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Don Cardone sposa il suo ex chierichetto e da lezioni di vita sugli arcangeli, Bastano 15 € all'ex religioso ed all'artista Matteo Iannacone per dare lezioni di vita

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view post Posted on 27/5/2017, 16:20

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Bastano 15 € a don Michele Pio Cardone ed all'artista Matteo Iannacone

Come trasformare la tua vita con l’aiuto degli Arcangeli

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Rodi Garganico verso una parrocchia unica, ma i cittadini non ci stanno
I cittadini di Rodi Garganico non ci stanno all'ipotesi che le attuali due parrocchie della Madonna della Libera e di San Nicola di Mira vengano accorpate in una sola parrocchia guidata da un unico sacerdote

Marco Sciarra
26 maggio 2017 15:44
Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di FoggiaToday


Le due parrocchie
Lanciata una petizione popolare indirizzata a S. E. Mons. Michele Castoro, Arcivescovo di Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo, per scongiurare la soppressione di una parrocchia cittadina e la presenza di un unico parroco. I cittadini di Rodi Garganico non ci stanno all'ipotesi che le attuali due parrocchie della Madonna della Libera e di San Nicola di Mira vengano accorpate in una sola parrocchia guidata da un unico sacerdote, che sarebbe evidentemente insufficiente ad assicurare un servizio spirituale adeguato alle esigenze della comunità, soprattutto nel periodo estivo quando la popolazione si moltiplica per la presenza degli ospiti stagionali.

Ne scaturisce un appello al vescovo di Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo, mons. Michele Castoro, affinché tenga in debita considerazione le esigenze della popolazione, evitando scelte a tavolino che finirebbero per alimentare nuove tensioni sociali che penalizzerebbero ulteriormente una comunità già sofferente perché privata nel giro di pochi anni di altri servizi essenziali. "Essendo venuti a conoscenza che Ella a breve dovrà decidere sulla sorte delle due parrocchie di Rodi Garganico - spiegano i cittadini nella petizione popolare indirizzata a S. E. Mons. Michele Castoro, Arcivescovo di Manfredonia - Vieste - San Giovanni Rotondo - non le nascondiamo tutta la nostra apprensione per una scelta che non sarà affatto semplice e per la quale, pur non volendo entrare nel merito, intendiamo esprimere il nostro punto di vista per scongiurare che vengano assunti provvedimenti a tavolino che finirebbero per essere gravemente lesivi dell'interesse del popolo e delle esigenze dell'intera comunità rodiana. Come certamente saprà, la nostra cittadina da qualche anno sta attraversando un momento particolarmente difficile e, di fronte ad eventi efferati che non avevamo mai avuto la sfortuna di vivere prima d'ora, noi cittadini siamo davvero molto preoccupati per il futuro della nostra comunità e ancora di più per quello delle future generazioni.

Nel giro di pochi anni ha chiuso la Casa Famiglia dell'UAL e uno storico sportello bancario; la riorganizzazione della Pubblica Amministrazione ci ha sottratto il Pronto Soccorso, la sezione distaccata del Tribunale di Lucera, l'agenzia INPS, la casa mandamentale e la Brigata della Guardia di Finanza. Anche la scuola ha patito stravolgimenti con la soppressione della dirigenza e l'aggregazione degli istituti rodiani alla sede di Ischitella. Una scelta drastica che ci ha privato della nostra storica identità culturale e da qualche anno ci obbliga a subire decisioni imposte da esigenze di altri paesi, a noi limitrofi ma tanto distanti per tradizioni e abitudini di vita, che spesso finiscono per creare ulteriori occasioni di scontro e tensione sociale.

L'unico approdo sicuro in questo mare burrascoso è rimasta la parrocchia, all'interno della quale le famiglie respirano ancora un clima sereno e i giovani hanno la possibilità di divertirsi e socializzare con i loro coetanei. Tra loro anche chi è stato strappato alla strada o ha vissuto momenti estremamente delicati e solo ora ha ritrovato finalmente la rotta smarrita riscoprendo il vero valore del vivere. Una comunità che vive, si riunisce, condivide una chiesa, non può rinunciare alla presenza costante e sempre disponibile del proprio Parroco. Per i fedeli il sacerdote è un punto di riferimento irrinunciabile in quanto il Parroco non è solo colui che per volontà di Dio celebra la Santa Messa, ma egli è una presenza rassicurante, che guida, consiglia, incoraggia, conforta nel cammino di fede. Una Parrocchia è una comunità e la presenza quotidiana del sacerdote ne è il collante.

È per tali motivazioni che nella revisione che Ella dovrà compiere ci permettiamo di chiedere a Sua Eccellenza di lasciare immutata l'attuale situazione cittadina che vede la presenza di due distinte parrocchie guidate da altrettanti sacerdoti. Diversamente, a seguito dell'imminente cessazione delle funzioni di parroco di don Michele Carrassi per raggiungimento dell'età canonica, oltre ad aggravare ulteriormente una situazione sociale già di per sé drammatica, sarebbe infatti impossibile garantire un'adeguata assistenza spirituale e un consono numero di celebrazioni eucaristiche in particolar modo durante il periodo estivo con la folta presenza di ospiti. Nella decisione che dovrà assumere - concludono i firmatari dell'appello - Le chiediamo anche di tener conto dell'operato svolto dal parroco della chiesa madre San Nicola di Mira e dei suoi parrocchiani. Nei suoi 17 anni di presenza a Rodi Garganico, don Michele Pio Cardone ha svolto un lavoro egregio, impegnandosi instancabilmente nell'attività pastorale e la nostra comunità, ora più che mai, ha bisogno di continuità per poter vivere tranquilla".

La petizione popolare, che nel giro di poche ore ha già raccolto centinaia di adesioni e può essere sottoscritta anche sul sito di petizioni online change.org (www.change.org/p/s-e-mons-michele-...-rodi-garganico), segue alcune comunicazioni riservate già indirizzate a Mons. Castoro da parte del Sindaco e dei Consiglieri comunali di Rodi Garganico, del Consiglio Parrocchiale della chiesa Madre San Nicola di Mira e di numerosi fedeli che finora sono rimaste prive di riscontro.


http://quotidianodifoggia.it/articoli/cron...d/#.WSmWW-vyiUk
Fedeli in rivolta a Rodi per l'accorpamento delle due parrocchie
Una sola parrocchia, al posto delle due attuali, con un unico sacerdote: è ciò che potrebbe presto accadere a Rodi Garganico, su disposizione del vescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, nell’ambito della riorganizzazione della diocesi. I fedeli non ci stanno ed hanno già raccolto più di mille firme per scongiurare l’accorpamento delle parrocchie della Madonna della Libera e di San Nicola di Myra. Il parroco di quest’ultima dovrebbe essere trasferito nella vicina Cagnano Varano; il prete che guida la Madonna della Libera andrà, invece, in pensione tra pochi mesi. Al loro posto, dovrebbe arrivare un solo sacerdote.
(26 Mag 2017) - Articolo letto 47 volte

Edited by pincopallino1 - 17/10/2019, 14:28
 
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view post Posted on 29/5/2017, 13:42

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http://www.garganotv.com/2017/05/29/rodi-g...-le-parrocchie/

RODI GARGANICO SI RIBELLA: “IL VESCOVO NON TOCCHI LE PARROCCHIE”
Scritto da garganotv on 29 maggio 2017. Postato in Blog Home, Notizie

rodi_garganico-garganoÈ un coro unanime di protesta quello che giunge dalla popolazione di Rodi Garganico contro la paventata riorganizzazione delle parrocchie cittadine ad opera di Mons. Michele Castoro, Arcivescovo della diocesi di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo. A preoccupare i fedeli è la possibilità che venga soppressa una delle due parrocchie esistenti a Rodi Garganico – e con essa la sua storia plurisecolare – ovvero che il nuovo sacerdote in arrivo sia insufficiente a garantire un’adeguata assistenza spirituale agli stessi fedeli e ai numerosi ospiti estivi della città garganica, complice il raggiungimento dell’età canonica del parroco del Santuario Madonna della Libera don Michele Carrassi e lo spostamento in altra sede di don Michele Pio Cardone, parroco della chiesa madre di San Nicola di Mira. Non avendo finora dato alcun esito le vie diplomatiche intentate attraverso le numerose comunicazioni dirette alla Curia arcivescovile dal Sindaco e dall’intera Amministrazione comunale, dal Consiglio Pastorale parrocchiale di San Nicola di Mira, da genitori, fedeli e semplici cittadini, ne è scaturita una petizione popolare spontanea che nel giro di qualche giorno ha raccolto quasi 2mila adesioni. “Una partecipazione di massa che ha sorpreso gli stessi coordinatori della petizione” – come spiega la catechista Maria Ciuffreda – “e che dimostra quanto i fedeli siano consapevoli del valore delle loro comunità parrocchiali. Da anni ci prodighiamo giorno dopo giorno per trasmettere valori positivi alle centinaia di ragazzi di ogni ceto sociale che frequentano l’oratorio e il solo poter pensare che tutto ciò possa finire è una cosa che ci rattrista infinitamente”. “Affermiamo e confermiamo che vogliamo assolutamente un parroco per la chiesa madre di San Nicola di Mira affinché non vada vanificato tutto il lavoro del nostro sacerdote don Michele Pio Cardone” ribadisce Anna Maria Apicella del Consiglio Pastorale, cui segue l’appello della parrocchiana Pina Panella che a nome del popolo rodiano chiede che non venga soppressa la parrocchia di San Nicola in cui “abbiamo sposato i nostri figli e assistito a tante belle cerimonie”. Preoccupato anche il Sindaco dott. Nicola Pinto il quale si dice certo che un solo parroco sia nettamente insufficiente per le esigenze di una cittadina che in estate supera le 50mila presenze. “L’appello non Le giunge da una fazione cittadina o da uno sparuto gruppo di facinorosi ma dall’intera popolazione” si legge nella lettera accompagnatoria alla petizione indirizzata al Vescovo e per conoscenza alle alte gerarchie ecclesiastiche e al Sindaco di Rodi Garganico. “Siamo purtroppo sicuri che la stessa Sua Eccellenza, nella scelta che dovrà compiere, potrebbe essere negativamente influenzata da pareri interessati e frutto di antipatie personali piuttosto che da giudizi oggettivi ed imparziali o comunque finalizzati al benessere collettivo. Per tali motivazioni, prima che venga assunta qualsiasi decisione difforme da quella da tutti noi auspicata e dettagliatamente specificata nel testo della petizione, chiediamo un incontro tra i rappresentanti della diocesi e la cittadinanza o una sua delegazione” nella speranza “che la vicenda possa definitivamente risolversi senza dar adito ad ulteriori occasioni di malessere cittadino, foriere di inutili tensioni sociali che sarebbero oltremodo deleterie per chi si troverà a dover assumere il nuovo incarico di parroco”. Le disposizioni con le quali Mons. Castoro riorganizzerà la diocesi affidando i nuovi incarichi a parroco sono attese a giorni e solo allora sarà possibile capire se gli auspici della popolazione rodiana saranno stati accolti o se il Vescovo avrà preferito soluzioni diverse. Nel frattempo la petizione online (https://www.change.org/p/s-e-mons-michele-...-rodi-garganico) continua a raccogliere adesioni e don Michele Pio Cardone “molto provato anche nella sua salute per tutte le cose che stanno accadendo nella città in questi giorni, invita a pregare e a rimanere uniti nell’amore” e annuncia che per tutto il tempo dell’estate si pregherà per l’Arcivescovo “perché il Signore lo aiuti in questo momento delicato per la sua salute” e “per tutti i fedeli di questa città perché il Signore doni serenità e aiuti tutti a comprendere la volontà di Dio”.

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view post Posted on 9/10/2018, 22:11

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www.fondazioneturati.it/don-michele-pio-cardone-vieste/

Un cappellano per la chiesa della Turati di Vieste
18 Ottobre 2017Fondazione F.Turati Onlus

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Una sala convegni gremita ha accolto l’arrivo di don Michele Pio Cardone alla Turati di Vieste. Gli ospiti e le loro famiglie possono contare ora sulla presenza stabile di un cappellano nella chiesa appartenente alla struttura.
Affollata e partecipata la cerimonia di presentazione di don Michele Pio Cardone alla Turati di Vieste, nominato cappellano del centro socio-sanitario. Più di 400 le persone presenti: moltissime accorse dalle vicinanze. Ben due pullman hanno raggiunto Vieste da Rodi Garganico e Manfredonia, dove don Michele Pio Cardone è stato parroco per oltre 17 anni. «Questo – ha detto il presidente della Fondazione Turati, Nicola Cariglia – è un luogo di dolore, gioia (grazie alla dedizione di chi assiste i nostri ospiti) e speranza di guarigione. La presenza del sacerdote, ora stabile e ufficiale, sarà di grande aiuto per quanti stanno vivendo gioie e dolori. Per questo, a nome della Fondazione, ringrazio l’arcivescovo di Manfredonia Don Michele Castoro e il vicario episcopale di Vieste, Don Gioacchino Strizzi».

La cerimonia è stata seguita da una celebrazione liturgica tenuta da don Michele Pio Cardone e da don Tonino Baldi, parroco della chiesa Madre Gesù Buon Pastore. È stato inoltre letto un messaggio di don Michele Castoro, arcivescovo della diocesi di Manfredonia, Vieste e San Giovanni Rotondo, dal quale proviene la nomina di don Michele Pio Cardone a cappellano della chiesa appartenente alla Turati. Per la Fondazione erano presenti anche il direttore generale, Maurizio De Scalzi, il segretario generale, Giovanni Spiti, e il direttore operativo del centro socio-sanitario di Vieste, Angelo Tomaro. Fra le autorità presenti il vicesindaco di Vieste, Rossella Falcone, l’assessore alla Cultura e ai Servizi sociali, Grazia Maria Starace, e il vicesindaco di Rodi Garganico, Giuseppe Ventrella. Don Michele Pio Cardone ha già preso possesso del suo nuovo incarico ed annunciato che quotidianamente celebrerà la Santa Messa e sarà a disposizione degli ospiti del Centro Sociosanitario di Vieste che richiederanno la sua assistenza.

www.fondazioneturati.it/la-giornata-del-malato-a-vieste/


La Giornata del malato a Vieste
27 Febbraio 2018Fondazione F.Turati Onlus

Alla Turati di Vieste canti, musica e una Santa Messa celebrata dal cappellano, don Michele Pio Cardone, hanno creato una speciale atmosfera in occasione della Giornata del malato.
La Giornata del malato è stata onorata anche alla Fondazione Turati di Vieste. Per l’occasione, giovedì 22 febbraio scorso, il cappellano don Michele Pio Cardone ha celebrato la Santa Messa ricordando la figura di don Luigi Giussani.

Alla messa ha partecipato un numero considerevole di persone, compresi naturalmente gli ospiti della struttura e i loro familiari. La Giornata del malato è stata inoltre accompagnata da bellissimi canti e da un intenso assolo di chitarra, che hanno reso speciale l’atmosfera creatasi all’interno della sala convegni del centro socio-sanitario.

L’incontro ha rappresentato un momento di serenità e preghiera ma anche un’opportunità di stare insieme. A don Michele Pio Cardone, da parte dello staff della struttura, va un particolare ringraziamento per l’entusiasmo e lo spirito organizzativo capaci, con semplicità e carisma, di coinvolgere le persone.

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Bastano 15 € a don Michele Pio Cardone ed all'artista Matteo Iannacone



www.edizionisegno.it/libro.asp?id=1696

Michele Pio Cardone, Matteo Iannacone

Come trasformare la tua vita con l’aiuto degli arcangeli

Ci sono tante persone nel mondo che pregano e che attendono con fiducia che le proprie preghiere vengano esaudite o quanto meno vorrebbero avere la certezza che sono state ascoltate. Questo libro possa essere per queste persone un rinnovato invito a continuare ad aver fede o a riscoprirla, perché è importante non dimenticarsi mai chi siamo e che siamo venuti sulla terra per amare e onorare Dio, e a tal riguardo quale via migliore se non quella di affidarci costantemente ai suoi Arcangeli e ai suoi Angeli. Tante cose non spetta a noi deciderle, quello che spetta a noi è decidere se essere dalla parte del bene o dalla parte del male, il resto possiamo ottenerlo se crediamo e preghiamo con fede Dio e i suoi Angeli e Arcangeli. Chiunque legga questo libro possa finalmente riuscire, portando pazienza e devozione ai tre Arcangeli Michele, Gabriele, Raffaele e agli Angeli, liberarsi da tutte le incomprensioni, sofferenze, e ingiustizie che gravano sulle sua vita e riscoprire una gioia più profonda e senza limiti che è quella di chi vive in Dio.

Note sull'autore
Don Michele Pio Cardone (Vieste 1971) è esperto di angeli e autore di vari libri. Scrive per la rivista “Il mio angelo” e ha collaborato con numerose televisioni e radio, tra le quali Italia 1 nella trasmissione “Mistero”, Raiuno, Raidue, Radio Maria e molte altre. Ha fondato e seguito per alcuni anni una radio Web, Radionewdimension, molto apprezzata dal mondo cattolico e non, per un intrattenimento responsabile e una comunicazione consapevole allo scopo di contribuire alla formazione di una coscienza critica. Matteo Iannacone (San Marco in Lamis, 1991), artista degli angeli, specializzato nell’arte del disegno angelico, ha già realizzato le copertine dei libri “Apri il tuo cuore” e “Gioca con il tuo angelo” (Edizioni Segno). I suoi disegni collegano come un ponte il divino con l’umano e aiutano a entrare nel mondo degli angeli.

Altri libri dello stesso autore

€ 15,00

Pagine: 156

Codice: 9788893182676

Disponibilità: Immediata

Edited by pincopallino2 - 17/10/2019, 09:22
 
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view post Posted on 17/10/2019, 08:14

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https://www.ilsussidiario.net/news/preti-i...isagio/1937987/

Preti innamorati lite dalla d’Urso/ Coppia gay “bacio in canonica” ex don “a disagio”
16.10.2019 - Emanuela Longo
Ex preti a Pomeriggio 5: lasciano l’abito tale e si sposano. Anche il caso di una coppia gay che crea polemica e mette a disagio un altro don
Ex preti a Pomeriggio 5
Ex preti a Pomeriggio 5
E’ polemica a Pomeriggio 5 per le storie di due ex preti che dopo essersi innamorati hanno deciso di abbandonare l’abito talare per sposare e vivere con la persona che amano. Da una parte la storia di don Giuseppe ed Albana, dall’altra quella di don Michele e Matteo. L’attenzione si è concentrata in modo particolare sul percorso intrapreso dall’ex parroco Michele Pio Cardone che dopo essersi innamorato di Matteo Iaccone ha deciso di lasciare il suo ministero per sposare il ragazzo e vivere con lui. Una storia che in parte ha doppiamente sollevato le polemiche nello studio della trasmissione di Pomeriggio 5, in particolare per l’atteggiamento dell’ex sacerdote. La prima a scagliarsi contro è stata Patrizia Groppelli che ha ritenuto eccessivo l’atteggiamento della coppia di uomini, palestrati e vestiti con delle “canotte da playboy”, bel distanti quindi dall’immaginario comune. Contro la loro scelta si è poi scagliata Maria Teresa Ruta, ospite in studio, che ha asserito: “Sono contro il matrimonio religioso. Secondo me se uno si dà a Dio non deve avere il pensiero di una moglie e dei figli da accudire”. Dello stesso parere anche Flavia Vento in collegamento con Pomeriggio 5: “Se uno prende la via del Signore deve rimanere casto e c’è scritto anche nella Bibbia, l’amore verso Gesù Cristo è più forte di ogni amore terreno”.

PRETI INNAMORATI LASCIANO ABITO TALARE: È POLEMICA
L’ex don Michele e il neo marito Matteo hanno raccontato ai microfoni di Pomeriggio 5 la loro storia d’amore: “Ci siamo sposati il 26 gennaio 2019”, hanno spiegato. Precedentemente il primo faceva il prete quando ha capito di essersi innamorato del ragazzo. “Era venuto a fare dei colloqui con me, direzione spirituale, confessione e poi strada facendo è nato l’amore mentre ancora ero prete”, ha spiegato l’ex don a Barbara d’Urso. “Ci siamo dati con Matteo un po’ di tempo, ho chiesto le dispense a Papa Francesco, le dispense le ho ottenute a dicembre 2018 e ci siamo sposati, le ho ottenute a tempo di record, felicissimi di averle ottenute!”, ha aggiunto. Quindi immancabile la clip girata nella casa dove vivono da circa un anno. “Sono stato un suo chierichetto”, ha commentato Matteo. Abbiamo visto le loro giornate tipo, tra palestra in casa, esercizi per rassodare i glutei, abbigliamento sopra le righe – come le mutande rosse in vista di Capodanno – e la cucina “angelica”. Tuttavia, i due hanno ammesso di non aver ricevuto una grande accoglienza nella parrocchia della città dove si sono trasferiti. Quando invece il loro primo bacio? “Non in chiesa ma nella mia canonica, è stato fugace ma molto bello”, ha commentato l’ex don. La loro storia non ha incontrato però il benestare di don Giuseppe, anche lui ex prete che, dopo essersi innamorato di Albana ha deciso di lasciare l’abito talare. “Non mi sento a disagio davanti a loro. Sono venuto in trasmissione ma non sapevo di questa cosa, sono scelte loro personali, io non giudico delle scelte loro ma mi sento a disagio qui in pubblico parlare di queste cose e non intervengo. Di queste cose ne parlate a casa vostra…”, ha spiegato. “Io sono sacerdote perchè il sacerdozio non si cancella mai. Io mi sono dimesso dagli incarichi, non ho nessun problema, ho sempre rispettato tutti, anche nel mio ministero ho accolto persone come voi”, ha proseguito. “Noi siamo uguali a tutti perché l’amore non ha sesso!”, ha contestato l’ex don Michele. Quindi è intervenuta Barbara d’Urso che ha commentato: “Le due storie sono molto simili, ma c’è una differenza di modo di esprimere e di comunicare. Forse si sarebbe potuto evitare di dire che fanno i glutei e hanno la mutanda rossa, ma questo è il loro modo di essere che non vuol dire che quando era prete sia stato un cattivo prete”. Matteo ha aggiunto: “Io l’ho scelto e ho scelto di stare con lui liberamente, poi abbiamo avuto problemi con le nostre famiglie perchè non ci hanno in quanto omosessuali”. Infine, la chiosa choc di Michele: “Ci hanno anche rubato il provino del matrimonio e hanno tagliato e fatto del gift e mandate in rete ma non abbiamo denunciato nessuno e in esclusiva abbiamo deciso di far trasmettere a te le nostre foto di matrimonio perchè volevamo far vedere quali fossero le reali foto e non le schifezze messe in giro dai miei compaesani, questo è un atto gravissimo con didascalie terribili”.
 
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view post Posted on 17/10/2019, 13:26

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