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I dubbi dell'ostia, I mille enigmi dei riti cannibali del cattolicesimo

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view post Posted on 22/7/2017, 11:27

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http://m.famigliacristiana.it/articolo/e-s...ade-a-terra.htm

SE UN’ OSTIA CONSACRATA CADE A TERRA UN FEDELE PUÒ ANCORA ASSUMERLA?
21/07/2017
di Silvano Sirboni


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DANIELA P. - Se durante la distribuzione della Comunione un’ ostia cade a terra, il fedele può raccoglierla e assumerla o è un atto riservato al sacerdote?

Fin dal 1969, la riforma liturgica, ripristinando la più antica tradizione, dà la possibilità di ricevere la Comunione sulla mano. Pertanto, contrariamente alla prassi invalsa a partire dal IX secolo, anche un fedele laico può oggi toccare il pane consacrato. Se un’ ostia cade inavvertitamente a terra, anche il fedele laico può raccoglierla se non la raccoglie prima il sacerdote. Se c’ è un problema riguarda piuttosto cosa fare con quell’ ostia: distribuirla ancora o metterla da parte? Dipende dalle circostanze. Se, per comprensibili ragioni igieniche, non sembrasse opportuno consumarla né da parte del sacerdote né da parte del fedele, si potrà metterla da parte e poi deporla a consumare in modo naturale nel “sacrario”, luogo dove si custodiscono anche gli oli santi che ogni anno si cambiano.

http://m.famigliacristiana.it/articolo/per...di-frumento.htm

PER L’ EUCARISTIA SOLO PANE DI FRUMENTO?
O si può anche accettare, come elemento base, l'orzo? Risponde il teologo.
14/11/2016
di Silvano Sirboni


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MARCO G. Ho notato che nella Bibbia (2Re 4,42; Gv 6,9) si parla di pani di orzo... Presumo che non sia da escludere che tale tipo di pane sia stato usato da Gesù anche nell’ Ultima cena.

Sovente sulle mense del popolo d’ Israele era presente il pane di orzo. Tuttavia per l’ offerta dei pani al tempio e per celebrare la Pasqua si usava il pane più nobile, cioè di frumento, come attesta ancora oggi la tradizione ebraica. Se a causa di una diversa datazione dell’ Ultima cena di Gesù, nella Chiesa d’ Oriente (salvo qualche eccezione) si usa il pane fermentato e in Occidente quello azzimo (senza lievito), come nella Pasqua ebraica, per quanto riguarda la materia mai si ebbero dubbi sul pane di frumento. Solo negli ultimi decenni, tenendo conto delle culture dove il pane di frumento non costituisce l’ alimento normale, ci si è chiesto se non sia possibile cambiare la materia dell’ Eucaristia. Per fedeltà a ciò che storicamente ha fatto Gesù, la Chiesa non ritiene di poterla cambiare.

http://m.famigliacristiana.it/articolo/un-...significato.htm

UN FRAMMENTO DI OSTIA NEL CALICE. QUALE SIGNIFICATO?
Perché il sacerdote mette un frammento dell’ ostia nel calice prima della Comunione? Risponde il teologo Sirboni.
20/05/2016
di Silvano Sirboni

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MEMMO C. Sapevo che il sacerdote mette un frammento dell’ ostia nel calice prima della Comunione per significare l’ interezza del corpo del Signore. Un amico mi ha detto che significa l’ unione con il Papa. Quale la corretta interpretazione?

A Roma, nel V secolo, era prassi liturgica che un pezzo del pane consacrato dal Papa nella concelebrazione con tutto il clero romano fosse portato nelle altre chiese dell’ Urbe e immesso nel calice dai presbiteri che presiedevano l’ Eucaristia, per significare la piena comunione con il vescovo. Durante i primi secoli ci si preoccupava di imitare la Chiesa di Pietro per manifestare la correttezza della fede celebrata. Per questo la stessa prassi fu accolta anche fuori di Roma e nelle Chiese orientali, ma, per ovvie ragioni, assunse un diverso significato, che è quello che ancora oggi è presente nel Messale romano: «Il sacerdote spezza il pane e mette una parte dell’ ostia nel calice per significare l’ unità del corpo e del sangue di Cristo nell’ opera della salvezza, cioè del corpo di Cristo Gesù vivente e glorioso».

http://m.famigliacristiana.it/articolo/qua...a-comunione.htm

QUANTE VOLTE È LECITO FARE LA COMUNIONE?
Oggi, Giovedì Santo, si si fa memoria dell'istituzione dell’ Eucaristia. Una lettrice ci scrive condividendo un dubbio che le sta a cuore: è possibile comunicarsi sia nella Messa del sabato sera sia, eventualmente, in quella della domenica mattina? Ecco la risposta dell'esperto.
24/03/2016
di Silvano Sirboni

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FILOMARA
Un sacerdote in un santuario mi ha detto che se ricevo la Comunione nella Messa festiva del sabato sera non posso rifarla nella Messa domenicale del giorno dopo. Ho qualche dubbio su questo impedimento.

Il dubbio è fondato. La Messa è la cena del Signore; e a una cena non si va solo per fare presenza, ma per condividere il cibo. Infatti, Gesù ha istituito il sacramento eucaristico dicendo: «Prendete e mangiate... Prendete e bevete...». La finalità rituale della Messa è quindi la partecipazione alla mensa eucaristica che ci rende partecipi della vita di Cristo morto e risorto. È per questo che fin dal 1967 è possibile fare la Comunione anche una seconda volta nello stesso giorno, ma solo nel caso in cui si partecipa alla Messa. E ciò per salvaguardare l’ identità e la finalità della Messa. Una concessione che non riguarda il dubbio proposto poiché si tratta di due giorni diversi. Non sono previste oltre due Comunioni nello stesso giorno per non favorire devozionalismi devianti: non è la quantità delle Comunioni che conta, ma la loro qualità.
 
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