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Don Vinvenzo Lopano: "aboliamo la Giornata della memoria", E magari proibiamo di parlare dei preti che collaborarono coi nazifascisti e allo sterminio

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view post Posted on 28/1/2017, 06:59
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E magari proibiamo di parlare dei preti che collaborarono coi nazifascisti e allo sterminio

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http://bari.repubblica.it/cronaca/2017/01/...ili_-157020306/

Bari, parroco chiede un referendum per abolire la Giornata della memoria. E il vescovo si scusaBari, parroco chiede un referendum per abolire la Giornata della memoria. E il vescovo si scusa
Don Vincenzo Lopano (foto da Facebook)
In quelle parole, si giustifica poi don Vincenzo Lopano, l'avversione contro le celebrazioni vuote. "Ho visto alunni dormire durante la visione dei film sullo Shoah e giocare al cellulare durante le testimonianze"

di SILVIA DIPINTO
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27 gennaio 2017

Propone un "referendum per l'abolizione della Giornata della memoria" e finisce al centro di una polemica non soltanto virtuale. A scrivere la frase provocatoria sul suo profilo Facebook è un parroco di Altamura, don Vincenzo Lopano, che nella giornata dedicata alla Shoah lancia sui social network il suo suggerimento: "Propongo un referendum per l'abolizione della Giornata della memoria".

Don Lopano è molto conosciuto nella cittadina barese perché celebra messa nella parrocchia di Sant'Agostino ed è anche docente del liceo classico Cagnazzi. L'uscita del parroco scatena i social network e divide l'opinione pubblica. A schierarsi contro il religioso è la deputata pd Liliana Ventricelli. "Trovo inaccettabili tali parole, soprattutto se provengono da chi ha un ruolo di guida all'interno di una comunità - scrive la parlamentare commentando il post - La Giornata della memoria è ricordo, ma è anche dovere di informazione. La vera retorica è il qualunquismo riversato su Facebook". Della provocazione viene immediatamente allertata anche la Cei, la Conferenza episcopale italiana.

Prova subito a spegnere le polemiche lo stesso don Lopano attraverso un secondo post. "A chi mi accusa di essere fascista vorrei dire che ho letto e amato Hillesum, Stein , Weil, Bonhoeffer, Frankl e tanti altri - racconta - Sono stato al Museo della Shoah e ho pregato. Ho visto il campo profughi a Nablus, ho visto Ebron e l'unica cosa che riesco a dire è che l'attuale politica israeliana non ha imparato nulla dal suo passato. Non basta ricordare se non si impara". Nelle sue parole, l'avversione contro le celebrazioni vuote. "Ho visto alunni dormire durante la visione dei film sullo Shoah, ho visto alunni giocare al cellulare durante le testimonianze. Li potevo rimproverare e l'ho fatto: ma rimprovero me e il mondo degli adulti, che spesso addita un solo nemico per non affrontare il vero nemico della pace: ciò che ci abita dentro".

Sulla vicenda è intervenuta anche la diocesi di Altamura-Gravina-Acquaviva. Da parte del vescovo Giovanni Ricchiuti è stato espresso "sconcerto" per parole che sono state "affidate, arbitrariamente e ingenuamente, a un post su Facebook". Il prelato ha chiarito che il sacerdote è "lontano da sentimenti antisemiti o negazionisti" e ha rivolto a tutti l'invito "a riconfermare il rispetto e la preghiera per i sei milioni di ebrei sterminati nei campi di concentramento e, infine, a distinguere questa memoria dalle questioni israelo-palestinese di oggi". L'arcivescovo si è scusato "per il disagio che le parole del sacerdote possono aver provocato in tanti".

© Riproduzione riservata 27 gennaio 2017
 
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