www.brindisiweb.it/storia/corpus_domini.asp LE NOSTRE TRADIZIONI
LA PROCESSIONE DEL CAVALLO PARATO - CORPUS DOMINI
Questa singolare usanza religiosa viene cerimoniata in occasione del Corpus Domini, quando il Vescovo porta in processione il Sacramento per le vie principali della citta' montando su un cavallo bianco parato, a ricordo di un'antica tradizione che ha origine nel 1254.
La solenne processione del Corpus Domini prende via da piazza Duomo, gremita di fedeli, e precisamente dall’ingresso del Palazzo del Seminario, dove L'Arcivescovo di Brindisi-Ostuni sulla groppa di un cavallo bianco "parato", viene accompagnato dal clero, dalle autorità locali civili e militari e dai rappresentanti dell'Ordine dei Cavalieri di Malta (Ospedalieri) e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme che reggono le sei aste del baldacchino.
La processione percorre le strade che conducono sul lungomare. Qui durante il periodo della guerra del 1915-18 - quando il porto era affollato di navi militari - alla cerimonia della benedizione eucaristica, la flotta rispondeva con ventuno salve di artiglieria.
Il Corpus procede sui corsi principali per fare ritorno nella piazza della Cattedrale.
Lungo tutto il percorso la folla dei fedeli è assiepata ai lati delle strade e segue la suggestiva processione.
L'evento è unico nel suo genere in quanto solo a Brindisi il Corpus Domini viene condotto sul dorso di un cavallo. Alle radici della tradizione vi sarebbe la circostanza che ricorda l'approdo difficoltoso a Brindisi di Luigi IX re di Francia, di ritorno dall'Egitto durante la settima crociata (1248-1254). Il "re santo", così conosciuto per la sua successiva santificazione, dopo la conquista della città di Damietta in Egitto, nel 1250 decise un attacco al Cairo, ma venne sconfitto e fatto prigioniero durante la battaglia di El-Mansura (5 e 6 aprile). Per il suo rilascio dovette restituire la città conquistata e versare un milione di scudi di riscatto, e, secondo il racconto popolare, avrebbe lasciato in pegno l'Eucarestia.
Di ritorno in Italia il sovrano sarebbe approdato a Brindisi dove ottenne la somma necessaria da Federico II, quindi tornato dal Saladino, questi gli avrebbe reso il sacro pegno rinunciando al riscatto, come premio della sua fede e lealta'.
Le monete d'oro e d'argento, coniate appositamente dall'imperatore nella zecca di Brindisi, furono poi denominate "tornesi", essendo "tornati" nel regno.
Nel rientro in Italia (1250) la sua nave sarebbe stata sospinta, dal vento o da una forte mareggiata, sullo "scoglio" di un promontorio della costa a circa 3 miglia a sud di Brindisi, sulla Cronaca di S. Antonino di Firenze (1389-1459) si legge: "… dopo la terza notte di navigazione, alle prime luci del giorno, la nave che conduceva il Re andò ad urtare ripetutamente contro uno scoglio o lingua di terra, e così violentissimamemente che i marinai e tutti gli altri che erano a bordo ritennero per certo di essere sul punto di naufragare. Atterriti dal fortissimo e rovinoso urto, i Sacerdoti e tutti gli altri trovarono invece che il santissimo Re era tranquillamente assorto a pregare innanzi al Corpo di Cristo: e fu ferma convinzione di tutti che soltanto per i di lui meriti e per le di lui preghiere, l'onnipotente Iddio li aveva scampati da quel pericolo mortale".
Qui si recò l'Arcivescovo Pietro III, che essendo molto vecchio montava su un cavallo bianco; ricevuta l'Eucaristia l'avrebbe portata in processione verso la città, sul destriero tenuto dalle briglie dai reali Federico II e Luigi IX con il seguito del popolo.
Secondo la credenza popolare, sul punto della spiaggia dove il cavallo pose le zampe durante il trasbordo dell'Eucaristia, sono rimaste delle fossette con la forma tipica dell'orma, e da qui sgorgava acqua dolce. Il promontorio da allora è chiamato Capo o Punta Cavallo.
Punta CavalloIn prossimità dello "scoglio" fu successivamente realizzata una torre "a devozione" dell'evento, portata a termine da Carlo I d'Angiò cinque anni dopo la morte del fratello Luigi IX. Sulla porta della torre era scolpita su marmo una effigie di un calice con l'ostia, la stessa che probabilmente fu ritrovata poco lontano dall'archeologo Giovanni Tarantini alla fine dell'800.
Nel XVI secolo Carlo V fece edificare una nuova torre, che insieme alle altre sul litorale era adibita alla difesa della costa.
Oggi la zona è a ridosso dell'area industriale, quindi non facilmente accessibile. Sono ancora visibili i resti delle batterie militari realizzate ed utilizzate durante le guerre mondiali. (scheda su Torre Cavallo)
Come in ogni leggenda di origine popolare anche in questo racconto vi sono alcuni punti non confermati ed accertati. Nel tardo '400 la data dell'approdo a Punta Cavallo era ritenuta il 1252 (o il 1254), solo successivamente si è parlato del 1250: lo sbarco sarebbe avvenuto nel maggio-giugno, giusto pochi mesi prima della morte dell'imperatore svevo, avvenuta il 13 dicembre, come se la storia sia stata volutamente modificata (anticipata) per essere arricchita dell'importante figura storiche dell'epoca.
Il Corpus Domini nel 1945Anche delle monete coniate per il riscatto non si ha certezza, nessun esemplare è stato mai ritrovato.
L'unico riscontro dell'arrivo nel porto di Brindisi della nave francese è riportato nelle cronache dell’epoca che indicano il luogo dello sbarco dopo circa 850 miglia di navigazione (circa tre giorni), la giusta distanza tra la città pugliese e Damietta; inoltre nessun’altra località si conserva il ricordo dell’arrivo del re di Francia, solo i brindisini hanno mantenuto la memoria di questo episodio.
Un'altra curiosità è rappresentata dalla Costituzione di Papa Giovanni XXII della processione del Corpus Domini (1316), resa "obbligatoria" su uno spazio di "tre miglia", la stessa distanza percorsa dalla processione brindisina dopo lo sbarco dell'Eucaristia nel 1250. Per alcuni Autori questa potrebbe non essere una "casuale coincidenza".
Secondo alcuni storici il racconto potrebbe anche essere un risultato che ha voluto conciliare culture antagoniste come la laica (rappresentata da Federico II) e la cristiana (nella figura di Luigi IX, poi santificato); un'altra ipotesi riguarda la centralità del cavallo, una sorta di riconoscimento sacro alle crociate (come elemento di fede), che nella città di Brindisi e nel suo porto hanno lasciato diversi importanti riferimenti. Da qui infatti partì la sesta crociata (1227-1229) guidata proprio da Federico II.
L'evento durante i suoi otto secoli di storia ha subito solo una breve sospensione, dal 1964 al 1969, decretata dalla Sacra Congregazione dei Riti.
www.grantouritalia.it/processione-del-cavallo-paratoLa Processione del Cavallo Parato
Di Peterpan72 | Sab, 31/01/2015 - 17:57
La Puglia è custode di numerose tradizioni religiose, come La Processione del Cavallo Parato che si tiene a Brindisi nel giorno del Corpus Domini (il giovedì della seconda settimana dopo la Pentecoste).
Processione del Cavallo Parato
Foto di Pupypan
La Processione del Cavallo Parato è una tradizione che ha origine nel 1254 e che ogni anno vede l'Arcivescovo di Brindisi-Ostuni sulla groppa di un cavallo bianco parato percorrere le principali vie che conducono al mare, per poi benedirlo.
L'Arcivescovo, in questa occasione, porta con sé il Sacramento e in questa cerimonia religiosa viene accompagnato dalle autorità locali civili e militari, dal clero che lancia dei fiori, dai rappresentanti dell'Ordine dei Cavalieri di Malta (Ospedalieri) e dai rappresentanti dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme che reggono le sei aste del baldacchino. La processione inizia all'ingresso del Palazzo del Seminario, poi si raggiungono le strade che conducono sul lungomare. Giunti nella zona del porto tutte le navi all'attracco sono solite suonare le sirene di bordo.
Poi l'arcivescovo sosta di fronte al Monumento al Marinaio d'Italia (monumento a forma di timone che commemora i circa 6.000 marinai caduti durante la Prima Guerra Mondiale) per benedire il mare, infine rientra in città per benedirla. Seguono altri riti con luminarie e fuochi di artificio.
Abbiamo menzionato il Monumento al Marinaio d'Italia eretto per commemorare i marinai caduti durante la II Guerra Mondiale, ebbene, proprio in questo periodo il porto di Brindisi era pieno di navi militari e quando aveva luogo la Processione del Cavallo Parato le navi rispondevano a questa cerimonia con ventuno salve di artiglieria. Questo vi può far capire quanto sia radicata questa tradizione nel cuore dei brindisini, ed effettivamente stiamo parlando di una cerimonia molto antica che, secondo quanto si narra, avrebbe avuto origine in seguito a un episodio che coinvolgerebbe Luigi IX (Re di Francia) nel 1250 quando, di rientro dall'Egitto durante la settimana crociata avrebbe avuto un difficoltoso approdo a Brindisi.
Anche se alcuni vedono nella figura del cavallo un chiaro riferimento alle crociate e a Luigi IX; in verità è molto più plausibile che la tradizione brindisina del Cavallo Parato sia la conseguenza di un rito celebrato in diverse località dell'Italia meridionale che vede il vescovo sotto un baldacchino esporre la particula (il Corpo di Cristo). Ma come sempre, le leggende e la storia si fondono, regalandoci curiosi riti e tradizioni, di cui la Puglia ne è ricca.
http://www.diocesibrindisiostuni.it/catego...rint=pdf-searchComunicato stampa per la solennità del Corpus Domini
ARCIDIOCESI DI BRINDISI – OSTUNI
CURIA ARCIVESCOVILE
Domenica 3 giugno 2018 la Chiesa celebra la solennità del SS.
Corpo e Sangue di Cristo (CORPUS DOMINI). S. E.Mons. Domenico
Caliandro, Arcivescovo di Brindisi–Ostuni alle ore 18,00 nella
Basilica Cattedrale presiederà la solenne Concelebrazione
Eucaristica a cui farà seguito la singolare processione
eucaristica, detta del “cavallo parato”.
Tale manifestazione religiosa che vede l’Arcivescovo portare
il SS. Sacramento in groppa ad un cavallo parato, evento unico
nel suo genere, ha origine nel 1254. Gli storici narrano del
difficile approdo di san Luigi IX re di Francia a Brindisi,
di ritorno dall’Egitto durante la VII crociata (1248-1254). Il
santo re aveva il privilegio di poter recare a bordo della sua
nave il SS. Sacramento, davanti al quale spesso si fermava in
preghiera e in adorazione. Nel rientrare in Italia (1250) la
nave del re sarebbe stata sospinta dal vento o da una forte
mareggiata sullo scoglio di un promontorio della costa a circa
3 miglia a sud di Brindisi. Qui si sarebbe recato
l’Arcivescovo Pietro III che, essendo molto vecchio, montava a
cavallo; ricevuta l’Eucarestia l’avrebbe portata in
processione verso la città fino al duomo, in groppa al
cavallo, seguito dal popolo. Da allora si rinnova ogni anno
nel giorno del Corpus Domini la secolare processione del
“cavallo parato”.
L’Arcivescovo in questa occasione, sotto il baldacchino
portato dai volontari dell’Ordine di Malta, regge il SS.
Sacramento, accompagnato dal Capitolo della Cattedrale, dal
clero, dalle varie associazioni religiose della città e dai
bambini che hanno fatto la Prima Comunione in questo periodo.
Partecipano anche le Autorità locali civili e militari e i
rappresentanti dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di
Gerusalemme, cavalieri e dame.
Il corteo processionale, partendo da Piazza Duomo, percorrerà
Via Montenegro, Viale Regina Margherita, Corso Garibaldi,
Piazza Vittoria, Via Santi, Via Casimiro, Via Duomo, prima di
fare ritorno in Piazza Duomo. Si invita, pertanto, la
cittadinanza a voler addobbare le strade e i balconi
interessati al tragitto della processione.
L’Arcivescovo e la Chiesa mantengono con cura questa secolare
tradizione brindisina, ma pedagogicamente ricordano che il
vero centro, a cui tutto rende onore, è l’Ostia consacrata. La
tradizione del “cavallo parato” non deve distogliere i fedeli
dal reale significato della processione: il passaggio di Gesù,
presente e vivo nel SS. Sacramento dell’Eucarestia. Tutto
converge in Lui.