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Coronavirus. Centinaia di preti, suore e diaconi uccisi dal Covid., Categoria esposta per lo stile di vita promiscuo. Contagiano fedeli e non fedeli

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view post Posted on 20/3/2020, 15:52

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Don Alessandro Brignone, 1974 - 2020, Neocatecumenale di Salerno

Coronavirus, non ce l’ha fatta il parroco di Caggiano
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Coronavirus a Caggiano, il parroco Don Alessandro Brignone è morto nella notte. Da due giorni il sacerdote si trovava ricoverato all'ospedale di Polla

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Coronavirus a Caggiano, non ce l’ha fatta Don Alessandro Brignone. La scorsa notte, presso l’ospedale di Polla, è deceduto il parroco che due giorni fa era risultato positivo al coronavirus. Era ricoverato all’ospedale “Curto” di Polla dopo che era risultato positivo al Coronavirus. Aveva accusato problemi respiratori tanto da essere ricoverato da martedì sera nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale.

Don Alessandro, 46 anni, aveva partecipato al raduno del 4 marzo nella chiesa di San Rocco a Sala Consilina. Originario di Salerno era stato ordinato sacerdote il primo luglio del 2006.

Prima di giungere a Caggiano nel mese di Agosto 2011 era stato amministratore della Parrocchia del Santissimo Spirito a Salvitelle, prima ancora vicario parrocchiale a Santa Maria a Vico di Giffoni Valle Piana e a Salerno alla Parrocchia Cuore Immacolato di Maria.

Coronavirus a Caggiano, deceduto Don Alessandro Brignone
La notizia arriva dalla pagina istituzionale del Comune di Caggiano: “Il nostro quarto giorno di quarantena inizia nel peggiore dei modi. Questa notte, presso l’ospedale di Polla, non ce l’ha fatta il nostro Don Alessandro. Questo nemico invisibile colpisce la nostra comunità in modo violento e drammatico.
 
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view post Posted on 20/3/2020, 16:20

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http://www.inprimapagina.com/cronaca/e-mor...postino-10-anni
Lodi. E' morto don Giovanni Cerri, già parroco di Postino per 10 anni

E’ morto don Giovanni Cerri, già parroco di Postino per 10 anni. Fratello di Rina Cerri Rognoni di Offanengo, ha iniziato la l’accoglienza dei migranti in casa dando loro tutto quanto era suo, sia quanto ricevuto dalla sua famiglia che dalla Diocesi di Lodi. Dal 2015 era sacerdote e risiedeva presso la Casa di Riposo di Sant’Angelo Lodigiano, dove è morto a causa del Coronavirus.
Don Giovanni era nato il 24 luglio del 1934 a Sant’Angelo Lodigiano e ordinato sacerdote l’11 giugno del 1960.
Alcune attività pastorali svolte in passato: Coll. Past. Valera Fratta (set.2010-set.2015), Parroco Postino (set.1990-ago.2010), Parroco Valera Fratta (nov.1979-ago.1990), Parroco Castellambro (ago.1971), Vic. Parr. Somaglia (lug.1965), Vic. Parr. Oio Litta (set.1962), Vic. Parr. Quartiano (giu.1961), Vic. Parr. Maiano (set.1960).
 
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view post Posted on 20/3/2020, 17:00

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Bergamo. Padre Cirillo Gheza, sacramentino

http://www.notiziediprato.it/news/morto-a-...i-sant-agostino

Morto a Bergamo padre Cirillo Gheza, è stato per dodici anni parroco di Sant'Agostino

Non è chiaro se il religioso, malato da tempo, sia stato colpito da Coronavirus. Nell'istituto dei Sacramentini a cui apparteneva, sono morti altri tre confratelli di cui uno risultato positivo al Covid-19
Morto a Bergamo padre Cirillo Gheza, è stato per dodici anni parroco di Sant'Agostino
È morto all’età di 85 anni padre Cirillo Gheza. Per dodici anni, dal 1990 al 2002, è stato parroco di Sant’Agostino nel centro di Prato, chiesa retta dalla Congregazione del Santissimo Sacramento, meglio conosciuti come padri Sacramentini. Da tempo, a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute, viveva a Ponteranica in provincia di Bergamo, dove la Congregazione ha una comunità per i religiosi anziani e bisognosi di cure.
Come altre realtà della zona anche l’istituto dei Sacramentini ha dovuto fare i conti con l’emergenza sanitaria legata al coronavirus. Nelle ultime settimane, oltre a padre Cirillo, venuto a mancare il 18 marzo, sono purtroppo deceduti altri tre confratelli. Di questi ultimi uno era risultato positivo al Covid-19. L’ex parroco di Sant’Agostino non era stato sottoposto al test e quindi non sappiamo se al decesso ha concorso anche l’infezione da Coronavirus. Certamente il religioso era molto malato e da tempo non celebrava più messa. L’ultima volta era tornato a Prato nel 2014 quando i padri Sacramentini festeggiarono i cinquant’anni di presenza in Sant’Agostino. Padre Cirillo conservava molte amicizie pratesi ed era molto stimato e apprezzato per la sua bontà e umanità. I suoi confratelli lo ricordano come una persona estremamente disponibile, semplice e capace di instaurare relazioni umane profonde. Era nato nel 1934 a Sacca in Val Camonica e da giovane entrò nel Seminario dei Sacramentini. Dopo il periodo pratese è stato parroco a Milano e ha vissuto all’eremo di Lecceto. Sarà sepolto nel suo paese natale.
 
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view post Posted on 20/3/2020, 18:22

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www.diocesi.lodi.it/site/lutto-don-giovanni-bergamaschi/

Lutto don Giovanni Bergamaschi
E’ morto don Giovanni Bergamaschi.
Dal 2017 era sacerdote residente e viveva presso la Casa di Riposo di Sant’Angelo Lodigiano.

Il Vescovo e i sacerdoti lo ricordano nella S. Messa, celebrata senza i fedeli ma sempre per tutti i fedeli.

Don Giovanni era nato il 22 settembre del 1934 a Somaglia e ordinato sacerdote l’11 giugno del 1960.

Alcune attività pastorali svolte in passato:

Collaboratore Pastorale San Rocco al Porto e Mezzana Casati (ott.2011-set.2017)
Parroco Mezzana Casati (ott.1994-lug.2011)
Parroco S.Rocco al Porto (lug.1991-lug.2011)
Parroco Ossago Lodigiano (ago.1976-lug.1991)
Amministratore Parrocchiale Calvenzano (1972-ago.1976)
Vicario Parrocchiale Sant’Angelo Lodigiano (1972-ago.1976)
Vicario Parrocchiale Santi Bassiano e Fereolo in Lodi (set.1969)
Vicario Parrocchiale Casalpusterlengo (giu.1961)
Vicario Parrocchiale Villanova del Sillaro (1960)
 
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view post Posted on 21/3/2020, 07:29

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https://www.ilgazzettino.it/nordest/trevis...mo-5123212.html

Padre Verri, il prete artista muore a Bergamo per il Coronaviruswww.ilgazzettino.it › prete_morto_coronavirus_bergamo-5123212
- Se n'è andato a 89 anni, proprio per colpa del coronavirus, padre Gianfranco Verri. Professore, animatore e confessore per molti anni negli
 
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view post Posted on 21/3/2020, 14:58

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https://lecconotizie.com/cronaca/lecco-cro...pita-dal-virus/

Le suore di Olate piangono la consorella Silvana, colpita dal virus
Di Andrea Brivio -20/03/2020
Tempo di lettura: 1 minuto

Morta in ospedale, Suor Silvana aveva 84 anni
Era la suora infermiera, in ospedale riscontrato il Coronavirus
LECCO – Lutto tra le suore di Maria Bambina ad Olate per la scomparsa di Suor Silvana, 84 anni. Era stata ricoverata domenica all’ospedale Manzoni per un malore, le sue condizioni sono peggiorate in pochi giorni e mercoledì è venuta a mancare. Dopo il suo arrivo al nosocomio di Lecco era stata sottoposta al tampone per Coronavirus, risultato positivo.


“Era una suora grande, una suora brava, molto serena e cordiale – la ricordano le sue consorelle -era l’infermiera e si occupava di accudire le suore malate, si recava dai dottori e dai farmacisti per recuperare le medicine. Siamo molto scosse dalla sua perdita”.

Prima di giungere ad Olate, suor Silvana aveva lavorato per molti anni presso il Pio Albergo Trivulzio. Le casa delle suore di Olate conta 13 consorelle e altre cinque in servizio presso l’Airoldi e Muzzi. Alcune di loro, che si erano recate in ospedale, sono state sottoposte a tampone.

La religiosa è la seconda vittima in pochi giorni del Coronavirus a Lecco: martedì, sempre a causa del virus, era deceduto un altro cittadino residente nel capoluogo.
 
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view post Posted on 21/3/2020, 21:09

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https://www.prealpina.it/pages/coronavirus...ano-219212.html

LEGNANO 21-03-2020
CORONAVIRUS

Addio Madre Rosalda, choc a Legnano
La religiosa delle Canossiane, originaria di Pogliano Milanese, stroncata dal Covid-19
Suor Rosalda Rampini
Suor Rosalda Rampini
Da venerdì 20, quando la notizia si è diffusa, nelle parrocchie del Santo Redentore e dei Santi Magi si mescolano sconforto, incredulità e preoccupazione: il Covid-19 si è portato via madre Rosalda Rampini, religiosa dell’Istituto Canossiano di corso Sempione.

I sintomi erano comparsi domenica scorsa: febbre, tosse, raffreddore. Aveva ricevuto la visita del medico di base, ma il quadro clinico peggiorava di giorno in giorno. Da qui, mercoledì mattina, la decisione delle consorelle di chiamare il 112: l’arrivo dell’ambulanza che l’ha condotta al pronto soccorso della Mater Domini di Castellanza, dove i medici erano apparentemente riusciti a stabilizzarla.

Poi, nel primo pomeriggio di giovedì, la situazione si è di nuovo aggravata, sino a quando, alle 18, il decesso.

Nativa di Pogliano Milanese, madre Rosalda avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 30 settembre. Era conosciutissima all’Olmina, dove seguiva il catechismo e l’oratorio e dove anche l’estate scorsa aveva pregato, giocato e cantato con i bambini. «Una religiosa con il fuoco del Vangelo dentro di sé»: così la definisce madre Natalina, la superiora delle Canossiane legnanesi, ricordando i trent’anni della consorella in missione, prima in Brasile e poi in Argentina.

«Ha sempre sentito di appartenere a Dio- commenta, in lacrime, il fratello Eugenio -. Era giovanissima, quando disse di volere diventare suora, ma i nostri genitori la frenavano perché temevano che, crescendo, avrebbe cambiato idea. Si stava ammalando per questo diniego. Poi, quando ottenne il permesso, fu la ragazzina più felice del mondo e le passarono improvvisamente tutti i sintomi. Voleva vivere per Dio e basta».

«Preghiamo per madre Rosalda e ringraziamola per tutto il lavoro che ha fatto in parrocchia», è il messaggio diffuso ieri da don Stefano Valsecchi, parroco del Santo Redentore e dei Santi Magi. «La nostra madre Rosalda è mancata. Preghiamo davvero tutti per questa grande donna», sono invece le parole di don Alessandro Viganò, il sacerdote che si occupa della pastorale giovanile. «La vita ci sorprende e ci supera sempre. E allora impariamo a valorizzare di più la quotidianità e le occasioni in cui possiamo fare del bene», commentava ieri la madre superiora. Con la scomparsa di madre Rosalda, sono 15 le religiose rimaste all’Istituto Canossiano Barbara Melzi: conducendo vita comunitaria, tutte loro sono venute a contatto con la suora deceduta. Ecco perché nella struttura di corso Sempione sono in corso di adozione, in queste ore, tutte le misure precauzionali del caso.

Cristina Masetti
 
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view post Posted on 31/3/2020, 18:04

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https://www.google.it/amp/s/www.avvenire.i...milia-lombardia

#pretipersempre. Coronavirus: 79 i sacerdoti morti, ecco i nomi e le storie
Francesco Ognibene sabato 28 marzo 2020
I volti di alcuni dei sacerdoti morti in queste settimane per il coronavirus
I volti di alcuni dei sacerdoti morti in queste settimane per il coronavirus

La Spezia, Bolzano (due volte), la prima vittima a Vercelli, e purtroppo ancora Bergamo: i cinque sacerdoti della cui morte è giunta notizia in queste ultime ore portano il totale delle perdite nel clero delle nostre diocesi a 79 vittime, includendo anche un sacerdote salesiano alla guida di una comunità pastorale della diocesi di Milano, ma senza contare i religiosi in servizio pastorale presso chiese e comunità della loro congregazione (è il caso ad esempio dei due Orionini morti a Tortona e impegnati nel santuario fondato da don Orione, o di alcuni dei 16 missionari Saveriani deceduti a Parma e in servizio presso il santuario annesso alla Casa madre).

Ben tre i sacerdoti scomparsi in altrettanti giorni in diocesi di Bolzano-Bressanone, due nella sola giornata di sabato 28, decessi che portano il totale a 4. Aveva 83 ani don Anton Matzneller, che pur essendo nativo dell'Alto Adige, era stato ordinato sacerdote nella diocesi austriaca di Innsbruck, incardinato poi per 45 anni in un'altra Chiesa locale d'oltreconfine, Gurk-Klagenfurt. Nel 2007 il ritorno in Italia. All'età di 71 anni si è spento don Reinhard Ebner, già missionario in Brasile, in servizio pastorale poi nelle comunità di Laives, Vipiteno e Dobbiaco. Il giorno prima era morto a 85 anni don Heinrich Kamelger, già parroco in Bassa Atesina e in Val d'Isarco. Si aggiunge a don Salvatore Tonini, 84enne di origini trentine, collaboratore pastorale a Bolzano, vicino al Movimento dei Focolari.

Terzo sacerdote scomparso in diocesi di La Spezia-Sarzana-Brugnato: è don Giovanni Tassano, 83 anni, direttore del Centro missionario diocesano, primo "fidei donum" della diocesi del Levante ligure, parroco in Burundi per 17 anni e per altri 8 in Congo, realtà nelle quali ha superato epidemie, guerre e povertà estrema. Si aggiunge ai due lutti recenti per don Piergiovanni Devoto, 76 anni, parroco e latinista insigne; e don Nilo Gando, 89 anni, nato a Monterosso, parroco in varie comunità e in ultimo assistente diocesano delle Confraternite.

Primo sacerdote morto per il virus in diocesi di Vercelli: don Fiorenzo Vittone, 81 anni, vicino al Movimento dei Focolari, per molti anni impegnato nella pastorale della salute. Collaborava ancora con il santuario della Vergine del Trompone, nella diocesi eusebiana, e viveva con la Comunità dei Silenziosi Operai della Croce.

Dopo qualche giorno di quiete apparente, per la diocesi di Bergamo è arrivato un nuovo lutto, che porta a 24 il numero dei sacerdoti morti dall'inizio dell'epidemia. Sabato 28 marzo la diocesi orobica ha comunicato il decesso del 93enne don Angelo Bernini, vicario parrocchiale ad Almenno San Salvatore dal 1957 al 2019. Prima di lui era mancato don Tarcisio Avogrado, 80enne, incarichi in diverse comunità, fino alla località montana di Selvino: don Savino Tamanza, 73 anni, che ha svolto il suo ministero anche in diocesi di Massa Carrara-Pontremoli; don Battista Mignani, 74 anni; e don Alessandro Longo, 87 anni; don Evasio Alberti, 86 anni; e una delle figure più note del clero orobico, don Fausto Resmini, 67enne, che è stato presidente dell'Opera Patronato San Vincenzo, delegato regionale per la pastorale carceraria e cappellano delle carceri sin dal 1992. Era anche presidente dell'Associazione Psicologia Psicoterapia “Il Conventino” e di Conventino Adozioni dal 2009, oltre che direttore della Casa del Giovane dal 2018 Nella triste contabilità compaiono don Guglielmo Micheli, 86 anni, per 30 direttore della Casa dello Studente a Bergamo e assistente diocesano dell'Apostolato della Preghiera; don Adriano Locatelli, 71 anni; don Ettore Persico, 77 anni; e don Donato Forlani, 88 anni, che tra i molti suoi incarichi annovera, negli anni, anche quelli di assistente della Fuci e di direttore dell'Istituto dei Sordomuti. In un solo giorno sono morti in tre: don Enzo Zoppetti (88 anni), don Francesco Perico (91) e don Gian Pietro Paganessi (79). Nei giorni precedenti erano già saliti al Cielo don Remo Luiselli (81 anni), don Gaetano Burini (83), don Umberto Tombini (83), don Giuseppe Berardelli (72), don Giancarlo Nava (70), don Silvano Sirtoli (59 anni), don Tarcisio Casali (82), monsignor Achille Belotti (82), don Mariano Carrara (72) e monsignor Tarcisio Ferrari (84), la figura più nota essendo stato segretario dell’arcivescovo Gaddi dal 1963 al 1977.

Con i due ultimi decessi salgono a 8 i sacerdoti morti della diocesi di Cremona. Le due perdite riguardano altrettante figura di fidei donum cremonesi che hanno speso una parte significativa della loro vita in missione. Si tratta di don Arnaldo Peternazzi, 86 anni, 12 dei quali trascorsi in Brasile; e di don Francesco Nisoli, 71enne, che nel grande Paese sudamericano ha passato addirittura 30 anni. La prima, grave perdita per la diocesi lombarda era stata quella del giornalista don Vincenzo Rini, grande amico di Avvenire, protagonista della storia dei media cattolici italiani, 75 anni, seguita a breve da don Mario Cavalleri, ben 104 anni, per un trentennio alla guida della “Casetta”, realtà di accoglienza per poveri, tossicodipendenti e profughi. A loro si sono aggiunti pochi giorni dopo monsignor Giuseppe Aresi, 91 anni, canonico onorario e poi penitenziere della Cattedrale, e don Albino Aglio, 93 anni, dal 1993 al 2002 parroco di Sant'Imperio, in città. Addio anche a don Achille Baronio (84 anni) confessore in cattedrale, ex parroco di vari paesi, ora presso la Parrocchia di Sant'Abbondio in Cremona; e a don Vito Magri, 88enne, morto presso la Fondazione Caimi di Vailate. Sacerdote cooperatore di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio per 11 anni, era e poi rimasto presso il santuario mariano fino al 2017. Il vescovo lo ricorda per «l'’impegno quotidiano nella preghiera per la nostra Chiesa».

La diocesi di Milano conta anch'essa ormai 8 perdite. È mancato nella serata del 26 marzo il parroco di Sedriano don Luigi Brigatti, nato a Robbiate, in provincia di Lecco, 72 anni, da giorni ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale di Magenta. Era parroco di San Remigio a Sedriano, paese a ovest della metropoli, dal 2005. Pochi giorni prima aveva suscitato grande dolore a Sesto San Giovanni la morte del salesiano don Agostino Sosio, 66 anni, parroco della Comunità pastorale di Santa Maria Ausiliatrice e San Giovanni Bosco, sacerdote che tutti ricordano zelante e appassionato. La diocesi piange anche don Giancarlo Quadri, 75 anni, il sacerdozio dedicato ai migranti, prima quelli meridionali nella metropoli, poi gli italiani all’estero, infine le persone giunte da altri Paesi e continenti, con religioni e culture con le quali entrare in dialogo, arte nella quale è stato maestro riconosciuto anche come responsabile della Pastorale diocesana dei migranti in anni cruciali. Altra grave perdita per la diocesi ambrosiana è quella di don Franco Carnevali, 68 anni, parroco della Comunità pastorale Santissima Trinità d’Amore di Monza. Originario di Legnano, anch’egli impegnatissimo con le comunità immigrate in Brianza, è ricordato con grande affetto a Lecco, dov’è stato per 14 anni e poi a Gallarate, dove era stato la figura decisiva per far dialogare amministrazione comunale e comunità islamica offrendo non solo occasioni di confronto ma anche luoghi per la preghiera, e sopportando per questo ingiuste critiche. Morto anche il 90enne don Cesare Meazza, che a Cernusco sul Naviglio - tra le comunità dov'è stato nella sua lunga vita - ancora ricordano come prete capace di mettersi in sintonia con i giovani. In tre giorni - tra il 17 e il 19 marzo - Milano ha perso tre sacerdoti. Colpisce il filo rosso tra i primi due, entrambi cappellani universitari, ed entrambi legati all'esperienza di Comunione e Liberazione (qui un loro ricordo). Grande emozione ha suscitato la scomparsa (riconducibile anzitutto a problemi cardiaci) di don Marco Barbetta, 82 anni, cappellano del Politecnico, figura assai nota in Cl a Milano e non solo, primo prete ambrosiano vittima del virus, direttore spirituale di innumerevoli giovani. Sgomento analogo per la morte, dopo giorni di lotta in terapia intensiva, di don Luigi Giussani, 70 anni, vicario della popolare parrocchia milanese di San Protaso, omonimo del fondatore di Comunione e Liberazione e tra i riferimenti del movimento in città (tanto da essere ribattezzato affettuosamente "Giussanello" tra i tanti amici), oltre che assistente spirituale degli studenti all'Università Statale, teologo e intellettuale finissimo, animatore in parrocchia di catechesi per gli adulti delle quali circolano appunti specchio del suo pensiero rigoroso e spalancato sulla speranza. Nel giorno di san Giuseppe è giunta poi la notizia della morte di don Ezio Bisiello, 64 anni, personaggio molto amato in Brianza essendo stato a lungo parroco d Ronco Briantino, dopo aver svolto il suo ministero nel Varesotto, tra Somma Lombardo e Gallarate.

Secondo lutto per la diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. Alla morte di don Guido Mortari, 83 anni, per mezzo secolo alla guida della stessa parrocchia cittadina, Sant'Agostino, è seguita quella di don Emilio Perin, 91enne storico parroco (dal 1969 al 2006) di Gesù Buon Pastore a Reggio. Vicentino di origine, era sacerdote da 68 anni. Di lui sui ricorda che guidò la parrocchia cittadina quando ancora la chiesa era ospitata nell'ex stalla di una casa colonica, costruendo di fatto la comunità della quale si può dire che conosceva tutti.

A Brescia sono morti in tre: don Giuseppe Toninelli, 79 anni, una lunga vita di ministero in tante parrocchie, e monsignor Domenico Gregorelli, 86 anni, ordinato a Firenze, poi passato a Fermo (dov'era stato canonico della cattedrale dal 2003) e dal 2008 era in diocesi di Brescia. Morto anche don Giovanni Girelli, 72 anni, in servizio nell’unità pastorale di Orzinuovi, cittadina falcidiata dal Covid–19.

La diocesi di Parma ha perso 6 preti: don Giorgio Bocchi e don Pietro Montali (entrambi 89enni), don Andrea Avanzini (il prete più giovane che risulta morto sinora con i suoi 55 anni, contagiato probabilmente dalla madre anziana, positiva, con la quale viveva) e il 94enne don Franco Minardi, che fu secondo direttore della Caritas diocesana. Martedì 17 è deceduto don Fermo Fanfoni, 82 anni. Due giorni dopo è morto don Giuseppe Fadani, 83 anni, alla guida della parrocchia di Carignano, alle porte di Parma.

Era della diocesi di Pavia don Luigi Bosotti, della Comunità Casa del Giovane. 70 anni, ha dedicato tutta la vita ad accompagnare nella vita e nella fede le giovani generazioni.

Un totale di 6 preti strappati dal virus in diocesi di Piacenza-Bobbio, che piange don Paolo Camminati, 53 anni, a lungo responsabile della pastorale giovanile, protagonista di alcune Gmg, già collaboratore di Avvenire, ora assistente spirituale dell'Azione Cattolica diocesana (qui potete leggerne un ricordo più approfondito).

Dolore anche per la morte di don Giuseppe Castelli, 85 anni, pioniere delle missioni diocesane in Brasile. Partito per Paragominas nel 1964, dove rimase 11 anni, dopo un periodo come parroco a Piacenza tornò in missione alla fine degli anni Novanta, per poi rientrare in patria. Figura assai nota nella sua diocesi per l’impegno accanto ai più emarginati è quella di don Giorgio Bosini, 79 anni, fondatore del Ceis locale (oggi associazione La Ricerca onlus), già molto malato e del quale dunque è ancora difficile ricondurre con certezza la morte al virus, al pari dei due gemelli don Mario e don Giovanni Boselli, 87 anni, incredibilmente morti a pochi giorni di distanza. Certamente ucciso dal contagio don Giovanni Cordani, 83 anni, parroco di Rivergaro, a lungo insegnante.

Della diocesi di Lodi, con 5 morti, era don Carlo Patti, 66 anni, parroco di Borghetto Lodigiano e Casoni dove era appena arrivato, nell'ottobre 2019; don Gianni Cerri, spirato a 85 anni; don Giovanni Bergamaschi, che si è spento a 85 anni presso la Casa di riposo di Sant'Angelo Lodigiano dove risiedeva dal 2017; e don Bassiano Travaini, 88 anni, collaboratore pastorale a Sant'Angelo Lodigiano, attivamente impegnato a servizio degli ammalati e degli anziani della città.

A Mantova una vittima: è spirato don Antonio Mattioli, 74 anni, già rettore del Seminario diocesano.

La diocesi di Pesaro segnala tre lutti nel suo clero. Il primo a morire è stato don Zenaldo del Vecchio, 90 anni, seguito pochi giorni dopo da don Graziano Ceccolini, 83 anni. Del 21 marzo è invece il decesso di don Giuseppe Scarpetti, 69 anni, parroco di Cristo Re a Pesaro.

Dalla diocesi di Trento arriva la notizia della morte di un sacerdote anziano ma ancora dinamico come don Luigi Trottner, 86 anni, parroco di Campitello in Val di Fassa.

Una vittima nella diocesi piemontese di Casale Monferrato: don Mario Defechi, 89 anni.

Un morto a Tortona: don Giacomo Buscaglia, 82enne. In diocesi sono anche deceduti due religiosi orionini: don Cesare Concas, sardo, 81 anni, e don Serafino Tosatto, 90enne. Entrambi svolgevano il loro servizio pastorale presso il santuario della Madonna della Guardia, voluto dallo stesso don Orione, fondatore dei Figli della Divina Provvidenza, congregazione alla quale entrambi appartenevano.
E' stata la diocesi di Salerno-Campagna-Acerno a dover contare il primo sacerdote del Sud morto a causa del contagio. Si tratta del parroco di Caggiano don Alessandro Brignone, appena 45 anni, è morto nella notte tra 18 e 19 marzo all'ospedale di Polla.

Al Sud ha perso la vita anche don Antonio Di Stasio, 85 anni, parroco della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia.

La diocesi di Nuoro registra il primo sacerdote sardo ucciso da coronavirus; è don Pietro Muggianu, uno dei due preti diocesani colpiti dal virus che si trovavano in rianimazione. Nato a Orgosolo, 83 anni, canonico onorario del Capitolo della Cattedrale, tra i suoi innumerevoli incarichi pastorali sia sul territorio barbaricino sia in Curia merita di essere ricordato il suo servizio come insegnante nei licei.

Quanto ai vescovi, dopo la guarigione di quello di Cremona Antonio Napolioni, per vari giorni ricoverato in ospedale perché colpito dal virus, a preoccupare ora sono le condizioni del vescovo di Pinerolo, Derio Olivero, da giovedì 19 marzo in ospedale . La diocesi è in ansie anche per la salute del vescovo emerito Pier Giorgio Debernardi, missionario in Burkina Faso, che ha contratto il virus dengue. Risultano in quarantena volontaria Luigi Ernesto Palletti, vescovo di La Spezia-Sarzana-Brugnato, che aveva avuto contatti con un sacerdote 32enne poi ricoverato d'urgenza per i sintomi del virus, e il vescovo emerito di Fabriano Giancarlo Vecerrica, che era venuto in contatto come altri preti della diocesi con un amico medico risultato positivo. L'isolamento è precauzionale, il presule - storico promotore del pellegrinaggio Macerata-Loreto - è in buone condizioni di salute. Infondata invece si è fortunatamente rivelata la notizia, circolata domenica nelle Marche e rimbalzata anche su questo sito per alcune ore, di un identico provvedimento cautelativo autoimposto dal vescovo di Camerino-San Severino Marche Francesco Massara.

Capitolo a parte per i religiosi e le religiose, una contabilità di vittime tutta da ricostruire. In redazione per ora sono giunte le notizie di due decessi legati al virus. A Lecco è morto padre Remo Rota, missionario sacramentino, 77 anni, originario della Valle Imagna ma lecchese di adozione. Per 38 anni in Congo, di sé amava dire, con semplicità: "Ho fatto di tutto, spero di aver fatto bene anche il prete, con i miei difetti". Non sarebbe invece legata al coronavirus, com'era sembrato in un primo momento, la morte del monaco cistercense dell'abbazia di Chiaravalle della Colomba, in territorio della diocesi di Piacenza, padre Kidane Berhane, eritreo. Due perdite anche per i Passionisti, come ci viene comunicato da padre Giuseppe Serighelli. Si tratta di padre Edmondo Zagano, cremonese, quasi 93enne. Ha trascorso diversi anni come missionario, dal 1956 al 2006 in Kenya. Si era laureato in diritto canonico per poter insegnare in terra africana, dove si formavano i sacerdoti passionisti. L’altro passionista deceduto per il virus è padre Gerardo Bottarelli, alla vigilia degli 86 anni, originario della pianura bergamasca. Anch'egli nella missione in Kenya, dal 1974 al 2016. Pur avendo ormai perso l'udito e la vista, amava il contatto con la gente e si ingegnava per raccogliere aiuti con i quali continuava ad aiutare l’Africa.

Il lutto forse più illustre tra i religiosi sinora è quello del giuseppino padre Tarcisio Stramare, 91 anni, studioso di san Giuseppe, che il giorno prima della morte aveva dato una splendida intervista ad Avvenire sulla figura del Custode alla vigilia del Rosario indetto dalla Cei per la sera del 19 marzo.

Per segnalare aggiornamenti sui sacerdoti e i consacrati scomparsi per effetto del contagio: [email protected]. Grazie

(Hanno collaborato Chiara Genisio, Barbara Sartori, Diego Andreatta, Egidio Banti, Diego Andreatta, Maria Chiara Gamba, Maria Cecilia Scaffardi)

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Edited by pincopallino2 - 31/3/2020, 20:10
 
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Confratelli defunti
Come in autunno, molte foglie cadono. Se l’aspetto economico sta diventando drammatico ancor più
drammatica è la perdita di confratelli,
che seppur avanti negli anni, erano
compagni di cammino, di servizio e di
testimonianza nelle nostre comunità.
Nel tempo del coronavirus sono deceduti 7 confratelli e 5 suore orionine.
Per primo se n’è andato Don Serafino
tosatto, il 26 febbraio; era nato a
Quinto Tv (italia) aveva 90 anni di età,
65 di professione e 55 di sacerdozio.
Prestava servizio nel Santuario della
Guardia a Tortona, accanto alla tomba
di Don Orione e ogni giorno accompagnava la santa Messa con l’organo e
con il canto. Sembrava, e forse lo è
stato, una morte legata all’età, avendo
Don Serafino compiuto i 90 anni.
Appena una settimana dopo, il 7
marzo, è arrivata la notizia della morte
di Don Gilfredo Buglioni che si trovava a Bergamo per motivi di salute.
Aveva 95 anni, 79 di Professione e 69
di sacerdozio. il suo servizio l’aveva
svolto quasi ininterrottamente a San
Severino Marche da dove si era spostato a Fano solo a causa del terremoto del 2016. Con sé aveva portato
anche il fedele alambicco dal quale,
attraverso le graspe del verdicchio e
della vernaccia di Serrapetrone, traeva
una grappa di rara raffinatezza.
Nel medesimo giorno, 7 marzo, giunge
da Tortona la notizia di un altro decesso, quello del nostro confratello Don
Giuliano Baldi, di 81 anni, 62 di professione e 52 di sacerdozio, originario
di Correzzola (PD). Per quanto diabetico e con altri malanni, serviva ancora
gli anziani ospiti della Casa di Riposo del
Mater Dei. È stato per tanti anni parroco
a Torino e tutti i confratelli lo ricordano
per la passione con cui scattava le fotografie ai vari raduni per tenere vivi i legami, specialmente con gli ex allievi.
Dalla nostra casa di Bergamo giungono a breve distanza le notizie di
morte di due altri confratelli.
Don andrea Curreli, nato a villamar
(vS), era assistente spirituale degli anziani ed è morto il 15 marzo; aveva
84 anni di età, 63 di Professione e 53
di sacerdozio. Fu più volte parroco in
Sardegna, a Firenze e a San Severino
e archivista nella Curia generale di
Roma. Meticoloso in tutto, pensiamo
lo sia stato anche nella preparazione
all’incontro con il Signore.
La virulenza del contagio non ha risparmiato neppure il caro Don Claudio Casertano di appena 67 anni, il
più giovane del gruppo di coloro che
in questo mese sono tornati alla Casa
del Padre. Era entrato in Congregazione che già aveva superato i 30
anni dopo esser stato un vivace professore all’istituto San Filippo di Roma.
Era stato per qualche anno anche missionario in Giordania e poi in Argentina. Romano di Roma, era a Bergamo
per problemi di salute e svolgeva con
zelo il compito di cappellano; era professo da 39 anni e sacerdote da 31.
Si sperava che la pandemia cessasse
di infierire è invece, dalla nostra meravigliosa struttura di Bergamo, si è
portata via proprio colui che della
Casa di riposo era stato il costruttore,
Don Cirillo Longo, il 19 marzo. L’ultima foto, scattata il 18 marzo, giorno
in cui aveva compiuto il 95° compleanno lo ritrae con le braccia alzate in
segno di vittoria e con la corona del
rosario attorcigliata attorno al braccio. Era religioso da 78 anni e sacerdote da 67. Aveva rare doti di
economo e si è distinto come direttore in varie case. Tutti lo ricordano
per quel breve fischiettare che ne annunciava la presenza. Anche in paradiso sarà entrato fischiettando.
Si sperava fosse finita e invece giunge
il giorno dopo, 20 marzo, la notizia
che è deceduto anche il caro
Don Cesare Concas: 81 anni di età,
61 di professione e 51 di sacerdozio.
Era a Tortona da soli due anni, dopo
avere svolto tanti incarichi in Congregazione, dapprima con i ragazzi del
seminario di Selargius e poi come parroco a Carbonia, Selargius e Copparo.
Era uno stimato e prezioso confessore
del nostro Santuario
Ci addolora il fatto di non poter partecipare alle esequie di questi confratelli
che, dopo avere trascorso una vita a
servizio degli altri si ritrovano a morire
nella solitudine e senza un pubblico
commiato cristiano. Ma non sono soli.
La nostra preghiera li accompagna e
Maria, silenziosa come sotto la croce,
sicuramente li ha vegliati.

Edited by GalileoGalilei - 3/11/2020, 14:38
 
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ATTUALITÀ
Coronavirus. I 16 saveriani in missione fino alla fine
Francesco Ognibene venerdì 27 marzo 2020
padre Gennaro Caglioni, insieme ad alcuni aspiranti seminaristi
padre Gennaro Caglioni, insieme ad alcuni aspiranti seminaristi

Hanno preso il largo fidandosi della parola udita distintamente nel cuore quand’erano giovani, e che di chiamata in chiamata li ha condotti a portare il Vangelo fino ai confini della terra e dell’umanità. Hanno guardato in faccia epidemie devastanti in Paesi allo stremo, guerre crudeli e incomprensibili, ingiustizie intollerabili, e mai han- no lasciato solo l’uomo povero, sofferente, dimenticato da tutto ma non da loro. La morte l’hanno incontrata innumerevoli volte, sfidata con la pace di sapersi al servizio del Signore, elusa, contraddetta, battuta portando salute dove c’era morìa senza scampo. Ma ora un virus subdolo li ha colti alle spalle proprio nella tranquilla e benestante Parma – tra le città più provate dall’epidemia –, nel posto dov’erano piu al sicuro, la Casa madre della Congregazione dei missionari Saveriani nata dalla fede lungimirante e coraggiosa di Giulio Maria Conforti nel 1895, e dove molti si erano ritirati, carichi ormai d’anni e di bene fatto spuntare tra inimmaginabili deserti umani. Tredici di loro sono morti in pochi giorni, 11 nella sede centrale dell’istituto e 2 in ospedale, ma altri ancora se ne possono aggiungere in una contabilità difficile per la fatica di discernere tra le reali cause di tanti decessi così ravvicinati.

padre Zoni con un confratello e i ragazzi africani

padre Zoni con un confratello e i ragazzi africani - .

Finora sono 16 le vittime. Alcune piegate in un letto dell’infermeria della Casa, dove già erano curate per i malanni dell’età e del tanto girovagare; ad altri missionari l’imboscata del Covid è arrivata quando ancora erano in servizio pastorale presso il santuario animato dalla Congregazione e frequentato da tanti parmigiani, autoctoni e d’importazione grazie al servizio pastorale e liturgico poliglotta assicurato dai padri. A chi ha visto morire di ebola donne e bambini i sintomi del virus assassino devono essere parsi poca cosa, una bronchite di stagione, ben altro avevano visto. «Si aggiunge il fatto che vista l’emergenza sanitaria in città, e avendo noi un servizio di assistenza interna con un nostro confratello medico, abbiamo pensato di non aggravare il carico di lavoro dell’ospedale credendo di cavarcela da soli. Ma con le nostre sole forze non ce l’abbiamo fatta».

Hanno visto morire di ebola tanti bambini, hanno servito per decenni tante comunità cui sono stati assegnati: nella loro parabola, un sacrificio che non è stato vano






E’ consapevole della situazione grave eppure molto sereno padre Rosario Giannattasio, superiore della Provincia italiana dei missionari Saveriani. Salernitano, 69 anni, giramondo anche lui prima di tornare a Parma, è commosso dall’esempio dei suoi confratelli morti che «anche se ormai anziani e provati si sentivano ancora in missione, grazie ai loro contatti con le terre dov’erano rimasti in qualche caso anche per decenni, o con i tanti che frequentano le nostre strutture qui in città. Sono stati tutti fino alla fine, pur a distanza, insieme alla gente, si sono sentiti parte dei popoli che hanno servito. Nessuno tra chi ci ha lasciati poteva dirsi missionario a riposo. Come superiore ho dovuto tenerli persino a freno quando abbiamo chiuso il santuario, ai primi di marzo, perché avrebbero voluto continuare a evangelizzare », come un bisogno che nulla può estinguere.

padre Pierino Zoni, mentre abbraccia una donna africana.

padre Pierino Zoni, mentre abbraccia una donna africana. - .

La teoria delle morti è iniziata il 29 febbraio, ancora incompresa nelle sue reali cause (e quasi sempre ancora senza possibilità di conferma dopo il decesso), con padre Pierino Zoni, bresciano, 85 anni, testimone della guerra civile in Burundi. Lui, come altri di questa rassegna di navigatori del Vangelo in avamposti pericolosi o complicati della Terra, era già affetto da altre patologie, e dunque si è pensato a una delle molte possibili cause ultime – la febbre, una polmonite – che accelera il volgere della malattia. Il 7 marzo era toccato poi a padre Corrado Stradiotto, 86enne con trascorsi in Indonesia, che nella Casa generalizia accoglieva in tutta umiltà i visitatori in portineria pur dopo aver ricoperto incarichi di responsabilità nella Congregazione, come la rappresentanza legale.

Dall’11 marzo i decessi hanno assunto cadenza pressoché quotidiana: padre Enrico Di Nicolò, 81 anni, padre Vittorio Ferrari, 88, brianzolo, una vita in Brasile, padre Giuseppe Rizzi, 77enne di origini lariane, a lungo nel cuore di tenebra tra Congo e Rwanda. E poi quattro “ fratelli”: l’88enne sardo Guglielmo Saderi, anch’egli per anni in Congo, Pilade Giuseppe Rossini, 84 anni, bresciano, più di trent’anni in Sierra Leone devastata da guerre ed epidemie, Giuseppe Scintu, 85enne, che si è speso in Congo, e il 90enne Luigi Masseroni, “specializzato” in Brasile.



Dal 21 marzo una nuova accelerazione dei decessi: il virus si è portato via il tarantino padre Stefano Coronese, 88 anni, che ha servito in Indonesia, padre Gennaro Caglioni, bergamasco 73enne, per 14 anni nell’avamposto saveriano in Sierra Leone, e padre Piergiorgio Bettati, 84 anni, reggiano, un decennio in Congo. Gli ultimi due lutti della martoriata comunità missionaria nella giornata di ieri: fratel Lucio Gregato, trevigiano, 79 anni, che ha messo a disposizione del Signore la sua perizia di muratore, e padre Angelo Costalonga, 89 anni, che è stato anche grande fotografo e pittore. Ciascuna di queste vite spente dal Covid (anche se un margine di dubbio resta in qualche caso) è una vicenda umana e cristiana meritevole, come per tutti i missionari, di una biografia a parte.

Due storie, tra tutte, riassumono lo spirito intrepido di questa famiglia di seminatori del Vangelo: padre Nicola Masi, 92 anni, laziale di Priverno, un esploratore per la causa della fede e della dignità umana, passato dal Bangladesh al Brasile, all’Africa, fino ad approdare a Belem, 18 anni tra le palafitte dell’Amazzonia, morto il 12 marzo; e padre Piermario Tassi, marchigiano, morto a 90 anni il 15 marzo, per un trentennio in Congo, condividendone tutto l’innominabile calvario. «Una decimazione», non esita a definirla padre Giannattasio, costretto a piangere – a conti fatti, e con alcuni religiosi ancora in situazioni critiche – ben 16 confratelli in Cielo in meno di un mese. Con una consolazione: «Mano a mano che qualcuno moriva, vedevo gli altri non preoccupati com’era naturale, ma forti e sereni per l’accettazione totale e definitiva di una vita alla quale si sono sentiti chiamati all’inizio come nell’ultima ora. Si sono spesi sino all’ultimo, noi tutti ci siamo impegnati a fondo per salvare loro la vita. Ma li ho visti accogliere il passaggio nell’eternità come la chiamata a un ultimo viaggio di quel Padre che mai li ha lasciati soli».

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www.uac-italia.it/il-sacrificio-de...-il-cononavirus

PRETI ITALIANI deceduti per il CORONAVIRUS – L’UAC LI RINGRAZIA E PREGA PER LORO
I preti italiani stanno in mezzo alla gente, da sempre, per missione ma prima ancora per la natura popolare del nostro clero.

Al 6 maggio 2020 sono andati alla Casa del Padre 152 preti:

DIOCESANI

ALBENGA: don Ercole Turoldo, (1)

ARIANO IRPINO: don Antonio Di Stasio (Socio UAC), (1)

BERGAMO: don Savino Tamanza; don Battista Mignani; don Alessandro Longo; don Guglielmo Micheli; don Adriano Locatelli; don Ettore Persico; don Donato Forlani; don Enzo Zoppetti, don Francesco Perico, don Gian Pietro Paganessi, don Remo Luiselli, don Gaetano Burini, don Umberto Tombini, don Giuseppe Berardelli, don Giancarlo Nava, don Silvano Sirtoli, don Tarcisio Casali, monsignor Achille Belotti, don Mariano Carrara, monsignor Tarcisio Ferrari, don Fausto Resmini, don Tarcisio Avogrado, don Evasio Alberti, don Angelo Bernini, don Luigi Rossoni, (26)

BOLZANO – BRESSANONE: don Salvatore Tonini, don Reinhard Ebner, don Heinrich Kamelger, don Antonio Matzneller, don Peter Zelger (5)

BRESCIA: don Giuseppe Toninelli; monsignor Domenico Gregorelli, don Giovanni Girelli, (3)

CAMERINO: don Luigi Angeloni (1)

CASALE MONFERRATO: don Mario Devecchi, (1)

CERIGNOLA: Mons. Saverio Del Vecchio, (1)

CESENA: don Franco Guardigni, (1)

COMO: don Renato Lanzetti, don Marco Granoli, don Carlo Basci, don Mario Mauri, don Alberto Panizza (5)

CREMONA: don Vincenzo Rini, don Mario Cavalleri, monsignor Giuseppe Aresi, don Albino Aglio, don Achille Baronio, don Vito Magri, don Arnaldo Peternazzi, don Francesco Nisoli, Mons. Alberto Franzini, (9)

FANO: don Arnaldo Avaltroni, (1)

FIDENZA: Mons. Stefano Bolzoni, (1)

IVREA: don Pierfranco Chiadò Cutin, (1)

LA SPEZIA: don Piergiovanni Devoto, don Giovanni Tassano, don Nilo Gando, don Franco Sciaccaluga, (4)

LODI: don Carlo Patti, don Gianni Cerri, don Giovanni Bergamaschi, don Bassiano Travaini, (4)

MACERATA: DON Giuseppe (Peppe) Branchesi, (1)

MANTOVA: don Antonio Mattioli, (1)

MILANO: don Giancarlo Quadri, don Franco Carnevali, don Cesare Meazza, don Marco Barbetta, don Luigi Giussani, don Ezio Bisiello, don Luigi Brigatti, don Pino Marelli, don Cesare Terraneo, don Paolo Merlo, don Erminio Scorta, don Giovanni Ferrè (12)

MONDOVI’: don Erasmo Mazza, (1)

NOVARA: don Paolo Bosio, don Aldo Ticozzi, (2)

NUORO: don Pietro Muggianu, don Giovanni Melis, (2)

PALERMO: don Silvio Buttita, (1)

PARMA: don Giacomo Bocchi, don Pietro Montali, don Andrea Avanzini (socio UAC), don Franco Minardi, don Fermo Fanfoni, don Giuseppe Fadani, don Giuseppe Canetti (Socio UAC), don Severino Petazzini (8)

PAVIA: don Luigi Bosotti, (1)

PESARO: Don Zenaldo del Vecchio; don Graziano Ceccolini, don Giuseppe Scarpetti, don Marcello Balducci (4)

PIACENZA: don Giorgio Bosini, don Mario e don Giovanni Boselli, don Giovanni Cordani, don Paolo Camminati, don Giuseppe Castelli, (6)

REGGIO EMILIA: don Guido Mortari, don Emilio Perin, don Efrem Giovanelli, (3)

REGGIO CALABRIA: don Gioacchino Basile, (1)

SALERNO: don Alessandro Brignone, (1)

SENIGALLIA: don Dario Giorgi, (1)

TORINO: padre Bruno Castricini (Servi di Maria) (1),

TORTONA: don Giacomo Buscaglia, don Enrico Bernuzzi (2)

TRENTO: don Luigi Trottner, (1)

UDINE: don Enrico Pagani, (1)

URBINO: don Cristoforo (Nino) Amati (1)

VENEZIA: don Paolo Stocco, (1)

VERCELLI: don Fiorenzo Vittone (socio UAC), (1)

VITTORIO VENETO: don Corrado Forest, (1)



RELIGIOSI

CAPPUCCINI: Padre Giorgio Butterini, (1)

CISTERCENSI: dom Eugenio Romagnuolo, (1)

DOMENICANI: Padre Giovanni Cattina, (1)

GIUSEPPINI D’ASTI: Padre Tarcisio Stramare; (1)

GIUSEPPINI DEL MURIALDO: Padre Giuseppe Garbin (1)

ORIONINI: don Cesare Concas, don Stefano Tosato, don Cirillo Longo, (3)

PASSIONISTI: Padrea Giuseppe Serighelli, Padre Edmondo Zagano, Padre Gerardo Bottarelli, (3)

ROGAZIONISTI: Padre Pietro Cifuni, (1)

SACRAMENTINI: Padre Remo Rota; (1)

SALESIANI: don Agostino Sosio; don Paolo Stocco (1)

SAVERIANI: Padri: Nicola Masi, Luigi Masseroni, Giuseppe Scintu, Guglielmo Saderi, Giuseppe Rizzi, Piermario Tassi, Vittorio Ferrari, Enrico Di Nicolò, Corrado Stadiotto, Pilade Giuseppe Rossini, Stefano Coronese, Gerardo Caglioni, Pier Luigi Bettati, Angelo Costalonga, Lucio Gregato, Guglielmo Camera, Alessandro Parmiggiani, Ernesto Tomè (18)

STIMMATINI: Padre Fausto Torresendi, (1)

N.B. 1) Don Stefano Tosato non è identificabile; 2) Padre Giuseppe Serighelli risulta in vita: ha dato l'annuncio della morte dei confratelli: www.avvenire.it/chiesa/pagine/coro...ti-dal-covid-19

Edited by GalileoGalilei - 20/5/2020, 10:03
 
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Coronavirus: morto un prete reggino a New York. Il totale ora è di 96
Francesco Ognibene domenica 5 aprile 2020
E' un sacerdote in servizio negli Usa il primo prete calabrese stroncato dal virus. Deceduto anche il parroco della Cattedrale di Cremona, fu chierichetto di don Mazzolari
I volti di alcuni dei sacerdoti morti in queste settimane per il coronavirus
I volti di alcuni dei sacerdoti morti in queste settimane per il coronavirus - Combo Avvenire

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Il primo prete calabrese morto in questa epidemia è anche il primo in servizio pastorale all'estero: si tratta di don Gioacchino Basile, 60 anni, originario di Reggio Calabria, legato al Cammino Neocatecumenale, esperienza che lo portò nel 1988 a partire missionario per gli Stati Uniti dove diventò sacerdote nel New Jersey per poi fare il parroco a Porto Rico ed entrare nella diocesi di New York. E' qui che è morto, al Winthrop University Hospital, sabato 4 aprile, vigilia delle Palme.

Il suo nome si aggiunge a quello di altri 5 sacerdoti stroncati dal contagio tra giovedì 2 e domenica 5, un numero che porta il drammatico calcolo dei preti diocesani italiani di cui è giunta notizia della morte dall'inizio dell'epidemia a 96. Non è inclusa in questa tragica contabilità a lista, pure numerosa per quel che si capsce dalle segnalazioni che giungono, di religiosi e suore.

In diocesi di Albenga-Imperia è scomparso don Ercole Turoldo della Comunità dei Canonici regolari lateranensi. Fiulano, 70 anni, era in servizio pastorale ad Andora.

La diocesi di Palermo perde il suo primo prete: don Silvio Buttitta, 83 anni, figura legata alla memoria di Giovanni Paolo II, del quale custodiva una reliquia, e che è morto la sera dello stesso giorno in cui scomparve il Pontefice polacco 15 anni fa.

Primo prete morto anche a Vittorio Veneto: è don Corrado Forest, 80 anni, ordinato prete dall'allora vescovo Albino Luciani. «Non è male che anche qualche prete prenda questo tipo di malattia per condividere quello che vivono motte altre persone» aveva detto al suo vescovo Corrado Pizziolo durante il ricovero, secondo quanto riferiscono i media locali.

La lista dei lutti si allunga per la diocesi di Milano, che con la morte di don Erminio Scorta arriva a 12 sacerdoti morti. 92 anni, 66 anni di Messa, da 33 Scorta era cappellano alla Casa del Cieco.

Cremona infiine perde il suo nono prete, ed è una figura molto nota in diocesi: don Alberto Franzini, 72 anni, parroco della Cattedrale. Nato a Bozzolo, il paese di don Primo Mazzolari, del quare era stato anche chierichetto, aveva ricoperto uin gran numero di incarichi di responsabilità in diocesi, tra i quali quello di direttore del settimanale diocesano "La Vita Cattolica".

Primo morto in una diocesi friulana: a 85 anni è deceduto don Enrico Pagani, per 49 anni parroco di Talmassons, in diocesi di Udine.

Un lutto anche a Torino: è morto padre Bruno Castricini, 73 anni, dell'ordine dei Servi di Maria, molto popolare in città per il suo impegno pastorale in due parrocchie del centro: San Pellegrino in corso Racconigi e San Carlo nell'omonima, frequentatissima piazza.

Altre situazioni in Piemonte. Don Pierfranco Chiadò Cutin, 72enne parroco di Bosconero, morto il 31 marzo, apparteneva alla diocesi di Ivrea. Ordinato dal vescovo Luig Bettazzi, ne era anche divenato segretario particolare.

Della diocesi di Mondovì era invece don Erasmo Mazza, 90 anni, deceduto nella casa di riposo di Garessio, nella quale continuava a svolgere il suo ministero, dopo essere stato parroco per oltre mezzo secolo in varie comunità dell'Alta Val Tanaro.

Una vittima anche nella diocesi di Casale Monferrato: don Mario Defechi, 89 anni.

Un sacerdote morto per il virus in diocesi di Vercelli: don Fiorenzo Vittone, 81 anni, vicino al Movimento dei Focolari, per molti anni impegnato nella pastorale della salute. Collaborava ancora con il santuario della Vergine del Trompone, nella diocesi eusebiana, e viveva con la Comunità dei Silenziosi Operai della Croce.

In terra piemontese ma nella regione ecclesiastica liguere è la diocesi di Tortona che conta un morto nel clero diocesano: don Giacomo Buscaglia, 82enne. In diocesi sono anche deceduti due religiosi orionini: don Cesare Concas, sardo, 81 anni, e don Serafino Tosatto, 90enne. Entrambi svolgevano il loro servizio pastorale presso il santuario della Madonna della Guardia, voluto dallo stesso don Orione, fondatore dei Figli della Divina Provvidenza, congregazione alla quale entrambi appartenevano e che ha contato nelle sue diverse case un numero elevato di vittime sia nel ramo maschile sia in quello femminile.

Ben tre i sacerdoti scomparsi in altrettanti giorni attorno a domenica 29 marzo in diocesi di Bolzano-Bressanone, due nella sola giornata di sabato 28, decessi che portano il totale a 4. Aveva 83 anni don Anton Matzneller, nato in Alto Adige, che era stato ordinato sacerdote nella diocesi austriaca di Innsbruck, incardinato poi per 45 anni in un'altra Chiesa locale d'oltreconfine, Gurk-Klagenfurt. Nel 2007 il ritorno in Italia. All'età di 71 anni si è spento don Reinhard Ebner, già missionario in Brasile, in servizio pastorale poi nelle comunità di Laives, Vipiteno e Dobbiaco. Il giorno prima era morto a 85 anni don Heinrich Kamelger, già parroco in Bassa Atesina e in Val d'Isarco. Si aggiunge a don Salvatore Tonini, 84enne di origini trentine, collaboratore pastorale a Bolzano, vicino al Movimento dei Focolari.

Quattro i sacerdoti scomparsi in diocesi di La Spezia-Sarzana-Brugnato. L'ultimo è stato don Franco Sciaccaluga, 93enne. Decano del clero spezzino, goveda di buona salute finché non è stato contagiato dal Covid. Esperto e cultore di canto gregoriano, ha anche diretto il coro in cattedrale. Prima di lui era mancato don Giovanni Tassano, 83 anni, direttore del Centro missionario diocesano, primo "fidei donum" della diocesi del Levante ligure, parroco in Burundi per 17 anni e per altri 8 in Congo, realtà nelle quali ha superato epidemie, guerre e povertà estrema. Si aggiunge ai due lutti recenti per don Piergiovanni Devoto, 76 anni, parroco e latinista insigne; e don Nilo Gando, 89 anni, nato a Monterosso, parroco in varie comunità e in ultimo assistente diocesano delle Confraternite.

Per la diocesi di Bergamo è arrivato a quota 25 il numero dei sacerdoti morti dall'inizio dell'epidemia. Ultimo sinora in ordine di tempo don Luigi Rossoni, 75 anni. Sabato 28 marzo la diocesi orobica aveva comunicato il decesso del 93enne don Angelo Bernini, vicario parrocchiale ad Almenno San Salvatore dal 1957 al 2019. Prima di lui era mancato don Tarcisio Avogrado, 80enne, incarichi in diverse comunità, fino alla località montana di Selvino: don Savino Tamanza, 73 anni, che ha svolto il suo ministero anche in diocesi di Massa Carrara-Pontremoli; don Battista Mignani, 74 anni; e don Alessandro Longo, 87 anni; don Evasio Alberti, 86 anni; e una delle figure più note del clero orobico, don Fausto Resmini, 67enne, che è stato presidente dell'Opera Patronato San Vincenzo, delegato regionale per la pastorale carceraria e cappellano delle carceri sin dal 1992. Era anche presidente dell'Associazione Psicologia Psicoterapia “Il Conventino” e di Conventino Adozioni dal 2009, oltre che direttore della Casa del Giovane dal 2018 Nella triste contabilità compaiono don Guglielmo Micheli, 86 anni, per 30 direttore della Casa dello Studente a Bergamo e assistente diocesano dell'Apostolato della Preghiera; don Adriano Locatelli, 71 anni; don Ettore Persico, 77 anni; e don Donato Forlani, 88 anni, che tra i molti suoi incarichi annovera, negli anni, anche quelli di assistente della Fuci e di direttore dell'Istituto dei Sordomuti. In un solo giorno sono morti in tre: don Enzo Zoppetti (88 anni), don Francesco Perico (91) e don Gian Pietro Paganessi (79). Nei giorni precedenti erano già saliti al Cielo don Remo Luiselli (81 anni), don Gaetano Burini (83), don Umberto Tombini (83), don Giuseppe Berardelli (72), don Giancarlo Nava (70), don Silvano Sirtoli (59 anni), don Tarcisio Casali (82), monsignor Achille Belotti (82), don Mariano Carrara (72) e monsignor Tarcisio Ferrari (84), la figura più nota essendo stato segretario dell’arcivescovo Gaddi dal 1963 al 1977.

Con l'ultimo decesso salgono dunque a 9 i sacerdoti morti della diocesi di Cremona. Le due perdite riguardano altrettante figura di fidei donum cremonesi che hanno speso una parte significativa della loro vita in missione. Si tratta di don Arnaldo Peternazzi, 86 anni, 12 dei quali trascorsi in Brasile; e di don Francesco Nisoli, 71enne, che nel grande Paese sudamericano ha passato addirittura 30 anni. La prima, grave perdita per la diocesi lombarda era stata quella del giornalista don Vincenzo Rini, grande amico di Avvenire, protagonista della storia dei media cattolici italiani, 75 anni, seguita a breve da don Mario Cavalleri, ben 104 anni, per un trentennio alla guida della “Casetta”, realtà di accoglienza per poveri, tossicodipendenti e profughi. A loro si sono aggiunti pochi giorni dopo monsignor Giuseppe Aresi, 91 anni, canonico onorario e poi penitenziere della Cattedrale, e don Albino Aglio, 93 anni, dal 1993 al 2002 parroco di Sant'Imperio, in città. Addio anche a don Achille Baronio (84 anni) confessore in cattedrale, ex parroco di vari paesi, ora presso la Parrocchia di Sant'Abbondio in Cremona; e a don Vito Magri, 88enne, morto presso la Fondazione Caimi di Vailate. Sacerdote cooperatore di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio per 11 anni, era e poi rimasto presso il santuario mariano fino al 2017. Il vescovo lo ricorda per «l'’impegno quotidiano nella preghiera per la nostra Chiesa».

La diocesi di Milano conta ormai 12 perdite. Prima di don Scorta, erano morti a poche ore di distanza don Pino Marelli, 80 anni, e don Cesare Terraneo, 75. Marelli, già parroco a Varese e Castellanza, poi nella comunità di Concorezzo, in Brianza, viveva nella parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca di Milano. Terraneo era stato parroco per 24 anni a Bellano, sul lago di Como, ed era una figura molto nota nell’area del Lario. Pochi giorni dopo di loro era morto don Paolo Merlo, 88 anni, prete dal 1955, a lungo parroco di Trucazzano. Risiedeva a Busto Arsizio. Deceduto anche don Luigi Brigatti, nato a Robbiate, in provincia di Lecco, 72 anni, da giorni ricoverato in gravi condizioni all’Ospedale di Magenta. Era parroco di San Remigio a Sedriano, paese a ovest della metropoli, dal 2005. Pochi giorni prima aveva suscitato grande dolore a Sesto San Giovanni la morte del salesiano don Agostino Sosio, 66 anni, parroco della Comunità pastorale di Santa Maria Ausiliatrice e San Giovanni Bosco, sacerdote che tutti ricordano zelante e appassionato. La diocesi piange anche don Giancarlo Quadri, 75 anni, il sacerdozio dedicato ai migranti, prima quelli meridionali nella metropoli, poi gli italiani all’estero, infine le persone giunte da altri Paesi e continenti, con religioni e culture con le quali entrare in dialogo, arte nella quale è stato maestro riconosciuto anche come responsabile della Pastorale diocesana dei migranti in anni cruciali. Altra grave perdita per la diocesi ambrosiana è quella di don Franco Carnevali, 68 anni, parroco della Comunità pastorale Santissima Trinità d’Amore di Monza. Originario di Legnano, anch’egli impegnatissimo con le comunità immigrate in Brianza, è ricordato con grande affetto a Lecco, dov’è stato per 14 anni e poi a Gallarate, dove era stato la figura decisiva per far dialogare amministrazione comunale e comunità islamica offrendo non solo occasioni di confronto ma anche luoghi per la preghiera, e sopportando per questo ingiuste critiche. Morto anche il 90enne don Cesare Meazza, che a Cernusco sul Naviglio - tra le comunità dov'è stato nella sua lunga vita - ancora ricordano come prete capace di mettersi in sintonia con i giovani. In tre giorni - tra il 17 e il 19 marzo - Milano ha perso tre sacerdoti. Colpisce il filo rosso tra i primi due, entrambi cappellani universitari, ed entrambi legati all'esperienza di Comunione e Liberazione (qui un loro ricordo). Grande emozione ha suscitato la scomparsa (riconducibile anzitutto a problemi cardiaci) di don Marco Barbetta, 82 anni, cappellano del Politecnico, figura assai nota in Cl a Milano e non solo, primo prete ambrosiano vittima del virus, direttore spirituale di innumerevoli giovani. Sgomento analogo per la morte, dopo giorni di lotta in terapia intensiva, di don Luigi Giussani, 70 anni, vicario della popolare parrocchia milanese di San Protaso, omonimo del fondatore di Comunione e Liberazione e tra i riferimenti del movimento in città (tanto da essere ribattezzato affettuosamente "Giussanello" tra i tanti amici), oltre che assistente spirituale degli studenti all'Università Statale, teologo e intellettuale finissimo, animatore in parrocchia di catechesi per gli adulti delle quali circolano appunti specchio del suo pensiero rigoroso e spalancato sulla speranza. Nel giorno di san Giuseppe è giunta poi la notizia della morte di don Ezio Bisiello, 64 anni, personaggio molto amato in Brianza essendo stato a lungo parroco d Ronco Briantino, dopo aver svolto il suo ministero nel Varesotto, tra Somma Lombardo e Gallarate.

Tre i lutti della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. L'ultimo lutto è quello di don Efrem Giovanelli, parroco emerito di Borzano d’Enza, Compiano e Vedriano. Aveva 81 anni, era stato anche maestro elementare. Prima di lui, alla morte di don Guido Mortari, 83 anni, per mezzo secolo alla guida della stessa parrocchia cittadina, Sant'Agostino, è seguita quella di don Emilio Perin, 91enne storico parroco (dal 1969 al 2006) di Gesù Buon Pastore a Reggio. Vicentino di origine, era sacerdote da 68 anni. Di lui sui ricorda che guidò la parrocchia cittadina quando ancora la chiesa era ospitata nell'ex stalla di una casa colonica, costruendo di fatto la comunità della quale si può dire che conosceva tutti.

A Brescia sono morti in tre: don Giuseppe Toninelli, 79 anni, una lunga vita di ministero in tante parrocchie, e monsignor Domenico Gregorelli, 86 anni, ordinato a Firenze, poi passato a Fermo (dov'era stato canonico della cattedrale dal 2003) e dal 2008 era in diocesi di Brescia. Morto anche don Giovanni Girelli, 72 anni, in servizio nell’unità pastorale di Orzinuovi, cittadina falcidiata dal Covid–19.

La diocesi di Parma ha perso 6 preti: don Giorgio Bocchi e don Pietro Montali (entrambi 89enni), don Andrea Avanzini (il prete più giovane che risulta morto sinora con i suoi 55 anni, contagiato probabilmente dalla madre anziana, positiva, con la quale viveva) e il 94enne don Franco Minardi, che fu secondo direttore della Caritas diocesana. Martedì 17 è deceduto don Fermo Fanfoni, 82 anni. Due giorni dopo è morto don Giuseppe Fadani, 83 anni, alla guida della parrocchia di Carignano, alle porte di Parma.

Era della diocesi di Pavia don Luigi Bosotti, della Comunità Casa del Giovane. 70 anni, ha dedicato tutta la vita ad accompagnare nella vita e nella fede le giovani generazioni.

Un totale di 6 preti strappati dal virus in diocesi di Piacenza-Bobbio, che piange don Paolo Camminati, 53 anni, a lungo responsabile della pastorale giovanile, protagonista di alcune Gmg, già collaboratore di Avvenire, ora assistente spirituale dell'Azione Cattolica diocesana (qui potete leggerne un ricordo più approfondito).

Dolore anche per la morte di don Giuseppe Castelli, 85 anni, pioniere delle missioni diocesane in Brasile. Partito per Paragominas nel 1964, dove rimase 11 anni, dopo un periodo come parroco a Piacenza tornò in missione alla fine degli anni Novanta, per poi rientrare in patria. Figura assai nota nella sua diocesi per l’impegno accanto ai più emarginati è quella di don Giorgio Bosini, 79 anni, fondatore del Ceis locale (oggi associazione La Ricerca onlus), già molto malato e del quale dunque è ancora difficile ricondurre con certezza la morte al virus, al pari dei due gemelli don Mario e don Giovanni Boselli, 87 anni, incredibilmente morti a pochi giorni di distanza. Certamente ucciso dal contagio don Giovanni Cordani, 83 anni, parroco di Rivergaro, a lungo insegnante.

Della diocesi di Lodi, con 5 morti, era don Carlo Patti, 66 anni, parroco di Borghetto Lodigiano e Casoni dove era appena arrivato, nell'ottobre 2019; don Gianni Cerri, spirato a 85 anni; don Giovanni Bergamaschi, che si è spento a 85 anni presso la Casa di riposo di Sant'Angelo Lodigiano dove risiedeva dal 2017; e don Bassiano Travaini, 88 anni, collaboratore pastorale a Sant'Angelo Lodigiano, attivamente impegnato a servizio degli ammalati e degli anziani della città.

A Mantova una vittima: è spirato don Antonio Mattioli, 74 anni, già rettore del Seminario diocesano.

La diocesi di Pesaro segnala tre lutti nel suo clero. Il primo a morire è stato don Zenaldo del Vecchio, 90 anni, seguito pochi giorni dopo da don Graziano Ceccolini, 83 anni. Del 21 marzo è invece il decesso di don Giuseppe Scarpetti, 69 anni, parroco di Cristo Re a Pesaro.

Dalla diocesi di Trento arriva la notizia della morte di un sacerdote anziano ma ancora dinamico come don Luigi Trottner, 86 anni, parroco di Campitello in Val di Fassa.

E' stata la diocesi di Salerno-Campagna-Acerno a dover contare il primo sacerdote del Sud morto a causa del contagio. Si tratta del parroco di Caggiano don Alessandro Brignone, appena 45 anni, è morto nella notte tra 18 e 19 marzo all'ospedale di Polla.

Al Sud ha perso la vita anche don Antonio Di Stasio, 85 anni, parroco della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia.

La diocesi di Nuoro aveva registrato il primo sacerdote sardo ucciso da coronavirus (ma ora si è aggoiunto un secondo prete): don Pietro Muggianu, uno dei due preti diocesani colpiti dal virus che si trovavano in rianimazione. Nato a Orgosolo, 83 anni, canonico onorario del Capitolo della Cattedrale, tra i suoi innumerevoli incarichi pastorali sia sul territorio barbaricino sia in Curia merita di essere ricordato il suo servizio come insegnante nei licei. A lui si è poi aggiunto don Giovanni Melis, 72 anni. Sposato, diacono permanente, rimase vedovo. Divenne sacerdote nel 2004. E' stato vice parroco di San Paolo in Nuoro, poi parroco di Sarule e Lodè (2012-2016). Negli ultimi anni collaborava nelle parrocchie di San Francesco e di San Paolo a Nuoro.

Per segnalare aggiornamenti sui sacerdoti e i consacrati scomparsi per effetto del contagio: [email protected]. Grazie

(Hanno collaborato Chiara Genisio, Barbara Sartori, Diego Andreatta, Egidio Banti, Diego Andreatta, Maria Chiara Gamba, Maria Cecilia Scaffardi)

Edited by pincopallino2 - 8/4/2020, 19:37
 
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I Frati Minori Cappuccini chiamati nella casa del Padre
a causa della pandemia di COVID-19

Chiamati nella casa del Padre
I Frati Minori Cappuccini chiamati nella casa del Padre
a causa della pandemia di COVID-19

Anno Domini 2020
DIES MORTIS NOMEN ET COGNOMEN CIRCUMSCRIPTIONIS PATRIA AETATE
1. 15.03.2020 Angelico Da Carrara Tusciensis Italia 85
2. 21.03.2020 Gianpietro Vignandel Veneta Italia 46
3. 21.03.2020 Bernardo Maines Veneta Italia 89
4. 21.03.2020 Luis Gabriel Carrillo Ávila Aequatoris España 71
5. 25.03.2020 Hans (Elmar) de Visser Hollandica Holland 78
6. 25.03.2020 Antonino Butterini Veneta Italia 78
7. 25.03.2020 Emmanuel Fabre Gallica France 94
8. 28.03.2020. Renato Di Casale Genuensis Italia 81
9. 29.03.2020 Daniel Skica Gallica France 89
10. 29.03.2020 Pierre Mazoue Gallica France 85
11. 29.03.2020 Armand Donou Gallica France 78
12. 03.04.2020 Marcel Connault Gallica France 99
13. 04.04.2020 Riccardo (Emilio Domenico) Quadri da Campestro Helvetica Svizzera 86
14. 05.04.2020 Emerico Senoner Veneta Italia 91
15. 06.04.2020 Ivo Facci Veneta Italia 69
16. 10.04.2020 Pierre Domergue Gallica France 85
17. 18.04.2020 Aurelio Blasotti Veneta Italia 71
18. 23.04.2020 Pius Blandino Neoeboracensis et Novæ Angliæ USA 82
19. 01.05.2020 Raymond Tremblay Canadensis Orientalis Canada 99
20. 02.05.2020 Franco Deleidi Genuensis Italia 86
21. 05.05.2020 Pierre Viau Canadensis Orientalis Canada 77
22. 08.05.2020 Rodrique Dion Canadensis Orientalis Canada 92
23. 09.05.2020 Pedro Antonio Zanni Maranhão-Pará-Amapá Brasil 82
24. 09.05.2020 Grégoire Pâquet Canadensis Orientalis Canada 90
25. 09.05.2020 Jocelyn Mitchell Canadensis Orientalis Canada 85
26. 12.05.2020 Luciano Pastorello Veneta Italia 76
27. 12.05.2020 André Tessier Canadensis Orientalis Canada 76
28. 15.05.2020 Rock-André Simard Canadensis Orientalis Canada 92
29. 15.05.2020 Moisés Siqueira Ceará et Piauí Brasil 87
30. 17.05.2020 Youssef Sami Youssef CG Arabica Libano 62
31. 26.05.2020 Jean-Jacques Filiatrault Canadensis Orientalis Canada 89
32. 19.06.2020 Felix García Costa Rica Nicaragua 65
33. 16.07.2020 Hailemikael Tekle Barhane Veneta Eritrea 62
34. 31.08.2020 Eutiquiano Miguel De Pando Hispanica España 92
35. 01.09.2020 Charles Robinson Calvariensis USA 78
36. 15.09.2020 Francisco Garces Philippina Filipins 94
37. 18.09.2020 Wojciech Kaczmarek Varsaviensis Polonia 46
38. 24.09.2020 Jean-Laurent Guglielmi Sardiniæ et Corsicae Italia 49
39. 24.09.2020 Bennett Colucci Mediæ Americæ USA 89
40. 25.09.2020 Salvador Moreira do Nascimento Amazonensis et Roraimensis Brasil 53
41. 01.10.2020 Antonysamy Thomai Tamil Nadu Australis India 50
42. 04.10.2020 Myron Flax Mediæ Americæ USA 92
43. 09.10.2020 Arnold Rebello Sancti Fidelis-Indiæ Septemtrionalis India 90
44. 14.10.2020 Assilvio Pessoa Sabino Amazonensis et Roraimensis Brasil 56
45. 19.10.2020 Sebastian Majcher Cracoviensis Polonia 42
46. 21.10.2020 Sigisbert Regli Helvetica Svizzera 82
47. 23.10.2020 Aligi Quadri Langobardica Italia 83
48. 27.10.2020 Rainerio García Villa Hispanica España 95
49. 29.10.2020 Theophil Odenthal Sibolga Deutschland 86
50. 31.10.2020 Donat Müller Tanzaniana Svizzera 90
51. 02.11.2020 Jean-Pierre Bonvin Helvetica Svizzera 85
52. 04.11.2020 Raymond Étienne Faure Gallica France 99
53. 06.11.2020 Barnabas Winkler Sibolga - Indonesia Italia - Südtirol 81
54. 06.11.2020 Michel Roland Le Marchand Gallica France 96
55. 09.11.2020 Maurizio Di Girolamo Mediæ Italiæ Italia 69
56. 13.11.2020 Edoardo da Bucine - Agostino Saracini Tusciensis Italia 93
57. 25.11.2020 Emilio Manitta da Roccella Valdemone Messanensis Italia 98
58. 02.12.2020 Angelo Colla Pedemontana Italia 82
59. 03.12.2020 Martin M. Bauer Germanica Deutschland 91
60. 05.12.2020 Paolo Antonucci Picena Italia 83
61. 14.12.2020 Luis Francisco González Rivera Portoricensis Puerto Rico 54
62. 16.12.2020 Alfredo Gundrum Calvariensis USA 79
63. 20.12.2020 Titus Bärtsch Helvetica Svizzera 83
64. 28.12.2020 Jacques Salim Kabou’a Vicini Orientis Libano 83
Anno Domini 2021
DIES MORTIS NOMEN ET COGNOMEN CIRCUMSCRIPTIONIS PATRIA AETATE
65. 03.01.2021 Michel Bourgeois Gallica France 86
66. 08.01.2021 Carlo (Salvatore) Lazzaro Messanensis Italia 85
67. 11.01.2021 Joseph Sleiman Khalil Vicini Orientis Libano 86
68. 13.01.2021 Marco Locche Sardiniae e Corsicae Italia 81
69. 19.01.2021 SE William Fey Pennsylvanica USA 78
70. 21.01.2021 Maximilian Linus Theler Helvetica Svizzera 86
71. 24.01.2021 Mel Walter Hermanns Calvariensis USA 82
72. 09.02.2021 Richard Lubomski Pennsylvanica USA 76
73. 15.02.2021 Reginald Russo Pennsylvanica USA 79
74. 18.02.2021 José Walden De Oliveira Brasilae Nordorientalis Brasil 66
75. 22.02.2021 Angelo Gioia Neapolitana Italia 71
76. 24.02.2021 César Pedrosa Pereira Pinto Lusitaniae Portugal 80
77. 25.02.2021 José Alberto Taguaruco Venetiolana Venezuela 43
78. 05.03.2021 Francesco Saglia Pedemontana Italia 84
79. 23.03.2021 Alfredo Federico Miranda Castro Peruviana Peru 56
80. 08.04.2021 Corrado Lancione Mediae Italiae Italia 86
81. 09.04.2021 Domingo Caliboso Velasco Philippina Philippines 70
82. 11.05.2021 John Britto Tamil Nadu Septemtrionalis India 54
83. 20.05.2021 Mathew Choondiyanical Sancti Thomæ Apostoli-Kerala India 58
84. 10.06.2021 Nelson Martins dos Santos Paranensis-S. Catharinae Brasil 58
85. 15.06.2021 Alberto Eugenio Hitschfeld Niklitschek Chilensis Chile 70
86. 21.06.2021 Firminus Andjioe Pontianakensis Indonesia 66
87. 09.07.2021 Bruno Leitao Goana India 40
88. 20.08.2021 Manuel González Hispanica España 85
89. 05.09.2021 Julius Mulwa Keniana Kenia 46
90. 30.11.2021 Anton Kugler Austriaca-Tirolensis Australis Italia 83
91. 08.12.2021 Pio Hagelaar Germanica Holland 87
92. 09.02.2022 Spiridione Galea Melitensis Malta 82

Edited by pincopallino2 - 27/3/2022, 19:16
 
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Coronavirus: salgono a 121 i preti italiani portati via dal Covid
Francesco Ognibene giovedì 28 maggio 2020
Con la morte di don Orlando Bartolucci, parroco della diocesi di Pesaro, e di don Pierino Bodei, fidei donum della diocesi di Brescia in Brasile, si allunga ancora la lista dei preti deceduti.
I volti di alcuni dei sacerdoti morti in queste settimane per il coronavirus
I volti di alcuni dei sacerdoti morti in queste settimane per il coronavirus - Combo Avvenire

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E' un sacerdote bresciano fidei donum in Brasile dal 2000 il 121° prete italiano morto a causa del coronavirus. Don Pierino Bodei, 80 anni, ordinato nel 1964, era rientrato da un primo periodo di 12 anni in Sudamerica nel 1989, per poi tornare nella diocesi di Castanhal Do Parà, dov'è vescovo il bresciano monsignor Carlo Verzelletti, per la formazione dei futuri sacerdoti. La notizia della sua morte è arrivata a Brescia il 27 maggio.

Solo pochi giorni prima la morte di don Orlando Bartolucci, 76 anni, parroco di Santa Maria Assunta di Montecchio, in diocesi di Pesaro, aveva allungato la lista dei sacerdoti uccisi dal Covid-19 dall'inizio della pandemia dopo tre settimane in cui no n si erano registrate vittime.

Un pensiero ai "tanti pastori che nel mondo danno la vita per i fedeli, anche in questa pandemia, tanti, più di 100 qui in Italia sono venuti a mancare". L’aveva rivolto il Papa introducendo la Messa a Santa Marta la mattina di domenica 3 maggio, IV del tempo pasquale, dedicata al Buon Pastore. Un pensiero che si allarga “anche ad altri pastori che curano il bene della gente: i medici. Si parla dei medici, di quello che fanno, ma dobbiamo renderci conto che, soltanto in Italia, 154 medici sono venuti a mancare, in atto di servizio. Che l’esempio di questi pastori preti e ‘pastori medici’, ci aiuti a prenderci cura del santo popolo fedele di Dio”.

Nelle stesse ore da Venezia giungeva la notizia del primo sacerdote in servizio pastorale nella diocesi di san Marco deceduto per coronavirus: si tratta del salesiano don Paolo Stocco, 77 anni, 59 anni di professione e quasi 50 di sacerdozio, per 54 anni missionario in Venezuela, rientrato in Italia nel 2014 e in ultimo impegnato nelle parrocchie veneziane di Castello, in particolare San Pietro e San Giuseppe. Con il suo decesso il totale dei sacerdoti italiani morti sale a 119.

A questo elenco vanno aggiunti i religiosi impegnati in strutture della propria congregazione cui abbiamo dedicato un articolo a sé (e senza contare le suore, anch'esse al centro di un approffondimento su questo sito).

L'ormai interminabile elenco dei sacerdoti deceduti per effetto del contagio conta anche i preti morti nelle due diocesi che hanno pagato il tributo più pesante: Bergamo, con 25 preti morti, e Milano, con 13 sacerdoti portati via dal coronavirus (a entrambe è dedicato un approfondimento a parte)

Tra le vittime del Covid-19 nel clero, ci sono anche i religiosi in servizio pastorale attivo nelle parrocchie e dunque inseriti a tutti gli effetti nel clero diocesano pur facendo parte della loro congregazione religiosa. Ce lo ricorda l'ultimo decesso di questa triste serie: si tratta di padre Giuseppe Garbin, 75 anni, Giuseppino del Murialdo, da un anno viceparroco nella comunità dei Santi Martino e Rosa a Conegliano, in diocesi di Vittorio Veneto. Vicentino di origine, era stato parroco a Padova. Aveva contratto il virus come il suo confratello padre Giuseppe Manzato, suo compagno di studi e di ordinazione, che è guarito. Garbin invece non ce l'ha fatta: è morto il mattino del 28 aprile.

Dalla diocesi di Como giunge la notizia del secondo morto del 28 aprile: la vittima del Covid-19 - la quinta nella Chiesa lariana - è don Alberto Panizza, 91 anni, per 25 in servizio pastorale a Tirano, in Valtellina, dov'era decano della Collegiata, dopo che per 30 anni aveva guidato una parrocchia urbana di Sondrio, protagonista della nascita del nuovo edificio e dell'oratorio..

Due morti in due giorni. La diocesi di Novara sta pagando il suo tributo di sacerdoti morti per il contagio da Covid-19, e lo fa all'improvviso, quando pareva che la catena di morti nel clero italiano si fosse quasi arrestata. Invece la diocesi piemontese - confinante con la Lombardia - che sinora non aveva registrato vittime ha perso due preti assai noti e amati. All'alba del 24 aprile è spirato don Aldo Ticozzi, cappellano delle Monache Benedettine dell'Adorazione perpetua di Ronco di Ghiffa, per lunghi anni educatore e rettore del Seminario diocesano. Nella notte tra il 22 e il 23 aprile era morto anche don Paolo Bosio, parroco di Momo, in diocesi di Novara. Aveva 46 anni, compiuti il 3 aprile. «E’ come se mi fosse morto un figlio, anzi un fratello più giovane che era un’anima bella e limpida, generosa e tenera - ha scritto il vescovo Franco Giulio Brambilla in una commossa lettera rivolgendosi a lui -. Ricordo quando hai dovuto prendere la responsabilità della parrocchia di Momo con una successione non facile e piena di ferite. Ricordo la tua premura di tenermi sempre informato. Ricordo la pazienza di ricostruire la trama lacerata della comunità e il tessuto violato delle coscienze che si confidavano con te. E appena hai incominciato a vedere la luce, si è presentata la mano forte della malattia terribile che ti ha portato via anzitempo».

Era una figura assai nota in tutta la regione quella di don Giuseppe (Peppe) Branchesi, 81 anni, della diocesi di Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia. Storico parroco di quest'ultima cittadina, era stato assistente spirituale di Coldiretti Marche. Il suo nome, tra le molte altre iniziaitive, è legato alla squadra di volley della Lube, che fondò negli anni 60 e che si è di recente laureata campione del mondo.

In diocesi di Bolzano-Bressanone il 24 marzo era spirato don Peter Zelger, a lungo direttore dell’Ufficio pastorale diocesano e impegnato nel mondo della comunicazione. Zelger è stato anche prevosto del duomo di Bressanone.

E' della diocesi di Cerignola la prima vittima tra i sacerdoti pugliesi: si è spento monsignor Saverio Del Vecchio, 86 anni. Oltre ai numerosi incarichi pastorali, aveva anche insegnato al Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Benevento, formando molti sacerdoti che oggi ne ricordano con affetto, come oinforma la diocesi pugliese, «l'amabile figura ancora oggi, dopo tanti anni, senza dimenticare che il Cammino neocatecumenale gli aveva dato allo stesso una nuova consapevolezza della sua vocazione battesimale e sacerdotale».

Un giovane prete stroncato dal virus: è don Enrico Bernuzzi, 46 anni, della diocesi di Tortona, morto all'alba del Lunedì dell'Angelo. Prete dal 2006, ha esercitato il suo ministero nelle parrocchie di Voghera diventando referente diocesano per la Pastorale vocazionale e il seminario. A lui e ad altri due sacerdoti era affidata l'unità pastorale che a Voghera include il Duomo e altre tre parrrocchie (Pombio, San Rocco e Risurrezione). E' il secondo prete più giovane strappato dal contagio: aveva un anno in meno don Alessandro Brignone, il sacerdote della diocesi di Salerno-Campagna-Acerno morto il 19 marzo.

Aveva più del doppio dei suoi anni un altro prete morto in questa Pasqua, nelle Marche: don Luigi Angeloni, 96enne, già parroco nella frazione di Parolito di San Severino, deceduto al Covid Hospital di Civitanova Marche. Era il più anziano sacerdote dell'arcidiocesi di Camerino-San Severino Marche.

Il Lunedì dell'Angelo ha visto spegnersi un prete della diocesi di Cesena-Sarsina: si tratta di don Franco Guardigni, 79 anni, per 15 parroco di Longiano. La sua salute precaria l'aveva coistretto tempo fa a ritirarsi presso la Casa del Clero e poi nella Casa di Riposo Don Baronio, struttura che ospita anche pazienti colpiti dal Covid-19.

In diocesi di Senigallia durante la Settimana Santa è spirato a 91 anni don Dario Giorgi, sacerdote diocesano ma molto legato alla spiritualità dei Cistercensi, tanto da voler essere rivestito nella bara del loro abito bianco con lo scapolare nero. Vocazione monastica, era poi entrato nel clero della diocesi di Fano per poi passare a quella di Senigallia così da essere più vicino all'amata comunità di Chiaravalle, dov'era poi tornato, ormai anziano, come ospite.

Durante la Settimana Santa a Pesaro è morto don Marcello Balducci, 61enne, malato da tempo, comunque ancora attivo in Cattedrale dove dava una mano alla pastorale. Aveva curato a lungo una rubrica di commento al Vangelo sul settimanale diocesano "Il Nuovo Amico". La Chiesa marchigiana aveva già perso tre sacerdoti. Il primo a morire era stato don Zenaldo del Vecchio, 90 anni, seguito pochi giorni dopo da don Graziano Ceccolini, 83 anni. Del 21 marzo è invece il decesso di don Giuseppe Scarpetti, 69 anni, parroco di Cristo Re a Pesaro. La quinta vittima del clero pesarese è don Orlando Bartolucci, parroco 76enne, morto nella solennità dell'Ascensione, il 24 maggio, tre settimane dopo l'ultima vittima registrata tra i sacerdoti diocesani italiani.

Un nome noto tra i morti più recenti è quello di don Renato Lanzetti, 67 anni, vicario generale della diocesi di Como, quarta vittima nel clero della Chiesa lariana. Accanto al vescovo Oscar Cantoni dal 2017 dopo vari incarichi pastorali nella provincia di Sondrio della quale era originario, è morto il mattino del Mercoledì Santo. Si aggiunge ad altri tre lutti della diocesi lombarda. Il 22 marzo era morto don Marco Granoli, 82 anni, amatissimo canonico del Santuario della Madonna di Tirano (Sondrio). Il 1° aprile poi il decesso di don Carlo Basci, 76 anni, a lungo alla guida della comunità di Menaggio, sulle sponde del Lario. Degli stessi giorni è la scomparsa di don Mario Mauri, già cappellano presso l’ospedale di Gravedona. La morte di don Alberto Panizza il 28 aprile ha portato il toitale della diocesi lariana a 5.

La diocesi di Parma ha perso 7 preti: don Giorgio Bocchi e don Pietro Montali (entrambi 89enni), don Andrea Avanzini (55 anni, contagiato probabilmente dalla madre anziana con la quale viveva) e il 94enne don Franco Minardi, che fu secondo direttore della Caritas diocesana. Martedì 17 è deceduto don Fermo Fanfoni, 82 anni. Due giorni dopo è morto don Giuseppe Fadani, 83 anni, alla guida della parrocchia di Carignano, alle porte di Parma. Il Mercoledì Santo se n'è andato don Giuseppe Canetti, 89 anni, già vicario parrocchiale di Colorno, ormai ritirato presso la Casa del Clero.

La vicina diocesi di Fidenza piange la scomparsa di monsignor Stefano Bolzoni, da fonti locali attribuita al coronavirus anche se manca la conferma ufficiale, del resto - come molti altri casi - impossibile da definire con certezza in assenza di un tampone o del referto autoptico. Ndl suo curriculum un gran numero di incrichi pastorali e diocesani: è stato, tra l'altro, parroco di Busseto e presidente della Fondazione San Donnino.

Nei giorni attorno alle Palme si era registrato il primo lutto per un prete calabrese, primo sarecdote in servizio pastorale all'estero a morire per il contagio: si tratta di don Gioacchino Basile, 60 anni, originario di Reggio Calabria, legato al Cammino Neocatecumenale, esperienza che lo portò nel 1988 a partire missionario per gli Stati Uniti dove diventò sacerdote nel New Jersey per poi fare il parroco a Porto Rico ed entrare nella diocesi di New York. E' qui che è morto, al Winthrop University Hospital, sabato 4 aprile, vigilia delle Palme.

In diocesi di Albenga-Imperia è scomparso don Ercole Turoldo della Comunità dei Canonici regolari lateranensi. Friulano, 70 anni, era in servizio pastorale ad Andora.

In diocesi di Fano-Fossombrone-Cagli-Pergola è morto il 24 marzo don Arnaldo Avaltroni, parroco 83enne della chiesa di San Paolo a Torrette di Fano, parrocchia di cui era alla guida dal 1972. Il 25 marzo l'arcidiocesi di Urbino-Urbania-Sant’Angelo in Vado è stata privata di don Cristoforo (Nino) Amati, 86 anni, prete dal 1957.

La diocesi di Palermo perde il suo primo prete: don Silvio Buttitta, 83 anni, figura legata alla memoria di Giovanni Paolo II, del quale custodiva una reliquia, e che è morto la sera dello stesso giorno in cui scomparve il Pontefice polacco 15 anni fa.

Primo prete morto a Vittorio Veneto: è don Corrado Forest, 80 anni, ordinato prete dall'allora vescovo Albino Luciani. «Non è male che anche qualche prete prenda questo tipo di malattia per condividere quello che vivono motte altre persone» aveva detto al suo vescovo Corrado Pizziolo durante il ricovero, secondo quanto riferiscono i media locali. A lui si aggiunge il viceparroco di Conegliano padre Giuseppe Garbin.

Primo morto in una diocesi friulana: a 85 anni è deceduto don Enrico Pagani, per 49 anni parroco di Talmassons, in diocesi di Udine.

Un lutto anche a Torino: è morto padre Bruno Castricini, 73 anni, dell'ordine dei Servi di Maria, molto popolare in città per il suo impegno pastorale in due parrocchie del centro: San Pellegrino in corso Racconigi e San Carlo nell'omonima, frequentatissima piazza.

Altre situazioni in Piemonte. Don Pierfranco Chiadò Cutin, 72enne parroco di Bosconero, morto il 31 marzo, apparteneva alla diocesi di Ivrea. Ordinato dal vescovo Luig Bettazzi, ne era anche divenato segretario particolare.

Della diocesi di Mondovì era invece don Erasmo Mazza, 90 anni, deceduto nella casa di riposo di Garessio, nella quale continuava a svolgere il suo ministero, dopo essere stato parroco per oltre mezzo secolo in varie comunità dell'Alta Val Tanaro.

Una vittima anche nella diocesi di Casale Monferrato: don Mario Devecchi, 89 anni, morto il 13 marzo, «un sacerdote buono, zelante, sempre disponibile con i fratelli, amato dalla popolazione per il carattere gioviale», come scrive la diocesi nel suo sito.

Un sacerdote morto per il virus in diocesi di Vercelli: don Fiorenzo Vittone, 81 anni, vicino al Movimento dei Focolari, per molti anni impegnato nella pastorale della salute. Collaborava ancora con il santuario della Vergine del Trompone, nella diocesi eusebiana, e viveva con la Comunità dei Silenziosi Operai della Croce.

In terra piemontese ma nella regione ecclesiastica liguere è la diocesi di Tortona che prima della morte di don Enrico Bernuzzi aveva pianto la scomparsa di don Giacomo Buscaglia, 82enne.

Ben tre i sacerdoti scomparsi in altrettanti giorni attorno a domenica 29 marzo in diocesi di Bolzano-Bressanone, due nella sola giornata di sabato 28, decessi che portano il totale a 4. Aveva 83 anni don Anton Matzneller, nato in Alto Adige, che era stato ordinato sacerdote nella diocesi austriaca di Innsbruck, incardinato poi per 45 anni in un'altra Chiesa locale d'oltreconfine, Gurk-Klagenfurt. Nel 2007 il ritorno in Italia. All'età di 71 anni si è spento don Reinhard Ebner, già missionario in Brasile, in servizio pastorale poi nelle comunità di Laives, Vipiteno e Dobbiaco. Il giorno prima era morto a 85 anni don Heinrich Kamelger, già parroco in Bassa Atesina e in Val d'Isarco. Si aggiunge a don Salvatore Tonini, 84enne di origini trentine, collaboratore pastorale a Bolzano, vicino al Movimento dei Focolari.

Quattro i sacerdoti scomparsi in diocesi di La Spezia-Sarzana-Brugnato. L'ultimo è stato don Franco Sciaccaluga, 93enne. Decano del clero spezzino, goveda di buona salute finché non è stato contagiato dal Covid. Esperto e cultore di canto gregoriano, ha anche diretto il coro in cattedrale. Prima di lui era mancato don Giovanni Tassano, 83 anni, direttore del Centro missionario diocesano, primo "fidei donum" della diocesi del Levante ligure, parroco in Burundi per 17 anni e per altri 8 in Congo, realtà nelle quali ha superato epidemie, guerre e povertà estrema. Si aggiunge ai due lutti recenti per don Piergiovanni Devoto, 76 anni, parroco e latinista insigne; e don Nilo Gando, 89 anni, nato a Monterosso, parroco in varie comunità e in ultimo assistente diocesano delle Confraternite.

Cremona perde il suo nono prete, ed è una figura molto nota in diocesi: don Alberto Franzini, 72 anni, parroco della Cattedrale. Nato a Bozzolo, il paese di don Primo Mazzolari, del quare era stato anche chierichetto, aveva ricoperto uin gran numero di incarichi di responsabilità in diocesi, tra i quali quello di direttore del settimanale diocesano "La Vita Cattolica". Due perdite precedenti hanno riguardato altrettante figura di fidei donum cremonesi che hanno speso una parte significativa della loro vita in missione. Si tratta di don Arnaldo Peternazzi, 86 anni, 12 dei quali trascorsi in Brasile; e di don Francesco Nisoli, 71enne, che nel grande Paese sudamericano ha passato addirittura 30 anni. Il primo, grave lutto per la diocesi lombarda era stato quello del giornalista don Vincenzo Rini, grande amico di Avvenire, protagonista della storia dei media cattolici italiani, 75 anni, seguito a breve dalla morte di don Mario Cavalleri, ben 104 anni, per un trentennio alla guida della “Casetta”, realtà di accoglienza per poveri, tossicodipendenti e profughi. A loro si sono aggiunti pochi giorni dopo monsignor Giuseppe Aresi, 91 anni, canonico onorario e poi penitenziere della Cattedrale, e don Albino Aglio, 93 anni, dal 1993 al 2002 parroco di Sant'Imperio, in città. Addio anche a don Achille Baronio (84 anni) confessore in cattedrale, ex parroco di vari paesi, ora presso la Parrocchia di Sant'Abbondio in Cremona; e a don Vito Magri, 88enne, morto presso la Fondazione Caimi di Vailate. Sacerdote cooperatore di Santa Maria del Fonte presso Caravaggio per 11 anni, era e poi rimasto presso il santuario mariano fino al 2017. Il vescovo lo ricorda per «l'’impegno quotidiano nella preghiera per la nostra Chiesa».

Tre i lutti della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla. L'ultimo lutto è quello di don Efrem Giovanelli, parroco emerito di Borzano d’Enza, Compiano e Vedriano. Aveva 81 anni, era stato anche maestro elementare. Prima di lui, alla morte di don Guido Mortari, 83 anni, per mezzo secolo alla guida della stessa parrocchia cittadina, Sant'Agostino, è seguita quella di don Emilio Perin, 91enne storico parroco (dal 1969 al 2006) di Gesù Buon Pastore a Reggio. Vicentino di origine, era sacerdote da 68 anni. Di lui sui ricorda che guidò la parrocchia cittadina quando ancora la chiesa era ospitata nell'ex stalla di una casa colonica, costruendo di fatto la comunità della quale si può dire che conosceva tutti.

A Brescia sono morti in duattro: don Giuseppe Toninelli, 79 anni, una lunga vita di ministero in tante parrocchie, e monsignor Domenico Gregorelli, 86 anni, ordinato a Firenze, poi passato a Fermo (dov'era stato canonico della cattedrale dal 2003) e dal 2008 era in diocesi di Brescia. Morto anche don Giovanni Girelli, 72 anni, in servizio nell’unità pastorale di Orzinuovi, cittadina falcidiata dal Covid-19. Il 27 maggio la notizia della morte in Brasile di don Pierino Bodei, 80 anni, sacerdote fidei donum.

Era della diocesi di Pavia don Luigi Bosotti, della Comunità Casa del Giovane. 70 anni, ha dedicato tutta la vita ad accompagnare nella vita e nella fede le giovani generazioni.

Un totale di 6 preti strappati dal virus in diocesi di Piacenza-Bobbio, che piange don Paolo Camminati, 53 anni, a lungo responsabile della pastorale giovanile, protagonista di alcune Gmg, già collaboratore di Avvenire, ora assistente spirituale dell'Azione Cattolica diocesana (qui potete leggerne un ricordo più approfondito). Dolore anche per la morte di don Giuseppe Castelli, 85 anni, pioniere delle missioni diocesane in Brasile. Partito per Paragominas nel 1964, dove rimase 11 anni, dopo un periodo come parroco a Piacenza tornò in missione alla fine degli anni Novanta, per poi rientrare in patria. Figura assai nota nella sua diocesi per l’impegno accanto ai più emarginati è quella di don Giorgio Bosini, 79 anni, fondatore del Ceis locale (oggi associazione La Ricerca onlus), già molto malato e del quale dunque è ancora difficile ricondurre con certezza la morte al virus, al pari dei due gemelli don Mario e don Giovanni Boselli, 87 anni, incredibilmente morti a pochi giorni di distanza. Certamente ucciso dal contagio don Giovanni Cordani, 83 anni, parroco di Rivergaro, a lungo insegnante.

Della diocesi di Lodi, con 4 morti, era don Carlo Patti, 66 anni, parroco di Borghetto Lodigiano e Casoni dove era appena arrivato, nell'ottobre 2019; don Gianni Cerri, spirato a 85 anni; don Giovanni Bergamaschi, che si è spento a 85 anni presso la Casa di riposo di Sant'Angelo Lodigiano dove risiedeva dal 2017; e don Bassiano Travaini, 88 anni, collaboratore pastorale a Sant'Angelo Lodigiano, attivamente impegnato a servizio degli ammalati e degli anziani della città.

A Mantova una vittima: è spirato don Antonio Mattioli, 74 anni, già rettore del Seminario diocesano.

Nei primi giorni della pandemia Trento ha pianto un sacerdote anziano ma ancora dinamico come don Luigi Trottner, 86 anni, parroco di Campitello in Val di Fassa.

E' stata la diocesi di Salerno-Campagna-Acerno a dover contare il primo sacerdote del Sud morto a causa del contagio. Si tratta del parroco di Caggiano don Alessandro Brignone, appena 45 anni, è morto nella notte tra 18 e 19 marzo all'ospedale di Polla.

Al Sud ha perso la vita anche don Antonio Di Stasio, 85 anni, parroco della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia.

La diocesi di Nuoro aveva registrato il primo sacerdote sardo ucciso da coronavirus (ma ora si è aggoiunto un secondo prete): don Pietro Muggianu, uno dei due preti diocesani colpiti dal virus che si trovavano in rianimazione. Nato a Orgosolo, 83 anni, canonico onorario del Capitolo della Cattedrale, tra i suoi innumerevoli incarichi pastorali sia sul territorio barbaricino sia in Curia merita di essere ricordato il suo servizio come insegnante nei licei. A lui si è poi aggiunto don Giovanni Melis, 72 anni. Sposato, diacono permanente, rimase vedovo. Divenne sacerdote nel 2004. E' stato vice parroco di San Paolo in Nuoro, poi parroco di Sarule e Lodè (2012-2016). Negli ultimi anni collaborava nelle parrocchie di San Francesco e di San Paolo a Nuoro.

Dai profili dei preti diocesani (o in servizio presso struetture pastorali della diocesi) emergono ormai almeno cinque tratti comuni: la popolarità del nostro clero (la gran parte dei preti sono morti contagiandosi perché sono rimasti in mezzo alla gente anziché pensare a mettersi in salvo, i pochi altri erano in case di riposo); la capillarità della presenza di comunità in quartieri di città ma anche in piccoli e minuscoli centri in cui il prete è custode della memoria condivisa, partecipe del passaggio di tesimone e di valori tra generazioni; la fedeltà a un luogo, spesso per decenni (ci sono parroci rimasti in una comunità per quasi 40 anni); l'umiltà di uno stile di servizio nel nascondimento più assoluto, fino a una morte in solitudine; e la preziosità di presenze che la gente scopre essere indispensabili, specie quiando la lontananza coatta - o la morte - li privano di una persona sempre cara, vicina, disponibile.

Per segnalare aggiornamenti sui sacerdoti e i consacrati scomparsi per effetto del contagio: [email protected]. Grazie

(Hanno collaborato Chiara Genisio, Barbara Sartori, Diego Andreatta, Egidio Banti, Maria Chiara Gamba, Maria Cecilia Scaffardi, Emilia Flocchini)

Edited by GalileoGalilei - 27/10/2020, 14:37
 
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www.avvenire.it/chiesa/pagine/coro...ti-dal-covid-19
I religiosi uccisi dal virus. Un fondo per ricordare padre Stramare
Francesco Ognibene mercoledì 15 aprile 2020
E' ancora molto parziale l'elenco dei consacrati delle diverse congregazioni maschili morti dall'inizio dell'epidemia. Ecco i primi nomi

Un fondo per ricordare la figura di padre Tarcisio Stramare, 91 anni, studioso di san Giuseppe. L'hanno creato gli Oblati di San Giuseppe di Asti (i Giuseppini, congregazione cui apparteneva padre Stramare) per l'acquisto di materiale sanitario. Il giorno prima della morte il religioso aveva voluto concedere, già grave in ospedale, una splendida intervista ad Avvenire sulla figura del Custode alla vigilia del Rosario indetto dalla Cei per la sera del 19 marzo.

Non è facile ricostruire un elenco completo dei religiosi deceduti per coronavirus, ma con il vostro aiuto possiamo provarci: è un dovere di gratitudine e di memoria nei loro confronti, così come stiamo cercando di fare con i sacerdoti diocesani strappati da una malattia che in molto casi si è rivelata inesorabile. Ecco intanto alcune figure di religiosi deceduti di cui ci è giunta notizia.

L’abbazia cistercense di Casamari, nel territorio frusinate di Veroli, ha perso all'inizio della Settimana Santa il suo abate dom Eugenio Romagnuolo, 74 anni, morto il 4 aprile «dopo tre settimane di lotta contro il coronavirus», come informa il sito dell'abbazia. Religioso di grande cultura e finezza, è pianto anche dalla comunità civile di Veroli che ha voluto indire il lutto cittadino. «L’impietoso contagio da Covid-19 ha stroncato la sua vita consacrata al servizio della lode a Dio e al prezioso ministero di guida, padre e maestro spirituale - si legge in una nota di cordoglio della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo -. Conserviamo il grato ricordo di un pastore buono e umile, discreto e accogliente».

A Lecco è morto padre Remo Rota, missionario Sacramentino, 77 anni, originario della Valle Imagna ma lecchese di adozione. Per 38 anni in Congo, di sé amava dire, con semplicità: «Ho fatto di tutto, spero di aver fatto bene anche il prete, con i miei difetti».

Due perdite per i Passionisti, come ci viene comunicato da padre Giuseppe Serighelli. Il primo è padre Edmondo Zagano, cremonese, quasi 93enne. Ha trascorso diversi anni come missionario, dal 1956 al 2006 in Kenya. Si era laureato in diritto canonico per poter insegnare in terra africana, dove si formavano i sacerdoti passionisti. L’altro passionista deceduto per il virus è padre Gerardo Bottarelli, alla vigilia degli 86 anni, originario della pianura bergamasca. Anch'egli nella missione in Kenya, dal 1974 al 2016. Pur avendo ormai perso l'udito e la vista, amava il contatto con la gente e si ingegnava per raccogliere aiuti con i quali continuava a soccorrere l’Africa.

Una storia a sé è quella della comunità dei Cappuccini di Trento, dove sono morti ben sei religiosi: fra Gianpietro Vignandel, di origine veneta, in servizio alla Mensa dei poveri, padre Bernardo Maines, padre Feliciano Giovannini, padre Giorgio Antonino Butterini, padre Ilario Paoli e fra Emerico Senoner.

I Cappuccini hanno perso anche fra Ivo Facci, 69 anni, del Santuario della Madonna dell'Olmo a Thiene (Vicenza), mrto durante la Settimana Santa dopo tre settimane di battaglia. Un religioso apprezzato da tutti, tanto che parole molto affettuose giungono dal sindaco Gianni Casarotto che in una lettera via social ne parla come di un uomo «umile, sempre discreto, ma arguto nel dialogo».

La Congregazione degli Orionini informa di aver perso ben sette religiosi: tre nella comunità di Tortona: (don Serafino Tosatto, don Giuliano Baldi e don Cesare Concas) e quattro a Bergamo (don Gilfredo Buglioni, don Andrea Currreli, don Claudio Casertano e don Cirillo Longo).

Tra i Domenicani si è spento a fine marzo all’ospedale di Nola padre Giovanni Cattina, 83 anni, in servizio pastorale presso il Santuario della Madonna dell’Arco.

Particolarmente duro il prezzo pagato dai Saveriani, che hanno dovuto contare in meno di un mese ben 17 morti. A fine marzo si è spento anche padre Guglielmo Camera, postulatore della causa di beatificazione di Benedetta Bianchi Porro, conosciuto in tutta Italia, in particolare Milano, Verona, Romagna e Puglia (dove sono gli Amici di Benedetta). Il contagio del coronavirus ha colto molti di loro – reduci da una vita spesa tra guerre, povertà, violenze ed epidemie implacabili come quella di ebola in Congo – nella Casa madre di Parma dove si erano ritirati ma con diversi religiosi ancora attivi nel santuario parmense della congregazione missionaria. Ecco i loro nomi: padre Pierino Zoni, bresciano, 85 anni, testimone della guerra civile in Burundi; padre Corrado Stradiotto, 86enne con trascorsi in Indonesia; padre Enrico Di Nicolò, 81 anni; padre Vittorio Ferrari, 88, brianzolo, una vita in Brasile; padre Giuseppe Rizzi, 77enne di origini lariane, a lungo nel cuore di tenebra tra Congo e Rwanda; e poi quattro “ fratelli”: l’88enne sardo Guglielmo Saderi, anch’egli per anni in Congo, Pilade Giuseppe Rossini, 84 anni, bresciano, più di trent’anni in Sierra Leone devastata da guerre ed epidemie, Giuseppe Scintu, 85enne, che si è speso in Congo, e il 90enne Luigi Masseroni, “specializzato” in Brasile; e ancora,il tarantino padre Stefano Coronese, 88 anni, che ha servito in Indonesia; padre Gennaro Caglioni, bergamasco 73enne, per 14 anni nell’avamposto saveriano in Sierra Leone; padre Piergiorgio Bettati, 84 anni, reggiano, un decennio in Congo; fratel Lucio Gregato, trevigiano, 79 anni, che ha messo a disposizione del Signore la sua perizia di muratore; padre Angelo Costalonga, 89 anni, che è stato anche grande fotografo e pittore; padre Nicola Masi, 92 anni, laziale di Priverno, un esploratore per la causa della fede e della dignità umana, passato dal Bangladesh al Brasile, all’Africa, fino ad approdare a Belem, 18 anni tra le palafitte dell’Amazzonia; e padre Piermario Tassi, marchigiano, morto a 90 anni il 15 marzo, per un trentennio in Congo, condividendone tutto l’innominabile calvario.

Edited by GalileoGalilei - 27/10/2020, 14:35
 
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