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"Fu una semplice penetrazione, il bimbo non partecipava attivamente". Morto il card. Pell, La difesa del Ministro delle Finanze del Vaticano, arrestato, condannato e poi assolto. Se vi inchiappettano il figlio al catechismo non lamentatevi

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view post Posted on 13/3/2019, 06:38

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«Fu una semplice penetrazione, il bimbo non partecipava attivamente»

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https://www.repubblica.it/esteri/2019/03/1...ati_-221404756/

Pedofilia, il cardinale Pell condannato a 6 anni. Colpevole di "crimini efferati"Pedofilia, il cardinale Pell condannato a 6 anni. Colpevole di "crimini efferati"
(ap)
Il prelato, ex numero 3 della gerarchia vaticana, dovrà restare in carcere almeno 3 anni e 8 mesi

13 marzo 2019
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Il cardinale australiano George Pell è stato condannato a sei anni di carcere per gli abusi su due ragazzi del coro alla cattedrale di St. Patrick's Cathedral, a Melbourne, perpetrati negli anni '90. Dopo il verdetto di colpevolezza di dicembre, è arrivata una sentenza relativamente mite per il 77enne ex ministro dell'Economia vaticano, che rischiava fino a 50 anni.
Pedofilia, il cardinale Pell condannato a 6 anni. Colpevole di "crimini efferati"
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Il cardinale Pell, mumero 3 nella gerarchia vaticana e religioso di grado più alto nella gerarchia cattolica ad essere condannato per pedofilia, dovrà scontare almeno tre anni e otto mesi prima di poter chiedere un'eventuale libertà condizionale. "La sua condotta per crimini efferati è stata permeata di una sconcertante arroganza", ha affermato nella sentenza il giudice della contea di Victoria, Peter Kidd, "considero la colpevolezza morale in entrambi i casi molto alta".

VATICANO
Vaticano, Pell "congedato" dal Consiglio dei cardinali. Dall'Australia: condannato per pedofilia
DI PAOLO RODARI

"Gli atti erano sessualmente evidenti, entrambe le vittime erano visibilmente e udibilmente angosciati durate le molestie. Vi è stato un ulteriore livello di umiliazione che ciascuna delle tue vittime deve aver provato nel sapere che l'abuso avveniva in presenza altrui".
Pedofilia, il cardinale Pell condannato a 6 anni. Colpevole di "crimini efferati"
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Pell sarà registrato a vita come un criminale sessuale. Il cardinale, che è stato sospeso dal Papa, si è sempre dichiarato innocente e ha già presentato appello. Il nuovo processo si aprirà all'inizio di giugno.

https://www.open.online/fact-checking/2019...vamente-159667/
L'infelice dichiarazione dell'avvocato del cardinale Pell: «Fu una semplice penetrazione, il bimbo non partecipava attivamente»
Juanne Pili - 28/02/201915:18Aggiornato 28/02/2019 16:22
Il legale del cardinale George Pell condannato in Australia per pedofilia, ha cercato di sminuire i fatti perché una delle vittime non aveva "partecipato attivamente"? Purtroppo è successo davvero, sono giunte anche le pubbliche scuse per l'infelice frase.

Ci avete segnalato delle affermazioni piuttosto scioccanti nell’ambito di un processo già scandaloso di suo. L’avvocato Robert Richter durante la difesa del suo assistito, il cardinale George Pell, accusato in Australia di abusi sessuali ai danni di due tredicenni nel 1996, avrebbe tentato di sminuire la gravità di uno degli abusi con una frase rivelatasi subito controproducente:

Fu una semplice penetrazione, il bimbo non partecipava attivamente - utilizzando un termine che forse voleva sminuire ulteriormente la gravità degli abusi - vanilla sexual penetration.

Il tutto è avvenuto durante l’udienza in cui è stata respinta la libertà su cauzione per il prelato. La condanna era stata emessa già a dicembre, la ragione per cui lo sappiamo solo dopo due mesi dipende da un «suppression order», previsto dalla legge australiana e che può impedire ai media la divulgazione di fatti riguardanti i processi.

La notizia riguardo alle infelici affermazioni dell'avvocato è circolata in diversi forum e pagine Facebook in cui solitamente non avviene un controllo rigoroso delle fonti, cosa che ha fatto sospettare si trattasse di una affermazione inventata o distorta. Tuttavia del fatto avevano trattato anche testate autorevoli come il Guardian e la Bbc. Recentemente sono arrivate anche le pubbliche scuse da parte di Richter:

Ho usato una frase del tutto inappropriata per la quale mi scuso profusamente a tutti coloro che l'hanno interpretato in un modo che non è mai stato inteso: non è stato in alcun modo inteso a sminuire o minimizzare la sofferenza e il dolore delle vittime di abusi sessuali, e in retrospettiva posso capire perché ha causato grande offesa a molti.

Il giudice Peter Kidd stabilirà la pena per Pell il 13 marzo. Ognuno dei cinque capi d’accusa può comportare fino a dieci anni di reclusione. Intanto il cardinale attenderà in carcere a Melbourne, mentre il Vaticano rompe il silenzio, aprendo il processo canonico nei suoi confronti e sollevandolo dal precedente incarico di Prefetto dell’economia.

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view post Posted on 30/5/2019, 10:31
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Condannato il primo grado a 6 anni per abusi su 2 seminaristi. Va in galera

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www.tempi.it/abusi-pell-la-prossim...sso-di-appello/

Abusi, Pell. La prossima settimana comincia il processo di appello
Redazione 28 maggio 2019 Chiesa
Mercoledì e giovedì tre giudici dovranno innanzitutto decidere se accettare o meno il ricorso in appello di Pell. Il processo comincerà poi nel giro di due giorni. Gli argomenti della difesa

La prossima settimana cominciano le prime fasi del processo di appello del cardinale George Pell. L’ex arcivescovo di Sidney e prefetto della Segreteria vaticana per l’Economia è stato condannato a dicembre a sei anni e mezzo di carcere per abusi sessuali su minorenni. Si trova attualmente in prigione a Melbourne, in isolamento.

SI COMINCIA MERCOLEDÌ
Mercoledì e giovedì tre giudici dovranno innanzitutto decidere se accettare o meno il ricorso in appello di Pell. Se, come si crede, la decisione sarà positiva, il processo comincerà nel giro di due giorni. Gli avvocati della difesa hanno chiesto che la sentenza di primo grado venga ribaltata su tre basi. Non hanno chiesto che la pena carceraria venga ridotta e hanno confermato che, se sarà ancora riconosciuto colpevole, non cercheranno di ottenere sconti.

I TRE ARGOMENTI DELLA DIFESA
Come spiega il Guardian, i legali di Pell argomenteranno innanzitutto che la sentenza è «irragionevole». La giuria che ha condannato il cardinale, infatti, «non può essere stata soddisfatta oltre ogni ragionevole dubbio basandosi solo sulla singola testimonianza di un querelante contro “le prove discolpanti e non smentite” fornite da oltre 20 testimoni».

La difesa spiegherà anche che il giudice Peter Kidd, che ha emesso la sentenza dopo la decisione delle giuria, pur senza mai sostenere di essere d’accordo con il verdetto, ha sbagliato a non permettere ai legali di Pell di mostrare una infografica che avrebbe dimostrato l’impossibilità che il reato sia stato commesso.

DALL’ASSOLUZIONE AL NUOVO PROCESSO
Infine, gli avvocati del cardinale insisteranno su una «irregolarità fondamentale» avvenuta durante il processo, dal momento che a Pell non è stato chiesto davanti alla giuria se volesse dichiararsi colpevole o non colpevole. Se, spiega il Guardian, la prima argomentazione sarà ritenuta valida dai tre giudici di appello, la sentenza sarà ribaltata e Pell sarà rilasciato. Negli altri due casi, invece, potrebbe essere ordinata l’istruzione di un nuovo processo.




www.affaritaliani.it/cronache/pedof...one-590338.html



Mercoledì, 27 febbraio 2019 - 07:46:00
Pedofilia, il cardinale Pell va in carcere: "Fu una semplice penetrazione"
Pedofilia: revocata libertà su cauzione, Pell va in carcere. Rischia fino a 50 anni

Il cardinale australiano George Pell si e' visto revocare la liberta' su cauzione dopo essere stato riconosciuto colpevole di abusi sessuali su due minorenni. Il 77enne sara' detenuto in un centro di custodia cautelare fino alla sua condanna, quando sara' trasferito in una prigione. La sentenza verra' emessa il 13 marzo: l'alto prelato rischia fino a 50 anni di carcere per i 5 reati nei confronti delle due vittime di 12 e 13 anni, abusate negli anni '90 nella sagrestia della chiesa St Patrick a Melbourne. Pell ha presentato appello contro il verdetto di colpevolezza.

Dettagli choc sono emersi nell'udienza che ha condotto in carcere Pell, per bocca del suo stesso avvocato. Il principe del Foro australiano Robert Richter ha affermato che uno dei reati "non era più di un semplice episodio di penetrazione sessuale (plain vanilla sex, l'espressione usata, ndr) in cui il bambino non partecipava attivamente". L'avvocato ha fatto questa affermazione-boomerang allo scopo di chiedere una condanna meno grave sostenendo che il cardinale non doveva rispondere di "circostanze aggravanti" ed era stato probabilmente "preso da un impulso irresistibile", secondo quanto ha scritto The Guardian. Richter ha ulteriormente minimizzato - suggerendo ancora che un assalto era solo "fugace" e sostenendo che le vittime avrebbero mostrato segni a casa se fossero stati "veramente angosciati" - il Chief Justice Peter Ridd ha ribattuto definendo "insensibile, sfacciato e offensivo" e "scioccante" il comportamento di Pell.

Pedofilia: Gisotti, Pell non ha piu' incarico Vaticano
Il cardinale George Pell non e' piu' prefetto della Segreteria vaticana per l'Economia. A confermarlo, nella tarda serata di ieri, e' stato con un tweet Alessandro Gisotti, direttore ad interim della sala stampa della Santa Sede. "Posso confermare che George Pell non e' piu' il prefetto della Segreteria per l'Economia", ha scritto Gisotti.

Edited by pincopallino2 - 30/5/2019, 13:51
 
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Il violentatore di chierichetti se la prende col sinodo dell'Amazzonia

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www.ilgiornale.it/news/cronache/pel...le_detect=false

Ora Pell scrive dal carcere per attaccare papa Francesco

Il cardinale George Pell, che ha fatto ricorso ma che sta scontando una condanna per abusi ai danni di minori, ha esposto le sue perplessità sulla fase preparatoria del Sinodo sull'Amazzonia
Giuseppe Aloisi - Dom, 11/08/2019 - 15:08
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Il cardinale George Pell si candida a far parte dei critici sul Sinodo panamazzonico.

Il porporato australiano, però, è in carcere, dopo la condanna in primo grado arrivata a marzo scorso per abusi ai danni di minori.

È per questa motivazione, oltre che per i contenuti della missiva emersa in queste ore, che il ritorno in campo dell'alto ecclesiastico, che papa Francesco aveva scelto per il vertice della Segreteria per l'Economia, sta favorendo qualche considerazione. Intanto perché, come si legge su Vatican Insider, gli organi deputati a farlo stanno già analizzando il caso. Il fatto che un uomo recluso abbia reso pubblico un testo, nel caso l'affioramento della lettera sia dipeso da George Pell stesso, potrebbe portare con sè qualche effetto. Si tratterebbe di un comportamento conforme alle norme sulla carcerazione della nazione oceanica? Si vedrà.

Di sicuro c'è che il cardinale in questione, come altri alti prelati, quali Gerhard Ludwig Müller, Raymond Leo Burke e Walter Brandmüller non è in linea con chi vede nel Sinodo sull'Amazzonia un'occasione buona per mutare alla base i dettami della Chiesa cattolica e del cattolicesimo. La parola arieggiata è sempre la stessa: "confusione": "Amazzonia o non Amazzonia - ha scritto il cardinale, come riportato su Il Catholic Herald - la Chiesa non può permettere alcuna confusione". L'ordine del giorno dell'appuntamento sinodale ottobrino non è ancora stato stilato. Si conoscono, questo sì, alcuni temi di cui i vescovi si occuperanno con certezza: l'ecologia integrale, per esempio. Poi vengono palesate delle possibili "svolte": si va dall'approvazione di viri probati, cioè dell'estensione del sacerdozio agli uomini sposati, alla creazione di qualche forma di diaconato femminile. George Pell è un conservatore, dunque è probabile che si riferisca a queste ipotesi, quando espone le sue "preoccupazioni".

Vale la pena ricordare come solo due giorni fa papa Francesco avesse delimitato il campo d'azione del Sinodo panamazzonico, parlando a La Stampa anche di "urgenza". La strada che porta all'appuntamento sinodale è già rivestita dalla dialettica tra il "fronte tradizionale" e quello "progressista". Era già accaduto per i due precedenti Sinodi.

Edited by pincopallino1 - 2/10/2020, 09:43
 
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view post Posted on 27/8/2019, 07:15

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https://www.fanpage.it/esteri/pedofilia-co...busi-su-minori/

Pedofilia, confermata in appello la condanna al cardinale George Pell per abusi su minori

La Corte di Appello di Victoria ha confermato oggi la sentenza contro l’ex tesoriere del Vaticano respingendo il ricorso in appello presentato dai legali del cardinale George Pell. Per la legge è colpevole di aver molestato due coristi di 13 anni nella cattedrale di San Patrizio quando era arcivescovo di Melbourne.
ESTERIOCEANIA 21 AGOSTO 2019 08:14 di Antonio Palma
Corte suprema Australia conferma condanna al cardinale Pell
2990Pubblicato da askanews

in foto: Il cardinale George Pell
Il Cardinale George Pell continuerà a scontare tra le mura di un carcere la pena a sei anni di reclusione per pedofilia e abusi sessuali su minori a cui è stato condannato in primo grado dal tribunale di Victoria, in Australia. Un tribunale australiano infatti ha confermato oggi la sentenza di condanna unanime emessa da una giuria nel dicembre scorso respingendo il ricorso in appello presentato dia legali dell'ex tesoriere del Vaticano. Dopo aver assistito alla sentenza, l'ex Capo della Segreteria per l’Economia della Santa Sede è stato ricondotto nella sua cella come disposto dal giudice Anne Ferguson. Il ricorso del cardinale Pell davanti alla Corte d’appello dello stato di Victoria si basava sul fatto che la sentenza di colpevolezza era arrivata sulla base della testimonianza a porte chiuse di una sola delle due vittime, l’unico sopravvissuto, senza valutare altre prove.

La tesi degli avvocati del cardinale però è stata respinta dalla Corte di Appello a maggioranza, due contro uno, e Pell è stato riaccompagnato in carcere. Nel penitenziario l'alto prelato dovrà trascorrere almeno tre anni e 8 mesi prima di poter chiedere un'eventuale libertà condizionale. Per lui però c'è un'ultima possibilità: quella del ricorso all'Alta Corte australiana, il massimo organo giudiziario del suo Paese. Gli avvocati, non nascondendo la loro delusione per la sentenza di appello, infatti hanno già annunciato di voler presentare la nuova richiesta di revisione del processo. "Il cardinale è ovviamente molto deluso per la decisione e continua a dichiararsi innocente" hanno fatto sapere in una nota ricordando che ringrazia sempre "i suoi numerosi sostenitori".

I fatti contestati a Pell risalgono al periodo tra il 1996 e il 1997 quando era arcivescovo di Melbourne. Per la legge è colpevole di aver molestato due coristi di 13 anni nella cattedrale di San Patrizio. Per giudici “Gli atti erano sessualmente evidenti, entrambe le vittime erano visibilmente e udibilmente angosciati durate le molestie" e gli abusi hanno avuto “un impatto significativo e di lunga durata” sulle vittime.

Vaticano: "Rispettiamo la sentenza"
La Santa Sede, ribadendo il proprio "rispetto per le autorità giudiziarie australiane","prende atto della decisione di respingere l'appello del Cardinale George Pell" ricoordando però che "il Cardinale ha sempre ribadito la sua innocenza e che è suo diritto ricorrere all'Alta Corte". A riportarlo è il portavoce del Vaticano Matteo Bruni, ricordando "la vicinanza alle vittime di abusi sessuali". A Pell, che è il più alto prelato della Chiesa cattolica mai condannato per abusi sessuali su minori, il Vaticano aveva già proibito "l'esercizio pubblico del ministero" e "il contatto in qualsiasi modo e forma con minorenni" dopo a condanna in primo grado. Dopo la condanna in secondo grado, il cardinale sarà privato anche del titolo onorifico dell'Ordine dell'Australia, uno dei più importanti dle Paese , lo ha reso noto il primo ministro australiano Scott Morrison.

continua su: https://www.fanpage.it/esteri/pedofilia-co...busi-su-minori/
www.fanpage.it/

https://www.swissinfo.ch/ita/tutte-le-noti...-corte/45185124

Pedofilia: Pell, ultima battaglia legale, ricorso Alta Corte
QUESTO CONTENUTO È STATO PUBBLICATO IL 26 AGOSTO 2019 10.1926 AGOSTO 2019 - 10:19

Il cardinale George Pell inoltrerà ricorso all'Alta Corte d'Australia.

KEYSTONE/AP/ANDY BROWNBILL

(sda-ats)
Imboccherà l'ultima strada di appello presso l'Alta Corte il cardinale George Pell, condannato per pedofilia a un minimo di tre anni e otto mesi, sentenza confermata questo mese dalla Corte d'appello di tre giudici dello Stato di Victoria con un voto di due a uno.

Fonti citate oggi dal Sydney Morning Herald confermano la decisione di Pell, dichiarato colpevole di aver abusato sessualmente di due coristi 13enni nella sacrestia della cattedrale di Melbourne nel 1996, quando vi era arcivescovo.

Secondo le fonti, il cardinale ha ricevuto consiglio unanime dalla sua squadra legale, secondo cui l'opinione dissenziente di uno dei tre giudici della Corte d'appello dello Stato di Victoria, Mark Weinberg, fornisce ragionevoli motivi per revocare la condanna.
 
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Stefania Musselli
view post Posted on 12/9/2019, 08:33




Sara' stato un autogol da parte dell'avvocato, pero' a me sembra quasi quasi un miracolo! Per genere direi: bravo avvocato!
 
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view post Posted on 17/9/2019, 20:32

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"Non era che una semplice penetrazione, il bambino non partecipava attivamente"

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https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/09/1...aliana/5459044/

Pedofilia, il cardinale George Pell presenta ricorso all’Alta corte australiana
Pedofilia, il cardinale George Pell presenta ricorso all’Alta corte australiana
Il prelato, condannato a sei anni, è accusato di aver abusato di due coristi-chierichetti 13enni. Pell, che ha sempre respinto le accuse rivendicando, è in carcere e potrà chiedere la libertà su cauzione dopo tre anni e otto mesi

di F. Q. | 17 SETTEMBRE 2019
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Dopo la conferma della condanna per pedofilia il cardinale George Pell, ex arcivescovo di Melbourne prima e di Sydney poi, ha presentato il ricorso all’Alta corte australiana. Si tratta dell’ultimo giudizio all’ex “uomo forte” dell’Economia vaticana per evitare la condanna per abusi sessuali su minori. Il prelato, condannato a sei anni, è accusato di aver abusato di due coristi-chierichetti 13enni. Pell, che ha sempre respinto le accuse rivendicando, è in carcere e potrà chiedere la libertà su cauzione dopo tre anni e otto mesi.

L’ex prefetto vaticano per l’Economia è il prelato più alto in grado mai condannato penalmente per abusi su minori. La decisione della Corte d’Appello, emessa il 21 agosto scorso con una maggioranza di due giudici a uno (favorevoli il giudice capo Anne Ferguson e il presidente della Corte Chris Maxwell, dissenziente il terzo giudice Mark Weinberg, ex capo della pubblica accusa federale), ha confermato il verdetto emesso lo scorso dicembre dalla giuria di un tribunale di Melbourne. I due giudici favorevoli hanno stabilito che la sola vittima di Pell ancora in vita fosse un testimone credibile e veritiero. I legali del porporato si affideranno però in gran parte all’opinione contraria del giudice Weinberg, che si è opposto al verdetto poiché a suo avviso non soddisfa il principio in base al quale una persona può essere condannata solo se le prove ne dimostrano la colpevolezza oltre ogni ragionevole dubbio.

L’appello presentato oggi potrà essere respinto, oppure le parti saranno convocate ad una breve udienza per un’ulteriore valutazione. Se il ricorso sarà accettato, passeranno altri 4-6 mesi prima che l’appello sia udito. Il 21 agosto scorso, “ribadendo il proprio rispetto per le autorità giudiziarie australiane”, la Santa Sede aveva “preso atto” della decisione di respingere l’appello di Pell. “In attesa di conoscere gli eventuali ulteriori sviluppi del procedimento giudiziario – aveva dichiarato il portavoce Matteo Bruni -, ricorda che il Cardinale ha sempre ribadito la sua innocenza e che è suo diritto ricorrere all’Alta Corte”. Nell’occasione, “insieme alla Chiesa di Australia”, la Santa Sede aveva confermato “la vicinanza alle vittime di abusi sessuali e l’impegno, attraverso le competenti autorità ecclesiastiche, a perseguire i membri del clero che ne siano responsabili”.

https://www.huffingtonpost.it/2019/02/27/c...one_a_23679421/
ESTERI
27/02/2019 15:34 CET | Aggiornato 27/02/2019 15:53 CET
Carcere per George Pell, cardinale pedofilo. Difesa choc del suo legale al processo: "Fu una semplice penetrazione"
Il Vaticano rompe gli indugi: non ha più l'incarico di Prefetto dell’Economia, parte il processo canonico a suo carico
By Maria Antonietta Calabrò
Carcere per George Pell, cardinale pedofilo. Difesa choc del suo legale al processo:
MARK DADSWELL / REUTERS
Il cardinale George Pell sta trascorrendo la sua prima notte in carcere dopo che i giudici australiani gli hanno revocato la libertà su cauzione (concessa l'anno scorso per permettergli di subire un intervento chirurgico alle ginocchia). E il Vaticano rompe gli indugi registrati ieri. La sala Stampa della Santa Sede ha comunicato che la Congregazione per la dottrina della fede ha aperto un processo canonico nei confronti di George Pell "dopo il verdetto di colpevolezza" del processo penale in Australia. Il Vaticano insomma non aspetterà più il compimento dell'intero iter penale, ma valuterà autonomamente le accuse che potrebbero portare all'esclusione dal collegio cardinalizio del porporato - Pell è un cardinale elettore avendo 77 anni - e/o alla "laicizzazione", come già avvenuto per Theodore McCarrick.

Dettagli choc sono emersi nell'udienza che ha condotto in carcere Pell, per bocca del suo stesso avvocato. Il principe del Foro australiano Robert Richter ha affermato che uno dei reati "non era più di un semplice episodio di penetrazione sessuale (plain vanilla sex, l'espressione usata, ndr) in cui il bambino non partecipava attivamente". L'avvocato ha fatto questa affermazione-boomerang allo scopo di chiedere una condanna meno grave sostenendo che il cardinale non doveva rispondere di "circostanze aggravanti" ed era stato probabilmente "preso da un impulso irresistibile", secondo quanto ha scritto The Guardian. Richter ha ulteriormente minimizzato - suggerendo ancora che un assalto era solo "fugace" e sostenendo che le vittime avrebbero mostrato segni a casa se fossero stati "veramente angosciati" - il Chief Justice Peter Ridd ha ribattuto definendo "insensibile, sfacciato e offensivo" e "scioccante" il comportamento di Pell.

Complessivamente il Vaticano ha reagito lentamente alla notizia della condanna dell'ormai ex per cinque capi di imputazione compreso uno stupro e sesso orale con minorenni di tredici anni, nel cosiddetto "Cathedral Trial", pur avendo avuto quasi tre mesi di tempo prima che la notizia (dell'11 dicembre) diventasse pubblica, a motivo del fatto che la Corte ha fatto cadere l'ordine di non divulgazione imposto, in attesa di un secondo processo (il cosiddetto "Swimming trial") che invece non si terrà per la insufficiente consistenza delle accuse.

Dopo una prima dichiarazione del direttore "ad interim" della Sala Stampa, Alessandro Gisotti ,di martedì mattina sulla "penosa notizia" che rimandava all'attesa per il compimento di tutti i gradi di giudizio per un'ulteriore valutazione, a sera un tweet dello stesso Gisotti ha confermato che Pell dal 24 febbraio non è più Prefetto dell'Economia. Per scadenza del mandato. Una carica quella che era iniziata nel 2014 con i poteri di un vero e proprio "zar dell'economia" vaticana da cui aveva ottenuto dal Papa un "leave of absence", un permesso di allontanarsi dal Vaticano, nel giugno del 2017 per potersi difendere in Australia. Ora sappiamo non è più Prefetto dal 24 febbraio. Ma già dal 2016 il suo potere aveva subito una forte battuta d'arresto.

Soprattutto, Gisotti ha comunicato che è iniziato il processo canonico a suo carico, quindi senza aspettare oltre. Evidentemente il Vaticano e lo stesso Papa Francesco hanno compreso che non era possibile fare altrimenti.

I legali di Pell avevano programmato di chiedere il proseguimento della libertà su cauzione, in attesa del processo di appello, ma hanno improvvisamente rinunciato. Anche se forse adiranno la Corte Suprema australiana. La sentenza che stabilirà l'esatta misura della pena è attesa per il 13 marzo. Ognuno dei cinque capi di imputazione per cui è stato riconosciuto colpevole comporta una pena massima di 10 anni, quindi Pell affronta un rischio di 50 anni di carcere.
 
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view post Posted on 13/11/2019, 14:40

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Il ministro delle Finanze del Vaticano sconta in carcere le prime due condanne


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www.ilfattoquotidiano.it/2019/11/1...-abusi/5561799/

Pedofilia, Alta Corte australiana accoglie il ricorso del cardinale Pell. Santa Sede: “Vicinanza a tutte le vittime di abusi”
Secondo la squadra legale del prelato, l’opinione dissenziente di uno dei tre giudici della Corte d’Appello del Victoria, in agosto, può fornire ragionevoli motivi per revocare la condanna. Gli avvocati si affideranno in gran parte all’opinione dissenziente del terzo giudice, Mark Weinberg, che mise in dubbio la credibilità e l'affidabilità dell'unica vittima ancora in vita

di F. Q. | 13 NOVEMBRE 2019
L’Alta Corte australiana ha accettato il ricorso presentato a settembre dal cardinale George Pell, condannato a sei anni per pedofilia, che così potrà affrontare un nuovo processo mentre sconta la sua pena in carcere, con la possibilità di uscire su cauzione dopo almeno 3 anni e 8 messi di reclusione. L’ex Prefetto dell’Economia in Vaticano, 78 anni, accusato di molestie sessuali nei confronti di due coristi di 13 anni nella cattedrale di Melbourne, nel 1996, si è sempre dichiarato innocente.

L’Alta Corte, massima giurisdizione in Australia, ha annunciato la decisione mercoledì, in seduta plenaria di sette giudici. Secondo la squadra legale del prelato, l’opinione dissenziente di uno dei tre giudici della Corte d’Appello del Victoria, in agosto, può fornire ragionevoli motivi per revocare la condanna. La decisione di maggioranza infatti, emessa dalla Giudice Capo Anne Ferguson e dal presidente della Corte d’Appello Chris Maxwell, ha confermato il verdetto raggiunto lo scorso dicembre dalla giuria di un tribunale di Melbourne. I due giudici hanno stabilito che la sola vittima di Pell ancora in vita sia stato un testimone credibile e veritiero. I legali di Pell si affideranno in gran parte all’opinione dissenziente del terzo giudice, Mark Weinberg, ex capo della pubblica accusa federale, che invece ha messo in dubbio la credibilità e l’affidabilità della vittima.

“La Santa Sede, nel confermare la propria fiducia nella giustizia australiana, prende atto della decisione dell’Alta Corte australiana di accogliere la richiesta di appello presentata dal card. George Pell, consapevole che il cardinale ha sempre affermato la propria innocenza”, ha dichiarato il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni, aggiungendo però che “la Santa Sede ribadisce, ancora una volta, la propria vicinanza a quanti hanno sofferto a causa degli abusi da parte dei membri del clero”.
 
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view post Posted on 15/4/2020, 11:47

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"Abusi su minori quando era prete negli anni '70"



Il card. Pell di nuovo indagato per pedofilia



Tradotto con google

https://www.theguardian.com/australia-news...legation-report

La polizia sta indagando su George Pell per accuse di abusi sessuali su minori - rapporto
News Corp afferma che il cardinale assolto affronta nuove pretese su presunti incidenti negli anni '70 quando era sacerdote a Ballarat

George Pell presso un distributore di benzina vicino a Wangaratta, Victoria l'8 aprile. Il cardinale liberato affronta nuove accuse di abusi sessuali su minori.
Il cardinale liberato deve affrontare nuove accuse di abusi sessuali su minori. Fotografia: FORNITA / AAP
Melissa Davey
@ MelissaLDavey
Pubblicato il14 aprile 2020 il 04.05 BST
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Il cardinale George Pell è indagato dalla polizia su una nuova accusa di abuso sessuale di minori, secondo i rapporti di News Corp.

Pell è stato rilasciato dalla prigione martedì scorso dopo che il tribunale l'ha assolto con cinque accuse di abusi sessuali su minori. Pell, 78 anni, ha trascorso più di 400 giorni in prigione dopo essere stato condannato da una giuria nel dicembre 2018. L' alto tribunale ha assolto Pell dopo aver trovato la giuria avrebbe dovuto avere un ragionevole dubbio sulla sua colpa.

Pell ha rilasciato un'intervista esclusiva al suo amico di lunga data e sostenitore di Sky News, Andrew Bolt, che andrà in onda martedì sera.

Martedì l'Herald-Sun ha riferito che Pell era stato indagato dalla polizia per un incidente negli anni '70, quando Pell era un prete nella città vittoriana di Ballarat. Il rapporto non suggeriva che l'accusa fosse vera e Pell ha sempre negato con veemenza tutte le accuse di abuso sessuale nei suoi confronti.

Un portavoce della polizia di Victoria ha dichiarato: "La polizia di Victoria non fornirà alcun commento in merito a queste accuse".


La ABC sostiene le sue notizie su George Pell dopo che Andrew Bolt lo ha accusato di una caccia alle streghe
Leggi di più
Guardian Australia ha contattato l'arcidiocesi cattolica di Sydney per un commento.

La portavoce di Pell, Katrina Lee, è stata citata dall'Herald-Sun dicendo: "In qualsiasi questione di polizia dovrebbe esserci un giusto processo attraverso i canali appropriati".

Pell potrebbe anche affrontare una serie di cause civili .

In un'anteprima dell'intervista Pell rilasciata da Sky News, Bolt ha accennato alla possibilità di nuove indagini e ha detto che Pell avrebbe risposto alle domande sulla polizia di Victoria nell'intervista. Nell'anteprima Bolt chiede a Pell: "Come reagiresti se la polizia vittoriana continuasse a pescare a strascico per le vittime, a continuare a pescare per tentare di perseguirti?"

Pell risponde: “Beh, non sarei del tutto sorpreso. Ma chi lo sa. Sono affari loro. "

Martedì pomeriggio, durante una conferenza stampa della polizia di Victoria, è stato chiesto al vice commissario Shane Patton la sua risposta alle accuse della polizia di avere una vendetta contro Pell.

Patton ha dichiarato: "Non ho alcun commento da fare in merito al cardinale Pell".

Bolt ha scritto numerosi articoli d'opinione a sostegno di Pell prima che il procedimento penale fosse concluso.

La conclusione del processo penale di Pell la scorsa settimana ha suscitato nuove richieste per il procuratore generale, Christian Porter, di rilasciare le sezioni redatte del rapporto finale della commissione reale sugli abusi sessuali su minori relativo a Pell. La commissione, che ha esaminato gli abusi istituzionali in tutta l'Australia, ha pubblicato il suo rapporto finale nel 2017, ma le pagine relative a Pell sono state cancellate per non compromettere il suo procedimento penale.

Tuttavia, una nuova indagine criminale potrebbe mettere in dubbio il rilascio del rapporto della commissione. La sezione redatta esamina le azioni delle autorità della chiesa cattolica a Ballarat, anche quando Pell era un sacerdote nella regione.

Non è possibile separare l'assoluzione di George Pell dalla storia dell'abuso di minori da parte della chiesa cattolica
Francis Sullivan
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Pell è stato oggetto di un esame incrociato da parte della Commissione nel 2016 su ciò che sapeva del noto prete pedofilo Gerald Ridsdale , che all'epoca era amico di Pell a Ballarat. Pell ha risposto: “È stata una storia triste e non molto interessante per me. Non avevo motivo di rivolgere la mia mente ai mali perpetrati da Ridsdale. "

Pell condivideva una casa con Ridsdale e sedeva in un comitato di sacerdoti che prendeva decisioni per spostare Ridsdale da parrocchia a parrocchia.

Il commento alla commissione di Pell attirò l'ira di Bolt in quel momento, il quale affermò che rivelava che Pell stava mentendo o "pericolosamente indifferente" all'abuso che si stava verificando intorno a lui.

"Se lo sapesse o meno direttamente - e la causa contro di lui è circostanziale - ha effettivamente fatto ciò che era necessario per qualsiasi persona morale e ha perseguito gli interessi dei bambini maltrattati?" Bolt ha detto a Sky News in quel momento . "E su quel terreno penso che il caso contro di lui sia molto dannoso."

Ma ha remato su quei commenti solo un giorno dopo, affermando: “Mi sento in imbarazzo perché penso di essermi unito al gruppo attaccando Pell.

"Quello che [Pell] sembra aver detto, intendeva dire, era che non aveva motivo di guardare a quello che stava succedendo in quella parrocchia di Inglewood da Gerald Ridsdale e, di conseguenza, quelle cose gli sono sfuggite di mente".

Bolt si è assicurato un'intervista esclusiva con Pell nel 2016 dopo che Pell ha concluso fornendo prove alla commissione.

L'arcidiocesi cattolica di Sydney ha anche confermato martedì che la squadra antiterrorismo della polizia del NSW ha visitato il cardinale Pell al seminario di Good Shepherd a
Homebush in relazione alle minacce alla sicurezza.
La visita della squadra di polizia del NSW al seminario non ha alcuna relazione con qualsiasi indagine di polizia che coinvolga il cardinale Pell, ha detto l'arcidiocesi.

Dato che sei qui ...
 
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view post Posted on 16/4/2020, 14:47

Le forum c'est moi

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Bergoglio, tiè!
 
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view post Posted on 27/4/2020, 15:30
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www.nytimes.com/2020/04/07/world/a...-acquittal.html

Il New York Times bolla l'intero processo come "il più opaco" della storia di quel paese e caratterizzato da inedita segretezza, ordini-bavaglio alla stampa, rifiuto di esibire in pubblico prove, insomma: un processo anomalo a porte chiuse e sprangate al riparo dal giudizio del pubblico. Il giornale si spinge oltre avanzando dubbi sulla democraticità dell'intero sistema giudiziario australiano e sorpresa per il fatto che un tal genere di appello come quello azionato dalla difesa del cardinale, raramente coronato da successo, nel caso dell'alto prelato ha funzionato, tu guarda un po' . La corte inoltre, prosegue l'articolista del NYT, ha fatto pressione sulle agenzie di stampa per cancellare resoconti delle malefatte del sordido prete e di accuse aggiuntive, arrivando al punto di far ritirare dagli scaffali un libro inchiesta scomodo per la chiesa ed il cardinale, vulnerando così il principio di libertà di espressione, che tra l'altro -si fa notare -non è neppure espressamente contemplato dall'ordinamento giuridico di quel paese capovolto. Ma l'arroganza e la sistematica soppressione della verità non si sono neppure fermate a questo punto: quello schifoso tribunale australiano ha persino vietato alla stampa di menzionare che la censura è stata imposta dall'autorità giudiziaria. A tutti gli effetti si tratta di un processo farsa degno delle peggiori dittature, una vergogna ed un incubo orwelliano di censura e insabbiamento, e dietro a questo colossale sberleffo alla decenza sta sempre la solita nera mano pretesca.
 
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view post Posted on 2/10/2020, 08:41

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Il bonifico di 700.000 dal Vaticano in Australia durante il processo per pedofilia al card. Pell

E dopo 2 condanne a 6 anni e 13 mesi di prigione il cardinale fu miracolosamente assolto


E dopo 2 condanne a 6 anni e 13 mesi di prigione il cardinale fu miracolosamente assolto

www.corriere.it/cronache/20_ottobr...68884b5d0.shtml


l’inchiesta
Vaticano, ricatti e dossier: è guerra tra alti prelati. Una pista porta in Australia
La lotta tra i cardinali Becciu e Pell. E il versamento di 700 mila euro
di Fiorenza Sarzanini
Vaticano, ricatti e dossier: è guerra tra alti prelati. Una pista porta in Australia

C’è una vera e propria attività di dossieraggio di alcuni prelati dietro la svolta dell’inchiesta che ha portato alle dimissioni di monsignor Angelo Becciu. Monsignori — ma anche funzionari della Segreteria di Stato vaticana — che avrebbero conservato documenti sugli investimenti immobiliari e sulla movimentazione dei conti correnti. Le verifiche riguardano numerosi bonifici, compreso uno da 700 mila euro che l’ex Sostituto avrebbe effettuato su un conto australiano. E tanto è bastato per far scattare i controlli. Proprio in Australia è stato infatti processato e poi assolto dall’accusa di pedofilia uno dei «nemici» di Becciu, monsignor George Pell. E adesso si sta verificando se sia stato effettivamente lui ad ordinare il versamento e chi ne siano i beneficiari.

Sono gli atti dell’inchiesta a svelare la guerra che si sta combattendo all’interno della Santa Sede. Decreti di perquisizione e sequestro, richieste di rogatorie, soprattutto verbali di chi ha deciso di collaborare con i promotori di giustizia, probabilmente sperando così di evitare conseguenze ben più gravi. Uno è certamente Alberto Perlasca, per anni capo dell’ufficio che all’interno della Segreteria di Stato gestisce l’Obolo di San Pietro, adesso indagato per l’investimento del palazzo di Sloane Avenue a Londra e per tutti gli altri esborsi milionari che hanno «depredato le casse del Vaticano».

Oltre 100 milioni

Secondo le verifiche compiute dai promotori Gian Piero Milano e Alessandro Diddi tra il 2014 e il 2017, Perlasca ha autorizzato il fondo Athena Capital Global riconducibile al faccendiere Raffele Mincione (indagato anche dalla procura di Roma per riciclaggio) ad effettuare una serie di investimenti che si sono rivelati disastrosi per le finanze vaticane: depositi in conti correnti Deutsche Bank per 38 milioni di dollari; acquisizione di azioni della società Stroso Jersey per circa 13 milioni di dollari, sottoscrizione di bond, emessi dalla Time and Life sa (che faceva capo a Mincione) per 16 milioni di dollari; finanziamenti a Cessina Limited (a cui fa capo un’altra iniziativa immobiliare di Mincione) per 20 milioni di dollari; acquisizione del 30 per cento di Alex srl; acquisizione di 26 unità del fondo immobiliare Tiziano San Nicola della Sorgente sgr; acquisizione di azioni di banca Carige; acquisizione di azioni della Banca popolare di Milano; sottoscrizione di 3,9 milioni di euro di obbligazioni della società italiana Sierra One, che aveva acquisito i crediti vantati dal Fatebenefratelli con la Regione Lazio e che si era impegnata a riconoscere i crediti a una società che fa capo a Gianluigi Torzi, l’altro finanziere inquisito nell’inchiesta.

Le rivelazioni

Nel febbraio scorso, quando è stato convocato dai Promotori di giustizia per rendere conto della propria attività nella Segreteria di Stato e ha ricevuto un ordine di perquisizione, Perlasca ha capito che rischiava di finire agli arresti. Nel provvedimento oltre a contestargli le accuse di peculato, abuso di autorità e corruzione in concorso con i dipendenti della segreteria di Stato e i faccendieri che hanno portato avanti gli investimenti, i promotori evidenziano che «la violazione della disciplina sovrana dell’amministrazione dei fondi dello Stato e attraverso lo sfruttamento della posizione ricoperta nella struttura amministrativa della Segreteria; l’aver usato in modo illecito e a vantaggio proprio e di altri le somme vincolate a opere di carità; aver ricevuto per gli atti compiuti denaro e altre utilità».

Pochi giorni dopo si è presentato di fronte agli inquirenti e ha cominciato a collaborare ricostruendo quanto accaduto e mettendo in cima alla lista proprio monsignor Becciu. Ha parlato del suo ruolo collegato ai faccendieri, dei soldi fatti arrivare alle imprese dei fratelli attraverso un giro di conti proprio per mascherare la destinazione finale. Ha rivelato che appena dieci giorni fa, l’11 settembre, l’Apsa, amministrazione del patrimonio della sede apostolica, ha pagato l’ultima tranche di 45 milioni, su 150, per riscattare l’immobile di Sloane Avenue. Poi ha aperto il capitolo più scottante.

I ricatti

Secondo Perlasca negli ultimi anni Becciu si sarebbe servito di alcuni giornalisti e di altre fonti per screditare i nemici. E proprio in questo filone rientra il versamento che sarebbe stato fatto in Australia e il possibile collegamento con il processo a Pell. La replica di Becciu è lapidaria: «Pur compatendolo, umanamente e cristianamente, per il difficile momento personale che sta attraversando, respingo decisamente ogni tipo di allusione su fantomatici rapporti privilegiati con la stampa».
2 ottobre 2020 (modifica il 2 ottobre 2020 | 08:06)


www.ilmattino.it/primopiano/vatica...20-5498813.html

Becciu e il giallo del bonifico durante il processo a Pell
Primo Piano > Vaticano
Venerdì 2 Ottobre 2020 di Valentina Errante
cardinale becciu ultime notizie bonifico pell ultime notizie 2 ottobre 2020

Nella congiura di palazzo, che vede protagonisti laici e porporati e il Vaticano truffato per quasi 500 milioni di euro, adesso è il momento della resa dei conti. Indiscrezioni sussurrate e dichiarazioni rese a verbale. Atti d’accusa che gettano più di un sospetto, ricatti e e minacce. Come le circostanze riferite da monsignor Alberto Perlasca, inchiodato alle sue responsabilità per il fallimentare affare di Londra, che ancora costa alle casse della Santa sede. Perlasca, che ha rischiato l’arresto, ha deciso di parlare e raccontare di alcune attività sospette del cardinale Angelo Becciu, ex delfino del Papa e silurato improvvisamente dallo stesso Francesco una settimana fa.

Nei racconti di Perlasca non ci sarebbero soltanto le “donazioni” di Becciu alla coop del fratello in Sardegna, per centinaia di migliaia di euro, attraverso la Caritas di Ozieri, ma anche un bonifico di 700 mila euro su un conto australiano, proprio mentre si svolgeva il processo al cardinale George Pell, il nemico di Becciu, già prefetto della segreteria per l’economia che tuonava sulla necessità di riordinare le finanze vaticane. La storia è nota, Pell accusato di molestie sessuali, è stato condannato a fronte delle testimonianze degli ex chierichetti e poi prosciolto dall’Alta Corte. Circostanze tutte da verificare, forse veleni, che sono però già costate a Becciu il cardinalato. Il ruolo di Perlasca, ex braccio destro del cardinale sardo, invece, è già stato verificato e agli atti ci sono i suoi bonifici a Mincione per l’affare capestro, sconsigliato dalla Gendarmeria, a favore del finanziere Raffaele Mincione. «Nonostante da un’informazione della Gendarmeria del 20 giugno 2013 - si legge negli atti Vaticani - fossero elementi reputazionali negativi a carico di Raffaele Mincione, la Segreteria di Stato ha continuato ad operare con il faccendiere».

È Perlasca ad avere seguito l’operazione londinese sin dagli esordi. Insieme al funzionario Fabrizio Tirabassi, anche lui indagato, all’investimento gestito dal finanziere Raffaele Mincione, nonostante l’alert della Gendarmeria sconsigliasse rapporti con il finanziere. Ed è Perlasca che, nel marzo 2019 propone di prelevare 20 milioni di euro dal fondo personale del Papa. Soldi che servivano per chiudere la partita con Gian Luigi Torzi, il broker arrestato lo scorso giugno (e poi liberato) dalla Gendarmeria. Sul deposito del pontefice voleva anche creare una scopertura di 8 milioni di sterline. Non si sa se le dichiarazioni del monsignore che ha agito a fianco di Becciu siano menzogne. La Gendarmeria è ancora al lavoro. Di certo, per il promotore di giustizia, tra il 2014 e il 2017, Perlasca dava una serie di disposizioni che hanno contribuito a depauperare le casse vaticane e arricchire speculatori. Dal luglio 2014, quando dà disposizione sul fondo Athena capital global, nel quale la Santa sede entra pagando 200 milioni e 500 mila euro ed è gestito da un altro fondo, riconducibile a Mincione, effettua una serie di investimenti folli, che avrebbero soltanto avvantaggiato speculatori e danneggiato il Vaticano.

L’elenco degli inquirenti è lungo: depositi in conti correnti Deutsche bank per 38 milioni di dollari, acquisizione di azioni della società Stroso Jersey per circa 13 milioni di dollari sottoscrizione di bond emesso dalla Time and life sa(che faceva capo a Mincione) per 16 milioni di dollari, finanziamenti a Cessina Limited (a cui fa capo un’altra iniziativa immobiliare di Mincione) per 20 milioni di dollari, acquisizione del 30 per cento di Alex srl (anche in questa iniziativa Mincione detiene una parte del pacchetto), acquisizione di 26 unità del fondo immobiliare Tiziano San Nicola della Sorgente sgr, acquisizione di azioni di banca Carige, acquisizione di azioni della banca popolare di Milano, sottoscrizione 3,9 milioni di euro di obbligazioni della società italiana Sierra one, che aveva acquisito i crediti vantati dal Fatebene Fratelli con la Regione Lazio e che si era impegnata a riconoscere i crediti a una società che fa capo all’altro finanziere protagonista di questa storia. Iniziative adesso contestate al monsignore che cerca di difendersi accusando.

Edited by pincopallino1 - 11/1/2023, 05:31
 
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view post Posted on 11/1/2023, 05:25

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Vaticano, è morto il cardinale George Pell
11 gennaio 2023 | 00.01
E' stato al centro di un clamoroso caso giudiziario che lo vide prima condannato e poi assolto per pedofilia in Australia

Il cardinale George Pell è morto all'età di 81 anni a seguito di complicazioni, causate da un intervento chirurgico all'anca. Lo riporta la stampa australiana, citando fonti vaticane.

Il prelato è stato al centro di un clamoroso caso giudiziario che lo vide prima condannato e poi assolto per pedofilia in Australia. Nell'aprile del 2020 l'Alta Corte australiana l'ha prosciolto dalle accuse di pedofilia, accuse per le quali era stato condannato, precedentemente, a sei anni di prigione.

L'Alta Corte ha, dunque, ribaltato nel 2020 la sentenza di condanna a sei anni della Corte d’Appello emessa nell’agosto dell’anno scorso che confermava la decisione del Tribunale di Melbourne del dicembre 2018.
 
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