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Illinois. Altri 500 preti accusati di pedofilia. Si aggiungono ai 185 di qualche mese fa, E in Vaticano organizzano convegni, invece di spedirli in galera, spretarli e risarcire le vittime

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view post Posted on 20/12/2018, 12:33

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E in Vaticano organizzano convegni, invece di spedirli in galera, spretarli e risarcire le vittime

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Lo ha detto il Procuratore Lisa Madigan Usa. Altri 500 preti accusati di pedofilia I nuovi casi in Illinois dove già ne erano stati accertati 185. Il Papa intanto rimuove Alexander Salazar, vescovo ausiliare della diocesi di Los Angeles, accusato di aver abusato di un minore negli anni Novanta, quando era ancora un sacerdote. In Vaticano si lavora senza sosta al maxi vertice di febbraio sulla lotta alla pedofilia


20 dicembre 2018 Nuove accuse di pedofilia alla Chiesa cattolica negli Usa: altri 500 preti avrebbero abusato sessualmente di minori nelle sei diocesi dell'Illinois, oltre agli 185 casi già noti. Lo ha detto mercoledì Lisa Madigan, procuratore dello stato del Midwest degli Stati Uniti. Le diocesi dell'Illinois hanno reso pubblici i nomi di 185 sacerdoti che devono rispondere di accuse gravi, ma una revisione dei loro archivi ha mostrato che gli uffici ecclesiastici erano stati informati di "accuse contro almeno altri 500 preti", ha scritto il procuratore in un rapporto preliminare. Le indagini in Illinois sono partite lo scorso agosto, dopo la diffusione del rapporto shock in Pennsylvania dove si parla di almeno 300 membri del clero che hanno abusato di oltre mille minorenni. In Vaticano intanto mentre si lavora senza sosta al maxi vertice di febbraio sulla lotta alla pedofilia con tutti i presidenti delle conferenze episcopali del mondo, Papa Francesco rimuove un altro importante prelato: è il costaricense Alexander Salazar, vescovo ausiliare della diocesi di Los Angeles, accusato di aver abusato di un minore negli anni Novanta, quando era ancora un sacerdote. Salazar si aggiunge a una lista di prelati che sta diventando tristemente troppo lunga e che sta portando allo sgretolamento della Chiesa degli Stati Uniti. Quando nel 2005 l'arcidiocesi di Los Angeles seppe della denuncia, dopo le indagini della polizia partite nel 2002, Salazar era già stato ordinato vescovo. Il procuratore distrettuale decise di non procedere, ma la diocesi segnalò il caso alla Congregazione per la Dottrina della Fede della Santa Sede, che avviò l'indagine e impose alcune prime misure precauzionali. "Da quando l'accusa è stata presentata per la prima volta, il vescovo Salazar ha sempre negato di aver commesso qualsiasi atto immorale", assicura l'arcivescovo, Josè Gomez, che "nell'interesse del giusto processo", ha deciso poi di richiedere il permesso dalla Congregazione per i vescovi della Santa Sede di presentare l'accusa davanti al Comitato di vigilanza di Cattiva condotta del clero, un consiglio indipendente dell'Arcidiocesi. L'accusa è stata ritenuta credibile: "Ho presentato le sue conclusioni e raccomandazioni insieme al mio voto alla Santa Sede per una decisione finale sullo stato del vescovo Salazar", dice Gomez. Intanto il comitato che in Vaticano organizza l'incontro di febbraio ha inviato una lettera in cui esorta tutti i capi delle Chiese a seguire l'esempio di Papa Francesco e a incontrare personalmente le vittime degli abusi, prima del vertice di Roma. "Il primo passo deve essere riconoscere la verità su ciò che è accaduto", si legge nella lettera. Gli incontri personali sono un modo concreto per "assicurare che le vittime di abusi del clero sono al prima posto nella mente di tutti al raduno. Responsabilità e trasparenza saranno al centro del confronto con il Papa "mentre i partecipanti lavoreranno insieme per rispondere a questa grave sfida". Incontri privati con le vittime, ha spiegato il portavoce della Santa Sede, Greg Burke, che sono un modo concreto per metterle al primo posto e "riconoscere l'orrore di ciò che è accaduto". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/...92fc0bb8af.html
 
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view post Posted on 21/12/2018, 09:03

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www.ilpost.it/2018/12/20/illinois-chiesa-cattolica-abusi/

MONDO GIOVEDÌ 20 DICEMBRE 2018
In Illinois la Chiesa Cattolica non ha divulgato i nomi di più di 500 preti accusati di abusi sessuali
E in molti casi non ha nemmeno indagato né riferito le accuse alle autorità

L'arcivescovo di Chicago Blase Cupich durante la messa per la sua investitura nel 2014. (AP Photo/Charles Rex Arbogast, Pool/Getty Images)
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In Illinois la Chiesa Cattolica non ha divulgato i nomi di più di 500 preti accusati di abuso sessuale su minori, ha detto la procuratrice generale dello stato, Lisa Madigan. Nel rapporto preliminare pubblicato in questi giorni dall’ufficio del procuratore generale dell’Illinois si legge che i vescovi delle sei diocesi in cui è diviso lo stato sono stati incapaci di investigare all’interno delle loro congregazioni e che «non risolveranno la crisi degli abusi sessuali del clero da sole». I preti accusati di abusi in Illinois sono circa 690, ma finora solo 185 nomi sono stati resi pubblici. I vescovi hanno detto di non aver riscontrato prove credibili e sufficienti per ritenere colpevoli gli altri 500.

Il rapporto è l’ultimo di una serie di tentativi per rendere la Chiesa Cattolica negli Stati Uniti responsabile delle azioni dei suoi sacerdoti. A ottobre è stata aperta un’inchiesta federale sugli abusi sessuali commessi in Pennsylvania da 301 preti cattolici nei confronti di oltre mille bambini nel corso di 70 anni e insabbiati dai vescovi. Gli abusi erano stati denunciati da un rapporto della Corte Suprema dello stato lo scorso agosto. A differenza di quello della Corte Suprema della Pennsylvania, però, il rapporto di Madigan non nomina nessuno dei preti accusati, né accusa i vescovi di negligenza: l’obiettivo principale era mostrare il divario enorme tra il numero di testimonianze di abusi riportate dalle vittime che si erano rivolte alla Chiesa e il numero di accuse che la Chiesa ha ritenuto credibili.

Secondo quanto ha scritto il New York Times, tre quarti del clero accusato non sarebbe stato indagato, o nel caso fosse stato indagato, le diocesi non avevano mai convalidato le accuse evitando di riferirle alle autorità. Non sono stati indagati i preti deceduti o riassegnati ad altre diocesi, così come quelli che appartengono ad ordini religiosi – ad esempio i francescani, i maristi o i gesuiti – e che quindi non dipendono direttamente dalle diocesi. Inoltre il rapporto mette in evidenza una prassi comune tra le diocesi le quali non avrebbero ritenuto credibili le accuse quando portate avanti da una sola vittima. Dall’inizio delle indagini del procuratore generale, sono stati resi noti i nomi di altri 45 preti ritenuti colpevoli di aver abusato di minori, molti dei quali erano noti alle diocesi da anni.

In una nota pubblicata in risposta al rapporto di Madigan, il cardinale Blase Cupich, arcivescovo di Chicago, ha detto di essere profondamente dispiaciuto per il fallimento della Chiesa nell’affrontare «il flagello degli abusi sessuali del clero». Nella nota si legge anche che dalla «natura del rapporto non è facile discernere quanto delle denunce fatte possano essere applicate anche all’arcidiocesi di Chicago»: infatti le diocesi di Chicago e di Joliet – che si trova appena più a sud di quella di Chicago – sono state le uniche due diocesi dell’Illinois ad aver pubblicato le liste dei preti accusati di abusi sessuali prima che il procuratore generale aprisse una sua indagine. Ma «a livello generale tutte le diocesi hanno dei problemi», ha detto il procuratore generale.

Madigan, che appartiene al Partito Democratico e che a gennaio lascerà l’incarico, ha detto di aver stilato il rapporto preliminare per dare «alle vittime degli abusi il senso che le loro accuse sarebbero state perseguite», ma anche come monito per i vescovi in vista del seminario che si terrà a gennaio proprio a Chicago, dove, per volontà di papa Francesco, si incontreranno circa 300 vescovi degli Stati Uniti per pregare e riflettere sul ruolo della Chiesa nello scandalo degli abusi sessuali sui minori. A gennaio Madigan verrà sostituita da un altro procuratore generale Democratico, Kwame Raoul, che ha detto di voler portare avanti l’indagine.
 
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