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Vescovo Camisasca: "Attraverso il Coronavirus Dio ci insegna che non siamo onnipotenti", Mentre lui, l'Onnipotente, fa morire 3.000 persone e manda il mondo sottosopra

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view post Posted on 28/2/2020, 09:33
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Mentre lui, l'Onnipotente, fa morire 3.000 persone e manda il mondo sottosopra

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Camisasca: «Il coronavirus
ci insegna che non siamo
onnipotenti. È questo a farci
paura»
Leone Grotti 28 febbraio 2020 Esteri
Intervista al vescovo di Reggio Emilia-Guastalla:
«Attraverso questa epidemia Dio ci ricorda che siamo
fragili. Non serve assaltare i supermercati, ma riscoprire
la preghiera»

«Penso che oggi la gente abbia paura non tanto del
coronavirus, quanto di una situazione indeterminata che non
è prevedibile né governabile. Di fronte all’epidemia le persone
si sono riscoperte fragili e questo fa più paura del virus».
Parla così a tempi.it monsignor Massimo Camisasca,
vescovo di Reggio Emilia – Guastalla, cercando di andare
oltre l’ansia per l’emergenza o lo sterile richiamo a vivere
come se niente fosse.
Che cosa ci insegna questa epidemia?
La mentalità corrente ci spinge a pensare che tutto sia
programmabile, gestibile e quando si scopre che non è così
la persona sembra non avere più la possibilità di reggere ed
entra in crisi. Se l’epidemia ci aiuterà a maturare una concezione diversa di noi stessi, non sarà stata una
sofferenza inutile.
In pochi giorni tante persone, come anche i giornali,
sono passati dall’isteria alla minimizzazione del pericolo,
come se il coronavirus non fosse neanche reale. Non è
un atteggiamento schizofrenico?
Si tratta di due facce della stessa medaglia. Sono
atteggiamenti collegati a quanto dicevo prima: ciò che non
possiamo determinare ci angoscia e, siccome non sappiamo
far fronte alla nostra debolezza, minimizziamo il problema.
Qual è allora la verità?
Siamo di fronte a una situazione seria, ma non drammatica.
Una situazione dalla quale usciremo, anche se ci vorrà del
tempo.
In una lettera inviata a tutti i fedeli della sua diocesi
riguardo al coronavirus, scrive che “Dio si sta servendo
di esso per richiamarci tutti ad uno sguardo più profondo
sulla nostra vita”. Quale sguardo?
Innanzitutto Dio ci insegna che non siamo onnipotenti e che
la scienza, pur con tutti i suoi enormi meriti, non può eliminare
il lato grigio dell’esistenza. Ci insegna poi che abbiamo
bisogno gli uni degli altri e che dobbiamo prenderci cura dei
nostri fratelli, che dobbiamo aprirci a un’esperienza di vita che
ospiti Dio stesso, ovvero una presenza più grande delle
nostre piccole sicurezze di uomini.
Inutile assaltare i supermercati?
Tutto ciò che è necessario per vivere lo abbiamo, svuotare gli
scaffali non serve: dobbiamo piuttosto riscoprire il peso della
preghiera e della parola di Dio nelle nostre vite. Il Signore
infatti ci sta richiamando a una vita meno superficiale, ci invita
a trovare ciò che è eterno dentro ciò che passa, a una
considerazione più pacata dell’esistenza.
L’epidemia ha causato molti disagi: penso alle zone
d’Italia dove sono state chiuse le scuole e molte famiglie
si sono ritrovate a doversi occupare dei figli per tutto il
giorno.
È chiaro che può essere una situazione problematica,
soprattutto quando non si ha l’aiuto dei nonni. Ma è anche
un’opportunità per passare più tempo con i propri figli,
immaginando un’impostazione diversa della giornata. Credo
che ogni rottura nello schema della nostra vita quotidiana ci obblighi a ripensare a ciò che conta davvero e a riordinare le
nostre priorità.
Riaprirà le chiese nella sua diocesi?
Non vedo, per ora, la necessità di abolire le celebrazioni
domenicali. Prenderemo però tutte le precauzioni necessarie:
la comunione verrà data solo sulla mano e non ci sarà acqua
nelle acquasantiere, non ci sarà lo scambio della pace.
In tanti si sono lamentati per l’eccessivo zelo dei vescovi.
Era necessario fare la nostra parte e prendere tutte le
precauzioni necessarie. Alle famiglie che non possono
andare a Messa consiglio di cogliere l’occasione per
riscoprire il Santo Rosario, che è la preghiera più semplice e
che si può dire in qualsiasi condizione. Il Rosario non solo
mette assieme le persone facendo ripetere loro le stesse
parole, ma ci fa ripercorrere la strada della vita di Gesù.
Inoltre, è una preghiera con la quale ci affidiamo alla Madre, a
Maria. Di che cosa abbiamo più bisogno in questi giorni?
@LeoneGrottiF
 
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