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Non cade foglia che Dio non voglia. Vescovo di Brindisi cade da cavallo e si rompe 6 costole, La processione del Cavallo Parato (1254). Il Corpus Domini porta sventura al monsignore

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view post Posted on 3/6/2018, 21:12
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Sanguinante ma cosciente. Il Corpus Domini porta sventura al monsignore

3774137_1949_vescovo_brindisi

www.brindisireport.it/cronaca/proce...da-cavallo.html

Processione Corpus Domini: il vescovo Caliandro cade da cavallo
La caduta è avvenuta in via Montenegro, pochi istanti dopo l'uscita dalla Curia. Il vescovo, cosciente ma sanguinate dal naso, è stato portato in ospedale

Gia. Gre. - foto di Alessandro Muccio
03 giugno 2018 19:43

BRINDISI - Il vescovo di Brindisi, Domenico Caliandro, è caduto da cavallo, all'inizio della tradizionale processione del Corpus Domini. L'incidente si è verificato, davanti agli occhi di centinaia di fedeli, in via Montenegro, discesa che collega piazza Duomo a viale Regina Margherita, pochi istanti dopo l'uscita dalla Curia, intorno alle ore 19 di oggi (3 giugno).

Processione Corpus Domini 2018 3-2

Soccorso da personale del 118, Caliandro, cosciente ma sanguinante dal labbro, è stato trasportato presso il Pronto soccorso dell'ospedale Perrino. Le sue condizioni, fortunatamente, non sono gravi.

Da quanto appreso, il vescovo, a parte le escoriazioni al labbro, non avrebbe riportato ulteriori conseguenze. Si escludono fratture e traumi alla testa. La processione è proseguita con il Santissimo Sacramento portato a piedi, sotto al tradizionale baldacchino sorretto dai volontari dell’Ordine di Malta, dal vicario della curia, parroco della basilica Cattedrale, don Fabio Ciollaro.

Articolo aggiornato alle ore 21,04

www.quotidianodipuglia.it/brindisi...le-3774137.html

L'arcivescovo cade da cavallo durante la processione: in ospedale
PLAY FOTO

L'arcivescovo cade da cavallo durante la processione
L'arcivescovo ferito in terra dopo la caduta da cavallo (foto di Max Frigione)



L’arcivescovo di Brindisi Domenico Caliandro è rimasto ferito stasera, domenica, cadendo dal cavallo parato in occasione della processione del Corpus Domini. Il corteo religioso era appena partito dalla cattedrale di Brindisi e si stava incamminando in via Montenegro quando monsignor Caliandro è stato visto scivolare dal cavallo rovinando pesantemente sul selciato.
L’arcivescovo è stato subito soccorso mentre sul posto è arrivata nel giro di pochi minuti un’ambulanza che ha condotto il prelato all’ospedale Perrino. Le condizioni di Domenico Caliandro non destano preoccupazioni, mentre la processione ha potuto riprendere il suo percorso senza la guida spirituale.
Domenica 3 Giugno 2018 - Ultimo aggiornamento: 20:23

Edited by GalileoGalilei - 6/6/2018, 06:17
 
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Il vescovo cade da cavallo durante il Corpus: sei costole rotte, trauma contusivo lombare e punti al labbro
3 giugno 2018

BRINDISI – Brutto incidente, questo pomeriggio, per il Vescovo di Brindisi – Ostuni, monsignor Domenico Caliandro.

Poco dopo l’inizio della processione del Corpus che, per tradizione, vede il Vescovo in sella ad un cavallo, si è spezzata la cinghia della stessa sella ed il Vescovo si é prima chinato su un fianco e poi é caduto rovinosamente a terra.

Subito soccorso, è stato trasportato presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi, dove gli è stata constatata la frattura di alcune costole (ben sei), oltre che tagli al labbro che gli sono stati saturati con i tradizionali punti. Riportato anche un trauma contusivo lombare.

A breve gli sara’ fatta una risonanza. Dopo la TAC, il Vescovo sarà sottoposto ad una una visita cardiologica, per poi essere ricoverato in osservazione.
 
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www.brindisiweb.it/storia/corpus_domini.asp

LE NOSTRE TRADIZIONI

LA PROCESSIONE DEL CAVALLO PARATO - CORPUS DOMINI

Questa singolare usanza religiosa viene cerimoniata in occasione del Corpus Domini, quando il Vescovo porta in processione il Sacramento per le vie principali della citta' montando su un cavallo bianco parato, a ricordo di un'antica tradizione che ha origine nel 1254.

La solenne processione del Corpus Domini prende via da piazza Duomo, gremita di fedeli, e precisamente dall’ingresso del Palazzo del Seminario, dove L'Arcivescovo di Brindisi-Ostuni sulla groppa di un cavallo bianco "parato", viene accompagnato dal clero, dalle autorità locali civili e militari e dai rappresentanti dell'Ordine dei Cavalieri di Malta (Ospedalieri) e dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme che reggono le sei aste del baldacchino.
La processione percorre le strade che conducono sul lungomare. Qui durante il periodo della guerra del 1915-18 - quando il porto era affollato di navi militari - alla cerimonia della benedizione eucaristica, la flotta rispondeva con ventuno salve di artiglieria.

Il Corpus procede sui corsi principali per fare ritorno nella piazza della Cattedrale.
Lungo tutto il percorso la folla dei fedeli è assiepata ai lati delle strade e segue la suggestiva processione.

L'evento è unico nel suo genere in quanto solo a Brindisi il Corpus Domini viene condotto sul dorso di un cavallo. Alle radici della tradizione vi sarebbe la circostanza che ricorda l'approdo difficoltoso a Brindisi di Luigi IX re di Francia, di ritorno dall'Egitto durante la settima crociata (1248-1254). Il "re santo", così conosciuto per la sua successiva santificazione, dopo la conquista della città di Damietta in Egitto, nel 1250 decise un attacco al Cairo, ma venne sconfitto e fatto prigioniero durante la battaglia di El-Mansura (5 e 6 aprile). Per il suo rilascio dovette restituire la città conquistata e versare un milione di scudi di riscatto, e, secondo il racconto popolare, avrebbe lasciato in pegno l'Eucarestia.
Di ritorno in Italia il sovrano sarebbe approdato a Brindisi dove ottenne la somma necessaria da Federico II, quindi tornato dal Saladino, questi gli avrebbe reso il sacro pegno rinunciando al riscatto, come premio della sua fede e lealta'.
Le monete d'oro e d'argento, coniate appositamente dall'imperatore nella zecca di Brindisi, furono poi denominate "tornesi", essendo "tornati" nel regno.
Nel rientro in Italia (1250) la sua nave sarebbe stata sospinta, dal vento o da una forte mareggiata, sullo "scoglio" di un promontorio della costa a circa 3 miglia a sud di Brindisi, sulla Cronaca di S. Antonino di Firenze (1389-1459) si legge: "… dopo la terza notte di navigazione, alle prime luci del giorno, la nave che conduceva il Re andò ad urtare ripetutamente contro uno scoglio o lingua di terra, e così violentissimamemente che i marinai e tutti gli altri che erano a bordo ritennero per certo di essere sul punto di naufragare. Atterriti dal fortissimo e rovinoso urto, i Sacerdoti e tutti gli altri trovarono invece che il santissimo Re era tranquillamente assorto a pregare innanzi al Corpo di Cristo: e fu ferma convinzione di tutti che soltanto per i di lui meriti e per le di lui preghiere, l'onnipotente Iddio li aveva scampati da quel pericolo mortale".
Qui si recò l'Arcivescovo Pietro III, che essendo molto vecchio montava su un cavallo bianco; ricevuta l'Eucaristia l'avrebbe portata in processione verso la città, sul destriero tenuto dalle briglie dai reali Federico II e Luigi IX con il seguito del popolo.

Secondo la credenza popolare, sul punto della spiaggia dove il cavallo pose le zampe durante il trasbordo dell'Eucaristia, sono rimaste delle fossette con la forma tipica dell'orma, e da qui sgorgava acqua dolce. Il promontorio da allora è chiamato Capo o Punta Cavallo.
Punta CavalloIn prossimità dello "scoglio" fu successivamente realizzata una torre "a devozione" dell'evento, portata a termine da Carlo I d'Angiò cinque anni dopo la morte del fratello Luigi IX. Sulla porta della torre era scolpita su marmo una effigie di un calice con l'ostia, la stessa che probabilmente fu ritrovata poco lontano dall'archeologo Giovanni Tarantini alla fine dell'800.
Nel XVI secolo Carlo V fece edificare una nuova torre, che insieme alle altre sul litorale era adibita alla difesa della costa.
Oggi la zona è a ridosso dell'area industriale, quindi non facilmente accessibile. Sono ancora visibili i resti delle batterie militari realizzate ed utilizzate durante le guerre mondiali. (scheda su Torre Cavallo)

Come in ogni leggenda di origine popolare anche in questo racconto vi sono alcuni punti non confermati ed accertati. Nel tardo '400 la data dell'approdo a Punta Cavallo era ritenuta il 1252 (o il 1254), solo successivamente si è parlato del 1250: lo sbarco sarebbe avvenuto nel maggio-giugno, giusto pochi mesi prima della morte dell'imperatore svevo, avvenuta il 13 dicembre, come se la storia sia stata volutamente modificata (anticipata) per essere arricchita dell'importante figura storiche dell'epoca.
Il Corpus Domini nel 1945Anche delle monete coniate per il riscatto non si ha certezza, nessun esemplare è stato mai ritrovato.
L'unico riscontro dell'arrivo nel porto di Brindisi della nave francese è riportato nelle cronache dell’epoca che indicano il luogo dello sbarco dopo circa 850 miglia di navigazione (circa tre giorni), la giusta distanza tra la città pugliese e Damietta; inoltre nessun’altra località si conserva il ricordo dell’arrivo del re di Francia, solo i brindisini hanno mantenuto la memoria di questo episodio.
Un'altra curiosità è rappresentata dalla Costituzione di Papa Giovanni XXII della processione del Corpus Domini (1316), resa "obbligatoria" su uno spazio di "tre miglia", la stessa distanza percorsa dalla processione brindisina dopo lo sbarco dell'Eucaristia nel 1250. Per alcuni Autori questa potrebbe non essere una "casuale coincidenza".
Secondo alcuni storici il racconto potrebbe anche essere un risultato che ha voluto conciliare culture antagoniste come la laica (rappresentata da Federico II) e la cristiana (nella figura di Luigi IX, poi santificato); un'altra ipotesi riguarda la centralità del cavallo, una sorta di riconoscimento sacro alle crociate (come elemento di fede), che nella città di Brindisi e nel suo porto hanno lasciato diversi importanti riferimenti. Da qui infatti partì la sesta crociata (1227-1229) guidata proprio da Federico II.
L'evento durante i suoi otto secoli di storia ha subito solo una breve sospensione, dal 1964 al 1969, decretata dalla Sacra Congregazione dei Riti.

www.grantouritalia.it/processione-del-cavallo-parato
La Processione del Cavallo Parato

Di Peterpan72 | Sab, 31/01/2015 - 17:57
La Puglia è custode di numerose tradizioni religiose, come La Processione del Cavallo Parato che si tiene a Brindisi nel giorno del Corpus Domini (il giovedì della seconda settimana dopo la Pentecoste).


Processione del Cavallo Parato
Foto di Pupypan
La Processione del Cavallo Parato è una tradizione che ha origine nel 1254 e che ogni anno vede l'Arcivescovo di Brindisi-Ostuni sulla groppa di un cavallo bianco parato percorrere le principali vie che conducono al mare, per poi benedirlo.

L'Arcivescovo, in questa occasione, porta con sé il Sacramento e in questa cerimonia religiosa viene accompagnato dalle autorità locali civili e militari, dal clero che lancia dei fiori, dai rappresentanti dell'Ordine dei Cavalieri di Malta (Ospedalieri) e dai rappresentanti dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme che reggono le sei aste del baldacchino. La processione inizia all'ingresso del Palazzo del Seminario, poi si raggiungono le strade che conducono sul lungomare. Giunti nella zona del porto tutte le navi all'attracco sono solite suonare le sirene di bordo.

Poi l'arcivescovo sosta di fronte al Monumento al Marinaio d'Italia (monumento a forma di timone che commemora i circa 6.000 marinai caduti durante la Prima Guerra Mondiale) per benedire il mare, infine rientra in città per benedirla. Seguono altri riti con luminarie e fuochi di artificio.

Abbiamo menzionato il Monumento al Marinaio d'Italia eretto per commemorare i marinai caduti durante la II Guerra Mondiale, ebbene, proprio in questo periodo il porto di Brindisi era pieno di navi militari e quando aveva luogo la Processione del Cavallo Parato le navi rispondevano a questa cerimonia con ventuno salve di artiglieria. Questo vi può far capire quanto sia radicata questa tradizione nel cuore dei brindisini, ed effettivamente stiamo parlando di una cerimonia molto antica che, secondo quanto si narra, avrebbe avuto origine in seguito a un episodio che coinvolgerebbe Luigi IX (Re di Francia) nel 1250 quando, di rientro dall'Egitto durante la settimana crociata avrebbe avuto un difficoltoso approdo a Brindisi.

Anche se alcuni vedono nella figura del cavallo un chiaro riferimento alle crociate e a Luigi IX; in verità è molto più plausibile che la tradizione brindisina del Cavallo Parato sia la conseguenza di un rito celebrato in diverse località dell'Italia meridionale che vede il vescovo sotto un baldacchino esporre la particula (il Corpo di Cristo). Ma come sempre, le leggende e la storia si fondono, regalandoci curiosi riti e tradizioni, di cui la Puglia ne è ricca.

http://www.diocesibrindisiostuni.it/catego...rint=pdf-search

Comunicato stampa per la solennità del Corpus Domini
ARCIDIOCESI DI BRINDISI – OSTUNI
CURIA ARCIVESCOVILE
Domenica 3 giugno 2018 la Chiesa celebra la solennità del SS.
Corpo e Sangue di Cristo (CORPUS DOMINI). S. E.Mons. Domenico
Caliandro, Arcivescovo di Brindisi–Ostuni alle ore 18,00 nella
Basilica Cattedrale presiederà la solenne Concelebrazione
Eucaristica a cui farà seguito la singolare processione
eucaristica, detta del “cavallo parato”.
Tale manifestazione religiosa che vede l’Arcivescovo portare
il SS. Sacramento in groppa ad un cavallo parato, evento unico
nel suo genere, ha origine nel 1254. Gli storici narrano del
difficile approdo di san Luigi IX re di Francia a Brindisi,
di ritorno dall’Egitto durante la VII crociata (1248-1254). Il
santo re aveva il privilegio di poter recare a bordo della sua
nave il SS. Sacramento, davanti al quale spesso si fermava in
preghiera e in adorazione. Nel rientrare in Italia (1250) la
nave del re sarebbe stata sospinta dal vento o da una forte
mareggiata sullo scoglio di un promontorio della costa a circa
3 miglia a sud di Brindisi. Qui si sarebbe recato
l’Arcivescovo Pietro III che, essendo molto vecchio, montava a
cavallo; ricevuta l’Eucarestia l’avrebbe portata in
processione verso la città fino al duomo, in groppa al
cavallo, seguito dal popolo. Da allora si rinnova ogni anno
nel giorno del Corpus Domini la secolare processione del
“cavallo parato”.
L’Arcivescovo in questa occasione, sotto il baldacchino
portato dai volontari dell’Ordine di Malta, regge il SS.
Sacramento, accompagnato dal Capitolo della Cattedrale, dal
clero, dalle varie associazioni religiose della città e dai
bambini che hanno fatto la Prima Comunione in questo periodo.
Partecipano anche le Autorità locali civili e militari e i
rappresentanti dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di
Gerusalemme, cavalieri e dame.
Il corteo processionale, partendo da Piazza Duomo, percorrerà
Via Montenegro, Viale Regina Margherita, Corso Garibaldi,
Piazza Vittoria, Via Santi, Via Casimiro, Via Duomo, prima di
fare ritorno in Piazza Duomo. Si invita, pertanto, la
cittadinanza a voler addobbare le strade e i balconi
interessati al tragitto della processione.
L’Arcivescovo e la Chiesa mantengono con cura questa secolare
tradizione brindisina, ma pedagogicamente ricordano che il
vero centro, a cui tutto rende onore, è l’Ostia consacrata. La
tradizione del “cavallo parato” non deve distogliere i fedeli
dal reale significato della processione: il passaggio di Gesù,
presente e vivo nel SS. Sacramento dell’Eucarestia. Tutto
converge in Lui.
 
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view post Posted on 9/6/2018, 19:19

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Forse con una sana raffica di bestemmia avrebbe sopportato meglio il regalo dell'Onnipotente

3774137_1949_vescovo_brindisi

www.brindisireport.it/cronaca/cadut...l-ospedale.html

Caduta da cavallo: monsignor Domenico Caliandro dimesso dall'ospedale

L'arcivescovo di Brindisi è rientrato nella sua dimora sei giorni dopo l'incidente durante la processione del Corpus Domini

Redazione
09 giugno 2018 16:57


BRINDISI – A sei giorni di distanza dalla caduta da cavallo durante la processione del Corpus Domini, l’arcivescovo di Brindisi, Domenico Caliandro, è stato dimesso dall’ospedale Perrino. Al vescovo, ricoverato nel reparto di Pneumologia con fratture alle costole e vari traumi contusivi, è stato consigliato “riposo assoluto a letto e mobilizzazione con busto”. Tra 40 giorni si dovrà sottoporre a raggi e Tac e successivamente sarà necessaria una rivalutazione specialistica.

“L’arcivescovo – si legge in una nota della Curia - è rientrato nella sua dimora in piazza Duomo, dove rimarrà a riposo, seguendo le prescrizioni dei medici. Specialmente nei primi giorni si cercherà di non affaticarlo, limitando le udienze a quelle strettamente necessarie. Poi, in modo graduale riprenderà a incontrare i sacerdoti e quanti hanno necessità di parlare direttamente con lui”.

“Egli è molto grato a tutti coloro che gli hanno prodigato cure e attenzioni: il dott. Giuseppe Pasqualone, direttore generale dell’Asl Brindisi, il dott. Antonino La Spada, direttore sanitario, la direzione sanitaria tutta, il dr. Angelo Campana, direttore amministrativo, gli operatori del Pronto Soccorso e della Sala raggi, le Unità operative di Cardiologia, Ortopedia, Pneumologia (direttori, dirigenti medici, caposala e collaboratori tutti), i volontari dell’Ordine di Malta e l’Istituto di vigilanza (securpol Puglia)”.

“Considerando ciò che è accaduto e le conseguenze più gravi che potevano esserci, monsignor Caliandro sente il bisogno di ringraziare il Signore, mentre rinnova il suo desiderio di servire con dedizione la Chiesa di Brindisi-Ostuni che gli è stata affidata”.

“D’intesa con i padri carmelitani di Jaddico, questa sera, all’arrivo del pellegrinaggio a piedi da Brindisi fino al santuario, verso mezzanotte, si celebrerà una Messa di ringraziamento e si affiderà ancora a Maria la vita, la salute e il ministero del nostro vescovo Domenico”.

http://www.senzacolonnenews.it/citta/item/...ella-curia.html

Cavallo “assolto”: l’arcivescovo è caduto perché la sella si è rotta. Era della Curia
9 giugno 2018

di Lucia Pezzuto per IL7 Magazine

Monsignor Domenico Caliandro, arcivescovo di Brindisi e Ostuni, cade da cavallo durante la processione e con lui rischia di andare a gambe per aria anche una delle tradizioni pluricentenarie di questa terra: la cavalcata del Corpus Domini. Dal 1254 sino ad oggi non si ricordano incidenti simili ma quello che è accaduto, benché sia una tragica fatalità, apre molti interrogativi. Per chiarezza di cronaca, bisogna dire che l’incidente non è attribuito al cavallo che, esperto di cerimonie pubbliche , ha fatto il suo lavoro sino alla fine, restando immobile anche nei momenti concitati dei soccorsi. La causa della caduta sarebbe da attribuire ad una sella di proprietà della Curia, sicuramente molto più vecchia del cavallo, la cui cinghia ha ceduto destabilizzando l’equilibrio del prelato che è scivolato giù dall’animale facendo un volo di quasi due metri.

L’ incidente si è verificato domenica scorsa, 3 giugno, durante la cerimonia del Corpus Domini, ricordata anche come la cerimonia del cavallo parato. Questa manifestazione religiosa che vede l’Arcivescovo portare il SS. Sacramento in groppa ad un cavallo parato, evento unico nel suo genere, ha origine nel 1254. Gli storici narrano del difficile approdo di San Luigi IX re di Francia a Brindisi, di ritorno dall’Egitto durante la VII crociata (1248-1254). Il santo re aveva il privilegio di poter recare a bordo della sua nave il SS. Sacramento, davanti al quale spesso si fermava in preghiera e in adorazione. Nel rientrare in Italia (1250) la nave del re sarebbe stata sospinta dal vento o da una forte mareggiata sullo scoglio di un promontorio della costa a circa 3 miglia a sud di Brindisi. Qui si sarebbe recato l’Arcivescovo Pietro III che, essendo molto vecchio, montava a cavallo; ricevuta l’Eucarestia l’avrebbe portata in processione verso la città fino al duomo, in groppa al cavallo, seguito dal popolo. Da allora si rinnova ogni anno nel giorno del Corpus Domini la secolare processione del “cavallo parato”.

E’ dunque, come dicono gli storici, un privilegio tutto brindisino. Facendo una ricerca tra le tradizionali celebrazioni religiose in tutta Italia non vi sono processioni simili o quanto meno paragonabili a quella svolta della Chiesa brindisina. Vi sono celebrazioni interpretate con gli animali come quella di San Ciro a Grottaglie in provincia di Taranto dove sfilano carri trainati da cavalli parati, o nel Comune di San Giuseppe Jato in Sicilia, dove in una parata in onore della Madonna della Provvidenza si vedono per strada i cavalli adornati con i campanelli.
In ciascuna di queste occasioni nessun vescovo partecipa in prima persona cavalcando il quadrupede. Il Corpus Domini a Brindisi così svolto è considerato una cerimonia suggestiva e alla luce di quanto accaduto, oggi diremmo, anche rischiosa. L’arcivescovo Caliandro è scivolato da cavallo dopo una decina di minuti dall’inizio della processione, il corteo capeggiato da una schiera di chierichetti e sacerdoti stava percorrendo via Montenegro, un lastricato scosceso, quando monsignore ha perso l’equilibrio ed è caduto rovinosamente per terra. In alcuni filmati si vede chiaramente la dinamica dell’incidente, il cavallo non si muove, non compie alcun movimento inconsulto.

“Il cavallo è abituato a questo tipo di percorsi, sa stare tra la gente e partecipa ad un gran numero di processioni” a dirlo è lo stesso proprietario, un imprenditore agricolo di Ostuni, Stefano Ciccarone che era presente domenica alla cerimonia ed ha assistito all’incidente. “Manuele, così sia chiama il mio cavallo, non si è mosso- ha detto Ciccarone- c’è da dire invece che la causa dell’incidente è nella sella che è di proprietà della Curia. Io ho messo a disposizione solo il cavallo e la capezza. La sella e i paramenti erano della Curia. L’incidente è stato causato dal cedimento della cinghia della sella. La cinghia è di cuoio che ha bisogno di essere trattato. Evidentemente nessuno lo ha fatto e così si è strappata. C’è da dire anche che la strada è in pendenza e durante la discesa probabilmente monsignore ha premuto sulle staffe scaricando il peso proprio sulla sella. E’ stata una fatalità”.
La fatalità è costata a monsignor Caliandro sei costole rotte, una di queste con frattura scomposta, alcuni punti di sutura al labbro e una serie di contusioni. La prognosi non è stata definita, dipenderà dalla capacità di reazione del prelato, ma di certo supera i 30 giorni motivo per il quale i carabinieri che hanno rilevato l’incidente hanno anche aperto un fascicolo a carico di ignoti per lesioni gravi. Il fascicolo è stato inviato al pm di turno del Tribunale di Brindisi Francesco Carluccio che deciderà nelle prossime ore se procedere o meno, valutando se vi siano responsabilità da parte di qualcuno. Un atto dovuto dicono le forze dell’ordine, soprattutto quando la prognosi supera i venti giorni, si procede d’ufficio.
L’arcivescovo così è “fuori uso” e non si sa ancora sino a quando, la guarigione in questi casi è lenta e dolorosa e qualcuno comincia a dubitare di rivederlo in giro nei prossimi mesi ipotizzando la sua assenza per tutte le cerimonie a venire. Nel frattempo ci si chiede, anche, quanto sia opportuno proseguire nella celebrazione del Corpus Domini con la partecipazione del cavallo parato e se non sia il caso, alla luce di quanto è accaduto, eliminare la tradizione o quanto meno modificarla nel suo svolgimento. “L’arcivescovo è un persona esperta per quel che attiene al mondo agricolo, a differenza dei suoi predecessori non ha difficoltà a rapportarsi con il cavallo durante la processione. Probabilmente il problema nasce più dal percorso- spiega il professore Giacomo Carito, educatore e storico-

La discesa di via Montenegro oltre ad essere abbastanza ripida ha un lastricato estremamente liscio. Per cui i cavalli che non sono più abituati ai percorsi urbani e possono avere delle difficoltà, in questo caso sembrerebbe che il cavallo sia rimasto stabile. Rimane comunque la difficoltà insita in quel genere di percorso. E’ un privilegio della Chiesa di Brindisi come tutti i privilegi può anche essere rinunciato tuttavia c’è da tenere presente che la processione del Corpus è il vero elemento unificante per Brindisi, E’ la vera processione patronale, cioè quella in cui si concentra veramente tutta la città. E’ un simbolo identitario molto forte per cui i spero che rimanga al limite con un percorso diverso”. L’ipotesi di apportare qualche modifica è stata avanzata anche da Stefano Ciccarone, il proprietario di Manuele, il cavallo, che suggerisce: “Forse sarebbe il caso di alleggerire i paramenti, di eliminare il baldacchino intorno al vescovo e assicurasi che affianco al cavallo ci siano più persone pronte ad intervenire in situazioni come quelle di domenica scorsa. Io sono convinto che se ci fosse stato il numero giusto di persone a scortare il cavallo forse l’arcivescovo non sarebbe finito per terra ma qualcuno lo avrebbe aiutato per tempo”.

Ultima modifica: 9 giugno 2018
 
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view post Posted on 17/11/2019, 23:04
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http://www.brindisireport.it/attualita/pro...za-vescovo.html

Processione corpus domini a Brindisi: cavallo parato, senza vescovo

Corpus Domini: processione senza vescovo a cavallo. Domenica la cerimonia
Dopo la caduta avvenuta lo scorso anno, monsignor Domenico Caliandro trasporterà a piedi il santissimo sacramento. Il cavallo parato, senza nessuno in groppa, aprirà la processione

Gia.Gre.
20 giugno 2019 15:48

Processione corpus domini a Brindisi: cavallo parato, senza vescovo

RINDISI – Il cavallo parato ci sarà, ma il vescovo seguirà la processione a piedi, portando il santissimo sacramento. Dopo la rovinosa caduta dello scorso anno, monsignor Domenico Caliandro, comprensibilmente, non se l’è sentita di tornare in sella. Domenica prossima (23 giugno), in occasione delle celebrazioni del Corpus Domini, si interromperà una tradizione, unica in tutto il mondo, che affonda le sue radici nella seconda metà del 1200.

La caduta da cavallo
Per secoli il vescovo di Brindisi ha chiuso la processione, aperta dalla croce, trasportando l’eucarestia sul dorso del cavallo. Subito dopo venivano i fedeli. Ma il 3 giugno del 2018 si è verificato un imprevisto. Poco dopo aver lasciato la Curia, circa a metà della discesa di via Montenegro, fra piazza Duomo e il lungomare, Caliandro cade sulle basole. Subito soccorso da un’ambulanza, viene trasportato in ospedale, dove gli vengono diagnosticate delle fratture alle costole. Il vescovo lascerà l’ospedale dopo sei giorni di ricovero.

Alla luce di questa esperienza, onde evitare il rischio di nuovi incidenti, la Curia ha ritenuto opportuno apportare una variazione alla tradizione. Il cavallo con i paramenti, dunque, ci sarà, ma si troverà in apertura della processione, seguito dai parroci e dalle associazioni ecclesiastiche. Poi, fra la processione e il corteo di fedeli, ci sarà il vescovo, a piedi, con il sacramento. Qualche fedele con ogni probabilità storcerà il naso per la parziale rottura con una tradizione secolare, ma la decisione, ormai, è stata presa.

Vescovo Caliandro caduto da cavallo-2
La storia
“La processione in onore del santissimo corpo e sangue di Cristo – si legge in una nota dei vescovi della diocesi di Brindisi - ha nella nostra città, per antica consuetudine, una configurazione particolare, data da un episodio risalente presumibilmente al XIII secolo”.

Gli storici narrano infatti del difficile approdo di San Luigi IX re di Francia a Brindisi, di ritorno dall’Egitto dopo la sfortunata VII crociata (1248-1254). Il re divenuto poi santo aveva il privilegio di poter recare a bordo della sua nave il Santissimo Sacramento, davanti al quale spesso si fermava in preghiera e in adorazione. Nel rientrare in Italia (1250) la nave del re sarebbe stata sospinta dal vento o da una forte mareggiata sullo scoglio di un promontorio a circa 3 miglia a sud di Brindisi.

Qui si sarebbe recato l’arcivescovo Pietro III che, essendo molto vecchio, utilizzava una cavalcatura. L’arcivescovo, ricevuta l’Eucarestia l’avrebbe portata in processione verso la città fino al duomo, in groppa al cavallo, seguito dal popolo. La decisione se rinnovare anche quest’anno la tradizione è stata al centro di una “prolungata e condivisa riflessione” fra i sacerdoti. “Non volendo cancellare la tradizione, e al contempo volendo conferire maggiore attenzione e onore al Santissimo Sacramento – si legge ancora nella nota - il cavallo ‘parato’ aprirà la processione, invitando i presenti a guardare e adorare il Signore Gesù che, sotto il segno del pane, è vivo e vero, presente in mezzo a noi e si fa nostro compagno di viaggio”.

Prima della processione, alle ore 18, l’arcivescovo presiederà la celebrazione eucaristica, presso la Basilica Cattedrale, che per l’occasione riaprirà i battenti, dopo i lavori di restyling.

https://it.wikipedia.org/wiki/Processione_del_cavallo_parato

Storia
La cerimonia rievoca la tradizione secondo cui durante la settima crociata san Luigi IX, re di Francia, sconfitto e fatto prigioniero dal Fakhr al-Dīn b. al-Shaykh in Egitto, a Damietta (1249), avrebbe concordato il suo rilascio in cambio di un riscatto per il quale avrebbe lasciato in pegno l'eucaristia e, giunto a Brindisi, avrebbe ottenuto la somma necessaria da Federico II. Tornato in Egitto per saldare il suo debito, Luigi non solo avrebbe visto restituirsi l'eucaristia, ma il Saladino avrebbe rinunciato anche al riscatto come premio della sua fede e lealtà. Il sovrano sulla via del ritorno dalla Terra Santa sarebbe stato poi sorpreso da una tempesta e sarebbe approdato presso la spiaggia della Torre Cavallo, nelle vicinanze del porto di Brindisi. Preoccupato di mettere in salvo l'eucaristia avrebbe fatto chiamare l'arcivescovo di Brindisi Pietro III, giunto in sella a un cavallo bianco, scortato dalle confraternite e dai fedeli. Sulla via del ritorno verso la città, Federico II e Luigi IX avrebbe fatto da palafrenieri all'arcivescovo, accolti dalla cittadinanza in tripudio.

La vicenda presenta anacronismi tali da poter esser considerata niente più che una pia e fantasiosa ricostruzione di eventi, "fabbricata" nel Seicento per giustificare un'antica usanza che aveva origini sconosciute[1]. Nonostante le evidenti assurdità, ancora in tempi recenti alcuni storici locali hanno provato a stabilire (con risultati discutibili) la storicità dei fatti leggendari con presunte concordanze archeologiche e documentarie [2].

Si può credere tuttavia che l'origine della Processione del cavallo parato rimonti davvero al XIII secolo, probabilmente in conseguenza della istituzione della solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (1264), festeggiata da tempo immemorabile in diverse località dell'Italia meridionale con l'esposizione (da parte di un alto prelato, il vescovo, sotto un baldacchino) di un ostensorio con la particula (il Corpo di Cristo) accompagnata da lanci di fiori (le strade infiorate sono un'altra tipica espressione popolare che accompagna questa festività).
 
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