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| https://napoli.repubblica.it/cronaca/2018/...deli-206270565/Sms hot ai parrocchiani, il prete si difende con una lettera ai fedeliSms hot ai parrocchiani, il prete si difende con una lettera ai fedeli Avellino, don Enrico Russo - allontanato dal vescovo - ammette i volantini diffamatori contro altri preti ma nega le avances sessuali a uomini sposati di PIERLUIGI MELILLO Invia per email Stampa 12 settembre 2018 0 PIERLUIGI MELILLO Ha ammesso di aver distribuito volantini con accuse infamanti verso altri preti ma nega di aver inviato sms hot a uomini sposati. Passa al contrattacco il prete avellinese, don Enrico Russo, allontanato nel maggio scorso dalla parrocchia di rione Valle per decisione del vescovo Arturo Aiello. E lo fa con una lettera aperta con la quale si rivolge ai suoi ex fedeli, molti dei quali in questi mesi gli hanno manifestato solidarietà. “Non è il bisogno di giustizia a spingermi a rompere il silenzio – scrive don Enrico - ma il bisogno di difendere la verità. Avances sessuali a uomini sposati? Messaggi hard a ogni ora del giorno e della notte? Per questi fatti che sarebbero stati certificati e verificati in curia sarei stato allontanato dal Vescovo e sospeso? Ma dove sono i testi di questi messaggi presunti hard o hot? Chi mi accusa?”, chiede nella lettera don Enrico che però chiarisce: “Il motivo del mio allontanamento è causato dal fatto che come bollato “giustamente” dalla stampa mi sono preso con piena lucidità la responsabilità del volantinaggio avvenuto nel mese di marzo sulle quali modalità e contenuti, ho promesso di non tornare più dopo aver chiesto pubblicamente scusa dinanzi al mio presbiterio, ed aver accettato in obbedienza al mio Vescovo un tempo di riflessione e di riposo sì fisico, psicologico e spirituale legato però a questi fatti e non ad altri. Merito di essere bollato dalla stampa per questo, non invece per inesistenti sms che sembrerebbero nascere più dal bisogno di delegittimare la mia credibilità unitamente a possibili contenuti cartacei che se legati a un prete possono destare domande che è meglio non porsi”.
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