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Gli ospedali cattolici: "Non cureremo chi firmerà il testamento biologico", Carità cristiana. I malati inchiodati al dolore saranno respinti

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view post Posted on 21/4/2017, 13:40
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Carità cristiana. I malati inchiodati al dolore saranno respinti

Gli ospedali cattolici: "Non cureremo chi firmerà il testamento biologico"

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Policlinico Gemelli


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Gli ospedali cattolici non cureranno chi firmerà un biotestamento
L’annuncio del presidente dell’associazione che riunisce gli istituti sanitari religiosi: “Non ci assumeremo la responsabilità di assumere pazienti che chiedano l’interruzione di alimentazione ed idratazione”.
POLITICA ITALIANAVATICANO 18 APRILE 2017 16:53 di Michele M. Ippolito

Le strutture sanitarie di proprietà di enti religiosi si rifiuteranno di assistere, nel caso passi la legge, pazienti che scelgano il rifiuto all’alimentazione ed alla nutrizione firmando il proprio biotestamento. È quanto afferma padre Virginio Bebber, presidente dell’Aris, associazione che riunisce le istituzioni sanitarie cattoliche, ribadendo che, sulla materia, più che la legge dello Stato per lo conta l’insegnamento della Chiesa in “piena adesione ai principi ispirati da Papa Francesco” anche nella recente Carta degli Operatori Sanitari, in cui viene chiarito che “idratazione e alimentazione artificiali sono da somministrare al malato quando non risultino troppo gravose o di alcun beneficio.”

Le strutture sanitarie cattoliche, dunque, rifiuteranno il ricovero di ammalati che abbiano firmato una dichiarazione anticipata in cui sia prevista l’eventuale interruzione della somministrazione di acqua e cibo. Alternativamente, sarà richiesto il trasferito del malato in altra struttura, valutando comunque caso per caso. “Le istituzioni non possono obbligare i medici a togliere acqua e cibo ai pazienti, l’obiezione di coscienza non si tocca” spiega un portavoce dell’Aris.

Si riapre, così, il dibattito relativo alla legge sul fine vita, attualmente in discussione in Parlamento e che è tornata al centro del dibattito dopo la morte in Svizzera di Dj Fabo e l’annuncio dei Radicali e dell’Associazione Luca Coscioni che chi vorrà andare a morire grazie all’eutanasia fuori il nostro Paese sarà aiutato a farlo. Lo scorso 5 aprile la Camera dei Deputati ha approvato a larga maggioranza un emendamento alla legge che consentirà ad ogni paziente maggiorenne e capace di intendere e di volere di interrompere in qualsiasi momento i trattamenti sanitari, nutrizione ed idratazione artificiale compresi.

Tuttavia, rifiutare acqua e cibo ai pazienti continuerà ad essere considerato dagli istituti religiosi “un atto di eutanasia” non accettabile. Padre Bebber ritiene che la legge dovrebbe comunque prevedere la possibilità di una obiezione di coscienza, secondo un meccanismo simile a quello previsto nella legge sull’aborto. “Rivendichiamo per le nostre strutture e per i sanitari che vi operano, sulla base di una loro libera opzione di coscienza, l’impegno di applicare rigorosamente la legge in approvazione sulle Dat salvo la facoltà di non assumerci la responsabilità di assistere pazienti la cui dichiarazione anticipata di trattamento faccia presumere un conflitto difficilmente sanabile con il nostro fermo orientamento etico”.

Sul tema l’Aris non è disposta ad arretrare di un millimetro in quanto nutrizione ed idratazione non possono essere “totalmente ascritte alla determinazione del paziente e rese indisponibili” alla responsabilità del medico chiamato “in tempo reale al letto del paziente a valutare, in scienza e coscienza, il concreto sviluppo di una condizione clinica che nessuna ‘dichiarazione anticipata’ è in grado di presumere”. Il parere del medico, secondo l’associazione dovrà essere in ogni caso preponderante rispetto alla volontà del paziente.

D’accordo con l’Aris anche l’Associazione dei Medici Cattolici Italiani. Il presidente nazionale Filippo Maria Boscia spiega che “è improponibile che una legge sul fine vita non contempli l’obiezione di coscienza, diritto di rango costituzionale, riconosciuto del resto dal legislatore in altre leggi ed espressione alta della manifestazione pubblica della libertà morale e civile del medico”. Ancora più dura la posizione del Movimento per la Vita: “Togliere idratazione e nutrizione nei casi in cui esse siano somministrate in modo appropriato e proporzionato – dichiara il presidente, il parlamentare di Democrazia Solidale Gian Luigi Gigli – equivale infatti ad aver deciso di affrettare la morte di un paziente che non stava morendo. Cosa faremo dunque con l’obiezione di coscienza di ospedali come il Policlinico Gemelli, il Bambino Gesù, l’Opera di Padre Pio, ma anche di strutture che assistono disabili come il Cottolengo? Saranno tutte messe fuori legge?”.

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view post Posted on 21/4/2017, 14:18
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https://www.avvenire.it/famiglia-e-vita/pa...ostra-coscienza

Fine vita. Gli ospedali cattolici: si rispetti la nostra coscienza
martedì 18 aprile 2017
La ferma nota della sanità d'ispirazione cristiana giunge alla vigilia della ripresa alla Camera dell'esame sulla controversa legge che introdurrebbe le Disposizioni anticipate di trattamento
Gli ospedali cattolici: si rispetti la nostra coscienza

La ferma nota della sanità d'ispirazione cristiana giunge alla vigilia della ripresa alla Camera dell'esame sulla controversa legge che introdurrebbe le Disposizioni anticipate di trattamento, le discusse Dat sulle quali si sono moltiplicate le voci critiche che di questa norma denunciano la sostanziale apertura a scelte di tipo eutanasico, a cominciare dalla possibilità di sospendere in ogni momento la nutrizione assistita, con medici e strutture ospedaliere che sarebbero tenuti a eseguire le volontà del paziente anche se queste ne provocassero la sua morte.
"Rivendichiamo per le nostre strutture - e per i sanitari che vi operano e sulla base di una loro libera opzione di coscienza - l'impegno di applicare rigorosamente la legge in approvazione sulla DAT, salvo la facoltà di non assumerci la responsabilità di assistere pazienti la cui dichiarazione anticipata di trattamento faccia presumere un conflitto difficilmente sanabile con il nostro fermo orientamento etico". Ospedali e cliniche gestite da enti religiosi si rivolgono direttamente al Parlamento riunito per decidere la legge sul fine vita. E lo fanno con molta chiarezza e con altrettanta decisione: "Massimo rispetto per la legge - si legge in una dichiarazione di padre Virginio Bebber, presidente dell'Associazione che riunisce le istituzioni sanitarie cattoliche (ARIS) - chiediamo però rispetto anche per la nostra libertà di coscienza".
"In tema di fine vita – prosegue la dichiarazione - si va profilando una soluzione legislativa che, in particolare per quanto concerne "idratazione e nutrizione" le quali vengono considerate cura e non semplici elementi basilari di sostegno vitale, lascia aperto un vasto campo di dissenso etico-antropologico che non può essere sanato da una norma del diritto positivo, per quanta considerazione e rispetto meriti il Parlamento e la funzione legislativa che, in virtù del suo titolo di rappresentanza popolare, gli compete". "Un dissenso – prosegue la nota - che non possiamo e non vogliamo sottacere. Un dissenso che rappresenta per noi non solo un‘opzione morale ovvia ed irrinunciabile, bensì anche un indirizzo che intendiamo assumere e mantenere quale elemento che identifica e caratterizza il servizio che le nostre strutture sanitarie di ispirazione religiosa assicurano alla collettività, concorrendo in misura significativa alla funzione pubblica di tutela e promozione della salute e della vita".
"Né possiamo condividere – conclude padre Bebber - il fatto che nutrizione ed idratazione siano di fatto totalmente ascritte alla determinazione del paziente e rese indisponibili alla responsabilità del medico che è chiamato in tempo reale al letto del paziente a valutare, in scienza e coscienza, il concreto sviluppo di una condizione clinica che nessuna "dichiarazione anticipata" è in grado di presumere in tutti i suoi profili". "Ribadiamo pertanto piena adesione ai principi ispirati da Papa Francesco per cui idratazione e alimentazione artificiali sono da somministrare al malato quando non risultino troppo gravose o di alcun beneficio, ma la loro sospensione non giustificata continuerà ad essere considerata dalla Chiesa un atto di eutanasia".
 
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tanaca
view post Posted on 27/6/2017, 20:45




è sperabile che le asl tolgano la convenzione a questi ospedali che non rispettano la legge sul testamento biologico... che curino solo i ricchi che pagano di tasca propria se sono cosi schizzinosi.
 
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view post Posted on 27/6/2017, 21:14

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Speriamo innanzitutto che la legge venga approvata. Con questo clima di smobilitazione non so se ci arriviamo.
 
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tanaca
view post Posted on 28/6/2017, 09:15




CITAZIONE (pincopallino2 @ 27/6/2017, 22:14) 
Speriamo innanzitutto che la legge venga approvata. Con questo clima di smobilitazione non so se ci arriviamo.

certo che stanno tirando troppo per le liunghe. :martel:
 
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view post Posted on 28/6/2017, 10:44

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Troppo
 
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