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Adottabili i figli dei genitori anziani di Torino, Ma non tolgono i figli a mafiosi e zingari che mandano i figli a rubare ed elemosinare

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view post Posted on 13/3/2017, 13:54
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Ma non tolgono i figli a mafiosi e zingari che mandano i figli a rubare ed elemosinare

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I genitori

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A giugno la Cassazione aveva dato ragione al loro ricorso Il dramma infinito dei genitori-nonni di Casale: confermata l'adottabilità della figlia I giudici della Corte d'Appello di Torino hanno deciso che la bimba, nata nel 2010 e tolta alla coppia nel 2012, dovrà restare con la nuova famiglia


13 marzo 2017 - See more at: www.rainews.it/dl/rainews/articoli/...a936d678b8.html

La Corte d'Appello di Torino ha confermato lo stato di adottabilità della bimba che era stata allontanata dalla coppia di "genitori-nonni" di Casale Monferrato (75 anni lui, 63 lei) a pochi mesi dalla sua nascita. I giudici hanno respinto il ricorso presentato dalla coppia. Ed è forse oggi, con questa sentenza, che si mette la parola fine a una vicenda infinita e dolorosa. L'illusione di poter riavere la loro bambina Luigi Deambrosis e Gabriella Carsano l'avevano avuta a giugno dello scorso anno. La Cassazione aveva dato ragione al ricorso straordinario fatto da marito e moglie, che da anni lottano per riavere la figlia, nata a Torino nel 2010 e dichiarata adottabile dalla stessa Suprema Corte nel 2013: i giudici avevano ritenuto i genitori troppo "anziani e sbadati", confermando quanto deciso della Corte d'Appello l'anno precedente. A giugno 2016, la "revocazione" della sentenza: la Cassazione ha stabilito che la legge non prevede limiti di età per "chi intende generare un figlio", ritenendo la coppia capace e ricordando anche la loro assoluzione dall'accusa di abbandono di minore. Si è dovuti così ripartire da un nuovo processo in Corte d'Appello, che proprio oggi ha spento le speranze della coppia, confermando l'adottabilità della bambina. Un caso esploso sulla presunzione di abbandono Il caso era esploso proprio sulla presunzione dell'abbandono. Il Tribunale dei minori aveva deciso di togliere la piccola ai genitori, già tenuti d'occhio dai servizi sociali in seguito alla segnalazione dell'ospedale in cui era nata, dopo che, durante un trasloco, era rimasta per alcuni minuti in auto da sola, a un mese e mezzo di vita, nel cortile di casa. Dei vicini se ne erano accorti e avevano segnalato l'episodio, La coppia si è sempre difesa, spiegando: "Andavamo e venivamo tra l'auto e l'appartamento, la tenevamo costantemente d'occhio: è stata nel seggiolino 7 minuti, il tempo di scaldarle il latte". Al di là della singola vicenda, tuttavia, i periti si erano interrogati sull'effettiva "capacità genitoriale" della coppia: una capacità di accudire la piccola, nata dopo un lungo calvario di fecondazioni assistite e ricoveri all'estero. Accolta la tesi del curatore speciale della bambina? Non si può ricucire il cordone ombelicale reciso dalla giustizia tra Gabriella Carsano e la sua bambina. La figlia dei “genitori nonni” di Casale Monferrato non può essere restituita alla famiglia naturale perché ormai l’abbandono fa parte della sua storia, anche senza che la coppia ne abbia colpa. È un abbandono nei fatti e tornare indietro non è più possibile. Con questa tesi, durissima, il curatore speciale della bimba aveva chiesto ai giudici della Corte d’appello di confermare la sentenza di adottabilità. Tesi evidentemente accolta dai giudici. - See more at: www.rainews.it/dl/rainews/articoli/...a936d678b8.html


www.lastampa.it/2017/03/13/cronaca/...XRJ/pagina.html

Genitori-nonni di Mirabello: Corte d’Appello conferma adottabilità della bambina
I giudici hanno respinto il ricorso presentato dalla coppia

Luigi e Gabriella Deambrosis

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Pubblicato il 13/03/2017
Ultima modifica il 13/03/2017 alle ore 13:17
La Corte d’Appello di Torino ha confermato lo stato di adottabilità della bimba che era stata allontanata dalla coppia di «genitori-nonni» di Casale Monferrato (75 anni lui, 63 lei) a pochi mesi dalla nascita. I giudici hanno respinto il ricorso presentato dalla coppia.

La piccola, nata a Torino sette anni fa, era stata già adottata da un’altra famiglia, e dal 2013 non ha alcun contatto con la coppia casalese. Il caso è stato discusso dalla sezione minorile della Corte d’appello per iniziativa della Cassazione, che aveva chiesto una nuova pronuncia dei giudici. L’avvocato della coppia, Adriana Boscagli, intende impugnare il provvedimento.

La storia
Ad aprile 2010, Gabriella Deambrosis aveva partorito all’ospedale Sant’Anna di Torino. Il 28 maggio l’arrivo a casa: per diciotto giorni la piccola restò lì, accudita e coccolata, poi fu portata via. I Deambrosis furono accusati di abbandono: il padre aveva lasciato la neonata che dormiva in auto, davanti a casa, mentre lui era entrato a scaldare il latte; Viola si era svegliata e una vicina aveva chiamato i carabinieri. Oltre all’allontanamento della bambina, i genitori erano stati denunciati per abbandono di minore, accusa da cui poi furono pienamente assolti. Per un po’ di tempo l’avevano incontrata in momenti prestabiliti e in luoghi protetti, fino a che la Corte d’Appello, nel 2012, aveva dichiarato Viola adottabile e, più tardi, anche la Cassazione aveva confermato quel verdetto.

Gabriella e Luigi Deambrosis si erano affidati all’avvocato Adriana Boscagli di Roma che aveva riportato il caso in Cassazione: la Suprema Corte, a giugno 2016, aveva cassato la sentenza di adottabilità e aveva rimandato la vicenda in Appello a Torino davanti ad altri giudici, che hanno riesaminato la capacità genitoriale dei coniugi, tenendo conto del richiamo ad accantonare i pregiudizi sull’età matura (quando nacque Viola la madre aveva 57anni e il padre 68) e a considerare che dall’accusa di abbandono erano stati assolti.

La reazione del legale della coppia
«Certamente la sentenza tiene conto dello stato attuale della bimba, che vive con un’altra famiglia e dell’eventuale trauma dovuto all’eventuale separazione, ma prima o poi bisognerà spiegarle che i suoi genitori sono altri e come mai stata allontanata da loro» ha detto l’avvocato Adriana Boscagli. Annunciando il ricorso in Cassazione,il legale ha aggiunto: «confidavamo in una Corte più coraggiosa che considerasse i genitori naturali come una coppia assolutamente in grado di prendersi cura della bambina».
 
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