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Abusi e pedofilia tra i Lefebvriani: tra l'8% ed il 9% i soggetti pericolosi, Accusati di violentare minori, trasferiti in giro per il mondo.

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view post Posted on 21/1/2024, 14:21 by: pincopallino2

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Galassia lefebvriani: vescovi e abusi25 gennaio 2023/ 12 commenti
di: Lorenzo Prezzi
ordinazione

Disinvolte ordinazioni episcopali e crescenti denunce di abusi sessuali interessano l’area del tradizionalismo cattolico di mons. Lefebvre che, oltre alla Fraternità sacerdotale San Pio X fondata dal vescovo anticonciliare francese (1905-1991), è ornata da molti «satelliti» di minor consistenza con reciproche trasmigrazioni di preti e religiosi.

Proliferazione di ordinazioni
Uno dei quattro vescovi ordinati da mons. Lefebvre nel 1988, il britannico Richard Williamson, espulso dalla Fraternità nel 2012 per la sua opposizione ad ogni apertura verso la curia vaticana e il papa, ha provveduto a ordinare, per iniziativa propria, un quarto vescovo a garanzia del futuro della sua Comunità sacerdotale Marcel Lefebvre (una sessantina di preti). Ne ha dato notizia su Eleison Comment del 31 dicembre 2022.

Si tratta dell’italiano Giacomo Ballini, consacrato vescovo in segreto due anni fa (gennaio 2021) e ordinato prete nella Fraternità San Pio X nel 2011. Prima di consacrare Ballini, Williamson ha ordinato vescovi Jean-Michel Faure (2015), Miguel Ferreira da Costa (2016) e Gerardo Zendejas (2017).

La scelta, che colloca gli interessati nella situazione di scomunica, viene giustificata da Williamson in ragione della “sopravvivenza” della Chiesa e per la necessità della pastorale. La questione della «sopravvivenza» è una citazione diretta della giustificazione esibita da Lefebvre nel momento in cui decise di procedere alla consacrazione episcopale del 1988.

Così scrive su Eleison Comment: «Quello è stato il momento decisivo per l’arcivescovo per capire che la “verità cattolica” non sarebbe mai stata adeguatamente difesa dai modernisti al potere a Roma, e così ha proceduto a consacrare quattro dei suoi sacerdoti per garantire “l’operazione sopravvivenza”, la sopravvivenza stessa della tradizione cattolica».

Un preteso stato di necessità che si sta moltiplicando nei satelliti viciniori. Per esempio nella Fraternità San Pio V sorta nel 1983 negli USA che ha visto l’ordinazione di quattro vescovi: Clarence Kelly, Donald J. Sanborn, Daniel L. Dolan e Rodrigo Henrique da Silva. Così, nell’istituto «Mater boni consilii» dopo il fondatore, Michel Guérard des Lauriers, sono stati consacrati vescovi Franco Munari, Gunter Storck e Robert McKenna.

Un insensato scialo di ordinazioni che trova resistenza nella stessa Fraternità San Pio X e che richiama il caso grottesco del vescovo vietnamita P.-M. Ngô-Dinh Thuc (1897-1984) che ordinò vescovi oltre un centinaio di preti in ogni latitudine, per poi pentirsi e morire in comunione con Roma.

La necessità pastorale è la seconda giustificazione e risponde alla convinzione di «fortino assediato» di queste comunità marginali, spaventate dalla modernità, lontane dalla pratica della Scrittura e della teologia, politicamente orientate a destra (monarchica e autoritaria), spesso antisemite e travolte dall’ideologia complottista.

Dopo aver accusato le élites occidentali della pandemia (Covid) e annunciato il «collasso della civiltà», Williamson imputa loro la guerra russo-ucraina: «I leader occidentali hanno praticamente dichiarato guerra alla Russia… Le sanzioni erano progettate per ferire il popolo russo e per rovesciare il governo del Cremlino». L’eroica resistenza di Putin, a suo avviso, metterà in ginocchio l’Occidente.

Gli abusi
Il secondo capitolo è quello degli abusi. Coperti in ogni modo dai tradizionalisti cominciano, ad esplodere (cf. qui su SettimanaNews). Molte testimonianze hanno inchiodato Patrick Greche, della Fraternità San Pio X per violenze sessuali su bambini e adolescenti in Gabon, una delle loro missioni. Abusi in cui è coinvolto anche Damian C. sia in Gabon e in Nuova Zelanda.

In Francia è nata un’associazione delle vittime all’interno del mondo tradizionalista. Philippe Peignot è stato accusato di violenza su bambini e rilasciato per la prescrizione dei reati. 19 anni di reclusione per Christophe Roisnel per violenza su ragazzi all’interno di una scuola. Incarcerato anche Pierre de Maillard nell’ottobre del 2020. F. Abbet è stato condannato il Belgio a cinque anni di carcere e l’ex seminarista K. Sloniker ha subìto una condanna a vita per violenze su minori.

Scandali sono esplosi nelle Filippine e in diversi paesi dell’America Latina. Ripetuti scandali anche negli USA. Recentemente in Kansas. La Fraternità San Pio X si è rifiutata di aprire i propri archivi all’indagine della Commissione francese guidata da Jean-Marc Sauvé (CIASE).

La rigidità della dottrina e il rigore del tradizionalismo formativo non sono garanzie sufficienti di buona condotta.

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Lefebvriani e abusatori21 gennaio 2024/ Nessun commento
di: Lorenzo Prezzi
lefebvriani1

Un’indagine giornalistica durata alcuni mesi del quotidiano ginevrino Le Temps porta a identificare una sessantina di preti della Fraternità Sacerdotale San Pio X (lefebvriani) come «sacerdoti problematici» e potenziali abusatori.Se la stima si rivelasse giusta, si arriverebbe alla conclusione che 8-9% dei 700 preti della Fraternità costituirebbero un rischio per i minori. Una percentuale doppia o tripla rispetto a quella registrata fra il clero cattolico nelle varie indagini nazionali finora concluse.

Lavorando su dieci casi accertati di abuso e avvicinando genitori, studenti, documenti interni e giudiziari, i giornalisti del quotidiano hanno denunciato l’inadeguatezza della gestione dei casi di abuso, sia sul versante delle vittime che degli abusatori (cf. SettimanaNews, qui).

I predatori subiscono censure lievi (temporanee sospensioni dal ministero, esercizi spirituali, spostamenti ecc.), non vengono in nessun caso denunciati all’autorità civile né vengono seguiti con terapie adeguate.

Le vittime sono abbandonate a sé stesse, vengono espulse dalle comunità dei fedeli e non possono accedere ai risarcimenti se non imposti dai tribunali.

«La nostra analisi – scrive Le Temps – mostra che gli abusi descritti hanno avuto luogo in tutta Europa e nel mondo, sin dalla fondazione della Fraternità e fino al 2020».

Nel Livre noir de la Fraternité Sacerdotale Saint-Pio X se ne segnalano una decina, in parte già conclusi con condanne civili come quello relativo a p. F. Abbet, condannato da un tribunale belga a cinque anni di carcere, o di p. C. Roisnel condannato a 19 anni di reclusione, o dell’ex seminarista K. Sloniker con una condanna a vita per violenza sui minori.

Nel giugno scorso, un altro membro della Fraternità ha subìto una dura condanna per violenze su 27 giovani.

Philippe Peignot, accusato di abusi su cinque ragazzi, è stato condannato dal Dicastero per la dottrina della fede – talora la Fraternità si avvale delle competenze romane – nel 2014, ma l’anno successivo ha abbandonato la Fraternità e si è trovato libero.

Il prete non si tocca
Le Temps ha dato parola ad un uomo che, negli anni ’80, a otto anni, era stato sottoposto a sevizie nella scuola elementare gestita dalla Fraternità ad Ecône, sua sede storica. Le autorità scolastiche del cantone Vallese hanno disposto un’immediata visita di controllo all’istituzione.

Nel 2022 è nata in Francia un’associazione delle vittime nelle istituzioni tradizionaliste della Fraternità. Il suo portavoce, Beniamin Effa, denuncia le resistenze che incontra: «La Fraternità esercita una forte influenza sui fedeli» e deplora l’omertà ispirata dalla convinzione che «accusare un prete è più grave dell’aggressione commessa dal prete».

L’associazione ha chiesto alla Santa Sede di tener presente l’esigenza di trasparenza sugli abusi richiesta dalle vittime nei colloqui di riconciliazione con i lefebvriani.

La Fraternità afferma di aver fatto proprio l’indirizzo di “tolleranza zero” al suo interno e di piena collaborazione con le autorità civili sui casi sollevati nei tribunali. Essa si è, però, sottratta a tutte le indagini indipendenti come quella francese della Ciase o quella sostenuta dai vescovi svizzeri o altre avviate negli USA e altrove.

Per il superiore del distretto di Francia, Benoit de Jorna, i gesti denunciati «sono catastrofici, ma essi riguardano una proporzione infima dei preti. Un’insistenza eccessiva può far credere che il numero sia enorme e questo non è il caso. Non bisogna gonfiare le cose. Sono atti innominabili, ma non è necessario farci sopra delle conferenze». Per questo non hanno aperto i loro archivi alla commissione Ciase.

La Chiesa come societas perfecta non può ricorrere ad altre autorità, alla pura ragione naturale, incapace di cogliere il grande miracolo dell’indefettibilità della Chiesa. Alla fine, «il prete è un alter Christus e la deferenza riguardo a lui è giusta».
 
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