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Napoli. Acceso a dicembre il forno crematorio di Poggioreale, Sconfitta la resistenza dei preti superstiziosi e terroristi. Don Patriciello: "I morti non sono pizze"

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view post Posted on 12/10/2018, 21:28

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Sconfitta la resistenza dei preti superstiziosi e terroristi. Don Patriciello: "I morti non sono pizze"

Maurizio-Patriciello

https://www.ilmattino.it/napoli/citta/napo...le-4034713.html

Napoli, acceso a dicembre il forno crematorio di Poggioreale

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Si è conclusa con esito positivo la conferenza dei servizi per l'adozione dell'autorizzazione unica ambientale per l'esercizio dell'attività di forno crematorio ubicato nel Comune di Napoli in via Santa Maria del Pianto. A quest'autorizzazione, indispensabile per la messa in esercizio del forno, seguirà nei prossimi giorni la firma del contratto di concessione. Pertanto, entro fine anno è prevista la messa in funzione dell'impianto crematorio, che sarà complessivamente composto da tre forni di cremazione ad alta tecnologia.

È quanto si legge in una nota del Comune di Napoli. «Grazie anche al prezioso lavoro del dirigente del Servizio Cimiteri e di Città Metropolitana, si raggiunge oggi un risultato storico per la città di Napoli - sottolinea l'assessore Sardu con delega ai Cimiteri - L'autorizzazione per l'immissione fumi è un atto fondamentale per il funzionamento del forno crematorio, e nei prossimi giorni seguirà la stipula del contratto. Possiamo dunque annunciare a tutti i cittadini che entro fine anno il Comune di Napoli avrà un forno crematorio funzionante. Si tratta di un impianto tecnologicamente avanzato, progettato seguendo dettami moderni, e con tariffe stabilite dal Comune».
Venerdì 12 Ottobre 2018, 14:15

http://www.vesuviolive.it/ultime-notizie/1...non-sono-pizze/
Don Patriciello: “No al forno crematorio
in città. I nostri morti non sono pizze”
Don Patriciello, parroco simbolo della lotta nella Terra Dei
Fuochi, torna a battersi per preservare la salute dei sui
concittadini in vista dell’imminente costruzione di un forno
crematorio nel cimitero di Frattamaggiore.
Il parroco non ci sta all’ennesimo sopruso da parte delle
istituzioni che, ancora una volta, agiscono senza chiedere
alcun tipo di consenso ai cittadini che rappresentano. Don
Patriciello si pone un’unica e lecita domanda: e se quel forno
crematorio, costruito a ridosso di un centro abitato, rientrasse all’interno del lungo elenco delle strutture
inquinati?
Una domanda posta senza tregua dal parroco alle istituzioni,
domanda però inevasa da chi di dovere. Perché Don
Patriciello ha ragione, il cimitero di Frattamaggiore (per chi
non lo conoscesse) ha caratteristiche morfologiche che mal si
sposano con una simile struttura.
Il parroco scrive infatti sulla sua pagina Fb: ” Il cimitero di
Frattamaggiore non ha le caratteristiche del cimitero di
Pontecagnano. Pontecagnano si trova allo sbocco di una
autostrada. I carri funebri che trasportano le salme da
cremare non hanno da attraversare il paese con conseguente
disagio dei residenti. Inoltre il forno crematorio di
Pontecagnano è ubicato in una zona aperta e non in centro
urbano. Mi chiedo come mai Napoli, una metropoli con
milioni di abitanti, non abbia ancora un forno crematorio. Un
forno crematorio nel nostro paese diverrebbe nel giro di
poco tempo attrattore di salme non solo da altri paesi vicini
ma dalle grandi città, Napoli compresa. Allora è su questo
che occorre un confronto onesto, pacato e disinteressato”.
Il prete che ha fatto della lotta alla camorra e allo
sversamento abusivo dei rifiuti la sua ragione di vita, si
oppone a gran voce anche a tutti coloro che hanno sminuito
il problema paragonando il tasso di inquinamento di un
forno crematorio, a quello prodotto dalla legna arsa in
pizzeria.
“Rispondo inoltre a qualche buontempone che continua a
paragonare le ceneri dei nostri cari morti alle ceneri delle
pizzerie. Per costui trovare sul davanzale della finestra o
sulla biancheria stesa al sole le ceneri del forno crematorio
portate dal vento, o quelle della pizzeria all’angolo della
strada è la stessa cosa. Una cosa assurda! Allora chiedo che,
qualora si prendesse seriamente in considerazione la
costruzione di un forno crematorio, si provveda, attraverso un democratico referendum, a chiedere il parere dei
residenti. Intanto ci prepariamo a indire convegni e tavole
rotonde per meglio capire la portata di che cosa si stia
discutendo”
 
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