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Fugge a Roma vescovo a processo per abusi in seminario. Dimesso per motivi di salute, I video porno gay con minori di mons. Zanchetta. Guarisce miracolosamente e papa Francesco gli affida il patrimonio del Vaticano. Rifiutò controllo antidroga

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view post Posted on 22/6/2019, 18:29
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www.lastampa.it/2019/06/22/vatican...hDL/pagina.html


Argentina, Zanchetta autorizzato a rientrare in Vaticano in mezzo alle indagini
Il giudice ha concesso al vescovo, accusato di abusi, un permesso speciale di “lavoro” fino all’8 agosto. Da gennaio è sospeso dalle sue funzioni presso l’Apsa

Il vescovo argentino Gustavo Zanchetta

Pubblicato il 22/06/2019
Ultima modifica il 22/06/2019 alle ore 16:11
SALVATORE CERNUZIO
CITTÀ DEL VATICANO
Potrà tornare in Vaticano - seppur per un breve periodo - monsignor Gustavo Zanchetta, il vescovo argentino assessore dell’Apsa sotto processo nel suo Paese per «abusi sessuali aggravati». A due settimane esatte dalla formalizzazione in tribunale delle accuse di aver molestato due seminaristi mentre era ordinario diocesano (e quindi prima di lasciare la carica di pastore a Oran ed essere trasferito in Vaticano), il presule è stato autorizzato dal giudice di Garanzia, Claudio Alejandro Parisi, a lasciare l’Argentina e rientrare a Roma. Potrà restare fino all’8 agosto: quel giorno, alle 10 del mattino, dovrà presentarsi in tribunale.


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Lo rende noto El Tribuno, il quotidiano argentino che per primo ha reso pubbliche le accuse al vescovo 54enne e ha seguito il caso sin dalle strane e repentine dimissioni del prelato dalla diocesi di Oran di tre anni fa. Secondo la testata, Zanchetta - dichiarato dal tribunale colpevole di reati «continui e aggravati» poiché ministro del culto - attraverso uno dei suoi legali difensori, Enzo Gianotti, ha chiesto la revoca delle misure restrittive della libertà e la restituzione del passaporto e di tutti gli altri documenti personali sequestrati per poter far rientro a Santa Marta, la residenza vaticana dove risiede Papa Francesco.

Le motivazioni sarebbero «di natura occupazionale», ovvero questioni di lavoro. Va ricordato che Zanchetta è stato sospeso da ogni funzione presso l’importante ufficio che amministra il patrimonio della Santa Sede, come faceva sapere un comunicato vaticano di gennaio annunciando l’apertura di un’indagine presso la Congregazione per la Dottrina della Fede.

Sembra che in Argentina il pubblico ministero incaricato del caso, Soledad Filtín, si sia opposto alla decisione di far lasciare al vescovo il Paese a causa dell’importanza della fase investigativa in cui si trova il caso. L’accusa, ha detto il pm, è in attesa di prove certe che «potrebbero richiedere la sua presenza». Al prelato sono stati imposti infatti numerosi obblighi di reperibilità e domicilio nonché disponibilità ad essere sottoposto a perizia psichiatrica. Già lo scorso mercoledì 12 giugno Zanchetta si era dovuto presentare per i primi accertamenti psichiatrici.

Da parte sua il giudice Parisi ha ammesso di riconoscere che la decisione «avrebbe influenzato le estremità del procedimento penale» e anche di condivide i criteri con il procuratore Filtrín che «i requisiti non sono soddisfatti» per accettare il rilascio di Zanchetta. Per questo non ha ritirato definitivamente le misure restrittive, ma ha concesso tuttavia all’assessore dell’Apsa il permesso per un viaggio speciale con rientro, però, tra poco più di un mese.
 
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view post Posted on 22/6/2019, 18:34
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Mons. Zanchetta lavorerà in Vaticano. A quale affare segreto si dedicherà?

gustavo-zanchetta-1-1107175

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Argentina, Zanchetta autorizzato a rientrare in Vaticano in mezzo alle indagini
Il giudice ha concesso al vescovo, accusato di abusi, un permesso speciale di “lavoro” fino all’8 agosto. Da gennaio è sospeso dalle sue funzioni presso l’Apsa

Il vescovo argentino Gustavo Zanchetta

Pubblicato il 22/06/2019
Ultima modifica il 22/06/2019 alle ore 16:11
SALVATORE CERNUZIO
CITTÀ DEL VATICANO
Potrà tornare in Vaticano - seppur per un breve periodo - monsignor Gustavo Zanchetta, il vescovo argentino assessore dell’Apsa sotto processo nel suo Paese per «abusi sessuali aggravati». A due settimane esatte dalla formalizzazione in tribunale delle accuse di aver molestato due seminaristi mentre era ordinario diocesano (e quindi prima di lasciare la carica di pastore a Oran ed essere trasferito in Vaticano), il presule è stato autorizzato dal giudice di Garanzia, Claudio Alejandro Parisi, a lasciare l’Argentina e rientrare a Roma. Potrà restare fino all’8 agosto: quel giorno, alle 10 del mattino, dovrà presentarsi in tribunale.


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Lo rende noto El Tribuno, il quotidiano argentino che per primo ha reso pubbliche le accuse al vescovo 54enne e ha seguito il caso sin dalle strane e repentine dimissioni del prelato dalla diocesi di Oran di tre anni fa. Secondo la testata, Zanchetta - dichiarato dal tribunale colpevole di reati «continui e aggravati» poiché ministro del culto - attraverso uno dei suoi legali difensori, Enzo Gianotti, ha chiesto la revoca delle misure restrittive della libertà e la restituzione del passaporto e di tutti gli altri documenti personali sequestrati per poter far rientro a Santa Marta, la residenza vaticana dove risiede Papa Francesco.

Le motivazioni sarebbero «di natura occupazionale», ovvero questioni di lavoro. Va ricordato che Zanchetta è stato sospeso da ogni funzione presso l’importante ufficio che amministra il patrimonio della Santa Sede, come faceva sapere un comunicato vaticano di gennaio annunciando l’apertura di un’indagine presso la Congregazione per la Dottrina della Fede.

Sembra che in Argentina il pubblico ministero incaricato del caso, Soledad Filtín, si sia opposto alla decisione di far lasciare al vescovo il Paese a causa dell’importanza della fase investigativa in cui si trova il caso. L’accusa, ha detto il pm, è in attesa di prove certe che «potrebbero richiedere la sua presenza». Al prelato sono stati imposti infatti numerosi obblighi di reperibilità e domicilio nonché disponibilità ad essere sottoposto a perizia psichiatrica. Già lo scorso mercoledì 12 giugno Zanchetta si era dovuto presentare per i primi accertamenti psichiatrici.

Da parte sua il giudice Parisi ha ammesso di riconoscere che la decisione «avrebbe influenzato le estremità del procedimento penale» e anche di condivide i criteri con il procuratore Filtrín che «i requisiti non sono soddisfatti» per accettare il rilascio di Zanchetta. Per questo non ha ritirato definitivamente le misure restrittive, ma ha concesso tuttavia all’assessore dell’Apsa il permesso per un viaggio speciale con rientro, però, tra poco più di un mese.
 
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view post Posted on 29/8/2019, 09:14

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https://www.aldomariavalli.it/2019/08/29/i...covo-zanchetta/

29
AGO

Il caso, sempre più strano, del vescovo Zanchetta
Saved in: Blog by Aldo Maria Valli
Nonostante sia stato indagato con l’accusa di aver abusato sessualmente di alcuni seminaristi, il vescovo argentino Gustavo Zanchetta è stato autorizzato da un giudice a rientrare a Roma.

Il giudice ha infatti affermato che Zanchetta ha collaborato all’inchiesta ed è in possesso di un documento del Vaticano secondo il quale il vescovo deve tornare a Roma “per continuare il suo lavoro quotidiano”, sebbene in realtà sia stato sospeso da ogni incarico.

Il documento utilizzato come giustificazione per consentire a Zanchetta di tornare a Roma è un certificato firmato dall’arcivescovo venezuelano Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato vaticana.

Peña Parra a sua volta è stato recentemente accusato dall’arcivescovo Carlo Maria Vigano di aver perpetrato abusi sessuali, ma la Conferenza episcopale venezuelana ha rilasciato una dichiarazione che lo difende e definisce “calunniose” le affermazioni di Viganò.

Il certificato a beneficio di Zanchetta, scrive Crux, è datato 3 giugno 2019 ed è stato firmato da Peña Parra e Vincenzo Mauriello, un avvocato che lavora presso la Segreteria di Stato della Santa Sede.

Il documento afferma che il vescovo è un “impiegato dal Vaticano”, dove lavora presso l’Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica (Apsa) e “abita nella residenza di Santa Marta”, l’albergo all’interno del Vaticano nel quale lo stesso Bergoglio vive fin dall’inizio del pontificato.

Nel certificato non si fa menzione del fatto che Zanchetta in realtà è stato sospeso dalla sua posizione presso l’Apsa fin dal febbraio scorso, quando fu formalmente accusato. Tuttavia il documento, presentato dalla squadra di difesa del vescovo a giugno per convincere il giudice argentino Claudio Parisi a revocare il divieto di viaggio del vescovo, “è stata accettato come prova senza ulteriori indugi” e quindi, in opposizione alla raccomandazione del procuratore, al prelato è stato concesso di lasciare l’Argentina per rientrare in Vaticano.

La decisione del giudice, che ha concesso a Zanchetta il ritorno a Roma restituendogli il passaporto, risale alla settimana scorsa. Lo Stato della Città del Vaticano e l’Argentina non hanno alcun accordo relativo alle estradizioni.

Crux ha chiesto alla Santa Sede la conferma che Zanchetta sia effettivamente tornato in Vaticano, dove è sotto indagine anche da parte della Congregazione per la dottrina della fede, ma non ha ricevuto risposta.

Il procuratore argentino Maria Soledad Filtrín Cuezzo ha affermato che Zanchetta ha agito “con intenzioni malvage” nel coinvolgere sessualmente le sue vittime, avviando una serie di atti e manovre di “seduzione e manipolazione”.

Il fatto che fosse gerarchicamente superiore alle vittime, ha detto il procuratore, ha intimidito e condizionato i seminaristi, timorosi di perdere il loro status e di mettere fine così alla loro vocazione.

Le accuse nei confronti di Zanchetta comportano una pena massima di dieci anni di carcere, ma in pratica, in caso di condanna, è probabile una pena più lieve dato che l’accusato non ha precedenti penali.

Papa Bergoglio, che ha lavorato a stretto contatto con Zanchetta quando entrambi ricoprivano incarichi nella Conferenza episcopale argentina, nel marzo scorso ha invitato Zanchetta agli esercizi spirituali per la curia romana che si sono svolti ad Ariccia e successivamente, in un’intervista alla giornalista messicana Valentina Alazraki, ha riconosciuto che monsignor Zanchetta è attualmente sotto processo canonico da parte della Congregazione per la dottrina della fede.

In base alle accuse mosse da cinque sacerdoti nel 2016, il vescovo Zanchetta è sotto inchiesta in Argentina anche per la cattiva gestione dei fondi della diocesi, comprese le donazioni provenienti dai fedeli e i contributi statali, tra i quali 90 mila dollari destinati alla costruzione di un seminario e alla riparazione di una casa parrocchiale.

Secondo le accuse, Zanchetta avrebbe detto ai seminaristi che il governatore della provincia di Orano, Juan Manuel Urtubey, dal quale provenivano i contributi, era “l’uomo della provvidenza” e avrebbe invitato a votare per lui alle elezioni provinciali.

Monsignor Zanchetta si era dimesso dal governo pastorale della diocesi di Orano nel luglio 2017, facendo riferimento a un “problema di salute” che non gli permetteva di “svolgere pienamente il ministero pastorale”. Successivamente però è stato nominato da papa Bergoglio consigliere dell’Apsa (l’organismo che gestisce oltre cinquemila proprietà del Vaticano in tutto il mondo) “in considerazione della sua capacità di gestione amministrativa”.
 
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view post Posted on 10/11/2019, 16:00

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https://lanuovabq.it/it/guai-per-zanchetta...equestrati-i-pc

Guai per Zanchetta, diocesi perquisita e sequestrati i pc
ECCLESIA10-11-2019
Nuove ombre su Gustavo Óscar Zanchetta, il vescovo argentino sul quale è già in corso un'inchiesta per presunti abusi sessuali. I locali della diocesi di Orán sono stati perquisiti dagli uomini della Procura della Repubblica. Un provvedimento scaturito nell'ambito di un'indagine per presunte frodi contro lo Stato ed amministrazione fraudolenta.


Nuove ombre su Gustavo Óscar Zanchetta, il vescovo argentino sul quale è già in corso un'inchiesta per presunti abusi sessuali. I locali della diocesi di Orán, di cui il prelato fu titolare dal 2013 al 2017, sono stati perquisiti dagli uomini dell'Unità per i crimini economici della Procura della Repubblica.

Un provvedimento scaturito nell'ambito di un'indagine per presunte frodi contro lo Stato ed amministrazione fraudolenta. L'accusa è relativa a fatti che sarebbero avvenuti proprio nel periodo in cui Zanchetta, prima di essere nominato a sorpresa assessore dell'Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica, ricopriva l'incarico di vescovo. La perquisizione, condotta da Monica Viazzi, procuratore penale di Salta, ha portato al sequestro dei computer e dei documenti presenti nel quartier generale amministrativo della diocesi e risalenti a quel lasso temporale.

La scorsa estate il pubblico ministero competente ha formalizzato contro Zanchetta l'accusa di "abusi sessuali continui ed aggravati" sulla base delle testimonianze di due seminaristi che hanno raccontato di aver subito molestie sessuali tra il 2016 ed il 2017. Dall'Argentina, i problemi del vescovo emerito di Oràn sono arrivati in Vaticano: su di lui è stata aperta un'indagine anche da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Questo però non gli ha impedito di partecipare agli esercizi spirituali nella Casa del Divin Maestro ad Ariccia lo scorso marzo, invitato direttamente da Francesco. Il papa ed il vescovo indagato si erano conosciuti quando entrambi lavoravano nella conferenza episcopale argentina: Zanchetta era stato il sottosegretario esecutivo durante la presidenza dell'allora cardinale Bergoglio. La sua era stata una delle prime ordinazioni episcopali dell'attuale pontificato, il 23 luglio del 2013. Quattro anni dopo, però, il pontefice aveva dovuto accogliere le sue dimissioni arrivate dopo le continue lamentele pervenute in Vaticano tramite la Nunziatura e relative ad una presunta gestione economica disordinata della diocesi e a comportamenti autoritari.

Nonostante ciò, il 19 dicembre del 2017 Zanchetta è stato nominato Assessore dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, incarico nel quale non ha predecessori e - finora - neppure successori. Pur essendo sospeso dalle sue funzioni per l'indagine portata avanti sul suo conto dall'ex Sant'Uffizio, il nome del prelato argentino continua a comparire nella struttura dell'organismo guidato da monsignor Galantino. Non a caso, lo scorso giugno, nell'ambito del processo argentino per abusi nel quale è imputato, Zanchetta ha ottenuto il permesso di tornare a Roma per motivi di "natura occupazionale" almeno fino ad agosto.

La decisione del giudice Claudio Alejandro Parisi non aveva accolto le richieste del pm che si era opposto alla possibilità di lasciar partire il vescovo, ma aveva mantenuto le misure restrittive disposte in precedenza. Francesco, rispondendo ad una domanda sull'ex sottosegretario della conferenza episcopale argentina, durante un'intervista concessa alla giornalista Valentina Alazraki per Televisa, aveva spiegato di aver creato per Zanchetta una posizione ad hoc all'Apsa, la cassaforte immobiliare della Santa Sede, perché "economicamente era disordinato, ma non ha gestito male economicamente le opere che ha fatto. Era disordinato ma la visione è buona".

La Santa Sede, attraverso un comunicato emesso allo scoppio del caso dall'allora portavoce ad interim della Sala Stampa, Alessandro Gisotti, aveva sostenuto che al momento della nomina presso l'organismo presieduto da monsignor Galantino, contro il vescovo argentino erano emerse accuse di autoritarismo ma non ancora quelle di abusi sessuali.
 
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view post Posted on 13/8/2021, 17:16

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6 agosto 2021
Procura della Repubblica della Provincia di Salta
L'ex vescovo di Orano, Gustavo Zanchetta, sarà processato ad ottobre

La procura penale per Violenze familiari e di genere e crimini contro l'integrità sessuale di Orán, María Soledad Filtrín Cuezzo, è stata informata dello svolgimento dell'udienza dibattimentale contro l'ex vescovo di Orán, Gustavo Zanchetta, per i giorni 12, 13, 14 e prossimi 15 ottobre

La Camera II del Tribunale di Orano ha fissato l'udienza dibattimentale contro Zanchetta, che andrà a processo accusato del reato di abuso sessuale semplice continuato aggravato dall'essere commesso da un ministro del culto religioso riconosciuto in danno di GGFL e CM

L'ex vescovo è stato citato in giudizio a norma di legge e durante l'udienza dibattimentale dovrebbero rilasciare almeno 39 testimoni. La corte sarà composta dai giudici María Laura Toledo Zamora, Raúl Fernando López e Héctor Fabián Fayos.

Il pm aveva chiesto l'elevazione a processo nel luglio 2019.
 
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19 replies since 20/12/2017, 10:45   2928 views
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