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Fugge a Roma vescovo a processo per abusi in seminario. Dimesso per motivi di salute, I video porno gay con minori di mons. Zanchetta. Guarisce miracolosamente e papa Francesco gli affida il patrimonio del Vaticano. Rifiutò controllo antidroga

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pincopallino2
view post Posted on 20/12/2017, 10:45 by: pincopallino2

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Mons. Zanchetta, denunciato nel 2015, rimosso nel 2017, guarisce immediatamente e papa Francesco lo mette a capo del patrimonio del Vaticano. Rifiutò controllo antidroga

Vescovo indagato per abusi in seminario dimesso per motivi di salute e nascosto a Roma


Gustavo-Zanchetta-papa-francisco-1920

www.lastampa.it/2017/12/19/vaticani...vvM/pagina.html

Argentina, da vescovo “malato” ad assessore in Vaticano
Lo strano caso del vescovo emerito di Orán, Gustavo Zanchetta, che ha rinunciato al governo in circostanze misteriose lo scorso agosto “per problemi di salute” e che oggi il Papa ha scelto per un ruolo inedito all’Apsa

Papa Francesco con il vescovo argentino Gustavo Zanchetta, nominato oggi assessore dell’Apsa

Pubblicato il 19/12/2017

ANDRÉS BELTRAMO ÁLVAREZ
CITTÀ DEL VATICANO
Lo scorso agosto aveva rinunciato al governo della sua diocesi in circostanze misteriose. Ora, dopo neanche quattro mesi, il Papa lo ha nominato assessore dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Apsa). Si tratta di Gustavo Zanchetta, vescovo emerito di Orán, località della provincia di Salta, al nord dell’Argentina. Al momento della sua rinuncia, in piena estate, lui stesso aveva parlato di un «problema di salute» impossibile da curare in quei luoghi in una lettera diffusa sulle reti sociali. Tuttavia, poche settimane dopo, era apparso in una cerimonia accademica in Spagna senza disturbi particolari.

Un caso strano quello di Zanchetta. Ordinato sacerdote per la diocesi di Quilmes nel 1991, la sua è stata una delle prime nomine episcopali di Papa Francesco che il 23 luglio 2013 lo aveva scelto come pastore di Orán, una piccola diocesi al nord dell’Argentina caratterizzata dalla costante minaccia del narcotraffico, da povertà e altre problematiche. È stato ordinato vescovo il 19 agosto successivo.

Il suo governo è durato meno di quattro anni. Il 29 luglio scorso il vescovo si è allontanato dalla sua diocesi senza neppure salutare i parrocchiani o i sacerdoti. Ha poi diffuso nei giorni successivi una lettera in cui spiegava di soffrire da qualche tempo di «un problema di salute» che non gli ha permesso di «svolgere pienamente il ministero pastorale», tenendo anche conto «della vasta estensione del nostro territorio diocesano e delle enormi sfide che abbiamo come Chiesa nel nord del Paese».

Per questo, aggiungeva, «ho posto la decisione nelle mani del Santo Padre che credo sia la migliore, anzitutto pensando a voi prima che a me stesso» e «perché la cura che devo seguire non può essere intrapresa qui». «Dal momento che devo partire prima possibile per iniziare il trattamento – scriveva ancora nella missiva – mi congedo con questa lettera, anche se mi piacerebbe stringere la mano a tutti, specialmente ai più poveri, ai più deboli e ai più sofferenti».

Poco dopo aver inviato la lettera, e prima dell’annuncio vaticano della sua rinuncia, Gabriel Acevedo, vicario generale della diocesi, comunicava ufficialmente per iscritto alla Conferenza episcopale argentina (Cea) che: «Il vescovo Gustavo ha lasciato la diocesi al mattino per recarsi nell’arcidiocesi di Corrientes, dove sarà ricevuto come ospite dall’arcivescovo Andrés Stanovnik».

Si confermava così che Zanchetta non risiedeva a Salta, ma aveva deciso di rifugiarsi a quasi 900 chilometri di distanza in attesa che il Papa accettasse le sue dimissioni. Fatto avvenuto il 1° agosto, come riportato dalla Sala Stampa della Santa Sede e dalla nunziatura apostolica a Buenos Aires.

Come suo successore Francesco ha nominato, quale amministratore apostolico sede vacante l’arcivescovo di Corrientes Stanovnik, cappuccino come Zanchetta. Al momento della sua rinuncia – della quale non esiste finora una versione ufficiale – il vescovo aveva 53 anni, mancavano quindi altri 22 anni per le dimissioni secondo quanto previsto dal Codice di Diritto canonico.

Le speculazioni su questa uscita di scena si sono moltiplicate nel tempo. Alcuni media hanno parlato di «cattiva gestione finanziaria», di «pressioni» da parte dei narcos o di «crisi depressiva» quali ragioni che ne hanno accelerato la partenza. Ma conferme ufficiali non sono mai arrivate.

Al di là delle varie versioni, la sua dipartita ha lasciato dietro di sé un problema innegabile all’interno della diocesi. Come ha potuto constatare l’amministratore apostolico Andres Stanovnik durante il primo incontro con il clero di Oran, nel quale invitava i sacerdoti a «evitare la disintegrazione con letture e interpretazioni del passato».

Due mesi e mezzo dopo l’improvvisa rinuncia, Zanchetta è riapparso a Madrid alla cerimonia di apertura dell’Anno accademico dell’Università ecclesiastica di San Damaso (UESD) dimostrando un apparente buono stato di salute e di non avere alcuna necessità di rimanere a Corrientes per le cure.

Il ruolo di assessore dell’Apsa, organismo centrale nell’amministrazione patrimoniale del Vaticano, è del tutto inedito. Perciò non è chiaro quali saranno esattamente le sue funzioni né se per adempiervi dovrà trasferirsi necessariamente a Roma. Nonostante sia prevedibile che lo faccia, considerando anche che nei giorni scorsi è stato visto ospite nella Domus Santa Marta, residenza del Papa in Vaticano.

https://gloria.tv/article/DqLRrXzGRy2R4xhQVARER2R3s

Vescovo argentino nominato da papa Francesco costretto a dimettersi

Papa Francesco ha accettato le dimissioni del 53enne vescovo Gustavo Zanchetta di Orán, Argentina, il 1° agosto. Zanchetta ha annunciato che si sarebbe dimesso per motivi di salute mentre i media parlano di malgestione economica e abuso di autorità.

Zanchetta fu nominato vescovo nel luglio 2013 da papa Francesco. Era noto per essere un arrivista e aveva una posizione importante nella conferenza episcopale argentina mentre il cardinale Jorge Mario Bergoglio ne era presidente.

www.infobae.com/sociedad/2017/08/0...tavo-zanchetta/

Salta: misteriosa renuncia del obispo Gustavo Zanchetta
Dejó la diócesis de Orán sin despedirse de sus sacerdotes ni de los fieles. Se lo apunta por desmanejos financieros y se ponen en duda las razones de salud que alegó para justificar su alejamiento
1 de agosto de 2017

Gustavo Zanchetta fue obispo de la diócesis salteña de Orán durante los últimos cuatro años
El obispo de la ciudad salteña de Orán, Gustavo Zanchetta, renunció sorpresivamente el sábado pasado a la sede episcopal, lo que generó la sorpresa de todos dentro y fuera de la Iglesia. En una carta publicada en sus redes sociales dijo que "un problema de salud" –cuya recuperación considera imposible de seguir en la provincia de Salta–motivó su alejamiento.

Su imprevista salida generó varias especulaciones ya que no se despidió de los feligreses ni de sus sacerdotes. De acuerdo con el portal Caminos Religiosos, el estado de salud del prelado presentó en los últimos meses algunos síntomas que requirieron estudios, pero nada que hiciera suponer la decisión de viajar a Roma para presentar ante el papa Francisco la renuncia como obispo.

Monseñor Gabriel Acevedo, vicario general de la diócesis, comunicó oficialmente por escrito a la Conferencia Episcopal Argentina (CEA) la decisión que ya se considera un escándalo: "El señor obispo Gustavo dejó la diócesis en horas de la mañana con destino a la arquidiócesis de Corrientes, donde será recibido como huésped por el señor arzobispo monseñor Andrés Stanovnik".

Sin mayores explicaciones, se confirmaba así que Zanchetta ya no estaba en Salta, sino que había decidido asilarse a casi 900 kilómetros de distancia para esperar la aceptación de la renuncia por parte del Santo Padre, que finalmente se efectuó este martes, según divulgó la Nunciatura apostólica. En su reemplazo, Francisco nombró administrador apostólico sede vacante al arzobispo de Corrientes, sacerdote capuchino al igual que Zanchetta, y quien oficia además de anfitrión del ahora obispo emérito.


Zanchetta fue ordenado el 13 de diciembre de 1991. Cuestionado fuera y dentro de la Iglesia, tuvo una carrera meteórica: desde sus comienzos como vicario parroquial de la catedral de Quilmes y con funciones en el seminario diocesano, con apenas 34 años fue enviado en 1998 a Roma para cursar durante dos años una especialización en Teología.

Diez años después, fue nombrado subsecretario ejecutivo -mano derecha del secretario general, segundo en importancia- del episcopado y secretario de la Comisión Episcopal para la UCA, por entonces bajo el mando de otro cuestionado sacerdote: monseñor Alfredo Zecca, quien recientemente también renunció a su misión como arzobispo de Tucumán.

En junio de 2013 –antes de ser designado obispo por el Papa– Zanchetta sumó entre sus cargos el de vicario episcopal de Asuntos Económicos, apoderado general del obispado de Quilmes y representante legal de todos los colegios de la diócesis de Quilmes. Todo eso generó cierta reacción entre sus colegas, quienes comenzaron a verlo como alguien que buscaba hacer carrera en la Iglesia para ser nombrado obispo. Su ambición le trajo numerosas denuncias por supuestos desmanejos financieros, involucrando incluso a los colegios bajo su órbita. Según algunos trascendidos, esos mismos manejos económicos se habrían repetido en Orán, precipitando su salida.

Se conocen en la provincia sus vínculos con miembros del poder político y económico, que le permitieron recibir asistencia y fondos del gobierno provincial y nacional dado que invocaba ser "pastor de una diócesis necesitada". Algunos de los pedidos, consigna Caminos Religiosos, tenían poco que ver con actividades religiosas.

Zanchetta protagonizó otro escándalo allá por 2014, cuando se negó a un control antidroga de rutina que la Gendarmería Nacional estaba llevando adelante en rutas de Salta, abusando de su investidura y amenazando a los oficiales con denunciarlos ante sus superiores. Finalmente, su vehículo fue inspeccionado y se le permitió seguir.

www.cuartopodersalta.com.ar/el-misterio-gustavo-zanchetta/

El misterio Gustavo Zanchetta
2 agosto, 2017

La renuncia del obispo Zanchetta a la diócesis de Orán llegó a los medios nacionales. Infobae sugiere que el motivo del alejamiento fueron desmanejos financieros. Aquí la historia de un sacerdote de carrera meteórica y compañías polémicas.

Para el portal nacional la renuncia del obispo de Orán generó sorpresa dentro y fuera de la Iglesia. Como se recordará, en una carta publicada en sus redes sociales Zanchetta adujo “un problema de salud”.

La imprevista salida generó varias especulaciones. De acuerdo con el portal Caminos Religiosos, el estado de salud del prelado presentó en los últimos meses algunos síntomas que requirieron estudios pero nada que hiciera suponer la decisión de viajar a Roma para presentar ante el papa Francisco la renuncia como obispo.

Hoy Zanchettta se encuentra en la arquidiócesis de Corrientes, donde será recibido como huésped por el señor arzobispo monseñor Andrés Stanovnik quien fue nombrado administrador apostólico sede vacante. Será él quien reemplace a un Zanchetta cuya historia sorprende por su avance meteórico.

Ordenado el 13 de diciembre de 1991, en sus comienzos fue vicario parroquial de la catedral de Quilmes y con funciones en el seminario diocesano, con apenas 34 años fue enviado en 1998 a Roma para cursar durante dos años una especialización en Teología.

Diez años después, fue nombrado subsecretario ejecutivo -mano derecha del secretario general, segundo en importancia- del episcopado y secretario de la Comisión Episcopal para la UCA, por entonces bajo el mando de otro cuestionado sacerdote: monseñor Alfredo Zecca, quien recientemente también renunció a su misión como arzobispo de Tucumán.

Zecca fue arzobispo de Tucumán desde 2011 y enfrentó al movimiento de mujeres, a la comunidad de La Florida y a un sector de los tucumanos que reclamaba por el supuesto fraude electoral en la provincia, durante los comicios de 2015.

Pero el peor momento del ahora renunciado arzobispo llegó tras la muerte del cura Juan Viroche (conocido por sus denuncias al narcotráfico en La Florida), que apareció ahorcado el 5 de octubre de 2016. Un día después, cuando fue a oficiar la misa por Viroche en la iglesia Nuestra Señora del Carmen, en la localidad de Posse, Zecca, fue abucheado. Los vecinos lo acusaron de haber abandonado al religioso fallecido cuando este más lo necesitaba. “Le pidió tres veces que lo ayude y lo dejó solo; lo abandonó. ¡Váyase!”, le gritaban, entre aplausos y pedidos de justicia.

Volviendo a Zanchetta, debemos decir que en junio de 2013 –antes de ser designado obispo por el Papa– Zanchetta sumó entre sus cargos el de vicario episcopal de Asuntos Económicos, apoderado general del obispado de Quilmes y representante legal de todos los colegios de la diócesis de Quilmes.

Todo eso generó cierta reacción entre sus colegas quienes comenzaron a verlo como alguien que buscaba hacer carrera en la Iglesia para ser nombrado obispo. Su ambición le trajo numerosas denuncias por supuestos desmanejos financieros, involucrando incluso a los colegios bajo su órbita. Según algunos trascendidos, esos mismos manejos económicos se habrían repetido en Orán, precipitando su salida.

Se conocen en la provincia sus vínculos con miembros del poder político y económico, que le permitieron recibir asistencia y fondos del gobierno provincial y nacional dado que invocaba ser “pastor de una diócesis necesitada”. Algunos de los pedidos, consigna Caminos Religiosos, tenían poco que ver con actividades religiosas.

Zanchetta protagonizó otro escándalo allá por 2014, cuando se negó a un control antidroga de rutina que la Gendarmería Nacional estaba llevando adelante en rutas de Salta, abusando de su investidura y amenazando a los oficiales con denunciarlos ante sus superiores. Finalmente, su vehículo fue inspeccionado y se le permitió seguir.

Edited by pincopallino2 - 29/8/2019, 10:21
 
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