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Gli untori. Preti celebrano messe nonostante il divieto. Sindaci infuriati, Folla al funerale del pedofilo don Conti, nonostante il Coronavirus

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view post Posted on 3/3/2020, 06:49

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Folla al funerale del pedofilo don Conti, nonostante il Coronavirus

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https://www.ilgiornale.it/news/cronache/ce...to-1834290.html

Celebrano Messe nonostante il divieto, sindaci infuriati in Veneto
È successo nel Polesine, in provincia di Rovigo. Mentre i sindaci dei comuni interessati sono su tutte le furie, don Fabio non risponde al telefono...

Alessandro Ferro - Lun, 02/03/2020 - 13:13
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In barba ai divieti per il Coronavirus, don Fabio e don Umberto hanno celebrato le Sante Messe della domenica, con buona pace delle misure prese dal Governo e della Regione Veneto.


È accaduto ieri nel Polesine, dove a Guarda Veneta, Polesella e Raccano, comuni e frazione della provincia di Rovigo, si sono svolte regolarmente le funzioni religiose alla presenza della gente che, vedendo le chiese aperte, si è recata per pregare.

A sorpresa e senza autorizzazione, nonostante l'ordinanza firmata dal Governatore del Veneto Zaia e dal Ministro della Salute Roberto Speranza che aveva validità fino al primo marzo compreso, come riporta IlGazzettino.it, i parroci hanno fatto di testa loro celebrando, a porte aperte, le funzioni religiose.

Sindaco su tutte le furie
Il comportamento dei parroci è stato pesantemente criticato sia dalla comunità che dalle istituzioni locali. Il sindaco di Guarda Veneta, Erminio Colò, è andato su tutte le furie: "C’è un’ordinanza del comune e c’erano le indicazioni del vescovo della Diocesi di Adria-Rovigo, Monsignor Pierantonio Pavanello, che proibivano di svolgere celebrazioni religiose. Alcuni compaesani, domenica mattina, mi hanno contattato e mi hanno riferito che don Fabio Bolognesi avrebbe tenuto una messa ristretta per pochi fedeli. Mi sembra una mossa azzardata. Avrei voluto chiarire con il parroco questa vicenda, nel corso della giornata l’ho chiamato e gli ho spedito un messaggio, ma purtroppo non mi ha mai risposto".

Il parroco che non risponde
La scelta di don Fabio rimane, per ora, un mistero. Almeno fino a quando il sacerdote non deciderà di rispondere al telefono e fornire una valida spiegazione. Alcune testimonianze raccolte nella cittadina confermano che, diverse auto, verso le 9.30 di ieri erano parcheggiate nei pressi della chiesa di San Domenico. Non poteva, quindi, essere un semplice momento di preghiera riservato ai parrocchiani.

Il giallo di Pontecchio
Il sindaco Colò non si da pace: "Voglio capire perché il prete si è comportato in questa maniera. Non facciamo il solito giochino della contrapposizione Peppone - Don Camillo nel piccolo paese, qui ci sono in ballo questioni sanitarie ben più importanti, eccezionali misure di prevenzione prese dal Governo, trasmesse poi alle Regioni ed ai Comuni, che vanno rispettate - ha rimarcato il primo cittadino di Guarda Veneta, ponendosi una domanda - Perché don Fabio ha celebrato messa solo a Guarda e non a Pontecchio?".

Infatti, come riportato dal sindaco Simone Ghirotto, nella vicina Pontecchio, seguita sempre dal parroco, non c’è stata alcuna celebrazione religiosa: "Domenica mattina ero in piazza e posso confermare che la nostra chiesa è rimasta chiusa. Eravamo impegnati in una riunione in comune, con i componenti delle associazioni e i parrocchiani che solitamente frequentano la chiesa alla domenica mattina".

Un altro parroco "fuorilegge"
Sembra anche che un altro prete, Don Umberto Rizzi, abbia infranto la legge celebrando messe per pochi intimi sia nel comune di Polesella che a Raccano, sua frazione, nonostante il decreto ministeriale che sospendeva ogni cerimonia in tutto il Veneto. Il sindaco Leonardo Raito è rimasto spiazzato. "Mi pareva che la Curia avesse dato disposizioni di non fare le messe", si è limitato a osservare.

www.ilgiorno.it/martesana/cronaca/...messa-1.5052732

Cassano, coronavirus e divieto di messa: lite tra preti
La rabbia di Don Giacomo, sacerdote a Groppello: "Sono l'unico a rispettare l'ordinanza"

di STEFANO DATI

Cassano d'Adda (Milano), 2 marzo 2020 - "Una volta i preti erano esemplari, oggi neanche il rispetto per la salute della loro gente". A sostenerlo è don Giacomo Pezzuto, parroco di Groppello, frazione di Cassano d’Adda, per denunciare il mancato rispetto dell’ordinanza regionale sul coronavirus nelle chiese della città. Il sacerdote punta il dito contro i preti delle altre tre parrocchie cassanesi: Cristo Risorto, Annunciazione e San Zeno, dove la santa messa è state officiata sia in settimana che domenica nonostante il divieto di celebrazioni religiose per evitare il diffondersi del contagio. "Non è serio - ribadisce don Giacomo - la situazione é di emergenza per tutti, a quanto pare, però, non tutti rispettano i protocolli imposti dalla Regione e dai Vescovi". L’ordinanza di Regione Lombardia, e successivamente quella del sindaco di Cassano, non si presta ad equivoci: "Le funzioni religiose e le attività pastorali sono sospese. Sono garantiti i funerali, che dovranno tenersi in forma strettamente privata".

Le direttive emanate tuttavia dividono le parrocchie ubicate nello stesso comune ma legate a Diocesi diverse: Cristo Risorto, Annunciazione e San Zeno obbediscono a quella di Cremona mentre risponde alla Curia di Milano la parrocchia della frazione cassanese di Groppello. "C’è un divieto per le funzioni religiose in chiesa - conclude don Giacomo - disposto dalla Regione, dal sindaco e anche dal Vescovo. Direi quindi che non si può fare finta di nulla, il rispetto è dovuto". Lui, le regole per evitare assembramenti in chiesa le applica così come richiesto: il contatto con i fedeli lo mantiene con la celebrazione della messa in streaming ed in alcuni casi addirittura in forma privata direttamente nell’abitazioni dei suoi parrocchiani. "In questo periodo - testimonia Gianluigi Kerma residente a Groppello - don Giacomo ci viene incontro trasmettendo in diretta online sui social il rosario del mattino e la successiva messa".

«Non ho certo convocato i fedeli in chiesa appositamente per contraddire l’ordinanza regionale e le direttive della Diocesi - ha fatto sapere dal canto suo monsignor Giansante Fusar Imperatore, parroco della chiesa Santa Maria Immacolata e San Zeno - Il mio criterio è quello che le messe sono sospese, ho dato infatti indicazioni in tal senso. Tuttavia, io celebro sull’altare la mia messa personale e non lo faccio a porte chiuse. Se qualcuno, quindi, per le sue preghiere personali entra in chiesa in quel momento, non si può di certo cacciarlo via".

https://www.ilmattino.it/primopiano/cronac...us-5084596.html
Coronavirus, i divieti non fermano il funerale per il prete pedofilo: vittime sotto choc
PRIMO PIANO > CRONACA
Domenica 1 Marzo 2020 di Franca Giansoldati

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Città del Vaticano - Esequie funebri choc in una parrocchia di Legnano, in provincia di Milano, dove è stato celebrato un affollato funerale per la morte di un prete pedofilo, don Ruggero Conti, ben conosciuto alle cronache e al tribunale di Roma visto che era stato condannato per gli abusi su otto ragazzini che seguiva all'oratorio. Un caso quello di don Ruggero che nel 2008, a Roma, fece scalpore perchè si trattava di un parroco molto conosciuto e ben introdotto negli ambienti politici ed ecclesiali, tanto da essere stato persino uno dei consulenti dell'allora sindaco Alemanno.

Le esequie del sacerdote condannato a 14 anni e due mesi per avere abusato di almeno 8 minori si sarebbe svolto in chiesa, con una grande folla e in totale sfregio al decreto sicurezza legato all'allarme del coronavirus che in Lombardia ha limitato i funerali solo agli stretti familiari e ha fatto persino chiudere le chiese per le messe feriali.
 
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