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L'Irlanda vota per l'aborto. Le donne spingono il SI alla vittoria, Organizzazioni cattoliche da tutto il mondo scatenate con le false notizie e i video raccapriccianti su internet

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view post Posted on 25/5/2018, 06:03
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Organizzazioni cattoliche da tutto il mondo scatenate con le false notizie e i video raccapriccianti su internet

ireland-abortion-protest

http://www.repubblica.it/esteri/2018/05/24...voto-197285333/

Irlanda alle urne sull'aborto, per il referendum corsa a tornare per il voto
Con il risultato di venerdì 25 potrebbe essere cassato l'Ottavo emendamento, che stabilisce che il feto è una persona. In vantaggio i "Sì". E anche gli espatriati stanno tornando per votare, mobilitati via social

di VALENTINA AVON

24 maggio 2018

Irlanda alle urne sull'aborto, per il referendum corsa a tornare per il voto
(reuters)
Un passaggio in carsharing, un viaggio low cost prenotato settimane fa o un volo dell'ultim'ora, comunque sia l'occasione è "priceless", senza prezzo: votare per l'abolizione dell'articolo costituzionale che impedisce di fatto l'istituzione di una legge sull'aborto in Irlanda.

Un evento storico, epico se visto dalla parte delle donne. La mobilitazione è visibile nelle strade di Dublino, nei social è un fluire continuo di inviti al voto con gli hastag #RepealThe8th, abroghiamo l'Ottavo emendamento, e #Together4Yes, insieme per il sì, ai quali si è aggiunto #hometovote, a casa per votare. Sono infatti più di 30mila le donne e gli uomini che pur residenti in Irlanda vivono e lavorano o studiano all'estero e che potrebbero tornare in patria per infilare la propria opinione nell'urna.

https://twitter.com/made0fglitter/status/999280581685870593
L'aborto in Irlanda è illegale da sempre, inoltre nel 1983 grazie a un referendum fu introdotto in Costituzione l'Ottavo emendamento, che considera un feto una persona, con gli stessi diritti di ogni cittadino, rendendo di fatto impraticabile dotarsi di una qualsiasi legge che permetta di abortire. Chi oggi ha più di 54 anni potrebbe aver votato anche allora, tutti gli altri esprimeranno per la prima volta col voto ciò che vogliono da una legge sull'interruzione di gravidanza. Trentacinque anni dopo, quest'altro referendum potrebbe ribaltare la legge. I sondaggi parlano di un "Sì" all'abrogazione dell'emendamento al 44 per cento, e di un "No" al 36 per cento.

Per decenni le donne che volessero abortire sono state costrette a solcare l'acqua fino al Regno Unito in traghetto, possibilmente andata e ritorno in giornata, verso cliniche adeguate e leggi più sensate. Il primo ministro Leo Varadkar, medico, di origine indiana, gay, ha parlato di circa 200mila donne che hanno fatto così in questi 35 anni, mediamente dieci al giorno, con in più altre tre che sempre ogni giorno acquistano via internet i farmaci per abortire. Il partito del premier, il liberale Fine Gael, ha lasciato libertà di voto, ma Varadkar è apertamente schierato per il sì all'abrogazione dell'emendamento. Pur rassicurando sul fatto che "la normativa irlandese sarà molto più restrittiva di quella inglese".

Venerdì sarà il giorno del viaggio al contrario, non più via dall'Irlanda per abortire ma in Irlanda per chiedere una legge civile sull'aborto. Con qualsiasi mezzo, prendendo un treno, un volo, una nave, un passaggio in auto, per arrivare all'urna. Chiunque atterri per votare, all'aeroporto troverà un passaggio.

L'ultimo referendum in Irlanda si è tenuto nel 2013, era sulle unioni civili e l'Irlanda diventò il primo paese europeo a renderle possibili tra persone dello stesso sesso. Ora potrebbe diventare uno degli ultimi ad avere una legge che impedisce alle donne di abortire in sicurezza.

http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/...1795fed321.html
Referendum sull'aborto Irlanda, sfida sull'aborto. In vantaggio i "sì" alla svolta Domani 25 maggio gli irlandesi saranno chiamati a votare sull'abrogazione dell'ottavo emendamento della Costituzione che considera il feto un cittadino con gli stessi diritti di una persona e impedisce l'aborto in ogni sua forma Tweet 40 anni di legge 194, quando per la prima volta l’aborto fu possibile ​Usa, Iowa verso divieto di aborto dopo che si rileva battito cardiaco feto “Aborto è femminicidio”, scontro sui manifesti pro vita 24 maggio 2018 Momento storico per la cattolicissima Irlanda. Domani 25 maggio i cittadini saranno chiamati al voto per decidere se abrogare o meno l'ottavo emendamento della Costituzione (art. 40.3.3), una delle leggi più restrittive in Europa sull'interruzione volontaria di gravidanza. La proposta del referendum si deve al primo ministro Leo Varadkar, leader del partito di centrodestra Fine Gael, eletto a giugno 2017, che aveva definito l'attuale legge "troppo restrittiva". L'aborto in Irlanda è illegale e punibile con quattordici anni di carcere, se non nel caso in cui la donna gravida sia a rischio concreto di vita. Una modifica introdotta nel 2013, chiamata "Protection of Life Pregnancy Bill", che tra le situazioni di rischio ha incluso anche la minaccia di suicidio e il disagio psichico della donna. All'origine del provvedimento c'era stato il caso, rimbalzato sui media di tutto il mondo, di una donna di origine indiana incinta, la dentista Savita Halappanavar, morta per setticemia dopo che le era stata negata dai medici un'interruzione di gravidanza. La consultazione si tiene a tre anni dalla legalizzazione, tramite referendum, del matrimonio tra persone dello stesso sesso, che causò un terremoto culturale nel paese, con il crescente declino dell'influenza della Chiesa, anche a fronte dello scandalo pedofilia che ha visto coinvolti sacerdoti, a volte coperti da funzionari ecclesiastici. La campagna referendaria. Il vescovo Browne: "Vi incoraggio a votare no" Durante la campagna per il referendum, la Chiesa cattolica irlandese ha scelto di mantenere una posizione defilata. In uno degli ultimi comunicati diffusi, però, il vescovo della diocesi di Kerry, Ray Browne, dopo aver ringraziato per il dibattito "rispettoso e sensibile", ha aggiunto: "Venerdì voterò no. Vi incoraggio a fare lo stesso". Gli appartenenti al cosiddetto movimento 'pro-life' si oppongono alle misure proposte per sostituire il sistema attuale: Interruzione volontaria di gravidanza ammessa fino alla dodicesima settimana, fino a ventiquattro settimane per grave rischio di salute della donna, ed eccezioni per le malformazioni. L'obiezione di coscienza sarebbe permessa, con obbligo per il medico di trasferire il caso ad un altro specialista non obiettore. In ogni caso durante la campagna referendaria il tono tra i due schieramenti si è spesso acceso e non sono mancate polemiche e critiche sulle argomentazioni usate e le informazioni false divulgate. Il primo ministro Varadkar ha denunciato l'uso, da parte dei 'pro-life', di immagini di persone con sindrome di Down, definendolo un nuovo tentativo di "condizionare il dibattito e creare confusione". Le proiezioni L'ultima previsione demoscopica rileva un vantaggio di circa 10 punti dei "sì" nei confronti dei "no" (44% contro 34%), ma la fetta di indecisi è potenzialmente determinante (22%). Stando ad alcuni analisti irlandesi decisivo potrebbe essere il voto di Dublino e delle donne dei centri urbani, in larga maggioranza a favore dell'abolizione dell'Art.8. Mentre nelle zone rurali, oltre che tra i giovanissimi, si fa valere un consistente zoccolo duro anti abortista. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/...1795fed321.html
 
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