Laici Libertari Anticlericali Forum

L'occidente e l'europa visto dal terzo mondo, così vanno le cose

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Arammigu
view post Posted on 18/2/2007, 18:50




Per un possibile dialogo tra i popoli dobbiamo innanzitutto capire cosa pensano gli Europei di sé stessi; come i non Europei pensano l'Europa; cosa è necessario fare per una rieducazione degli Europei stessi.
Recentemente io ho mandato in giro per il mondo un questionario con queste domanda "Che nome dare al presente?", ne è risultato che gli Europei si vedono come persone fortunate perché, seppur con qualche disoccupato, rispetto al resto del mondo hanno lavoro, hanno risorse, si reputano intelligenti, generosi, civilizzatori del mondo, hanno favorito lo sviluppo nel mondo, hanno salvato le anime grazie alla cristianizzazione, e intercedono nel mondo a favore della pace. Sono rispettosi dei diritti umani e devono supportare il resto del mondo con la loro tecnologia.
Ieri ho incontrato un professore che mi ha detto: "L'Europa è la fonte della civilizzazione mondiale e l'Italia è il centro della cultura europea. E nella cultura europea la Chiesa è la fonte e la speranza per la civilizzazione del mondo e per la sua salvezza."
Chiedo a voi: vi riconoscete in queste affermazioni? E' vero quello che dicono?

Devo parlare del Terzo Mondo e innanzitutto devo fare una precisazione: nel Terzo Mondo ci sono molti problemi legati alla corruzione e alle dittature (sono famosi i Pinochet, i Mobuto, i Douvalier...), so che abbiamo queste colpe, ci sono queste responsabilità. E sono consapevole che il resto del mondo ha aiutato a forme di sviluppo nel passato come nel presente e lo farà anche nel futuro. Ma il Terzo Mondo sta pagando un prezzo troppo alto per acquisire il modello di vita dell'Occidente.
Voi non siete responsabili per il passato, non voglio darvi queste colpe, ma su quello che sta accadendo oggi si che siete responsabili.
Perché il presente è frutto di un passato: se allora vi foste accorti delle responsabilità oggi racconteremo cose diverse. Per questo dovrete assumervi le responsabilità ora per costruire assieme, nei prossimi decenni qualcosa di nuovo, risolvendo i problemi di oggi.

Cosa costa oggi mantenere nel pianeta lo stile di vita dell'Occidente? Per Occidente intendo l'Europa e di conseguenza gli Stati Uniti, che dell'Europa sono figli, e perché hanno intessuto un'alleanza. Anche se non si può pensare agli europei solo come gente ricca, in quanto anche in Europa ci sono molti poveri.

Allora cominciamo. Gli Europei hanno conquistato e si sono impadroniti del mondo: Stati Uniti, Australia... senza dimenticare la colonizzazione dell'Africa e parte dell'Asia spingendosi sino alla Siberia e all'Alaska. La Russia è parte dell'Europa e quindi parte di questa espansione. Il Comunismo in Russia non si è differenziato molto dall'Imperialismo, in questo senso l'appartenenza della Siberia alla Russia è di tipo imperialista. Per questo la fine del Comunismo non ha significato la fine dei problemi del mondo.
Quindi gli Europei, questa piccola area ad occidente dell'Asia, si è spostata e si è impadronita sia dell'Africa che dell'Asia e dell'America, mentre gli abitanti che in questi continenti già vivevano non potevano spostarsi; in questo senso non è sbagliato definirlo apartheid.
Per esempio la popolazione indiana è aumentata negli ultimi decenni di 300 milioni di persone, lo stesso la Cina, mentre la popolazione europea è rimasta più o meno stabile. Nei prossimi 25-30 anni avremo un'ulteriore incremento della popolazione asiatica che rimarrà chiusa nei propri confini. Questo è il problema del futuro.
Questo sistema di apartheid mondiale è stato creato dal sistema europeo che si è espanso in molte aree del mondo causando un vero e proprio genocidio, il più grande genocidio che sia stato fatto a livello mondiale.
Tutte le popolazioni che vivevano in quelle aree che sono state successivamente occupate dai bianchi (centinaia di milioni di persone), sono state annientate, ve lo racconta la Storia; noi, del Terzo Mondo, stiamo assistendo ad una guerra che dura da secoli; 500 anni di guerra dell'imperialismo che tuttora continua: e questo è importante sottolinearlo, per capire come noi guardiamo a questi problemi.
Ma accanto al genocidio ci sta il furto delle nostre materie prime: oro, argento, diamanti, minerali... E non ultimo il commercio degli schiavi che strappò milioni di persone dall'Africa, molte delle quali morirono nelle traversate, e che servirono per creare la ricchezza economica degli Stati Uuniti e dei paesi europei.
E ancor oggi si assiste ad altre tragedie: per esempio la trasformazione dell'economia locale in economia monocolturale in modo da poter servire i bisogni europei, cambiando le forme di vita sociale dei popoli, l'eliminazione dei sistemi legali, delle forme di vita delle nostre genti, in questo senso è giusto dire che la mappa del mondo è stata modificata dagli europei: dal 1492 fino al 1885.
E oggi, per alimentarsi di questa diseguaglianza mondiale, l'Europa ha creato istituzioni come l'O.N.U., che non è finalizzata alla giustizia mondiale, forse alla dichiarazione dei diritti umani, ma non certo per incrementarli o applicarli. O, peggio, ha creato le istituzioni finanziarie internazionali come il Fondo Monetario Internazionale, l'Organizzazione Mondiale del Commercio e la Banca Mondiale.
Anche la religione è stata usata come forma di dominio culturale.
Infine le multinazionali che sono la fonte prima di sfruttamento delle risorse delle popolazioni del mondo, che continuano questa azione di espropriazione della ricchezza dei popoli del mondo.
Voi non siete responsabili perché non siete certo i manager di queste aziende, ma dovete provare disagio davanti ad esse e dovete frenare le loro azioni.
Oggi l'aspetto nuovo è questa grande forma di sfruttamento finanziario a livello mondiale da parte dei paesi ricchi, che oggi è senz'altro la cosa maggiore da controllare, può essere dannosa anche per le popolazioni europee; dopo 500 anni di espansione europea e di globalizzazione, abbiamo un sistema mondiale che in realtà è un sistema assassino, per lo sfruttamento di situazioni locali e bisogni locali e per i legami che ha creato con le compagnie internazionale del commercio, per lo spreco di risorse alimentari, per il non utilizzo delle aree agricole nei paesi ricchi, per il peso del debito pubblico estero, per la corsa agli armamenti e i conflitti interni anche nei paesi ricchi, per la politica razzista di emigrazione dei paesi ricchi: per tutte queste ragioni è impossibile pensare che questo sistema sia sostenibile.
Su questo credo che siamo tutti d'accordo, se la Cina dovesse portare il proprio livello di vita e di consumo a quello europeo, avremo bisogno di tre pianeti e non di uno.

Dobbiamo riflettere su queste cose perché non è certo questo il modo in cui gli europei sono abituati a pensare sé stessi.
Adesso vi dirò qualcosa di molto duro, di molto forte, e lo faccio solo perché so che siamo in un ambiente di amicizia, in cui bisogna parlare con molta franchezza, e quindi sfruttare queste poche occasioni di incontro che abbiamo per dirci le cose come le sentiamo, come le pensiamo, forse è l'ultima volta che ho l'occasione di parlarvi, dunque prendete ciò che dico con tutto il rispetto e con l'umiltà con cui si possono dire.
Dal nostro punto di vista, l'invasione europea dei nostri paesi fino alla globalizzazione, è il più grande genocidio della storia umana, è la più grande forma di pulizia etnica e di razzismo che si sia manifestata nella storia. Anche se corro il rischio di non essere compreso bene, però devo dirvi che quello che ha fatto Hitler in questo contesto, diventa una specie di ultimo arrivato nella corsa dei massacri. Lui cercò di allargare lo spazio tedesco, ma noi, prima di lui, abbiamo visto molti altri Hitler, e ciò che è avvenuto è la più grande distruzione di capacità e di eredità culturale dei popoli, è la più forte forma di sfruttamento economico che ancora avviene, è l'esperienza più crudele e anche la più brutale o avara della storia umana.

Voi siete certamente tutte brave persone, per questo siete qui, quindi non è certo a voi che mi sto rivolgendo, ma appunto il paradosso è che possiamo avere tante brave persone come voi in questa sistema di sfruttamento, in questo sistema mostruoso, che viene da chiedersi come sia possibile che tanta brava gente faccia parte di un tale sistema. Evidentemente c'è un qualcosa che non va nell'informazione, nell'educazione, la gente forse non sa quello che avviene realmente.
Quindi come guardare al futuro, in una forma in cui tutte le persone possono vivere sulla Terra: le idee delle Nazioni Unite sono buone, ma queste idee non vengono però poi realizzate.
Vi faccio qualche esempio per farvi capire i contrasti assurdi che ci sono nel presente: gli Europei spendono 11 miliardi di dollari in gelati, quando basterebbero 9 miliardi di dollari per garantire acqua potabile all'umanità; gli Europei e gli Americani spendono 17 miliardi di dollari per il mangiare degli animali, i gatti e i cani, quando molto meno sarebbe sufficiente per garantire condizioni di base sanitarie per l'umanità; Canada e Australia con meno dell'1% della popolazione mondiale controllano con le loro risorse il 14% della popolazione del territorio; e in questi paesi l'unica immigrazione consentita è quella dei paesi europei. Quindi il problema del mondo non è la povertà ma l'accumulazione della ricchezza nelle mani di pochi.
I ricchi non aiutano i poveri: ma questo non è il problema vero. Il problema è che i poveri continuano a trasferire ricchezza verso i ricchi; circa 500 milioni di dollari vengono trasferiti dai paesi poveri ai paesi ricchi ogni anno.

Proponiamo allora alcune, poche, indicazioni su un mondo più giusto. Per ottenerlo non è sufficiente la carità. Lasciare le cose come stanno, nella passività, significa aumentare questa ingiustizia. Progetti locali piccoli sono necessari. La pace ottenuta dalla globalizzazione dopo la colonizzazione significa il cimitero, non certo la vita per chi vive in quei paesi.
Le soluzioni che erano possibili ieri, non sono di certo risposte adeguate per oggi o domani e dobbiamo stare attenti anche a non pensare che non possiamo fare di più, perché questo è lo strumento più forte della globalizzazione, dire che non ci sono alternative al presente. Senza cambiamenti al sistema economico mondiale non c'è futuro per il resto del mondo; e lo stesso vale anche per l'Africa e l'Asia, che se non ci sono cambiamenti nel sistema politico mondiale non c'è futuro per queste aree.
Se non ci sono cambiamenti nella cultura e nel modo di intendersi, non si ottengono certo risultati maggiori per la comprensione tra i popoli.
Senza cambiamenti importanti nei modi di vita dei paesi ricchi e del loro consumo non c'è speranze per le altre aree del mondo; i poveri devono lottare per il loro futuro ma se non c'è una lotta nei paesi ricchi, le loro speranze non sono molte; se non ci saranno forme di controllo e di reazione contro gli armamenti nei paesi ricchi, non ci sono speranze e possibilità per i paesi poveri; se gli Europei non sono in grado di controllare la N.A.T.O. non ci sarà democrazia neanche in Europa e quindi sarà tutta una farsa e i i cristiani saranno la potenza aggressiva più forte del mondo.
Dobbiamo trovare strategie di cambiamento: uno dei modi per rieducare gli Europei è quello di rileggere e riscrivere la storia; sicuramente la verità storica voi non la conoscete e in parte non la conosciamo neanche noi; e quindi va rivista tutta la nostra storia, ma anche quella del pensiero filosofico, e anche la geografia del mondo va riscritta e ripensata.
Forse il 2000, il Giubileo, potrebbe essere l'anno che, come è stato fatto in Sudafrica dove si è costituita una commissione per rivedere la storia del paese, si riveda la storia del mondo.
Molti naturalmente quando dico queste cose pensano che sia impossibile o inutile e così via, ma io penso che sia necessario.
Noi dobbiamo rivedere i rapporti dei popoli non solo dal 1945 in poi, ma durante gli ultimi 500 anni; per esempio capire cosa è veramente successo nell'America Latina e poi in America del nord e in Europa, oppure sapere cosa è accaduto in Congo sotto la dominazione belga ecc...
Dobbiamo studiare come sono nate le più grandi compagnie internazionali e come si sono affermate attraverso queste forme di sfruttamento.
Dobbiamo anche rieducarci, educare alla non violenza, come il fattore più importante dell'educazione. Ci sono molte scuole nel mondo per la cultura, ma non per la non violenza. Dobbiamo ripensare a forme di giustizia e di pace, il diritto dei popoli ad avere una terra, perché senza la terra non ci sono diritti e non c'è pace.
Quindi è importante che il Giubileo del 2000 non si riduca ad un fenomeno turistico, o di rito, questo sarebbe solamente ipocrisia. Dobbiamo chiederci che cosa direbbe Gesù Cristo se tornasse tra noi oggi. Gesù è nato Dio, ma oggi, nel presente, abbiamo che la NATO è Dio. E il Giubileo deve essere un'adozione non certo della NATO, ma di Dio.
La risposta che io ho ottenuto dai questionari di cui parlavo all'inizio, alla domanda "Che nome dare al presente", i massmedia nel mondo hanno risposto di dare al presente il nome di "Monica Lewinsky"; e quindi immaginatevi le conseguenze.
Poi ho chiesto ai poveri "Che nome dare al presente?", e loro hanno detto "Apartheid mondiale".
Usate queste indicazioni per ripensare durante i mesi prossimi al futuro.
Scusate se vi ho offeso in qualche modo.


Tyssa Balassurya, 75 anni è dello Sri Lanka, ha studiato a Roma e poi è stato fedele figlio della sua terra e della terra d'Asia. Da oltre 30 anni percorre il cammino di una teologia della liberazione in Asia e si dedica ad una riflessione profonda nello constatare e nel contestare quelli che sono i ritmi i processi che l'Occidente pone all'Asia e ai paesi poveri.

Intervento tenuto alla festa di Macondo il 30 maggio 1999

http://www.macondo.it/strumenti/articolo.php?rub=temi&id=125
 
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Ashmael
view post Posted on 18/2/2007, 18:59




molte di queste cose sono vere e giuste: ma anche i capi e i tiranni dei paesi del terzo mondo hanno dfatto la loro parte. Io comunque mi rifiuto di sentirmi
responsabile di cose avvenute prima che io fossi nato o di altre in
cui io non ho avuto alcuna parte.
 
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Arammigu
view post Posted on 18/2/2007, 19:18




CITAZIONE (Ashmael @ 18/2/2007, 18:59)
molte di queste cose sono vere e giuste: ma anche i capi e i tiranni dei paesi del terzo mondo hanno dfatto la loro parte. Io comunque mi rifiuto di sentirmi
responsabile di cose avvenute prima che io fossi nato o di altre in
cui io non ho avuto alcuna parte.

certo,ma non lamentiamoci se arrivano immigrati o ci ammazzano..sono solo effetti collaterali che dobbiamo mettere in conto per avere il nostro benessere e lusso!
 
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Ashmael
view post Posted on 18/2/2007, 19:24




sinceramente non giustifico la violenza di nessuno, tantomeno la considero una contropartita di colpe che non ho. dobiamo contribuire ad aiotare i meno fortunati, ma nonsiamo assolutamente tenuti ad accettare colpevolizzazioni ingiustificate.
 
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Scarpia
view post Posted on 19/2/2007, 00:40




Forse noi non abbiamo colpe per quello che i nostri antenati fecero, ma di certo quegli uomini del terzo mondo provano ancora oggi le conseguenze di quello che subirono i loro avi.

Noi Europei talvolta abbiamo l'arroganza di pensare come e cosa devono pensare di noi quei popoli.

Secondo me il grosso di quelle genti ci vede allo stesso modo in cui il contadino francese o l'operaio russo guardava agli inquilini della Reggia di Versailles o del Palazzo Invernale.

Inizialmente speranzosi, poi indifferenti, poi con odio.

E sappiamo come andò a finire.
 
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pippo777
view post Posted on 19/2/2007, 17:53




CITAZIONE (Ashmael @ 18/2/2007, 18:59)
molte di queste cose sono vere e giuste: ma anche i capi e i tiranni dei paesi del terzo mondo hanno dfatto la loro parte. Io comunque mi rifiuto di sentirmi
responsabile di cose avvenute prima che io fossi nato o di altre in
cui io non ho avuto alcuna parte.

il male è che stiamo contin uando a farle........ sia con la scusa di portare al democrazia dove i tiranni appaiono inaffifdabili .... sia sostenendo tiranni per noi affidabili in altri posti... ma sempre carogne con i loro sudditi.......
 
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Scarpia
view post Posted on 19/2/2007, 21:39




Dite sostanzialmente cose giuste.
Le colpe (come i meriti) non sono, non possono e non devono essere ereditarie.
Come vi furono geni che orignarono da delinquenti, vi furono mostri che nacquero da rispettabili.

Ma per capire il punto di vista di quelle genti, dovete "smettere" di essere europei, e "diventare" (per quanto possibile) ebrei, neri, indii, ecc.

E comunque ricordiamoci che, purtroppo, l'odio quello si, frequentemente è ereditario.
 
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Ashmael
view post Posted on 22/2/2007, 23:42




L'Occidente deve smetterla di aqutocolpevolizzarsi per colpe non sue. E NON DEVE CREDERE che i crimini di Al Qaeda e Hamas possano essere in qualche modo giustificati da accadimenti passati.

Un libro da meditare:La tirannia della penitenza. Saggio sul masochismo occidentale


http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp....DOL4OMJOOPXZTEF

"Pascal Bruckner torna a trattare il tema della vergogna di sé, che egli crede di riconoscere come il male della civiltà occidentale contemporanea. Il filosofo cerca di comprendere e spiegare un paradosso: "Tutto il mondo bussa alle porte dell'Europa, vuole avere la meglio nel momento in cui quest'ultima si macera nella vergogna di sé". Riferendosi all'Europa appunto, il masochismo di cui parla l'autore nel titolo di questo saggio non è soltanto l'eccesso di pentimento, ma anche la tendenza a negare le nostre tradizioni liberali e repubblicane. Le élite europee non hanno più il coraggio di rivendicare la propria eredità politica e morale. In particolar modo di fronte alla pressione che viene dal mondo musulmano, le cui autorità richiamano regolarmente gli Occidentali all'autocritica, ma restano mute davanti alle violenze perpetrate in nome dell'Islam. Uno scambio autentico tra i due mondi non può esistere, ci ricorda Bruckner, senza una mutua capacità d'autocritica."

E' ora di finirla con l'autocolpevolizzazione occidentale.Vogliamo avere il coraggio di affermare che:
- Una cultura che rispetta i diritti dell'uomo, della donna e delle minoranze è migliore di una "cultura" che pratica la lapidazione ddlle adultere, l'infibulazione, che attenta alla libertà d'opinione con ingfami "fatwe" assassine, che pratica l'immondo culto della strage suicida, che pretende che si applichi nei liberi paesi occidentali che fanno loro l'immenso ionore di ospoitarli, l'ignobile shaaria, legge islamica d'poppressione e di morte per donne, omosessuali, dissidenti?
- Che la civiltà occidentale ha il sacrosanto diritto di difendersi contro il vile terrorismo fondamentalista islamico, CON OGNI MEZZO NECESSARIO?
-Che bisogna arrestare od espellere i predicatori d'odio che fomentano il terrorismoe la shaaria, e bloccatre l'aggressiva invasione islamica anche con mezzi coercitivi?
- Che occorre trovare energie alternative per rendersi indipendenti dal petrolio islamico, e adottare sanzzioni contro laq politica aggressiva dei paesi islamici?
- Che Israele ha pieno diritto ad esistere, al contrario di uno pseudo-paese governato di terroristi stragisti che si rifiutano di riconoscere questo diritto?
- Che l'unico imperialismo in atto oggi è l'imperialismo islamico fondamentalista, i cui scagnozzi in Iraq usano anche armi chimiche fornite dai criminali contro l'umanità di al-Qaeda?
- Che è ora di finirla di chiamare i terroristi islamici "insorti" o "resistenti"?
-Che l'unica vera resistenza è quella dei popoli civili, cristiani, ebrei, musulmani contro l'oscurantismo del fondamentalismo terrorista islamico?



Edited by Ashmael - 26/2/2007, 15:02
 
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M7317
view post Posted on 26/2/2007, 17:36




Io ho il coraggio di ammettere tutto, tranne le seguenti affermazioni:

"- Che Israele ha pieno diritto ad esistere, al contrario di uno pseudo-paese governato di terroristi stragisti che si rifiutano di riconoscere questo diritto?"
Ritengo che Israele non abbia alcun diritto di esistere 1) sulla terra altrui (rivendicata a suon di puttanate "religiose") 2) poichè non mi sembra né civile né evoluto che un popolo affermi la propria identità in base a una forma di culto, credo religioso o altre palesi stronzate simili (al solito utilizzate ipocritamente per giustificare fini ben più pragmatici) 3) poichè un popolo che si è sempre isolato dalle altre culture creando una lobby potentissima a livello planetario sicuramente non mi piace.

"- Che l'unico imperialismo in atto oggi è l'imperialismo islamico fondamentalista, i cui scagnozzi in Iraq usano anche armi chimiche fornite dai criminali contro l'umanità di al-Qaeda?"
Forse stiamo dimenticando l'imperialismo e economico e la prepotente politica estera degli USA (vedi anche solo la questione delle basi in Italia), così come stiamo dimenticando che l'Europa soccombe schiacciata da tutti i lati e versanti, non solo uno (seppur molto presente e fastidioso).

"-Che l'unica vera resistenza è quella dei popoli civili, cristiani, ebrei, musulmani contro l'oscurantismo del fondamentalismo terrorista islamico?"
Se fosse così saremmo messi veramente bene...una variopinta schiera di parrucconi che ancora abbracciano la teocrazia.
La realtà dei fatti è che siamo messi ancora peggio: nessuno fa niente, a parte usare questo pretesto per farsi i propri loschi interessi (vedi USA & Israele).

Speriamo nell'evoluzione della tecnologia dell'idrogeno, così non dovremo più infilare nelle nostre auto benzina col chador...
 
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M7317
view post Posted on 26/2/2007, 17:56




Ah, una domanda: io non ho ancora capito (veramente, senza ironia) dove sono tutti questi flussi di soldi che dai paesi del terzo mondo vanno ai paesi ricchi.
Di cosa si tratta? Sfruttiamo le loro risorse e non li paghiamo? Li facciamo lavorare nelle nostre piantagioni?
Perchè è successo questo in passato, allora è giusto affermare che le cose stiano ancora così?
La situazione non mi è chiara.

Quello che vedo è questo: in Africa non sono stati buoni a sfruttare nessuna risorsa e non si sono mai evoluti. Prima di noi, e anche dopo, sono sempre stati dei selvaggi.
In Oriente vivono stipati come in un formicaio, e sono una bomba pronta ad esplodere.
Dove sono le colpe dell'Europa?
 
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Ashmael
view post Posted on 26/2/2007, 19:10




Non esiste nessuna lobby ebraica a livello planetario. Credi forse ai protocolli di Sion?
 
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M7317
view post Posted on 26/2/2007, 21:37




Gli ebrei negli states sono una potenza.
Da noi invece pure.
Per il solo fatto che qualcuno faccia un indagine storica sul bilancio delle vittime del nazismo questi rischia di venire blindato e/o multato.
Io ho conosciuto degli ebrei...solo il fatto che dica che "ho conosciuto degli ebrei" è paradossale: uno è ebreo per via dell'appartenenza a un popolo che si segrega da solo, radunato in svariate comunità sparse per il mondo.
In ogni caso gli ebrei che ho conosciuto erano tutti assimilabili: ricchi, agevolati, raccomandati e rotarizzati.
 
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Arammigu
view post Posted on 27/2/2007, 19:22




CITAZIONE (M7317 @ 26/2/2007, 17:56)
Ah, una domanda: io non ho ancora capito (veramente, senza ironia) dove sono tutti questi flussi di soldi che dai paesi del terzo mondo vanno ai paesi ricchi.
Di cosa si tratta? Sfruttiamo le loro risorse e non li paghiamo? Li facciamo lavorare nelle nostre piantagioni?
Perchè è successo questo in passato, allora è giusto affermare che le cose stiano ancora così?
La situazione non mi è chiara.

Quello che vedo è questo: in Africa non sono stati buoni a sfruttare nessuna risorsa e non si sono mai evoluti. Prima di noi, e anche dopo, sono sempre stati dei selvaggi.
In Oriente vivono stipati come in un formicaio, e sono una bomba pronta ad esplodere.
Dove sono le colpe dell'Europa?

ci sono state diverse vicende storiche , culturali e ambientali che hanno portato a questi risultati!anche nelle americhe pressapoco è andato allo stesso modo,specialmente nei paesi che non sono stati influenzati dalle grandi immigrazioni europee!
 
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M7317
view post Posted on 28/2/2007, 06:14




E i risultati prima quali erano?
 
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M7317
view post Posted on 28/2/2007, 06:34




Mettiamola così:
perchè siamo andati noi da loro e non viceversa? Forse perchè erano dei buoni selvaggi e noi dei cattivissimi europei, o forse per il semplice fatto che la civiltà europea ha sviluppato i mezzi per poterlo fare, e invece loro no?
Se nessuno avesse colonizzato, depredato delle vastissime ricchezze, sottomesso in un bagno di sangue queste evolutissime e civili popolazioni, cosa sarebbe successo?
Un bel niente, ecco cosa.
Sarebbero rimasti al loro livello attuale.
Mi sembra di sentire la solita colpevolizzazione gratuita per risultati negativi non imputabili ad azioni sì deprecabili, ma che non c'entrano niente. L'europeo si sente in colpa dice il tizio, e fa anche bene.
E' vero: è grazie a questo sentirsi in colpa che adesso accogliamo da noi, soprattutto in Italia, la feccia dell'umanità, grazie a questo buonismo veramente cristiano che fioriscono associazioni di carità che altro non fanno che riempirsi le tasche di soldi della gente caritatevole.
Ma sì, incolpiamo l'Europa di tutto a questo punto: dell'aids, della fame nel mondo, degli tsunami, di ogni catastrofe che avviene su questa terra.

Personalmente non mi sento in colpa, esborso anche troppo di tasse per rifilare sussidi ai subumani che si moltiplicano come insetti in questo paese, disprezzandolo, sfruttandolo e rivendicando diritti demenziali per semplice prepotenza e ignoranza.

Come ho chiesto prima, mi piacerebbe avere delle risposte precise alle domande...altrimenti continuo a non capire.
 
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18 replies since 18/2/2007, 18:50   340 views
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