Laici Libertari Anticlericali Forum

Estorsioni e furto. A processo il "delinquente abituale" don Giuliano, prescritto per usura. Ma gli danno un'altra parrocchia, Smascherato da Le Iene. Sequestrato 1 mln per furto di corrente, fitti a nero, villa, viaggi, auto d'epoca, residenze di comodo, tassa su campetti.

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view post Posted on 7/5/2008, 20:50
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Smascherato da Le Iene. Sequestrato 1 mln per furto di corrente, fitti a nero, villa, viaggi, auto d'epoca, residenze di comodo, tassa su campetti.

Don-Giuseppe-Giuliano-50%C2%B0-compleanno

http://lnx.82cento.it/page/leggitutto.php?idNews=2964


Limatola: il campetto della parrocchia verrà demolito entro il 18 luglio



L’appello del parroco che chiede solidarietà ai cittadini: ‘l’Amministrazione fa solo promesse solenni, ma in concreto nulla di fatto’

Ecco il testo integrale dell’accorato appello inviatoci da don Giuseppe Giuliano:
Cari fratelli, il campetto della nostra parrocchia sta per essere demolito…ebbene si, l’unico spazio che rende possibile l'aggregazione giovanile, incentiva i ragazzi a scoprire valori autentici quali lo sport e l'amicizia, togliendoli dalla strada e dalle cattive abitudini sarà raso al suolo…. chiedo urgentemente il vostro aiuto!!!! un aiuto non personale, ma in nome di tanti ragazzi e dei vostri stessi figli che da un giorno all’altro si troverebbero senza il loro campetto….. privati quindi dell’unico spazio destinato ai loro momenti di svago e quindi costretti a giocare a pallone per le strade di Limatola. Non e’ possibile che nel momento in cui si voglia fare qualcosa di costruttivo, ci sono le pubbliche amministrazioni che frenano il tutto. Questo campetto e’ l’unica realtà che abbiamo a Limatola!! facciamo un po’ di chiarezza: il terreno dove ora sorge il campetto, a settembre 2006, era di proprietà dell’Istituto Sostentamento Clero di Caserta e, dopo il mio ricorso alla Congregazione del Clero di Roma fu sentenziato che l’indennizzo della parte espropriata andava all’Istituto Sostentamento Clero di Caserta e la restante parte trasferita alla mia parrocchia per costruire il campetto. Per questo avvisando le diverse autorità ho iniziato a costruire il campetto, mentre il nostro vescovo, assumendosi la responsabilità personale, mi ha potuto trasferire per motivi pastorali la proprietà del terreno nell’ottobre 2006. I lavori sono durati circa otto mesi e la allora amministrazione Parisi, che per altro ha dato il suo contributo offrendo l’intonaco completo per i tre spogliatoi, mi ha fatto concludere i lavori senza licenza edilizia perché si trattava di un’opera di interesse e di utilità pubblica facilmente rientrante nella sanatoria per concessione in deroga. L’attuale sindaco, Mario Marotta da un anno circa mi ha promesso che avrebbe riunito il consiglio deliberando, come per legge, che effettivamente il campetto è di interesse e di utilità pubblica e quindi di conseguenza rilasciarmi la concessione in deroga. Ho presentato per ben due volte il progetto per la richiesta di concessione ma purtroppo nulla di fatto solo promesse solenni per perdere tempo e far scadere i termini di legge, ingiungendo l’ abbattimento entro il 18 luglio 2008 e di conseguenza acquisire il campetto a patrimonio comunale .Come facilmente si evince è solo questione di volontà politica. mi chiedo e vi chiedo: erche’ tutto questo?a chi serve quello spazio?ci sono altri interessi?da’ fastidio a qualcuno il campetto?e’ un capriccio politico?si vuole decidere un’altra destinazione d’uso? spero che voi tutti mostriate solidarieta’ per questa ennesima ingiustizia ai danni del nostro paese!!

Edited by pincopallino2 - 27/10/2022, 21:25
 
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19/05/2008
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PER LA DEMOLIZIONE DI UN CAMPETTO A LIMATOLA
Lite tra parroco e seminarista

Per stasera convocato d’urgenza il Consiglio comunale

Limatola. Ancora polemiche e tensioni per un campetto di calcio che c’è chi vuole demolire e chi conservare. Ieri il parroco don Giuseppe Giuliano,ha avuto una lite, dopo aver celebrato le prime comunioni nella parrocchia di san Biagio, in sagrestia con il seminarista Gianmichele Marotta, figlio del consigliere comunale di minoranza Antonio Marotta. L'aspirante sacerdote avrebbe riportato qualche contusione, anche se finora sull’accaduto non è stata presentata alcuna denuncia. Il parroco don Giuliano non ha condiviso la decisione del Consiglio comunale di Limatola di nominare una commissione di tecnici che si faccia carico di trovare una soluzione all'abbattimento del campetto parrocchiale, costruito abusivamente. Il sacerdote è convinto che l'Amministrazione Marotta voglia abbattere il campetto, lo ha scritto in una nota che ha fatto circolare e lo ha ripetuto più volte dall'altare nelle celebrazioni che ha tenuto sabato e ieri nelle parrocchie di Sant'Eligio e San Biagio. «Prima di farlo abbattere- ha sostenuto il sacerdote- lo butto a terra io», invitando la cittadinanza ad assistere all'abbattimento. Nella messa di ieri, presente sull'altare il seminarista Marotta, Don Giuseppe dopo aver ringraziato per la solidarietà espressagli l'ex sindaco Rodolfo Di Lorenzo attraverso una lettera fatta circolare per il Paese, ha ironicamente ringraziato il padre del seminarista per essersi interessato alla vicenda del campetto. Alla fine della celebrazione eucaristica, in sagrestia la lite tra parroco e seminarista. Immediatamente sono stati avvisati i carabinieri e il vescovo di Caserta Raffaele Nogaro. Il sindaco Mario Marotta ha chiesto udienza al Vescovo, in un primo momento l'incontro è stato subito accordato, poi rinviato ad oggi. Nel frattempo è stato convocato un consiglio comunale urgente sulla questione che si riunirà questa sera alle 20,30. «È' inammissibile- ha dichiarato il primo cittadino- che si utilizzi l'altare per turbare la quiete pubblica». fi.mar.

http://www.ilmattino.it/mattino/view.php?d...l&type=STANDARD

20/05/2008
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LIMATOLA. SCAMBIO DI ACCUSE, INFORMATO IL VESCOVO
Bufera sulla lite sacerdote-seminarista




Limatola. Dopo la lite tra il parroco della chiesa di San Biagio don Giuseppe Giuliano e il seminarista Gianmichele Marotta, figlio del consigliere comunale di maggioranza Antonio Marotta passa in secondo piano la questione dell'abbattimento o meno del campetto parrocchiale. L'aggressione denunciata dal seminarista da parte di don Giuliano ha suscitato molto scalpore in paese. Il sindaco Mario Marotta ha rivendicato la necessità di una pace sociale e ha chiamato all'unità tutti i limatolesi. Intanto, ieri mattina è stata fatta circolare a firma del sacerdote la versione dei fatti sull'aggressione al seminarista. Il parroco sostiene di essere stato aggredito verbalmente in sagrestia, dopo la messa, dal seminarista e di aver reagito mandadolo via con toni animati. Nella lettera, don Giuseppe, mette in discussione anche la vocazione del seminarista che, da parte sua, ha personalmente informato il vescovo della diocesi di Caserta Raffaele Nogaro di come si sono svolti i fatti. Ieri sera incontro nella sala parrocchiale. fi.ma.

http://www.ilsannioquotidiano.it/article.php?sid=35700



Valle Telesina: Don Giuliano: «Ho sbagliato»
Pubblicato il 20-05-2008

E’ un rassegnato don Giuseppe Giuliano quello che si presenta all’incontro pubblico da lui stesso convocato nella sala parrocchiale. “Ho sbagliato, domenica… a pronunciare la provocazione contro l’amministrazione e contro il papà del seminarista, ma quando si è sotto pressione… non riesci a governarti...




E’ un rassegnato don Giuseppe Giuliano quello che si presenta all’incontro pubblico da lui stesso convocato nella sala parrocchiale. Lui uomo lui prete. Accetta volentieri di parlare con noi qualche istante prima del colloquio con i suoi fedeli. E’ dispiaciuto. Lui che ha scelto il Vangelo come guida, non poteva rinunciare a quell’introspezione che lo porta a dire: “ho sbagliato, domenica… a pronunciare la provocazione contro l’amministrazione e contro il papà del seminarista, ma quando si è sotto pressione… non riesci a governarti. Dobbiamo continuare a comportarci da Cristiani. Mi dispiace che qualcuno voglia approfittare e fare la guerra, io non voglio fare nessuna guerra… credevo soltanto di fare una cosa buona negli interessi della comunità. ma se il campetto è elemento di discordia, sono pronto a toglierlo di mezzo”. Rassegnato don Giulano ricorda la data del 31 maggio. Alle 18.00 di quel giorno ha convocato i fedeli per la cancellazione del campo. La riunione, partecipata, si è svolta in un clima di serenità e pacatezza. Don Giuliano ha spiegato a tutti i vari risvolta della vicenda. Registrati anche gli interventi di due ex sindaci, Rodolfo e Pietro Di Lorenzo, che con diverse sfumature hanno chiesto un confronto con i gli attuali vertici amministrativi nel chiaro interesse della cittadinanza. A seguire don Giuliano ha fatto appello ai fedeli. A coloro i quali lo seguono da 17 anni dice che non è il caso che si ripeta quanto accaduto domenica. “Ognuno facesse quello che vuole, nel rispetto dei ruoli… oggi ho chiesto la presenza della forza pubblica per evitare che qualcuno potesse ripetersi nelle provocazioni”. E’ un prete che si è fatto tra i salesiani… “Per salvare un’anima io arrivo alla temerarietà”. Cita Don Bosco per spiegare i suoi atteggiamenti che oggi si ridimensionano e che potrebbero suonare come sconfitta nonostante una delibera della passata amministrazione sancisca la pubblica utilità dell’opera. E’ una sconfitta o crede che si è temerari - chiediamo - anche nel rinunciare a certe battaglie? La risposta? Un sorriso, poi ancora quell’espressione di rassegnazione. Qualche chilometro più in là il municipio con il consiglio comunale straordinario convocato sul tema dell’ordine pubblico sulla scorta di quanto accaduto domenica. A pochi minuti dall’inizio l’incontro sta creando qualche polemica, in quando si parla di semplici comunicazioni del sindaco e non di consiglio comunale vero e proprio. Ragioni di incompatibilità con l’andata in stampa del giornale non ci consentono di riferire in merito.






Edited by GalileoGalilei - 22/5/2008, 11:23
 
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Il Parroco si attiene alla guida del Vangelo e tenta di evitare ogni discordia



I cittadini di Limatola lo ascoltano ma non demordono: il campetto lo vogliamo.

E’ un rassegnato don Giuseppe Giuliano quello che si presenta all’incontro pubblico da lui stesso convocato nella sala parrocchiale. Lui uomo lui prete. Accetta volentieri di parlare con noi qualche istante prima del colloquio con i suoi fedeli. E’ dispiaciuto. Lui che ha scelto il Vangelo come guida, non poteva rinunciare a quell’introspezione che lo porta a dire: “ho sbagliato, domenica… a pronunciare la provocazione contro l’amministrazione e contro il papà del seminarista, ma quando si è sotto pressione… non riesci a governarti. Dobbiamo continuare a comportarci da Cristiani. Mi dispiace che qualcuno voglia approfittare e fare la guerra, io non voglio fare nessuna guerra… credevo soltanto di fare una cosa buona negli interessi della comunità. ma se il campetto è elemento di discordia, sono pronto a toglierlo di mezzo”. Rassegnato don Giulano ricorda la data del 31 maggio. Alle 18.00 di quel giorno ha convocato i fedeli per la cancellazione del campo. La riunione, partecipata, si è svolta in un clima di serenità e pacatezza. Don Giuliano ha spiegato a tutti i vari risvolta della vicenda. Registrati anche gli interventi di due ex sindaci, Rodolfo e Pietro Di Lorenzo, che con diverse sfumature hanno chiesto un confronto con i gli attuali vertici amministrativi nel chiaro interesse della cittadinanza. A seguire don Giuliano ha fatto appello ai fedeli. A coloro i quali lo seguono da 17 anni dice che non è il caso che si ripeta quanto accaduto domenica. “Ognuno facesse quello che vuole, nel rispetto dei ruoli… oggi ho chiesto la presenza della forza pubblica per evitare che qualcuno potesse ripetersi nelle provocazioni”. E’ un prete che si è fatto tra i salesiani… “Per salvare un’anima io arrivo alla temerarietà”. Cita Don Bosco per spiegare i suoi atteggiamenti che oggi si ridimensionano e che potrebbero suonare come sconfitta nonostante una delibera della passata amministrazione sancisca la pubblica utilità dell’opera. E’ una sconfitta o crede che si è temerari - chiediamo - anche nel rinunciare a certe battaglie? La risposta? Un sorriso, poi ancora quell’espressione di rassegnazione. Qualche chilometro più in là il municipio con il consiglio comunale straordinario convocato sul tema dell’ordine pubblico sulla scorta di quanto accaduto domenica. A pochi minuti dall’inizio l’incontro sta creando qualche polemica, in quando si parla di semplici comunicazioni del sindaco e non di consiglio comunale vero e proprio. Infatti tutto poi si trasforma in una richiesta del sindaco di allontanare da limatola don Giuseppe Giuliano. Ma i cittadini onesti vogliono salvare il campetto parrocchiale e di questo i politici sembra non vogliono parlarne. Staremo a vedere cosa succederà nei prossimi giorni.


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Giovedì 22 Maggio 2008

I "Peppone e Don Camillo" del terzo millennio

CURIOSITÀ | Limatola – La giunta comunale ha chiesto alle autorità competenti l'allontanamento di don Giuseppe Giuliano dalla parrocchia di San Biagio e dal territorio di Limatola per incompatibilità ambientale. Il sindaco Mario Marotta lo ha reso noto in un Consiglio comunale straordinario convocato appositamente per informare i consiglieri dell'atto approvato in giunta. Un primo cittadino teso, conscio dell'importanza e della gravità del provvedimento preso ha letto il documento in un'aula consiliare gremita di gente. Un applauso fragoroso ha sottolineato la chiusura del Consiglio. Dei consiglieri di minoranza erano assenti in aula: Pietro Luigi Marotta e Giulio Marotta, entrambi fuori per lavoro; l'ex sindaco Michele Parisi e l'indipendente Alfonso Marotta.

L'Amministrazione Marotta ha deciso di intervenire nei confronti del sacerdote, dopo l'episodio di domenica scorsa: l'aggressione del parroco al seminarista Gianmichele Marotta nella sagrestia della chiesa di San Biagio, dopo l'ennesima omelia denigratoria contro l'Amministrazione a seguito delle decisioni prese in merito alla questione del campetto parrocchiale, costruito abusivamente.

«È arrivato il momento - ha dichiarato il sindaco - di un'azione forte. Non possiamo permettere che la nostra Comunità sia turbata da comportamenti irresponsabili e destabilizzanti». Nel documento che accompagna la richiesta di allontanamento, Mario Marotta ha ripercorso i diciassette anni di don Giuseppe Giuliano a Limatola, ricordando come il sacerdote non sia nuovo ad iniziative facinorose. Negli anni Novanta la forza pubblica dovette intervenire per contrastare la resistenza organizzata dal parroco per impedire l'occupazione di un'area di proprietà della parrocchia che il Comune aveva espropriato per ampliare piazza San Biagio. «È di dominio pubblico - scrive il sindaco - che il sacerdote è solito negare i sacramenti a persone a lui sgradite. In più occasioni è addivenuto alle mani con alcuni fedeli tanto da essere deferito all'autorità penale. Gestisce la parrocchia con atteggiamento dispotico, senza alcun spirito cristiano. Di tali fatti è stato ripetutamente messo al corrente il vescovo».

La richiesta di allontanamento è stata spedita a mons. Raffaele Nogaro, al prefetto della Provincia di Benevento, alla Congregazione per il Clero presso la Santa Sede, al presidente della Conferenza episcopale campana Crescenzio Sepe. Poche ore prima del Consiglio comunale, in un incontro nella sala parrocchiale, don Giuseppe aveva chiesto scusa all'Amministrazione per le parole dette dall'altare domenica.

Autore: Giuseppe Sangiovanni - [email protected] -

 
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Valle Telesina: Campetto, cartellino rosso per don Giuliano
Pubblicato il 21-05-2008

Assise straordinaria sull’animata questione: tutto finisce con una delibera di Giunta. Nel documento l’esecutivo riassume l’iter burrascoso della vicenda legata al campetto della discordia, conclusasi con la determinazione di nominare una commissione di tecnici, per individuare possibili soluzioni di salvezza per la struttura...




Il Consiglio comunale convocato sul tema dell’ordine pubblico, si è risolto in una comunicazione del sindaco, Mario Marotta di una delibera di giunta. Nessun dibattito. Sono le 20,35 quando, conclusosi l’appello dei consiglieri che registra l’assenza di Giulio Marotta, Michele Parisi e Alfonso Marotta, quest’ultimo eletto in maggioranza e dichiaratosi indipendente, il sindaco comincia la lettura della deliberazione dell’esecutivo. L’atto contiene le istanze rivolte al Vicario della diocesi di Caserta, al Prefetto, alla Congregazione per il clero in Vaticano e al Cardinale Sepe affinché adottino gli opportuni provvedimenti per dirimere il conflitto con don Giuseppe Giuliano.

Nel documento l’esecutivo riassume l’iter burrascoso della vicenda legata al campetto della discordia, conclusasi con la determinazione del consiglio comunale convocato lo scorso 16 maggio, di nominare una commissione di tecnici, per individuare possibili soluzioni di salvezza per la struttura. “A questo punto – rende noto il sindaco – don Giuseppe Giuliano inizia una vera e propria opera di denigrazione dell’amministrazione comunale, accompagnata da una pressante campagna di sobillazione della popolazione e di istigazione dei fedeli di schierarsi contro gli amministratori comunali e in particolare contro il sindaco, colpevoli, a suo giudizio, di non avere approvato il permesso a costruire in sanatoria del campetto. Il sacerdote – prosegue Marotta – in dispregio alle più elementari regole di buon senso e in aperto contrasto con ogni principio della sua missione pastorale ha iniziato a diffondere tra i cittadini di Limatola volantini, tre nel giro di due giorni, dal contenuto deplorevole. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso – dichiara il sindaco – è caduta durante la Santa Messa del giorno 18 maggio, quando, al termine della celebrazione, nella chiesa stracolma di fedeli per la celebrazione delle Prime Comunioni, dopo aver rivolto la consueta dose di improprie contro gli amministratori comunali, il sacerdote, nel rientrare in sagrestia, ha aggredito il seminarista Gianmichele Marotta, figlio del consigliere comunale Antonio Marotta.

Occorre a questo punto evidenziare che il sacerdote in questione non è nuovo a iniziative facinorose. E’ di dominio pubblico - prosegue Marotta - che in più occasioni è addivenuto alle mani contro alcuni fedeli, tanto da essere differito alle autorità penali per reati contro l’incolumità delle persone. Gestisce inoltre la parrocchia con atteggiamenti dispotici e in contrasto con le più elementari regole che un buon sacerdote dovrebbe osservare nella propria missione pastorale. Per tali motivi l’amministrazione chiede alle autorità competenti di adottare i provvedimenti utili e necessari ad evitare che la situazione possa assumere connotati pregiudizievoli per l’ordine pubblico e la sicurezza pubblica. In particolare si chiede al Vescovo di Caserta di valutare l’opportunità di allontanare dalla parrocchia di San Biagio e dal comprensorio del Comune di Limatola, il sacerdote don Giuseppe Giuliano per comprovata, grave e improcrastinabile incompatibilità ambientale”.

I consiglieri di opposizione, Iannucci e Marotta, hanno, a loro volta, stilato un documento e provveduto a protocollarlo in municipio. Nel documento si legge che : “Non si ravvedono elementi tali da far determinare, direttamente o indirettamente provvedimenti di ordine pubblico, non esiste, infatti, una versione univoca sugli accadimenti, che per tale motivo risultano poco chiari. Noi, non vogliamo essere coinvolti – si legge – in dispute che potrebbero interpretarsi come un regolamento tra alcuni amministratori e il parroco. Amministratori e parroco rappresentano quelle istituzioni che devono rappresentare elementi di concordia per tutti e insistere con questo argomento, con metodi di scontro frontale, crea solo inutili, gravi contrapposizioni, per cui proponiamo di assumere dei provvedimenti in merito, scevri da pregiudizi e da rancori personali”.
 
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Limatola, vicenda campetto, don Giuseppe Giuliano svela l’accordo segreto: aveva accettato di farsi da parte per salvare la struttura!



Il sacerdote: ‘Nonostante l’accordo, l’amministrazione ha fatto ‘dietro front’ approvando una delibera assurda, ora devo tutelarmi'

Una settimana lontano dalla canonica. Per ritemprarsi. Per riflettere. Per consegnarsi alla preghiera: la valvola principale per far soffiare dentro il suo animo un po’ di serenità, quella che meglio può supportare la sua lotta per la verità. Il campetto, l’offesa di una delibera comunale: sono gli elementi che don Giuseppe Giuliano, parroco di San Biagio a Limatola da 17 anni, ci consegna per svelarci, appena dopo, un particolare della questione i cui risvolti potrebbero collocarsi tra il sorprendente e l’inquietante: il sacerdote aveva accettato di farsi da parte. Il primo settembre prossimo: il giorno previsto per il saluto alla comunità limatolese. Questa la conversazione con don Giuliano.
Don Giuseppe, buongiorno, come va?
“Bene, bene. Sono stato un po’ a Roma, mi sono un po’ riposato…”
Ci siamo quasi al 31 maggio. E’ sempre valida la sua idea di distruggere la struttura sorta nei pressi della parrocchia nell’ultimo giorno del mese mariano?
“No, non faccio più nulla… ho dato mandato ad un avvocato per preparare il ricorso al Tar contro il decreto di smantellamento dell’impianto. Volevo togliere tutto di mezzo, ma visto che sono io quello che deve togliersi di mezzo e non il campetto…
…Quando dice questo… vuole dire che c’è rimasto male per la scelta dell’amministrazione di approvare una delibera contro di lei?
‘Beh… Certo. Anche perchè non doveva andare così. Al vescovo avevo già dato la disponibilità ad andare via il primo settembre…’
Aveva accettato di andare via?
‘Si certo a settembre… non lo doveva sapere nessuno perché loro avevano fatto proprio questo accordo con il vicario generale, monsignor Pasquariello. Quindi io dovevo tenerlo segreto… feci un giuramento, diedi la mia parola d’onore che a settembre sarei andato via… perché si sarebbero calmate le acque. Loro minacciavano di fare quella delibera che poi hanno fatto; se io me ne andavo via avrebbero evitato l’atto e riconosciuto il campetto, invece non l’hanno fatto. Non gli è bastato nemmeno che dicessi: vado via perché dovevano ormai ingarbugliare le acque…’
Non la preoccupa rendere pubblico un simile accordo?
‘Non c’è nessun problema… per amore della verità le cose bisogna dirle…’
Quindi accordo in Curia?…
‘Sì, lunedì 19 mattina. Dopo che il sindaco era stato dal vicario generale, dal vescovo, avevano fatto questa proposta: se io andavo via, il campetto veniva sanato… non avrebbero fatto questa infame delibera…’
Lei ha acconsentito, poi c’è stato il dietro front?
‘Certo. Hanno fatto quella delibera bruttissima, mettendo delle motivazioni che non hanno nessun valore. Mi hanno indirizzato cose pesanti. Ora devo uscirne a testa alta, devo tutelare la mia reputazione sacerdotale, adirò nelle sedi opportune’. La conversazione si conclude con un ‘non vado via più’ frutto del colloquio con il vescovo Nogaro avvenuto il giorno dopo la pubblicazione della delibera. In quell’incontro c’è stato anche il ritiro della promessa fatta. Di quel che sarà del suo futuro sacerdotale, afferma don Giuliano, le decideremo insieme al vescovo dopo che le cose si saranno calmate. ‘Soffro, ma per amore della verità. Mi sono limitato a difendere il campetto, a intervenire per chiarire sempre nell’interesse della verità’. Non lo farà più dal pulpito, niente più chiarificazioni, come le chiama. Ma la verità la cerca, non smetterà di cercarla.



 
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Corriere del Mezzogiorno pag. 9
"Prete e sindaco litigano per il campo di calcio"
Data: 05/11/08

Corriere del Mezzogiorno - CASERTA -
sezione: CASERTA - data: 2008-11-05 num: - pag: 9
categoria: REDAZIONALE
Limatola Il sacerdote costruisce la struttura, il Comune la sequestra
Prete e sindaco litigano per il campo di calcio

LIMATOLA — Sembrava la classica storia fra Peppone e don Camillo, una di quelle scritte il secolo scorso da Giovanni Guareschi. In realtà non è così, quella di Limatola, comune di poco meno di 4.000 abitanti, nella provincia di Benevento, ma che gravita sostanzialmente su quella di Caserta. Sindaco e prete sono arrivati al Tar, ma non è detto che non si vada oltre. Soltanto per un campo sportivo. I fatti: don Giuseppe Giuliano, circa un anno mezzo fa, con il tacito assenso dell'allora sindaco Michele Parisi, aveva fatto costruire un campo di calcio, annesso alla parrocchia, ma appena inaugurato l'amministrazione comunale di centrodestra è caduta e le nuove elezioni hanno portato un'altra maggioranza, di centrosinistra, guidata da Mario Marotta che, nel giro di pochi mesi, ha emesso due decreti di demolizione della struttura, abusiva, con annesso bar, che pur era costata una cifra che si aggirava intorno ai sessantamila euro. Alle decisioni dell'amministrazione don Giuseppe ha risposto con il ricorso al Tar. Che, al momento, ha soltanto deciso per la sospensiva del provvedimento del Comune. Naturalmente il primo cittadino di Limatola non ci sta per la semplicissima ragione che per questa struttura sportiva non è stata mai rilasciata alcuna licenza meno che mai per il bar. A segnalare il fatto sono stati i responsabili dell'ufficio tecnico: gli stessi di quando c'era il precedente sindaco. Per risolvere la controversia i protagonisti si sono appellati prima al vescovo Nogaro e perfino al Vaticano. Ma, al momento, è tutto come prima. Salvo il fatto che la vicenda ha alzato un grande polverone tanto che, per esempio, «le Iene» hanno chiesto di poter giocare su questo campo una partita di calcio.

Gerardo Pinto
Ricorso a Tar e Vaticano
Il parroco ha presentato esposto al Tar contro il primo cittadino che, invece, si è rivolto al vescovo Nogaro e al Vaticano
 
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Il filmato delle Iene: www.youtube.com/watch?v=Cb_D0rcZESw

www.casertanews.it/public/articoli/...81121072435.htm

Venerdì 21 Novembre 2008
Peppone e Don Camillo, arrivano le Iene

TELEVISIONE | Limatola – Era nell'aria da qualche mese che la telenovela tra il sindaco di Limatola, Mario Marotta e il parroco della chiesa di San Biagio, don Giuseppe Giuliano- sarebbe finita nel mirino dei media nazionali. Così è stato. Infatti, domani la querelle tra i due (che ci ricondano tanto la storia di don Camillo e Peppone) sarà pubblicata con un ampio articolo, corredato dalle foto dei due protagonisti. Il pezzo firmato dal giornalista Giuseppe Sangiovanni. Il giornalista, nativo di Caiazzo, nel corso dell'intervista con i due -ha cercato anche di organizzare una pax televisiva. Una stretta di mano che sarebbe dovuta avvenire nel corso di una nota trasmissione nazionale. Ma il tentativo è risultato vano. Sangiovanni nell'articolo pubblicato (sabato 18 ottobre) da Vero, riporta le verità dei due sul campo di calcetto, abusivo e di pubblica utilità, secondo i punti di vista dei due. Momento difficile per i due - entrambi curatori, uno del corpo(il sindaco è anche medico di famiglia di tantissimi cittadini); l'altro curatore d'anim dei limatolesi, divisi, stupiti e smarriti per l'interminabile telenovela che ha spaccato il paese in due. In tanti si augurano la pace tra i due, in gioco il bene collettivo del paese- che vuole svegliarsi dall'incubo. "La pace sia con voi…. E….". Chi vivrà vedrà!

Fonte : comunicato stampa
segnala/agg

www.casertanews.it/public/articoli/...81122054341.htm

Sabato 22 Novembre 2008
Caso Peppone e Don Camillo, arrivano "Le Iene"

TELEVISIONE | Limatola – Nelle settimane scorse si erano interessati del caso Limatola il settimanale nazionale Vero e il Corriere del Mezzogiorno, inserto campano del Corriere della Sera. Una vicenda per certi versi incredibile- che ha colpito pure gli autori della trasmissione di Italia Uno "Le Iene"- sbarcate ieri mattina a Limatola, piccolo centro della provincia di Benevento, confinante con Caserta. A guidare la troupe -l'inviato Mauro Casciari, un marcantonio di centonovanta centimetri(di simpatia). Incursione che ha sconvolto il paesino sannita- nelle prossime sere protagonista nel popolare programma condotto da Ilary Blasi e Fabio De Luigi. Botta e risposta del sindaco e del curato, opinioni dei cittadini, il suono della enorme campana, la messa vespertina- ed un fuori programma(da far invidia al miglior autore del mondo) con un gregge di pecore che invadevano improvvisamente la piazza principale del paese: Tutto ripreso dalle telecamere del noto programma. Questa in sintesi la soap-opera in onda da qualche anno nel comune sannita- con i quattromila abitanti, spettatori della nuova divertente e fortunata serie del film di "Peppone e don Camillo".
I protagonisti del divertente "lungometraggio" girato nel terzo millennio a Limatola, il sindaco Mario Marotta, consigliere provinciale, stimato medico di base- che cura amorevolmente la salute di gran parte dei cittadini limatolesi, e don Giuseppe Giuliano, vulcanico parroco- della chiesa di San Biagio da diciassette anni, curatore d'anime dell'intera e laboriosa comunità. Pomo della discordia, un campo di calcetto, per il sindaco da demolire perché abusivo, per il prete di pubblica utilità. Una Jhad interminabile- quella combattuta dai due, ieri abbracciatisi davanti alle telecamere del biscione. Guerra finita? C'è da sperarlo.

Autore: Giuseppe Sangiovanni - Fonte : comunicato stampa

Edited by GalileoGalilei - 14/1/2010, 16:59
 
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Villa, viaggi, auto d'peoca, affitti in nero, allacci abusivi enel, residenze di comodo, tassa sui campetti


http://tv.fanpage.it/il-prete-businessman-...e-auto-d-epoca/

26 novembre 2013
22:43
Il prete businessman che affitta in nero e ama le auto d’epoca
Avrebbe affittato in nero alcune stanze, avrebbe suonato le campane della parrocchia sotto compenso e avrebbe garantito finte residenze nei suoi appartamenti. Un prete ricco, con villa e tante auto d'epoca.
Il prete businessman che affitta in nero e ama le auto d'epoca.

Un prete piuttosto particolare quello descritto da Giulio Golia a Le Iene. L’uomo infatti, nel paese in cui si trova la sua parrocchia, avrebbe creato un vero e proprio business. Avrebbe affittato alcuni appartamenti e negozi in nero minacciando di sfrattare immediatamente gli inquilini morosi e arrivando addirittura a tagliar loro la corrente; poi avrebbe chiesto denaro per suonare le campane durante i matrimoni e si sarebbe allacciato abusivamente ad un lampione pubblico per risparmiare la corrente e questa pratica sarebbe andata avanti per oltre 6 anni rifornendo gratuitamente tutti gli impianti della parrocchia. Un prete che vive in una villa, che ama viaggiare e che possiede moltissime auto d’epoca che negli ultimi mesi, però, ha cercato di vendere. E c’è di più: secondo Le Iene avrebbe garantito finte residenze nei suoi appartamenti previo pagamento di denaro. Intervistato da Giulio Golia, ha respinto ogni accusa.

continua su: http://tv.fanpage.it/il-prete-businessman-.../#ixzz2lrfz6ybj
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www.leggo.it/NEWS/ITALIA/prete_impr...ie/372405.shtml

Il prete 'imprenditore': affitta auto d'epoca
e suona le campane per 500 euro
1 COMMENTO |
Il prete imprenditore

Martedì 26 Novembre 2013

ROMA - Papa Bergoglio chiede ai rappresentanti della chiesa di condurre uno stile di vita più parco. Ma Giulio Golia ha trovato a poca distanza dal vaticano un prete che, invece, di lussi fa sfoggio senza problemi. Il parroco, filmato a volto coperto, è infatti proprietario di 8 auto d'epoca che affitta a €350 per ogni matrimonio, e di una palazzina di cui affitta appartamenti e negozi rigorosamente in nero. I parrocchiani si sono inoltre lamentati di dover pagare per tutto: l'uso del campo di calcio dell'oratorio, l'iscrizione ai tornei fra parrocchie e le campane per i matrimoni (€500). Fra i vari business avviati dal religioso, c'è anche l'offerta di residenze false al prezzo di €100 al mese, oltre ad essersi allacciato abusivamente, per sei anni, a un lampione pubblico per fornire di corrente la parrocchia. Ma con il complice che si è recato a vedere la Balilla del 34 che ha messo in vendita ("non posso affittarla perché non c'è la fa in salita") si è lamentato della crisi che ha reso più scarse le offerte dei parrocchiani.

www.vivitelese.it/2011/02/limatola-...o-di-provincia/

Il-parroco-davanti-alla-campana-da-guinness

Limatola: le collezioni di un curato di provincia
in Altro, Limatola / il 9 febbraio 2011 alle 10:37
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Limatola: le collezioni di un curato di provinciadi Giuseppe Sangiovanni. La bella collezione di campane, campanelli, auto d’epoca, abiti talari, paramenti e oggetti sacri di Don Giuseppe Giuliano. A pochi passi dalla chiesa spicca una campana da guinness, del peso di otto tonnellate, benedetta in Vaticano da Giovanni Paolo II, collocata ai piedi del campanile in occasione del Giubileo del 2000. Oltre trecento le caratteristiche campane collezionate, provenienti da tutto il mondo. Possiede 6 auto ’epoca: incantevole una Fiat Balilla di colore rosso del 1934. Quando gli impegni glielo consentono partecipa con grande entusiasmo anche ai raduni. Il vulcanico “Don Camillo” superpatentato(ha persino la patente DK), fino a qualche anno fa guidava personalmente una corriera nuova di zecca che aveva comprato, per i pellegrinaggi organizzati in parrocchia. Percorsi lunghissimi, Fatima, Lourdes, Barcellona, Madrid.

Venti anni al timone della chiesa di San Biagio. Circa tremila anime da curare nello spirito. Carattere forte, senza peli sulla lingua, dimostrato in più di una occasione in trasmissioni televisive nazionali, per far valere i suoi diritti. Ottimo “amministratore delegato” dei beni immobili della parrocchia, che, al giorno d’oggi non può far quadrare il bilancio con le sole offerte fatte dai parrocchiani. Parliamo di Don Giuseppe Giuliano, dinamico parroco, originario della Puglia, che evangelizza la parola di Dio nelle tre chiese esistenti nella sua parrocchia, appartenente, però, alla diocesi di Caserta. Pochissimo il tempo libero.


Le sue passioni: Collezionare campane, campanelli, auto d’epoca, abiti talari, paramenti e oggetti sacri, recuperati in giro per il mondo nei caratteristici mercatini rionali. La passione per le campane, campanelli e motori, il sacerdote l’ha avuta sin da piccolo. Oltre trecento le caratteristiche campane collezionate provenienti da tutta la penisola, da paesi europei ed altri continenti. Una ricerca meticolosa e infinita di reperti dell’arte campanaria. Possiede una delle più singolari collezione di campane, unica nella regione, formata da particolari esemplari, compresi nell’arco di tempo di cinque secoli, alcuni dei quali di raro pregio. “Questa- dice mostrandone una- mi è stata regalata qualche anno fa, a donarmela la moglie del vecchio proprietario del castello, costruito intorno all’anno mille”.

Limatola: le collezioni di un curato di provincia

Una passione sbocciata nel corso dell’adolescenza. “Ero piccolo, un bambino, attratto dalle campane che andavo a suonare nella mia parrocchia, era un puro divertimento per me: passione sfociata poi nella vocazione, che mi ha condotto al sacerdozio”. La campana da Guinness dei primati è posizionata ai piedi del campanile.

Limatola: le collezioni di un curato di provincia

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Otto tonnellate di peso,diametro: 2,3 m – Altezza 2,4 m. Campana costata 250 milioni delle vecchie lire(frutto delle offerte dei fedeli), fortemente voluta da Don Giuseppe per il Giubileo del 2000, dedicata alla Pace fra i popoli, benedetta da S.S. Giovanni Paolo II, in Vaticano. Il prete-turbo colleziona anche auto d’epoca. Ne possiede sei: una Fiat Balilla di colore rosso del 1934, una Topolino-Belvedere del 1954, una Fiat 850 del 1968, una Fiat Ritmo(regalata a lui dal vescovo Raffaele Nogaro), una Fiat 1800 del 1959, una Fiat 1400 del 1955. Quando gli impegni glielo consentono partecipa con grande entusiasmo anche ai raduni.

Il vulcanico “Don Camillo” superpatentato (ha persino la patente DK professionale) fino a qualche anno fa guidava personalmente un corriera nuova di zecca che aveva comprato, usata nei pellegrinaggi organizzati in parrocchia. Percorsi lunghissimi, Fatima, Lourdes, Madrid, Barcellona: con lui, viste le distanze si alternava alla guida un suo amico autista. Di “contemporaneo” possiede la nuova Fiat 500 e un furgone di nove posti. All’interno della casa canonica dieci anni fa ha allestito un museo di abiti talari, paramenti e oggetti sacri, libri antichi, sempre recuperati nei mercatini. “Ma la ricerca per le mie collezioni non è mica finita”- conclude Don Giuseppe, intenzionato ad ampliare i pezzi.

Giuseppe Sangiovanni

Edited by GalileoGalilei - 8/12/2016, 17:36
 
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GOLIA – Un prete businessman (in nero)
admin 27 novembre 2013 Home

Le-Iene
VIDEO INTEGRALE

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Nella puntata delle Iene andata in onda ieri (26 novembre 2013), spunta il filmato di un intervista a telecamere nascoste fatta a Limatola.
Non è la prima volta che le Iene vengono nel nostro paese, e questa volta anche se tratta vicende diverse coinvolge uno degli stessi attori della precedente intervista.
Noi preferiamo evitare qualsiasi critica, ma ci limitiamo a dire che queste vicende, sono a nostro parere la punta di un iceberg.
Ci sono tante Altre cose che accadono nel nostro paese e che non si sanno (o forse si sanno ma non si dicono) e sono di gran lunga ben più Gravi!
Le Iene dovrebbero stare qui tutti i giorni per qualche anno, altro che residenza…. la cittadinanza onoraria!

Potete scaricare il video delle Iene a Limatola HD (26/11/2013) da uno dei seguenti indirizzi:

www.putlocker.com/file/CC29FD4426CD2D89
http://dfiles.eu/files/bvw9r6qof
www.multiupload.nl/WPGR6ZOT9H
 
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http://www.ntr24.tv/it/news/sannio/il-serv...u-facebook.html

01 / 12 / 2013 - Valle Telesina
Il caso
Il servizio delle Iene sul "prete businessman" scuote Limatola: il parroco don Giuseppe si difende su facebook

Nella puntata del 26 novembre, la trasmissione televisiva ha denunciato i presunti affari di don Giuseppe Giuliano, sacerdote della diocesi di Caserta e parroco della Chiesa di San Biagio, nel comune sannita: auto d’epoca, affitti in nero, allacci abusivi Enel e residenze di comodo. Il prete su Fb: "Servizio montato ad arte"

Il servizio delle Iene sul

E' stato descritto come un prete d'affari. Un ministro di Dio che, nella sua piccola comunità, ha creato un vero e proprio business. Tutto questo poco meno di una settimana fa in un servizio di Giulio Golia a Le Iene, il famoso programma televisivo di Italia1. Secondo l'accusa, supportata da testimonianze anonime raccolte con una telecamera nascosta e dichiarazioni di un concittadino, il sacerdote avrebbe affittato – anche a prezzi esorbitanti - appartamenti e negozi in nero minacciando lo sfratto per gli inquilini morosi o arrivando addirittura a staccare la corrente.

Non solo: avrebbe chiesto fino a 500 euro per suonare le campane della sua chiesa ai matrimoni e si sarebbe allacciato abusivamente per oltre sei anni ad un lampione pubblico per risparmiare la corrente elettrica in tutti gli impianti della parrocchia. Insomma, un quadro dalle tinte davvero fosche: dal servizio della trasmissione Mediaset, infatti, ne esce fuori un personaggio violento, che ha avuto scontri fisici in almeno due occasioni, un uomo che ama i lussi, che vive in una villa e con la passione per le auto d'epoca.

All'indomani del servizio, mandato in onda senza rivelare il luogo dell'accaduto e l'identità del “protagonista”, tanto è stato il clamore suscitato che l'accusato ha deciso di uscire allo scoperto per ribadire ancora una volta la sua innocenza, dopo aver già risposto ai microfoni di Golia. Si tratta di don Giuseppe Giuliano, 50enne con 23 anni di ordinazione sacerdotale alle spalle. Don Giuseppe è parroco di San Biagio Vescovo Martire a Limatola, un paesino in provincia di Benevento, al confine con il casertano.

FACEBOOK - Il prelato ha deciso di difendersi spiegando la sua versione dei fatti attraverso il social network Facebook, dove ha anche raccolto diversi attestati di stima e di affetto da parte di concittadini, ancora stupiti e increduli per l'accaduto.

Nei suoi post don Giuseppe parla di “mediaticità facile e contorta”, di “servizio ben architettato dalle iene” e “disegno diabolico studiato a tavolino per il solo scopo di distruggermi e mandarmi via”. “Estrapolare da un discorso logico una parola o frase e montarla a proprio piacimento – aggiunge - capite bene che ne viene fuori tutto un altro discorso”.

Secondo quanto scrive sulla sua bacheca, ci sarebbero “diverse ore di conversazione registrate che ridotte ai minimi termini, per lo scopo, non hanno e non dimostrano l'originale logicità”. “Chiederò alla Magistratura - conclude - di avere la registrazione completa e alle iene di mandarla in onda così vi renderete conto della veridicità delle cose”.

ULTIMA PUNTATA – In un post di ieri, infine, l'ultimo passaggio di una vicenda sempre più delicata e contorta. Secondo quanto riferito dal sacerdote, nei giorni scorsi sono state recapitate lettere negative sulla sua reputazione sia in Vaticano che a mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa e nuovo reggente della diocesi di Caserta. Da qui la richiesta ai parrocchiani di scrivere “una lettera di stima nei suoi confronti” da spedire in sua difesa.

FALSE RESIDENZE – C’è anche di più: secondo Le Iene don Giuliano avrebbe garantito finte residenze nei suoi appartamenti previo pagamento di denaro. Un'accusa gravissima, alla luce delle polemiche nate proprio a Limatola dopo le ultime elezioni comunali del maggio 2012: in quell'occasione il prefetto Ennio Blasco si recò nel comune sannita per indagare su presunte irregolarità di voto, al quale avrebbero preso parte anche persone con residenze fittizie. Sulla vicenda si interessarono anche gli onorevoli Iannaccone, De Girolamo e Formichella.

Giam.Fel.
 
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nicaste
view post Posted on 2/12/2013, 19:39




dopo la trasmissione, ha minacciato i marocchini che sono stati intervistati a lasciare l'appartamento solo perché erano stati avvisati che non dovevano dire che pagavano l'affitto , una di queste famiglie ha una bimba piccola di 6 anni e un altra 10, cosa dobbiamo fare per fermare questo abuso?
 
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view post Posted on 2/12/2013, 20:53
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Ci provasse a cacciare i marocchini senza intervento dell'autorità giudiziaria, a "farsi giustizia" da solo. Deve fare una causa di sfratto. E mi sa che non riesce a cacciarli nemmeno con quella, visto che non ha un contratto registrato...

Si informani da un buon legale.
 
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view post Posted on 2/1/2014, 04:10
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http://www.caiazzorinasce.net/2014/01/roba...rdate-quel.html

ROBA DA MATTI!!! Limatola. Ricordate quel prete dipinto come un affarista nel servizio delle "Iene". Ebbene alla vigilia di Capodanno ha fatto staccare la luce a due famiglie con bambini per morosità/VIDEO
2.1.14 Nessun commento

Sono così rimasti senza luce e riscaldamento fino a ieri mattina quando è intervenuto in loro favore il vescovo reggente di Caserta, Angelo Spinillo. Sullo sfondo degli attriti un servizio delle «Iene» che il 26 novembre scorso ha raccontato come il parroco si faccia pagare per tutto, abbia 9 appartamenti e due locali commerciali in comodato d’uso gratuito per i quali percepirebbe invece dei fitti al «nero», viva in una villa di 11 stanze e abbia, tra le altre cose, una costosissima collezione di auto antiche...
Una storia con parti contrapposte. Da un lato un sacerdote che amministra «con disinvoltura» un consistente patrimonio immobiliare della parrocchia di San Biagio in Limatola, diocesi di Caserta, dall’altro gli inquilini. Inquilini, in questo caso due famiglie di immigrati marocchini, cui il sacerdote ha tagliato l’energia elettrica l’ultimo giorno dell’anno. Sono così rimasti senza luce e riscaldamento fino a ieri mattina quando è intervenuto in loro favore il vescovo reggente di Caserta, Angelo Spinillo. Sullo sfondo degli attriti un servizio delle «Iene» che il 26 novembre scorso ha raccontato come il parroco si faccia pagare per tutto, abbia 9 appartamenti e due locali commerciali in comodato d’uso gratuito per i quali percepirebbe invece dei fitti al «nero», viva in una villa di 11 stanze e abbia, tra le altre cose, una costosissima collezione di auto antiche. «Tutte fandonie - replica don Giuseppe Giuliano - quel servizio televisivo mi ha descritto come il prete peggiore del mondo mentre tutti sanno a Limatola di come sono realmente e quello che faccio per la comunità». L’ultimo episodio è del 31 dicembre. Il sacerdote stacca l’energia elettrica a due abitazioni in cui vivono due famiglie con relativi bambini. Gli inquilini vanno a denunciare la cosa ai carabinieri e raccontano che il distacco sarebbe stata una sorta di ritorsione. Ossia ai capifamiglia don Giuseppe avrebbe chiesto di sottoscrivere una dichiarazione con cui ritiravano quanto detto alle «Iene» e ribadivano di non pagare nulla (fatta eccezione per le utenze domestiche). Ma anche su questo punto don Giuliano fornisce una versione opposta: «Non è vero, quelle famiglie non pagano le utenze da un anno. Una ha un arretrato di 600 euro e l’altra di 1300. Siccome l’energia elettrica e il gas gravano sul contatore della parrocchia io li ho staccati. Ma perchè se non si paga l’Enel questa non stacca i contatori?». Ma se anche fosse una parrocchia non è un’azienda che persegue solo profitto. Dove finirebbe altrimenti la carità cristiana? «Loro lavorano, stanno bene e non mi hanno chiesto di soprassedere perchè sono in difficoltà. Ma se non pagano se ne devono andare». Fatto sta che, rimasti al freddo e senza luce, gli inquilini hanno promosso un volantinaggio all’esterno del Duomo di Caserta in occasione del Te Deum ed hanno chiesto di parlare con il vescovo Spinillo. Spinillo ha raccolto la loro richiesta di aiuto e si è dato da fare. «Certo mi hanno rappresentato questa situazione - conferma il vescovo - per cui ho telefonato al sacerdote e gli ho chiesto di riallacciare l’energia elettrica. Lui ha accolto di buon grado l’invito». Ma il contenzioso è tutt’altro che risolto. La denuncia presentata ieri si aggiunge a tante altre e delle indagini sono in corso. Come sempre in questi casi il paese è diviso in due. C’è chi sostiene don Giuliano e chi ne chiede senza mezzi termini l’allontanamento in quanto il suo comportamento e il suo tenore di vita (viaggi, lusso, palestra, attività imprenditoriali) sarebbero tra l’altro l’esatto opposto di quanto raccomandato dal Papa Francesco al clero: «Voglio una chiesa povera, basta preti che girano in auto di lusso». Sul web e su facebook inoltre rimbalza da un paio di mesi quel filmato delle Iene che mostra come il parroco sarebbe più un imprenditore che un pastore. Ma su questo lui non ha dubbi: «Solo fandonie, molti di quelli che hanno dichiarato quelle cose le hanno già ritirate».
Nella foto il caseggiato di proprietà della Parrocchia

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Edited by GalileoGalilei - 2/1/2014, 04:58
 
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view post Posted on 2/1/2014, 19:25
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http://www.casertace.net/cronaca-bianca/li...e-20140102.html

Prete stacca la corrente a due famiglie. Interviene il vescovo Spinillo: “Ho chiesto al sacerdote di riallacciarla”

L’invito del vescovo è stato accolto di buon grado da don Giuseppe Giuliano, guida della parrocchia di S.Biagio in Limatola che ha riattivato l’energia elettrica agli inquilini

LIMATOLA – Come leggete dalla partenza dell’articolo Casertace va oggi ad occuparsi di un territorio che per scelta giornalistica, non ricadendo, seppur di poco, nella provincia di Terra di lavoro, non tratta.

In realtà un collegamento tra la storia accaduta in questo centro benevento e Caserta esiste. Quale? L’oggetto del nostro scritto è la parrocchia di S.Biagio in Limatola che appartiene proprio alla diocesi della città capoluogo, ora gestita dal vescovo reggente Angelo Spinillo.

Quale è la storia? Il sacerdote don Giuseppe Giuliano ha staccato l’energia elettrica, l’ultimo giorno dell’anno, a due famiglie di marocchini che vivono in abitazioni di proprietà della sua parrocchia.

Gli inquilini hanno denunciato il fatto ai carabinieri raccontando che secondo loro si sarebbe trattato di una ritorsione dato che il prete, a detta dei locatari, avrebbe chiesto loro di sottoscrivere una dichiarazione con cui ritiravano quanto detto alle “Iene” nel servizio, dal titolo “Un prete businessman in nero”, andato in onda il 26 novembre scorso.

Il parroco interrogato sulla vicenda ha smentito sia la tesi sostenuta dagli inquilini, sia il contenuto del filmato di Italia1: “Quelle famiglie non pagano da un anno. Una ha un arretrato di 600 euro e l’altra di 1300. Siccome l’energia elettrica e il gas gravano sul contatore della parrocchia io li ho staccati”. Riguardo il servizio, ha così commentato il sacerdote: “Mi ha descritto come il prete peggiore del mondo mentre tutti sanno a Limatola di come sono realmente e quello che faccio per la comunità».

A rasserenare parzialmente la questione è stato il vescovo Spinillo che contattato dai locatari ha raccolto la loro istanza e a sua volta ha telefonato a don Giuseppe chiedendo di riallacciare la corrente. “Lui (don Giuliano ndr) – ha dichiarato il vescovo – ha accolto di buon grado l’invito ”
 
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