| Non vedo grossa differenza tra i tre monoteisti, come vedo continuità con riti e culti arcaici e pagani (i flagellanti da dove derivano? E le edicole ornate di fiori che talvolta vediamo in strada non erano 2000 anni, assieme alle statuette col cero in alcune case, i Lari e i Penati? e Allah non era il nome del dio venerato dalle tribù pre-maometto?)
Semplicemente le altre culture sottoposte alle religioni acristiane non hanno avuto quel benefico motore che furono la ricerca, la sperimentazione e l'innovazione. Furono poi le loro applicazioni pratiche a far nascere quei moti cultural-sociali che hanno porta l'Europa dove è oggi.
La società europea venne bloccata per mille anni e, a mio parere, due eventi furono il fiocco di neve che avviarono la valanga: la pubblicazione di "Repubblica" nel Rinascimento (libro che i preti avevano occultato) la scoperta della stampa (quindi il saper leggere da semplice -sebbene utile- vezzo diventava uno strumento per poter apprendere informazioni che, grazie all'invenzione di Gutenberg, veniva velocemente riprodotta e fatta circolare. Altro che gli amanuensi!) E di la è iniziato tutto, ed era irreversibile che influenzasse le menti e le portasse ad elaborare conclusioni e soluzioni.
Ma come pretende Ratzy di imporre un unico pensiero? Anche volendo non ci riuscirebbe, sarebbe come se io facessi un golpe e proponessi il ritorno alla società come era nel XVI secolo!). Anche in materia religiosa oggi -a differenza di ieri- esiste la possibilità di scegliersi una fede. Grazie a letture (un tempo proibite), viaggi (oggi economicamente e logisticamente accessibili), e quant'altro gli europei visitano e conoscono, e alcuni si fanno sedurre da dottrine lontane dalla cosidetta tradizione e giungono a farle proprie.
E anche se scegliessimo tutti di aderire alla reazione Ratzingeriana, questa durerebbe pochissimo e avrebbe esistenza travagliata.
Accanto alla cultura dei libri esiste la cultura pratica. Quando qualche secolo fa un oscuro contadino si trasformò in artigiano o in operaio, involontariamente iniziò a trasformare la propria coscienza.
Questo è nato in Europa, quindi lo abbiamo nelle nostre radici (ahahahah), il battesimo lo abbiamo fatto con la Rivoluzione Francese, con la Rivoluzione Industriale abbiamo fatto la prima comunione, con il repubblicanesimo, il socialismo, il liberalismo ecc. abbiamo fatto la cresima. Vero, esistono zone dell'Europa dove questo non è stato assimilato o non è stato ben assimilato.
Per esempio, la fascia balcanica è stata estranea a questo processo, poichè esclusa dal contatto e dal rapporto con i paesi più avanzati e, per via del dominio ottomano, più vicini al Cairo che a Parigi. Come pure l'Europa slava-orientale, dove l'illuminismo restò relegato in ambienti elitari anchè perchè non trovò una borghesia in grado di impossessarsene e farli conoscere ai ceti ancora più bassi.
Il mondo islamico non ha avuto questa esperienza, e quelle che erano spontaneamente sorte si sono esaurite per moltissimi motivi. QUesto non vuol dire chi siano irrimediabilmente scemi o destinati a restare sotto il tallone clericale. Del resto, fino agli anni 70 molti paesi arabi erano laici, divisi in filooccidentali o filosocialisti.
Forse il problema è che per loro rappresenta una cultura di importazione, e ancora legati a tradizioni locali e nazionalismi vari non la guardano come un possibile strumento di cui impossessarsi, ma come una imposizione che, qelle volte che decidono di servirsene, debbono comunque adattarla (snaturandola) al sentimento comune . Ma anche questo è un già visto. RIcordiamoci che quando le armate napoleoniche portarono per l'Europa i principi dell'89 (seppure adattati al bonapartismo, cioè il recupero parziale di un sistema prerivoluzionario) si ritrovarono contro i popoli, e gli stessi francesi esultarono al ritorno di Luigi XVIII. Ma pochi anni dopo la fine dell'esperienza napoleonica (e rivoluzionaria), proprio in quei paesi che avevano violentemnete rigettato i principi dell'89 sorsero reazioni di popolo che proprio a quei principi, nel frattempo assimilati e fatti propri, si richiamavano.
Secondo me questo accadrà anche in quei paesi. E nel fanatismo esasperato verso cui vengono spinte quelle masse ci vedo proprio il timore delle oligarchie e dei mullah di dover affrontare qualcosa che non potranno evitare. Sono anche dell'opinione che non dovremo aspettare tanti anni. In Iran esiste una parte della società che è "democraticamente ispirata" e che prima o poi riuscirà a ridimensionare quei quattro zozzoni con le barbaccie, in Arabia Saudita una feroce repressione impedisce ogni azione politica (anche non violenta) a chi mette in discussione quell'assetto sociale. E lo stesso vale anche per gli altri.
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