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Miracolo sotto la bara di don Antonio Polese, il boss delle cerimonie, Si sollevano le mattonelle e si forma una croce sotto al ristoratore che ospitava potenti camorristi

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view post Posted on 15/5/2017, 21:12
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Si sollevano le mattonelle e si forma una croce sotto al ristoratore che ospitava potenti camorristi

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http://tv.fanpage.it/la-moglie-e-la-figlia...ollevate-video/

La moglie e la figlia di Antonio Polese: “Le mattonelle sotto la bara si sono sollevate “(VIDEO)
Imma e Rita, figlia e moglie di Antonio Polese, raccontano il fenomeno inspiegabile che si sarebbe verificato durante la veglia funebre del Boss delle cerimonie di Real Time: “Le mattonelle si sono crepate per poi sollevarsi, si è formata una croce che partiva da sotto la bara”.
NEWSVIDEO 14 MAGGIO 2017 13:30 di Stefania Rocco

Dell’inspiegabile fenomeno che si sarebbe verificato durante la veglia funebre di Antonio Polese si è già ampiamente parlato. Nel corso della puntata de Il boss delle cerimonie che Real Time ha mandato in onda il 13 maggio scorso, però, sono state proprio la moglie e la figlia del noto ristoratore a raccontare l’accaduto.

Pare che poco prima dei funerali ufficiali di Polese, le mattonelle sulle quali la bara era stata appoggiata prima di essere trasportata nella sala reale del Castello si siano crepate, per poi sollevarsi l’una dopo l’altra. A dimostrazione che il fenomeno in questione si sarebbe realmente verificato c’è un video che mostra il “sentiero” a forma di croce che si sarebbe impresso nel pavimento subito dopo quell’inquietante momento. È Ciro Polese, nipote del Boss a raccontare quello che sarebbe accaduto a casa dell’uomo poco prima che sorgesse il sole:

Questo è il salone di casa di Don Antonio. Ieri, all’improvviso, è accaduto qualcosa che ha dell’impossibile. Sono saltate tutte le mattonelle dal punto in cui era appoggiata la bara fino alla porta, anche lateralmente. Sembrava quasi che il Boss volesse indicare il desiderio di essere trasportato nella sala reale.

Imma, figlia di Polese, ha confermato lo strano fenomeno: “Tutte le mattonelle si sono crepate per poi alzarsi una dopo l’altra. Si è formata una croce che andava dai piedi della bara in avanti. Voleva andare nel salone reale. È successo per questo motivo”. Rita, moglie devota di Polese, ha aggiunto: “Quelle mattonelle sono scoppiate, è stato un fenomeno”. Il racconto dei presenti è in basso, a partire dal minuto 3 del video.



Il regista Raffaele Brunetti conferma il fenomeno
Raffaele Brunetti: “La nuova stagione de 'Il boss delle cerimonie' si farà, ma con un titolo diverso”

Questo strano fenomeno alla quale è stata data una connotazione sovrannaturale era già stato reso noto a poche ore dai funerali di Don Antonio Polese. Raffaele Brunetti, regista de Il Boss delle cerimonie, aveva già anticipato a Fanpage.it che se ne sarebbe parlato nel corso della quinta stagione del programma:

Le mattonelle si sono sollevate, lo abbiamo documentato e lo vedrete. Era come se Don Antonio chiedesse dalla bara di essere portato nel salone reale, una stanza alla quale teneva molto. In seguito è stata ritrovata la sua fede, quella che Polese cercava disperatamente da mesi. In qualche modo il boss continua a essere molto presente al Castello.

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http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/24...azione/2491552/

Camorra, il “Boss delle cerimonie” querela e perde. Collegare la “Sonrisa” alla criminalità non è diffamazione
Camorra, il “Boss delle cerimonie” querela e perde. Collegare la “Sonrisa” alla criminalità non è diffamazione
CRONACA
Antonio Polese aveva trascinato in tribunale l'allora deputato Gennaro Migliore, reo di avere presentato un'interrogazione sui legami con Raffaele Cutolo e la presunta origine camorristica dell'albergo-location della fortunata trasmissione di Real Time. Il giudice gli ha dato torto: "Rientra in diritto di cronaca e di critica"
di Vincenzo Iurillo | 24 febbraio 2016
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Più informazioni su: Camorra, Matrimonio, Napoli, Raffaele Cutolo, Rai
La singolar tenzone legale tra il Boss delle Cerimonie e il sottosegretario alla Giustizia finisce con la vittoria schiacciante del renziano ed ex Sel Gennaro Migliore. Non è diffamazione collegare la Sonrisa alla camorra né ricordare, come fece Migliore in un’interrogazione parlamentare presentata insieme all’esponente di Sel Arturo Scotto, che la trasmissione cult di Real Time si svolge in un hotel di Sant’Antonio Abate che in passato ha ospitato ben altro tipo di matrimoni rispetto a quelli ‘trash’ ma innocui mandati in onda. Come quello “tra Marianna Giuliano, figlia di Luigi Giuliano capo dell’omonimo clan, e Michele Mazzarella figlio del boss di Santa Lucia”. Un matrimonio celebrato nel 2004, “servito – scrissero i parlamentari sulla base di documentazione giudiziaria – a creare un’alleanza tra le due famiglie e dimostrare al quartiere napoletano di Forcella la forza ed il potere che insieme i due clan erano in grado di raggiungere”.

Antonio Polese (ma il vero nome è Tobia), il Boss delle Cerimonie ormai diventato una celebrità, querelò. Ma il 17 febbraio il Gup di Napoli Eliana Franco ha archiviato. Escono indenni anche Scotto, la testata web Retenews24 che ha pubblicato il 14 gennaio 2014 un articolo sull’interrogazione, e il dirigente di Sel Andrea De Martino che l’ha commentata. Difesi da un pool di avvocati tra i quali Alfonso Vozza e Bruno Larosa, i politici e i giornalisti autori di un pezzo firmato sotto pseudonimo sono stati prosciolti senza la noia di un processo, che pure il pm riteneva inutile.

L’interrogazione, va detto, era durissima. Riferiva dei legami tra il proprietario della maxi-struttura e le organizzazioni criminali. Legami intensificati grazie “alla cerimonia di nozze tra Gioacchino Fontanella e Maria Carfora, appartenenti entrambi alle cosche di Sant’Antonio Abate”. Una nota dei parlamentari ribadì che “secondo gli inquirenti il patron del Grand Hotel La Sonrisa avrebbe sfruttato l’antica camorra contadina, ovvero quella che faceva affari con la macellazione abusiva e con il mercato del latte e delle mozzarelle che imponevano ai commercianti. Anni fa Polese fu sospettato anche di avere rapporti con il boss Raffaele Cutolo e di nasconderne presso la Sonrisa una sorella, ma le perquisizioni eseguite dalle forze dell’ordine non diedero conferma a questa ipotesi”. Donna Rosetta Cutolo non fu trovata lì, ma i rapporti tra Polese e Cutolo sono provati da una sentenza definitiva di condanna di don Antonio a due anni e sei mesi per favoreggiamento reale al capo della Nco. Polese infatti insieme a due complici acquistò l’ex castello mediceo di Ottaviano in favore di Cutolo. La sentenza risale al 1987, è passata in giudicato ed è richiamata dal Gup nel provvedimento di archiviazione.

“La circostanza, dedotta dall’opponente – scrive il giudice – di essere persona offesa nell’ambito di un procedimento per estorsione, ovviamente non incide sul contenuto del riferito giudicato né è idoneo a rendere diffamatorie le notizie contenute nell’articolo oggetto di denuncia”. Articolo che per il Gup è conforme “all’interpretazione ed applicazione dei consolidati principi giurisprudenziali in materia di diritto di cronaca giornalistica e di diritto di critica politica” anche nella parte in cui sottolinea che la Sonrisa è stata sequestrata per reiterati abusi edilizi seriali, per i quali è in corso un processo per lottizzazione abusiva, e nella parte in cui i parlamentari chiedono al governo Renzi “se si ritenga opportuno che ad una struttura posta sotto sequestro giudiziario per abusivismo edilizio venga concesso ospitare le registrazioni di un programma televisivo e di guadagnare ulteriormente economicamente grazie alla pubblicità derivante dal docureality”.

di Vincenzo Iurillo | 24 febbraio 2016
 
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