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Cremona. Il vescovo nella cattedrale deserta: "Dio è il nostro vaccino", Ma i cattolici non si fidano della sua onnipotenza

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view post Posted on 1/3/2020, 18:49

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Ma i cattolici non si fidano della sua onnipotenza

Cremona. Il vescovo nella cattedrale deserta: "Dio è il nostro vaccino"

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https://www.cremonaoggi.it/2020/03/01/vesc...U8T15VpvVbz5l6M

1 marzo 2020COMMENTA
Il Vescovo dalla Cattedrale
deserta: 'Dio
è il nostro vaccino'

“Signore ascolta, Padre perdona”. E’ il canto di apertura della messa in diretta su Cremona1, celebrata dal vescovo in questa seconda domenica delle chiese chiuse, senza popolo, per il rischio di contagio da Coronavirus. L’organo, il canto di don Graziano, il capitolo della Cattedrale per questa messa che le telecamere e la tecnologia portano nelle case di chi crede, nelle corsie degli ospedali e nelle case di riposo. Una messa solenne nonostante il momento difficile. Monsignor Antonio Napolioni in apertura ricorda come “l’amore del Signore lo vediamo negli occhi dei fratelli dove non solo cordialità e amicizia ci legano ma c’è molto di più. A chi partecipa alla Messa da casa l’augurio di vedere l’amore di Dio in chi vi sta accanto, l’amore domestico”.
La Genesi, la lettera di San Paolo ai Romani, il Vangelo di Matteo con le tentazioni di Gesù nel deserto sono le letture che la liturgia offre in questo momento difficile per tanta gente.
“Abbiamo trovato il paziente zero, se abbiamo ascoltato la parola di Dio”. Dice il Vescovo commentando le letture. San Paolo dice “fratelli, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e, con il peccato, la morte, così in tutti gli uomini si è propagata la morte, poiché tutti hanno peccato”. Ecco abbiamo trovato da dove è partito tutto, dal demonio. “E lui l’untore, – dice ancora il vescovo – il nemico di Dio che si è reso presente dentro le menzogne alle quali fa credere Adamo Eva e tutti noi. Così il virus della sfiducia della presunta autonomia dell’uomo, il virus di una vita al contrario si diffonde”. Ma poi – ricorda ancora il vescovo – Abbiamo ricevuto in dono il paziente alfa e omega, il vaccino, la forza che trasforma la morte in vita. Ce lo dice ancora San Paolo: “Se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazie di Dio, e il dono concesso in grazia del solo uomo Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tutti”.
Poi monsignor Napolioni ha ricordato come Gesù tentato nel deserto, alla fine dei quaranta giorni e quaranta notte ebbe fame. Anche noi dobbiamo chiederci, alla fine, di questa strana quaresima cosa resterà: c’è da augurarsi che ci siamo rivelati ancora di più figli di Dio: “E’ il nostro vaccino perchè dai molto meno peso alle cose di quaggiù perchè sai bene le cose che contano di più nella vita al di là del deserto”.
 
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