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Pena di morte. USA verso l'abolizione. Solo 20 esecuzioni nel 2016., Nel 2015 furono 28. Georgia (9) e Texas (7) ai primi posti. Ma il 2017 potrebbe invertire la tendenza

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view post Posted on 23/12/2015, 04:32
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Nel 2015 furono 28. Georgia (9) e Texas (7) ai primi posti. Ma il 2017 potrebbe invertire la tendenza

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PENA DI MORTE: USA VERSO L’ABOLIZIONE?
21 dicembre 2015 scritto da: guglielmo sano 6 commenti

Nel 2015 il numero delle condanne capitali emesse negli USA è sceso ai minimi storici. Anche un giudice della corte suprema si è espresso contro la pena di morte. Presto, altri 3 potrebbero seguire il suo esempio

di Guglielmo Sano

pena di morteSecondo i dati del Death Penalty Information Center (DPIC), nel 2015, solo 6 dei 31 stati americani che prevedono la pena “estrema” hanno eseguito delle condanne a morte. Su tutto il suolo statunitense ci sono state 28 esecuzioni capitali: è il dato più basso dal 1991. Il picco si era registrato nel 1999, quando se ne verificarono 98. Sempre quest’anno, le condanne a morte sono state 49, ossia il 33% in meno rispetto al dato del 2014, ossia 73 – che di per sé era già il livello più basso riscontrato da circa 40 anni (nel 1996 erano state addirittura 315).

Il 93% delle esecuzioni capitali si è verificato in 4 stati. Il primato spetta al Texas, nel “Lone Star State” quest’anno sono state eseguite 13 condanne a morte, 3 in più rispetto al 2014. Seguono il Missouri, che da 10 è passato a 5, la Georgia, che da 2 è salita a 5, e la Florida, 8 esecuzioni capitali nel 2014 – solo 2 nel 2015. In Oklahoma e in Virginia è stata applicata la pena di morte solo una volta per ciascuno stato. Le corti di Ohio e Arizona, stati che la contemplano nei propri ordinamenti, nel corso dell’anno non hanno mai espresso una condanna alla pena capitale (una per ciascuno stato nel 2014).

“L’uso della pena di morte sta diventando sempre più raro e sempre più isolato negli Stati Uniti” – ha commentato Robert Dunham, direttore del DPIC. “Questi non sono solo segnali – ha proseguito Dunham – ma riflettono un ampio cambiamento di atteggiamento in tutto il paese”. In effetti è la 12esima volta, in 16 anni che cala il numero delle condanne a morte negli USA. Anche i sondaggi più recenti sull’argomento sembrano dare ragione a Dunham.

Stando alle rilevazioni statistiche pubblicate a marzo dal Pew Research Center, nel 2015 il 56% degli americani si è dichiarato favorevole alla pena di morte – solo il 38%, dunque, si è dichiarato contrario. Se dal dato emerge che la maggioranza dei cittadini americani ancora appoggia la condanna capitale, d’altra parte, per evidenziare il cambiamento profondo che sta affrontando la società “a stelle e strisce” basta dire che, nel 1995, era a favore il 78% dei cittadini USA, mentre solo il 18% era apertamente contrario alla pena di morte.

Frank R. Baumgarten, professore di Political Science all’Università della North Carolina, in un recente articolo apparso sul Washington Post ha mostrato che negli ultimi 20 anni le condanne capitali sono calate in coincidenza col sempre minore consenso accordato alla pena di morte dall’opinione pubblica e, si sa, “dove va l’opinione pubblica, i leader politici cercano di recuperare”. Questa analisi in qualche modo contraddice l’impressione di molti per cui la contrarietà alla pena di morte negli Stati Uniti si sia diffusa in coincidenza con la scarsa disponibilità di “farmaci” letali.

Le industrie del settore, soprattutto quelle europee, da tempo si rifiutano di fornirli; ultimamente, anche una delle più importanti associazioni di farmacisti americani ha scoraggiato i propri membri dall’erogare prodotti adatti alle esecuzioni. In assenza dei “cocktail” velenosi più collaudati per le iniezioni letali, alcuni stati hanno rispolverato metodi oggettivamente più “brutali” (sedia elettrica, plotoni d’esecuzione, gas) oppure hanno tentato la sperimentazione di nuove miscele, con risultati “scadenti” – da precisare che l’ottavo emendamento della Costituzione protegge i cittadini americani dalle punizioni “crudeli e inusuali”.

Tuttavia, non è solo questo il motivo della sempre maggiore contrarietà alla pena di morte degli americani. La criticità è divenuta palese ad agosto, quando lo stato del Connecticut (che ha eseguito solo una condanna a morte dal 1960 in poi) ha messo al bando la pena capitale per la sua natura pregiudiziale nei confronti delle minoranze razziali ed etniche. A tal proposito, in un altro studio Baumgarten ha evidenziato che su 8466 condanne a morte emesse negli USA dal 1973 al 2013, solo 1359 sono state effettivamente eseguite. Già questo dato basta per capire la natura eccessivamente discrezionale ed arbitraria dello “strumento”.

Proprio in base a questo punto, Stephen Breyer, uno dei giudici della Corte Suprema, vorrebbe riaprire il dibattito giuridico sulla pena di morte: il fatto che venga applicata in modo “sporadico” – ha dichiarato Breyer – di per sé la rende “contraria allo stato di diritto”. Presto, altri 3 giudici “progressisti” potrebbero seguire il suo esempio: in tutto sono 9 i togati che formano l’alta corte che già nel 1972 ha abolito la pena di morte (venne reintrodotta, con nuove garanzie, nel 1976). Ancora una volta, sarebbe decisivo il voto del giudice Anthony Kennedy.

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Edited by GalileoGalilei - 7/1/2017, 15:48
 
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view post Posted on 2/9/2016, 06:27
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Nei primi 8 mesi del 2016 ci sono state 15 esecuzioni e ne sono in programma solo altre 5 fino alla fine dell'anno.
 
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view post Posted on 12/9/2016, 14:01
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l'Avvenire ci legge e ci copia

Ma sbaglia le statistiche: nel 2015 furono uccise 28 persone

www.avvenire.it/Mondo/Pagine/Usa-il...tre-Stati-.aspx

New York
Usa, la pena di morte ora si ferma

ELENA MOLINARI
8 settembre 2016

I due candidati alla Casa Bianca evitano con cura l’argomento. Ma nel silenzio generale della politica, la pena di morte sta gradualmente perdendo terreno negli Stati Uniti. Spesso per motivi pratici (la carenza di farmaci per preparare i cocktail letali usati nelle esecuzioni) o economici (i procedimenti capitali sono molto lunghi e dispendiosi e questi sono tempi di ristrettezze), ma anche per una crescente repulsione morale di fronte a enormi, e spesso irreparabili, errori giudiziari emersi grazie agli esami del Dna. Non si può parlare di un movimento percepibile a livello federale, ma, Stato per Stato, è innegabile che la resistenza a infliggere condanne a morte o a portare a termine quelle già imposte sta crescendo, fra le giurie, le procure, le carceri e i governatori.

Dal primo maggio ad oggi ci sono state due condanne a morte negli Stati Uniti, un numero eccezionalmente basso. L’anno scorso, negli Stati Uniti, sono state portate a termine 27 esecuzioni: è stato il settimo anno consecutivo di cali. E il totale dei condannati sottoposti all’iniezione letali alla fine di quest’anno probabilmente sarà il minimo raggiunto in un quarto di secolo. Solo tre Stati, Texas, Georgia e Missouri, insistono nell’applicare la pena di morte con una certa regolarità anche se il Texas non ha più ucciso da aprile. “Solo” quattro esecuzioni sono previste prima della fine del 2016. Anche alcuni giudici della Corte suprema, nell’affrontare limitati casi relativi alla pena di morte, hanno avuto modo di esprimere la loro convinzione che la pratica sia in via d’estinzione.

La donna magistrato della massima Corte costituzionale americana Ruth Bader Ginsburg, ad esempio, ha detto di recente che la riduzione delle esecuzioni nel numero di Stati che applicano la pena di morte fa pensare che essa «stia svanendo». Lo scorso anno, insieme al collega Stephen Breyer, Ginsburg ha evidenziato l’impossibilità di applicare con equità la pena di morte ed è arrivata insieme al collega a concludere che probabilmente è incostituzionale.

Ma non c’è ancora una chiara maggioranza all’interno della Corte che lasci presagire un’imminente abolizione della pena capitale. Secondo Ginsburg, però, un tale passo forse non è necessario. «La maggior parte degli Stati non porta più a termine le esecuzioni, che solitamente sono concentrate in poche giurisdizioni», ha detto il giudice. Mentre due Stati che hanno dovuto fermare le esecuzioni a causa della sospensione delle forniture di sostanze letali da parte delle società farmaceutiche, Ohio e Oklahoma, stanno studiando il modo di riprenderle, infatti, la California, che ospita il più grande braccio della morte del Paese, a novembre potrebbe diventare il sesto Stato in altrettanti anni ad abolire la pena di morte.

Né Hillary Clinton né Donald Trump sostengono l’abolizione della pena capitale. Ma entrambi fanno molta attenzione a parlarne solo se costretti. Interpellata sull’argomento dall’ex rivale alle primarie Bernie Sanders (una dei pochissimi candidati alla presidenza ad essersi schierato chiaramente contro la morte di Stato), l’ex segretario di Stato ha ribadito di essere favorevole alla pena per crimini particolarmente efferati che ricadono sotto la giurisdizione del governo federale.

Ma ha criticato il modo in cui molti Stati americani applicano la pena capitale. «Si tratta di una questione veramente difficile – ha detto la candidata democratica – e continuo a credere che gli Stati si sono dimostrati incapaci di condurre processi giusti in grado di dare agli imputati tutti i diritti che gli imputati devono avere. Mi sentirei sollevata se la Corte Suprema o gli Stati stessi cominciassero ad eliminarla». Trump in passato ha detto di essere «certamente » a favore. E ha proposto una legge che renderebbe automatica la pena capitale per chi uccide un poliziotto.
 
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view post Posted on 7/1/2017, 15:46
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esecuzioni pendenti

2017


January


11* Christopher Wilkins Texas


18* Ricky Gray Virginia


23* Gary Haugen Oregon


25* Kosoul Chanthakoumanne Texas


26* Terry Edwards Texas


31* Mark Christeson Missouri








2* John Ramirez Texas


7* Tilon Carter Texas


15* Ronald Phillips Ohio





March


7* Rolando Ruiz Texas


14* James Bigby Texas


15* Gary Otte Ohio






April


12* Paul Storey Texas


12* Raymond Tibbets Ohio





May


10* Alva Campbell Ohio


17 * Donald Ketterer Ohio






June


13* William Montgomery Ohio


28* Steven Long Texas





July


26* Robert Van Hook Ohio





September


13* Jeffrey Wogenstahl Ohio





October


18* Melvin Bonnell Jr. Ohio
 
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