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Il crollo delle adozioni internazionali ed il boom della fecondazione artificiale, Tra truffe e tempi biblici il Vaticano preoccupato per l'esaurirsi dell'arrivo di minori e la diffusione dell'eterologa

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view post Posted on 14/10/2017, 22:21

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Vaticano preoccupato per l'esaurirsi dell'arrivo di minori e la diffusione dell'eterologa


Donna incinta

www.nextquotidiano.it/flop-delle-adozioni-italia/


http://www.repubblica.it/cronaca/2017/04/0...tare-162463475/
Attese, truffe e burocrazia: adesso le coppie italiane non vogliono più adottareAttese, truffe e burocrazia: adesso le coppie italiane non vogliono più adottare
Mai così poche famiglie disponibili: domande dimezzate dal 2006. Effetto di istituzioni lontane e lente. Tanto che sembra più facile ed economico rivolgersi all'eterologa

di MARIA NOVELLA DE LUCA

08 aprile 2017
2,3mila
ROMA - Ci sono voluti anni di delusioni e di disamore, di costi folli e di tempi infiniti, di bambini sognati che non arrivavano mai e di istituzioni lontane e lente. Ma il risultato oggi è la cronaca di un fallimento: le coppie italiane non vogliono più adottare. Troppo difficile diventare genitori così, pur avendo il cuore grande, bersagliati da storie negative, scoraggiati da giudici, tribunali, a volte addirittura truffati. "Oggi ci troviamo nella situazione paradossale di avere più segnalazioni di bambini abbandonati che coppie disponibili ad accoglierli", dice Paola Crestani del Ciai, uno dei più famosi enti che si occupano di adozioni internazionali. Il crollo è totale, sia per l'Italia che per l'estero. Se nel 2004 le domande di adozione internazionale erano state 8.274, nel 2015 sono scese a 3.668, secondo i dati del Dipartimento per la giustizia minorile. Drastico anche il calo sul fronte italiano: nel 2006, anno record, gli aspiranti genitori adottivi di un bimbo italiano erano 16.538, nel 2015 sono scesi a 9mila.

Le motivazioni di questa disaffezione sono sicuramente diverse se si parla di procedimenti nazionali o internazionali. Ma di certo i denominatori comuni sono due: gli anni dell'attesa e l'incertezza di arrivare a destinazione. Tanto che oggi sembra assai più semplice, economico (e sicuro) avere un figlio con una fecondazione eterologa, piuttosto che remare tra le infinite difficoltà dell'adozione. Se parliamo però di bambini italiani la sproporzione, oggi come ieri, è data dai numeri reali. I ragazzi adottabili ogni anno sono circa 1.300, oltre mille hanno trovato una famiglia nel 2015, anche se alcune centinaia sono rimaste negli istituti. Comunque pochissimi rispetto alle domande. "Quelli che restano - spiega Sandra Zampa, presidente della commissione bicamerale Infanzia - sono i più grandi, i più difficili, giovani che magari da troppi anni vivono in comunità, spesso anche per la lentezza dei tribunali nel dichiararli adottabili". Diverso invece il caso dei bambini che arrivano dall'estero. "Scontiamo l'assoluta paralisi della Cai, la Commissione adozioni internazionali, che in questi anni non si è mai riunita, non ha stretto accordi con i Paesi esteri, ha paralizzato l'intero sistema. Le famiglie - aggiunge Zampa - a volte anche vittime di truffe, sono state abbandonate a se stesse. Se a questo aggiungiamo i costi, la crisi economica che ancora assedia il Paese, è evidente che il calo delle domande diventerà ancora più netto".

Nelle prossime settimane dovrebbe cambiare il vertice della Commissione, che sarà affidata probabilmente a Laura Laera, presidente del tribunale per i minori di Firenze. Paola Crestani del Ciai allarga però il discorso. "Noi non possiamo nascondere alle coppie che le adozioni sono diventate più difficili, i bambini che arrivano sono più grandi, spesso con problemi di salute. Se ci fossero però dei sostegni economici, dei sostegni post adottivi reali, le coppie si sentirebbero molto più accompagnate. E se in questi anni ci sono stati enti che si sono comportati male, allora bisogna denunciarli, isolarli, senza colpevolizzare chi invece ha sempre agito con coscienza. Ci sono migliaia di bambini abbandonati nel mondo che attendono una famiglia, e coppie che desiderano diventare genitori. Non possiamo sprecare tutto questo".

https://www.avvenire.it/attualita/pagine/f...lano-le-domande
Nel 2015 meno 16%. Adozioni in caduta libera. E crollano le domande
Luciano Moia venerdì 17 marzo 2017
L’ultimo dato disponibile parla di 1.741 minori arrivati in Italia. Nel 2014 erano stati 2.082. Nel 2015 arrivi diminuiti del 16,4%
Adozioni in caduta libera. E crollano le domande
Anno 2015, fuga dalle adozioni. Mentre il governo indugia sulle decisioni da assumere per rivitalizzare l’ormai asfittica Cai (Commissione adozioni internazionali), la crisi del settore è sempre più cupa. Le adozioni internazionali – ma anche nazionali – hanno ormai imboccato la via del precipizio e crolla soprattutto il numero delle famiglie disponibili ad aprirsi all’accoglienza. Meno 11,2% per l’adozione internazionale, meno 10% per quella nazionale. All’inefficienza del sistema corrisponde un progressivo prosciugamento dello slancio solidale.

Lo testimoniano i dati del ministero della Giustizia relativi al 2015. Secondo l’ultima statistica disponibile – visto che la paralisi della Cai ha avuto, tra le altre conseguenze, quella di interrompere il flusso delle comunicazioni sull’attività degli enti – le adozioni internazionali portate a termine nel 2015 sono state 1.741, cioè il 16,4% in meno rispetto al 2014, quando furono 2.082. Se poi si prende come riferimento il 2009, quando le adozioni internazionali furono 3.397, è evidente come in meno di sei anni il numero di minori arrivati nel nostro Paese si sia quasi dimezzato. Calo significativo anche per quanto riguarda i decreti di idoneità rilasciati dai tribunali per i minorenni e le domande di disponibilità presentate dalle famiglie. I primi sono stati 2.929, il 10% in meno rispetto ai 3.254 dell’anno precedente.

Confronto ancora più impietoso se si prende in considerazione il 2005, quando i decreti furono 6.243. In dieci anni i 'nulla osta' rilasciati dai Tribunali sono calati del 53,1%. Inutile puntare il dito contro i tribunali per i minorenni. E pretestuoso usare questo dato per accelerarne la fine. Se i decreti non vengono emessi, la ragione non è l’inefficienza degli uffici giudiziari ma il fatto che nel 2015 solo 3.668 coppie abbiano presentato domanda, con una diminuzione dell’11,2% rispetto al 2014 quando furono 4.130 le coppie disponibili all’adozione internazionale. E addirittura del 53,5% rispetto alle 7.882 del 2005. Dati altrettanto desolanti, come detto, per quanto riguarda l’adozione nazionale. Nel 2015 sono stati dichiarati adottabili 1.345 bambini (di cui 257 non riconosciuti alla nascita) ma le adozioni portate a termine sono state solo 1.057. Quindi 288 minori – forse perché già adolescenti, forse con problemi psicofisici – non hanno trovato nessuna accoglienza. Anche sul piano nazionale c’è da registrare un netto calo delle famiglie disponibili all’adozione.

Dalle 16.538 coppie che avevano presentato domanda nel 2006 si è passati alle 9.007 del 2015 (erano state 10.007 nel 2014). Non è del tutto vero però che gli oltre 5 milioni di coppie sposate senza figli abbiano escluso qualsiasi ipotesi di genitorialità, visto che nel 2015 sono state 75mila le donne che si sono sottoposte a pratiche di fecondazione assistita. E non importa che le fecondazioni coronate da successo siano state solo 12mila e i bambini effettivamente nati 9mila. Percentuali tanto irrisorie (12%) non sono state sufficienti per convincere le coppie senza figli a puntare sull’adozione. Perché questa disfatta? «Da una parte – osserva Marco Griffini, presidente Aibi – hanno pesato le campagne mediatiche finalizzate a demonizzare le adozioni, dall’altro non possiamo dimenticare le scelte del governo. Per tre anni la Cai non ha di fatto funzionato». Ora, scaduto il 13 febbraio scorso l’incarico triennale del magistrato Silvia Della Monica come vicepresidente Cai – il presidente è lo stesso premier che delega solitamente a un ministro – si attendono le decisioni dell’esecutivo.

L’incarico di guidare la Cai dovrebbe essere assegnato a Laura Laera, attuale presidente del Tribunale dei minori di Firenze che, in vista del nuovo incarico, avrebbe già inviato al Csm richiesta di distacco. Si tratta di un’ipotesi che non lascia del tutto tranquilli. Come presidente del Tribunale, Laera ha firmato tra l’altro la sentenza della scorsa settimana che ha dato via libera alla 'doppia' adozione omosessuale da parte di due coppie di padri. Posizione che aveva già sostenuto nel corso dell’audizione parlamentare sull’attuazione della legge 184, quando si era detta favorevole alla stepchild adoption sostenendo l’opportunità di decidere caso per caso.

https://www.aibi.it/ita/spagna-crollo-dell...ero-in-affitto/
<<indietro
Data: 17-03-17
Spagna. Crollo dell’adozione internazionale: un calo del 60% mentre oltre un migliaio sono i bambini nati con l’ utero in affitto
gay-pride-shutterstock_227021455Nella penisola iberica si assiste al tracollo delle adozioni internazionali: queste, infatti, calano sempre di più raggiungendo percentuali drammatiche (registrando il 60% in meno negli ultimi 3 anni) dall’altra parte è in costante aumento la quantità di bambini nati con la maternità surrogata. Oltre un migliaio all’anno: ed è una cifra che tende ad aumentare.
Un quadro preoccupante che viene analizzato da Maria Dolores Lozano, dell’Associazione spagnola degli avvocati di Famiglia in un articolo pubblicato sul sito de La Razon.es.
I due fattori, calo delle adozioni internazionali e aumento della maternità surrogata, vanno di pari passo essendo l’una la causa ed effetto dell’altra.
In Spagna, infatti, la maternità surrogata viene vista da coppie gay e single come l’unica alternativa per avere un bambino e dalle coppie eterosessuali, sfiduciate per i tempi lunghi e per i criteri particolarmente selettivi richiesti dai Paesi esteri come la via più rapida e facile per diventare genitori.
E così come denuncia Maria Dolores Lozano, dati alla mano “sono oltre un migliaio i bambini che in Spagna nascono da maternità surrogata. E questo è un dato in costante aumento”.
Il calo delle adozioni internazionali è dovuto, “anche al divieto da parte di Paesi (come la Russia) di adozione di bambini da parte di coppie omosessuali o di single nei paesi in cui sono legalizzate le unioni fra persone dello stesso sesso. Se come single voglio adottare un bambino in un Paese in cui l’omosessualità è bandita e poi si scopre che convivo con una persona dello stesso sesso, in teoria, quel paese può revocare l’adozione. Per questo preferiscono la via ‘breve’ ovvero la maternità surrogata: più facile, più semplice e molto più veloce”.
Ma anche la meno etica, aggiungiamo noi.
Fonte: La Razon.es.

http://www.tempi.it/la-cai-ammette-numeros...ni#.WeJ-eFu0OUk
La Cai ammette «numerose irregolarità» sulle adozioni


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Settembre 14, 2017 Francesca Parodi
La Commissione ha riconosciuto la mala gestione dell’ex vicepresidente Della Monica. «Dobbiamo ridare fiducia alle famiglie» dice Griffini, presidente AiBi
adozioni-ansa
Dopo ben tre anni e tre mesi, la Commissione per le adozioni internazionali (Cai) si è nuovamente riunita il 12 settembre. Il prolungato silenzio, dai motivi tutt’ora inspiegati, è frutto della linea dell’ex vicepresidente Silvia Della Monica, da tempo accusata da alcuni enti delle adozioni di mala gestione, monopolio e irregolarità. Della Monica ha terminato il suo mandato lo scorso febbraio ed è stata sostituita dalla nuova vicepresidente Laura Laera, ma il suo operato ha bloccato per un intero triennio il sistema delle adozioni. A riconoscerlo è stata la stessa Commissione, alla presenza anche del presidente Paolo Gentiloni: nel comunicato si parla di «numerose irregolarità» compiute da Della Monica, come per esempio le modalità con cui l’ex vicepresidente sottoscriveva gli accordi bilaterali tra l’Italia e alcuni paesi da cui provengono i bambini dati in adozione. C’è inoltre un grande caos burocratico, tra documenti originali dispersi, mancata corrispondenza con i numeri di protocollo o assenza di allegati.
SI RICOMINCIA. La Commissione ha quindi deciso di riprendere in mano la situazione e apportare delle migliorie. Innanzitutto, si legge nel comunicato, è necessario verificare l’attuale validità degli accordi con gli altri paesi d’adozione (in caso negativo, si dovranno ricominciare da capo tutte le procedure, con i relativi tempi di attesa lunghissimi a danno di famiglie e bambini). Si prevedono poi una serie di interventi per semplificare l’iter di adozione, come l’attivazione di un fascicolo digitale che contenga tutti i documenti e gli eventi relativi all’adozione. Ed è stato sottoposto all’esame della Commissione un piano di attività che prevede la riattivazione della linea telefonica Cai, l’attività di monitoraggio e analisi e il supporto tecnico alle attività internazionali. Infine, si è deciso di sottoporre a verifica tutti gli enti autorizzati, con l’intenzione, forse, di ridurli.
RECUPERO FIDUCIA. Marco Griffini, presidente di AiBi, si dichiara a tempi.it «positivamente sorpreso della decisione della vicepresidente Laera di esprimere in quel comunicato anche gli aspetti negativi della precedente amministrazione. È un ottimo segnale di trasparenza e di ritorno alla legalità che fa ben sperare per il futuro». L’impegno ora mostrato dal governo per rilanciare le adozioni internazionali «deve però concretizzarsi nella fornitura delle strutture necessarie, da quella del personale, oggi mancante, a quella finanziaria». I segnali positivi non mancano, soprattutto per le famiglie, racconta Griffini, che stanno recuperando la fiducia persa: dopo il crollo delle adozioni internazionali negli ultimi tre anni, «i telefoni stanno tornando a squillare, gli uffici informativi e i corsi formativi si stanno riempiendo».
OPERATO DISASTROSO. I danni a cui rimediare, provocati dalla mala gestione di Della Monica, dice Griffini, «sono impressionanti». Le carte del processo a Savona, riprese dal Fatto Quotidiano, fanno emergere la volontà dell’ex vicepresidente di creare un regime di monopolio da lei gestito e un sistema parallelo di enti autorizzati a lei fedelissimi, danneggiando chi si opponeva e facendo sparire numerosi documenti compromettenti. «Il suo operato è stato disastroso. Ci sono paesi come la Cambogia e la Bolivia che aspettano ancora di aprire accordi bilaterali per le adozioni con l’Italia. L’Africa invece ha chiuso le adozioni, ma lì i bambini abbandonati sono tantissimi e nostro compito è anche quello di porre il problema a livello europeo».
RICORSO AL TAR. La domanda che rimane ancora senza risposta però è «perché si è dovuto aspettare la fine del mandato per cacciare Della Monica? Queste irregolarità, come gli abusi di potere, l’omissione di atti di ufficio o la sua irreperibilità alle famiglie, erano già note da tempo nell’ambiente, anche se nessuno di noi sospettava la gravità dei reati». Allo stesso modo, «ci chiediamo perché, alla luce di tutte queste rivelazioni, non si prendano provvedimenti nei confronti di Della Monica, che ancora riveste la carica di magistrato». L’ex vicepresidente invece non demorde e ha presentato ricorso al Tar del Lazio per ottenere un secondo mandato e chiedere la sospensione di Laera.
BAMBINI ABBANDONATI. Ma ormai quello che è stato è stato, conclude Griffini, e la priorità ora, dopo tante incertezze e problematiche, è quello di riaprire alle adozioni, ridare fiducia alle famiglie e una nuova casa ai bambini. «Al di là dell’aspetto giuridico, questi eventi hanno dimostrato la piccolezza umana di Della Monica, che in fondo suscita compassione e chiede perdono. Il fulcro del nostro lavoro è il destino di bambini abbandonati in tutto il mondo. Un dramma del genere dovrebbe toccare la sensibilità e l’umanità di chi lavora in questo ambito, e spronarlo a portare aiuto».


Leggi di Più: Adozioni. La Cai ammette irregolarità | Tempi.it
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Ric Dellago
view post Posted on 15/10/2017, 16:13




Credo che anche la crisi si un fattore importante.
 
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1 replies since 14/10/2017, 22:21   379 views
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