascuno di loro è stato un dono grazie al quale sono nate opere, vocazioni, famiglie, sono state curate ferite, sanate divisioni, superate crisi. La loro è stata una presenza determinante, e la morte lascia la consapevolezza di dover ringraziare per tutto ciò che si è ricevuto da questi uomini di Dio miti, forti, umani, semplici, colti, coraggiosi, ciascuno con i propri carismi. Per questo Avvenire ha sentito sin dall’inizio della crisi di ricordarli per nome, e quando possibile con qualche nota biografica: a loro tutti dobbiamo qualcosa. E farne memoria ci può insegnare molto.

L’ultimo è don Dino Issini, 86enne sacerdote della diocesi di Macerata, che è stato parroco di Recanati e ha persino fondato una radio e una tv, morto ieri. Il Covid si è portato via altre decine di sacerdoti diocesani e di religiosi in servizio pastorale tra parrocchie e santuari in tutta Italia anche nei primi tre mesi dell’anno, per un totale da inizio pandemia che ora è di 267. Una rapida ricognizione delle notizie giunte nelle ultime settimane è un viaggio tra storie di vite dedicate a costruire speranza, seminare gioia, portare i pesi degli altri. Preti sempre rimpianti da chi li ha conosciuti. Spesso con una partecipazione commovente alla malattia finale.

È il caso di don Antonio Anastasio, della Fraternità San Carlo Borromeo, che si è spento a 59 anni il 9 marzo a Milano dopo due mesi di battaglia in ospedale contro il virus, attorno a lui la preghiera di migliaia di amici per i quali era semplicemente «Anas». Altre figure conosciute erano il goriziano don Lorenzo Boscarol, giornalista, morto a 86 anni, e don Lorenzo Montecalvo (diocesi di Napoli, 75 anni), assai noto con il suo Granellino, meditazione quotidiana sul Vangelo tradotta in 10 lingue. Ma ci sono anche figure eccezionali come don Nello Tranzocchi (80 anni, Camerino), il "prete dei terremotati", don Riccardo Sommella (97, Salerno), per 44 anni cappellano carcerario, don Giovanni Unterberger (78, Belluno), formatore di generazioni di preti, don Piero Nota (88, Torino), prete tra gli operai di Mirafiori e poi missionario nelle baraccopoli del Guatemala, don Raffaele Falco (77, Napoli), parroco a Ercolano, un bastione insuperabile per la camorra, o don Aldo Mei (88, Fabriano), a lungo parroco della Cattedrale e grande conoscitore della Terra Santa. E ancora il prete-scrittore don Nello Marcuzzi (89, Cesena), don Giovanni Arrigotti (84, Brescia), fidei donum per 20 anni in Africa, don Nicolò Cecchi (69, Roma) viceparroco a Ostia e canonico di San Giovanni in Laterano, il francescano padre Romano Volpari (77, Modena), a lungo parroco tra gli ultimi, o don Roberto Zappa (73, Brescia), rettore del Santuario della Madonna di Valverde a Rezzato.

Tra le vittime più recenti del Covid c’è il decano del clero di Mondovì, don Lorenzo Coccalotto, 98 anni, ben 33 da rettore del Collegio Casati, e il 90enne monsignor Fernando Valenti (Orvieto-Todi). Fedeltà longeva alla stessa parrocchia per don Angelo Luinetti (86, Milano), 29 anni da parroco a Lurago d’Erba, e anche più per don Sandro Sciaboletta (86, Terni), parroco a Santa Maria Regina per 52 anni. Lungo servizio anche per monsignor Elio Larese (73, Belluno), per 22 anni insegnante di liceo. La Calabria ha perso il suo primo sacerdote il 21 gennaio: l’ardorino don Pietro Giorno, a Cosenza, mentre la morte di padre Camillo Corbetta, 88enne, ha ricordato che è stato lui l’ultimo barnabita della comunità di Perugia dopo 4 secoli. Figure note anche quelle di padre Gennaro Lo Schiavo, esorcista ad Amalfi-Cava, rettore del santuario dell’Avvocatella, e il francescano padre Danilo Reverberi, in servizio pastorale tra le diocesi di Foligno e Orvieto, appassionato conoscitore di cavalli.

Il mese di marzo è stato uno dei più drammatici per i sacerdoti italiani con 23 vittime del Covid. Oltre a quelli già citati sin qui, se ne sono andati in pochi giorni anche don Franco Angelini (75, Assisi), don Adriano Calandri (83, Saluzzo), economo diocesano, don Renato Fiaschi (85, Prato), don Gianfranco Mazzon (78, Vicenza), don Giacomo Minelli (Faenza, 79), don Pietro Moratto (77, Udine), don Pietro Pinetto (Savona, 81), don Guido Rossi (82, Cesena), cappellano della Polizia e della squadra di calcio, e monsignor Giovanni Signani (86, Imola), già vicario generale.

Tra i decessi per Covid nel clero vanno infine aggiunti don Antonino Aguanno (77, Mazara), don Mauro Benazzi (65, Ferrara), don Tarsillo Bernardi (74, Belluno), don Pino Brugnoli (77, Reggio Emilia), don Salvatore Camillo (74, San Severo), il giuseppino padre Adriano Camparmò (78, Treviso), il trinitario padre Settimio D’Ascenzo (81, Latina), esorcista, don Gianni Gambin (77, Padova), don Antonio Lattanzio (80, L’Aquila), don Giuseppe Nunzio Monaco (72, Fano), don Giuseppe Pastore (68, Novara), don Andrea Riccio (83, Caserta), don Alfonso Santamaria (81, Salerno) e don Antonio Tomasello (68, Catania). Del sacrificio dei preti italiani ha dato conto il bel libro di Riccardo Benotti Covid-19. Preti in prima linea (San Paolo). Perché abbiamo un dovere di memoria.
 
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174 replies since 14/3/2020, 19:28   2664 views
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