http://animalisos.altervista.org/9persecuzionigatti.phpLO STERMINIO DEI GATTI NEI SECOLI
Non ci sono parole per definire la posizione del Cristianesimo nei confronti di questo felino, portata avanti per secoli e secoli, addirittura fino ai giorni nostri.
Siccome i gatti sono sempre stati oggetto di culto da parte di popoli che il Cristianesimo definiva pagani, la Chiesa Cattolica, per contrapporsi, fin dall'anno 1000 iniziò a considerare questi felini come nemici della fede, incarnazione del diavolo, di streghe o di altri spiriti maligni...
Ebbe così iniziò una vera e propria persecuzione, che fece milioni di vittime innocenti e andò avanti con la benedizione pontificia fino al 1700.
La Chiesa Cattolica si impegnò davvero a fondo nell'inventare le storie più assurde e le menzogne più nefande per avallare le proprie tesi.
Una di queste storie, spacciate per Verità diceva che il diavolo in un tempo lontano costruì un ponte e in cambio chiese per sè l'anima della prima creatura che lo avesse attraversato.
Un certo San Cadoco però riuscì ad ingannarlo, facendo passare per primo un gatto nero anzichè l’essere umano che il demonio avrebbe desiderato possedere e da quel momento il gatto nero divenne una creatura malefica potendosi in esso manifestare il demonio stesso.
Le sistematiche persecuzioni dei gatti ebbero inizio nel 1200 sotto il pontificato di Gregorio IX.
Sovente si fa riferimento alla Bolla Papale "Vox in Rama" come causa dell'inizio allo sterminio dei gatti, in un primo momento solo di quelli neri, in seguito anche degli altri.
Questo antico documento è conservato in Germania, poiché era stato inviato espressamente ad alcuni vescovi tedeschi perché prendessero provvedimenti nei confronti degli eretici.
In verità la Bolla non decreta apertamente lo sterminio del felino, ma presentando inequivocabilmente il gatto nero come incarnazione o emanazione del demonio, secondo testimonianze ovviamente false, ma presentate come vere ed attendibili, ecco che il passo verso lo sterminio fu breve come un batter di ciglia.
Dalle più alte gerarchie ecclesiastiche ai più piccoli preti di campagna non si levarono di certo voci in difesa dei gatti, anzi, i poveri animali venivano gettati dai campanili delle chiese durante le feste religiose, andandosi a schiantare al suolo.
Ogni buon cristiano era libero di torturare e uccidere qualsiasi gatto gli capitasse fra le mani.
A questi animali erano inflitte le torture più terribili: venivano bastonati, scorticati, bruciati vivi, crocifissi e via dicendo.
Nel pdf che segue sono esposti i punti salienti della Bolla Vox Rama che riguardano il gatto.
Oltre ad essere incarnazioni del male i gatti però erano anche dei "portafortuna"... se si attuavano particolari procedure...
Venivano sepolti vivi o murati, ovviamente vivi, nelle fondamenta delle costruzioni per assicurarne la solidità; in Inghilterra molti gatti sono stati murati vivi sotto la chiesa di Cristo Re e sotto la Torre di Londra, con la benedizione del clero.
I contadini, ignoranti, imbevuti di religione e facilmente manovrabili non avevavo avuto nessuna difficoltà a credere ad un'altra storiella idiota e cioè che per per assicurarsi un buon raccolto bisognasse uccidere un gatto.
Altrettanto ignoranti, religiosamente fanatici e imbecilli erano anche gli allevatori, che per salvaguardare il proprio bestiame dalle malattie bruciavano vivo un gatto e facevano passare gli animali sul fumo che si produceva.
Le ceneri dei gatti bruciati vivi sulle piazze dei paesi venivano invece conservate come portafortuna.
Non si creda però che gli abitanti delle città fossero migliori; erano altrettanto ignoranti, religiosamente fanatici e imbecilli.
Nel 1300 in una piccola cittadina francese molte persone vennero colpite da una malattia che si manifesta principalmente con disturbi del movimento; si trattava della Còrea di Syndenham, altrimenti nota come "Ballo di San Vito" che viene causata da batteri (streptococchi) nel corso di attacchi di febbre reumatica acuta.
Naturalmente a quel tempo le conoscenze mediche erano assai scarse e non si trovò di meglio che addossare la colpa dell'epidemia a qualche entità malefica, nella fattispecie il demoniaco gatto e così si scatenò la caccia per tutto il paese.
Gli animali catturati furono imprigionati in gabbie di ferro e arsi vivi nella piazza principale.
Da quell'episodio nacque la macabra tradizione di bruciare vivi i gatti, per tutelare la popolazione dalle malattie, tradizione che durò fino alla seconda metà del 1700.
Nella città di Ypres, in Belgio, durante una festa annuale si lanciavano gatti vivi dalla torre Korte Meers.
L'ultimo gatto vivo fu lanciato giù nel 1817.
Nel 1938 fu riorganizzata la prima rievocazione di questa festa e da allora ogni tre anni si ripete questa tradizione usando però gatti di pezza.
A quanto pare la manifestazione attira gente da tutto il mondo...
Mantenere anche se in modo simbolico una simile tradizione non fa certo onore all'intelligenza di certi umani, né di quelli che organizzano, né di quelli che vanno a godersi il pur innocuo spettacolo...
Tornando nuovamente indietro nei secoli passati, nel 1400 papa Innocenzo VIII dichiarò aperta la caccia alle streghe e chiunque fosse visto in compagnia di un gatto o gli desse da mangiare era accusato di stregoneria e condannato a morte.
Moltissime persone, soprattutto donne, persero la vita condannate al rogo come streghe.
A quei tempi sulla pelle dei gattini appena nati veniva incisa una croce, altrimenti una volta cresciuti si pensava che si sarebbero trasformati in streghe.
Si credeva anche che le donne anziane, di notte, si trasformassero in gatti neri e come vampiri succhiassero il sangue del bestiame...
Gatti e medicina popolare
La medicina popolare un tempo raccomandava l'uso di urina e feci di gatto per combattere talune malattie e grasso di gatto riscaldato per combattere i dolori reumatici.
Per far passare la febbre bisognava invece inghiottire tre gocce di sangue tolte dall'orecchio di un gatto, ovviamente nero, oppure torturarne uno finché moriva.
Inoltre siccome il gatto è ritenuto un animale quasi invulnerabile - avrebbe 7 vite, 9 vite - si utilizzavano alcune parti del suo corpo nella convinzione che rendessero invulnerabili e in certi casi addirittura...invisibili!
C'era anche la ferma convinzione che picchiare un gatto nero con la mano destra avrebbe causato la paralisi del braccio...(fosse stato vero!)
Superstizioni oggi
In alcuni villaggi di Polonia e Romania ancora al giorno d'oggi si continua tutt'ora la macabra tradizione di sacrificare un gatto prima di un matrimonio.
Le superstizioni più comuni e per fortuna innocue per il gatto e che sono ancor oggi in voga, sono legate all'abitudine del felino di lavarsi accuratamente con le zampine.
A seconda di come procede la pulizia, si traggono auspici sul tempo che farà: se il gatto si passa la zampina dietro le orecchie, si dice che pioverà.
C'è addirittura chi ritiene di poter sapere se e quale persona che arriverà in visita.
E' sempre in auge un'altra idiota credenza: la sfortuna che colpirebbe se un gatto nero attraversa la strada.
Nel nostro Paese ogni anno vengono uccisi migliaia di gatti e naturalmente non solo neri; impressionanti le stime relative agli anni '90 con almeno 60.000 casi accertati.
Attualmente il fenomeno sembra in leggera flessione.
Come consiglia questo manifesto, nei giorni tra la fine di ottobre e i primi di novembre è opportuno tenere in casa il gatto, di qualunque colore sia, ma soprattutto se è nero; troppi imbecilli festeggiano halloween torturando e uccidendo gatti.
Prendete quindi precauzioni per la salvaguardia del vostro micio.