Laici Libertari Anticlericali Forum

L'estinzione dei cappuccini. Chiudono uno dopo l'altro i conventi italiani

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 22/3/2023, 17:50

Group:
Administrator
Posts:
2,334

Status:


Confermata la chiusura di Bassano, Rovigo e Trento

jpg

www.cappuccinitriveneto.it/2023/03...e-prime-scelte/

Comunicato sui temi trattati nel III Capitolo Provinciale e sulle prime scelte

Mestre, 20 marzo 2023

Il III Capitolo Ordinario della Provincia Veneta dei Frati Minori Cappuccini, svoltosi a Camposampiero (PD) dal 27 febbraio al 3 marzo 2023, è stato un importante appuntamento di verifica del cammino percorso negli ultimi tre anni e di riflessione in vista degli anni a venire. La relazione del Ministro Provinciale in scadenza, fra Roberto Tadiello, ha messo in evidenza i momenti di grazia e di prova e illustrato le criticità e le speranze che accompagnano il vissuto dei frati cappuccini del Triveneto. I frati delegati al Capitolo hanno quindi eletto il nuovo Ministro Provinciale, fra Alessandro Carollo, e il suo Consiglio, formato dal Vicario Provinciale fra Luca Trivellato e dai Consiglieri fra Francesco Zoccatelli, fra Gianfranco Tinello e fra Stefano Marzolla.

La discussione dell’assemblea ha toccato i temi più importanti dello stile di vita francescana dei frati cappuccini, con particolare attenzione alla qualità delle relazioni vissute tra fratelli. Già nei mesi precedenti l’appuntamento di Camposampiero, un’apposita commissione si era impegnata ad accompagnare tutti i frati a riflettere sulla necessità di crescere nel vivere relazioni fraterne di stima e cura, gli uni verso gli altri. Lo stesso percorso è stato fatto anche con i guardiani (i frati superiori, responsabili delle fraternità) di tutti i conventi, ponendo l’attenzione soprattutto sui luoghi di vita, nella consapevolezza che questi possono condizionare, nel bene e nel male, il vivere la fraternità. In questa riflessione hanno avuto il giusto peso anche le circostanze che questa fase storica presenta: il calo numerico dei religiosi, gli effetti a lungo termine della pandemia, la scarsità di nuove vocazioni alla vita religiosa, l’innalzamento dell’età media…

Il governo della Provincia, in comunione con l’assemblea dei frati capitolari, dopo il necessario discernimento, ha quindi assunto impegni e preso decisioni che investono le nostre presenze sul territorio. Soprattutto in questo secondo aspetto desideriamo comunicare a tutti che dal prossimo mese di settembre, quando saranno formate le nuove famiglie, non saranno più costituite le fraternità di Rovigo, Bassano del Grappa e Trento. In questi luoghi, dove i Frati Cappuccini sono sempre stati stimati e amati, ci rendiamo conto della difficoltà di accogliere questa nostra scelta, ma invitiamo comunque a cercare di comprendere il nostro bisogno di custodire lo stile e la bellezza della vita fraterna che oggi, a motivo della diminuzione dei frati, i grandi conventi non ci permettono. Desideriamo anche comunicare che faremo il possibile per custodire, in comunione con la Chiesa e la comunità locali, le opere che da tanti anni sono a servizio dei poveri e di aiuto alla società civile. Le tante persone che hanno trovato sostegno presso le nostre mense, poveri e volontari, continueranno ad essere segno della possibilità di condividere il bene, come fratelli e sorelle. È il bene del Vangelo che, ne siamo certi, continuerà ad essere ancora vivo e fecondo.

www.diocesitn.it/site/trento-laddi...-dopo-500-anni/
Trento, l’addio dei cappuccini. In san Lorenzo domenica 17 (ore 18) la Messa di ringraziamento per i frati che lasciano la città dopo 500 anni
bookmark
ARCIVESCOVO LAURO NOTIZIE RELIGIOSI
access_time
PUBBLICATO IL: 12 SETTEMBRE 2023
I frati cappuccini salutano Trento. Un addio ampiamente annunciato nei mesi scorsi (QUI ARTICOLO), a causa della carenza di vocazioni. Domenica 17 settembre alle ore 18 nella Badia di San Lorenzo, è in programma una S. Messa di ringraziamento per i religiosi che lasciano la città, dopo una permanenza di più di 500 anni al servizio della comunità.

“A conclusione della nostra presenza nel convento di Trento, chiediamo a tutti i fedeli di continuare a perseverare nella fede e vi invitiamo a pregare insieme”, scrivono i religiosi legati alla Provincia veneta dei Frati Minori Cappuccini di Santa Croce.

Via dal convento, la mensa prosegue con Fondazione Caritas e volontari
Per il congedo dal capoluogo, d’intesa con l’arcivescovo Lauro, si è scelta la Badia di San Lorenzo, uno dei luoghi simbolo della presenza cappuccina, insieme al Convento alla Cervara dove trova posto anche la “mensa dei poveri” voluta dai frati e destinata a rimanere come testimonianza viva della loro eredità evangelica. Il Convento è prossimo a passare formalmente in gestione alla Diocesi, dopo la partenza dei religiosi a fine agosto. Ma uno dei punti fermi del futuro, anche sotto l’ala diocesana, resta la volontà di proseguire con il servizio mensa, ripreso a inizio settembre, dopo la pausa estiva, con la regia della Fondazione Caritas Diocesana e la presenza fondamentale di oltre trecento volontari che offrono ogni sera la garanzia di un pasto caldo a oltre un centinaio di persone.

La presenza dei Cappuccini in Trentino proseguirà a Rovereto nel convento di Santa Caterina (26 frati) che ospita l’infermeria dei religiosi e dove si conferma anche il sostegno all’attività pastorale, oltre alle comunità di Arco (9 frati) e Terzolas (3 frati).

La Messa di ringraziamento vedrà la presenza del Ministro provinciale dei Cappuccini fra Alessandro Carollo e del suo vice, fra Luca Trivellato, quest’ultimo già responsabile della comunità di Trento e ora nella comunità di Arco. “In quel giorno – scrivono ancora nel loro invito i Cappuccini – alla presenza del vescovo Lauro, ringrazieremo il Signore per il bene fatto in questi lunghi anni in città e chiederemo perdono per gli errori commessi, spesso inevitabili, per la debolezza umana. Vi attendiamo numerosi. Il Signore vi benedica”.

Edited by pincopallino2 - 22/1/2024, 14:37
 
Top
view post Posted on 22/4/2023, 06:08

Group:
Administrator
Posts:
8,011

Status:


Ceva (CN). Chiudono dopo 4 secolo i cappuccini. Chiesa donata al comune ma in gestione alla diocesi di Mondovì.

https://www.unionemonregalese.it/2023/04/2...ati-cappuccini/
Ceva: il vescovo Egidio alla Messa per l’ultimo saluto ai frati cappuccini
Domenica la celebrazione nell’ex-convento e il grazie per una presenza preziosa durata 400 anni

Di MARCO VOLPE -21 Aprile 2023

Domenica 23 aprile, alle 9, nell’ex-convento, sarà celebrata dal vescovo di Mondovì, mons. Egidio Miragoli, la Messa di saluto per i Frati Cappuccini, che, dopo una pluri-centenaria presenza in città, lasciano Ceva. «Sarà un doveroso e sentito saluto ai Frati Cappuccini, che sono stati per 400 anni un punto di riferimento per la città – spiega il parroco don Franco Bernelli –. Nei secoli una presenza costante e rassicurante per tutti. Hanno seminato e messo in atto una grande evangelizzazione, con tante opere di accoglienza, servizio ai poveri e infinite attività a sostegno non solo della comunità cebana, ma dei paesi limitrofi. Il minimo che si potesse fare è dire loro grazie e ringraziare Dio per la loro presenza. Vogliamo anche pregare, come dice sempre il vescovo, per le vocazioni. Perchè le difficoltà a sostituire sono sempre tante. Per quanto riguarda la “gestione” delle attività religiose presso la chiesa dei Cappuccini attenderemo che l’iter burocratico faccia il suo corso. Deve concludersi la donazione al Comune dell’intero complesso e poi dovrà essere messa in atto la convenzione con la Diocesi per le attività religiose».
 
Top
view post Posted on 23/6/2023, 05:10

Group:
Administrator
Posts:
2,334

Status:


Chiude il convento di Borgo San Lorenzo (FI)

www.ilfilo.net/i-cappuccini-lascer...o-san-lorenzo1/

I Cappuccini lasceranno presto il convento di San Carlo a Borgo San Lorenzo


BORGO SAN LORENZO – È una notizia dolorosa, e inattesa. I frati francescani cappuccini lasceranno il Mugello, salvo ripensamenti dell’ultima ora.

La crisi delle vocazioni sta costringendo l’Ordine a ridurre la presenza sul territorio toscano, ma sembrava che non fosse il convento mugellano – che ora conta 4-5 frati, ma che in passato ne ha ospitati anche decine, e con varie attività, tra cui lo studentato per i giovani che avevano avviato il loro percorso verso la professione religiosa – a dover essere abbandonato. Invece alla fine la scelta è caduta su Borgo San Lorenzo, anche se ufficialmente i Cappuccini dicono che l’attività sarà sospesa.

Si tratta sicuramente di un impoverimento significativo da un punto di vista religioso. Non solo il convento dei Cappuccini a Borgo San Lorenzo era un punto di riferimento. Ma i padri Cappuccini hanno svolto finora importanti servizi per il Mugello, celebrando la Messa domenicale in un paio di parrocchie delle campagne di Vicchio e a Ponzalla di Scarperia, prestando servizio alla cappella dell’ospedale del Mugello e avendo uno stretto legame con la casa di riposo San Francesco. Che anch’essa è alle prese con problemi di non poco conto, legati al suo futuro e a ipotetici cambi di gestione dell’intero Villaggio San Francesco.

La partenza dei frati dal convento dovrebbe essere imminente. Chi parla di settembre, chi invece di fine giugno. Così, dopo oltre 400 anni – il convento di San Carlo fu fondato nel 1612 e subito affidato ai Francescani Cappuccini – questa presenza francescana in Mugello sarà costretta ad interrompersi.

www.ilfilo.net/a-settembre-i-cappu...o-non-chiudera/
A settembre i Cappuccini lasceranno il Mugello, ma il convento non chiuderà
BORGO SAN LORENZO – A settembre i frati Cappuccini lasceranno il convento di San Carlo, a Borgo San Lorenzo. La cosa era già stata annunciata (qui un articolo), ma è comunque una notizia dolorosa per il Mugello, che vede ridotta una significativa presenza. Finirà, infatti, la presenza fissa dei frati nel convento; anche se occorre precisare, e lo fa il superiore provinciale dei Cappuccini, fra’ Andrea, che: “il convento non chiuderà, e che un frate continuerà a fare servizio per il locale Terz’Ordine”. Fra’ Andrea spiega anche che: “Uno-due frati, non sappiamo ancora se una o due volte al mese, andranno a proporre un percorso spirituale alle persone interessate. Non è detto che diminuisca la qualità del nostro supporto, vogliamo continuare ad essere presenti in Mugello”.


Si tratta comunque di un ridimensionamento importante della presenza, legato alla crisi delle vocazioni. Lo spiega ancora il superiore dei Cappuccini: “La decisione – afferma – nasce dal fatto che c’è da tempo una diminuzione di vocazioni, e non possiamo mantenere fraternità con numeri troppo ridotti”. Al momento, infatti, nel convento di Borgo San Lorenzo ci sono tre religiosi, e uno di questi in difficoltà fisiche. Numeri troppo bassi, come detto, dato che il minimo per costituire una fraternità è di 3 frati, e che comunque solitamente vengono costituite da almeno 6-7 frati. Bisogna poi tenere conto che nella zona di Firenze ci sono quattro conventi, mentre altre parti della Toscana ne sono sprovviste. E su questi quattro, dato che gli altri non potevano essere chiusi (perchè quello di Careggi deve seguire l’ospedale, Montughi è la casa madre, e San Casciano ha il centro missionario) la scelta non poteva che cadere su Borgo San Lorenzo”.

Per la gestione del convento rimarrà la presenza del Terz’Ordine Francescano di San Carlo, che in questo periodo sta seguendo anche un’altra delicata questione: la possibile cessione della gestione della casa di riposo San Francesco. Due aspetti che, però, non sarebbero legati tra loro.

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 10 Giugno 2023

-------------------------

Chiude il convento al rione Sabbioni di Crema

https://crema-news.it/cronaca/addio-ai-frati

Addio ai frati, i parrocchiani si oppongono

Crema News - Addio ai frati
Crema, 10 maggio 2023

(Valentina Ricciuti) I frati cappuccini lasceranno il convento dei Sabbioni entro tre anni a causa della mancanza di vocazioni: "Siamo qui come parrocchia dal 1960 e in generale a Crema dal '500 - racconta fra' Daniele Grossule. - Ma siamo ormai rimasti soltanto in quattro, compreso fra Pietro, padre eritreo che ci sta aiutando a mandare avanti la parrocchia. Durante il periodo più acuto della pandemia abbiamo perso il nostro fratello più anziano, fra Aligi. E purtroppo non ci sono nuovi frati giovani in arrivo da tempo".

In tutta la Lombardia i frati cappuccini sono circa 200 con un'età media di 60-65 anni. La mancanza di nuove vocazioni è il motivo che ha spinto gli attuali frati, il ministro provinciale dei cappuccini padre Angelo Borghino e il vescovo Daniele Giannotti a riunirsi venerdì scorso e prendere questa sofferta e triste decisione per tutta la comunità dei Sabbioni.

Il prossimo 19 maggio alle 21 si terrà un incontro pubblico indetto da padre Tommaso Grigis per raccontare ai parrocchiani il perché di questa dolorosa decisione.

"Manca in effetti - continua fra Daniele - il numero minimo per la fraternità. Verremo trasferiti dove c'è più bisogno, non sappiamo ancora se in altre province della Lombardia".

"Ma occorre guardare al presente con una certa provvidenza - gli fa coro fra' Massimiliano Laini. - Senz'altro da un punto di vista logistico occorrerà, dentro al cambiamento che ci sarà, ridistribuire le forze e i programmi, per una mera questione numerica. Ma non è ancora detto che lasceremo definitivamente la parrocchia poiché spero sia possibile trovare altre forme di presenza e collaborazione".

A un laico la domanda sorge spontanea: cosa ne sarà della gestione parrocchiale tra tre anni?

E' in programma che la parrocchia dei Sabbioni venga accorpata a quella di Ombriano che al momento pesa sulle spalle di due soli sacerdoti che potrebbero dover espletare confessioni e funzioni religiose, non solo per gli oltre 5000 abitanti, ma anche per i 4000 fedeli sotto la circoscrizione del convento. Verrà inaugurata una nuova unità pastorale.

"Purtroppo la diminuzione del numero di vocazioni è generalizzata e tocca anche il mondo dei seminaristi" - rimarca fra Massimiliano che nonostante questo guarda al futuro in modo positivo e speranzoso: "Come frati dovremo ridisegnare le nostre province accorpando, ad esempio, Veneto, Lombardia e Piemonte come già accaduto per la Svizzera dove la crisi delle vocazioni morde ancora più che qui in Italia. Per quanto riguarda il nostro convento, abbiamo tre anni davanti per compiere la formazione di un'Unità pastorale che, sebbene sia già avviata da tempo, compirà dei passi veri e propri di unione, non solo burocratica ma soprattutto dal punto di vista della fede, rompendo certi meccanismi che non consentono apertura ed accoglienza. Ci sarà un unico consiglio pastorale ed assicureremo il meglio alla nostra grande comunità. A tutti coloro che in queste ore stanno mostrando affetto per noi frati chiedo di parlare in modo positivo di questa nostra possibilità di vita. Partiranno a breve dei cammini che coinvolgeranno i giovani per vivere, secondo il vangelo, un'esperienza di convivenza di un anno, in piccoli gruppi di una decina di persone. Il mondo è cambiato ma noi siamo ancora qui a dare l'esempio che vivere nella fede è ancora possibile".

Ma la notizia non è stata presa certamente bene dai fedeli dei Sabbioni che hanno manifestato il loro dissenso e sono disposti a chiedere a gran voce al ministro provinciale di recedere dalla sua decisione: qui nessuno è disponibile a perdere sei secoli di collaborazione fattiva con i frati e il loro convento.

Edited by pincopallino2 - 23/6/2023, 16:47
 
Top
view post Posted on 25/6/2023, 09:25

Group:
Administrator
Posts:
2,334

Status:


Chiudono i conventi di Venafro (IS), Larino e Foggia - S. Anna

https://futuromolise.com/chiude-il-convent...6QxWSOsinjFsV5I

Chiude il Convento Francescano di Venafro, notizia assai triste per i venafrani
Da Redazione - 24 Giugno 2023 3934

La triste notizia per i venafrani : il Convento Francescano della città di fatto chiuso ed accorpato alla Parrocchia del Sacro Cuore di Isernia retta dai Frati Cappuccini

Verrebbe a Venafro un Frate ogni giorno dai Isernia per celebrare la sera e la domenica

La notizia che appena ha preso a circolare non ha certo rallegrato i venafrani. Stando alle voci che girano in città il locale Convento Francescano, attiguo alla Basilica di San Nicandro e che da secoli ospita i Frati Minori Cappuccini ai quali da metà ‘500 è affidato in custodia il Sepolcro del Patrono San Nicandro nella sottostante cripta dello stesso luogo di culto, il Convento Francescano di Venafro -si diceva- si appresterebbe sostanzialmente a chiudere ! Dalla notizia pare che un Frate Cappuccino della Parrocchia del Sacro Cuore di Isernia verrà ogni giorno da Isernia a Venafro per celebrare la messa vespertina e quella domenicale. Per il resto il predetto sito religioso venafrano chiuderebbe i battenti ! La novità ha scosso tantissimo i venafrani, soprattutto quanti solitamente frequentano Convento e Basilica, da sempre assai legati a Basilica, Convento e alla comunità francescana che vi risiede. Un giudizio raccolto in giro : “Ieri ho saputo -ha affermato chiaramente sconsolato e contrariato un giovane musicista che spesso suona in Basilica nel corso delle celebrazioni- la notizia che il Convento di Venafro verrà accorpato al Sacro Cuore di Isernia. Di conseguenza i frati non risiederanno più nel Convento di Venafro ! Il Convento venafrano resterà aperto, ma un frate da Isernia verrà ogni giorno a celebrare la messa vespertina e la domenica dalla mattina. Che triste notizia per il nostro Convento e per l’intera Venafro !”. Un altro fedele della città : “Se si solo si riflettesse sul fatto che nel Convento di Venafro per 40 giorni a fine 1911 stette il 24enne Padre Pio, legando tantissimo con la città e i venafrani, si dovrebbe opportunamente ripensare su quanto qualcuno ha in mente ! Speriamo nel ripensamento di un programma nient’affatto bello e piacevole per i venafrani da sempre legati al Convento Francescano cittadino !”. A giorni si cercherà di sentire il Guardiano del Convento venafrano, Fr Yossy Hernandes, per riportarne il pensiero. Nel frattempo si ha notizia che un gruppo di venafrani si accingerebbe a chiedere udienza immediata al Vescovo Diocesano Mons. Cibotti perché intervenga a favore della piena e continuativa apertura e funzionalità del Convento Francescano di Venafro. Vicenda delicata questa, e dalle mille implicazioni socio/religiose, su cui si tornerà dettagliatamente a breve.

www.pressmoliselazio.it/2023/07/13...ini-non-chiuda/

https://www.termolionline.it/news/attualit...rpati-a-termoli

Edited by pincopallino1 - 18/7/2023, 07:51
 
Top
view post Posted on 26/6/2023, 10:52

Group:
Administrator
Posts:
8,011

Status:


https://futuromolise.com/un-mare-di-protes...pz654AcF_6Aoipk

Un mare di proteste popolari a Venafro per la paventata chiusura del Convento Francescano della città
Da Redazione - 26 Giugno 2023 406

Su fb un mare di proteste popolari a Venafro alla notizia, non ufficiale, della paventata chiusura del Convento Francescano della città.

E’ bastato che la notizia –non ufficiale e quindi non definitiva- circolasse che non si sono fatte attendere le proteste popolari dei venafrani per la paventata chiusura del locale Convento Francescano, attivo da oltre sette secoli per la custodia del Sepolcro del Patrono San Nicandro affidato appunto dal 1.500 ai Frati Minori Cappuccini dell’attuale Provincia Monastica pugliese/molisana di S. Angelo e S. Padre Pio che tanto bene hanno fatto nel corso del tempo e continuano a fare nel presente. Su fb infatti, “finestra” di tutto e di più, i venafrani si sono letteralmente scatenati, facendo sentire vibrante la loro protesta. “Assolutamente il Convento non si tocca –si legge sul portale web- perché rappresenta la storia religiosa di Venafro. E’ attiguo al Santuario di San Nicandro, nel 1911 ospitò per 40 giorni il giovanissimo Padre Pio di 24 anni, al suo interno c’è la celletta del Santo dalle Stimmate con le sue Reliquie, è meta continua di fedeli per le confessioni e soprattutto rappresenta la fede popolare di noi venafrani e la storia religiosa plurisecolare della città. Per tutta questa serie di motivi e per tant’altro ne chiediamo la sua continuativa funzionalità ed apertura. Ci rivolgiamo al Vescovo Diocesano Cibotti ed al Sindaco di Venafro Ricci perché operino e si adoperino al riguardo. Siamo comunque pronti a scendere in piazza e far sentire la nostra voce a sostegno dell’apertura e funzionalità del Convento Francescano cittadino”. Perché il Convento di Venafro potrebbe chiudere ? Per carenza di frati nell’intera provincia monastica pugliese/molisana. Niente comunque, è bene ribadirlo, è stato deciso e solo nelle prossime settimane si saprà qualcosa di ufficiale. Tra i programmi possibili della Provincia Monastica predetta ci sarebbe la chiusura di tre Conventi tra Molise e Puglie. I venafrani comunque sono “all’erta”, determinati a “difendere” e preservare il loro Convento. Seguiremo la vicenda per informare tempestivamente di eventuali sviluppi.
 
Top
view post Posted on 3/7/2023, 06:52

Group:
Administrator
Posts:
2,334

Status:


Sassari
https://www.lanuovasardegna.it/sassari/cro...oso-1.100336893

Isi Pater
I Cappuccini vanno via, Sassari saluta Isidoro il frate “social” e tifoso
di Luca Fiori

"Vado via portando con me l'amore dei sassaresi"
02 luglio 2023

Sassari Diciassette anni per strada tra la gente. Nelle piazze del centro e nelle periferie, nei locali della “movida” e sulle gradinate dello stadio in mezzo agli ultras della Torres. O con i volontari della parrocchia negli angoli bui di Predda Niedda, per portare un bicchiere di tè caldo, una parola di conforto e un abbraccio a trans e prostitute. Dal 2006, quando è arrivato la prima vola in città come vice parroco della chiesa dei Cappuccini, padre Isidoro De Michele ha macinato migliaia di chilometri e consumato decine di paia di sandali, ma non ha mai perso il sorriso e la voglia di conoscere il prossimo e di aiutare chi gli ha teso la mano. Dal primo settembre il frate prenderà servizio come vicario nella parrocchia della “Beata Vergine Maria Immacolata” di Oristano e saluterà Sassari, città che lo ha adottato e conquistato. La chiesa dei Cappuccini, che ha guidato da parroco per dieci anni (più quattro da vicario) i prossimi giorni - dopo quattro secoli - vedrà andare via l’ordine francescano e la guida parrocchiale verrà affidata dall’arcivescovo a un sacerdote reggente. «Vado via portandomi Sassari nel cuore» racconta il sacerdote 51enne originario di Olbia, con un passato da guardia giurata a Porto Rotondo e una vocazione adulta.

Padre Isidoro (Isi Pater è il nome che da anni usa sui profili social)è un sacerdote in movimento o forse è il caso di dire in cammino perenne. Per questo il frate francescano sembra aver preso il trasferimento non come un addio, ma come una nuova tappa del suo cammino pastorale, iniziato nel 2006 quando è stato ordinato sacerdote. «La mia parrocchia è stata tuttala città -racconta con una certa emozione - e parrocchiano chiunque incontrassi per strada». E di persone padre Isidoro ne ha incontrate tante. E chi ha avuto a che fare con lui non lo ha dimenticato. «Se la gente non va in chiesa - è sempre stato il suo motto - bisogna rendere Chiesa i luoghi in cui va la gente». E i luoghi in cui portare messaggi d’amore Isi Pater ha saputo sceglierli con cura, sia sui social che nella vita reale. Così il venerdì notte per anni si è incamminato verso Predda Niedda per raggiungere nelle strade interne della zona industriale le ragazze straniere che attendono che qualche auto si fermi o le trans che occupano i marciapiedi intorno al cimitero. «Abbiamo portato la parola di Dio - racconta - e ricevuto a volte qualche insulto, ma quasi sempre un abbraccio e una parola di ringraziamento». Sempre dalla parte degli ultimi in ogni angolo della città, padre Isidoro ha fatto tanto anche per i suoi parrocchiani. Nel 2020, in piena pandemia, aveva trovato il modo - recuperando fondi e mano d’opera - di creare a Cappuccini una foresteria per ospitare persone in difficoltà e un centro di ascolto. In quello stesso periodo - andando un po’ controcorrente - si era preso a cuore un gruppo di studenti Erasmus espulsi dall’università dopo una festa in terrazza che aveva infranto le regole imposte dal lockdown. I sedici studenti spaesati si erano rivolti a lui per chiedere aiuto e la sua porta anche in quel caso era stata lasciata aperta. «Era stato emozionante - racconta padre Isidoro - vederli arrivare nel piazzale della chiesa con le mascherine e con lo spirito di chi vuole mettersi al servizio del prossimo come volontari per smistare i pacchi di generi alimentari che la parrocchia riceveva dai parrocchiani o dai supermercati durante la pandemia». L’ultimo gesto d’amore risale a qualche mese fa quando -scoperto un ladro che aveva portato via la statua di padre Pio dalla parrocchia - il sacerdote era andato a bussare a casa del responsabile del furto e il giorno seguente lo aveva perdonato, lanciando un appello perché il Comune gli trovasse un alloggio più dignitoso. «Non ho fatto niente di speciale - conclude padre Isidoro - a Sassari ho ricevuto davvero tanto, troppo. Amore, stima e affetto. E in questi giorni me lo stanno dimostrando in tanti. Porterò sempre i sassaresi nel mio cuore».

https://www.sassarioggi.it/cronaca/frati-c...30-giugno-2023/

I frati cappuccini potrebbero lasciare Sassari dopo oltre 400 anni

30 GIUGNO 2023

di Pietro Serra
La partenza dei frati cappuccini da Sassari.

Dopo più di 400 anni, è in discussione la permanenza dei frati cappuccini a Sassari. Le voci su questa possibile partenza circolavano da diverse settimane e negli ultimi giorni sembrano trovare conferma. Il parroco, padre Isidoro De Michele, sarà trasferito nella diocesi di Oristano a partire da settembre, lasciando così vuota la parrocchia di San Francesco. Al momento non è ancora noto chi prenderà il suo posto. Tuttavia un documento riservato firmato dal padre provinciale Matteo Siro lascia pochi dubbi sulla situazione.

La riflessione del padre provinciale sulla parrocchia di Sassari.
“In questa riflessione generale, abbiamo per ora messo in atto quanto la Provincia discuteva, più o meno formalmente, da diverso tempo e cioè il ritiro della fraternità di Sassari, con la conseguente consegna della parrocchia al vescovo diocesano – scrive il padre provinciale -. Seppur la scelta sia stata dolorosa per quel che quella casa rappresenta per la Provincia, ci siamo sentiti di poter compiere questo passo, non solo per una necessità dovuta ai numeri attuali (ed in prospettiva), ma per il bene maggiore della fraternità, senza la quale nulla siamo nella Chiesa”.

La presenza eccessiva di tre conventi francescani.
“Venendo alle motivazioni ecclesiologiche, ci è sembrato che in una diocesi come quella di Sassari, consistente ma non popolosissima, la presenza di tre nostri conventi sia eccessiva, considerando anche la significativa realtà del carisma francescano ben rappresentato dai Frati Minori e dai Frati Minori Conventuali residenti in città. Inoltre, il sussistere della parrocchia è caratteristica che deve mettere in moto particolari attenzioni pastorali ed organizzative cui non sempre la Provincia è in grado di provvedere”, prosegue padre Matteo Siro.

Il trasferimento di padre Isidoro De Michele.
Padre Isidoro De Michele, ha ricevuto l’ordinazione a Olbia nel 2006 e ha trascorso oltre un decennio guidando con passione e dedizione la comunità della parrocchia di San Francesco a Sassari. L’annuncio del suo trasferimento in una parrocchia di Oristano è stato ricevuto con sentimenti contrastanti. Da un lato, c’è la consapevolezza che gli avvicendamenti sono una pratica normale nell’Ordine e che il suo servizio a Sassari è giunto alla sua conclusione naturale. Dall’altro lato, l’idea di non poter più contare sulla sua presenza nella parrocchia suscita tristezza. Padre Isidoro ha lasciato un segno nella Chiesa locale, grazie al suo impegno instancabile nel lavorare con e per la gente. Ha dimostrato una dedizione senza limiti nel portare avanti le opere di carità e nel sostenere i più deboli e bisognosi. Il suo grande cuore e la sua volontà di aiutare gli altri sono stati un faro di speranza per
Un punto di riferimento, soprattutto per i giovani.
“Ho ricevuto davvero tanto, troppo: amore, stima, affetto. Spesso proprio nei luoghi considerati non luoghi, dove per alcuni non sarei mai dovuto essere, ho imparato e ricevuto. I ragazzi me ne hanno manifestato tantissimo – afferma padre Isidoro -. Nessuno me ne voglia, ma son stati loro il mio vero tesoro, quello più ricco e sovrabbondante; attaccati alla persona, mai al ruolo, diretti ed immediati, pur di essere e non apparire. La ‘mia’ parrocchia è stata la città, parrocchiano chiunque incontrassi, ovunque. Come frate cappuccino, frate del popolo, questo era il mio chiostro”.
 
Top
view post Posted on 18/7/2023, 07:23

Group:
Administrator
Posts:
8,011

Status:


L'antico convento cappuccino di Larino (1535)
pPzm6f5s1689658638.5273

https://futuromolise.com/chiude-il-convent...6QxWSOsinjFsV5I

Chiude il Convento Francescano di Venafro, notizia assai triste per i venafrani
Da Redazione - 24 Giugno 2023 3934

La triste notizia per i venafrani : il Convento Francescano della città di fatto chiuso ed accorpato alla Parrocchia del Sacro Cuore di Isernia retta dai Frati Cappuccini

Verrebbe a Venafro un Frate ogni giorno dai Isernia per celebrare la sera e la domenica

La notizia che appena ha preso a circolare non ha certo rallegrato i venafrani. Stando alle voci che girano in città il locale Convento Francescano, attiguo alla Basilica di San Nicandro e che da secoli ospita i Frati Minori Cappuccini ai quali da metà ‘500 è affidato in custodia il Sepolcro del Patrono San Nicandro nella sottostante cripta dello stesso luogo di culto, il Convento Francescano di Venafro -si diceva- si appresterebbe sostanzialmente a chiudere ! Dalla notizia pare che un Frate Cappuccino della Parrocchia del Sacro Cuore di Isernia verrà ogni giorno da Isernia a Venafro per celebrare la messa vespertina e quella domenicale. Per il resto il predetto sito religioso venafrano chiuderebbe i battenti ! La novità ha scosso tantissimo i venafrani, soprattutto quanti solitamente frequentano Convento e Basilica, da sempre assai legati a Basilica, Convento e alla comunità francescana che vi risiede. Un giudizio raccolto in giro : “Ieri ho saputo -ha affermato chiaramente sconsolato e contrariato un giovane musicista che spesso suona in Basilica nel corso delle celebrazioni- la notizia che il Convento di Venafro verrà accorpato al Sacro Cuore di Isernia. Di conseguenza i frati non risiederanno più nel Convento di Venafro ! Il Convento venafrano resterà aperto, ma un frate da Isernia verrà ogni giorno a celebrare la messa vespertina e la domenica dalla mattina. Che triste notizia per il nostro Convento e per l’intera Venafro !”. Un altro fedele della città : “Se si solo si riflettesse sul fatto che nel Convento di Venafro per 40 giorni a fine 1911 stette il 24enne Padre Pio, legando tantissimo con la città e i venafrani, si dovrebbe opportunamente ripensare su quanto qualcuno ha in mente ! Speriamo nel ripensamento di un programma nient’affatto bello e piacevole per i venafrani da sempre legati al Convento Francescano cittadino !”. A giorni si cercherà di sentire il Guardiano del Convento venafrano, Fr Yossy Hernandes, per riportarne il pensiero. Nel frattempo si ha notizia che un gruppo di venafrani si accingerebbe a chiedere udienza immediata al Vescovo Diocesano Mons. Cibotti perché intervenga a favore della piena e continuativa apertura e funzionalità del Convento Francescano di Venafro. Vicenda delicata questa, e dalle mille implicazioni socio/religiose, su cui si tornerà dettagliatamente a breve.

www.pressmoliselazio.it/2023/07/13...ini-non-chiuda/

Da Larino i fedeli si attivano affinchè il convento dei P. Cappuccini non chiuda
A rischio chiusura anche i conventi di Foggia e Venafro
13 Luglio 2023 1
#TB_inline?height=230&width=400&inlineId=examplePopup1
di Redazione

(PressMoliLaz.) Larino, 13 Lug. 23 I fedeli di Larino, da sempre vicini al locale Convento dei P. Cappuccini di cui sottolineano importanza storica, religiosa e sociale nel corso dei tempi, intervengono con accorata lettera scritta al Ministro Provinciale P. Francesco De Leo dei Frati Minori Cappuccini di Foggia perché si adoperi per la conservazione del sito religioso larinese, senza toccarne la positiva continuità storico/pastorale, quale preciso punto di riferimento per la comunità larinese. Si ricorda che oltre a quello di Larino sono “in odore” di chiusura per carenza di Frati anche i conventi di Foggia/S. Anna e Venafro.

Questo Il testo della lettera trasmessa da fedeli di Larino a P. De Leo avente per oggetto la Chiusura convento frati minori cappuccini di Larino (CB)

www.termolionline.it/news/attualit...rpati-a-termoli
Dal primo settembre chiude il convento dei frati a Larino, saranno accorpati a Termoli
SMANTELLANDO mar 18 luglio 2023
ATTUALITÀ
di La Redazione

Il convento dei Frati Cappuccini a Larino ©Termolionline
LARINO. Una lettera inviata dai parroci di Larino al padre provinciale dei Frati minori Cappuccini di Foggia e al vescovo della diocesi bassomolisana chiedeva un intervento per scongiurare quello che invece avverrà dal prossimo primo settembre.


«Le comunità di frati devono essere numerose, almeno nove. Si accorpano dunque i conventi di Venafro e Isernia dove va Padre Luigi, e quello di Larino a Termoli cui è destinato Fra Giambattista che continua però ad assistere l’ordine francescano secolare di Larino. Fra Vincent va a Foggia, mentre come cappellano del carcere e in servizio presso l’Hospice verrà fra Mercurio. Il tutto entro il primo settembre». Tra le righe è quanto contenuto della circolare con cui il Ministro provinciale fra Francesco Dileo, eletto nel 130° Capitolo ordinario, svoltosi nello scorso mese di febbraio, ha comunicato le nuove disposizioni riguardanti i conventi di Venafro e Larino. La circolare è stata diffusa domenica sera dalla Ministra Ofs Elena per volontà di Fra Giambattista, attuale guardiano a Larino.

Da attendere se ci sarà ancora qualche frate a dire messa da settembre, mentre dovrebbero essere conservate le attività all’interno dell’hospice Madre Teresa di Calcutta e tra i detenuti.
 
Top
view post Posted on 21/7/2023, 21:05

Group:
Administrator
Posts:
2,334

Status:


Chiude il convento di Brindisi

www.brindisioggi.it/i-frati-cappuc...VOd-uyNtFAa_sqk

I frati Cappuccini lasciano l’Ave Maris Stella, il vescovo: “C’è crisi delle vocazioni”
21 Luglio 2023

BRINDISI- Crisi delle vocazioni, i frati Cappuccini lasciano il convento del Casale e la parrocchia dell’Ave Maris Stella sarà gestita dall’Arcidiocesi. Dopo 74 anni i Cappuccini lasciano Brindisi, un pezzo di storia che si chiude ed una comunità, quale quella del rione Casale che perde un punto di riferimento. A dare la notizia in un incontro con i fedeli della stessa chiesa è stato martedì scorso proprio il vescovo monsignor Giovanni Intini. “Ho voluto io questo incontro , perché la notizia si sta diffondendo- ha detto- c’è smarrimento , delusione perché per tanti anni i Cappuccini sono stati punto di riferimento non solo per il quartiere del Casale ma anche per la città, considerata anche la presenza di San Lorenzo da Brindisi. Ho chiesto quindi di incontrare la comunità per dire che è vero che c’è questa decisione da parte dei frati Cappuccini ma la Diocesi c’è, non è assente, il vescovo non è assente, ed ha preso in mano sin dal primo momento questa situazione. Perché il vescovo ora provvederà a nominare un parroco nello stesso momento in cui ci saranno le nuove nomine della diocesi di Brindisi e Ostuni. Era un incontro di rassicurazione. Nessuno sarà lasciato solo”. La presenza dei frati nella città di Brindisi è legata alla storia della stessa comunità. I frati cappuccini giunsero a Brindisi nel 1566 su invito dell’arcivescovo Giovanni Carlo Bovio e costruirono un convento dentro la città, ma «…in una parte remota di essa, presso il Torrione di San Giacomo per menar più commodamente la vita solitaria (…), lontana dal commercio delle genti». Il convento, intitolato all’Annunziata, venne abbandonato pochi anni dopo, nel 1577, secondo alcuni perché, essendo troppo vicino alla città, non permetteva ai frati di osservare la propria Regola, secondo altri per l’aria insalubre della zona, a quell’epoca, paludosa. Due anni dopo, quel convento fu assegnato «dalla città» ai frati di san Francesco di Paola. Nel 1588 i Cappuccini ritornarono a Brindisi e costruirono un altro convento «contiguo alla Protocattedra di San Leucio fuora dalla città», su un suolo donato loro dall’Università e grazie al contributo dei fedeli. La chiesa, intitolata a S. Maria della Consolazione prima e alla SS.ma Resurrezione dopo, venne costruita sulle fondamenta di una cappella dedicata anticamente a S. Maria della Fontana, inglobandone un antico affresco della Vergine con il Bambino, ancora oggi visibile. Nella costruzione della chiesa e del convento, «eretto secondo la povera forma cappuccina, con 20 celle», i frati seguirono scrupolosamente le modalità indicate nelle Constitutiones del 1575 del loro Ordine. Essi vissero tranquillamente nel convento, sostenendosi con il lavoro quotidiano e grazie alla carità del popolo e alle sovvenzioni dell’Università, fino al travagliato periodo della soppressione degli Ordini religiosi. Il loro convento, rimasto escluso dalla prima soppressione, non riuscì a sfuggire alle leggi soppressive promulgate dopo l’Unità d’Italia. Il 7 aprile 1867 il Consiglio comunale chiese «al Governo la cessione gratuita dei locali del soppresso convento dei Cappuccini» per ospitare l’ospedale colerico. I frati furono costretti a lasciare definitivamente il convento che nel 1934 fu poi consegnato, insieme con la chiesa, alla Fondazione dell’ospedale provinciale Antonino di Summa. Solo nel 1949 i cappuccini riuscirono a tornare nella città natale di san Lorenzo, così come auspicato fin dal 1919 dal generale dell’Ordine che pregava il ministro provinciale di Puglia di poter tornare quanto prima nella città natale di san Lorenzo. Nel 1949, infatti, l’arcivescovo Francesco de Filippis affidò loro la parrocchia Ave Maris Stella. Tuttavia monsignor Intini dice anche : “E’ una presenza che viene meno quella dei Frati Cappuccini, per fortuna direi non viene meno la presenza francescana, perché ci sono i Frati Minori in città per cui il carisma francescano viene comunque conservato, è chiaro che è una perdita , è una mancanza comunque dobbiamo renderci conto del tempo che stiamo vivendo, se i frati sono arrivati a questa decisione non è che è successo qualcosa e se ne vogliono andare da Brindisi ma perché le vocazioni sono venute meno”. Quindi alla base di questa scelta c’è il drastico calo delle vocazioni, un problema che la città di Brindisi aveva già affrontato negli ultimi anni quando il seminario dedicato a Benedetto XVI è rimasto vacante tanto da indurre la Curia nell’ultimo anno a cambiarne la destinazione. “C’è un calo enorme delle vocazioni sia nell’ambito della vita religiosa ma anche nell’ambito della vita dei sacerdoti diocesani- spiega Intini- Nel nostro seminario di Molfetta , dove io ho studiato e sono stato educatore , abbiamo toccato sempre 180, 200 ragazzi di tutta la regione, l’anno prossimo ce ne saranno 60. Il che ci dice che c’è una grossa crisi di vocazioni e quindi i frati nel loro campo hanno dovuto prendere questa decisione perché devono razionalizzare le presenze , ci sono anche molti frati di una certa età che non possono più da soli portare avanti la responsabilità delle parrocchie . Così hanno voluto fare questa scelta, perché hanno voluto privilegiare quei luoghi dove loro non hanno parrocchie ma hanno altre attività extra. Che la vita religiosa in questo caso non è specifica per la vita della parrocchia, sono delle cose rientrate nel corso degli anni, ma di per sé la vita religiosa ha un altro indirizzo rispetto alla vita del sacerdote diocesano quindi questa è una decisione dovuta anche a questa grossa crisi vocazionale”. Non ci sono dunque frati a sufficienza perché l’Ave Maris Stella possa proseguire nella tradizione, ma anche il numero dei preti sta calando vertiginosamente. “Sul calo delle vocazioni la chiesa si sta interrogando, sta facendo un’analisi. E’ evidente che ci sono delle cose che vanno cambiate, perché non è possibile avere degli standard e dei modi di fare di 50 anni , o di un secolo fa- dice il vescovo con estrema franchezza- Poi c’è anche la bassa natalità, ci sono stati anche gli scandali che hanno attraversato la vita del clero, ci sono anche i giovani che hanno un altro tipo di formazione ed orientamento. Perché la nostra fatica di chiesa è proprio di parlare ai giovani, e forse c’è anche una nostra stanchezza, parlo di noi vescovi, sacerdoti, che ci fa perdere l’entusiasmo. Le vocazioni camminano anche sulla nostra testimonianza di entusiasmo”.

Lucia Pezzuto

Edited by pincopallino2 - 22/1/2024, 14:38
 
Top
view post Posted on 11/8/2023, 15:48

Group:
Administrator
Posts:
2,334

Status:


San Martino in Rio (RE)

www.reggionline.com/frati-lasciano...tino-rio-video/

I frati lasciano il convento di San Martino in Rio. VIDEO
3 agosto 2023 Michele Angella

Entro la metà di settembre saranno trasferiti i due religiosi rimasti nello storico convento: a causa della carenza di vocazioni non saranno sostituiti. Alcune attività saranno prese in carico da laici coordinati dai frati di Scandiano

SAN MARTINO IN RIO (Reggio Emilia) – Lo storico Convento dei Cappuccini di San Martino resta senza frati: i due religiosi rimasti in servizio – il padre guardiano fratel Livio e il vicario fratel Franco – entro la metà di settembre saranno trasferiti a Vignola, in provincia di Modena, visto che è terminato il loro mandato pastorale. La crisi di vocazioni comporterà, almeno per il momento, la non sostituzione, considerata la crisi di vocazioni con cui anche i frati cappuccini come in generale tutti gli ordini sacerdotali devono fare i conti. Resteranno in funzione alcune attività che saranno prese in carico da laici che fanno riferimento all’Ordine Francescano Secolare: “E’ un esperimento, del resto la Chiesa è anche dei laici, di tutti i battezzati. I laici che opereranno qui saranno coordinati e aiutati dai frati di Scandiano”, spiega a Tg Reggio Frate Livio De Bernardo.
Il Convento di San Martino in Rio risale agli inizi del 1600 ed è sempre stato un punto di riferimento non solo per il territorio reggiano. Dalla fine del 1970 fu trasformato in Centro di cooperazione missionaria e a tal scopo furono eretti ampi capannoni per la raccolta di vari materiali, con l’allestimento di un mercatino dell’usato.

Edited by pincopallino2 - 10/12/2023, 09:13
 
Top
view post Posted on 7/9/2023, 08:33

Group:
Administrator
Posts:
8,011

Status:


https://www.nelmolise.it/2023/09/04/larino...edeli-larinesi/

LA BUONA NOTIZIA
Larino. Convento dei Frati accorpato ma aperto. Buone notizie per i fedeli larinesi.
La Redazione 4 Settembre 2023

Larino. Convento dei Frati: il Ministro generale conferma al sindaco Puchetti l’accorpamento con quello di Termoli.

LARINO. Buone nuove per il Convento dei Frati Cappuccini. E’ vero, formalmente è accorpato alla comunità francescana di Termoli, ma i frati continueranno a celebrare la Santa Messa con ogni probabilità quotidianamente.

La notizia è stata diffusa, nelle scorse ore, da quello che probabilmente sarà l’ultimo guardiano del convento larinese, ossia Fra Gianbattista che ha comunicato ai fedeli come i frati verranno ogni giorno da Termoli a celebrare i sacri riti e che almeno fino alla prossima festa di San Francesco, il 4 Ottobre, il convento resterà nella sua interezza al servizio della comunità. E prima della festa del patrono d’Italia sarà, come di consueto, celebrata anche la festa liturgica in onore di San Pio da Pietrelcina in programma il prossimo 23 Settembre.

Dopo il 4 Ottobre poi, come detto, i frati garantiranno la celebrazione quotidiana della Santa Messa e naturalmente l’assistenza spirituale nelle corsie dell’Hospice Madre Teresa di Calcutta.
 
Top
view post Posted on 10/12/2023, 09:12

Group:
Administrator
Posts:
8,011

Status:


https://www.ilsecoloxix.it/levante/2023/12...zione-13921519/

SANTA MARGHERITA LIGURE
Santa Margherita, addio ai frati cappuccini: “Nessuna speculazione”
Il padre provinciale: “Un dispiacere ma in Liguria ci sono tante comunità fragili”. L’amministrazione: “Affetto e riconoscenza per il lavoro svolto per la comunità”

SIMONE ROSELLINI
10 Dicembre 202

Santa Margherita – C’è la data della partenza degli ultimi quattro frati cappuccini rimasti a vivere nel convento di Santa Margherita, ultimi eredi della tradizione francescana che si era insediata qui nel Seicento. «Notando con preoccupazione la fragilità e la sofferenza di diverse comunità cappuccine liguri, abbiamo deciso, con grande dispiacere, la chiusura della fraternità cappuccina nel convento di Santa Margherita, il prossimo 10 gennaio», annuncia fra Luca Simoncini, ministro provinciale dell’ordine.

Subito dopo le feste i quattro frati saranno, quindi, distribuiti per rinforzare altri conventi liguri: «L’unica motivazione della chiusura è la rivitalizzazione delle nostre fraternità liguri, che stanno affrontando una fase di passaggio che investe tutte le strutture religiose, civili e familiari», dice il padre provinciale. Significa, insomma, che non ci sia «intenzione di effettuare alcuna speculazione edilizia».

I cappuccini manterranno la proprietà della struttura, dove potrebbe insediarsi una comunità di suore: «Stiamo attendendo risposta da una comunità religiosa – dice fra Luca – che sta valutando l’opportunità di insediarsi a Santa Margherita ma non abbiamo ancora certezze in merito». Nel frattempo «sarà nostra cura essere presenti alle celebrazioni in occasione delle festività francescane più significative» e «il convento verrà abitato da una famiglia ed eventualmente da custodi amici e coordinati da noi frati».

Marco Delpino, che, con l’associazione Tigulliana, nelle scorse settimane aveva lanciato l’allarme per la chiusura e per il pericolo di una vendita del convento, conferma: «Come avevamo notizia certa della partenza dei frati, che ci dispiace, avevamo anche certezza di persone giunte, con macchine a targa svizzera, a vedere la struttura, per valutare di comprarla. È molto positivo che si garantisca che non ci sarà una cessione. L’importante, però, specie se la struttura rimarrà vuota per qualche anno, è che il piano urbanistico non consenta altra destinazione se non quella religiosa».

In una nota il sindaco Paolo Donadoni e l’amministrazione «esprimono dispiacere ma anche profondo affetto e sentita riconoscenza nei confronti dei frati cappuccini per il lungo tempo trascorso a Santa Margherita e per il lavoro svolto per e con la nostra comunità. Inoltre li ringraziamo per l’espressa volontà di mantenere un presidio spirituale e sociale nel convento, sia nell’immediato, sia nelle prospettive di lungo periodo, così smentendo le voci diffuse qualche settimana addietro».

La diocesi di Chiavari parla di «profondo dispiacere» per il saluto ai cappuccini di “Santa” come per quello alle «sorelle clarisse di Leivi». Al tempo stesso, prosegue la nota del portavoce don Luca Sardella, «c’è la consapevolezza che il seme di Vangelo da loro piantato e curato in tanti anni di attività non andrà perduto».
 
Top
view post Posted on 8/1/2024, 11:37

Group:
Administrator
Posts:
8,011

Status:


Santa Margherita Ligure (GE)

https://www.ilsecoloxix.it/levante/2024/01..._anni-13979171/

TIGULLIO
Santa Margherita, addio ai frati cappuccini. “Qui da oltre 400 anni”
Una famiglia da oggi gestisce il convento, in attesa della nuova destinazione. Tramontata l’ipotesi dell’ingresso delle suore. “Niente operazioni speculative”

SIMONE ROSELLINI
08 Gennaio 2024 alle 00:00
2 minuti di lettura

L'ultima messa dei frati di Santa Margherita Ligure



Santa Margherita Ligure – Il convento dei frati cappuccini di Santa Margherita inizia oggi la sua nuova vita. Oggi pomeriggio è arrivata dalla Valtellina una famiglia di volontari, incaricata dall’ordine di gestirlo, sino ad una nuova destinazione. Nelle scorse settimane sembrava già trovata, e forse era proprio il possibile subentro di un’altra comunità religiosa ad avere affrettato la partenza di quella che era qui addirittura dal 1611. «Purtroppo – spiega fra Luca Simoncini, ministro provinciale dei Frati minori – era una prospettiva interessante, ma è tramontata». Si trattava di una comunità di una trentina di suore di clausura che, dopo aver visitato la struttura e manifestato un forte interesse, ha poi scartato la soluzione di Santa Margherita, perché il giardino del convento era visibile dalle case del circondario. «Sicuramente – racconta fra Simoncini - non vogliamo dare corso ad operazioni speculative. Offerte vere e proprie non ne abbiamo mai ricevuto (si era parlato anche di visite di auto con targa svizzera, ndc) ma che ci siano interessi qualcuno me lo ha detto. Ma non è quello che vogliamo. Analizzeremo le prospettive che sorgeranno».

Da qui a mercoledì, ma la data non è tassativa, gli ultimi quattro religiosi della fraternità di Santa Margherita se ne andranno verso altri conventi liguri: padre Raffaello, padre guardiano, insieme a padre Christian, è destinato a Savona, un convento che è strettamente dedicato all’accoglienza vocazionale e alla pastorale giovanile, per facilitare nuove vocazioni. Padre Glauco andrà ad Alassio, dove i cappuccini gestiscono una parrocchia. Padre David sarà a San Bernardino, a Genova, comunità che gestisce l’infermeria provinciale. Con spostamenti costanti dal capoluogo, continuerà però a ricoprire il ruolo di cappellano dell’ospedale di Rapallo, ruolo che gli è stato rinnovato di recente.

Questa mattina, alla presenza di circa centocinquanta persone, che gremivano la piccola chiesa del convento, è stata celebrata l’ultima messa della fraternità francescana di Santa Margherita. «Porto i saluti del vescovo e la gratitudine di tutta la comunità diocesana per come i frati, a Santa Margherita, hanno sempre annunciato il Vangelo, prima con la vita e poi anche con la parola – ha detto il parroco di Santa Margherita, don Luca Sardella – Ora il dono ricevuto è un compito affidato a noi». L’attività della mensa dei poveri era stata interrotta dal Covid, ma tutti gli intervenuti hanno ricordato, in particolare, come fatto dal sindaco Paolo Donadoni, «la cura dedicata dai frati ai bisognosi».


E perché la comunità si smembra? Fra Luca lo ha spiegato alla fine della messa, non senza la “contestazione” di una fedele, che è intervenuta ad alta voce durante l’omelia, e di un’altra, che lo ha cercato dopo la messa: «Siamo in un tempo di cambiamenti e di riduzione delle vocazioni. Noi dobbiamo salvaguardare la famiglia francescana. Perdere questo luogo è un grande dolore, come lo è stato per San Barnaba a Genova, ma bisogna dare sostegno a comunità che rischiano di morire».

Insomma, distribuire i frati ancora presenti, in assenza di nuove vocazioni, per salvaguardare più conventi possibile. Citando proprio San Francesco, padre Raffaello, in un intervento che è stato salutato da lunghi applausi, all’inizio e alla fine, ha detto che dovere dei frati è obbedire ai superiori, e ha voluto precisare che «non è solo Luca, ci sono anche di ulteriormente superiori che hanno voluto così». E San Francesco raccomandava ai frati «di vivere di elemosina e non appropriarsi di nulla, nemmeno del convento».
 
Top
view post Posted on 22/1/2024, 13:09

Group:
Administrator
Posts:
2,334

Status:


Chiudono i convenuti di Spoleto (PG), Vasto marina (CH) e Alatri (FR).

https://tuttoggi.info/chiude-il-convento-d...ttobre%E2%80%9D.

Chiude il convento dei Cappuccini di Spoleto, la Diocesi: “Sorpresa e disappunto” | Aggiornamenti
Sara Fratepietro |Lun, 02/10/2023 - 07:36

Ultima messa il 4 ottobre 2023 nel convento dei Cappuccini: l'Ordine religioso ha deciso la chiusura della chiesa tanto cara agli spoletini

I frati Cappuccini lasciano Spoleto. L’Ordine religioso, infatti, chiude lo storico convento alle porte della città. Fondato nel 1570 in località Colleattivoli, il convento dei Cappuccini è stato oggetto di varie vicissitudini nel corso dei secoli ma da sempre è uno dei luoghi di culto più simbolici di Spoleto. Ora però arriva l’addio improvviso da parte dei frati minori Cappuccini, che mercoledì mattina alle 7.30 – nella festività di San Francesco – celebreranno l’ultima messa. E che lasceranno anche l’importante servizio svolto all’interno dell’ospedale San Matteo degli Infermi.

Dopo il tamtam nella giornata di domenica – dopo la messa festiva – alla notizia della chiusura del convento e le polemiche, l’Archidiocesi di Spoleto – Norcia ha voluto spiegare di non essere stata messa a conoscenza della chiusura a partire dal 4 ottobre, dopo che qualche mese fa era stata paventata dall’Ordine la decisione di lasciare la città. Mentre i frati lunedì mattina annunciano che la chiesa rimarrà aperta per la preghiera grazie ad un laico.
Convento dei Cappuccini chiude, la Diocesi: notizia appresa non senza sorpresa e disappunto“In data 24 aprile 2023 – spiega la Curia arcivescole – il Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini, padre Simone Calvarese, ha comunicato all’Arcivescovo Renato Boccardo la decisione assunta dal Capitolo della Provincia Serafica dell’Immacolata Concezione di chiudere il Convento di Spoleto e di conseguenza lasciare la Cappellania dell’Ospedale di Spoleto. Dopo un incontro interlocutorio in data 16 maggio 2023 con il Vicario provinciale padre Carlo Maria Chistolini, l’Archidiocesi non ha più ricevuto alcuna notizia in merito. Oggi, 1° ottobre 2023, si apprende, non senza sorpresa e disappunto, che sarebbe stata celebrata l’ultima Messa domenicale e che un’ultima ulteriore Messa verrà celebrata alle 7.30 del 4 ottobre”.

Se ne va un altro Ordine religioso dalla cittàInsomma, anche l’Archidiocesi, e non solo i fedeli, sembra essere amareggiata per questa chiusura che priverà i fedeli spoletini di un importante luogo di culto, legato ai ricordi di tanti. Sempre che i frati Cappuccini non tornino sui loro passi, cosa che sembra al momento improbabile. La città di Spoleto perde così la presenza di un altro Ordine di frati (addii che in passato hanno fatto discutere e di cui la Diocesi, come è noto, è incolpevole); nel territorio comunale rimarrano ora soltanto i frati Agostiniani Scalzi (Oad), nel convento di Santa Rita di via XVII Settembre, e i frati minori (Ofm) nel convento di San Francesco a Monteluco.

La nota dei frati minori cappuccini: chiusi 3 conventi in Italia

Intanto nella mattina di lunedì si registra la nota del Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini sul Convento di Spoleto.“Cari fratelli e sorelle, – scrive il padre provinciale, fra Simone Calvarese – è giunta notizia, presso la Curia provinciale della Provincia Serafica Immacolata Concezione dei Frati Minori Cappuccini in L’Aquila, che da qualche mese a questa parte sono state diffuse informazioni non veritiere circa la chiusura del convento di Spoleto. Con grande dispiacere ho dovuto apprendere che la scelta, operata da me e dal mio Consiglio, di non ricostituire la fraternità stabile presso il convento, sta dando adito a numerose polemiche nei riguardi dell’Arcivescovo, S.E. Mons. Renato Boccardo, il quale non ha responsabilità alcuna in merito. Infatti, lo scorso mese di aprile ho comunicato all’Arcivescovo la decisione di lasciare il convento e, di conseguenza, la cappellania ospedaliera, in forza del mio mandato quale Ministro provinciale dell’Ordine. Purtroppo, la carenza di vocazioni alla vita religiosa e il conseguente aumento di frati anziani e malati, ci hanno condotto ad operare scelte drastiche: in Abruzzo è stato chiuso il convento di Vasto Marina, nel Lazio quello di Alatri e in Umbria quello di Spoleto”.

La chiesa dei Cappuccini rimarrà aperta grazie ad un laico“Cercando di voler rispondere alla voce del popolo, che tanto è affezionato al convento di Spoleto, – fa sapere fra Simone – insieme al mio Consiglio abbiamo deciso di lasciare presso il suddetto luogo la presenza di un fratello laico, quindi non sacerdote, che avrà il compito di custodire e rendere accessibile la chiesa (dalle ore 7.00 alle ore 19.00). Comprendo, carissimi, il dolore che attanaglia il vostro cuore per le scelte compiute sul convento della vostra amata città, ma vi assicuro che noi siamo i primi a soffrirne, poiché lasciare un luogo nel quale siamo sempre stati accolti con tanto affetto non è stata una decisione da prendere a cuor leggero.Al termine di questo breve scritto sono nuovamente a ribadire l’estraneità dell’Arcivescovo Mons. Boccardo in merito, il cui compito in qualità di Ordinario del luogo è stato solo quello di prendere atto ed accogliere la decisione dell’Ordine dei Frati Cappuccini di lasciare il convento”.
La storia del convento dei Cappuccini di SpoletoAd evidenziare l’importanza del convento dei Cappuccini di Spoleto è lo stesso Ordine che si appresta a lasciare la città nel proprio sito internet. Riportiamo qui di seguito la storia.I frati cappuccini abitarono fin dal 1535 il conventino di S. Anna, (sul pendio del monte Patrico), reso famoso dalla presenza di uno dei primi cronisti del nostro Ordine, il noto P. Bernardino da Colpetrazzo († 1594), che vi fu eletto più volte superiore, e di S. Giuseppe da Leonessa. L’attuale convento fu fondato nel 1570 in località Colleattivoli. La chiesa è dedicata alla B.V.M. Immacolata di Lourdes. Chiuso per la soppressione napoleonica e riaperto nel 1814, fu di nuovo soppresso nel 1866. Grazie alla generosità della famiglia dei Conti Pianciani, fu riscattato e di nuovo offerto ai frati. Per molti anni e fino al 1961, fu sede dello Studio Filosofico. Dal 1701 al 1907, dietro invito del vescovo diocesano e del clero locale, i cappuccini ebbero l’incarico di spiegare la Sacra Scrittura nel Duomo (Scritturale). Dal 1908 i frati prestano servizio religioso nell’Ospedale Civile. L’ala del convento comprendente cucina, refettorio, cantina e abitazione dei frati venne ricostruita nel 1967. Negli ultimi anni il Convento è stato sede del Pre-postulato provinciale e poi del Postulandato interprovinciale. Dal settembre 2009 al settembre 2014 è stata casa di formazione del Post-Noviziato interprovinciale dell’Italia centrale.

Edited by pincopallino2 - 22/1/2024, 14:40
 
Top
view post Posted on 22/1/2024, 14:41

Group:
Administrator
Posts:
8,011

Status:


Chiudono i conventi di Bari e Cesenatico?

www.borderline24.com/2023/09/03/ba...-via-abbrescia/
Bari, a rischio chiusura la parrocchia dei Cappuccini in via Abbrescia
I residenti si mobilitano. La parrocchia di via Abbrescia,.punto di riferimento per il quartiere, sarebbe a rischio chiusura
BARI, A RISCHIO CHIUSURA LA PARROCCHIA DEI CAPPUCCINI IN VIA ABBRESCIA

SAMANTHA DELL'EDERA
DOM 03 SETTEMBRE 2023

La parrocchia Immacolata di via Abbrescia è a rischio chiusura. Una decisione che sta causando non pochi malumori tra i parrocchiani e i residenti.

“In queste settimane – si legge in una lettera a firma degli “Amici della Parrocchia” – i Frati Cappuccini, in occasione del loro Capitolo Provinciale hanno affrontato la problematica in merito al futuro della Parrocchia Immacolata di Via Abbrescia. Da decenni e periodicamente, questo argomento di eventuale chiusura della Parrocchia viene affrontato e discusso”.

“Pare che ora, per due ordini di motivi, questo luogo cesserà di essere tale – continua la nota -Il primo è legato alle poche vocazioni ed alla presenza di pochi frati sul nostro territorio. Il secondo si riferisce alla presenza di un “bacino di utenza esiguo ed alla, conseguente, “poca partecipazione” dei fedeli alla vita parrocchiale”.

Sul futuro della parrocchia ci sono quindi molto punti interrogativi. “Non sappiamo per certo se qualche frate resterà in loco. Non sappiamo a chi sarà affidata la gestione della struttura conventuale – continua la nota – Non sappiamo neppure se, e quando sarà celebrata Messa durante i giorni della settimana. Le attività in corso con i bambini, i ragazzi e gli adulti saranno, probabilmente, portate a termine senza, però, dar corso a nuove iscrizioni ed a nuovi percorsi formativi”.

“Per una questione, sicuramente da parte nostra, affettiva, noi auspichiamo che la Parrocchia resti tale. Il nostro desiderio è che si facciano le giuste scelte per il bene sia dei frati che della comunità – si legge ancora – Affinché si facciano le giuste e ponderate scelte, ed anche noi tutti possiamo essere illuminati dallo Spirito Santo, abbiamo pensato di iniziare un percorso di preghiera che consisterà nel recarci in Chiesa ogni mattina alle 08.00 per la recita delle Lodi Mattutine al termine delle quali, ognuno tornerà alle proprie attività giornaliere”. Attività già iniziate dal 7 agosto.

“Ci preme sottolineare che il partecipare a questa iniziativa di preghiera non potrà e non dovrà essere considerata una protesta in quanto non lo è e non lo sarà mai.Non importa in quanti saremo nel nostro incontro di preghiera mattutino, ma se il numero dei partecipanti sarà importante, lo sarà agli occhi di chi dal di fuori vedrà la nostra comunità unita nella preghiera”, conclude la nota.

www.ilrestodelcarlino.it/cesena/cr...iudere-2fbd6461

16 nov 2023

"La chiesa dei Cappuccini non deve chiudere"

Già raccolte 3mila firme contro la possibile partenza dei frati. Anche l’ex sindaco Buda in campo: "È un luogo simbolo"

Continua a tenere banco il futuro della chiesa dei Cappuccini. Lo storico edificio di culto presente nel cuore del borgo marinaro sin dal tardo Medioevo, è infatti a rischio chiusura. I frati Cappuccini, qui presenti per almeno quattro secoli, a fine millennio hanno lasciato ed il loro posto dal 2000 è stato preso dai frati della Congregazione dei Fratelli di San Francesco, che ha sede a Nogarole Rocca, un paese con meno di 4mila abitanti in provincia di Verona. Tuttavia anche questi frati sarebbero in ritirata e quelli attualmente presenti a Cesenatico farebbero ritorno nella sede centrale della Congregazione. Apriti cielo, appena si è sparsa la voce, la scorsa estate in molti si sono attivati per mantenere aperta una chiesa che è parte integrante della città di Cesenatico, tant’è che oltre ai fedeli, anche chi non frequenta questo luogo di culto si oppone alla chiusura e firma una petizione, che di fatto è una supplica rivolta ai Fratelli di San Francesco e al vescovo della diocesi di Cesena-Sarsina, Douglas Regattieri. In città circolano le voci più disparate, c’è chi sostiene imminente la chiusura della chiesa, c’è chi sostiene di essere informato del fatto che chiuderà la prossima estate e chi addirittura annuncia la volontà di trasferire nel convento dei migranti e persone bisognose, cosa, quest’ultima, che ha causato parecchi malumori ai cittadini residenti nel centro storico. Una delegazione delle persone che si sono attivate per raccogliere le firme, è già partita alla volta di Nogarole Rocca per consegnare la supplica firmata da poco meno di 3mila persone, che sono veramente tante, se si considera il fatto che a Cesenatico ci sono meno di 26mila abitanti. Il sindaco di Cesenatico Matteo Gozzoli, il quale non ha mai fatto mistero di non essere un assiduo frequentatore dei luoghi di culto, si è attivato e ha espresso la sua contrarietà all’ipotesi di una chiusura della chiesa dei Cappuccini, facendosi anch’egli portavoce di un malcontento comune. Anche il suo predecessore, Roberto Buda, sindaco di Cesenatico dal 2011 al 2016, oggi a capo di una lista di minoranza e uomo di dichiarata area cattolica e praticante, interviene per sostenere la causa: "La chiesa dei frati Cappuccini è un luogo simbolo di Cesenatico ed anche io ho dato una mano a raccogliere le firme. Mi confesso in questa chiesa sin da quando ero bambino ed il solo pensiero di vedere chiuso quel portone mi fa male. I frati inoltre aiutano anche le persone indigenti e assieme alla Caritas e alla parrocchia di San Giacomo, sono un importante punto di riferimento. Dobbiamo tutti muoverci, perchè ci sono delle belle realtà nella nostra chiesa e una di queste è la gente che frequenta i frati".
 
Top
43 replies since 20/9/2016, 07:46   2345 views
  Share