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Ben 29 spettatori al convengo in ricordo del card. di Napoli, Sforza, cacciato da Garibaldi, Al convegno di neoborbonici, nobili e preti sono più i relatori che gli ascoltatori addormentati

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view post Posted on 3/10/2017, 15:12

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Al convegno di neoborbonici, nobili e preti sono più i relatori che gli ascoltatori addormentati

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La platea

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Istituto di ricerca storica delle Due Sicilie

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lunedì 2 ottobre 2017
IL VENERABILE SISTO RIARIO SFORZA RICORDATO A NAPOLI
Dopo il riuscitissimo convegno tenuto a Roma presso il Palazzo della Cancelleria Apostolica, il 21 Aprile u.s., nel giorno dell'anniversario della "nascita al Cielo" del Venerabile, lo abbiamo ricordato a Napoli.


Il grande successo romano, soprattutto perché "fuori casa", oltre alla grande soddisfazione portava con se anche una piccola grande preoccupazione: riuscire a fare meglio.

In primis trovare una sede che potesse reggere il confronto con il palazzo costruito dal Cardinale Raffaele Riario. Non era facile.


il Presidente dell'Ente Biblioteca Alfredo De Marsico, avv. Roberto Fiore
Grazie all'avv. Roberto Fiore, Presidente dell'Ente Biblioteca di Castel Capuano, intitolata al grande avvocato Alfredo De Marsico, siamo riusciti nell'arduo compito.


Castel Capuano

Castel Capuano condivide con Castel dell'Ovo il titolo di Castello più antico di Napoli ed è universalmente noto perché é stato per anni sede del Tribunale.


ed ecco la splendida sala della Biblioteca, perfettamente attrezzata; ai lati i busti di insigni avvocati

Ma il Castello, la cui costruzione fu iniziata da Re Guglelmo I il Malo, è stato anche di più: è stata residenza Reale fino alla costruzione di Castel Nuovo conosciuto anche come Maschio Angioino.

Il problema della sede non meno prestigiosa di quella romana era quindi risolto.

E così venerdì 29 settembre a 140 anni esatti dalla morte dell'Alto Prelato, presso la Bibilioteca De Marsico di Castel Capuano si è tenuto il secondo convegno dedicato al Cardinale.

il tavolo dei relatori. Da sin.: Mons. Luigi Castiello, il Barone Raimondo Zampaglione, il comm. Eugenio Donadoni, Mons. Nunzio D'Elia, Don Antonio Del Vecchio.

Relatori oltre al barone Zampaglione ed a Mons. Castiello, reduci dal convegno romano, il postulatore della Causa di Beatificazione, Mons. Nunzio D'Elia, che purtroppo è stato penalizzato da problemi all'impianto audio ed infine Don Antonio Del Vecchio, giovanissimo parroco di Santa Maria Egiziaca.


Don Luigi Castiello durante la sua relazione

Invitati anche il Cardinale Sepe, Arcivescovo di Napoli e Mons. Spinillo, Vescovo di Aversa, ma problemi sopravvenuti hanno impedito loro di essere presenti.
Assente giustificata anche la Marchesa Donna Federica de Gregorio Cattaneo di Sant'Elia ed il novantenne presidente dell'Istituto comm. Giovanni Salemi.


veduta della sala
L'avvocato Fiore, padrone di casa, ha portato i saluti dell'Ente che presiede e che ci ospitava, l'avv. Marchese Buccino Grimaldi che quella biblioteca, come tantissimi altri avvocati, aveva assiduamente frequentato, ha portato i saluti dell'Associazione dei Cavalieri Costantiniano, il cav. Rinaldi, in rappresentanza del Presidente Salemi, ha ringraziato i presenti e porto i saluti dell'Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie.


Duomo di Napoli - il quadro originale la cui riproduzione è stata donata ai partecipanti
Il comm. Donadoni ha poi consegnato al cav. Rinaldi un messaggio pervenuto da parte di S.A.R. il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro, Capo della Real Casa di Borbone delle Due Sicilie e Gran Maestro degli Ordini Dinastici.



Successivamente si è svolto il convegno con gli interessanti interventi dei relatori; al cui termine, prima di passare nella sala detta "del piccolo trono", per il vin d'honneur, il cav. Giancarlo Rinaldi, promotore dell'evento, ha consegnato ai partecipanti alcune targhe e delle riproduzioni su tela del quadro del Cardinale esposto nel Duomo di Napoli.


il Presidente avv. Roberto Fiore mostra la riproduzione su tela del quadro del Cardinale appena ricevuta



il cav. Giancarlo Rinaldi consegna i piccoli cadeau al Marchese Buccino Grimaldi

Il giorno dopo, "the day after", stanchissimi ma soddisfatti, rivolgiamo un grazie a tutti coloro che sono intervenuti: l'amico Massimo Calenda, di Rai3; il comm. Eugenio Donadoni, direttore di Cronache Costantiniane, che ha moderato l'incontro, il Marchese Giuliano Buccino Grimaldi, presidente dell'A.N.C.CI. con la gentile consorte Roberta, l'avvocato Roberto Fiore, padrone di Casa come presidente dell'Ente Biblioteca Alfredo De Marsico, S.E. l'ambasciatore Michelangelo Pisani Massamormile, presidente dell'Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa Croce, con la gentile consorte, il barone Luigi Giannuzzi Savelli, le baronesse Bianca, Superiora dell'Augustissima Compagnia della Disciplina della Santa Croce, e Stefania Como di Santo Stefano,



il marchese Carlo Cocozza di Montanara, il conte Roberto Dentice d'Accadia, il conte Fabrizio Cattaneo della Volta, la contessa Gabriella Vivarelli von Lobstein, il conte Augusto Cattaneo della Volta, la marchesa Marò Mottola di Amato, il principe Francesco Brancia d'Apricena, la principessa Bitty Cattaneo della Volta di Sannicandro, Alessandro e Valentina Ferrari di Pantane, Mauro e Annamaria Samarelli, l'avv. Corrado Lanzara, la dr.ssa Ludovica Bracci d'Amore, l'avv. Riccardo Zampaglione, il barone Marco Crisconio, il barone Umberto Maria Ferrari di Pantane Ricevitore del Sovrano Militare Ordine di Malta e Gran Cancelliere del Gran Priorato di Napoli e Sicilia, il barone Alessandro Pasca di Magliano, il conte Alberto Marulli di Ascoli, gli amici confratelli Luigi De Angelis, Enzo de Maio, l'avv. Giulio del Vaglio con la gentile consorte Paola, Pietro Valle.


il tavolo dei relatori

E poi Modestino Caso, presidente dell'***. "Sisto Riario Sforza" che tanto bene compie aiutando i bisognosi, Don Ciro Riccardi, parroco della bellissima Chiesa dei SS. Apostoli dove riposa il Venerabile !e dove nel pomeriggio si è tenuta una bella Celebrazione Eucaristica in Suo onore, impreziosita dal bravissimo coro "Le voci di Massabielle". Ancora un grazie ai relatori Don Antonio Del Vecchio ed a Mons. Nunzio D'Elia, Postulatore della Causa di beatificazione del Cardinale. Un ringraziamento particolare al gruppo di "lucidi folli" che hanno organizzato gli eventi per ricordare il Cardinale Sisto Riario Sforza: Don Luigi Castiello, Raimondo Zampaglione, reduci dal convegno di Roma e che sono stati anche relatori, ed il preziosissimo Giuliano Capecelatro.


S. Em.za Rev.ma il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo Metropolita di Napoli durante la s.Messa ai Santi Apostoli
Nel pomeriggio, alle ore 18,00, officiata da S.Em.za Rev.ma il Cardinale Crescenzio Sepe, e promossa dal parroco Don Ciro Riccardi, presso la magnifica Chiesa dei Santi Apostoli, si è svolta una Celebrazione Eucaristica in onore del Cardinale.


il cav. Giancarlo Rinaldi consegna al Cardinale la targa del Convegno
Il nostro Istituto ha voluto contribuire facendo sì che la S. Messa fosse impreziosita dal coro "Le voci di Massabielle" diretto dal bravissimo Maestro Ninì Spinelli


"Le voci di Massabielle" dirette da Ninì Spinelli cantano durante la S.Messa al Duomo di Napoli

il pavimento della Cappella Riario presso la Chiesa dei Santi Apostoli


https://it.wikipedia.org/wiki/Sisto_Riario_Sforza
Sisto Riario Sforza
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Sisto Riario Sforza
cardinale di Santa Romana Chiesa
Sistoriario.jpg
Coat of arms of Sisto Riario Sforza.svg
Incarichi ricoperti
Vescovo di Aversa
Arcivescovo metropolita di Napoli
Cardinale presbitero di Santa Sabina
Camerlengo del Collegio Cardinalizio
Nato 5 dicembre 1810, Napoli
Ordinato presbitero 1º settembre 1833 dall'arcivescovo Filippo Giudice Caracciolo (poi cardinale)
Nominato vescovo 24 aprile 1845 da papa Gregorio XVI
Consacrato vescovo 25 maggio 1845 dal cardinale Mario Mattei
Elevato arcivescovo 24 novembre 1845 da papa Gregorio XVI
Creato cardinale 19 gennaio 1846 da papa Gregorio XVI
Deceduto 29 settembre 1877, Napoli
Sisto Riario Sforza (Napoli, 5 dicembre 1810 – Napoli, 29 settembre 1877) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico italiano.

Indice [nascondi]
1 Biografia
2 Genealogia episcopale
2.1 Successione apostolica
3 Note
4 Altri progetti
5 Collegamenti esterni
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Nacque a Napoli il 5 dicembre 1810 da un'antica e nobile famiglia napoletana[1].

Iniziò gli studi filosofici e teologici presso la Congregazione della Missione.

Ancora studente fu nominato da papa Leone XII abate di S. Paolo in Albano, abbazia che godeva del patronato giuridico della sua casata, prendendone possesso il 12 febbraio 1828. Si trasferì così a Roma dove proseguì gli studi presso il Seminario romano sotto la vigilanza dello zio cardinale Tommaso Riario Sforza.

Venne ordinato sacerdote a Napoli il 15 settembre 1833 dall'arcivescovo cardinale Filippo Giudice Caracciolo, quindi ritornò a Roma dove conseguì le lauree in Giurisprudenza e Teologia.

Papa Gregorio XVI lo incaricò per alcune missioni apostoliche e poi lo volle come segretario particolare. Canonico di S. Pietro e vicario della Collegiata di S. Maria in Via Lata, si dedicò all'apostolato fra i diplomatici e gli aristocratici.

Divenne vescovo di Aversa il 24 aprile 1845 e ricevette l'ordinazione episcopale il 25 maggio dello stesso anno.

Il 24 novembre 1845 fu nominato arcivescovo di Napoli; fu elevato al rango di cardinale da papa Gregorio XVI nel concistoro del 19 gennaio 1846 e, nello stesso anno partecipò al conclave che elesse il suo successore, Pio IX, il quale indisse il concilio Vaticano I, al quale prese parte lo stesso Sisto Riario Sforza, in qualità di padre conciliare.

All'ingresso di Giuseppe Garibaldi a Napoli, il 7 settembre 1860, in una lettera espresse contrarietà all'unità d'Italia ed emarginò i sacerdoti che avevano seguito Garibaldi. Il 22 settembre fu espulso da Napoli. Si rifugiò prima a Genova e poi a Marsiglia e ritornò a Napoli il 30 novembre per intercessione di padre Ludovico da Casoria. Fu nuovamente espulso il 31 luglio 1861 e si rifugiò nello Stato Pontificio tra Roma e Terracina fino al ritorno a Napoli il 6 dicembre 1866[2][3].

Nel novembre 1869, mentre imperversava lo scontro tra il Papato e la Monarchia sabauda, rifiutò di benedire il neonato principe di Napoli – il futuro Vittorio Emanuele III – e di presenziare al Te Deum che si svolse nella basilica di San Lorenzo.[4]

Morì il 29 settembre 1877 all'età di 66 anni. È sepolto in una cappella della chiesa dei Santi Apostoli dal 1927, anno in cui le sue spoglie furono traslate dalla tomba dove fu da principio deposto, sita nella chiesa di Santa Maria del Pianto.

Il 28 giugno 2012 S.S. Papa Benedetto XVI, in una udienza con il Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, Cardinale Angelo Amato, decretò che il Servo di Dio, Cardinale Sforza visse le virtù cristiane in modo eroico concedendogli quindi il titolo di "Venerabile".
 
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