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Il prete convivente: "Nei seminari il 70% degli uomini faceva sesso fra di loro o coi superiori", "uno stava un giorno con uno e un giorno con un altro, o con più di uno"

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view post Posted on 21/4/2017, 20:19
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"uno stava un giorno con uno e un giorno con un altro, o con più di uno"

"Nei seminari il 70 per cento degli uomini facevano sesso fra di loro o con i superiori"

preti-pedofili
Prete in seminario


www.pressreader.com/italy/panorama/20170420/281917362956421

DAL SEMINARIO ALLA CONVIVENZA
La testimonianza di don Raffaele, 50 anni, che dopo una love story semi-ufficiale durata cinque anni ha deciso di andare a vivere insieme alla sua fidanzata.

Panorama20 Apr 2017

La testimonianza di don Raffaele (nome di fantasia) che risponde a tutte le domande, anche le più scomode, è importante perché fotografa al meglio la realtà della Chiesa di oggi, con le sue ipocrisie, l’omertà, l’ostinazione ad applicare una doppia morale. Lui è un sacerdote, ma vive anche una vita di coppia con una donna, e neppure tanto nascosta. Non la considera la sua amante, ma piuttosto la sua fidanzata ufficiale. Stanno insieme da cinque anni, si sono conosciuti a una festa, lei abita a pochi chilometri dalla sua parrocchia e lo chiama «don» anche davanti agli amici. Prima andavano in hotel, due volte a settimana, il martedì e il giovedì. Ma da alcuni mesi hanno preso in affitto una casa. Lei è dirigente d’azienda, lui la descrive come «bella, molto avvenente, una che non passa inosservata». L’ultimo Natale, dopo la messa lui è scappato di corsa a «casa nostra», dove le ha regalato un rosario in oro. Lei due sciarpe. Escono con gli amici, ma niente preti perché, parole sue, «sono falsi» e ti «pugnalano alle spalle». Don Raffaele ha 50 anni, è entrato in seminario all’età di 10. Ha studiato lì: ginnasio, liceo classico, facoltà di teologia. Ha scoperto la sessualità «guardando la tv, qualcosa si muoveva là sotto», ma non ne ha parlato con nessuno, aveva timore e vergogna, temeva di essere cacciato. Poi ha visto ragazzi più grandi che uscivano dallo stesso bagno, e ha cominciato a capire. Nel periodo delle scuole medie una sera «un mio superiore venne nel mio letto e concesso, ammissibile. Mentre andare con una donna vuol dire stare dalla parte del demonio». Il suo primo contatto con l’altro sesso è in facoltà, il primo bacio e nulla più. A 25 anni viene ordinato sacerdote, e durante un campo-scuola una notte finisce nel letto di una catechista. Don Raffaele si confida subito con il suo padre spirituale, il quale gli dice di non preoccuparsi e di pregare. Ma presto cade di nuovo in tentazione, in tante tentazioni: «Spesso, e con donne sempre diverse, che mi invitavano a casa per un caffè, sia sposate che single». Rapporti consumati in canonica o nelle camere degli hotel, anche «con due donne insieme, mie parrocchiane: erano amiche da una vita e avevano deciso di portarsi a letto un prete». In tutto questo, i superiori sapevano: «Il vescovo un giorno mi ha convocato e mi ha detto che la mia testimonianza di sacerdote non era quella che io davo in parrocchia con il mio comportamento». Lui ha risposto tirando in ballo i preti «che vanno con i ragazzini, e il vescovo non ha più detto una parola». Don Raffaele si considera un buon prete, un vero prete che annuncia la parola di Dio ed è ben voluto da tutti. Si è confidato «per far capire come stanno veramente le cose» dentro la sua Chiesa, che ama, e che non vuole lasciare perché desidera combattere «contro queste situazioni da dentro». Motivo per il quale non vuole che venga svelata la sua identità, perché «mi caccerebbero, farebbero di me immondizia».
STORIA 1 mi toccò il pube. Un prete lo invitò nella sua stanza, un altro gli chiese di dormire insieme. Chi ci stava «veniva gratificato con attenzioni particolari, trattamenti da privilegiato, cibo in più in refettorio, permessi, piccole cose, qualcuno andava anche in vacanza con i superiori». Ma tutto doveva restare nascosto, perché «chi parlava, veniva cacciato: un giorno un ragazzo a tavola disse che aveva scoperto due che facevano cose sporche, fu rispedito a casa». Anche a Raffaele successe di passare davanti alla stanza di un superiore, «la porta era socchiusa e sentivo ansimare, mi sono affacciato e ho visto la scena: un seminarista che penetrava un prete», ma se ne guardò bene dal parlarne con chicchessia. Riguardando indietro, oggi che è un sacerdote conosciuto e stimato non solo nella sua parrocchia, don Raffaele afferma che in seminario «il 70 per cento degli uomini facevano sesso fra di loro o con i superiori» e che all’interno le relazioni sessuali erano «assolutamente, totalmente promiscue: uno stava un giorno con uno e un giorno con un altro, o con più di uno». Mentre il rettore «faceva come la scimmia: non vedo, non sento, non parlo». Un seminario che lui considera «luogo di perversione, sicuramente non di educazione», che finisce per creare dei «repressi», perché ti inculcano che «la donna è tentatrice, il diavolo, il male. Andare con una donna è peccato, mentre nessuno ti dice nulla se stai in intimità con un prete. Il sesso fra uomini è
 
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