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IL misterioso fascicolo del Vaticano su Emanuela Orlando: "Spesi 483 mln di lire per allontanarla", Vero o falso resoconto? Una cosa è certa: non sapremo mai la verità

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view post Posted on 18/9/2017, 08:55
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Vero o falso resoconto? Una cosa è certa: non sapremo mai la verità

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Emanuela Orlandi

http://notizie.tiscali.it/cronaca/articoli...ier-spese-1997/

Giallo sul dossier su Emanuela Orlandi: "Il Vaticano spese 483 milioni fino al 1997"
Si squarcia in parte il velo di mistero che avvolge la vicenda della ragazza di 15 anni sparita nel 1983 in Vaticano. L'appello del fratello al Papa
Giallo sul dossier su Emanuela Orlandi: 'Il Vaticano spese 483 milioni fino al 1997'


Redazione Tiscali
Ancora uil caso di Emanuela Orlandi al centro dei misteri vaticani. Un dossier che testimonia di spese sostenute per la giovane sparita a 15 anni Oltretevere, in un arco temporale che arriva fino al 1997, 14 anni dopo la sua sparizione avvenuta nel 1983. Le gerarchie ecclesiastiche sono oggi chiamate in causa per dare un senso a questo plico pieno di documenti utili a capire quale sia stata la vera sorte della ragazza. Il dossier contiene documenti che comprovano le spese sostenute per gestire la vicenda di Emanuela Orlandi. Come scrive il Corriere non è certo che il carteggio sia autentico perché non ripporta timbri ufficiali. Sembra però chiaro che "venga utilizzato nell’ambito dei ricatti incrociati che hanno segnato la vicenda Vatileaks ed evidentemente non sono ancora terminati".

Sull'esistenza di questo carteggio erano circolate voci qualche mese fa. Oggi il fratello di Emanuela, attraverso le avvocate assunte dalla famiglia, Annamaria Bernardini De Pace e Laura Sgrò, chiede che venga fatta luce su questi documenti e chiede alla Segreteria di Stato di "sgomberare il campo da ogni dubbio" e chiedono di "avere accesso a tutti i documenti e comunque poter incontrare il segretario di Stato Pietro Parolin: il caso non è e non può essere chiuso".


L'esistenza del plico e i dettagli delle spese sostenute per "allontanare Emanuela Orlandi" sono rivelati nell'ultimo libro d'inchiesta di Emiliano Fittipaldi, "Gli impostori". Il cronista di REpubblica, sostiene che se quanto riportato nella documentazione è vero, "apre squarci clamorosi sulla vicenda della ragazzina scomparsa nel 1983. Se falso, segnala uno scontro di potere senza precedenti nel pontificato di Francesco".

Cosa contiene il dossier
Il plico con ogni probabilità venne rubato insieme agli altri documenti durante l'irruzione presso la Prefettura vaticana, il 29 e 30 marzo sdel 2014 con conseguente scassinamento della cassaforte contenente i documenti dlela Commissione Cosea di cui fanno parte anche monsignor Baldi e Chaouqui, entrambi sotto processo per Vatileaks. Durante le indagini, il capo ufficio monsignor Alfredo Abondi conferma che "nella sezione riservata della Prefettura venivano conservati i documenti sulla sicurezza e sulle situazioni rilevanti relative all’Amministrazione. Nei giorni successivi al furto nel dicastero ci fu recapitato un plico con i documenti sottratti". Per il monsignore si tratta di "materiale che riguarda pratiche risalenti a 10 o anche 20 anni fa". Da quel momento in poi comincia a circolare la voce che tra i documenti rubati ci sia anche un plico dedicato a Emanuela Orlandi.

Spesi 483 milioni fino al 1997
I documenti sono nelle mani del giornalista di Repubblica che ne dà conto nel suo libro e pubblica un'anticipazione sul quotidiano di oggi. "Il dossier - scrive Fittipaldi - sintetizza gli esborsi sostenuti dal Vaticano dal 1983 al 1997. La somma totale investita nella vicenda Orlandi è ingente: oltre 483 milioni, quasi mezzo miliardo di lire". Le voci sono varie. Si va dal pagamento di una "fonte investigativa presso Atelier di moda Sorelle Fontana" di sei mesi prima della sparizione della ragazza che, qforse era già sotto controllo. "Per la fonte, la Santa Sede aveva sborsato 450.000 lire. C'era un'altra spesa per la 'preparazione all'attività investigativa estera' costata altre 450.000 lire, uno "spostamento" da ben 4 milioni di lire e, soprattutto, le 'rette vitto e alloggio 176 Chapman Road Londra'".

Poi una sequela di spese sostenute fino al 1997, tra cui spese sanitarie di vario genere, rette di un collegio esclusivo di Londra, e spese che coinvolgerebbero vari personaggi tra cui Agostino Casaroli, il segretario di Stato che nella vicenda Orlandi ebbe un ruolo importante. Conti salatissimi per viaggi di alti funzionari vaticani a Londra, spostamenti e trasferimenti verso l'Italia e verso l'Inghilterra e "attività investigativa relativa al depistaggio". Scrive Fittipaldi che «il documento segnala che il resoconto dei costi per le attività relative alla cittadina Orlandi e al suo "allontanamento domiciliare" si riferisce stavolta al periodo "aprile 1993-luglio 1997". Le voci del quadriennio sono solo tre: oltre alle solite rette (con "il dettaglio mensile e annuale in allegato 22") e ad altre "spese sanitarie forfettarie", figura il capitolato finale. Mi si gela il sangue: "Attività generale e trasferimento presso Stato Città del Vaticano, con relativo disbrigo pratiche finali: L. 21.000.000"».

18 settembre 2017
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Edited by pincopallino2 - 18/9/2017, 10:07
 
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view post Posted on 18/9/2017, 09:01

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http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/17...f8a929b5c.shtml

Emanuela Orlandi: «Il Vaticano spese 500 milioni per lei fino al 1997»: è giallo sul dossier
Verifiche sull’autenticità di un carteggio che circola nella Santa Sede
di Fiorenza Sarzanini

ROMA - Un nuovo, inquietante mistero segna la ricerca della verità sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983. E avvalora l’ipotesi che i «corvi» siano tornati in Vaticano. Perché un dossier che circola negli uffici della Santa Sede chiama in causa le gerarchie ecclesiastiche sulla fine della giovane sparita a 15 anni nel 1983 e sembra voler accreditare la possibilità che sia morta nel 1997. Elenca le spese che sarebbero state sostenute Oltretevere proprio per gestire la vicenda. L’esame del carteggio non fornisce alcun riscontro che si tratti di un documento originale perché non contiene timbri ufficiali, ma appare verosimile che venga utilizzato nell’ambito dei ricatti incrociati che hanno segnato la vicenda Vatileaks ed evidentemente non sono ancora terminati. Per questo la famiglia Orlandi torna a chiedere alla Segreteria di Stato di «sgomberare il campo da ogni dubbio» e attraverso le avvocatesse Annamaria Bernardini De Pace e Laura Sgrò insiste «per avere accesso a tutti i documenti e comunque poter incontrare il segretario di Stato Pietro Parolin: il caso non è e non può essere chiuso».

Si torna alla notte tra il 29 e il 30 marzo 2014 quando viene scassinata la cassaforte che si trova nella Prefettura vaticana e contiene l’archivio della commissione Cosea, della quale facevano parte monsignor Balda e Francesca Chaouqui, entrambi finiti sotto processo con l’accusa di aver divulgato documenti segreti relativi alle finanze vaticane. Nel libro Via Crucis di Gianluigi Nuzzi, che svela una parte di quelle carte segrete, vengono pubblicate le fotografie della misteriosa irruzione.

Durante le indagini su Vatileaks il promotore di giustizia della Santa Sede interroga il capo ufficio monsignor Alfredo Abondi che a verbale dichiara: «Nella sezione riservata della Prefettura venivano conservati i documenti sulla sicurezza e sulle situazioni rilevanti relative all’Amministrazione. Nei giorni successivi al furto nel dicastero ci fu recapitato un plico con i documenti sottratti». Non entra nel dettaglio ma specifica che «si tratta di materiale che riguarda pratiche risalenti a 10 o anche 20 anni fa». Poco dopo comincia a circolare l’indiscrezione che tra quei dossier ce ne sia anche uno sulla scomparsa della ragazza.
Sei mesi fa Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, rilancia questa possibilità, entra nel dettaglio parlando di «cinque fogli, mostrati anche a Papa Francesco che proverebbero che non sarebbe morta subito, perché datati fino al 1997». È il plico che viene adesso fatto circolare. Si intitola «Resoconto sommario delle spese sostenute dallo Stato città del vaticano per le attività relative alla cittadina Emanuela Orlandi».
È datato 28 marzo 1998, firmato dal cardinale Lorenzo Antonetti, all’epoca presidente dell’Apsa, l’Amministrazione del Patrimonio della sede Apostolica, e indirizzato al sostituto per gli Affari generali della segreteria di Stato il cardinale Giovanni Battista Re e al sottosegretario Jean Louis Tauran. Elenca spese per circa 500 milioni di lire sostenute tra gennaio 1983 e luglio 1997. Si chiude con il pagamento di 21 milioni di lire per «attività generale e trasferimento presso città del Vaticano con relativo disbrigo pratiche finali».
Le «voci» e i relativi pagamenti accreditano la possibilità che la giovane sia stata ospitata in alcuni conventi e appartamenti in Italia e all’estero, ricoverata in almeno due strutture sanitarie in Gran Bretagna, trasferita più volte. Specifica che una parte dei soldi è stata versata a «fonti investigative», e cita il pagamento per l’attività relativa a un episodio di «depistaggio».

Il documento — dattiloscritto con un carattere risalente a vent’anni fa — contiene nomi e luoghi realmente esistenti, parla dell’attività investigativa svolta anche dall’allora responsabile della gendarmeria, si riferisce ad «allegati» su «quantità di denaro autorizzate e prelevate per spese non fatturate». Il fatto che la prima data sia gennaio 1983, cioè sei mesi prima della sparizione, sembra voler avvalorare la possibilità che Emanuela fosse sotto il controllo di autorità vaticane già da quel periodo. Potrebbe trattarsi di un documento che contiene circostanze vere, fatto circolare proprio da chi continua ad esercitare il proprio potere di ricatto contro le gerarchie ecclesiastiche, visto che mai è stato fugato il sospetto sul loro ruolo in questa vicenda. Oppure un depistaggio. «In ogni caso — chiariscono le due avvocatesse — la famiglia ha diritto a ottenere chiarimenti e per questo torniamo ad appellarci direttamente a papa Francesco affinché voglia ascoltare la loro supplica. Lui stesso ha detto che “la verità non si negozia”».
17 settembre 2017 | 23:47
 
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view post Posted on 18/9/2017, 10:23

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Vaticano: "Documentazione falsa e ridicola".
 
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